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marcelloniL’articolo “On Distributed Fuzzy Decision Trees for Big Data” scritto dal professor Francesco Marcelloni, ordinario del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e prorettore alla Cooperazione e Relazioni Internazionali dell’Università di Pisa, dal dott. Armando Segatori, ex-studente di dottorato del professor Marcelloni, e dal professor Witold Pedrycz dell’Università di Alberta (Canada) è stato premiato con il “2021 IEEE TFS Outstanding Paper award” dalla IEEE Computational Intelligence Society durante la Conferenza internazionale Fuzz-IEEE 2021. 

L’articolo è uscito nel 2018 su “IEEE Transactions on Fuzzy Systems”, una delle più prestigiose riviste, con un impact factor di 12,029, nell’ambito della Computational Intelligence e più in generale dell’Artificial Intelligence. 

L’articolo ha introdotto un nuovo approccio per generare alberi di decisione basati sulla logica sfumata (fuzzy) da grandi quantità di dati. L’albero di decisione è uno strumento software che, ad esempio, può essere utilizzato per dedurre in modo interpretabile se un paziente sia affetto da malattie cardiache basandosi su alcuni parametri (pressione cardiaca, frequenza cardiaca, colesterolo, ecc.). 

Gli algoritmi di apprendimento per generare gli alberi di decisione sono sviluppati nell’ambito di ricerca sull’apprendimento automatico (machine learning). L’articolo premiato ha proposto diverse novità introducendo appunto un algoritmo di apprendimento innovativo, il primo basato su logica sfumata e capace di gestire insiemi di dati molto grandi senza la necessità di utilizzare hardware dedicato. 

“Questo premio” – dichiara il professor Marcelloni – “testimonia l’attività di ricerca di altissimo livello che si sta sviluppando da anni sull’Intelligenza Artificiale in generale all’Università di Pisa, e in particolare nel Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione. Negli ultimi tre anni, grazie agli investimenti dell’Ateneo e al finanziamento ottenuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca come dipartimento di eccellenza con il progetto CrossLab abbiamo potuto potenziare i nostri laboratori per dare sempre maggiore supporto alle attività pratiche degli studenti e abbiamo potuto attivare il corso di laurea magistrale in “Artificial Intelligence and Data Engineering”, che è stato aperto due anni fa proprio per venire incontro alla grande richiesta di figure professionali con competenze sia in Artificial Intelligence che nella ingegnerizzazione dei dati.”

Con l’obiettivo di aumentare i tassi di vaccinazione nelle carceri di tutta Europa, è stato lanciato nelle scorse settimane il progetto “RISE-Vac: Reaching the hard-to-reach: increasing access and vaccine uptake among the prison population in Europe”, che nei prossimi tre anni opererà per ridurre il numero di nuovi casi di malattie infettive prevenibili da vaccino all’interno della popolazione carceraria. Guidato in Italia dall'Università di Pisa con il supporto delle principali istituzioni accademiche e sanitarie di diversi altri paesi, tra cui i Servizi Sanitari dei Paesi partecipanti, il progetto è stato finanziato dall’Unione Europea con oltre 1.5 milioni di euro. Il team di ricerca pisano è coordinato dalla dottoressa Lara Tavoschi, ricercatrice in Igiene generale e applicata al Dipartimento di Ricerca traslazionale dell'Università di Pisa e include anche la professoressa Laura Baglietto del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale, l’assegnista Davide Petri e la dottoranda Sara Mazzilli

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Il principio chiave alla base del lavoro di RISE-Vac è che la salute nelle carceri è un problema di salute pubblica: molti detenuti trascorrono solo un breve periodo in carcere, con un rapido ricambio e rientro nella società dove possono mettere a rischio di malattia infettiva anche altre persone. Vaccinare i detenuti contro le malattie infettive protegge anche le comunità a cui appartengono. «Più che mai, la pandemia di COVID-19 ha messo in luce la necessità di concepire e attuare interventi preventivi inclusivi – dichiara la dottoressa Lara Tavoschi – Avendo come obiettivo i detenuti, il progetto mira a migliorare lo stato di salute di questa popolazione e ad aumentare la consapevolezza del valore della assistenza sanitaria di qualità nelle carceri quale strumento per contrastare le disuguaglianze in salute e contribuire all'obiettivo globale fissato dall’OMS "Leave no one behind"». 

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Da sinistra: Lara Tavoschi, Laura Baglietto, Davide Petri e Sara Mazzilli. 

Gli operatori sanitari e i ricercatori utilizzeranno metodi basati sui dati epidemiologici e sulle evidenze scientifiche per valutare lo stato dei servizi vaccinali nelle carceri, elaborare linee guida e identificare buone pratiche per programmi di immunizzazione efficaci. Verranno inoltre sviluppate risorse per la formazione e l’istruzione e per migliorare la conoscenza dei vaccini tra i detenuti e personale. «I detenuti hanno tra i più bassi tassi di copertura vaccinale in Europa – continua la dottoressa Tavoschi – Le conseguenze per la loro salute sono tanto maggiori in quanto sono anche uno dei gruppi di persone più a rischio per una serie di malattie infettive che i vaccini possono prevenire. Diversi fattori li rendono più vulnerabili: tendono a provenire da ambienti socialmente svantaggiati, spesso hanno scarsi livelli di istruzione, hanno maggiori probabilità di intraprendere comportamenti ad alto rischio e hanno scarso accesso a cure sanitarie adeguate. Di conseguenza, l'introduzione di programmi di immunizzazione più diffusi, coerenti ed efficaci nelle strutture carcerarie di tutta Europa ha il potenziale per offrire enormi benefici in termini di salute e benessere non solo ai detenuti, ma anche al resto della popolazione generale».

Nell’affrontare il problema, il progetto RISE-Vac riunisce le competenze e l'esperienza di numerosi esperti provenienti da più settori che lavorano nel campo della salute carceraria. I partner del progetto sono: Frankfurt University of Applied Sciences (Germania), ASST Santi Paolo e Carlo Presidio Ospedale San Carlo Borromeo (Milano), Department of Health - Public Health England (UK), National Administration of Penitentiaries (Moldova), Centre Hospitalier Universitaire Montpellier (Francia), Health Without Barriers (Italia), Cyprus National Addictions Authority (Cipro), Ministry of Justice and Public Order - Cyprus Prison Department (Cipro).

 

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