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E' indetta l'Elezione del Rettore dell'Università degli Studi di Ferrara per il sessennio 2021/2027.

Sono indette le elezioni del Direttore della Scuola IMT Alti Studi Lucca per il triennio 2021–2024

Giovedì 13 maggio si è conclusa l’edizione 2021 del CYB+, seconda parte del Contamination Lab Pisa che ha raggiunto quest’anno un record di 84 iscritti e giunto alla quarta edizione, con dieci idee di impresa innovative maturate durante il percorso formativo, otto delle quali sono state presentate dagli autori con un Pitch.

L’evento si è aperto con i consueti saluti istituzionali portati dal prorettore vicario Carlo Petronio per l’Università di Pisa, dal professor Marco Paggi per la Scuola IMT Alti Studi di Lucca e dal professor Cesare Stefanini per la Scuola Sant’Anna, seguiti dagli interventi del professor Leonardo Bertini e della professoressa Giovanna Mariani, rispettivamente Chief e Project Manager del CLab.

Ampio lo spazio dedicato ai team che si sono cimentati nel pitch delle loro idee davanti alla platea e alla giuria di esperti formata da Andrea Di Benedetto, presidente del Polo Tecnologico di Navacchio, Paola Cacciatori, Responsabile dell’Unità Servizi per il Trasferimento Tecnologico dell’Università di Pisa e Francesco Oppedisano, Presidente del CNA Pisa.

Ospite dell’evento è stato Leonardo Fuligni dell’Erasmus Centre for Entrepreneurship della Erasmus University Rotterdam.

Ad aggiudicarsi il primo premio è stato il progetto “lombriCOMPOSTiera” (team leader Donato Politanò, studente magistrale in Produzioni Agroalimentari e gestione degli Agroecosistemi presso l’Università di Pisa) che mira a realizzare un biocompostatore sostenibile che permetta la produzione di compost di elevata qualità.

Al secondo posto invece si è piazzato “Green Chemistry” del team leader Francesco Margheriti, laureato magistrale in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche all’Università di Pisa e attualmente dottorando alla Scuola Normale Superiore.
Il progetto consiste nella ideazione e sviluppo di un prodotto cosmetico ecosostenibile, prodotto da materiali di riutilizzo e formulato con eccipienti e processi di lavorazione completamente green e vegan.

Il progetto terzo classificato "Il Tè Corretto” - guidato dalla studentessa magistrale del corso in Linguistica e Traduzione dell’Università di Pisa Gioia Giannetti - potrà accedere a un pacchetto di consulenza messo a disposizione dall’Unità Servizi per il Trasferimento Tecnologico dell’Università di Pisa in collaborazione con esperti del settore.
Il Tè Corretto si propone di fidelizzare e ampliare la community di un giornale digitale grazie all’utilizzo in modo innovativo di una carta fedeltà.

I progetti vincitori si aggiudicano programmi di formazione, consulenza e supporto messi a disposizione dai partner del CLab Polo Tecnologico Navacchio, CNA Pisa, Federmanager Toscana, TVLP Silicon Valley e dall’Unità Servizi per il Trasferimento Tecnologico dell’Ateneo Pisano.

Il professor Leonardo Bertini, Chief del CLab, ha espresso grande soddisfazione per l’evento che ha chiuso una edizione record per il CLab dal punto di vista del numero di iscritti, la prima interamente in modalità telematica.

"Anche in un momento difficile, come quello legato alla pandemia, che ha condizionato l'intera edizione 2021, lo staff ed i partecipanti al CLAB Pisa sono riusciti a dare un'ottima prova di sé, con progetti di impresa finali tutti meritevoli di apprezzamento e di plauso e tutti potenzialmente molto interessanti dal punto di vista dell'effettiva presentazione sul mercato."

Il Contamination Lab Pisa è un progetto nato nel 2017 con il cofinanziamento dal Miur e sviluppato dall’Università di Pisa, in collaborazione con la Scuola IMT Alti Studi Lucca, Scuola Normale Superiore e Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.

Il suo obiettivo è promuovere e incoraggiare lo spirito imprenditoriale e di innovazione tra studenti di laurea magistrale, dottorandi, dottori di ricerca e docenti attraverso la contaminazione tra le competenze di soggetti provenienti da diverse aree scientifiche e disciplinari. Nelle sue tre edizioni precedenti ha permesso la nascita di 19 progetti d’impresa.

Giovedì 13 maggio si è conclusa l'edizione 2021 del CYB+, seconda parte del Contamination Lab Pisa che ha raggiunto quest'anno un record di 84 iscritti e giunto alla quarta edizione, con dieci idee di impresa innovative maturate durante il percorso formativo, otto delle quali sono state presentate dagli autori con un Pitch.

L'evento si è aperto con i consueti saluti istituzionali portati dal prof. Carlo Petronio per l'Università di Pisa, dal prof. Marco Paggi per la Scuola IMT Alti Studi di Lucca e dal prof. Cesare Stefanini per la Scuola Sant'Anna, seguiti dagli interventi del prof. Leonardo Bertini e della prof.ssa Giovanna Mariani, rispettivamente Chief e Project Manager del CLab.

 

copertina final pitch cyb+ 2021.png

 

Ampio lo spazio dedicato ai team che si sono cimentati nel pitch delle loro idee davanti alla platea e alla giuria di esperti formata da Andrea Di Benedetto, presidente del Polo Tecnologico di Navacchio, Paola Cacciatori, Responsabile dell'Unità Servizi per il Trasferimento Tecnologico dell'Università di Pisa e Francesco Oppedisano, Presidente del CNA Pisa. Ospite dell'evento è stato Leonardo Fuligni dell'Erasmus Centre for Entrepreneurship della Erasmus University Rotterdam.

Ad aggiudicarsi il primo premio è stato il progetto "lombriCOMPOSTiera" (team leader Donato Politanò, studente magistrale in Produzioni Agroalimentari e gestione degli Agroecosistemi presso l'Università di Pisa) che mira a realizzare un biocompostatore sostenibile che permetta la produzione di compost di elevata qualità.

Al secondo posto invece si è piazzato "Green Chemistry" del team leader Francesco Margheriti, laureato magistrale in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche all'Università di Pisa e attualmente dottorando alla Scuola Normale Superiore.
Il progetto consiste nella ideazione e sviluppo di un prodotto cosmetico ecosostenibile, prodotto da materiali di riutilizzo e formulato con eccipienti e processi di lavorazione completamente green e vegan.

Il progetto terzo classificato "Il Tè Corretto" - guidato dalla studentessa magistrale del corso in Linguistica e Traduzione dell'Università di Pisa Gioia Giannetti - potrà accedere a un pacchetto di consulenza messo a disposizione dall'Unità Servizi per il Trasferimento Tecnologico dell'Università di Pisa in collaborazione con esperti del settore.  Il Tè Corretto si propone di fidelizzare e ampliare la community di un giornale digitale grazie all'utilizzo in modo innovativo di una carta fedeltà.

I progetti vincitori si aggiudicano programmi di formazione, consulenza e supporto messi a disposizione dai partner del CLab Polo Tecnologico Navacchio, CNA Pisa, Federmanager Toscana, TVLP Silicon Valley e dall'Unità Servizi per il Trasferimento Tecnologico dell'Ateneo Pisano.

 Il Prof. Leonardo Bertini, Chief del CLab, ha espresso grande soddisfazione per l'evento che ha chiuso una edizione record per il CLab dal punto di vista del numero di iscritti, la prima interamente in modalità telematica: "Anche in un momento difficile, come quello legato alla pandemia, che ha condizionato l'intera edizione 2021, lo staff ed i partecipanti al CLAB Pisa sono riusciti a dare un'ottima prova di sé, con progetti di impresa finali tutti meritevoli di apprezzamento e di plauso e tutti potenzialmente molto interessanti dal punto di vista dell'effettiva presentazione sul mercato."

Il Contamination Lab Pisa è un progetto nato nel 2017 con il cofinanziamento dal Miur e sviluppato dall'Università di Pisa, in collaborazione con la Scuola IMT Alti Studi Lucca, Scuola Normale Superiore e Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Il suo obiettivo è promuovere e incoraggiare lo spirito imprenditoriale e di innovazione tra studenti di laurea magistrale, dottorandi, dottori di ricerca e docenti attraverso la contaminazione tra le competenze di soggetti provenienti da diverse aree scientifiche e disciplinari. Nelle sue tre edizioni precedenti ha permesso la nascita di 19 progetti d'impresa.

Corona di alloro per la prima laureata in “Management for Business and Economics” (MBE-L), il nuovo corso di studio di respiro internazionale del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa che mira a formare uno dei profili professionali oggi più richiesto dalle aziende. Benedetta De Luca, 22 anni, originaria di Lucca, si è laureata col massimo dei voti e la lode discutendo una tesi dal titolo "The IBOR transition and its implications on the financial market: a discussion about the LIBOR and the EONIA transition and the EURIBOR reform” con relatore il dott. Pierluigi Martino.

Attivo dall’anno accademico 2018/19 e interamente erogato in lingua inglese, il corso MBE fornisce una formazione di management per il business e l'economia con contenuti formativi e modalità didattiche in linea con le più prestigiose business school internazionali. Il profilo professionale che forma è quello del responsabile junior di funzioni aziendali (programmazione e controllo, amministrazione e finanza, marketing e vendite, acquisti, organizzazione e risorse umane), in aziende di qualsiasi tipo (private, pubbliche e non-profit), già internazionalizzate o orientate a intraprendere percorsi di internazionalizzazione.

Durante il suo percorso accademico Benedetta De Luca ha sostenuto esami nell’ambito della mobilità internazionale presso la facoltà di Economia e Scienze sociali della "RANEPA - Russian Presidential Academy of National Economy and Public Administration" in virtù di un accordo di collaborazione e scambio per finalità di studio e ricerca tra l’Università di Pisa e il Dipartimento di Economia e Management. La neodottoressa andrà adesso a studiare all'EDHEC a Nizza, una delle migliori business school del mondo, dove frequenterà il master in “Management in Financial Economics”, un double degree della durata di tre anni, che le permetterà di specializzarsi in diversi ambiti nel campo finanziario (corporate finance, banking and finance, risk management etc).

Ad oggi risultano iscritti 212 studenti al corso di laurea MBE dell’Università di Pisa, di cui 180 italiani e 32 stranieri (circa il 18%). Il corso è ad accesso programmato locale e la selezione dei candidati viene effettuata da un'apposita commissione che valuta la conoscenza delle competenze di base (logica, comprensione verbale e matematica), in base a un punteggio ottenuto mediante un test o un colloquio orale, e la conoscenza della lingua inglese di livello almeno B2 secondo il quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER) sulla base di una certificazione di lingua oppure mediante colloquio orale.

Nell’agosto del 2019 quando, per la prima volta in assoluto, fu scattata una fotografia di un buco nero i rivelatori Ligo negli Stati Uniti e Virgo a Pisa intercettarono un segnale gravitazionale che etichettarono come GW190814. A produrlo fu la fusione di due oggetti compatti: un buco nero da 23 masse solari e un oggetto due volte e mezzo circa la massa del sole (M⊙) di natura misteriosa. Ma una risposta a questo enigma arriva ora da uno studio appena pubblicato su Physical Review Letters secondo cui si tratterebbe di una stella di quark, cioè una stella compatta composta da una miscela di quark up, down e strange.

“L’oggetto secondario che ha partecipato alla fusione stellare che ha generato GW190814 poteva essere o il buco nero più leggero di sempre o la stella di neutroni più massiccia mai scoperta. E tuttavia entrambe le possibilità presentavano dei problemi e, in particolare, non era chiaro se una stella di neutroni potesse raggiungere una massa così elevata”, spiegano Ignazio Bombaci e Domenico Logoteta del Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa e INFN di Pisa, fra gli autori dello studio.

 

stelle_strane.jpg

 

Dai dati osservativi la massa di questo oggetto misterioso cadrebbe infatti nel cosiddetto "mass gap" tra le stelle di neutroni e i buchi neri, da cui l’ipotesi che si tratti di una stella di quark. E come suggerito dagli autori dello studio, le stelle di quark potrebbero costituire una seconda famiglia di stelle compatte che coesiste con le stelle di neutroni “normali”. Lo scenario con due famiglie di stelle compatte coesistenti potrebbe alleviare la tensione tra diversi dati osservativi che sembrano suggerire l’esistenza di stelle molto compatte con raggi minori di circa 11.5 km e masse di circa 1.4 M⊙ e l’esistenza di stelle compatte molto massive e con raggi fino a 15 km circa.

“Una ulteriore indicazione dell’esistenza delle stelle di quark - concludono Bombaci e Logoteta -sembra arrivare anche dal recentissimo annuncio del team della missione NICER (Neutron Star Interior Composition Explorer Mission) della NASA sulla misura del raggio, nel range (11.5 ‒16) km, della pulsar J0740+6620 che ha massa di 2.1 M⊙. Questi dati sono perfettamente consistenti con il nostro modello indicando che J0740+6620 potrebbe essere una stella di quark.”

Insieme agli scienziati dell’Università di Pisa, il team che ha condotto la ricerca pubblicata su Physical Review Letters comprende Alessandro Drago e Giuseppe Pagliara dell’Università di Ferrara e INFN e Isaac Vidaña dell’INFN di Catania.

 

Nell’agosto del 2019 quando, per la prima volta in assoluto, fu scattata una fotografia di un buco nero i rivelatori Ligo negli Stati Uniti e Virgo a Pisa intercettarono un segnale gravitazionale che etichettarono come GW190814. A produrlo fu la fusione di due oggetti compatti: un buco nero da 23 masse solari e un oggetto due volte e mezzo circa la massa del sole (M⊙) di natura misteriosa. Ma una risposta a questo enigma arriva ora da uno studio appena pubblicato su Physical Review Letters secondo cui si tratterebbe di una stella di quark, cioè una stella compatta composta da una miscela di quark up, down e strange.

“L’oggetto secondario che ha partecipato alla fusione stellare che ha generato GW190814 poteva essere o il buco nero più leggero di sempre o la stella di neutroni più massiccia mai scoperta. E tuttavia entrambe le possibilità presentavano dei problemi e, in particolare, non era chiaro se una stella di neutroni potesse raggiungere una massa così elevata”, spiegano Ignazio Bombaci e Domenico Logoteta del Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa e INFN di Pisa, fra gli autori dello studio.

Dai dati osservativi la massa di questo oggetto misterioso cadrebbe infatti nel cosiddetto "mass gap" tra le stelle di neutroni e i buchi neri, da cui l’ipotesi che si tratti di una stella di quark. E come suggerito dagli autori dello studio, le stelle di quark potrebbero costituire una seconda famiglia di stelle compatte che coesiste con le stelle di neutroni “normali”. Lo scenario con due famiglie di stelle compatte coesistenti potrebbe alleviare la tensione tra diversi dati osservativi che sembrano suggerire l’esistenza di stelle molto compatte con raggi minori di circa 11.5 km e masse di circa 1.4 M⊙ e l’esistenza di stelle compatte molto massive e con raggi fino a 15 km circa.

“Una ulteriore indicazione dell’esistenza delle stelle di quark - concludono Bombaci e Logoteta -sembra arrivare anche dal recentissimo annuncio del team della missione NICER (Neutron Star Interior Composition Explorer Mission) della NASA sulla misura del raggio, nel range (11.5 ‒16) km, della pulsar J0740+6620 che ha massa di 2.1 M⊙. Questi dati sono perfettamente consistenti con il nostro modello indicando che J0740+6620 potrebbe essere una stella di quark.”

Insieme agli scienziati dell’Università di Pisa, il team che ha condotto la ricerca pubblicata su Physical Review Letters comprende Alessandro Drago e Giuseppe Pagliara dell’Università di Ferrara e INFN e Isaac Vidaña dell’INFN di Catania.

 

Ci sono 26 i posti disponibili nei musei dell’Università di Pisa per le volontarie e i volontari del Servizio Civile. La scadenza per la presentazione della domanda è alle 14 di venerdì 28 maggio 2021.
Accoglienza, promozione, supporto alla comunicazione e alle attività didattiche museali: sono queste alcune delle attività che vedranno impegnati ragazze e ragazzi nel loro percorso annuale di servizio e formazione
I progetti attivi sono tre e sono dedicati rispettivamente all’Orto e Museo Botanico, a tutti gli altri otto musei del Sistema Museale di Ateneo e al Centro di Ateneo - Museo di Storia Naturale.
Per tutte le informazioni, il testo completo dei progetti e le modalità di presentazione delle domande: https://www.sma.unipi.it/2021/04/servizio-civile-regionale-musei-universitari/

Corona di alloro per la prima laureata in “Management for Business and Economics” (MBE-L), il nuovo corso di studio di respiro internazionale del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa che mira a formare uno dei profili professionali oggi più richiesto dalle aziende. Benedetta De Luca, 22 anni, originaria di Lucca, si è laureata col massimo dei voti e la lode discutendo una tesi dal titolo "The IBOR transition and its implications on the financial market: a discussion about the LIBOR and the EONIA transition and the EURIBOR reform” con relatore il dott. Pierluigi Martino.

DeLuca laurea 1 ridotta

Attivo dall’anno accademico 2018/19 e interamente erogato in lingua inglese, il corso MBE fornisce una formazione di management per il business e l'economia con contenuti formativi e modalità didattiche in linea con le più prestigiose business school internazionali. Il profilo professionale che forma è quello del responsabile junior di funzioni aziendali (programmazione e controllo, amministrazione e finanza, marketing e vendite, acquisti, organizzazione e risorse umane), in aziende di qualsiasi tipo (private, pubbliche e non-profit), già internazionalizzate o orientate a intraprendere percorsi di internazionalizzazione.

Durante il suo percorso accademico Benedetta De Luca ha sostenuto esami nell’ambito della mobilità internazionale presso la facoltà di Economia e Scienze sociali della RANEPA - Russian Presidential Academy of National Economy and Public Administration in virtù di un accordo di collaborazione e scambio per finalità di studio e ricerca tra l’Università di Pisa e il Dipartimento di Economia e Management. La neodottoressa andrà adesso a studiare all'EDHEC a Nizza, una delle migliori business school del mondo, dove frequenterà il master in “Management in Financial Economics”, un double degree della durata di tre anni, che le permetterà di specializzarsi in diversi ambiti nel campo finanziario (corporate finance, banking and finance, risk management etc).

Ad oggi risultano iscritti 212 studenti al corso di laurea MBE dell’Università di Pisa, di cui 180 italiani e 32 stranieri (circa il 18%). Il corso è ad accesso programmato locale e la selezione dei candidati viene effettuata da un'apposita commissione che valuta la conoscenza delle competenze di base (logica, comprensione verbale e matematica), in base a un punteggio ottenuto mediante un test o un colloquio orale, e la conoscenza della lingua inglese di livello almeno B2 secondo il quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER) sulla base di una certificazione di lingua oppure mediante colloquio orale.

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