Protocollo di sicurezza anti-contagio sulle misure di contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro nell’Università di Pisa nella Fase 3
Indicazioni complementari "#ioripartosicuro"
Indicazioni complementari "#ioripartosicuro", aggiornate al Decreto Rettorale del 31/08/2020 riguardante le misure precauzionali per limitare la diffusione del contagio da Covid-19 con efficacia nella Fase 3 (aggiornamento al 29 settembre 2020)
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Protocollo anti-contagio per la realizzazione e gestione delle procedure elettorali
L’Università e il Tribunale di Pisa promuovono sinergie e iniziative congiunte
L’Università di Pisa e il Tribunale della stessa città hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa per promuovere e sviluppare lo scambio di conoscenze ed esperienze negli ambiti di rispettiva competenza, intensificando le forme di collaborazione nei campi della formazione, didattica, divulgazione scientifica e dei programmi di ricerca. La convenzione è stata firmata giovedì 22 ottobre, a Palazzo alla Giornata, dal rettore Paolo Maria Mancarella e dalla presidente del Tribunale, Maria Giuliana Civinini, alla presenza dei professori Michela Passalacqua, prorettrice per gli Affari giuridici, e Paolo Ferragina, prorettore per l’Informatica.
Il Protocollo di durata quinquennale segna l'inizio di una collaborazione più ampia, con la possibilità di raggiungere accordi specifici per lo svolgimento di attività congiunte e con la prospettiva di approfondire i legami sempre più stretti tra diritto e informatica, vista per esempio la crescente importanza degli aspetti giuridici correlati all’uso delle nuove tecnologie e degli algoritmi predittivi, così come il ruolo che la data science e l’intelligenza artificiale stanno assumendo nei processi celebrati dinnanzi all'autorità giudiziaria.
La convenzione impegna le due istituzioni ad intraprendere molte attività in collaborazione, come ad esempio accogliere presso le strutture del Tribunale soggetti in tirocinio o stage curriculare di formazione e/o di orientamento su proposta dell’Università; attivare accordi, anche con i singoli Dipartimenti e/o Scuole interdipartimentali dell’Università, per alimentare un proficuo e libero confronto su temi di interesse comune mediante attività didattiche e formative che avvengano con il coinvolgimento del proprio personale, da erogarsi presso le strutture dell’Università e/o quelle del Tribunale. Altri ambiti di interesse sono l’organizzazione e la promozione di attività divulgative congiunte su temi di comune interesse, ad esempio nell’ambito di manifestazioni quali convegni e workshop, e lo sviluppo di sinergie ai fini di proposte congiunte su progetti di ricerca e/o formazione finanziati da enti europei e nazionali.
Incarico ad oggetto: “Ricerca bibliografica sulla letteratura economica italiana, inglese e francese e l’URSS (1917-1940) e creazione di una banca-dati con lavorazione editoriale/digitale dei risultati
Borsa di ricerca dal titolo “Institutions, Markets, Public Policies: Disability and Labour Market”
Incarico ad oggetto: “Collaborazione all’analisi della letteratura sull’evoluzione normativa della questione vaccinale”
Ecco i superlieviti e le farine da grani speciali (anche blu) per il pane della salute
Superlieviti e farine da grani speciali, anche blu, sono gli ingredienti del pane della salute così come selezionati nei laboratori delle Università di Pisa e di Torino. La particolare “ricetta” emerge da uno studio appena pubblicato sulla rivista “Scientific Reports” del gruppo "Nature". I ricercatori pisani hanno individuato 39 superlieviti a partire da 139 diversi ceppi. La scelta è stata fatta sulla base dell’attività lievitante, del contenuto in polifenoli e della capacità di neutralizzare i fitati, che sono composti “antinutrizionali” contenuti in varie farine di cereali che inibiscono ad esempio l’assorbimento del ferro.
“Rispetto al convenzionale lievito di birra prodotto industrialmente – spiega la professoressa Manuela Giovannetti dell’Università di Pisa - i superlieviti hanno conferito agli impasti, durante la fermentazione, una più elevata capacità antiossidante e un più alto contenuto in polifenoli e antocianine”.
Da sinistra Manuela Giovannetti e Monica Agnolucci (foto di archivio scattata prima dell'emergenza Covid-19)
Da Torino sono invece arrivate le farine speciali: di farro, di orzo e di tre varietà di grano, una convenzionale, una a seme giallo ricca in carotenoidi, e una a seme blu ricca in antocianine. Queste farine sono state scelte e caratterizzate nei laboratori torinesi anche per il loro contenuto in luteina e per la loro capacità antiossidante. L’analisi degli impasti fermentati con i diversi ceppi di lievito, ha quindi permesso di selezionare la combinazione migliore fra lieviti e cereali.
“Attualmente assistiamo a una crescente richiesta di prodotti da forno che presentino caratteri funzionali benefici per la nostra salute – conclude la professoressa Monica Agnolucci del team pisano – per questo sono necessari studi sui lieviti naturalmente presenti negli impasti tradizionali, al fine di selezionare i ceppi con le migliori caratteristiche pro-tecnologiche, nutrizionali e nutraceutiche”.
La ricerca è stata condotta da Michela Palla, Arianna Grassi, Debora Giordano, Cristina Sgherri, Mike Frank Quartacci, Monica Agnolucci, Manuela Giovannetti per l’Università di Pisa e Amedeo Reyneri e Blandino Massimo per quella di Torino.
Ecco i superlieviti e le farine da grani speciali (anche blu) per il pane della salute
Superlieviti e farine da grani speciali, anche blu, sono gli ingredienti del pane della salute così come selezionati nei laboratori delle Università di Pisa e di Torino. La particolare “ricetta” emerge da uno studio appena pubblicato sulla rivista “Scientific Reports” del gruppo "Nature". I ricercatori pisani hanno individuato 39 superlieviti a partire da 139 diversi ceppi. La scelta è stata fatta sulla base dell’attività lievitante, del contenuto in polifenoli e della capacità di neutralizzare i fitati, che sono composti “antinutrizionali” contenuti in varie farine di cereali che inibiscono ad esempio l’assorbimento del ferro.
“Rispetto al convenzionale lievito di birra prodotto industrialmente – spiega la professoressa Manuela Giovannetti dell’Università di Pisa- i superlieviti hanno conferito agli impasti, durante la fermentazione, una più elevata capacità antiossidante e un più alto contenuto in polifenoli e antocianine”.
Da Torino sono invece arrivate le farine speciali: di farro, di orzo e di tre varietà di grano, una convenzionale, una a seme giallo ricca in carotenoidi, e una a seme blu ricca in antocianine. Queste farine sono state scelte e caratterizzate nei laboratori torinesi anche per il loro contenuto in luteina e per la loro capacità antiossidante. L’analisi degli impasti fermentati con i diversi ceppi di lievito, ha quindi permesso di selezionare la combinazione migliore fra lieviti e cereali.
“Attualmente assistiamo a una crescente richiesta di prodotti da forno che presentino caratteri funzionali benefici per la nostra salute – conclude la professoressa Monica Agnolucci del team pisano – per questo sono necessari studi sui lieviti naturalmente presenti negli impasti tradizionali, al fine di selezionare i ceppi con le migliori caratteristiche pro-tecnologiche, nutrizionali e nutraceutiche”.
La ricerca è stata condotta da Michela Palla, Arianna Grassi, Debora Giordano, Cristina Sgherri, Mike Frank Quartacci, Monica Agnolucci, Manuela Giovannetti per l’Università di Pisa e Amedeo Reyneri e Blandino Massimo per quella di Torino.
Progetto “Go for IT”: dalla Fondazione CRUI due assegni di ricerca all’Università di Pisa
Sono due i progetti dell’Università di Pisa finanziati dalla Fondazione CRUI nell’ambito di “Go for IT”, l’iniziativa promossa dal Ministero dell’Università e della Ricerca per promuovere e rafforzare la specializzazione post dottorale, potenziandone la coerenza con le esigenze di innovazione del sistema produttivo in aree disciplinari a forte vocazione scientifica, tecnologica, economica e aziendale. In prospettiva più ampia “Go for IT” intende valorizzare il ruolo delle università nella promozione dell’innovazione attraverso le collaborazioni di eccellenza con enti e istituzioni esteri.
Il primo assegno di ricerca è andato al progetto CONTWARE, coordinato dal professor Antonio Brogi, docente del Dipartimento di Informatica, il cui obiettivo è quello di sviluppare e applicare tecniche di Continuous Reasoning (CR) per consentire una gestione continua delle applicazioni software conforme a QoS sul continuum Cloud-IoT, in modo da ridurre il tempo necessario alle aziende europee per elaborare applicazioni di nuova generazione; l’altro finanziamento è stato assegnato a ICU4SAT,coordinato dal professor Luca Fanucci, docente del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, un progetto che mira a fornire un innovativo livello di gestione e di elaborazione dei dati completamente programmabile a bordo di satelliti che sfruttano la tecnologia FPGA.
Gli assegni avranno una durata di 12 mesi, di cui almeno 9 da svolgere in una sede estera con il coinvolgimento di almeno un’impresa, sempre estera, e avranno inizio a marzo 2021.