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Comunicati stampa

Il XXI Rapporto sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati, presentato a Roma nei giorni scorsi da AlmaLaurea, il consorzio interuniversitario al quale aderiscono 75 atenei, conferma l’attrattività dell’Università di Pisa. Quasi la metà dei laureati magistrali proviene da fuori regione con percentuali occupazionali più alte e maggiori guadagni rispetto sia alla media toscana che a quella nazionale.

I laureati 2018 dell'Università di Pisa coinvolti nel Rapporto sono stati 7.300: si tratta di 3.930 di primo livello, 2.429 magistrali biennali e 924 a ciclo unico; i restanti sono laureati pre-riforma. Più di un terzo di loro (34.4%) arriva da fuori della Toscana, quota che sale al 43.5% per quanto riguarda i magistrali biennali, ma Pisa rispetto al dato regionale e a quello nazionale registra una quota più bassa di laureati con cittadinanza estera. I laureati pisani sono inoltre più bravi dei loro colleghi, avendo un miglior voto medio di laurea, ma più lenti, con una minore percentuale di studenti che riescono ad acquisire il titolo di laurea entro gli anni di corso. Altri aspetti con qualche criticità, soprattutto ai fini della prospettiva occupazionale, riguardano la percentuale di studenti che svolge tirocini curriculari, che si reca all'estero per studiare e che associa allo studio esperienze di lavoro, tutti dati inferiori alle medie nazionali.

Sostanzialmente in linea con i dati toscani e italiani, i laureati dell'Ateneo pisano si dichiarano soddisfatti dell’esperienza universitaria e del rapporto costruito con i docenti, con una percentuale che tocca rispettivamente l’86.7% e l'84.5%. Il 69.9% degli intervistati si iscriverebbe di nuovo all’università, confermando sia il corso di studio che l’ateneo.

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L’indagine sulla condizione occupazionale ha analizzato le performance dei laureati triennali e magistrali usciti nel 2017 e contattati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati magistrali usciti nel 2013 e coinvolti dopo cinque anni. Per quanto riguarda i laureati triennali – complessivamente una coorte di 3878 laureati – l’indagine si è focalizzata su coloro che non si sono mai iscritti a un successivo corso di laurea (il 33,9% della popolazione).

Il tasso di occupazione dei laureati triennali a un anno dalla laurea - che comprende anche la quota di coloro che sono in formazione retribuita, secondo le indicazioni dell’Istat - è del 70,6%, lievemente in aumento rispetto alla rilevazione dello scorso anno. Il 20,9% degli occupati può contare su un lavoro alle dipendenze a tempo indeterminato, mentre il 39,5% su un lavoro non standard (in particolare su un contratto alle dipendenze a tempo determinato). Il 17,2% svolge un’attività autonoma (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore e così via). La retribuzione media dei laureati pisani, di 1.132 euro mensili netti, è superiore a quanto guadagnano in media i colleghi della Toscana (1.108 euro) ma inferiore rispetto all'Italia (1.232 euro). Il 58.6% di questi laureati, considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro che viene effettivamente svolto.

Il tasso di occupazione sale al 73.8% per i laureati di secondo livello dell'Ateneo pisano (76.8% tra i laureati magistrali biennali e 65.6% per i laureati magistrali a ciclo unico), un dato lievemente migliore rispetto a quello toscano (73%) e italiano (69.4%). Più alta è anche la retribuzione media, che per i pisani è di 1.292 euro mensili netti, contro i 1.234 euro della Toscana e i 1.232 euro su base nazionale.

A cinque anni dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è pari all’86,2% (85,8% per i magistrali biennali e 87,6% per i magistrali a ciclo unico). Il 56.4% di questi ultimi è assunto con contratto a tempo indeterminato, mentre i laureati che svolgono un lavoro non standard sono il 18.4%, il 16.9% svolge un lavoro autonomo. Sul piano delle retribuzioni, l'Università di Pisa si conferma come un ottimo investimento, registrando una media di guadagno netto mensile di 1.562 euro, contro i 1.469 euro della Toscana e i 1.459 euro dell'Italia. I settori di maggior impiego sono quelli dei servizi (72.6%) e dell’industria (25.5%).

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“Anche quest’ultima indagine mette in evidenza come il conseguimento di un titolo universitario rappresenti un valore aggiunto che può dare un vantaggio lavorativo e retributivo consistente – ha dichiarato il professor Rossano Massai, delegato al Job Placement - L’Università di Pisa sta contribuendo ad accrescere il numero di laureati con una buona preparazione. Tuttavia un numero sempre crescente si dichiara propenso ad andare a lavorare all’estero. Sta al sistema produttivo italiano fare in modo che l’elevata preparazione dei nostri laureati rimanga nel nostro paese evitando che tante energie e tante competenze vengano assorbite da altri paesi”.

Leggi la scheda con il Rapporto 2018 sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati dell'Università di Pisa.

Pier Luigi Lopalco, professore di Igiene presso l’Università di Pisa, è stato eletto presidente del “Patto Trasversale per la Scienza”. La neonata associazione no profit, che ha fatto il suo debutto ufficiale alla Statale di Milano lo scorso 5 giugno, si è costituita per avviare concrete iniziative per promuovere e proteggere la scienza, iniziando dal campo biomedico.

“Il Patto nasce come un appello al mondo politico e civile per abbracciare in maniera incondizionata il valore universale della scienza – spiega Lopalco - In Italia purtroppo negli ultimi anni la scienza è finita spesso sotto attacco. Idee pseudoscientifiche e movimenti di ogni tipo, dall’anti-vaccinismo al negazionismo dell’AIDS alle terapie senza alcuna base clinica e scientifica, stanno provocando gravi danni alla salute pubblica”.

 

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Il gruppo fondatore del Patto, da sinistra Gerardo D’Amico, Roberto Burioni, Pier Luigi Lopalco, Andrea Cossarizza, Guido Silvestri



Nei prossimi tre anni del suo mandato il professore Lopalco lavorerà per rendere concreti i valori dell’appello a cui hanno già aderito oltre 6.000 fra associazioni, cittadini e scienziati, fra cui tre premi Nobel. Tutte le informazioni e le attività dell’associazione su www.pattoperlascienza.it e sui canali social Facebook e Instagram dedicati.


Una delegazione dell’Università di Pisa, composta dal professor Francesco Marcelloni, prorettore per la Cooperazione e le relazioni internazionali, Laura Nelli, responsabile dell’Unità Promozione internazionale e Paola Capellini, responsabile dell’Unità Cooperazione internazionale, si è recata a Santo Domingo per firmare un accordo tra l'Università di Pisa e il Ministero dell’Educazione Superiore, Scienza e Tecnologia (MESCYT) della Repubblica Dominicana. La delegazione è stata accolta da Alejandrina German, ministra del MESCYT, da Narciso Reyes, viceministro per le Relazioni internazionali del MESCYT, da Alba Maria Cabral Peña-Gómez, ambasciatrice della Repubblica Dominicana in Italia e da Mario Beccia, funzionario dell’Ambasciata Italiana a Santo Domingo.

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Incontro con la ministra Alejandrina German.

L’accordo prevede che il MESCYT finanzi venti borse di studio per gli studenti dominicani distribuite nelle coorti accademiche 2019-2021 all’interno di programmi di laurea magistrale nelle aree di Agricoltura e Veterinaria, Ingegneria, Scienze Giuridiche, Economiche e Sociali, Matematica, Fisica.

“Questo accordo – afferma il prof. Marcelloni – è uno dei risultati di un costante lavoro effettuato negli ultimi mesi per incrementare le relazioni con i paesi latino americani. Grazie all’attività delle unità che si occupano della promozione e della cooperazione internazionale della nostra università e in particolare di Belkis Hernandez, sono stati organizzati numerosi incontri con le ambasciate dei paesi latino americani in modo da stabilire contatti con i loro ministeri dell’Educazione superiore e le loro università. Per quanto riguarda la Repubblica Dominicana, devo ringraziare l’ambasciatrice Maria Cabral Peña-Gómez, che ha creduto da subito in questo accordo e grazie al suo prezioso lavoro diplomatico lo ha reso possibile, e Johanne Peña Arias dell’ambasciata della Repubblica Dominicana a Roma”.

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La delegazione Unipi davanti alla sede del Ministero.

La delegazione dell’Università di Pisa ha anche incontrato esponenti di diverse università e istituti della Repubblica Dominicana (Universidad Nacional Pedro Henríquez Ureña, Universidad Iberoamericana, Instituto Tecnológico De Santo Domingo, Instituto Tecnológico De Las Americas, Autoridad Dominicana De Asuntos Marítimos, Sociedad Dominicana De Física, Universidad Católica Tecnológica De Barahona) con cui sono stati firmati accordi di collaborazione accademica e discusso future collaborazioni in vari ambiti, quali biologia marina, fisica, ingegneria, matematica, medicina, nanotecnologie, sismologia, turismo.

Il professor Marcelloni ha anche tenuto due conferenze riguardanti l’intelligenza artificiale, e in particolare l’estrazione automatica di opinioni dall’analisi dei tweet, presso l’Instituto Tecnológico De Las Americas e l’Universidad Nacional Pedro Henríquez Ureña. Le conferenze sono state anche un’occasione per presentare ai numerosi studenti presenti l’offerta didattica e le eccellenze dell’Università di Pisa.

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Conferenza del professor Marcelloni alla UNPHU, l’Universidad Nacional Pedro Henríquez Ureña.

Oltre 200 studenti dell’Università di Pisa hanno visitato le esposizioni ​MecSpe della Meccanica e dell’Industria Manifatturiera e ​SPS dell’Automazione e del Digitale a Parma, rispettivamente dal 28 al 30 marzo e dal 28 al 30 maggio 2019. L’iniziativa è stata proposta agli studenti che frequentano i corsi di Tecnologia meccanica al primo anno di Ingegneria dell'​Energia​, al terzo anno di Ingegneria ​gestionale e di Studi di fabbricazione e ottimizzazione dei processi produttivi delle lauree magistrali in Ingegneria meccanica e gestionale, tenuti dal ​professor Michele Lanzetta​, promotore e organizzatore dell’iniziativa, ed estesa fino ai limiti della capienza a tutti gli studenti regolarmente iscritti all’Università di Pisa.

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“Ogni anno accompagno gli studenti dei corsi magistrali (meno numerosi) in visita ad aziende eccellenti. Una fiera consente di scalare l’iniziativa nei numeri e nei contenuti: gli allievi ingegneri possono entrare in contatto, in uno spazio geografico e temporale circoscritto, con un gran numero di realtà, con l'opportunità di conoscere dal vivo prodotti, tecnologie e operatori all’avanguardia delle principali aziende manifatturiere sul panorama nazionale ed internazionale”.

L’iniziativa è stata promossa dal Centro Interdipartimentale per l’Aggiornamento, la Formazione e la Ricerca Educativa ​(CAFRE) diretto dal professor Lanzetta, quale sperimentazione estendibile anche ad altre aree culturali.

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Gli studenti hanno avuto l'opportunità di osservare dal vivo macchine di ogni genere in azione, conoscere le ultime novità e parlare direttamente con gli addetti ai lavori nel linguaggio dell’industria, che è ben diverso da quello utilizzato nelle aule universitarie. Membro di comitati scientifici, collaboratore VIP MecSpe e SPS, il prof. Lanzetta ha guadagnato un trattamento speciale per gli studenti.

Un percorso organizzato da SPS ha consentito la visita in piccoli gruppi agli stand di Heidenhain Italiana Srl, Beckhoff Automation, Mitsubishi Electric, Comau, Yaskawa Europe GmbH e Lenze. Nel corso della visita i ragazzi inoltre hanno visitato il ​District 4.0 e le Arene con dimostratori robotici.

Gli studenti hanno beneficiato dell’ingresso gratuito e del trasporto da Ingegneria a Parma su 5 date, grazie al budget offerto nell'ambito del ​progetto speciale per la didattica 2019 dell'Università di Pisa, con il cofinanziamento dei dipartimenti ​DESTEC e ​DICI​, dei corsi di studio citati e della fiera SPS che ha messo a disposizione un pullman.

Leggi il racconto degli studenti.

Sfoglia la fotogallery. Tutte le foto sono disponibili a questo link.

Giovani e con la voglia di trasformare le proprie idee in imprese di successo. E’ questo il volto della tappa pisana dell’Italian CLab Express, il Giro d’Italia dell’innovazione nei Contamination Lab italiani, che si è svolta il 7 giugno al Polo Fibonacci dell’Università di Pisa. A portare la loro testimonianza c’erano ad esempio Eugenio Paluello e Alessandro Berti, studenti ventenni della laurea magistrale in Informatica, che hanno frequentato l’ultima edizione del Phd+ CLab, la palestra per futuri imprenditori dell’Ateneo pisano. L’idea che vogliono trasformare in una start-up si chiama BlockLock ed è una serratura smart basata sulla tecnologia blockchain che promette di rendere tutto super sicuro, anche le porte e le finestre di casa.

 

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Da sinistra Alessandro Berti ed Eugenio Paluello

 

C’è poi chi come Idamaria Franco, 28 anni, una laurea in materia umanistiche e studentessa del Phd+ CLab 2018, ha scommesso di rendere più accessibile il patrimonio artistico anche a persone con disabilità. La sua idea è già diventata una start up che si chiama Evra e insieme a un team di professionisti che si occupano di realtà virtuale ha creato un software 3D per migliorare la fruizione dei musei da parte dei malati di SLA.

Idamaria Franco

 

La tappa pisana dell’Italian CLab Express è stata così anche l’occasione per ascoltare idee e progetti nati dalla fucina del CLab Pisa di cui il professor Leonardo Bertini, delegato per la promozione delle iniziative si spin off, start up e brevetti, ha tracciato un bilancio delle attività.

 

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Da sinistra, Maria Punzo, Paolo Mancarella, Leonardo Bertini, Giovanna Mariani

 

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La squadra del Clab Pisa, tutto lo staff e gli allievi del corso 2019

 

“L’Università di Pisa crede fermamente nella valenza didattica e sociale del Contamination Lab Pisa – ha quindi sottolineato il rettore Paolo Mancarella nell’introdurre i lavori - e per questo vi ha investito risorse importanti in collaborazione con le altre realtà universitarie del territorio, dalla Scuola Superiore Sant'Anna alla Scuola Normale Superiore e alla Scuola IMT Alti Studi di Lucca”.

Un tema, quello di investire sull’imprenditorialità giovanile coinvolgendo il territorio, che è stato anche al centro dell’intervento della dottoressa Maria Punzo, presidente della Commistione Cultura del Comune di Pisa, che ha partecipato all’iniziativa insieme a moltissimi altri relatori. Fra questi Laura Poletti e Marco Casto dell’Università di Cagliari venuti a Pisa per presentare l’Italian Clab Network, la professoressa Giovanna Mariani dell’Università di Pisa e i rappresentanti di community e imprese nuove e in divenire - Palpreast, Start-up Grind, TTTecnosistemi e BioBeats.

Il camper del tour al Polo Fibonacci dell’Università di Pisa

E se l’argomento specifico di questa tappa pisana era aprire il mondo della autoimprenditorialità a un ambito internazionale, non sono mancati nel pubblico anche alcuni studenti stranieri con la voglia di imparare a fare impresa. Fra loro, nelle prime file, Satheesh Thallapally, ventisettenne Indiano che all’Università di Pisa studia Ingegneria aerospaziale e che sogna di sviluppare un business nel campo dei sistemi propulsione elettrica dei satelliti: “Sono venuto a studiare a Pisa perché qui in Europa – ha raccontato parlando in inglese – la ricerca è più approfondita che negli Stati Uniti”.

 

Satheesh Thallapally



Ricerca che ora cerca sempre di più di uscire dall’ambito accademico per incontrare mercato e impresa, un impegno che è al centro della missione del CLab di Pisa, come ha dimostrato anche questa tappa pisana dell’Italian CLab Express.

 

Grazie ai fondi speciali per la didattica dell'Ateneo, un gruppo di allievi della Laurea magistrale in Progettazione e Gestione del Verde Urbano e del Paesaggio ha visitato Londra dove ha potuto visitare i più importanti parchi, vivai e giardini storici.

Pubblichiamo di seguito il resoconto di due studenti che hanno partecipato al viaggio.
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Il gruppo di studenti ProGeVuP, in compagnia di Jakie Stater, in Hyde Park

Lezioni fuori sede indimenticabili per un gruppo di studenti dell’Università di Pisa che dal 20 al 26 maggio hanno potuto vivere un’esperienza unica a contatto con i più importanti parchi, vivai e giardini storici di Londra. Il “Garden Technical Tour 2019” (questo il nome del progetto) ha consentito a diciotto allievi del corso in Progettazione e Gestione del Verde Urbano e del Paesaggio (Laurea Magistrale del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali), accompagnati dai docenti Cristina Nali, Francesco Monacci e Lorenzo Cotrozzi, di approfondire le conoscenze teoriche e tecniche che si nascondono dietro al mondo dei giardini. Il viaggio ha previsto la possibilità di svolgere esperienze dirette in importanti complessi come i Royal Botanic Gardens, non solo il centro d’eccellenza per il gardening e la ricerca, ma anche un meraviglioso connubio di architettura, vegetazione e arte contemporanea.

Particolare interesse ha suscitato anche la partecipazione al Chelsea Flower Show, da oltre un secolo l’appuntamento più prestigioso del giardinaggio mondiale, dal tradizionale al contemporaneo, passando per l’etnico e il sostenibile, organizzato dalla Royal Horticultural Society e inaugurato personalmente dalla Regina. Si tratta di uno degli eventi più importanti della stagione sociale estiva londinese, dal punto di vista non solo botanico, ma anche mondano e culturale (vi partecipano ogni anno i membri più importanti dell’aristocrazia, attori, cantanti e noti professionisti).

Ampio spazio è stato dedicato anche ai lavori degli studenti. Durante la visita ai più importanti parchi londinesi (Hyde Park, St. James’s Park, Green Park e Kensigton Gardens), essi, divisi in gruppi, hanno avuto modo di illustrare il tema loro assegnato, affrontando l’argomento sul piano sia storico-sociale che botanico. A integrare e supportare le spiegazioni degli allievi è stata Jakie Stater, esperta guida londinese che ha accompagnato il gruppo.

Presso la Hillier Nursery di Winchester, un importante vivaio che sorge nel cuore della storica città, gli studenti hanno avuto modo di approfondire l’opportunità di organizzare soggiorni di alternanza studio-lavoro specialistici. Inoltre, la visita ai Sir Harold Hillier Gardens ha permesso loro di immergersi in una moltitudine di ambienti diversi (il bog garden, il woodland garden ricchissimo di rododendri e la Centenary Border), ognuno dei quali presentava caratteristiche proprie e uniche.

Questo viaggio non solo ha accresciuto il bagaglio culturale dei partecipanti, ma ha fornito loro gli strumenti indispensabili per accedere “a testa alta” alla vera attività professionale di cui un giorno saranno i protagonisti.

Raffaele Bonsignori e Lorenzo Diddi
Studenti della laurea magistrale in Progettazione e Gestione del Verde Urbano e del Paesaggio

L’Università di Pisa e Federmanager Toscana hanno stipulato un accordo a sostegno dell'innovazione delle piccole e micro imprese con particolare riferimento alle start-up e spin-off che operano in nei settori industriali di maggior rilievo per l’industria toscana. La convenzione quadro è stata siglata nel Palazzo alla Giornata, sede del Rettorato dell’Ateneo pisano, venerdì 7 giugno dal professore Leonardo Bertini, delegato per la promozione delle iniziative si spin off, start up e brevetti, e da Valter Quercioli, presidente di Federmanager Toscana.

 

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Da sinistra: Alfredo Fagotti, Claudio Cocchi, Valter Quercioli, Leonardo Bertini, Cristiana Barghini e Loredana Guarino


L’accordo ha l’obiettivo di sostenere la nascita, l’avvio e lo sviluppo di nuove imprese identificate nell’ambito del Progetto Contamination Lab dell’Università di Pisa. Nello specifico sono previste attività di supporto per le analisi di pre-fattiblità e sulle opportunità di finanziamento per start up e spin off innovative.

Per Federmanager Toscana erano inoltre presenti alla firma Claudio Cocchi, consulente direzionale e mentor startup innovative, e Alfredo Fagotti, responsabile dello sviluppo commerciale di aziende ICT per il lancio di una piattaforma IOT; e per l’Università di Pisa Cristiana Barghini, coordinatrice Integrazione dei servizi per la ricerca e per il trasferimento tecnologico, e Loredana Guarino della direzione servizi per la ricerca e il trasferimento tecnologico.



leccino_frantoio_piantine.jpgL’Università di Pisa ha dato in concessione esclusiva, con possibilità di sublicenza, a Co.Ri.Pro-Olivi di Pescia, il Consorzio per la Certificazione Volontaria delle Piante di Olivo, lo sfruttamento di due varietà di ulivo brevettate in collaborazione con la dottoressa Susanna Bartolini, ricercatrice della Scuola Superiore Sant’Anna. Si tratta del Frantoio Millennio e del Leccino Millennio (foto a destra) due varietà di ulivi frutto di un lungo lavoro di selezione clonale intrapreso da oltre un ventennio dai professori dell’Ateneo pisano Rolando Guerriero e Filiberto Loreti.

Rispetto alle varietà standard, oltre a distinguersi per morfologia delle foglie, delle infiorescenze e dei frutti, le due varietà del terzo millennio garantiscono numerosi vantaggi in termini di buona e costante produttività, precocità di entrata in produzione e resa e qualità dell'olio. L’olio che si ricava dal Frantoio Millennio presenta infatti pregevoli caratteristiche, come bassa acidità e alto contenuto in polifenoli totali. Per quanto riguarda invece il Leccino Millennio, oltre ad essere autofertile al contrario della varietà standard, l’aspettativa è che riveli una particolare resistenza alla Xylella fastidiosa, il batterio responsabile della devastazione degli olivi pugliesi. Qualora test diagnostici specifici comprovassero questa caratteristica, rinvenuta su alcuni esemplari di Leccino presenti negli areali salentini, questa varietà potrebbe essere il candidato ideale per i nuovi impianti olivicoli in quelle zone.

Il dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa ha ricevuto il premio innovazione a SMAU Bologna per il progetto CrossLab, finanziato nel 2018 dal MIUR nell’ambito del programma “dipartimento di eccellenza”. Crosslab propone un approccio innovativo a Industria 4.0, che si sviluppa nelle due direzioni della didattica di elevata qualificazione e della ricerca e trasferimento tecnologico, grazie all’attivazione di cinque laboratori interdisciplinari, ciascuno dedicato a una specifica area chiave di Industria 4.0, che operano in modo strettamente integrato e che, soprattutto, sono aperti alle imprese che vogliono fare innovazione.

 

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“Industria 4.0 – afferma Giuseppe Anastasi, direttore del dipartimento – è una sfida interdisciplinare, che chiede un cambio di paradigma e di ragionare in termini globali. I CrossLab sono stati pensati per risolvere uno dei problemi principali connessi allo sviluppo dell’innovazione in Italia, e cioè il gap tra ricerca e impresa. Ogni laboratorio vede infatti il lavoro congiunto di ricercatori di diverse aree scientifiche e, contemporaneamente, è aperto alle imprese che vorranno farne uso, garantendo alle numerose PMI del territorio l’accesso ad attrezzature altrimenti fuori portata. L’obiettivo è accompagnare le imprese fino alla prototipizzazione, mettendo loro a disposizione attrezzature e know how e trovando insieme le migliori risposte alle esigenze di innovazione di prodotto e processo. Le esigenze delle aziende sono infatti ascoltate anche nella fase iniziale, nell’individuazione dei temi sui quali lavorare, anche congiuntamente”.

Guarda il video della premiazione.

Nell’arco dei cinque anni di programmazione, il rafforzamento dei rapporti tra imprese e dipartimento potrà fungere da impulso all’innovazione e alla digitalizzazione del sistema industriale, non solo nelle grandi aziende ma anche nelle PMI e in altri settori chiave come la sanità, l’agricoltura, il turismo.

“Proprio la grande potenzialità di fungere da motore di innovazione del contesto industriale nazionale è stata la motivazione principale del riconoscimento al dipartimento – conclude Anastasi – unico ente in Toscana ad essere premiato in questa edizione di Smau. Con il progetto CrossLab il DII si caratterizza ancora di più come un centro di competenza nel settore delle applicazioni industriali dell'ICT, oltre che come un centro di ricerca avanzato nelle tecnologie abilitanti per l'innovazione industriale”.

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chiara tamburini 2È stato assegnato a Chiara Tamburini il premio di laurea "Stefano Capitanio", bandito dall’Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori, nato “per incentivare l’innovazione e portare nuove idee e freschezza al florovivaismo italiano affinché possa durare nel tempo ed essere sempre di esempio nel mondo”.

Chiara si è laureata con lode in "Progettazione e gestione del verde urbano e del paesaggio" all'Università di Pisa con una tesi magistrale dal titolo “Verso città resilienti: un cambiamento possibile. Proposta progettuale di un sistema di rain gardens lungo un tratto di pista ciclabile a Pisa-Cisanello”.

La cerimonia si è svolta a Monopoli nell’ambito della XI Giornata Nazionale del Vivaismo Mediterraneo. La motivazione conclude che “la proposta progettuale costituisce un modello innovativo che può essere applicato anche in larga scala, costituendo un sistema sostenibile per la gestione delle acque meteoriche. Il tema è originale, elevato il rigore metodologico, ricchissimo il corredo iconografico; significative le ricadute operative.”

È la quinta volta che un allievo pisano si aggiudica il prestigioso riconoscimento.

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