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Comunicati stampa

Plants are often defined as the green lungs of our planet and yet in order to produce new leaves and flowers they need only a little oxygen.  This discovery comes from an international study recently published in “Nature” and carried out by researchers from the University of Pisa, Aachen, Copenhagen, Heidelberg and the Sant’Anna School of Advanced Studies.

“The identification of this capacity in plants,” explains Francesco Licausi, an associate professor of plant physiology at the University of Pisa and coordinator of the research, ”may have multiple applications, among which, for example, is the selection of species capable of resisting  against environmental stress that reduces oxygen, such as high temperatures or floods, but also for more futuristic scenarios such as space farming, where the conditions of microgravity, in fact, reduce the transport of oxygen.”

 

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Photo of the measurement of the oxygen level in the meristem of the tomato plant (Solanum lycopersicum) using a microscopic probe. (Author Daan Welts); Graphic representation of the measurement of the oxygen level in the meristem of the tomato plant (Solanum lycopersicum) using a microscopic probe. (Author Agnieszka Bochyńska)

The researchers were able to identify this mechanism in plants by measuring the levels of oxygen in an area of around a few hundred cells, called ‘plant shoot meristems‘ using a combination of microscopic electronic and biotechnological sensors. In this way, they were able to see that the levels of oxygen drop drastically precisely in those tissues responsible for the production of new leaves and flowers where a protein which is sensitive to oxygen, called ZPR2, acts.

 

Confocal micography of the Arabidopsis inflorescence meristem, the plant used as the model of study. The cellular walls are coloured blue, the young floral buds are marked with a green fluorescent protein while the production centre of the stem cells is distinguished by fluorescent red. (Author Daan Welts)

This discovery follows those made in past years by the same team of researchers and represents a big step forward in understanding how the production of new organs is linked to environmental parameters, therefore influencing growth and productivity.

“Preserving hypoxic conditions in order to maintain pluripotency is not specific to plants: numerous types of stem cells, including human stem cells, share this prerequisite,” concludes Daan A. Weits, a Dutch researcher at PlantLab in the Sant’Anna School of Advanced Studies, and the principal investigator of the research project. “This similarity is astonishing, considering how far apart plants and animals are from the point of view of evolution, even though they both represent the apex of the evolution of multicellular life on our planet.”

 

 

 

Dal 15 al 18 maggio si è svolta nel Mugello romagnolo l'escursione del Gruppo per la Floristica, Sistematica ed Evoluzione della Società Botanica Italiana, organizzata dall'Università di Pisa. Scopo dell’iniziativa, che si svolge ogni anno in regioni italiane differenti, è quello di contribuire alla conoscenza della distribuzione della flora spontanea di territori poco conosciuti.

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I partecipanti all'escursione


In particolare l'escursione di quest’anno è stata organizzata dal dottor Francesco Roma-Marzio dell’Orto e Museo Botanico in stretta collaborazione con il professore Lorenzo Peruzzi e il dottor Marco D'Antraccoli del Dipartimento di Biologia. Ventisei in tutto i partecipanti fra rappresentanti di otto università (Calabria, Camerino, Marche, Napoli, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Tuscia), di altri enti di ricerca e appassionati.
Il nutrito gruppo di botanici si è mosso, spesso suscitando la curiosità degli abitanti della zona, in varie località nelle altre valli dei fiumi Sillaro, Santerno e Senio, tra i comuni di Firenzuola e di Palazzuolo sul Senio (città metropolitana di Firenze).

Dalle numerose piante raccolte sono stati predisposti campioni d'erbario (piante essiccate, conservabili nel tempo come campioni museali), che saranno studiati ed identificati nei prossimi mesi. Lo stesso gruppo di studiosi si ritroverà a Pisa nel febbraio 2020, per un workshop che permetterà di risolvere alcune criticità di identificazione e per arrivare successivamente a una pubblicazione scientifica collettiva.

elezioni europeeDopo il debutto alle elezioni politiche del 4 marzo 2018, torna il “Navigatore elettorale”, l'applicazione online molto intuitiva e facile da usare che aiuta gli elettori a orientarsi tra le varie proposte elettorali questa volta delle Europee 2019. Collegandosi al sito https://europa.navigatoreelettorale.it/ e rispondendo a 30 domande, l’utente viene posizionato su una mappa, dove può vedere a quale area politica è più vicino (in generale e su ogni singolo tema) e capire come la pensano i vari schieramenti sulle varie tematiche.

Il Navigatore elettorale è stato sviluppato da un un team di studiosi del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa nell'ambito di un progetto di ricerca internazionale diretto dall'Università di Amsterdam in collaborazione con KiesKompas.nl, un centro di ricerca olandese impegnato nello sviluppo operativo di Voting Advice Application (VAA). L'Osservatorio sui Partiti Politici e la Rappresentanza (OPPR), presieduto dal professor Luciano Bardi e diretto dal professor Enrico Calossi, e operante presso l’Osservatorio su Politica e Istituzioni (OPI), diretto dal professor Eugenio Pizzimenti, costituisce l’unità italiana del progetto. Per sviluppare l’applicazione 2019, l’OPPR si è avvalso della collaborazione di Stella Gianfreda e di un team di studenti di Scienze politiche che svolgono attività di ricerca alternativa al tirocinio presso l’OPI.

«Il “Navigatore elettorale Europee 2019” è una applicazione online e gratuita che fornisce un'indicazione di voto in vista delle elezioni politiche, basata sulle preferenze espresse da ciascun utente - spiegano i ricercatori - Sono già disponibili, online, altre VAA dedicate alle prossime elezioni politiche. Tuttavia, il "Navigatore Elettorale Europee 2019", oltre a essere il frutto di una collaborazione scientifica consolidata e inserito in un progetto di ricerca comparato, è lo strumento che offre la mappatura più completa dei temi della campagna elettorale (30 statements ) e dei partiti in competizione (14 liste analizzate)».

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«Le oltre 40 tematiche raccolte inizialmente sono state sottoposte ad analisi fattoriale attraverso il ricorso a panel group, per poter così essere raggruppate in sotto-aree tematiche (ad es. "Unione Europea" o "Immigrazione") – spiegano Calossi e Pizzimenti – Successivamente, l'OPPR ha raccolto le posizioni ufficiali dei partiti, sulla base di una gerarchia di fonti primarie e secondarie (dal programma elettorale alle dichiarazioni mezzo stampa, fino alle pubblicazioni sul sito ufficiale dei partiti ai social media). La codifica si è concentrata su 30 tematiche, una volta esclusi i temi meno rilevanti o rispetto ai quali le posizioni dei partiti non variavano significativamente. Nella fase di codifica le posizioni dei partiti sono state graduate su una scala 1-5 (del tutto d'accordo, d'accordo, né in disaccordo né d'accordo, in disaccordo, del tutto in disaccordo). In base a questo metodo le posizioni dei partiti sono state posizionate in un quadrante costruito lungo due dimensioni: la dimensione libero mercato-interventismo pubblico in economica e la dimensione conservatorismo-progressismo su Unione Europea e diritti civili». L’OPPR non si è limitato a mappare i partiti più grandi. Pertanto sono state raccolte e codificate informazioni per 14 partiti, pari a 448 affermazioni codificate.

È scomparso a Pisa il professor Pietro Armienti, professore ordinario di Petrologia al Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa. Le esequie saranno celebrate sabato 18 maggio alle ore 16.00 nella chiesa di San Nicola in via Santa Maria. Pubblichiamo qui di seguito un ricordo del professor Armienti a firma di Sergio Rocchi, direttore del Dipartimento di Scienze della Terra. 

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Pietro ArmientiGiovedì 16 maggio 2019 Pietro Armienti ha improvvisamente lasciato la sua famiglia e la comunità accademica.

Nato a Taranto nel 1957, si è trasferito a Pisa nel 1975, in seguito all’ammissione alla classe di scienze della Scuola Normale Superiore. Laureato in Geologia nel 1980, era professore ordinario di Petrologia dal 2001 presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa. Ha servito il nostro Ateneo, tra l’altro, come membro del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione.

Le sue ricerche geologiche sono partite dai sistemi vulcanici attivi dei Campi Flegrei, dell’Etna, di Lanzarote (Canarie) e della Terra Vittoria (Antartide). Proprio in Antartide Pietro Armienti ha svolto attività pionieristicamente romantiche, come la prime spedizioni italiane e la scoperta di uno degli ultimi vulcani attivi ancora sconosciuti sulla Terra. D’altra parte, le sue sei spedizioni scientifiche in Antartide lo hanno portato a sviluppare complessi e provocatori modelli eterodossi sulla distribuzione di elementi e isotopi radiogenici nel mantello terrestre, per poi iniziare a sviluppare idee e modelli climatici e paleoclimatici con approcci non convenzionali. Una Antartide ricca di spunti scientifici, ma anche, secondo Pietro, luogo ideale per leggere la Divina Commedia.

L’attività di ricerca di Pietro Armienti si è a lungo concentrata nel settore dell’analisi tessiturale quantitativa delle rocce ignee e per l’interpretazione termodinamica della cinetica di cristallizzazione dei magmi. L’attività scientifica non è mai rimasta disgiunta dal senso pratico, che gli ha permesso di acquisire la titolarità di tre brevetti relativi allo sviluppo di modelli stereologici relativi alla misura delle Crystal Size Distributions con applicazione pratica alla caratterizzazione e valorizzazione dei materiali lapidei, e di progettare metodi per lo smaltimento e riciclo delle macerie dei terremoti.

Questa vasta attività di ricerca può essere riassunta nelle sue oltre 120 pubblicazioni scientifiche e nei numerosi progetti di ricerca finanziati. Ma rimarrebbe una lettura parziale e limitante se dimenticassimo le testimonianze della brillante e curiosa intelligenza di Pietro, che lo ha portato a indagare tematiche geologiche da punti di vista inediti. La sua mente eclettica lo ha anche portato a superare le barriere disciplinari, offrendoci a sorpresa idee sull’applicazione dell’analisi di immagine (dal microscopio petrografico alle immagini satellitari), e risolvendo problematiche ambientali anche complesse. Soltanto una mente aperta come quella di Pietro sarebbe stata in grado di legare insieme l’arte, la storia e la matematica, leggendo la serie di Fibonacci sulla facciata medievale di una chiesa di Pisa, o scoprendo la vera utilità del Qibla finder, uno complesso strumento di navigazione, scambiato da tutti per un portalumi. Per questi spunti geniali, non soltanto la comunità scientifica è in debito con Pietro, ma anche la città di Pisa, che grazie a lui ha accresciuto la propria eredità culturale dell’età d’oro della sua Repubblica, dove conoscenza, capacità di calcolo, interazione col medio-oriente e commercio hanno costruito una prosperità di rilevanza mondiale.

Pietro Armienti ha saputo sorprenderci continuamente, perfino nel modo in cui ci ha lasciati. Eppure, tutta questa scienza esplorata senza frontiere impallidisce di fronte al maestoso insegnamento implicito nel metodo col quale Pietro ha affrontato la sua malattia. Mai un moto di disperazione, mai un lamento, mai un autocompianto. La sua mente brillante iperattiva ha sempre dominato un corpo che avrebbe messo in difficoltà chiunque, ma non Pietro Armienti. Sempre al pezzo tutti i giorni, proponendo soluzioni semplici a grandi problemi scientifici. Semplicità che Pietro ha sempre proposto nella quotidiana vita accademica e che troppo poco abbiamo saputo sfruttare. Tutto accompagnato da una raffinata simpatia nel cogliere problematiche dei nostri tempi e stemperarle in quelle due o tre parole indimenticabili, dall’approccio magico necessario per risolvere i problemi dei primi computer, alla frenesia dell’editing al momento di sottomettere un articolo, fino alla più grave delle malattie moderne, la diagnosi.

Avremo tutti da ripensare a lungo alle idee e ai metodi che Pietro Armienti ha seminato con leggerezza e giocosa ironia nel troppo breve tempo che è stato tra noi.

Le esequie saranno celebrate sabato 18 maggio alle ore 16.00 nella chiesa di San Nicola in via Santa Maria, la chiesa nella cui facciata Pietro ha saputo leggere quella serie di Fibonacci che nessun altro, in molti secoli, era riuscito a vedere.

Sergio Rocchi
Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra

È stata inaugurata venerdì 10 maggio al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi la mostra "Window on the world. Il mercato internazionale delle stampe nella Livorno del Settecento", a cura di Cinzia Maria Sicca, Alessandro Tosi, Antonella Capitanio. L'esposizione è visitabile fino al 30 giugno.

Nel corso del XVIII secolo Livorno è un importante nodo nel mercato dell’arte, cosmopolita crocevia di mode e gusti per mercanti e acquirenti. Tappa importante del Grand Tour e soprattutto “emporio felice del Mediterraneo”, è il porto da cui vengono inviati ai paesi di origine gli acquisti compiuti dai viaggiatori sul suolo italiano. In tale scenario, la mostra "Window on the World" intende raccontare alcune delle storie che uniscono incisori, editori, mercanti e collezionisti sullo sfondo del commercio nazionale e internazionale delle stampe.

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Antonio Verico (1775 ca.- prima metà del XIX secolo) e Carlo Lasinio (1759-1838), Veduta della squadra di S.M. Britannica alla vela nelle vicinanze della città e porto di Livorno nell’anno 1798 sotto il comando di S.E. il Cont. Ammiraglio della Squad.a Orazio Nelson, da Omobono Roselli (attivo nella seconda metà del XVIII secolo), 1799, Acquaforte; 460x730 mm, Livorno, Fondazione Livorno.


Storie legate all’immagine della città, nella costruzione di un’identità che ne restituisce, in una suggestiva dimensione paesaggistica e urbana, i caratteri distintivi di una comunità e delle sue molte “nazioni”. E storie legate a personaggi che proprio a Livorno diventano protagonisti di episodi di particolare suggestione e straordinaria modernità. Come Giacinto Micali, che nella seconda metà del secolo avvia un magazzino destinato a rappresentare un modello europeo di imprenditorialità commerciale. Ricostruendo il ricco catalogo di stampe inglesi a maniera nera del magazzino Micali, con opere da Nathaniel Dance, Pietro da Cortona, Salvator Rosa, Peter Paul Rubens, Sir Joshua Reynolds, Benjamin West, la mostra consente dunque di rivivere una Livorno finestra sul mondo (Window on the World), gettando una prima luce sul suo vivace e aperto mercato e su come esso ha inciso sulla diffusione e affermazione dell’elemento visivo nella società e nella cultura del XVIII secolo.

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John Hall (1739-1797), William Penn tratta con gli indiani d’America quando fondò la provincia della Pensylvania nell’America del Nord 1681, da Benjamin West (1738-1820), 1775, Acquaforte e bulino; 514x636 mm, Roma, Istituto Centrale per la Grafica, F.C. 68336, (deposito dall’Accademia Nazionale dei Lincei).

La mostra, esito del Progetto di Ricerca di Ateneo "Livorno emporio del Mediterraneo: arti, cultura, mercato e Nazioni in antico regime" (PRA 2017 42, coordinatore scientifico Antonella Gioli, membri Alberto Ambrosini, Antonella Capitanio, Vincenzo Farinella, Daria Gastone, Laura Macchi, Claudia Marchese, Manuel Rossi, Cinzia Maria Sicca, Alessandro Tosi), è realizzata dal Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa) in collaborazione con il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, il Sistema Bibliotecario di Ateneo, il Sistema Museale di Ateneo, e con il patrocinio di: Archivio di Stato di Livorno; Biblioteca Labronica “F.D. Guerrazzi” di Livorno; Camera di Commercio Maremma e Tirreno di Livorno; Comune di Livorno Ufficio Biblioteche e Spettacolo; Fondazione Livorno; Istituto Centrale per la Grafica.



L'Università di Pisa conferirà la laurea magistrale honoris causa in Sociologia e management dei servizi sociali a don Luigi Ciotti (segui la diretta streaming).
La cerimonia si terrà nell'Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza venerdì 24 maggio, alle ore 11, e sarà aperta dal Saluto del rettore Paolo Maria Mancarella, cui seguiranno la Lettura della Motivazione da parte del direttore del dipartimento di Scienze politiche, Alessandro Balestrino, e la Laudatio tenuta dalla professoressa Enza Pellecchia, direttrice del Centro interdisciplinare di Scienze per la pace. Dopo il conferimento della laurea magistrale, don Luigi Ciotti terrà la sua Lectio Magistralis.

Il conferimento della laurea honoris causa è stato motivato per l'altissimo profilo etico e sociale di don Ciotti, "una personalità eclettica, intraprendente, profondamente attenta alle problematiche sociali e promotrice di forti azioni volte al loro miglioramento nonché ispiratrice di approcci metodologici e teorici alla loro soluzione". 

don Ciotti

Don Luigi Ciotti, nato Pieve di Cadore (Belluno) nel 1945 e cresciuto a Torino, ha fondato nel 1965 il Gruppo Abele, che negli anni si è occupato delle persone in difficoltà e della lotta contro le dipendenze di ogni tipo - dall'alcolismo alle droghe e al gioco d’azzardo - aprendo comunità e utilizzando la comunicazione e la cultura come forme di prevenzione. Nel corso degli anni Novanta l’impegno di don Ciotti si è ampliato al contrasto delle organizzazioni criminali di stampo mafioso: nel 1995 don Ciotti ha promosso la nascita di "Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie", di cui sarà, da allora, presidente. Libera diventa presto centro di coordinamento e strumento di mobilitazione per oltre 1600 organizzazioni nazionali e internazionali del terzo settore, nel mondo della scuola, della cooperazione e del sindacato. Libera promuove negli anni percorsi educativi in migliaia di scuole, la costituzione di cooperative di giovani che lavorano nei terreni precedentemente appartenenti ai boss, l’offerta di servizi alle fasce più deboli, l’impegno nelle carceri minorili, diventando così un punto di riferimento nazionale anche in virtù della molteplici forme di collaborazione avviate con il mondo della scuola e dell’Università.

Tra di esse spicca quella con il dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa, che porta nel 2010 all’avvio del primo master universitario sui temi della lotta alle mafie e alla corruzione in Italia, quello in "Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione" coordinato dal professor Alberto Vannucci.

Le piante sono spesso definite come i polmoni verdi del nostro pianeta eppure per produrre nuove foglie e fiori hanno bisogno di poco ossigeno. La scoperta arriva da uno studio internazionale appena pubblicato su Nature e condotto dai ricercatori dell’Università di Pisa, Acquisgrana, Copenhagen, Heidelberg e della Scuola Superiore Sant’Anna.

“L’identificazione di questa capacità delle piante – spiega Francesco Licausi, professore associato di fisiologia vegetale all’Università di Pisa e coordinatore della ricerca – può avere molteplici applicazioni, fra cui ad esempio la selezione di specie capaci di resistere a stress ambientali che riducono l’ossigeno, come le alte temperature o le inondazioni, ma anche per scenari più avveniristici come le coltivazioni nello spazio, dove le condizioni di microgravità riducono appunto il trasporto di ossigeno”.

 

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Fotografia della misurazione mediante sonda microscopica dei livelli di ossigeno all’interno del meristema della pianta di pomodoro (Solanum lycopersicum) (autore Daan Weits) e sua rappresentazione grafica (autrice Agnieszka Bochyńska)


Armati di una combinazione di sensori microscopici, di tipo elettronico e biotecnologico, i ricercatori sono arrivati a individuare questo meccanismo nelle piante misurando i livelli di ossigeno in una regione di circa poche centinaia di cellule, definita ‘meristema del germoglio’. In questo modo, hanno potuto osservare che i livelli di ossigeno calano drasticamente proprio nei tessuti responsabili della produzione di nuove foglie e fiori dove agisce una proteina sensibile all’ossigeno, chiamata ZPR2.

Questa scoperta segue quelle fatte negli anni passati dalla stessa squadra di ricercatori e rappresenta un notevole passo avanti nella comprensione di come la produzione di nuovi organi sia legata a parametri ambientali, influendo quindi su crescita e produttività.

 

Micrografia confocale del meristema dell’infiorescenza di arabidopsis, la pianta utilizzata come modello di studio. Le pareti cellulari sono colorate in blu, i giovani abbozzi fiorali sono marcati con una proteina fluorescente verde mentre il centro di produzione delle cellule staminali è distinto da fluorescenza rossa. (autore Daan Weits)



“Il mantenimento di condizioni ipossiche per mantenere pluripotenza non è specifico delle piante: numerosi tipi di cellule staminali, incluse quelle umane, condividono infatti questo requisito – conclude Daan A. Weits, ricercatore olandese al PlantLab della Scuola Sant'Anna e primo firmatario della ricerca – Questa similarità è stupefacente, considerando quanto piante e animali sono distanti da un punto di vista evolutivo, sebbene entrambi rappresentino i vertici evolutivi della vita multicellulare sul nostro pianeta”.

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Pubblicazione:
Daan A. Weits, Alicja B. Kunkowska, Nicholas C. W. Kamps, Katharina M.S. Portz, Niko K. Packbier, Zoe Nemec-Venza, Christophe Gaillochet, Jan U. Lohmann, Ole Pedersen, Joost T. van Dongen, Francesco Licausi

An apical hypoxic niche sets the pace of shoot meristem activity
Nature, 15 May, DOI: 10.1038/s41586-019-1203-6

 

 

Si svolgerà dal 20 al 24 maggio la seconda edizione della Career Week, la manifestazione ideata dall’Università di Pisa per supportare l’ingresso nel mondo del lavoro dei suoi studenti e laureati e consentire alle aziende di intercettare potenziali talenti e nuove competenze. Saranno 43 le aziende partecipanti, suddivise in piccole e medie e poi in grandi imprese, che offrono oltre 150 posizioni lavorative qualificate per profili sia junior che senior in settori molto diversificati: informatica, elettronica e telecomunicazioni; industria e logistica; banca, finanza e assicurazioni; grande distribuzione organizzata; medicina e farmacia; risorse umane.

La manifestazione sarà inaugurata lunedì 20 alle ore 15 nell’Auditorium dell’Unione Industriale Pisana con una tavola rotonda sul tema “Università e mondo produttivo: eccellenze al servizio dello sviluppo”, che vedrà interventi della prorettrice vicaria, Nicoletta De Francesco, della presidente di Confindustria Pisa, Patrizia Pacini, del prorettore per la Ricerca applicata e il trasferimento tecnologico, Marco Raugi, del direttore dell’Unione Industriale Pisana, Carlo Frighetto, del delegato al Job Placement dell’Università di Pisa, Rossano Massai, e di rappresentanti del mondo produttivo come il vice presidente di Pharmanutra, Roberto Lacorte, Daniele Davalle di Ingeniars, Michele Rubino di IDS Georadar, Valerio Bonini e Nicola Toniazzi di Leonardo, tutti laureati dell’Università di Pisa.

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“Abbiamo voluto organizzare la giornata di apertura in collaborazione con l’Unione Industriale Pisana per far risaltare la collaborazione ormai consolidata con il sistema produttivo territoriale e non solo – ha detto il professor Rossano Massai, delegato al Job Placement – Il nostro Ateneo vuole mantenere un proficuo dialogo con la società civile e col sistema produttivo mettendo a disposizione il suo patrimonio di cultura e competenze. In particolare, in questo momento storico in cui le imprese sono chiamate a rispondere alla sfida della digitalizzazione e della trasformazione in chiave Industria 4.0, le università rappresentano un importante supporto per la crescita e la competitività del sistema produttivo in un contesto di mercato globalizzato dell’innovazione. Per questo l’Università di Pisa ha messo in atto opportuni strumenti per avvicinare imprese, studenti e docenti in una visione di trasferimento tecnologico allargato, dove l’innovazione è trasferita al mondo produttivo sia direttamente, attraverso attività di ricerca applicata e compartecipata con le aziende, sia indirettamente mediante azioni di placement dei propri laureati”.

Da martedì 21 fino a venerdì 24 la manifestazione si svolgerà nei locali delle Officine Garibaldi, in via Vincenzo Gioberti 39, con apertura al pubblico dalle 9.00 alle 18.30. Qui ogni giorno ci saranno aziende diverse che faranno brevi presentazioni delle loro attività e dei profili professionali richiesti e avranno a disposizione uno stand per incontrare gli studenti e i laureati e per effettuare veri e propri colloqui di lavoro. Gli interessati potranno candidarsi anticipatamente tramite il portale Career Center dove sono pubblicate tutte le posizioni aperte dalle aziende. Il programma completo è disponibile a questo link. Chi è interessato a effettuare un colloquio con un’azienda deve consultare le posizioni aperte, pubblicate sullo stesso sito, e candidarsi.

Importante novità di questa edizione della Career Week sono gli “Aperitivi con gli Alumni”: quattro laureati dell’Ateneo pisano che hanno sviluppato progetti di carriera molto particolari e di successo, anche attraverso contaminazioni tra il loro percorso formativo e altre discipline, si racconteranno ai presenti intervistati da giornalisti. Aprirà la serie, martedì 21 alle 17.30, Chiara Pavan, chef dell’anno 2018 per Le guide de "L'Espresso"; proseguirà mercoledì 22 Ilaria Gaspari, scrittrice; Massimo Pasca, artista, giovedì 23 svolgerà anche una sessione di live painting; infine venerdì 24 con Stefano Quaglierini, comunicatore del vino sui social. La manifestazione si concluderà con un assaggio di vini del territorio prodotti da nostri laureati.

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L'organizzazione della manifestazione è a cura del Career Service dell’Università di Pisa, Direzione Servizi per la Didattica e l'Internazionalizzazione. Info su Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

In occasione dell'ottantesimo anniversario delle leggi razziali fasciste, l'ANPI, l'Ufficio Scolastico Territoriale e le quattro Conferenze dei Sindaci per l'Educativo della provincia di Pisa hanno promosso il progetto "Dalle leggi razziali all'art.3 della Costituzione". Hanno collaborato il Laboratorio di Cultura Costituzionale promosso dai Dipartimenti di Giurisprudenza e di Scienze Politiche dell'Università di Pisa, la Domus Mazziniana e un gruppo di ricercatori della Scuola Superiore "Sant'Anna".

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Il progetto, rivolto alle scuole secondarie di secondo grado, è stato inserito all'interno della convenzione fra il MIUR e l'Associazione Italiana dei Costituzionalisti. Hanno aderito dodici istituti, per complessive venticinque classi.

Martedì 14 maggio al Palazzo dei Congressi di Pisa si è tenuto l'evento finale del progetto. Dopo i saluti delle istituzioni coinvolte, le classi hanno illustrato il percorso effettuato e i lavori prodotti. Il professor Saulle Panizza, responsabile scientifico del Laboratorio di Cultura Costituzionale, ha tenuto un intervento sul tema del progetto. Al termine, sono state proclamate le classi vincitrici con la lettura delle motivazioni della commissione giudicatrice.

Sabato 2 giugno, in occasione della celebrazione ufficiale della Festa della Repubblica, in Piazza dei Cavalieri, il progetto si concluderà con la premiazione dei vincitori.

L’E-Team, la squadra corse dell’Università di Pisa, avrà l’opportunità di esporre il suo lavoro a un vero e proprio festival interamente dedicato al mondo del motorsport: dal 16 al 19 maggio i ragazzi parteciperanno al Motor Valley Fest di Modena, un evento che presenta un programma ricco di iniziative focalizzate su tre tematiche principali: Adrenalina, Innovations & Talents, EXPO, con attività di guida in pista a cura di Motor1Days, congressi e convegni organizzati in collaborazione con università e mondo dell’automotive e l’esposizione di svariati modelli di due e quattro ruote.

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Al pari di brand famosi, una piccola delegazione dell’E-Team rappresenterà con uno stand completamente dedicato alla squadra e allestito per l’occasione il progetto che porta avanti ormai da ben 12 anni, testimoniando i progressi ottenuti e i nuovi obiettivi da raggiungere, non da ultimo la realizzazione di una macchina a guida autonoma. L’evento inoltre fornirà agli studenti dell’Università di Pisa l’opportunità di entrare in contatto con aziende leader nel settore dell’automotive, di partecipare ad incontri formativi e di confrontarsi con tanta innovazione e molteplici talenti.

Nel corso della prima giornata del festival sarà poi presentato un altro importante evento per cui è prevista anche la partecipazione dell’E-Team: si tratta del Motorsport University Forum, uno spazio di confronto, incontro e networking tra il mondo dei Racing Team Universitari e il mondo del Motorsport, che ha l’obiettivo di abbattere le barriere tra università e lavoro.

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