Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi
Comunicati stampa

Pillole video per raccontare la civiltà dei faraoni. E’ nata così la prima stagione di “Frammenti di Egitto”, un’iniziativa dell’associazione studentesca “Volo – Viaggiando Oltre L’Orizzonte” realizzata con la supervisione scientifica di Gianluca Miniaci, ricercatore di Egittologia e Civiltà Copta dell’Ateneo pisano. Sono in tutto sei puntate, ognuna dedicata ad un particolare tema, dei mini documentari in cui si raccontano in chiave divulgativa storia, archeologia, religione e vita quotidiana dell'antico Egitto. I video saranno “in onda” ogni mercoledì dal 18 aprile al 23 maggio sulla pagina Facebook (https://www.facebook.com/associazioneVOLO/ e http://www.associazionevolo.it/attivita-2/attivita-in-programma/podcast-didattici-frammenti-degitto/) e sul canale YouTube dell’associazione Volo (https://www.youtube.com/ user/VOLOAssociazione).
“Su suggerimento del professor Miniaci, abbiamo aperto una finestra di dialogo con il pubblico su alcune tematiche di maggiore respiro che, proprio per il fascino che la civiltà dei faraoni esercita sull’immaginario collettivo, si prestano troppo spesso a ipotesi fantasiose”, spiegano dall’associazione, in gran parte formata da studenti e dottorandi di Egittologia.
E così per alcuni mesi, grazie ai fondi dell’Università di Pisa destinati alle attività studentesche, i ragazzi si sono cimentati nella registrazione delle puntate scegliendo come “location” alcuni dei luoghi più caratteristici dell’Ateneo: la Gipsoteca di Arte Antica, il Museo e Orto Botanico e il Museo di Anatomia Umana. Francesca Federico, coadiuvata da Emiliano Cicero e Matteo Santini, ha realizzato regia e montaggio delle sei puntate, mentre soggetto, testo e immagini sono stati curati dagli “attori” che compaiono di volta in volta in video, Camilla Saler, Miriam Colella, Cristina Alù, Divina Centore, Mattia Mancini.
“In un periodo in cui l’università si apre alla divulgazione scientifica e culturale e in cui il ‘public engagement’ è diventato uno dei parametri usati dall’ANVUR nella valutazione degli atenei italiani – conclude Gianluca Miniaci – “Frammenti d’Egitto” è un piccolo ma interessante esperimento che vuole accompagnare il grande pubblico verso il mondo dell’Egittologia, un primo tentativo di produrre una serie a più ampia diffusione coinvolgendo studenti e dottorandi dell’Università di Pisa”.
Ecco dunque il palinsesto delle puntate già andate in onda e di quelle future:
Puntata 1 – “Gli Hyksos” (Camilla Saler, laureanda OEVO), 18 aprile;
Puntata 2 – “La Valle dei Re” (Miriam Colella, laureanda OEVO), 25 aprile;
Puntata 3 – “Il deserto nell’immaginario antico-egiziano” (Cristina Alù, dottoranda in Storia), 2 maggio;
Puntata 4 – “I costumi funerari del tardo Medio Regno” (Divina Centore, laureanda OEVO), 9 maggio;
Puntata 5 – “Il ruolo della donna a Deir el-Medina” (Miriam Colella, laureanda OEVO), 16 maggio;
Puntata 6 – “Gli ushabti” (Mattia Mancini, dottorando in Storia), 23 maggio.

 

Mercoledì 9 maggio, alle ore 16, alla Gipsoteca di Arte antica, si tiene il seminario interdisciplinare "Giulio Regeni e il senso della tragedia nella storia". A partire dal caso di Giulio Regeni, i relatori propongono una riflessione da prospettive analitiche diverse sul senso della tragedia, riflettendo sul concetto di responsabilità individuale e collettiva. Sono previsti gli interventi di Luca Baldissara “Istituzioni di storia comparata”, Daniele Mascitelli “Lingua e letteratura araba”, Renata Pepicelli “Storia dei paesi islamici”, Alberto L. Siani “Estetica”, Andrea Taddei “Antropologia culturale del mondo antico”.

A causa dei periodici trattamenti necessari per preservare i numerosi e pregevoli esemplari di palme coltivate nell'Orto Botanico dall'attacco del punteruolo rosso, i prossimi sabato 12 e domenica 13 maggio 2018 l'Orto e Museo Botanico rimarrà chiuso al pubblico per motivi di sicurezza.

 

Pillole video per raccontare la civiltà dei faraoni. E’ nata così la prima stagione di “Frammenti di Egitto”, un’iniziativa dell’associazione studentesca “Volo – Viaggiando Oltre L’Orizzonte” realizzata con la supervisione scientifica di Gianluca Miniaci, ricercatore di Egittologia e Civiltà Copta dell’Ateneo pisano. Sono in tutto sei puntate, ognuna dedicata ad un particolare tema, dei mini documentari in cui si raccontano in chiave divulgativa storia, archeologia, religione e vita quotidiana dell'antico Egitto. I video saranno “in onda” ogni mercoledì dal 18 aprile al 23 maggio sulla pagina Facebook  e sul canale YouTube dell’associazione Volo.
“Su suggerimento del professor Miniaci, abbiamo aperto una finestra di dialogo con il pubblico su alcune tematiche di maggiore respiro che, proprio per il fascino che la civiltà dei faraoni esercita sull’immaginario collettivo, si prestano troppo spesso a ipotesi fantasiose”, spiegano dall’associazione, in gran parte formata da studenti e dottorandi di Egittologia.

 

frammenti d'egitto


E così per alcuni mesi, grazie ai fondi dell’Università di Pisa destinati alle attività studentesche, i ragazzi si sono cimentati nella registrazione delle puntate scegliendo come “location” alcuni dei luoghi più caratteristici dell’Ateneo: la Gipsoteca di Arte Antica, il Museo e Orto Botanico e il Museo di Anatomia Umana. Francesca Federico, coadiuvata da Emiliano Cicero e Matteo Santini, ha realizzato regia e montaggio delle sei puntate, mentre soggetto, testo e immagini sono stati curati dagli “attori” che compaiono di volta in volta in video, Camilla Saler, Miriam Colella, Cristina Alù, Divina Centore, Mattia Mancini.

 

associazione volo

Le studentesse e gli studenti dell'associazione Volo

“In un periodo in cui l’università si apre alla divulgazione scientifica e culturale e in cui il ‘public engagement’ è diventato uno dei parametri usati dall’ANVUR nella valutazione degli atenei italiani – conclude Gianluca Miniaci – “Frammenti d’Egitto” è un piccolo ma interessante esperimento che vuole accompagnare il grande pubblico verso il mondo dell’Egittologia, un primo tentativo di produrre una serie a più ampia diffusione coinvolgendo studenti e dottorandi dell’Università di Pisa”.

Ecco dunque il palinsesto delle puntate già andate in onda e di quelle future:
Puntata 1 – “Gli Hyksos” (Camilla Saler, laureanda OEVO), 18 aprile;
Puntata 2 – “La Valle dei Re” (Miriam Colella, laureanda OEVO), 25 aprile;
Puntata 3 – “Il deserto nell’immaginario antico-egiziano” (Cristina Alù, dottoranda in Storia), 2 maggio;
Puntata 4 – “I costumi funerari del tardo Medio Regno” (Divina Centore, laureanda OEVO), 9 maggio;
Puntata 5 – “Il ruolo della donna a Deir el-Medina” (Miriam Colella, laureanda OEVO), 16 maggio;
Puntata 6 – “Gli ushabti” (Mattia Mancini, dottorando in Storia), 23 maggio.

 

Si è conclusa l’edizione 2017 del prestigioso concorso internazionale WIBE Prize (World Innovation in Bridge Engineering) riservato a progetti innovativi nel campo della costruzione di ponti al quale hanno partecipato oltre 200 progettisti provenienti da circa 50 paesi di tutto il mondo. Il team dell’Università di Pisa, composto dal professor Maurizio Froli, titolare della cattedra di Tecnica delle costruzioni, e dai dottorandi Agnese Natali e Francesco Laccone, ha conquistato la seconda posizione con il progetto intitolato “The TVT δ “rainbow” bridge: a new technique for long-spanned, highly transparent footbridges”.
Il progetto pisano ha proposto una passerella pedonale costruita quasi integralmente in vetro, dotata di due livelli di camminamento sovrapposti e capace di superare 30 metri di luce sfruttando una tecnica innovativa sulla quale il professor Froli ha depositato due brevetti per l’Università di Pisa.
I primi otto progetti classificati hanno superato quattro livelli di selezione condotta lungo l’arco di oltre un anno da quattro commissioni diverse, tutte composte dai massimi esperti mondiali nella progettazione di ponti, e verranno presentati a imprese di costruzione internazionali specializzate nella costruzione di ponti. Al team guidato dal professor Froli e a quello del progetto terzo classificato è stata attribuita inoltre una speciale menzione di merito.
La cerimonia della premiazione del Wibe Prize 2017 avrà luogo il 26 marzo 2019 a Guimarães, in Portogallo, alla presenza del Capo dello Stato portoghese. La prossima edizione del premio verrà bandita nel 2020.

Prosegue fino al 17 giugno 2018, al Museo della Grafica di Pisa (Comune di Pisa, Università di Pisa), la mostra Robert Doisneau. Pescatore d’immagini, che offre l’occasione di ammirare, attraverso una suggestiva selezione di 70 immagini in bianco e nero, l’universo creativo del grande fotografo francese.
Per avvicinare il pubblico alle suggestioni di Doisneau, il Museo della Grafica organizza una serie di visite guidate. Il primo appuntamento è in programma giovedì 3 maggio, alle ore 17.00.
Per partecipare è necessario prenotare al numero 050 2216059 (dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13) o via mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il costo è di € 11,00. Gli incontri si svolgeranno solo al raggiungimento del numero minimo di partecipanti.
Le visite guidate proseguiranno, sabato 12 maggio, ore 11.00; mercoledì 16 maggio, ore 17; giovedì 31 maggio, ore 17.00; sabato 9 giugno, ore 11.00.
L’esposizione, allestita a Palazzo Lanfranchi, curata dall’Atelier Robert Doisneau – Francine Deroudille e Annette Doisneau – in collaborazione con Piero Pozzi, prodotta e realizzata da Di Chroma Photography, ViDi - Visit Different, si apre con l’autoritratto del 1949 e ripercorre i motivi più cari a Doisneau, conducendo il visitatore in un’emozionante passeggiata nei giardini di Parigi, lungo la Senna, per le strade del centro e della periferia, nei bistrot e nelle gallerie d’arte della capitale francese.
I soggetti prediletti delle sue fotografie sono, infatti, i parigini: le donne, gli uomini, i bambini, gli innamorati, gli animali e il loro modo di vivere in questa città senza tempo. Nelle parole dell’artista: “Le meraviglie della vita quotidiana sono così eccitanti; nessun regista può ricreare l’inaspettato che si trova nelle strade”.

 

Venerdì 4 maggio al Polo Carmignani (Piazza dei Cavalieri - Pisa), si terrà la seconda lezione del ciclo di conferenze Genesis organizzato da studenti e professori del corso di laurea in Ingegneria Edile Architettura, con protagonista lo studio belga Robbrecht en Daem.
Lo studio ha sviluppato interessanti progetti con i quali ha ottenuto visibilità internazionale. Il suo ampio portfolio interessa opere di architettura, infrastrutture, interni e paesaggio ed è stato oggetto di numerose pubblicazioni. Nel 2013, insieme a Marie-José Van Hee architecten, lo studio Robbrecht en Daem ha ricevuto il Premio dell’Unione Europea per l’Architettura Contemporanea - Mies van der Rohe Award – per l’emblematico progetto del mercato coperto a Ghent.
Gli incontri sono aperti a tutti e garantiranno 2 crediti formativi professionali agli architetti. Si ringraziano le aziende, gli enti e le istituzioni che, interessandosi al progetto, lo hanno reso possibile.

Un nuovo materiale intelligente sviluppato al dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa permetterà di realizzare una nuova classe di sensori ultrasensibili per industria 4.0, medicina personalizzata e applicazioni robotiche. Autore dello studio è il gruppo di ricerca del professor Giuseppe Barillaro, in particolare la dottoranda Rossella Iglio, che ha sviluppato e testato il materiale in collaborazione con ricercatori del CNR-IEIIT di Pisa. Il principale vantaggio di questo materiale, rispetto a quelli finora utilizzati per realizzare sensori di spostamento e forza, è la sua capacità di misurare forze e spostamenti molto piccoli (come una zanzara - pochi micrometri e qualche decina di milligrammi), ma allo stesso tempo relativamente grandi (come un iPad - qualche centimetro e 500 g di peso), con la stessa accuratezza.
“In genere, queste due caratteristiche non coesistono in un unico materiale – spiega il professor Barillaro – ma ingegnerizzando un materiale polimerico in forma di spugna microstrutturata, questo risulta molto morbido per basse deformazioni e forze, diventando sempre più duro all’aumentare del livello di deformazione/forza. La sua decorazione con una rete di nanotubi di carbonio ha permesso infine di tradurre le variazioni delle proprietà meccaniche del materiale in un segnale elettrico con elevata sensibilità. Crediamo che questo materiale potrà aprire nuove strade per la realizzazione di sensori capaci di monitorare in tempo reale e in maniera riproducibile forza/pressione e spostamento/deformazione in molti ambiti di industria 4.0, ma anche in campo medico e robotico”.
“Si tratta di un materiale piezoresistivo, cioè capace di tradurre una forza o uno spostamento in una variazione della sua resistenza elettrica, ottenuto decorando una spugna microstutturata di materiale polimerico flessibile e biocompatibile, con una rete nanostrutturata di nanotubi di carbonio”, aggiunge Rossella Iglio. “Il processo di preparazione è a basso costo, scalabile su grandi aree e adattabile a diverse geometrie, permettendo così di realizzare sensori di spostamento e forza sia puntiformi che distribuiti. Al momento stiamo lavorando allo sviluppo di sensori tattili, con il fine di realizzare una pelle artificiale capace di tradurre informazioni di forza e movimento in un segnale elettrico”.

 

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa