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Comunicati stampa

ricercatoriCentroPiaggiowebCon un corso di cinque giorni insegneranno agli ingegneri africani come si costruisce un semplice dispositivo biomedico utilizzando le tecnologie disponibili gratuitamente in rete. Con il progetto OS4BME (Open Source for Biomedical Engineering), scritto e ideato dalla professoressa Arti Ahluwalia del Centro di ricerca "E. Piaggio" dell'Università di Pisa, e Daniele Mazzei e Carmelo De Maria del FabLab Pisa (entrambi ricercatori post-doc dello stesso Centro "E. Piaggio"), i ricercatori pisani voleranno ad agosto a Nairobi per dar vita a una Summer school di alta tecnologia. Il progetto ha come obiettivo quello di adattare la filosofia del Do It Yourself (DIY) e del making-fabing allo sviluppo di semplici dispositivi biomedicali a basso costo ma ad alto impatto etico-sanitario.

Il corso si orienterà in particolare verso la realizzazione di un Baby Monitor utilizzando risorse open source. Questo semplice dispositivo, dotato di carica batteria solare e basato sull'elettronica Arduino, permette allo staff ospedaliero di monitorare in maniera remota movimenti o respiri e il pianto di un neonato. Tutto il materiale, compresa la stampante 3D verranno donati alla fine del corso alla Kenyatta University e al FabLab Nairobi.

La Summer school è un'iniziativa organizzata da un consorzio di 9 università africane che si prefiggono lo scopo di creare un sistema di health-care sostenibile, dando vita a una rete di eccellenza universitaria per l'ingegneria biomedica in Africa con il supporto dell'United Nations Economic Commission for Africa (UNECA). Durante il corso verrà introdotta la filosofia del making-fabing mostrando come grazie alle recenti tecnologie open source come Arduino, le stampanti 3D e similari sia possibile costruire semplici ma utilissimi dispositivi biomedicali. Durante il corso verranno inoltre affrontate le tematiche di regolamentazione e sicurezza elettrica per la realizzazione di dispositivi biomedicali.

L'intero progetto Open Baby Monitor verrà documentato dagli studenti del corso sul wiki del FabLab Pisa, primo passo verso la creazione di una piattaforma Open Source Biomedicale per il consorzio. Oltre al team del Centro Piaggio e FabLab Pisa saranno presenti in veste di tutor anche Giorgio Mattei e Serena Giusti, dottorandi di Ingegneria Biomedica, e Alejandro Callara, laureando in Ingegneria biomedica. Il progetto è ufficialmente supportato da Arduino attraverso una donazione di kit di sviluppo e schede elettroniche.

Ne hanno parlato: 
Tirreno Pisa 
InToscana.it 
PisaToday.it 
Greenreport.it
TirrenoPisa.it 
NazionePisa.it 
PisaInformaFlash.it 

matricolandosi 2013Matricole 2013... benvenute! Giovedì 25 luglio al Polo Fibonacci ha aperto le sue porte "Matricolandosi", il centro per le immatricolazioni che, insieme allo sportello "Welcome International Students!" (WIS!), accoglie ogni anno gli studenti italiani e stranieri che scelgono di iscriversi all'Università di Pisa. Oltre al centro servizi che fa ormai parte della tradizione dell'Ateneo, quest'anno è stato rinnovato il portale web (http://matricolandosi.unipi.it/), ripensato e studiato per essere fruito anche sui dispositivi mobili. Tra le novità di quest'anno anche un'applicazione che, con il semplice inserimento del voto di maturità e dell'ISEE, è in grado di calcolare subito l'importo delle tasse da pagare. 

Guarda la galleria fotografica sulla pagina Facebook dell'Università di Pisa. 
Guarda il servizio del TG di 50 canale

Nato nel 2004, "Matricolandosi" è sempre molto apprezzato dai nuovi allievi sia perché presenta in forma semplice e omogenea tutte le informazioni sui corsi di studio, sia perché guida passo dopo passo i ragazzi nelle procedure di immatricolazione, fino alla consegna in tempo reale del libretto universitario. Sul portale "Matricolandosi" sono disponibili tutte le informazioni relative all'offerta didattica, alle scadenze e alle modalità di immatricolazione, oltre a notizie sulle tasse universitarie e sulle borse di studio, con la relativa modulistica. In particolare, attraverso il sito si potrà scegliere il corso di studio ad accesso libero, iscriversi ai concorsi per l'ammissione ai corsi ad accesso programmato, e iscriversi ai test di valutazione organizzati dalle facoltà.

Matricolandosi anche quest'anno mostra la sua capacità di rinnovarsi: a partire da settembre il centro immatricolazioni ospiterà un servizio di car sharing promosso da FIAT in collaborazione con l'Ateneo che ha la finalità di sensibilizzare fortemente i giovani nei confronti dell'ambiente e ad assumere un atteggiamento responsabile di guida sicura. Il servizio rientra nel progetto "FIAT likes U" che coinvolge otto atenei italiani con l'intento di offrire agli studenti un'opportunità per arricchire il loro percorso didattico e formativo: il servizio di car sharing sarà infatti coordinato da un "FIAT Ambassador", uno studente che verrà reclutato attraverso una specifica selezione (il bando è disponibile sul sito a questo link) ricevendo un benefit economico.
 

Come immatricolarsi:

Per le immatricolazioni ai corsi di laurea di primo livello e ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico, i termini vanno dal 25 luglio al 30 settembre 2013. Dopo tale data, e fino al 31 dicembre, sarà sempre possibile perfezionare l'immatricolazione con il pagamento di un'indennità di mora crescente, mentre non sarà più possibile immatricolarsi dopo il 31 dicembre.
 

Lo staff di Matricolandosi 2013

La registrazione può avvenire via web attraverso il portale "Matricolandosi", ma deve essere completata portando al Centro, o in una sede decentrata della segreteria studenti, una foto formato tessera, una fotocopia di un documento d'identità valido, la ricevuta del pagamento della prima rata delle tasse universitarie di 407 euro, oppure la ricevuta di richiesta di borsa di studio DSU nel caso in cui si posseggano i requisiti necessari, una marca da bollo da 16,00 euro. Tutte le informazioni per accedere ai benefici DSU (borsa di studio, alloggi, borsa servizi, mensa) saranno disponibili sul sito web www.dsu.toscana.it e presso lo sportello dell'Azienda regionale per il Diritto allo studio universitario in Piazza dei Cavalieri n. 6.

Il Centro "Matricolandosi", che si trova in via Buonarroti n. 4, resterà aperto fino all'11 ottobre, con il seguente orario: dal 25 luglio al 6 agosto 2013 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12; dal 22 agosto all'11 ottobre dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12. Sarà chiuso dal 7 agosto al 21 agosto. Questi orari valgono anche per il WIS!, lo sportello appositamente dedicato agli studenti stranieri, che dopo il 14 ottobre potranno rivolgersi all'International Office in Lungarno Pacinotti 44.

Nella foto sopra: lo staff di Matricolandosi 

Ne hanno parlato: 
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
TirrenoPisa.it
NazionePisa.it
Pisainformaflash.it 
PisaToday.it 

Lunedì, 22 Luglio 2013 08:37

L'Università ricorda Vincenzo Di Benedetto

figure grecheSi è spento all'età di 79 anni Vincenzo Di Benedetto, professore emerito dell'Università di Pisa e uno dei maggiori studiosi al mondo di letteratura greca e profondo conoscitore del mondo classico. Originario della Calabria, si era diplomato presso la Scuola Normale e aveva insegnato per molti anni Letteratura greca nell'Ateneo pisano, oltre che nella stessa Scuola Normale. Era in pensione dal 2008.

Pubblichiamo di seguito il ricordo del professor Di Benedetto, scritto dal direttore del dipartimento di Filologia, letteratura e linguistica, il professor Mauro Tulli.

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Ricordo del professor Vincenzo Di Benedetto

Il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica perde con Vincenzo Di Benedetto una delle figure centrali dell'Antichistica e più in generale dell'Area Umanistica di Pisa. Per decenni professore di Letteratura Greca presso l'Istituto di Filologia Greca e presso il Dipartimento di Filologia Classica, maestro fertile per generazioni di allievi che oggi possono dirsi con orgoglio voci delle sue vaste dottrine, Vincenzo di Benedetto ha intrecciato nelle innumerevoli pubblicazioni su Eschilo, su Sofocle, su Euripide, su Omero e Ippocrate, su Foscolo e Manzoni, gusto per la letteratura e sensibilità linguistica, con puntuale attenzione per la storia e per le dinamiche sociali.

Sempre nutrita dalla riflessione teorica, dall'analisi del materialismo e del marxismo, la passione politica non ha mai oscurato il rigore per la gestione della filologia, che nel materialismo e nel marxismo ha sempre trovato per le sue ricerce alimento e forza. Da un continuo e imprescindibile rapporto con il testo le sue pagine derivano fascino e concretezza, un'eredità preziosa per l'Area Umanistica di Pisa, da sempre custode di autonomia e libertà intellettuale, al riparo da facili mode. Le Baccanti, con energia inserite nella ricostruzione della drammaturgia e della filosofia di Euripide, con un panorama raffinatissimo della cultura classica, fra contraddizioni acute o ineludibili percezioni della fine, l'Odissea, interpretata quale inizio e culmine della letteratura greca, campo di un codice ineguagliabile che gioca per allusioni e richiami sulla trama di un testo maturo dove nulla è frutto di fugace improvvisazione: con le sue ultime opere, Vincenzo Di Benedetto ha ribadito il solido impianto dell'Area Umanistica di Pisa, un solido impianto che ha un passato glorioso e quanto mai ampio, ben al di là dell'Antichistica.

Non è certo questo il momento di ricordare Fraenkel o Timpanaro, figure dal peso decisivo nelle sue molteplici esperienze, non è certo questo il momento di ricostruire un cammino ad un tempo variegato e monolitico, sempre sviluppato nel segno della invincibile curiosità e della straordinaria velocità di pensiero. Il Magnifico Rettore, nei reiterati contatti di queste ore, mi ha pregato di portare le sue parole di profondo cordoglio: con tristezza, l'Università di Pisa esprime alla moglie Diana e all'amatissimo figlio Saverio affettuosa vicinanza, porge l'estremo saluto al grande intellettuale che al Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica offre un dono ineguagliabile, la coscienza dell'unità di metodo e di sapere che dirige il nostro dialogo con la letteratura, in ogni epoca e in ogni paese il prodotto più alto della civiltà.

Mauro Tulli
direttore del dipartimento di Filologia, letteratura e linguistica 

Venerdì, 19 Luglio 2013 08:51

Per una democratizzazione dei dati

Big Data«Parteciperemo ai finanziamenti della Commissione Europea Horizon 2020 per un'infrastruttura di ricerca e innovazione che riunisca anche fisicamente la comunità toscana di studiosi dei big data per favorire e aumentare i dottorati e i post dottorati in data scientist». Lo ha detto Dino Pedreschi docente del dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa durante il convegno So Big data tenutosi presso il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) pisano.

Al convegno erano presenti i principali protagonisti dello studio e analisi dei dati scientifici del Cnr, dell'ateneo pisano, dell'Imt di Lucca e dell'Università di Firenze. «C'è bisogno di sempre più giovani che si dedichino alla scienza del futuro - ha detto Fosca Giannotti dell'Istituto di scienza e tecnologie dell'informazione del Cnr - che è proprio quella dell'analisi dei dati, giovani che abbiano una formazione multidisciplinare, scientifica ma anche che siano degli story teller, cioè che sappiano raccontare i cambiamenti delle società».

Al convegno è intervenuta anche la vice presidente della Regione Toscana, Stella Targetti che ha aggiunto: «Lo studio dei big data è un microscopio per guardare la società nel suo complesso ed è uno studio importante per gli amministratori territoriali per decifrare società e aggregati sempre più complessi». «Non si può parlare di smart cities senza pensare alla raccolta e all'analisi della grandissima mole di dati digitali che i cittadini lasciano consapevolmente e inconsapevolmente attraverso i loro pc o smart phone - ha detto Domenico Laforenza, presidente dell'area pisana del Cnr - ma è pur vero che in tutte queste raccolte e analisi, si deve tener conto di un ombrello etico di salvaguardia della privacy dei singoli».

E proprio la privacy e la democratizzazione dei dati, è stata la chiave su cui la comunità di studiosi toscani ha basato il proprio «manifesto». «Già oggi, ci sono tutti gli strumenti tecnologici per analizzare i dati rispettando la privacy di tutti - ha spiegato Pedreschi - ma è pur vero che finora, la mole di dati raccolta nel mondo, è stato appannaggio di pochi «latifondisti», grandi multinazionali che con il web fanno soldi, mentre è necessario superare questo medioevo digitale, e passare alla democratizzazione dei dati che tradotto, vuol dire far sì che ogni singolo cittadino decida se e a chi dare i propri dati». La comunità di scienziati toscani ha creato il sito www.sobigdata.eu dove possono essere raggiunti per dare contributi scientifici. Al convegno ha partecipato anche Renato Soru, amministratore delegato di Tiscali. (ANSA)

Leggi il contributo del professor Dino Pedreschi "Capire la società attraversole briciole digitali".

Ne hanno parlato:
Sole 24 Ore Nova
Tirreno Pisa
TirrenoPisa.it (18/07)
GreenReport.it
GoNews.it
TirrenoPisa.it (17/07)

Five research projects have been selected under the agreement between the University of Pisa and the Massachusetts Institute of Technology. They will be jointly developed by these two prestigious academic institutions. Research will focus on several domains in engineering and mathematics.

These five projects were selected after careful evaluation of the 19 proposals submitted, and will be funded through the reimbursement of travel and accommodation expenses for exchanges that the research groups will organize at the partner university. Direct contact between researchers aims to foster new ideas and forms of cooperation, with the purpose of developing wider-ranging projects.

The five winners of the MIT-UNIPI Project are the following:

 

Gianluca Fiori

Fiori_Gianluca1Gianluca Fiori, from the Department of Information Engineering, will study the potential of biodimensional materials such as graphene and MoS2 in the field of 'next generation' electronics and in radiation detectors. He will build upon his expertise in the fields of both fabrication and simulation of nanoscale devices. His partner at MIT is Tomas Palacios.

 

 

  

Michele Lanzetta

Lanzetta_Michele1Michele Lanzetta, from the Department of Civil and Industrial Engineering, aims to develop a 'gripper' (robotic hand) based on a type of magnet able to grab non-ferromagnetic objects of any size and shape. This technology is based on a combination of a magnet, a suction device and adhesive tape with the capacity to stick to and release an object at will. His partner at MIT is Karl Iagnemma.

 

 

Matteo Novaga

Novaga_Matteo1Matteo Novaga, from the Department of Mathematics, will carry out research in the field of calculus of variations and its applications to geometric and physico-mathematical problems. More specifically, he will focus on variational models in the treatment of images, geometric evolution and minimal surfaces. His partner at MIT is Tobias Holck Colding.

 

 

 

Roberto Mauri

Mauri_Roberto1Roberto Mauri, from the Department of Civil and Industrial Engineering, will carry out a theoretical, experimental and numerical study upon the basic level of interfacial effects relating to emulsion flows in porous mediums, with the aim of developing a predictive model which will allow them to be controlled. His partner at MIT is Ruben Juanes.

 

 

 

Elisabetta Rosellini

Rosellini_Elisabetta1Elisabetta Rosellini, from the Department of Civil and Industrial Engineering, aims to develop 'scaffolds' which imitate natural heart tissue and which are capable of promoting the regeneration of infarcted myocardium following implantation in the patient's body. The philosophy of this project is based on a bio-inspired approach. The 'scaffolds' draw inspiration from nature at multiple levels: from chemical composition, from the architecture of the matrix and from the presence of biochemical signals, all of which are able to control the process of regeneration. Her partner at MIT is Ali Khademhosseini.

 

The University of Pisa holds that a further seven proposals are of particular interest and has decided to support them so as to initiate an active collaboration with research groups at MIT involved in these fields, thus laying the foundations for future projects. The selected proposals were submitted by Benedetta Mennucci (Department of Chemistry), Diego Lo Presti (Department of Energy, System, Territory and Construction Engineering (known as "Destec"); Rocco Rizzo ("Destec"), Andrea Pucci (Department of Chemistry), Monica Puccini (Department of Civil and Industrial Engineering), Luca Fanucci (Department of Information Engineering) and Marco Coccocioni (Department of Information Engineering).

A new call for the funding of new projects in collaboration with MIT is already issued.

Sono cinque i progetti di ricerca selezionati nell'ambito dell'accordo tra l'Università di Pisa e il Massachusetts Institute of Technology, che saranno ora sviluppati in collaborazione tra le due prestigiose istituzioni accademiche. Le ricerche riguardano diversi ambiti dell'ingegneria e la matematica. Scelti dopo un'attenta valutazione delle 19 proposte presentate, i progetti vincitori saranno finanziati attraverso dei rimborsi per viaggi e soggiorni che i gruppi di ricerca potranno programmare nell'università partner. I contatti diretti tra ricercatori mirano a sviluppare le idee progettuali e le forme di collaborazione, con l'obiettivo di definire progetti di respiro più ampio.

I cinque vincitori del MIT-UNIPI Project

Gianluca Fiori

Fiori_Gianluca1Gianluca Fiori, del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, studierà le potenzialità dei materiali bidimensionali come il grafene e MoS2 nel campo dell'elettronica di prossima generazione e nei rivelatori di radiazioni (in collaborazione con il professor Francesco Forti, del dipartimento di Fisica), sfruttando le competenze già possedute sia nella fabbricazione che nella simulazione dei dispositivi su scala nanometrica. Il referente del MIT è Tomas Palacios;

 

 

Michele Lanzetta

Lanzetta_Michele1

Michele Lanzetta, del dipartimento di Ingegneria civile e industriale, mira a sviluppare un gripper (mano di robot) basato su una specie di calamita in grado di afferrare anche oggetti "non-ferromagnetici", di qualunque forma e dimensioni. Questa tecnologia è un misto di un magnete, una ventosa e del nastro adesivo, con la capacità di incollarsi e scollarsi a piacere dall'oggetto. Il referente del MIT è Karl Iagnemma;

 

 

Matteo Novaga

Novaga_Matteo1

Matteo Novaga, del dipartimento di Matematica, svolgerà attività nell'ambito del calcolo delle variazioni e delle sua applicazioni sia a problemi geometrici che fisico-matematici. In particolare, si occuperà di modelli variazionali nel trattamento di immagini, di evoluzioni geometriche e di superfici minime. Il referente del MIT è Tobias Holck Colding;

 

 

 

Roberto Mauri

Mauri_Roberto1Roberto Mauri, del dipartimento di Ingegneria civile e industriale, realizzerà uno studio di tipo teorico, sperimentale e numerico, sul livello fondamentale degli effetti interfacciali legati a flussi di emulsioni in mezzi porosi, allo scopo di sviluppare un modello predittivo che permetta di controllarli. Il referente del MIT è Ruben Juanes;

 

 

 

Elisabetta Rosellini

Rosellini_Elisabetta1Elisabetta Rosellini, del dipartimento di Ingegneria civile e industriale, ha come obiettivo lo sviluppo di scaffold che imitano il tessuto cardiaco naturale e che sono capaci di promuovere la rigenerazione del miocardio infartuato a seguito dell'impianto nel corpo del paziente. La filosofia alla base della progettazione è un approccio bioispirato, poiché gli scaffold traggono ispirazione dalla natura a molteplici livelli, quali la composizione chimica, l'architettura della matrice e la presenza di segnali biochimici capaci di guidare il processo di rigenerazione. Il referente del MIT è Ali Khademhosseini.

 

L'Università di Pisa ha ritenuto particolarmente significative altre sette proposte e deciso di sostenerle per consentire di avviare una fattiva collaborazione con i gruppi di ricerca del MIT coinvolti e per gettare le basi per progetti futuri. In questo caso i selezionati sono Benedetta Mennucci, del dipartimento di Chimica; Diego Lo Presti, del dipartimento di Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni (Destec); Rocco Rizzo, sempre del Destec; Andrea Pucci, del dipartimento di Chimica; Monica Puccini, del dipartimento di Ingegneria civile e industriale; Luca Fanucci, del dipartimento di Ingegneria dell'informazione; Marco Coccocioni, di Ingegneria dell'informazione.

È già stata emanata e scadrà nel mese di settembre una seconda call per il finanziamento di nuovi progetti in collaborazione con il MIT.

Ne hanno parlato:
InToscana.it
Tirreno.Pisa.it
NazionePisa.it
PisaToday.it
PisaInformaFlash.it
GreenReport.it
GoNews.it
PianetaUniversitario.com

Giovedì, 18 Luglio 2013 10:41

Autorizzazione a risiedere fuori sede

Abrogazione obbligo di richiesta di autorizzazione a risiedere fuori sede.

Con l’entrata in vigore della norma “Misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale” (DL 16 luglio 2020, n. 76, convertito con modificazioni con Legge 11 settembre 2020, n. 120), è stato abrogato l’art. 7 della Legge 18 marzo 1958, n. 311, che prevedeva l’obbligo di richiedere la specifica autorizzazione a risiedere fuori sede.

Di conseguenza, col venir meno dell’obbligo cessano di avere efficacia le “Linee guida in materia di autorizzazione a risiedere fuori sede ex art. 7 L 311/1958”, approvate da questo Senato Accademico con delibera n. 148 del 12 giugno 2013.

 

Info: Massimiliano Galli (telefono 050/2212158 - e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), Barbara Morganti (telefono 050/2212352 - e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), Lorella Baldoni (telefono 050/2212179 - e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

Venerdì 19 Luglio 2013 dalle 21:30 alle 23:55 Argini e Margini.

L'associazione Isola del Jazz organizza per venerdì 19 luglio 2013 il concerto jazz:"Daniele Gorgone 4tet feat. Max Ionata".
L'evento è realizzato con il patrocinio del consiglio degli studenti dell'Università di Pisa.

Info

http://www.arginiemargini.com/eventi/376_daniele-gorgone-4tet-feat-max-ionata.html

 

 

 



ceramiIl mondo della cultura piange la scomparsa di Vincenzo Cerami, scrittore, sceneggiatore, drammaturgo e paroliere, a cui nel 2006 l' Università di Pisa conferì una laurea specialistica honoris causa in Letterature e filologie europee, in una cerimonia a cui partecipò anche l'amico fraterno Roberto Benigni. Quel giorno a tenere la laudatio c'era il professor Francesco Orlando, che lo celebrò con il discorso "L'umanità racconta i suoi segreti"

Vincenzo Cerami parlò invece del rapporto tra ‪‎letteratura‬ e ‪‎storia‬ nella lectio magistralis "Il racconto della Storia", che riportiamo anche qui di seguito.


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Il racconto della Storia

Il più giocoso e astratto degli scrittori europei, Raymond Queneau, non ama l'umorismo, il surrealismo, la retorica dell'ispirazione, la letteratura del sublime, del frammento lirico. La sua concezione "tradizionalista" della letteratura, per la quale l'opera va costruita con sapienza e coscienza del marchingegno, non è in contraddizione con lo sguardo "patafisico" della sua scrittura, efficace quant'altri nell'evocazione del vero. Egli non rinuncia a una concezione materialistica e antropologica della letteratura, vista come luogo della Storia, storia che egli definisce "scienza dell'infelicità degli uomini".

cerami e benigniIn un saggetto del '45 Queneau ricorda che sono stati scritti romanzi che non hanno tenuto conto del contesto storico in cui si svolge la vicenda. In molte opere inglesi, da Tom Jones a David Copperfield, non si fa cenno ad alcun evento politico o a situazioni sociali. Ma precisa, tra parentesi, che non si tratta di opere fuori della Storia: come dire che ogni racconto situato nella realtà è fatalmente dentro la Storia, anche quando non compaiono date, guerre e rivoluzioni. Queneau non approfondisce una questione apparentemente marginale ma essenziale: il racconto non situato nella realtà ha una stretta connessione con la Storia?

Di specifico interesse è l'epilogo del breve saggio, là dove egli afferma che la presenza della Storia, in una narrazione, ha significato soltanto se consente allo scrittore "di scoprire i primi germi di quella che domani diventerà la banale realtà, di rendere pubblici valori che restano ancora inosservati". Queneau si domanda, implicitamente, se il romanzo debba o no far concorrenza alla narrazione storiografica. E qui si annida la sua vera provocazione, entrando di traverso nel dibattito esploso in Europa ai tempi delle Annales di Marc Bloch. Stendhal, Balzac, Flaubert hanno proposto personaggi e uomini che sarebbero apparsi sulla scena francese di lì a poco. "Balzac è grande non perché ha descritto bene la società del suo tempo, ma perché l'ha descritta come generatrice di quella che sarebbe succeduta".

Qual è il senso di "rendere pubblici valori che restano ancora inosservati"? La risposta ce la offre indirettamente Ortega y Gasset nel definire intellettuale chiunque si chieda cosa succederà fra un'ora. Balzac è dunque uno scrittore intellettuale. Ma c'è da chiedersi se non sia intellettuale anche Mallarmé quando tenta una letteratura autonoma e tesa all'assoluto, verso la pura letterarietà.

La fuga dalla Storia ha caratterizzato diversi momenti della letteratura europea, ed è sempre stata lo specchio di un conflitto insostenibile tra libertà individuale e condizionamento culturale. Ci sono momenti in cui è forte nell'uomo la tentazione di svincolarsi dalle influenze esterne, dal laccio di un comportamento parassitario, coatto. Il desiderio di essere totalmente padroni delle proprie azioni è il sogno della piena libertà, negata sia da Marx che da Freud, emblemi della sottomissione alla storia e alla psiche. L'ultimo esempio risale agli anni Sessanta, quando l'Europa, in una estrema vocazione positivista, ha introdotto nello studio della realtà lo strumento del metalinguaggio. Althusser ha tentato di destorificare il marxismo; Lacan la psicoanalisi, attraverso l'autoreferenzialità dell'inconscio e Lévi–Strauss l'indagine antropologica, usando metodologie linguistiche astoriche. Molta semiotica di quegli anni, analizzando le strutture, emarginava i contenuti semantici e i valori estetici dei testi, cioè l'extratesto.

La domanda che si pone è questa: la Storia è necessaria alla metonimia del racconto realistico, cioè alla trama, o non è piuttosto immanente alla scrittura stessa? La lingua, che è figlia della Storia, quindi corpo "in movimento" e in continua trasformazione lessicale, sintattica e stilistica, un immenso contenitore di oggetti, paesaggi, anime, può essere destorificata, svuotata dei contenuti accidentali di un'epoca e usata solo strumentalmente, come fosse super partes?

La lingua di Gadda, il romanesco del Belli o il milanese del Porta o il siciliano di Vincenzo Consolo o lo stile mimetico di Verga non sono mai esistiti in natura: sono un'invenzione che allontana il racconto dalla realtà o, al contrario, il risultato di uno sforzo per offrire della realtà l'immagine più essenziale e veritiera, nascosta appunto dalla lingua naturalistica, in circolazione, fuorviante e inquinata dalla cultura del momento? L'inglese di Raymond Carver non riproduce ma mima la voce dei suoi personaggi: solo così ne coglie l'essenzialità e l'anelito segreto; solo così evoca il sogno della provincia americana degli anni Settanta e Ottanta, frustrato e rimosso. Ogni opera letteraria non ha solo un "come", ma anche un "quando".

cerami e pasqualiSe nel romanzo l'aggancio con la realtà si verifica attraverso la lingua, fatalmente mutuata da quella extratestuale del quotidiano, vuol dire che qualsiasi testo letterario, compreso il racconto fantastico, contribuisce al ritratto di un'epoca. Anch'esso ha un "quando". La lingua si appropria del presente storico sempre e comunque. La filologia, che si prefigge la corretta interpretazione dei testi letterari, opera contemporaneamente sul testo e sull'extratesto, sul linguaggio letterario e sulla storia della lingua, al di là dei generi e dei livelli stilistici.

Nella conclusione del memorabile saggio Mimesis, il realismo nella letteratura occidentale, Erich Auerbach afferma che "Stendhal e Balzac, facendo oggetto di rappresentazione seria, problematica, o addirittura tragica, persone comuni della vita quotidiana, condizionate dal tempo in cui vivevano" hanno inaugurato il realismo moderno. Questa impostazione prevede che i suddetti autori conoscano obiettivamente il tempo storico che fa da sfondo alla vicenda, mentre è lecito il sospetto che con i loro racconti scoprano e rivelino via via , attraverso la storia dei personaggi, il tempo in cui essi vivono, cioè la Storia. Il paradigma di partenza, lo schema ideologico dell'opera, fa da pre-testo. La scrittura, indagando i comportamenti e raccontandoli anche nelle fughe dal freddo schema prestabilito, finisce per rappresentare una società che si muove, che cambia faccia, che vincola le persone.

Ma è lo stesso Auerbach a dirci che l'argomento dei suoi studi è "l'interpretazione della realtà per mezzo della rappresentazione letteraria". Quindi il rapporto tra letteratura e realtà è circolare: una prima realtà fa da scena al racconto, e il racconto ne palesa alla fine una seconda, non più trasognata questa volta, ma prossima al vero.

La frase di Auerbach "interpretazione della realtà per mezzo della rappresentazione letteraria" può perfettamente essere adottata dagli storici. Cos'è lo studio della Storia se non una interpretazione della realtà? Già agli inizi degli anni Ottanta il nostro storico Carlo Ginzburg, come ricorda nel suo Il filo e le tracce, vero falso finto, cancella la distinzione tra narrazioni storiche e narrazioni di finzione. Vede le une e le altre in competizione nella "rappresentazione della realtà". Se una ricostruzione storica è indiziaria, il romanzo è senz'altro una miniera di tracce utili al racconto del vero, è un libro di Storia a tutti gli effetti.

Il racconto di finzione può giocare, insieme con altro materiale documentario, un ruolo importante nella narrazione storica. Sappiamo ormai quanto poco senso abbia nei libri di Storia l'elencazione cronologica dei fatti accaduti, legati tra loro più o meno meccanicamente. Il filo rosso della Storia prende un'andatura casuale, fatalistica. Il Manzoni, nel suo saggio in forma di lettera Del romanzo storico, parla del racconto letterario usando la terminologia di uno storico: "La storia che aspettiamo da voi non è un racconto cronologico dei soli fatti politici e militari e, per eccezione, di qualche avvenimento straordinario d'altro genere; ma una rappresentazione più generale dello stato dell'umanità in un tempo, in un luogo...". Manzoni fa l'esempio di una carta geografica: lo storiografo descrive le catene di monti, le pianure, le città; lo scrittore descrive invece i villaggi, le viuzze, le case isolate... e anche i costumi, le opinioni, l'essere e il fare degli uomini.

Se lo storico non vuole dare l'impressione della casualità dei fatti, è necessario che costruisca una drammaturgia narrativa, che faccia in qualche modo letteratura. Serve un punto fermo di riferimento per la decodificazione degli accadimenti. In poche parole, per capire ciò che è successo ieri egli deve sapere com'è fatto l'oggi, perché le cose accadute hanno prodotto il presente, si sono sviluppate e intrecciate in modo da dare il risultato che oggi è davanti agli occhi di tutti. Senza questo zodiaco di orientamento ogni tentativo di dare senso alla cronologia paga il prezzo della interpretazione soggettiva.

Ma come "fotografare" il presente, come offrirne l'immagine obiettiva? È impossibile, non bastano dati, date, statistiche e sondaggi per restituire complessità e contraddizioni di un momento storico. Chi scrive è immerso e perso nel presente, tuttavia elabora un testo che presume di inquadrare la contemporaneità, di distanziarlo da sé. Di situarlo in un "quando". Il romanzo, nella sua vocazione originaria, ha proprio questo come obiettivo, ma sa di inseguire una lepre di pezza, di rincorrere vanamente un mito. Tuttavia può succedere, come nel caso di Stendhal e di Balzac, che la letteratura metta a disposizione "testi impregnati di Storia" (per citare Ginzburg). Si pensi anche a Pasolini: nessuno meglio di lui, di un poeta, ha descritto, in presa diretta, la massificazione e la rivoluzione antropologica del nostro paese.

Per concludere: se ogni romanzo è un libro di Storia, il narratore ha gli stessi doveri deontologici dello storico. L'etica dello scrittore è la stessa dello storico. La coscienza linguistica, che differenzia lo scrittore da chi semplicemente scrive, coincide con la consapevolezza di raccontare un "quando". La realtà del reale è l'utopia dell'artista. Da sempre.

Vincenzo Cerami

Mercoledì, 17 Luglio 2013 08:38

Pisa al vertice della ricerca in Italia

Logo AnvurL'Università di Pisa è al 12° posto tra le 32 grandi università prese in considerazione dall'indagine dell'Anvur sulla ricerca nel periodo 2004-2010 e poco più in basso se si considera il rapporto tra dimensione e qualità delle strutture. Tra i grandi atenei, al primo posto c'è Padova, mentre ai lati del podio si piazzano la Bicocca di Milano e Verona. L'Ateneo pisano è il primo in Toscana, seguito da Siena al 16° posto e da Firenze in 23a posizione. A completare il buon risultato pisano, ci sono i primi due posti conquistati dalla Scuola Sant'Anna e dalla Scuola Normale tra le università di piccole dimensioni.

"I dati dell'Anvur - commenta il rettore Massimo Augello - ribadiscono l'eccellenza della nostra Università nelle diverse aree delle Scienze naturali (in particolare, in Matematica, Fisica e Scienze della terra) e in Informatica, oltre che in quella delle Scienze politiche e sociali. L'Ateneo pisano mantiene inoltre un'elevata qualità nel settore medico e in quello umanistico. In definitiva - pur avendo bisogno di tempo per analizzare i dati in modo disaggregato e avere quindi un quadro completo e dettagliato della situazione - siamo soddisfatti del risultato acquisito, tanto più considerando che le valutazioni Anvur riguardano il periodo 2004-2010 e che negli ultimi anni registriamo performance in decisa e continua crescita. Unito all'ottimo risultato ottenuto dalla Scuola Sant'Anna e dalla Scuola Normale, il nostro dato conferma Pisa al vertice della ricerca in Italia". Come sempre, conclude il rettore, "questo risultato deve servirci come stimolo per migliorare ulteriormente, affinché Pisa possa continuare a essere punto di riferimento per la comunità scientifica nazionale e internazionale, e per rispondere al meglio alle logiche dei futuri processi valutativi".

L'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur), costituita nel 2006, ha svolto il suo lavoro in venti mesi, monitorando quasi 185 mila prodotti della ricerca (articoli, monografie, atti di convegno, brevetti e così via) presentati dai professori e dai ricercatori delle diverse strutture. Alla fine, ha così valutato 95 università, 12 enti di ricerca e 26 consorzi. Il sistema di valutazione si è articolato sulle 14 aree disciplinari identificate dal Comitato universitario nazionale e ha preso in considerazione sette indicatori: la qualità della ricerca, l'attrazione delle risorse, la mobilità dei ricercatori, l'internazionalizzazione degli stessi, l'alta formazione del personale, le risorse proprie e l'indicatore di miglioramento.

Nel corso della presentazione dei dati Anvur, il ministro Maria Chiara Carrozza ha annunciato che 540 milioni di euro - la quota premiale dell'8% del Fondo di finanziamento ordinario erogato annualmente agli atenei - saranno distribuiti in base ai risultati del rapporto.

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