Al Palazzo dei Congressi la consegna dei diplomi a 262 allievi dei master del dipartimento di Economia e management
Sabato 20 ottobre, con inizio alle ore 11, all'Auditorium del Palazzo dei Congressi avrà luogo la cerimonia di consegna dei diplomi a 262 allievi dei master in Auditing e controllo interno, Auditing e controllo di gestione, Bilancio e amministrazione aziendale, Economia aziendale e management, Finanza e controllo di gestione, Management aziendale, Management delle aziende sanitarie e MBA Master in business administration.
I master hanno un bacino di utenza nazionale e internazionale, con la presenza di un master MBA in lingua inglese a cui partecipano studenti provenienti da oltre venti paesi. I master inoltre rientrano nel programma Inpdap Certificated che prevede borse di studio a copertura totale della quota di iscrizione per studenti meritevoli che rientrano nelle condizioni previste dal bando.
La consegna sarà preceduta dal saluto del rettore Massimo Augello, di Valeria De Bonis, direttore del dipartimento di Economia e management, del professor Luciano Marchi e di Giuseppe Conte, direttore generale dell'Inpdap Regione Toscana.
I master, il primo dei quali è giunto alla 15° edizione, si caratterizzano per il consolidato rapporto con le imprese: ne sono testimonianza le sinergie con prestigiose associazioni professionali e il supporto di primarie società industriali e finanziarie. Si caratterizzano inoltre per la qualità della formazione, che si realizza con il supporto di metodologie e piattaforme tecnologiche avanzate e che si avvale di contributi provenienti dal mondo accademico e di numerosi interventi di manager e professionisti, per la rete di relazioni che si è costituita negli anni tra gli allievi e, infine, per la vocazione all'internazionalizzazione.
Il master in Auditing e controllo interno, il primo organizzato dall'Ateneo pisano, è l'unico master italiano e il quarto in Europa che è stato inserito dall'Institute of Internal Auditors nel programma IAEP "International Auditing Educational Program" che costituisce il principale riconoscimento a livello mondiale dei programmi formativi di eccellenza sulle tematiche di internal auditing.
Maggiori informazioni sui master, di cui sono prossime le scadenze per le iscrizioni, sono sul sito www.masterdea.it.
Eletto il nuovo presidente del Consiglio degli Studenti
Si chiama Giorgia Concetti, ha 21 anni, ed è il nuovo presidente del Consiglio degli studenti dell'Università di Pisa. Eletta nel corso dell'ultima seduta, Giorgia viene dalla lista Sinistra per e rimarrà in carica fino al 31 ottobre 2014. Il nuovo Consiglio degli studenti, eletto secondo le norme del nuovo statuto, è composto da 40 rappresentanti e si è insediato a inizio mese.
Studentessa iscritta al terzo anno del corso di laurea in Storia contemporanea, Giorgia Concetti viene da Sant'Elpidio a Mare, paese delle Marche in provincia di Fermo, ed ha alle spalle già alcuni anni di esperienze di politica attiva e sindacato studentesco, in particolare all'interno di Sinistra per. A Pisa è attiva in varie associazioni culturali che si occupano di cinema e musica e collabora all'organizzazione di eventi e manifestazioni rivolte a tutta la cittadinanza.
Nell'ultima seduta del Consiglio sono stati eletti anche i due vice presidenti: il primo è Luca Urbanucci della lista Sinistra per, il secondo è Giovanni La Terra Bellina di Ateneo Studenti.
All'Università di Pisa il Premio San Francesco 2012
È stato conferito all'Università di Pisa il Premio San Francesco 2012, che la Lega nazionale per la difesa del cane destina a personaggi o istituzioni che si siano distinte per il loro impegno a favore degli animali. Il riconoscimento è stato assegnato per le attività svolte dal Comitato Etico dell'Ateneo, istituito per la tutela degli animali impiegati ai fini sperimentali, e più in particolare per il progetto di riabilitazione dei beagle da laboratorio avviato al dipartimento di Scienze veterinarie nello scorso agosto.
Per conto dell'Università, il Premio è stato ritirato dalla professoressa Daniela Gianfaldoni, direttore del dipartimento di Scienze veterinarie, da Angelo Gazzano, ricercatore dello stesso dipartimento, e da Antonella Pochini, della Direzione Ricerca ed internazionalizzazione. L'iniziativa, giunta alla sua undicesima edizione, è stata organizzata dalla sezione genovese della Lega nazionale per la difesa del cane, dal Centro di medicina comportamentale Martin Buber, dall'Esercito italiano e dalla Associazione amici animali abbandonati.
Il progetto di riabilitazione degli animali da laboratorio dell'Università di Pisa nasce da una circolare ministeriale che indirizzava gli operatori verso la pratica della rehabilitation degli animali sperimentali, nei casi in cui le condizioni di salute degli stessi lo consentissero. A tal fine è stato istituito un centro per la riabilitazione di animali da laboratorio presso il nuovo dipartimento di Scienze veterinarie, supportato da esperti in etologia, per promuovere la massima diffusione dell'informazione sulle metodologie e sulle pratiche in questo settore.
Nanosensori per la cura delle lesioni cutanee croniche
Si chiama SWAN-iCare ed è un progetto di ricerca europeo che mira a sviluppare un sistema integrato di nanosensori per il monitoraggio e la gestione delle ferite cutanee croniche. Finanziato all'interno del Settimo Programma Quadro della Comunità Europea con oltre 6 milioni di euro, lo studio vede coinvolta in prima linea l'Università di Pisa insieme ad altri dieci partner appartenenti a sei diversi paesi europei, comprendenti enti di ricerca, industrie del settore e un'associazione di pazienti con lesioni cutanee. Responsabili scientifici del progetto per l'Ateneo pisano sono i ricercatori Fabio Di Francesco del dipartimento di Chimica e Chimica Industriale e Marco Romanelli del dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale.
"Cuore del progetto è lo sviluppo di sensori basati su nanocompositi che saranno introdotti nelle medicazioni o nei dispositivi a pressione negativa utilizzati per la cura di ferite come le ulcere venose degli arti inferiori e le ulcere del piede diabetico", spiega Romanelli. "Il medico potrà seguire a distanza e in tempo reale le condizioni del paziente, valutando parametri chimici, fisici e cutanei e potendo intervenire nel percorso preventivo e terapeutico in momenti ben precisi", aggiunge Di Francesco. In Europa più di 10 milioni di persone soffrono di questi problemi, generalmente associati a patologie vascolari, ipertensione o diabete, che affliggono la qualità della vita dei pazienti, con un costo sociale del problema in costante crescita considerando l'incremento della vita media dei pazienti, le giornate di lavoro perse a causa della patologia e la vita di relazione che risulta fortemente afflitta dalle complicanze delle lesioni cutanee.
La ricerca, finanziata dalla Comunità Europea per un periodo di quattro anni (2012-2016) nell'ambito del programma per lo sviluppo delle Information and Communication Technologies, abbraccia discipline che vanno dalla chimica (analitica, scienza dei materiali), all'elettronica, all'informatica e alla medicina (dermatologia, chirurgia vascolare, diabetologia) e per la formazione assistita dal computer è stata avviata una collaborazione con il Centro di eccelenza EndoCas dell'Università di Pisa e la costituenda Fondazione Tech Care con il coordinamento del professor Franco Mosca. Il progetto SWAN-iCARE, attraverso un rigoroso processo di valutazione da parte dei revisori scientifici, ha ottenuto il primo posto tra tutte le domande pervenute alla Comunità Europea. Grande quindi la soddisfazione per il brillante risultato all'interno dell'ateneo pisano che si colloca sempre più ai vertici della ricerca in ambito internazionale.
La visione islamica del peace-keeping
"Islam e pace, per molti questo accostamento è quasi un ossimoro, ma si tratta di un malinteso che è necessario chiarire". Con queste parole Nabil Oudeh - presidente del Centre for Conflict Resolution International canadese e mediatore internazionale con un'esperienza di oltre venti anni nel campo della risoluzione dei conflitti – ha aperto il suo seminario intitolato "Islam and Peace Building: The Prophet's Model" che si è svolto lunedì 15 ottobre nella Sala dei Cavalieri del Palazzo del Consiglio dei Dodici.
L'incontro, promosso dal CISP, il Centro interdisciplinare di Scienze per la Pace dell'Università di Pisa, è stato organizzato in collaborazione con l'ambasciata USA in Italia. "Nabil Oudeh – ha detto Pierluigi Consorti direttore del CISP – è sia un accademico sia una persona con una grande esperienza sul campo, dunque in grado di illustrare al meglio la visione islamica del peace-keeping". Fra i partecipanti all'iniziativa, insieme a un folto pubblico di docenti e studenti, c'erano anche Sarah Craddock Morrison, console generale USA a Firenze, Marzia Benini, Cultural Programs Coordinator dell'ambasciata americana, il prorettore alla didattica dell'Ateneo pisano Paolo Mancarella e l'assessore del Comune di Pisa Marilù Chiofalo.
"Ho studiato il rapporto fra Islam e pace – ha spiegato Nabil Oudeh- partendo dal Corano, da quanto ha detto il Profeta Maometto ai suoi discepoli e dai suoi trattati e convenzioni con i non musulmani". L'approccio del professore Oudeh dunque è chiaro: ripartire dai testi, con l'obiettivo di divulgare e far emergere una nuova prospettiva nel dibattito pubblico. "Molti considerano l'Islam una religione della spada – ha aggiunto – eppure la parola "spada" non è presente nel Corano e lo stesso vale per l'idea di 'guerra santa'. Non si tratta infatti di un concetto islamico, dove l'idea di guerra invece si avvicina al modello di 'guerra giusta', quindi con regole di ingaggio ben precise e divieto di colpire i non combattenti".
"Queste 'non verità'– ha concluso Oudeh – sono un 'regalo' per gli estremisti, sia in Occidente che nel mondo musulmano. Allora bisogna ripartire dai fatti e dalla ricerca del vero per fondare la pace. C'è un vecchio proverbio islamico che dice 'Anche se non sono d'accordo, le persone rispettabili non sono mai in contrasto'".
Nuovi metodi di estrazione del petrolio
Un contratto di ricerca di oltre 500.000 euro per sviluppare tecnologie innovative volte a migliorare l'affidabilità e la sicurezza delle perforazioni petrolifere e ridurre il loro impatto ambientale. Il gruppo di "Progettazione meccanica" del dipartimento di Ingegneria civile e industriale (DICI) dell'Università di Pisa ha recentemente siglato con ENI un accordo di due anni di cui sarà responsabile Leonardo Bertini, ordinario di Progettazione meccanica e costruzione di macchine dell'Ateneo pisano per indagare nuovi metodi di estrazioni del petrolio.
Nello specifico, i ricercatori del dipartimento di Ingegneria civile e industriale lavoreranno sulle perforazioni orizzontali, le cosiddette "Extended Reach Drilling" (ERD), nelle quali, a un tratto di pozzo verticale iniziale relativamente breve, fa seguito un tratto orizzontale che in base alle tecnologie attuali può raggiungere circa i 10 km.
"Uno degli scopi principali della ricerca – spiega Bertini - sarà quello di sviluppare aste di tipo innovativo, in alluminio e acciaio, in grado di "galleggiare" nel fango di perforazione, annullando di fatto il contatto con la parete del tratto orizzontale del pozzo e, di conseguenza, le relative azioni di attrito. Si ritiene, in tal modo, di poter estendere la lunghezza del tratto orizzontale del pozzo sino a 20 km e oltre".
"I vantaggi delle perforazioni orizzontali che grazie al contratto di ricerca con l'ENI vogliamo massimizzare – ha aggiunto Leonardo Bertini - consistono nella possibilità di incrementare le capacità estrattive del singolo pozzo, riducendo quindi il numero complessivo di perforazioni, e nella possibilità di raggiungere giacimenti anche piuttosto distanti dalla posizione in superficie, potendo quindi scegliere siti caratterizzati da maggiore compatibilità ambientale e/o minori costi".
Il contratto di ricerca fra Università di Pisa ed ENI si inserisce in una pluriennale collaborazione che ha già prodotto importanti risultati scientifici, pubblicati sulle più importanti riviste del settore ed importanti attrezzature di prova, installate presso il laboratorio di Meccanica del DICI (http://www.dimnp.unipi.it/santus/TrivellazionePetrolifera.html ).
Fisica, Informatica e Ingegneria: le discipline d’eccellenza nel ranking di Taiwan
A un anno dal suo esordio nel panorama delle classifiche internazionali delle università, torna il "NTU ranking", la classifica stilata dalla National Taiwan University che, a differenza delle più popolari elaborate da Shanghai, QS e Times Higher Education, si concentra solo sulla performance scientifica delle università. Tra i 500 atenei del mondo valutati da Taiwan nel "Performance Ranking of Scientific Papers for World Universities 2012", l'Università di Pisa si posiziona al 223° posto, arrivando ottava tra le 29 italiane presenti. Per la sua analisi, la classifica di Taiwan utilizza indicatori bibliometrici come quantità dei papers prodotti, il numero delle citazioni o l'indice H.
La caratteristica del "NTU ranking" è la classificazione delle università per "field" (area disciplinare) e per "subject" (disciplina). Scorrendo la classifica, l'Ateneo di Pisa conferma il suo prestigio nell'area delle Scienze naturali (145° nel mondo e quarta in Italia dopo La Sapienza di Roma, Padova e Bologna) e dell'Ingegneria (207° nel mondo e settima in Italia dopo Politecnico di Milano, Padova, La Sapienza di Roma, Bologna, Politecnico di Torino e Napoli).
Nelle singole discipline, Pisa emerge nella Fisica (96° nel mondo e quarta in Italia dopo La Sapienza di Roma, Padova e Bologna), nell'Informatica (127° nel mondo e terza in Italia dopo Bologna e La Sapienza di Roma), nell'Ingegneria meccanica (104° nel mondo e quinta in Italia dopo i Politecnici di Milano e Torino, Padova e La Sapienza di Roma) e nell'Ingegneria elettrica (100° nel mondo e quinta in Italia dopo Bologna, Padova, Politecnico di Milano e di Torino). L'Università di Pisa compare anche nel ranking "by subject" della Medicina, dove è al 211° posto nel mondo e 11° in Italia.
I criteri su cui si basa la valutazione di Taiwan sono la produttività della ricerca (per il 20%), il suo impatto (per il 30%) e l'eccellenza dei risultati (per il 50%), con l'obiettivo di premiare complessivamente la produzione scientifica delle università esaminate. Il merito del ranking di Taiwan è che riesce a riequilibrare le distorsioni dovute ad esempio alle dimensioni delle università, al numero dei docenti, all'anzianità e ai Nobel ricevuti, valorizzando le performance di università più giovani o più piccole, ma che partecipano significativamente al progresso della ricerca scientifica nel breve e medio termine.
Il Centro “E. Piaggio” dell’Università di Pisa premiato alla conferenza internazionale di robotica
Una nuova dimostrazione dell'eccellenza della robotica italiana è arrivata lo scorso venerdì a Vilamoura, in Portogallo, dove il Centro "E. Piaggio" dell'Università di Pisa ha ottenuto un importante riconoscimento alla conferenza internazionale IROS 2012 (International Conference of Intelligent Robots and Systems), una delle maggiori del settore, organizzata dall'Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE) e dalla Robotic Society of Japan. Il gruppo del Centro Piaggio composto da Matteo Bianchi, Paolo Salaris e dal professor Antonio Bicchi si è infatti aggiudicato il "JTCF Novel Technology Paper Award for Amusement Culture", per il miglior contributo alla tecnologia applicata allo sviluppo di giochi e della cultura dell'intrattenimento.
L'articolo vincitore studia la progettazione di guanti a basso costo provvisti di sensori per la creazione di una realtà virtuale tattile, a partire dallo studio di come muoviamo le mani quando afferriamo gli oggetti. Lo studio è stato sviluppato nell'ambito dei progetti "The Hand Embodied" e "Softhands", finanziati dall'Unione Europea, e che puntano a costruire le mani robotiche del futuro. Una collaborazione tra il Centro "E. Piaggio" e l'Agenzia Aerospaziale tedesca, l'Università di Twente, l'Imperial College di Londra, l'Istituto Italiano di Tecnologia e l'Università di Bruxelles si è anche aggiudicata il Best Jubilee Video Award per il miglior video.
Al dipartimento di Scienze agrarie un seminario del professor Gary Harman
Mercoledì 17 ottobre, alle ore 10.00, nell'Aula Magna del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell'Università di Pisa in via del Borghetto 80, Gary E. Harman, full professor alla Cornell University (USA), terrà il seminario "Contributions of Trichoderma and Omics to the Ever-Green Revolution". Harman è considerato il massimo esperto mondiale sull'impiego di microrganismi benefici in agricoltura. È inoltre fondatore o co-fondatore di quattro aziende dove vengono utilizzati i risultati delle sue ricerche.
L’Erasmus pronto per crescere ancora
L'Erasmus, che compie 25 anni proprio quest'anno, non finisce e non sta per finire. Fino al 19 ottobre gli studenti dell'Università di Pisa possono presentare le loro domande per i numerosi posti ancora disponibili per il secondo semestre del 2012-2013 nelle prestigiose università di quasi tutti i 33 paesi che partecipano all'Erasmus. "Un'opportunità unica per acquisire competenze accademiche e linguistiche e per la crescita personale", dichiara la professoressa Ann Katherine Isaacs, Ambasciatore Erasmus 2012 per l'Italia, che rassicura sul futuro del progetto: "L'Erasmus non è in pericolo, anzi è pronto per crescere ancora".
In questi giorni diversi media hanno diffuso notizie allarmistiche su una presunta fine dell'Erasmus, o comunque la mancanza di fondi per pagare le borse di mobilità che accompagnano l'assegnazione di un posto Erasmus: "La questione davanti al Parlamento Europeo - che voterà il 6 novembre - riguarda una richiesta finanziaria aumentata in misura rilevante della Commissione Europea per un nuovo Erasmus più grande", spiega la professoressa Isaacs. "La proposta è quella di un "Erasmus per tutti" che espanderebbe lo scopo del programma esistente, che è limitato alle università, per includervi tutta la mobilità per studio e formazione finanziata dalla Commissione Europea, dalla scuola alla terza età in tutto il mondo".
È di ieri la notizia che Janusz Lewandoski, commissario europeo per la programmazione finanziaria e il bilancio, ha annunciato che il 23 ottobre presenterà una bozza di variazione sul budget comunitario in modo che non ci sia alcun rischio. Si dà per sicuro l'approvazione da parte del Consiglio."Il voto del 6 novembre ci dirà quanto l'Erasmus crescerà e si espanderà nei prossimi anni", aggiunge la professoressa Isaacs. "Nel frattempo gli studenti possono far domanda per il secondo semestre con fiducia che i posti banditi sono ancora disponibili".
All'Università di Pisa sono disponibili anche numerosi posti per l'Erasmus Placement, che permette di compiere un tirocinio all'estero, utilizzando opportunità già oggetto di accordo con l'Ateneo oppure prendendo contatti autonomamente con imprese, musei, centri di ricerca o altri enti dei paesi eligibili. Studenti iscritti a qualunque ciclo o corso professionalizzante (laurea, laurea magistrale, dottorato, master e via dicendo) possono partecipare sia all'Erasmus per studio sia all'Erasmus Placement.