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Comunicati stampa
Mercoledì, 06 Giugno 2012 10:46

Oman, il Paese di Sindbad il marinaio in mostra

mostra omanL'Oman si racconta all'Italia. Dal 6 giugno al 7 luglio il Museo nazionale di San Matteo a Pisa ospiterà una suggestiva esposizione frutto della consolidata collaborazione tra l'Università di Pisa e l'Office of the Advisor to H.M. the Sultan for Cultural Affairs di Muscat. All'esposizione ha offerto la propria collaborazione la anche Soprintendenza per i Beni Culturali di Pisa.

A curare la mostra, per parte italiana è la professoressa Alessandra Avanzini, direttore del dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico dell'Ateneo pisano e coordinatore di alcuni importanti progetti europei.

La scelta di Pisa a sede di questo importante evento non è casuale: è infatti l'Ateneo pisano ad aver coordinato l'estesa campagna di scavo nell'area portuale di Khor Rori e nella fortezza di Salut.

L'Oman, Sultanato situato nella parte sud orientale della Penisola Arabica, è un paese con una storia ricchissima, tradizioni secolari e una natura incontaminata. Da sempre ponte tra Oriente e Occidente, fin dall'antichità ha svolto un ruolo chiave nello scambio di merci, persone, idee e culture, costituendo un punto di intermediazione culturale e commerciale con i paesi sull'Oceano Indiano, la Cina, il Mediterraneo.

mostra omar

Obiettivo della mostra, il cui allestimento è stato curato dal Laboratorio di cultura digitale dell'Università di Pisa, è fare conoscere questo paese al grande pubblico attraverso un viaggio ideale nella sua storia e nella sua cultura. A partire dall'affascinante leggenda di re Salomone che fece costruire in dieci giorni diecimila canali che resero fertile il paese e coltivabili le sue terre, per entrare poi nella storia più antica in cui si narra anche del commercio del rame nel III millennio, quando l'Oman era noto con il nome di Magan, e dell'importante sito di Salut.

Ma l'Oman è anche conosciuto come il paese dell'incenso. Gran parte della sua passata fortuna è, infatti, dovuta al fatto che, nella sua parte meridionale, vi cresce una delle più pregiate varietà della preziosa resina.Il commercio dell'incenso si intreccia con la storia di due importanti porti, Khor Rori ed Al Balid che sono illustrati attraverso fotografie, ricostruzioni e oggetti provenienti dai recenti scavi archeologici. I siti di provenienza sono stati dichiarati Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.

Khor Rori, scavata dalla missione archeologica dell'Università di Pisa, si è rivelata di importanza strategica nei traffici tra Mediterraneo ed India. E del porto di Al Balid parla anche Marco Polo che qui fa tappa nel corso del suo viaggio verso la Cina.

mostra oman

L'integrazione fra paesaggio, archeologia e insediamenti in mostra èdocumentato dall'esposizione di importanti reperti ritrovati nelle diverse campagne di scavo e dalle immagini dei monumentali e dell'ambiente naturale, dei prodotti e risorse naturali, e degli scali e delle rotte commerciali che hanno fatto dell'Oman un'area da sempre strategica.

Ad essere proposto dalla mostra è un viaggio nel tempo e nei luoghi, sotto un cielo stellato, seguendo le costellazioni che gli antichi navigatori utilizzavano per orientarsi lungo le rotte che trovavano in questa terra di magia e di antichissima storia un porto sicuro.

 


Visite:
8.30-19.30, festivi 8.30-13.30
Ingresso al Museo e alla Mostra: 5 euro, ridotto 2,50 euro


Sulla pagina Facebook dell'Univerisità di Pisa è disponibile una galleria fotografica della mostra. 

In occasione della giornata di studio "Le iniziative dell'Università di Pisa nel campo dell'educazione ambientale ed alimentare", in programma il 6 giugno nell'Aula Magna della facoltà di Agraria, pubblichiamo una riflessione del professor Giacomo Lorenzini sui principi e le pratiche dell'educazione ambientale intesa come leva strategica per le politiche dello sviluppo sostenibile ed educazione alla cittadinanza consapevole.

 

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peperoni_webLa nostra collettività si sta sempre più urbanizzando, non solo in senso fisico, ma anche come modi di pensare e di agire; è aumentata a dismisura la distanza geografica tra siti di produzione degli alimenti e consumatore. I bambini di oggi non conoscono la storia del loro cibo; scoprire da dove provengono i loro alimenti li rende più consapevoli e allarga i loro interessi. I ragazzi sono grandi consumatori e a essi si rivolge in maniera non disinteressata la grande massa di messaggi pubblicitari che quotidianamente inondano i mass media. Non a caso l'"epidemia di obesità" che ha colpito gli USA si sta estendendo a tutti i Paesi dell'occidente (e non solo, in Cina WHO stima un 4% di obesi nella popolazione adulta; in USA siamo al 46%) e riguarda anche i bambini. Fra i giovani i disturbi alimentari sono in crescita e tra le cause si individua un ruolo anche nella mancanza diffusa di un controllo familiare. Sono velocemente mutate le coordinate materiali, ambientali, sociali e culturali del nostro comportamento alimentare (così come sono cambiati gli stili di vita). È (quasi) finito il mondo contadino che per secoli aveva caratterizzato il panorama sociale italiano e si è avuto un grande spostamento dalla campagna (serbatoio della tradizione e dei prodotti alimentari) alla città; siamo usciti dall'epoca della penuria di cibo e siamo entrati in quella dell'abbondanza; abbiamo ridotto l'attività fisica, persino nelle ore di svago; i prodotti di tutto il mondo sono entrati nella nostra alimentazione attraverso i supermercati (e gli spot pubblicitari). I nostri ragazzi non mangiano frutta e verdura (ma anche gli adulti non superano il 30% e come media siamo ben al di sotto dei 600 g al giorno consigliati dai nutrizionisti), ma questo perché spesso sono abbandonati a loro stessi ed hanno come compagni il frigorifero e il televisore. Il "cibo-spazzatura" ("junk food", per molti sinonimo di "fast food") non solo fa ingrassare, ma può portare anche a disturbi depressivi: una dieta sana è un ingrediente fondamentale per il corpo e per la psiche. Facile individuare le priorità: educazione ai consumi consapevoli, a cominciare dall'incentivare il consumo di ortofrutticoli. L'esempio della first lady Michelle Obama è contagioso.

insalata Molte attività educative sono trasversali, stimolano la curiosità e possono suscitare entusiasmo: coltivare un orto in ambito scolastico permette di affrontare temi di scienze, storia, geografia, matematica, lingue straniere, arte, e via dicendo. Un modo di "fare scuola" che si è perso, quello del "saper fare", già preconizzato da Maria Montessori, e che è utile per sviluppare abilità manuali, conoscenze scientifiche, curiosità e pensiero logico interdipendente, in un contesto divertente. Del resto, la forma più naturale di apprendimento è basata sull'esperienza personale ("learning by doing"). I "baby ortolani" diventano curiosi, si arricchiscono di esperienze, conoscono valori sino allora sconosciuti, provano il piacere di vedere qualcosa che sotto la loro responsabilità sboccia, cresce e dona sapori, colori, benessere.

Solo la scuola può assolvere al grande compito di fornire ai giovani una cultura alimentare che li metta in grado di scegliere in maniera consapevole e di poter apprezzare i "valori" del cibo, a cominciare dalle sue valenze culturali (identitarie). Servirebbe sviluppare capacità critiche, tali da adottare stili alimentari più sobri e salutari, valutando le alternative al "sapore unico" e globalizzato di merendine e fast food.

Tra pochi giorni (20-22 giugno) a Rio de Janeiro si terrà la conferenza RIO+20, a 20 anni di distanza dal vertice del 1992, primo summit sull'ambiente e lo sviluppo sostenibile della Terra. La sfida non è più solo quella di limitare gli effetti di alcune minacce ambientali (cambiamento climatico, perdita di biodiversità, desertificazione, esaurimento di risorse naturali), ma anche quella di promuovere nuove forme di sviluppo e di benessere sociale ed economico, legate ad un uso più efficiente ed equo delle risorse. Il World Future Council ha proposto l'istituzione della figura del "mediatore per le generazioni future": esse, pur essendo fondamentali per lo sviluppo sostenibile del futuro, non sono rappresentate nei processi decisionali. In tema di educazione ambientale, il coinvolgimento dei giovani è irrinunciabile. Esperienze dirette con piante e animali sono fondamentali per aumentare la sensibilità dei bambini nei confronti delle tematiche ambientali e favorire atteggiamenti conseguenti.

bancolatL'educazione ambientale come leva strategica per le politiche dello sviluppo sostenibile, oggi intesa come "educazione alla cittadinanza consapevole", ma anche "educazione al futuro", in un contesto che comprende anche il diritto all'apprendimento per tutta la vita. Educare all'ambiente e per l'ambiente è dunque un investimento per consentire la sopravvivenza e il graduale benessere diffuso delle popolazioni che vivono sulla Terra. La scuola, le istituzioni (e tra queste in primo luogo l'Università) e la società civile possono e devono assumere un ruolo attivo per un cambiamento culturale che sappia trovare le connessioni tra le azioni educative e il progetto di un nuovo equilibrio tra uomo e ambiente. È indispensabile una visione sistemica per costruire un futuro sostenibile, consapevole e responsabile, collegando in un lavoro di connessione, integrazione, partenariato e interdipendenza tutti i portatori di interesse e le istituzioni impegnate nelle varie "educazioni" indirizzate a queste finalità: educazione alla salute, alla cittadinanza, alla pace, all'intercultura, all'ambiente.

Sulla base di queste premesse, CAFRE ha organizzato una giornata di studio finalizzata a divulgare le attività nel campo dell'educazione ambientale e alimentare in atto presso l'Ateneo pisano. Tra i temi trattati si segnalano le campagne di valutazione dello stato dell'ambiente (aria, acque) con indicatori biologici, i percorsi didattici a tema naturalistico, i progetti di raccolta differenziata dei rifiuti solidi, le attività pubbliche finalizzate alla riscoperta di antichi sapori e alla divulgazione dei corretti stili alimentari. Tra le iniziative spicca il progetto "Bancolat" gestito dal Centro Enrico Avanzi: vendita diretta con distributore automatico di latte bovino crudo. Filiera ultra-corta (poche decine di metri), prezzo conveniente (un euro = un litro), possibilità di prendere contatto diretto con gli impianti di produzione, sono questi gli elementi vincenti dell'iniziativa, che apporta significativi benefici al produttore e al consumatore.

Giacomo Lorenzini
Facoltà di Agraria
Università di Pisa 

Martedì, 05 Giugno 2012 14:25

I battelli ecocompatibili al Greening Camp

CjAerospace e Ministro Clini Un altro successo per i battelli ecocompatibili della CJ Aerospace, la start up dell'Università di Pisa che il 31 maggio ha partecipato a Roma al primo "Greening Camp" italiano promosso dal Ministero dell'Ambiente. Selezionati insieme a 120 giovani laureati e laureandi per presentare progetti sullo sviluppo dell'economia verde italiana, a fine mattinata i ragazzi della CJ Aerospace sono stati invitati a un incontro personale con il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, al quale hanno illustrato personalmente la tipologia e l'entità delle soluzioni proposte nel campo della mobilità fluviale sostenibile.

I battelli progettati dalla CJ Aerospace sono caratterizzati da scafo a elevata efficienza idrodinamica concepito per ridurre al minimo la generazione di onde, propulsione elettrica a zero impatto ambientale, doppio motore azimutale montato in linea, che pilotato da un opportuno software di controllo conferisce all'imbarcazione una manovrabilità aumentata.

battello cjaerospace

Queste caratteristiche, su cui è stata fatta domanda di brevetto, permettono di raggiungere performance di punta nell'ambito del risparmio energetico, del contenimento dei costi di manutenzione, dell'abbattimento dell'inquinamento acustico e ondoso e della capacità di manovra. Le imbarcazioni che CJ Aerospace intende realizzare rientrano nella tipologia delle imbarcazioni da lavoro di medie e piccole dimensioni, dedicate al trasporto merci o passeggeri.

Il "Greening Camp", organizzato con la collaborazione della Luiss Guido Carli e di ItaliaCamp, ha rappresentato un'occasione per far emergere idee, progetti e risorse umane che possano determinare l'affermazione di un primato italiano nell'ambito di un settore economico che può contribuire in modo decisivo alla crescita del nostro Paese e dell'Europa.

 

Ne hanno parlato:
InToscana.it
PisaInformaFlash.it 
Greenreport.it 

Lunedì, 04 Giugno 2012 08:08

Il diario da Washington di Claudia Vanni

G8 & G20 Youth Summits - la serata di gala!

Claudia Vanni - serata di galaAl mito dell'americano invincibile non ci credo fino in fondo, ma c'è un aspetto sul quale i cittadini a stelle e strisce non possono essere battuti: la sontuosità delle cerimonie! La propensione alla celebrazione in pompa magna, loro, ce l'hanno nel sangue. E l'ho capito subito, venerdì scorso, appena arrivati al luogo in cui si sarebbe svolto il Gran Gala conclusivo dei G8 & G20 Youth Summits: sede speciale dell'evento, il palazzo dell'Organizzazione degli Stati americani. La facciata lasciava presagire l'eleganza interna dell'edificio: all'ingresso, passati i metal detectors, si incontrava un cortile interno, caratterizzato da una fontana circolare, sul quale si affacciavano due lussuose rampe di scale; al piano di sopra, ci attendeva un ampio salone, nel quale era stato allestito il buffet.

Scenografia da film: sfarzosi lampadari appesi al soffitto, imponenti colonne a fare da perimetro alla stanza, camerieri in divisa. E a completare l'atmosfera la musica in sottofondo, confusa dal rumorio delle voci e dei calici in brindisi, e dallo strascichio degli abiti lunghi delle donne presenti.

House of Foreign Affairs La serata tra chiacchiere, balli e risate è stata a dir poco piacevole: le 28 nazionalità partecipanti si sono così incontrate e conosciute in un clima più rilassato e divertente, rispetto a quello delle negoziazioni. È stato interessante notare anche i diversi stili di abbigliamento e di movimento nelle danze: così diversi, nel senso del non essere identici, seppur uguali.

Innegabile la commozione durante i saluti finali: soprattutto all'interno delle singole delegazioni, il dispiacere per la separazione è stato forte. È vero, ci si conosce in poco tempo e, alla fine, si condividono solo una manciata di settimane, ma è la qualità a fare la differenza: sono dieci giorni intensi, vissuti con passione, nei quali ci si sente uniti per una causa comune.

Che cosa rimarrà di questa esperienza? Innanzitutto la consapevolezza che, attraverso il dialogo e il confronto, trovare politiche condivise non è impossibile. Poi il senso di piacevolezza per l'essersi sentiti, anche se solo per una settimana, tutti uguali, semplicemente cittadini del mondo.

 

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G8 & G20 Youth Summits - ultimo giorno

claudia Vanni riunione G8E alla fine consensus fu! Dopo una nottata in bianco, passata a contrattare, i venti "Capi di Stato in-law" hanno raggiunto l'accordo finale. A riprova dell'impegno notturno, le facce provate e gli sguardi assenti, che il giorno successivo è stato possibile osservare alla cerimonia ufficiale. Ma la stanchezza non ha avuto la meglio sull'entusiasmo e l'eccitazione, che i giovani delegati hanno provato nel presentare il Final Comuniquè: ciascun comitato ha lavorato duro sulla propria materia specifica, permettendo l'elaborazione di un documento finale, condiviso ma soprattutto innovativo!

Ora il documento sarà trasmesso al tavolo del G20 ufficiale e ai rispettivi governi nazionali, non appena le delegazioni avranno fatto ritorno in Patria.

"I settori della Difesa e della Finanza hanno raggiunto risultati sorprendenti" ha affermato il nostro Head of State, Dario Mazzella.

Mentre nel mondo politico reale, Nato e Russia si scrutano a distanza, giocando a braccio di ferro, i giovani delegati hanno invece raggiunto l'accordo su uno dei punti più dolenti dell'attuale politica internazionale: lo scudo antimissilistico europeo. La NATO e i Paesi dell'Unione europea, garantendo la natura puramente difensiva dello scudo, non diretto al potenziale nucleare di Mosca, sono riusciti ad ottenere il consenso russo. Le preoccupazioni della Russia sulla fase 3 e fase 4 sono state comprese e affrontate attraverso un confronto sui vincoli previsti e sul dispiegamento di ulteriori forze nucleari russe sul confine NATO / Russia.

Dario Mazzella

Il comitato della Finanza è intervenuto, invece, nella delicata materia degli Hedge Fund, i fondi speculativi che stanno tormentando i mercati internazionali: a riguardo, è stato proposto un sistema di controlli a campione, che obblighi gli Hedge Fund, qualora interpellati dalle autorità competenti, a rivelare gli assets in portafoglio, per accertare che non siano presenti short sellings. Il meccanismo vuole così disincentivare le vendite allo scoperto, con riferimento in particolare ai beni tangibili: la stabilità dei prezzi delle commonities è infatti, essenziale alla stabilità delle economie dei Paesi e alla gestione delle loro politiche di crescita.

Well done! Direbbero da queste parti.

Adesso ci aspetta la il Gran Gala serale: la tensione delle negoziazioni svanisce e lascia il posto all'euforia e alla soddisfazione di chi ha discusso, magari si è anche arrabbiato, ma alla fine ha trovato un punto d'incontro .

È richiesta la massima eleganza! La delegazione italiana si prepara a non far sfigurare il proprio Paese. Stay tuned for photos and updates!

 

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G8 & G20 Youth Summits - 4° giorno

Nel cielo di Washington, il sole si sveglia prestoe con lui le delegazioni giovanili di 20 Stati del mondo, (anche perché le tapparelle delle camere al Mont Vernon Campus, hanno dimenticato la loro funzione). La dead-line per il raggiungimento dell'accordo e l'elaborazione del Final Comuniquè si avvicina e le trattative procedono senza sosta. I giovani rappresentanti italiani hanno dimostrato di poter dare un contributo determinante alle trattative.

claudia vanniNel settore economico, brillante è apparsa la soluzione alla disoccupazione giovanile, presentata da Igor Cerasa. Il "ministro" dell'economia ha infatti proposto dei mini-bonds, che sta illustrando nel dettaglio proprio in queste ore: si tratta di obbligazioni, emesse da imprese medie e piccole non quotate in Borsa e utilizzati dalle aziende per raccogliere fondi sul mercato. Il Governo garantisce la copertura in caso di default e questo rende il bond sicuro, come quello emesso dal governo. Per taluni aspetti può essere rintracciata un'assonanza con i projects bond proposti, nei giorni scorsi, dal ministro italiano dello sviluppo economico, Corrado Passera, ma c'è un valore aggiunto. Il giovane delegato italiano Cerasa ha posto una "conditio sine qua non" è impossibile ottenere il rilascio di tali obbligazioni: una impresa deve investire in un progetto orientato ad aumentare l'occupazione giovanile e favorire la crescita sostenibile. Inoltre, per ridurre il rischio di esposizione dello Stato, garante nell'operazione, l'impresa sarebbe tenuta a fornire bilanci, oggetto di revisione.

Nella sua commissione Dario Mazzella, il dottorando pisano, "Head of State" nella delegazione a Washington, è riuscito a superare, con i colleghi europei, l'opposizione dei Paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa) sull'istituzione di una segreteria permanente per il G8 e G20: nelle intenzioni dei giovani delegati quindi, l'Ufficio ci sarà. Dovrà avere semplicemente un ruolo di coordinamento e supporto logistico, tra la passata presidenza, quella presente e quella successiva del G8&G20, con l'obiettivo di creare continuità d'azione. Ma i "Capi di Stato" hanno discusso anche di sviluppo sostenibile, da realizzare attraverso investimenti infrastrutturali ed un'economia verde, finalizzato in primo luogo all'occupazione giovanile. E anche durante il confronto sulla "Global Security", è stato riservato un capitolo ai giovani: come soluzione alla "youth radicalisation", causata da disoccupazione, maltrattamenti e richieste disattese, il G20 youth ha proposto progetti di scambio, formativi e professionalizzanti, che accrescano il senso di cittadinanza globale e che riducano quello di esclusione.

Le commissioni si stanno avviando verso la fase di approvazione finale: sarà raggiunto, nei tempi previsti, il consensus? Non so ancora se aspettarmi unghie affilate o sorrisi conciliatori. Seguici anche su Facebook: "Italian Delegation for the G8 & G20 Youth Summits" e "Young Ambassadors Society".

 

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G8 & G20 Youth Summits - 3° giorno

Claudia Vanni e Dario MazzellaEssere a Washington in veste diplomatica: è il sogno nel cassetto che decine di ragazzi stanno realizzando in queste ore! Il risveglio alla George Washington University passa ogni mattina da un panel di approfondimento sulla politica mondiale: è impossibile non notare l'attenzione, quasi ossessiva, riservata al tema della "Global Leadership". Ogni giorno validi interlocutori ci accompagnano in un affascinante viaggio all'interno della diplomazia internazionale: Andrew Rabens, dal Bureau degli affari mediorientali del dipartimento di Stato americano, Nicole Goldin, dell'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale e Jai Nair, vice-direttore del Bureau per gli affari del sud e centro asiatico, sono solo alcune delle personalità con cui abbiamo potuto confrontarci.

La sala conferenze che ci ospita sembra uno studio televisivo: palco rialzato, micorfoni a clip, ampia platea. Potrei definirla all'"americana", nel senso buono del termine ovviamente. Mi colpiscono inoltre le aule, arredate solo con tavole rotonde: è indubbio che la competitività animi lo spirito a stelle e strisce ma la stato di partenza deve essere assolutamente paritario. E questo approccio lo si evince anche dalla disposizione degli spazi.

Mi trovo a scrivervi nella hall del quarto piano: immaginate circa cento metri quadrati di salotto, con una ventina di divanetti bluette e ramati, disposti a circolo; di fronte a me una vetrata a parete, dalla quale filtra la luce nitida della mattina, da dove riesci a sbirciare i movimenti della città. Vengo distratta dallo squillo elegante degli ascensori: ce ne sono ben tre, con una capacità di circa venti persone.

È evidente che attorno al sistema universitario americano girino ingenti investimenti privati: è altrettanto noto però, che per accedere a tutto questo, occorre avere una buona disponibilità economica. Il mito del genitore americano che risparmia mensilmente, dal giorno della nascita del figlio, per permettergli l'accesso all'università non è un luogo comune. Strutture imponenti, organizzazione efficiente e didattica altamente formativa: ma tutto questo non è fruibile gratuitamente. Se vuoi farne parte, devi avere le risorse economiche; oppure puoi sempre ricorrere a un mutuo, magari subprime!


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G8 & G20 Youth Summits - 2° giorno

claudiaVanni_darioMazzellaOggi si inizia a fare sul serio: alla George Washington University, tra la 21esima e la H Street, le negoziazioni sono appena cominciate. C'è entusiasmo: i giovani delegati credono fermamente che dal loro confronto possa uscire qualcosa di serio e concreto. Facendo colazione con il "Capo di Stato" canadese e con quello turco, non posso non rimanere colpita dalla loro vivacità: Reagan crede che possano essere partorite idee valide e soluzioni tangibili ma sembra scettico sul riscontro effettivo che queste potranno avere nelle politiche dei veri leader; si consola comunque con il fatto che, le sue proposte siano in linea con le posizioni adottate dal suo attuale governo. Sera, unica rappresentante per la Turchia, invece, spera che la consegna del Final Comuniquè sul tavolo del G20 di Los Cabos, che si terrà dopo la chiusura del nostro Summit, riceva la giusta attenzione. In ogni caso, entrambi concordano sul fatto che il confronto tra duecento ragazzi provenienti da tutto il mondo, incaricati di rappresentare le rispettive giovani generazioni, produrrà comunque un arricchimento per ogni nazione, al loro ritorno a casa. Avranno imparato a discutere con diplomazia, ascoltare gli altri, esporre la propria posizione e sottoporla a modifiche durante il confronto: avranno una conoscenza più approfondita delle esigenze dei vari Paesi e inevitabilmente da queste rimarranno influenzati, arrivando ad adottare posizioni maggiormente condivise, verso una società globale, sempre più integrata.

delegazione italiana a WashingtonLa pausa pranzo è l'occasione per scoprire le indiscrezioni della prima fase negoziale, oltre che per provare l'ebbrezza di sentirsi un po' americano con l'hot dog in mano. Dario Mazzella, in veste di "Head of State", mi aggiorna sul clima e sui primi temi di discussione: "I miei colleghi sono preparati e combattivi. Evidente e marcata è la sintonia con la componente europea: si è prodotto, da subito, un confronto tra due parti contrapposte, i paesi BRICS e l'Unione europea". Gli Stati europei infatti hanno proposto un ufficio permanente di rappresentanza per il G8 & G20, con lo scopo di mantenere continuità, garantendo un supporto esclusivamente logistico; ma i Paesi con le economie in maggiore crescita, temono che questo possa diventare un organo politico, che assorba la loro capacità decisionale. Sarà interessante dunque seguire l'evolvere della discussione.

Ma il rumors più pungente è un altro: "Alcune delegazioni, russi e brasiliani in primis, sono non solo rimborsati per le spese sostenute ma addirittura pagati per l'attività svolta, dai rispettivi governi - sottolinea Dario. Altri, invece, hanno già in programma appuntamenti con i rispettivi governi nazionali, per riferire quanto concluso al Summit ". Un aggiornamento questo che non mi lascia indifferente. Mi fermo un attimo a riflettere: la nostra delegazione ha ricevuto il riconoscimento ufficiale e il fatto non può che renderci orgogliosi, ma noi, le spese per rappresentare il nostro paese, dobbiamo sostenerle personalmente.

 

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G8 & G20 Youth Summits - 1° giorno

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Prendete un classico college americano: una piscina all'aperto, due campi da tennis, un immenso prato verde, strutture di mattone rosso; inseriteci un gruppo di duecento ragazzi, pronti a confrontarsi su temi di politica mondiale, provenienti da tutto il mondo, perfino Pisa: ed ecco, pronto per la cottura, l'impasto del G8 & G20 Youth Summits. Dalla città della torre pendente sono partiti infatti i due studenti universitari, Dario Mazzella e la sottoscritta Claudia Vanni, scelti, così come gli altri componenti della delegazione italiana giovanile, da Yas (Young Ambassadors Society).

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All'interno degli edifici della prestigiosa George Washington University,poche ore fa è stato dato l'avvio ufficiale al Summit. In primis il palco è stato occupato dagli inni americano e messicano, (Paesi che detengono la presidenza rispettivamente del G8 e del G20 ufficiali), che ci hanno fatto assaporare momenti di puro patriottismo come base per il confronto, il dialogo e lo scambio. Nel pomeriggio poi abbiamo avuto l'opportunità di relazionarci con i protagonisti della diplomazia americana: ad avviarci verso le negoziazioni di domani, ci hanno pensato Menaka Nayyar e Andrew Rabens, del dipartimento di Stato americano e dr. Nivole Goldin e dr. Genevieve Maricle, dell'Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale, che hanno discusso riguardo al coinvolgimento dei ragazzi nelle politiche. I giovani delegati hanno potuto presentare domande e osservazioni. Tra i tanti interventi, mi ha colpito quello di un giovane indiano: questo invitava i presenti a non cadere nella tentazione della formalità e a rifuggire la burocratizzazione, oggetto delle nostre critiche, ma soprattutto sollecitava ad adoperarsi per il raggiungimento di un Final Comuniquè tangibile, nuovo e risolutivo, che sarà consegnato sul tavolo dei G20 dei "Big". Ora è davvero tutto pronto: stay tuned!

Per rimanere costantemente aggiornato sulle attività della delegazione, al G8 & G20 Youth Summit 2012, visita il blog http://youngambassadorsociety.blogspot.it, o il sito http://www.youngambassadorsociety.org!

Seguici anche su Facebook: "Italian Delegation for the G8 & G20 Youth Summits" e "Young Ambassadors Society".


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Il comunicato del 4 giugno 2012 

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Per il secondo anno consecutivo, l'Università di Pisa vede scegliere tra i propri studenti, alcuni membri della delegazione italiana che prenderà parte ai G8 & G20 Youth Summits, in programma a Washington dal 3 al 9 giugno. Si tratta del più importante evento diplomatico giovanile, parallelo al vertice dei "Grandi": non assimilabili ai Models, basati sul principio della simulazione, gli Youth Summits hanno avuto il riconoscimento di ufficialità dai veri leader mondiali e sono, quindi, evento parallelo dei G8 & G20 politici, comunemente conosciuti.

Borsa in spalla e position paper in mano, a partire dall'ateneo pisano saranno Dario Mazzella, in qualità di Capo di Stato, e Claudia Vanni, press agent del gruppo, inviata speciale dagli States. Nello specifico, Dario ha 27 anni e vive a La Spezia: è laureato in Scienze politiche e internazionali con 110/110 all'Università di Pisa e ha una laurea specialistica in Politiche e Relazioni Internazionali, oltre che un master in Governance politica; è attualmente iscritto al primo anno del corso di dottorato in Geopolitica, sempre presso la facoltà di Scienze politiche dell'ateneo pisano. Claudia invece ha 22 anni e vive a Vecchiano, comune della provincia; è in procinto di laurea in Scienze politiche internazionali ed è giornalista pubblicista iscritta all'Ordine della Toscana; ha iniziato ad esercitare la professione all'età di 17 anni, facendo esperienze nel campo del giornalismo televisivo, presso un'emittente locale, 50Canale; ha poi sperimentato il giornalismo radiofonico e l'ufficio stampa.

La squadra, scelta da Young Ambassadors Society (YAS), dopo un'accurata analisi delle centinaia di domande e di curricula pervenuti, è composta da altri sette ragazzi, tra i 20 e i 27 anni con diversi background formativi e professionali.

Nella città della White House i delegati italiani si confronteranno con quelli provenienti da tutto il mondo: negozieranno, dibatteranno e daranno vita a idee nuove e tangibili che saranno raccolte in un Comunicato Finale, il quale verrà poi trasmesso ai governi nazionali e al tavolo del G20 ufficiale, in programma pochi giorni dopo, a Los Cabos, in Messico.

In vista dell'appuntamento americano i delegati hanno già avuto modo di esercitare la loro arte diplomatica nel pre-summit europeo che si è svolto a Berlino, dall'11 al 13 maggio. I rappresentanti italiani inoltre, per arricchire il proprio bagaglio cognitivo, si sono confrontati con le istituzioni italiane, incontrando l'ufficio G8&G20 rispettivamente al Ministero degli Affari Esteri e al Ministero dell'Economia e della Finanza, oltre che la Rappresentanza Permanente dell'Italia presso le Nazioni Unite e lo Sherpa italiano.

Ne hanno parlato:
TirrenoPisa.it 
PisaToday.it 
PisaInformaFlash.it  
Tirreno Pisa
 

Palazzo Alla GiornataIl Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana ha respinto, con Ordinanza del 30 maggio 2012, la richiesta avanzata dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca di sospendere in via cautelare alcune disposizioni del nuovo Statuto dell'Ateneo. La decisione è stata motivata dal fatto che "non appare sussistere il pericolo di un danno grave e irreparabile derivante dall'esecuzione dei provvedimenti impugnati".

Nel prendere atto con soddisfazione del provvedimento, il rettore Massimo Augello e il prorettore per gli Affari giuridici, Francesco Dal Canto, hanno commentato che, in attesa del giudizio di merito, che potrebbe arrivare nel giro di qualche mese, l'ordinanza legittima l'Università, sgombrando il campo dall'incertezza derivante da una possibile sospensione dell'efficacia delle norme, a proseguire per la strada già avviata con riguardo al programma di attuazione dello Statuto".

Come si ricorderà, l'Università di Pisa, recependo la legge n. 240 del 30 dicembre 2010, aveva provveduto a elaborare e approvare il nuovo Statuto, che era entrato in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 6 marzo 2012. Il MIUR aveva avanzato alcuni rilievi critici al testo, opponendosi in particolare alla scelta di designare con il metodo elettivo alcuni rappresentanti del Consiglio di Amministrazione e di attivare le commissione paritetiche docenti-studenti nei corsi di studio. Di fronte alla volontà dell'Ateneo di tenere ferma la sua posizione sui punti contestati, il Ministero aveva presentato ricorso al TAR Toscana, chiedendo la sospensione delle norme contestate in via cautelare.

Ora, in attesa del giudizio di merito, la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale rafforza la decisione di mantenere fede al programma di attuazione dello Statuto che proprio nelle prossime settimane vedrà l'elezione dei direttori dei nuovi dipartimenti.

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
TirrenoPisa.it
NazionePisa.it
PisaNotizie.it
PisaToday.it

Una giornata di studio per affrontare il tema, assai delicato e di grande attualità, dello status e delle garanzie dei giudici amministrativi, contabili, tributari e militari. Sarà questo l'argomento del seminario dal titolo "Indipendenza, imparzialità e responsabilità dei giudici speciali", che si svolgerà venerdì 1° giugno 2012, nell'Aula Magna del Polo didattico Carmignani di Piazza dei Cavalieri. All'incontro parteciperanno alcuni dei rappresentanti più autorevoli delle diverse giurisdizioni speciali, della dottrina che si è occupata del tema e del mondo dell'avvocatura: Niccolò Zanon, membro del Consiglio Superiore della Magistratura e già componente del Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa; Paolo Berruti, membro del Consiglio Nazionale Forense; Maurizio Nicolosi, presidente di Sezione del Tar Toscana; Vittorio Raeli, consigliere della Corte dei Conti sezione giuridica della Puglia e già membro del Consiglio di Presidenza; Giovanni Barone, magistrato componente del Consiglio della Magistratura militare; Carlo Vallini, presidente della Commissione Tributaria Provinciale di Pisa. I lavori saranno coordinati dai docenti dell'Ateneo pisano, Francesco Dal Canto e Saulle Panizza, mentre le conclusioni saranno affidate al professore emerito Alessandro Pizzorusso, già componente del Consiglio Superiore della Magistratura.

L'iniziativa conferma l'attenzione che l'Università di Pisa, e in particolare la facoltà di Giurisprudenza, dedica ai temi dell'ordinamento giudiziario e della magistratura. Non a caso, l'Ateneo pisano è stato tra i primi in Italia dove tale insegnamento - previsto come fondamentale ai primi del '900, quando a in segnarlo a Pisa era Lodovico Mortara, e poi progressivamente dimenticato dalla programmazione didattica - è stato riattivato e inserito nel percorso universitario degli studenti di Giurisprudenza a partire dai primi anni '90, sotto la guida del professor Pizzorusso.

L'appuntamento testimonia anche gli ottimi rapporti di collaborazione con l'Ordine degli avvocati di Pisa e con la Scuola Forense dell'Alto Tirreno, che recentemente hanno portato alla stipula di una convenzione tra la Pisa University Press, casa editrice dell'Università di Pisa, e la Scuola Superiore dell'Avvocatura del Consiglio Nazionale Forense per la pubblicazione della rivista "Cultura e Diritti. Per una formazione giuridica".

Il tema affrontato è centrale nell'attuale dibattito, sia a livello dottrinale che politico-istituzionale. La questione dell'indipendenza dei giudici speciali è infatti un problema annoso, che tuttavia negli ultimi tempi è divenuto più delicato e avvertito. La Costituzione, con l'articolo 108, se ne occupa solo marginalmente, limitandosi a rinviare la disciplina alla legge, la quale, solo negli ultimi decenni, ha progressivamente dotato le magistrature speciali di un sistema di guarentigie analogo, ancorché non coincidente, a quello che la Costituzione riserva espressamente alla magistratura ordinaria. Permangono tuttavia diverse criticità derivanti dal ruolo particolare che svolgono tali giudici, dalle modalità con le quali essi sono reclutati e dal particolare sistema di autogoverno che garantisce la loro autonomia.

Il 30 e 31 maggio, al Centro Interforze Studi Applicazioni Militari (CISAM) di San Piero a Grado, si terrà il convegno "Campi elettromagnetici e innovazione tecnologica in ambito difesa, industria e ricerca", con la presenza e la partecipazione di qualificati esperti nazionali e internazionali. Il convegno si prefigge di fare il punto sullo stato dell'arte della compatibilità elettromagnetica nei suoi numerosi settori di applicazione, affinché l'impiego dei campi elettromagnetici in ambito civile e militare sia sempre più sicuro. L'organizzazione è stata curata dal CISAM, dal dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa e dall'Istituto ITE Vallauri della Marina Militare.

L'impiego sempre più diffuso dei campi elettromagnetici, soprattutto per dispositivi e applicazioni quali i telefoni cellulari e il Global Positioning System (GPS), ha sicuramente migliorato la qualità della vita, rendendo il mondo sempre più piccolo e vivibile. La diffusione dell'informazione in maniera così capillare e accessibile a tutti è stata possibile grazie all'applicazione pratica delle equazioni di Maxwell. I campi elettromagnetici hanno inoltre contribuito in maniera determinante all'avanzamento e al progresso nel settore medico, industriale e militare, mediante tecnologie fino a qualche anno fa impensabili. Il proliferare dei campi da pochi Hz a oltre 300 GHz ha però contribuito al cosiddetto "inquinamento elettromagnetico", che, se fuori controllo, può determinare disservizi e malfunzionamenti a qualunque apparecchio elettrico ed elettronico, dai più semplici a quelli più complessi. Per tale motivo, si rende necessario garantire, fin dalla fase progettuale, la compatibilità elettromagnetica fra apparecchi che devono operare a stretto contatto fra di loro, mediante tecniche quali la schermatura, il filtraggio e la messa a massa. Non meno importante e sempre più attuale, è la ricerca dei possibili effetti biologici indotti dai campi elettromagnetici sull'uomo, che potrebbero causare patologie a breve e a lungo termine.

Il convegno si articolerà in sessioni tematiche (Prospettive e aspettative, Monitoraggio, Metodologie di misura, Effetti biologici e salute umana, Normative, Schermature) nelle quali verranno presentati numerosi lavori di enti di ricerca e governativi, aziende ed agenzie di controllo sui recenti sviluppi dell'impiego, del controllo e della misura dei campi elettromagnetici. In occasione del convegno si terrà la Mostra "Arte e Scienza" dove saranno esposte le opere della monografia "Metamorfosi dell'iconografia nell'arte di Francesco Guadagnuolo".

Immagine tribunaleUna giornata di studio per affrontare il tema, assai delicato e di grande attualità, dello status e delle garanzie dei giudici amministrativi, contabili, tributari e militari. Sarà questo l'argomento del seminario dal titolo "Indipendenza, imparzialità e responsabilità dei giudici speciali", che si svolgerà venerdì 1° giugno 2012, nell'Aula Magna del Polo didattico Carmignani di Piazza dei Cavalieri. All'incontro parteciperanno alcuni dei rappresentanti più autorevoli delle diverse giurisdizioni speciali, della dottrina che si è occupata del tema e del mondo dell'avvocatura: Niccolò Zanon, membro del Consiglio Superiore della Magistratura e già componente del Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa; Paolo Berruti, membro del Consiglio Nazionale Forense; Maurizio Nicolosi, presidente di Sezione del Tar Toscana; Vittorio Raeli, consigliere della Corte dei Conti sezione giuridica della Puglia e già membro del Consiglio di Presidenza; Giovanni Barone, magistrato componente del Consiglio della Magistratura militare; Carlo Vallini, presidente della Commissione Tributaria Provinciale di Pisa. I lavori saranno coordinati dai docenti dell'Ateneo pisano, Francesco Dal Canto e Saulle Panizza, mentre le conclusioni saranno affidate al professore emerito Alessandro Pizzorusso, già componente del Consiglio Superiore della Magistratura.

L'iniziativa conferma l'attenzione che l'Università di Pisa, e in particolare la facoltà di Giurisprudenza, dedica ai temi dell'ordinamento giudiziario e della magistratura. Non a caso, l'Ateneo pisano è stato tra i primi in Italia dove tale insegnamento - previsto come fondamentale ai primi del '900, quando a in segnarlo a Pisa era Lodovico Mortara, e poi progressivamente dimenticato dalla programmazione didattica - è stato riattivato e inserito nel percorso universitario degli studenti di Giurisprudenza a partire dai primi anni '90, sotto la guida del professor Pizzorusso.

L'appuntamento testimonia anche gli ottimi rapporti di collaborazione con l'Ordine degli avvocati di Pisa e con la Scuola Forense dell'Alto Tirreno, che recentemente hanno portato alla stipula di una convenzione tra la Pisa University Press, casa editrice dell'Università di Pisa, e la Scuola Superiore dell'Avvocatura del Consiglio Nazionale Forense per la pubblicazione della rivista "Cultura e Diritti. Per una formazione giuridica".

Il tema affrontato è centrale nell'attuale dibattito, sia a livello dottrinale che politico-istituzionale. La questione dell'indipendenza dei giudici speciali è infatti un problema annoso, che tuttavia negli ultimi tempi è divenuto più delicato e avvertito. La Costituzione, con l'articolo 108, se ne occupa solo marginalmente, limitandosi a rinviare la disciplina alla legge, la quale, solo negli ultimi decenni, ha progressivamente dotato le magistrature speciali di un sistema di guarentigie analogo, ancorché non coincidente, a quello che la Costituzione riserva espressamente alla magistratura ordinaria. Permangono tuttavia diverse criticità derivanti dal ruolo particolare che svolgono tali giudici, dalle modalità con le quali essi sono reclutati e dal particolare sistema di autogoverno che garantisce la loro autonomia.

Comunicato stampa della Biblioteca Universitaria di Pisa

26 giugno2012

Pubblichiamo il comunicato stampa redatto dalla Biblioteca Universitaria di Pisa a seguito della riunione del Gruppo di lavoro tecnico sul palazzo della Sapienza, convocato dal rettore Massimo Augello per lunedì 25 giugno 2012, a cui hanno partecipato il sindaco Marco Filippeschi e i rappresentanti delle altre istituzioni coinvolte nella questione.


Nella giornata di ieri, 25/06/2012, si è svolto l'incontro del gruppo di lavoro tecnico indetto dal Rettore dell'Università per trovare soluzione al problema del trasferimento della Biblioteca Universitaria di Pisa, al fine di procedere ai lavori di consolidamento dell'Edificio della Sapienza. L'incontro ha evidenziato una volta di più la difficoltà di trovare una soluzione definitiva per la Biblioteca Universitaria di Pisa, che necessita di una collocazione per il suo ingente patrimonio bibliografico.

L'Ufficio del Demanio, a cui era demandato il compito di svolgere un'indagine per reperire nel centro cittadino un bene demaniale, idoneo per collocazione e dimensioni a contenere l'intero posseduto della Biblioteca, ha individuato nel palazzo dell' Intendenza di Finanza di Piazza Carrara una possibile soluzione per l'esigenze della stessa. Il medesimo ha fatto però presente che il palazzo richiede onerosi lavori di ristrutturazione e tempi di lavorazioni quantificabili in almeno 5 anni.

Una soluzione intermedia scaturita dall'incontro, potrebbe però essere quella di cominciare ad utilizzare una parte dell'edificio, soprattutto gli ambienti collocati al piano terra, per l'apertura di un punto di consultazione al fine di non interrompere del tutto il servizio offerto agli utenti dell'Istituto.

Nel contempo la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, preso atto delle difficoltà illustrate dal Rappresentante del Demanio, nelle more della ricollocazione di parte del materiale più significativo della Biblioteca nella sua sede storica e del recupero edilizio dell'Edificio di piazza Carrara, ha stabilito di rivolgersi al mercato privato per trovare una soluzione alternativa, anche se a titolo oneroso per il Ministero, per le prime esigenze di immagazzinamento del materiale librario, soluzione da trovare nei tempi più rapidi.

Nel frattempo, per svolgere le proprie funzioni gestionali, la Biblioteca Universitaria ha trovato accoglienza temporanea presso la sede della locale Soprintendenza, che ha messo a disposizione spazi adeguati per consentire lo svolgimento delle attività ordinarie di funzionamento interrotte dal 29 maggio u.s..

Così pure, sempre grazie alla collaborazione con la Soprintendenza, è stato possibile trovare spazi idonei e tutelati per accogliere gli arredi di pregio dell'Istituto (quadri, stampe, statue ecc....) e per il materiale bibliografico più prezioso attualmente ospitato in un'apposita stanza blindata all'interno della sede della Biblioteca.

Infine resta da segnalare la disponibilità del Rettore a far collocare al piano terra dell'Edificio della Sapienza quel materiale bibliografico che, per il piano di sgombero predisposto dall'Ateneo, dovrà essere per primo inscatolato e trasferito dal secondo piano della Biblioteca.

Gli intervenuti concordano sulla necessità, sull'urgenza di interventi di consolidamento alla luce dell'ordinanza sindacale del 29 maggio u.s.

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In via Volta la sede provvisoria della Biblioteca Giuridica

Un'ampia sala, che sarà aperta da lunedì 25 giugno, accoglie parte del materiale bibliografico di proprietà dell'Ateneo finora custodito nelle strutture della Sapienza

23 giugno 2012

Sarà aperta lunedì 25 giugno 2012 la sede provvisoria della Biblioteca Giuridica, che raccoglie e mette a disposizione degli studenti, dei docenti e del pubblico parte del materiale bibliografico custodito fino a qualche settimana fa nelle strutture del Palazzo della Sapienza di proprietà dell'Ateneo e sede della Facoltà di Giurisprudenza.

La nuova sede, che si trova in via Volta n. 4 all'interno del Palazzo del Granduca, dispone di una grande sala affrescata, con 25 postazioni per lettura e consultazione. Al suo interno sono stati ricavati circa 500 metri lineari di scaffalatura destinati ad accogliere libri e riviste, con particolare attenzione per le opere di più frequente consultazione e per i testi che rientrano tra i programmi di esame. La sede provvisoria servirà inoltre come punto di servizio per richiedere, ritirare e restituire il materiale giuridico portato via dalla Sapienza e trasportato nell'Archivio generale dell'Ateneo di Montacchiello.

"I lavori per fronteggiare l'emergenza Sapienza stanno proseguendo a un ritmo molto intenso su più fronti – ha dichiarato il prorettore per l'Edilizia, Sandro Paci – grazie all'impegno dimostrato dal personale tecnico/amministrativo e bibliotecario dell'Ateneo, che ringrazio davvero in modo sentito. Ritengo molto soddisfacente essere riusciti a dare una nuova sede operativa alla Biblioteca Giuridica, a poco più di venti giorni dall'ordinanza del sindaco di Pisa con cui si imponeva la chiusura immediata del Palazzo".

Fino all'estate la Biblioteca Giuridica sarà aperta la mattina, dal lunedì al venerdì, tra le ore 11 e le 13, e i pomeriggi di martedì e giovedì dalle ore 15 alle 17. A partire da settembre sarà invece adottato un orario più esteso.

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Per una riflessione costruttiva sul futuro della Sapienza. Nota dell'Ateneo

15 giugno 2012

La stampa locale continua a riportare notizie e opinioni di varia provenienza che non sembrano tener conto di quanto realmente accaduto nelle ultime settimane al Palazzo della Sapienza; notizie e opinioni che, allo stesso tempo, sembrano confondere poteri e responsabilità di ognuna delle istituzioni coinvolte. Per questo, vogliamo tornare ancora una volta, sperando sia l'ultima, a spiegare come sia nata e si sia sviluppata questa vicenda, fissando alcuni dati oggettivi che devono fare da punto di riferimento per comprendere la questione e per sviluppare con serietà una riflessione profonda e costruttiva:

1) Il Palazzo della Sapienza è stato sgomberato a seguito di una specifica ordinanza del sindaco di Pisa, con la quale si intimava "di procedere immediatamente a mantenere inutilizzato per le attuali destinazioni l'intero edificio". Tale ordinanza è giunta al termine dell'iter di verifica richiesto dall'Università dopo le recenti scosse di terremoto e del relativo sopralluogo svolto dai Vigili del Fuoco del Comando di Pisa. In pericolo non vi era solo l'edificio della Sapienza, con il prezioso patrimonio librario e culturale che custodisce, ma l'incolumità delle migliaia di studenti, docenti e ricercatori, amministrativi e tecnici, turisti e cittadini pisani che ogni giorno frequentavano quella sede.

2) Tutti gli accertamenti effettuati hanno confermato le preesistenti gravi criticità strutturali del Palazzo, legate soprattutto all'eccessivo carico costituito dai libri della Biblioteca Statale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (che ammontano a circa 600.000 volumi), criticità aggravate a seguito dell'ultimo sciame sismico. L'Ateneo di Pisa, negli ultimi decenni, ha denunciato ripetutamente questa condizione di degrado dell'immobile, segnalando la non sostenibilità di un'azione di affastellamento di libri nei piani e nelle soffitte di un palazzo storico, che certamente non è nato per questi scopi. Ancora negli ultimi mesi prima della chiusura, il rettore Massimo Augello è tornato sulla questione, denunciando la gravità della situazione direttamente al ministro Lorenzo Ornaghi, che ha personalmente incontrato a Roma.

3) L'Università di Pisa ha fatto tutto quanto era nelle sue possibilità per ridurre al minimo i disagi a carico degli studenti, dei docenti, del personale tecnico-amministrativo e di tutti coloro che quotidianamente "vivono" la sede della Sapienza; per gestire la prima emergenza legata alla didattica e alle altre attività della Facoltà di Giurisprudenza e per riprogrammare gli spostamenti del personale e delle stesse attività future; per provvedere alla salvaguardia dei beni artistici presenti nel Palazzo; per svuotare le strutture e le biblioteche dell'Ateneo presenti nell'edificio. In tal senso, ha operato in tempi rapidi e con elevata professionalità, attivando immediatamente una "Unità di crisi", come riconosciuto da tutti i soggetti interessati e dagli stessi studenti.

4) Niente era stato fatto in passato per quanto di competenza della Biblioteca Statale, che appartiene – lo ribadiamo - al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nonostante le molteplici segnalazioni sulle criticità dell'edificio. È evidente che fino a quando non sarà completato il trasferimento dei volumi di tale Biblioteca, non sarà possibile procedere con gli ulteriori e necessari accertamenti sullo stato dell'edificio e, di conseguenza, non sarà programmabile un piano di intervento, dettagliato nelle modalità e nelle tempistiche di svolgimento.

5) L'Università di Pisa, in attesa delle decisioni degli altri enti cui competono le iniziative al riguardo e di concreti segnali da parte delle istituzioni locali, ha convocato con procedura d'urgenza una "Conferenza dei servizi", con l'intento di affrontare, tra gli altri, il problema della sede temporanea - o di una eventuale nuova sede, da cercare nel centro storico della città - dove collocare la Biblioteca Statale, che rappresenta un patrimonio fondamentale per tutta la città. In sede di Conferenza dei servizi, l'Ateneo è stata l'unica istituzione, assieme al Demanio, ad aver avanzato ipotesi concrete, anche mettendo in gioco il proprio patrimonio immobiliare, dimostrando così un alto senso di responsabilità e la piena consapevolezza dell'esigenza di dare risposte veloci e adeguate alla dolorosissima chiusura del Palazzo della Sapienza. E altrettanto farà l'Ateneo nella prossima Conferenza dei Servizi, che sarà convocata a breve, nella speranza che anche le altre istituzioni e organismi coinvolti, mettendo da parte i proclami e le dichiarazioni di principio, avanzino ipotesi concrete e realmente praticabili per la soluzione dei problemi legati al trasferimento della Biblioteca Statale, da sottoporre al competente Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Sarà cura del rettore portare gli esiti della Conferenza dei Servizi a conoscenza dell'opinione pubblica e degli organi di stampa.

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La delibera approvata dal Senato Accademico 

13 giugno 2012

"Il Senato accademico, udita la dettagliata relazione del rettore sulla difficilissima situazione venutasi a determinare a seguito dell'ordinanza di chiusura della Sapienza emanata dal sindaco di Pisa per ragioni di sicurezza, prende atto con soddisfazione della tempestività e dell'incisività delle misure adottate dall'Ateneo per far fronte ai problemi di più urgente emergenza che rischiavano di paralizzare l'attività della facoltà di Giurisprudenza; mentre non può non rilevare che una prova di analoga tempestività e incisività non sembra essere venuta dalle altre istituzioni pubbliche direttamente o indirettamente coinvolte nella vicenda.

In particolare, le operazioni indispensabili per il trasferimento in altre sedi del materiale custodito nella Biblioteca Statale, di pertinenza del MIBAC (che costituisce il presupposto di qualunque intervento di messa in sicurezza dell'edificio) a tutto oggi non risultano nemmeno iniziate.

Le necessarie sedi alternative, anche a carattere provvisorio, non risultano individuate dalle varie istituzioni che erano rappresentate nella Conferenza dei servizi svoltasi per iniziativa dell'Ateneo lo scorso 4 giugno.

Il Senato ritiene non realistica l'ipotesi che la Biblioteca Statale, almeno nelle sue dimensioni attuali, possa essere nuovamente ospitata nei locali già occupati, rivelatisi inidonei come dimostrato dalle relazioni tecniche e perizie sino ad ora prodotte. Ritiene inoltre non percorribile una strada che porti ad individuare nella Sapienza ulteriori nuovi spazi, sottraendoli alla facoltà di Giurisprudenza che dovrà invece al più presto poter tornare nella sua storica sede.

Fino a quando questo non sarà possibile, occorrerà fare in modo che le attività istituzionali di didattica e ricerca della facoltà e dei dipartimenti coinvolti si possano svolgere in sedi il più possibile unitarie, evitando i rischi di una diaspora che ne comprometterebbe la funzionalità prima ancora che l'identità.

Il Senato infine, nel prendere atto dell'iniziativa del Rettore finalizzata ad indire a breve un a nuova conferenza dei servizi, è dell'avviso che gli Enti coinvolti debbano sottoporre al tavolo di confronto soluzioni operative tali da consentire, nel più breve tempo possibile, alla Biblioteca Statale di procedere al trasferimento di tutto il materiale e all'Università di attuare gli interventi finalizzati a mettere in sicurezza l'edificio e riaprirlo dopo le necessarie opere di consolidamento".

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In Rettorato la Conferenza dei servizi sulla Sapienza

4 giugno 2012

Massima attenzione e disponibilità da parte di tutte le istituzioni coinvolte, insieme alla consapevolezza che il Palazzo della Sapienza, la Biblioteca Universitaria e la facoltà di Giurisprudenza rappresentano un patrimonio fondamentale per l'Università e la città di Pisa. Nello stesso tempo, è emersa la constatazione che non esistono sedi che, per caratteristiche e disponibilità, possano ospitare nell'immediato e in modo definitivo la Biblioteca Universitaria e quindi la necessità di individuare una soluzione provvisoria, attraverso un apposito Gruppo di lavoro. Sono questi i principali esiti della Conferenza dei Servizi convocata dal rettore Massimo Augello per lunedì 4 giugno 2012, alla quale hanno partecipato, oltre all'Università, rappresentanti della Biblioteca Universitaria, della Soprintendenza per i Beni architettonici, della Direzione generale Beni culturali e paesaggistici per la Toscana, della Direzione generale per le biblioteche, del Comune e della Provincia di Pisa, della Regione Toscana, della Prefettura, dell'Agenzia del Demanio e dello Stato Maggiore della Difesa.

Nell'intervento introduttivo, il rettore, ribadendo l'importanza del Palazzo e della sue Biblioteche nella storia dell'Università e della città di Pisa e quindi la necessità di coinvolgere gli enti territoriali nella soluzione del problema, ha precisato le ragioni che hanno portato alla chiusura del Palazzo della Sapienza, legate soprattutto alla criticità della presenza degli oltre 700.000 volumi delle biblioteche in un edificio storico, oltre che all'evento sismico delle ultime settimane. Ha quindi illustrato i provvedimenti già adottati dall'Università e dalla facoltà di Giurisprudenza per ridurre al minimo i disagi a carico degli studenti, dei docenti, del personale tecnico-amministrativo e di tutti coloro che quotidianamente frequentano la sede della Sapienza. Analoghi provvedimenti sono stati presi per salvaguardare i beni artistici presenti nel Palazzo. A nome delle due istituzioni direttamente coinvolte, il rettore e la dottoressa Maddalena Ragni, della Direzione generale Beni culturali e paesaggistici per la Toscana, hanno quindi sottolineato l'importanza di sviluppare un'azione comune a tutti gli enti potenzialmente interessati, sia del territorio che a livello nazionale, insistendo in particolare sull'urgenza di individuare uno spazio adeguato e disponibile in tempi rapidi, di circa 4/5.000 metri quadri, in grado di ospitare definitivamente la Biblioteca o, in subordine, di un luogo per accogliere provvisoriamente i libri da essa custoditi.

Tra le diverse strutture prese in considerazione nella prima ipotesi, nessuna è parsa praticabile per caratteristiche e immediata disponibilità e dunque alla fine è prevalso l'orientamento di cercare una soluzione provvisoria dove spostare i libri della Biblioteca Universitaria, in modo da permettere lo sgombero dei locali attualmente occupati e un esame completo e puntuale degli interventi da realizzare all'interno del Palazzo della Sapienza. Sulla base di una seria programmazione e della conseguente prevedibile ingente spesa, potranno essere inoltre attivati dei percorsi per ottenere finanziamenti ad hoc da parte del governo o dei vari ministeri interessati.

La Conferenza si è conclusa con la decisione di nominare un Gruppo di lavoro tecnico, coordinato dal rettore e dalla dottoressa Ragni e composto da un rappresentante per ognuna delle istituzioni concretamente interessate al problema, con il compito di condividere e coordinare le soluzioni future. Infine, si è ipotizzato di individuare una sede operativa della Biblioteca Universitaria, in analogia a quanto fatto per la Biblioteca Giuridica dell'Ateneo, e svolgere i servizi ritenuti essenziali, rendendo così immediata testimonianza della continuità della stessa Biblioteca Universitaria, oltre che di gestire tutte le problematiche comuni legate allo sgombero dei locali da essa occupati nel Palazzo della Sapienza.

Leggi il verbale della seduta del 4 giugno

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Nuove disposizioni della facoltà di Giurisprudenza

2 giugno 2012

Nonostante i gravi inconvenienti determinati dalla chiusura della Sapienza, l'attività della Facoltà proseguirà regolarmente. In particolare, gli esami di profitto e di laurea continueranno a svolgersi senza alcuna variazione, se non, ovviamente, per quanto riguarda le sedi previste. Anche i ricevimenti degli studenti riprenderanno regolarmente fin dalla prossima settimana: per quanto riguarda i docenti afferenti al Dipartimento di Diritto privato, a Palazzo Matteucci, in piazza Torricelli, 2 (adiacente a Piazza Dante); per quanto riguarda quelli afferenti ai Dipartimenti di Scienze economiche e di Istituzioni, impresa e mercato, nelle sedi di questi Dipartimenti presso la Facoltà di Economia, in via Ridolfi, 10.

Da lunedì entrerà in attività un front office al piano terra del Polo Carmignani, dove riprenderanno anche i ricevimenti della Segreteria didattica (martedì dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 17.30; giovedì dalle 10 alle 12) e quelli dell'Ufficio per i rapporti internazionali (lunedì dalle 10 alle 12; mercoledì dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 17.30). Sarà inoltre aperto al più presto un punto studio in via Volta dove gli studenti potranno disporre dei testi di più frequente consultazione e di quelli loro occorrenti per la preparazione delle tesi di laurea (previamente individuati d'intesa con i docenti), che erano collocati nei Dipartimenti della Sapienza.

Gli esami di laurea si svolgeranno, secondo il calendario previsto, nell'Aula Magna della Facoltà di Scienze; quelli di profitto, si svolgeranno, sempre secondo il calendario previsto, nelle sedi indicate nel sito della Facoltà.

La Facoltà tiene a ringraziare pubblicamente il governo e l'amministrazione dell'Ateneo per la straordinaria dimostrazione di efficienza data in questa difficile occasione, e i colleghi delle Facoltà di Scienze e Economia, e dei Dipartimenti di Biologia, Istituzioni, impresa e mercato e Scienze economiche per la loro solidale collaborazione.

Il nuovo calendario con gli spostamenti è consultabile sul sito della facoltà

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L'Ateneo al lavoro per il Palazzo della Sapienza

Illustrati i primi provvedimenti per la gestione dell’emergenza e i piani di intervento futuri

30 maggio 2012

"È stato il giorno più triste da quando sono rettore, perché la chiusura del Palazzo della Sapienza, con la Biblioteca Universitaria e la facoltà di Giurisprudenza, è una gravissima perdita per tutta la comunità pisana, accademica e non". Con queste parole, il rettore dell'Università di Pisa, Massimo Augello, ha aperto la conferenza stampa destinata a fare un primo bilancio delle iniziative messe in atto e di quelle programmate in relazione alla chiusura dell'edificio storico, centro e cuore dell'Ateneo pisano.

"La situazione del Palazzo - ha detto il rettore – ci preoccupava da diverso tempo, perché allarmanti erano i pareri forniti dai nostri esperti. Per questo, avevo già avuto modo di esprimere al ministro per i Beni e le attività culturali, Lorenzo Ornaghi, il nostro 'grido di dolore' per le condizioni in cui versava questo patrimonio dell'Università e della città di Pisa. Su questa situazione è intervenuto in maniera decisiva lo sciame sismico che sta ancora interessando il centro e il nord del Paese, rendendo inevitabile l'iter che ha portato alla chiusura dell'edificio".

Proprio nell'ottica di un patrimonio che appartiene all'intera comunità pisana e non solo, il professor Augello ha convocato una Conferenza dei servizi per il prossimo lunedì 4 giugno, aperta alle istituzioni locali e regionali, oltre che ai rappresentanti dei ministeri potenzialmente interessati. "L'idea – ha continuato – è di trovare insieme delle soluzioni prima temporanee e poi definitive, facendosi carico ognuno di una parte del problema".

Il rettore, insieme al prorettore per l'Edilizia, Sandro Paci, e al professor Walter Salvatore, l'esperto di Tecnica delle costruzioni che nell'ultimo anno e mezzo era stato incaricato di svolgere un'indagine estesa sulle condizioni strutturali della Sapienza, ha quindi fatto il punto sulle prime iniziative adottate e sui progetti a medio termine. "Immediatamente dopo l'Ordinanza di chiusura del sindaco – ha ricordato – abbiamo messo su una task force che sta operando a tempo pieno e con grande professionalità". La prima questione era naturalmente legata alla gestione delle emergenze e quindi al problema degli esami, dei ricevimenti, dei convegni già programmati in Sapienza. Su questo aspetto, l'Ateneo e la facoltà di Giurisprudenza hanno aperto un front office, veicolando le informazioni anche attraverso i rispettivi siti istituzionali. Gli esami previsti in questi giorni sono stati trasferiti in altre strutture universitarie. In questa prima fase, che durerà fino a settembre, i docenti di Giurisprudenza saranno ospitati nelle facoltà di Economia, Scienze politiche e al dipartimento di Diritto pubblico di Piazza dei Cavalieri. Il personale tecnico-amministrativo in parte sarà impegnato a recuperare documenti e altro materiale custodito in Sapienza, in parte continuerà a svolgere il quotidiano lavoro amministrativo. Del patrimonio librario di oltre 3.500 metri lineari della biblioteca di Giurisprudenza-sezione ubicata in Sapienza è stato individuato un nucleo di circa 500 metri lineari composto da volumi funzionali alla didattica (quelli più utilizzati per esami, tesi e dottorati) che sarà messo a disposizione in uno spazio di consultazione, prestito e studio in via di individuazione. Il resto sarà trasferito all'archivio storico dell'Ateneo di Montacchiello e, dopo la catalogazione, sarà reso disponibile tramite servizio di staffetta.

Entro settembre sarà individuata una sede unitaria dove trasferire il nascente dipartimento di Giurisprudenza, che prenderà il posto dell'attuale facoltà.

Dopo l'estate, con la piena ripresa delle attività didattiche, per ospitare le lezioni saranno utilizzati i poli di Ateneo, in attesa dell'inaugurazione a dicembre del nuovo polo di Economia agraria di via Matteucci, che garantirà ulteriori 2.500 posti a disposizione degli studenti. Buone notizie anche per le opere d'arte – in maggioranza tele e incisioni – conservate all'interno del Palazzo, che, dopo la catalogazione eseguita dalla professoressa Lucia Tomasi Tongiorgi, saranno trasferite a Palazzo Lanfranchi.

Più in prospettiva, l'obiettivo prioritario è quello di rendere il prima possibile il Palazzo libero dalle cause di criticità individuate durante il sopralluogo dei Vigili del Fuoco e cioè liberare i locali della Biblioteca Universitaria, i cui 600.000 volumi sono collocati su 2.000 metri quadrati e su circa 15 chilometri lineari di scaffalatura. A quel punto si potranno definire meglio le linee di intervento per la messa in sicurezza e il recupero dell'edificio, al fine di restituire nel più breve tempo questo patrimonio all'Università e alla città. I tempi sono difficili da stimare in questa fase, ma quasi sicuramente non saranno inferiori ai due anni.

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Nuove sedi degli esami

29 maggio 2012

Sul sito della facoltà di Giurisprudenza sono state pubblicate le nuovi sedi degli esami previsti per i prossimi giorni: http://www.jus.unipi.it/

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Apertura di un front office informativo

29 maggio 2012

Da mercoledì 30 maggio sarà attivo un front office a cui gli studenti si potranno rivolgere per avere informazioni sulle attività didattiche e sugli altri appuntamenti previsti nel Palazzo della Sapienza e che, a seguito della chiusura dell'edificio, dovranno essere spostati in altre sedi.
Lo sportello sarà aperto nella aula studio della facoltà di Giurisprudenza, con accesso da via Curtatone e Montanara, dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 20 e sarà raggiungibile al numero telefonico 050 2212864.
Si consiglia comunque di consultare il sito della facoltà di Giurisprudenza http://www.jus.unipi.it/ che sarà costantemente aggiornato.

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Il comunicato della Facoltà di Giurisprudenza

29 maggio 2012

Oggi, 29 maggio, è stata notificata un'ordinanza del Sindaco con la quale, sulla base di una perizia dei Vigili del fuoco sollecitata dall'Ateneo dopo il terremoto che ha colpito alcune regioni italiane, si dispone l'immediata chiusura a tempo indeterminato del Palazzo della Sapienza per ragioni di sicurezza. Si tratta di una cosa semplicemente sconvolgente, e non solo sul piano psicologico, perché comporterà appunto uno sconvolgimento nella vita della Facoltà con prevedibili gravi inconvenienti. In attesa delle soluzioni a medio e a lungo termine che gli organi di governo dell'Università sono già all'opera per individuare ed attuare, si sta provvedendo fin d'ora, in collaborazione con i competenti uffici dell'Amministrazione, a prendere tutte le misura necessarie per ridurre al minimo le disfunzioni e i disagi per gli studenti, che nei prossimi giorni potranno comunque trovare sul sito della facoltà, o chiedere via mail le varie informazioni disponibili. In particolare, si è già ottenuta la disponibilità delle aule dove far svolgere gli esami di profitto e di laurea in sostituzione di quelle non utilizzabili in Sapienza, e si stanno predisponendo le modalità per consentire agli studenti di disporre dei testi da consultare ai fini della preparazione della tesi.
 

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Pubblichiamo di seguito il testo della mail che il rettore Massimo Augello ha inviato ai docenti, al personale amministrativo, tecnico e bibliotecario, e agli studenti dell'Ateneo relativo alla chiusura immediata del Palazzo della Sapienza.

Palazzo della Sapienza

29 maggio 2012

Carissimi,

questa mattina è stata recapitata in Rettorato l'Ordinanza del Sindaco di Pisa relativa al Palazzo della Sapienza, con la quale si notifica "di procedere immediatamente a mantenere inutilizzato per le attuali destinazioni l'intero edificio". A seguito di tale Ordinanza abbiamo disposto la cessazione immediata di tutte le attività all'interno del Palazzo e la sua chiusura al pubblico, iniziando a programmare un piano per lo sgombero dell'intero edificio in tempi rapidi.

L'Ordinanza del Sindaco giunge al termine dell'iter di verifica della vulnerabilità sismica del Palazzo, richiesta dall'Università, dopo le scosse di terremoto di questi giorni. A seguito dello sciame sismico che sta interessando il centro-nord dell'Italia, provocando un aggravamento dei problemi esistenti sulla struttura della Sapienza, l'Ateneo ha infatti richiesto una verifica sulla sicurezza dell'edificio da parte dei Vigili del Fuoco del Comando di Pisa. Dagli accertamenti effettuati sono emerse diverse e gravi criticità, legate soprattutto all'eccessivo carico costituito dai libri della Biblioteca Universitaria ospitati ai piani superiori, che nel tempo o in caso di sisma potrebbero compromettere la stabilità dell'intera struttura, oltre a mettere a rischio l'incolumità delle tante persone che ogni giorno la frequentano. Di qui il provvedimento adottato questa mattina dal Sindaco.

Il Palazzo della Sapienza rappresenta, per storia e tradizione, il centro dell'Università di Pisa, oltre che un patrimonio architettonico e culturale che dobbiamo assolutamente salvaguardare, anche assumendo decisioni impegnative e dolorose. Coscienti di questa alta responsabilità, abbiamo adottato i primi provvedimenti del caso, chiudendo l'accesso del pubblico al Palazzo, predisponendo ulteriori accertamenti per monitorarne la stabilità e proseguendo con i lavori già avviati per la sua messa in sicurezza, programmando infine un piano di sgombero e di trasferimento temporaneo di tutte le strutture presenti.

L'Ateneo è già al lavoro per limitare i disagi che inevitabilmente si creeranno nelle prossime settimane e per ridurre i tempi che saranno necessari per riaprire l'edificio. Sono obiettivi che vogliamo perseguire con il massimo dell'impegno, consci delle difficoltà che dovranno affrontare i docenti, il personale amministrativo, tecnico e bibliotecario, e gli studenti che quotidianamente lavorano, frequentano e dunque "vivono" il Palazzo della Sapienza.

Il Rettore
Massimo Augello

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Leggi l'ordinanza del Sindaco

29 maggio 2012


cover rivista Advanced Functional MaterialsNon servono più costosi macchinari e complicati processi di lavorazione ma, grazie a una ricerca condotta all'Università di Pisa, per fabbricare microstrutture e microsistemi in silicio basta un contenitore di plastica, una soluzione di acqua e acido fluoridico e un contatto elettrico per far passare la corrente. L'innovativa tecnologia di microlavorazione è stata sviluppata nei laboratori del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dal gruppo di ricerca guidato da Giuseppe Barillaro e il lavoro è stato recentemente premiato con la copertina della rivista "Advanced Functional Materials" che ha pubblicato anche un articolo con i risultati della ricerca (http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/adfm.201102124/pdf).

Il silicio è il materiale principale con cui sono realizzati i circuiti elettronici, tanto che la famosa Silicon Valley in California, nota per le sue aziende di elettronica, prende il suo nome da questo elemento. Il silicio è inoltre fondamentale in molti settori dell'industria, da quella biomedicale, dove vengono utilizzati ad esempio microsistemi in silicio per l'amplificazione del DNA, a quella delle automobili, dove sono utilizzati sensori in silicio per il monitoraggio della pressione dei pneumatici o la gestione dell'apertura dell'airbag.

Microgripper ottico"Il principale vantaggio della tecnologia di microlavorazione elettrochimica da noi sviluppata è quello di offrire la possibilità di realizzare in ogni laboratorio microstrutture e microsistemi complessi in silicio utilizzando una cella elettrochimica, molto più semplice e notevolmente meno costosa delle apparecchiature ad oggi utilizzate per microstrutturare il silicio con elevata flessibilità, sia a livello commerciale che in ambito di ricerca", spiega Barillaro. "La flessibilità e le potenzialità di microfabbricazione della tecnologia ECM (Electro-Chemical Micromachining) sono tuttavia comparabili, e per alcuni aspetti superiori, a quelle delle tecnologie attualmente disponibili a livello commerciale e in ambito di ricerca".

gruppo ricerca BarillaroIl processo di lavorazione sviluppato nei laboratori di Ingegneria consiste nel mettere una piastrina di silicio - sulla quale è stata definita la geometria della struttura o del sistema da realizzare mediante un processo litografico - in contatto con una soluzione acquosa contenente una piccola percentuale di acido fluoridrico, applicare un'opportuna tensione tra la piastrina di silicio, che funge da anodo della cella elettrochimica, e un filo di platino, che funge da catodo della cella elettrochimica, immerso nella soluzione acquosa e controllare in tempo reale la corrente che scorre attraverso la cella in modo da rimuovere in maniera controllata il silicio coerentemente con la geometria definita sulla sua superficie. È possibile fabbricare in questo modo sia strutture in silicio quali tubi, punte, spirali, piani, fori con dimensioni micrometriche, sia microsistemi complessi quali sistemi micro-(opto)-electromeccanici o sistemi optofluidici.

Giuseppe Barillaro, insieme ai suoi collaboratori Margherita Bassu, Salvatore Surdo, Lucanos M. Strambini, ha recentemente presentato i risultati della ricerca sulla tecnologia ECM al congresso internazionale di Malaga "Porous Semiconductors - Science and Technology Conference" e la presentazione ha vinto il premio di "Best Talk of the Conference".

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa 
PisaInformaFlash.it 

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