Inaugurata una nuova aula studio nella Palazzina “ex-Cral” di via Buonarroti
136 postazioni sono a disposizione degli studenti dell'Università di Pisa nella nuova aula studio situata nella Palazzina "ex-Cral" di via Buonarroti, la più grande di tutto l'Ateneo. La sala è stata inaugurata lunedì 18 luglio, alla presenza del prorettore per gli Studenti, Rosalba Tognetti, e di quello per l'Edilizia, Sandro Paci, oltre che del presidente del Consiglio degli studenti, Emiliano Dovico.
Fino alla fine dello scorso anno accademico l'aula era utilizzata per le lezioni del corso di laurea in Biologia, che da alcuni mesi sono state spostate e suddivise tra il Polo Fibonacci e il Polo di Porta Nuova. Smantellate le precedenti strutture in legno, i locali sono stati risanati, messi a norma dal punto di vista della sicurezza, dotati di un moderno impianto di illuminazione e ripavimentati secondo lo stile dell'ambiente. Sono stati quindi arredati recuperando materiale dalle sale studio dismesse "Solferino" e "Giardino" e attrezzati con torrette per l'utilizzo dei computer e altri supporti informatici. L'intero intervento è costato diverse decine di migliaia di euro.
Nei prossimi mesi saranno realizzati altri lavori, che renderanno il complesso Pacinotti ancora più funzionale e accogliente, andando così incontro alle esigenze di spazi di studio e di aggregazione più volte espresse dagli studenti pisani.
Presentata la ETken, nuova monoposto dell’Università di Pisa
Ricerca tecnologica, lavoro di gruppo e competenze multidisciplinari sono le parole d'ordine dell'E-Team, la squadra corse dell'Università di Pisa che da diversi anni partecipa alle competizioni internazionali della Formula SAE e della Formula Student. A queste regole non sfugge la nuova monoposto, la ET4 o meglio ETken, che è stata inaugurata a Palazzo Vitelli alla presenza del rettore Massimo Augello, del prorettore vicario, Nicoletta De Francesco, del faculty advisor, Massimo Guiggiani, e del capo progetto, Gabriele Fantechi. I due piloti sono Mario Bertolotto e Tommaso Castellini, entrambi studenti di Ingegneria.
Le novità della vettura 2011 partono dallo stesso nome, frutto di un sofisticato gioco simbolico. ET4, infatti, andrebbe letto più propriamente come ETken, dalla lettera maiuscola "ken" dell'alfabeto armeno molto simile a un 4, il cui numero Unicode è 1343, anno di fondazione dell'Università di Pisa. Inoltre "ken" è il termine in antico inglese che il filosofo John Locke utilizza per identificare la conoscenza e da qui deriva il motto della monoposto: "Think beyond your ken".
A livello tecnico la nuova vettura, la quarta ideata e costruita dal team universitario di Pisa, pesa circa 200 chili e monta un motore Aprilia SXV, con potenza di 65 cavalli e capacità di accelerazione da 0 a 100 chilometri in 4 secondi. Ha un telaio in tubi di acciaio realizzato alla Pieracci Meccanica e componenti superleggeri - cerchi in magnesio, carene, sospensioni e semiassi in carbonio - progettati dagli studenti e realizzati da Brusa Meccaniche e dall'INFN. È inoltre dotata di cambio sequenziale e telemetria bidirezionale. I test sono effettuati grazie agli automezzi messi a disposizione da Liberty Rentals.
Il progetto dell'E-Team (www.eteamsquadracorse.it) è nato nel 2008. Nel corso degli anni, ai 34 elementi provenienti da Ingegneria si sono aggiunti studenti delle facoltà di Economia, Giurisprudenza, Lettere, Lingue e Scienze politiche, le cui competenze sono fondamentali perché, ai fini delle gare, la squadra non è chiamata solo a progettare e costruire la vettura, ma anche ad affrontare i problemi legati alla ricerca e gestione delle risorse economiche, al marketing, alle pubbliche relazioni e alla comunicazione. Dopo un ricambio generazionale piuttosto radicale, quest'anno la squadra è composta da 35 studenti di diverse facoltà scientifiche e umanistiche.
Il debutto in pista della monoposto risale al 2008, sul circuito di Fiorano, in una gara di Formula SAE Italy. La ET1 si classifica prima tra i debuttanti e terza tra le squadre italiane alla gara di durata. Il 2009 è un anno cruciale: con la ET2ev il team pisano prende parte alla Formula Student Germany, sullo storico circuito di Hockenheim, insieme ad altre 78 squadre provenienti dalle università di ogni parte del mondo e si qualifica al decimo posto nella prova statica del cost report. Nello stesso anno partecipa alla Formula SAE Italy, all'autodromo di Varano de' Melegari, sotto l'occhio di una giuria tecnica composta da ingegneri delle più prestigiose maison automobilistiche italiane tra le quali Lamborghini, Ferrari, Fiat, Maserati e Dallara. In gara la monoposto si piazza al secondo posto tra le italiane e al dodicesimo nella classifica generale dei 39 team internazionali. Ottiene inoltre il nono posto nella prova statica design event e il quinto nel cost event. Il 2010 è l'anno della ET3, realizzata da un team sempre più numeroso ed eterogeneo, segno dell'accresciuta notorietà del progetto. La squadra si ripresenta alle competizioni in Italia e Germania, proiettandosi al vertice tra le squadre italiane e al nono posto della classifica mondiale. Il programma del 2011 prevede la partecipazione alla Formula Student Germany in agosto e alla Formula SAE Italy in settembre.
Gli obiettivi raggiunti in questi anni vanno oltre i pur eccellenti risultati in ambito sportivo. Il progetto E-Team rappresenta infatti una palestra formativa in cui si deve progettare e realizzare, in tempi brevi, un prodotto tecnologicamente avanzato e che abbia una concreta verifica sul campo con la partecipazione alle gare. Un laboratorio per imparare attraverso la competizione, dunque, e un'opportunità preziosa per i giovani studenti che desiderano lavorare nelle più prestigiose case automobilistiche e motoristiche italiane ed estere.
La mia settimana da ministro italiano ai G8/G20 Youth Summits
"Ho sempre seguito con grande interesse le riunioni dei grandi del mondo, ritenendo che i destini dei popoli fossero dipendenti dagli scambi di opinione derivanti da quelle conversazioni. Il G8 e il G20 hanno sempre rappresentato per me due club privati ed esclusivi, due circoli del potere". Inizia con questa premessa il racconto che Francesca Larosa, studentessa del secondo anno di Economia e commercio all'Università di Pisa, ha scritto sulla sua recente esperienza parigina, durante la quale ha rappresentato l'Italia come ministro dello sviluppo ai G8/G20 Youth Summits.
"Giunti nella capitale francese – spiega Francesca - le aspettative non sono state deluse: il lavoro presso la ESCP (l'università che ospitava le negoziazioni) si è rivelato stimolante e i partecipanti al programma attenti, competenti e pieni di potenziale. L'agenda del mio pannello ha interessato la volatilità dei prezzi del cibo, la produttività nel settore agricolo, le rimesse degli immigrati, il microcredito, la microfinanza e fin da subito abbiamo capito come ognuno di noi avesse le idee ben chiare in proposito... Tornata a casa sento di aver imparato moltissimo e di aver avuto modo di esprimere le mie idee come mai prima: un delegato forte è anche colui che alle competenze e alle conoscenze aggiunge una personalità forte e dinamica. Ho avuto una possibilità unica di affacciarmi da vicino al mondo diplomatico (anche se in senso giovanile) e di capire quanto sia difficile conciliare posizioni a volte opposte; ho dovuto fare i conti con le differenze linguistiche (tutti i Summit sono in inglese) prestando attenzione al fatto che definire l'Iran "amico" o "alleato" può dar vita ad una discussione interminabile (i Capi di Stato sono rimasti chiusi nelle loro stanze a negoziare fino alle 6.30 del mattino). Ho fatto i conti con gli stereotipi culturali che tutti i popoli hanno sulle spalle, sentendo la responsabilità di dimostrare che gli italiani possono arrivare prima dei tedeschi sul lavoro e provando profonda soddisfazione nel notare un lieve stupore sui visi degli altri".
"Dopo l'incontro in Francia – conclude la studentessa di Economia - la delegazione italiana sta lavorando alla messa in piedi di un'associazione che coordini questi tipi di Summit dalla logistica alla preparazione. Con l'appoggio del ministro della Gioventù, che abbiamo incontrato prima di partire, e di altre organizzazioni internazionali e non, speriamo di essere in grado di diventare ancora più forti e di preparare la strada per i successivi giovani ministri. Nel frattempo sosteniamo gli esami in università portando avanti il nostro singolare percorso, ognuno nella propria sede. Dalla Cina al Canada, i piccoli rappresentanti delle venti potenze del mondo, continuano le loro vite".
Il prossimo anno i Summit saranno divisi: il G8 negli Stati Uniti e il G20 in Messico. Nel frattempo è possibile leggere il comunicato finale dell'appuntamento parigino, scoprire i curriculum dei delegati e vedere i video degli eventi e delle negoziazioni su www.g8-g20-youth-summits.org
L’Università di Pisa capofila in Europa per le ricerche e la formazione sulla rete del futuro
Nel nostro futuro ci saranno telefonini in grado di monitorare i parametri vitali del portatore e di trasmetterli in tempo reale al centro ospedaliero di riferimento, sistemi che rilevano i livelli di traffico all'interno di una galleria avvisando i soccorsi in caso di allarme, frigoriferi che controllano e segnalano la scadenza degli alimenti e automobili che dialogano con i semafori. Questi sono solo alcuni esempi delle infinite applicazioni di Internet 3.0, che metterà in rete tra loro non solo i computer, ma oggetti diversi e di uso quotidiano, dotati di una propria "intelligenza" e capaci di comunicare tra loro attraverso piccoli sensori che trasmettono e ricevono informazioni. Il risultato sarà un universo fisico interconnesso, che è stato ribattezzato "Internet delle cose" ("The Internet of Things").
La Comunità Europea ha riconosciuto l'importanza che queste applicazioni avranno nella nostra vita quotidiana e ha deciso di stimolare e finanziare la nascita di uno spazio comune europeo di ricerca e di formazione nel settore, attraverso la creazione di una rete di eccellenze raccolte intorno allo "European Institute of Embedded Control" (EECI). In questa rete, l'Università di Pisa ha un ruolo di primissimo piano, essendo la struttura coordinatrice degli studi congiunti di dottorato ICO-NEH (International Curriculum Option of Doctoral Studies in Networked, Embedded, and Hybrid Control Systems for Complex Distributed Heterogeneous Systems). ICO-NEH è frutto di un accordo sottoscritto da 18 tra le maggiori università italiane ed europee (italiane, tedesche, francesi, spagnole, olandesi e greche) per la creazione di un percorso comune di eccellenza negli studi di dottorato, che porterà alla formazione di una comunità scientifica formata da giovani di alto livello e dalle solide basi comuni.
"L'Unione Europea - spiega Massimo Augello, rettore dell'Università di Pisa – sta finanziando molti progetti legati al cosiddetto Internet 3.0, poiché mira a conservare e se possibile consolidare il primato acquisito in questo campo su Stati Uniti e Giappone. La questione della formazione è dunque decisiva per creare una comunità di scienziati altamente qualificata e in grado di competere con quelle dei Paesi non europei. Per questo, la firma della convenzione ICO-NEH rappresenta per l'Italia un'importante opportunità per rimanere all'avanguardia in un settore tecnologico strategico e molto promettente in quanto a sviluppi applicativi".
"Creando una rete internazionale di atenei e laboratori interdisciplinari che collaborano tra di loro – aggiunge Antonio Bicchi, direttore del Centro 'Enrico Piaggio' dell'Università di Pisa e ideatore di ICO-NEH – l'internet degli oggetti sarà integrato sempre di più con campi di ricerca molto diversi, come robotica, informatica, medicina e molti altri, generando applicazioni e risolvendo problemi socialmente molto rilevanti, come la produttività e la piacevolezza del lavoro, la medicina e la riabilitazione, l'assistenza e la cura domestica".
A Pisa il primo intervento in Italia di plasmaferesi terapeutica su un cane affetto da mieloma multiplo
È stata eseguito all'Ospedale didattico veterinario "Mario Modenato" dell'Università di Pisa il primo intervento in Italia e tra i primi al mondo di plasmaferesi terapeutica con tecnica di filtrazione a cascata in un cane affetto da mieloma multiplo. Tale tecnica consente la separazione del plasma dai globuli rossi, mediante l'ausilio di un primo filtro separatore, e nella sua successiva purificazione per passaggio in un filtro di depurazione. Questo permette di allontanare i composti nocivi presenti in circolo, mantenendo inalterate le restanti componenti ematiche del paziente.
La plasmaferesi fa parte di un gruppo di tecniche terapeutiche, estremamente complesse, definite genericamente con il termine di terapie extracorporee che, sebbene ampiamente diffuse in medicina umana, trovano un'applicazione ancora molto limitata in medicina veterinaria. La terapia plasmaferetica prevede una numerosa serie di applicazioni cliniche e rientra in un progetto ambizioso che nasce dalla collaborazione tra il dipartimento di Clinica veterinaria dell'Ateneo pisano e la University of California Davis. È infatti all'Università di Davis che la dottoressa Ilaria Lippi, che ha eseguito l'intervento di plasmaferesi, ha appena trascorso un periodo di studio e aggiornamento sotto la guida del professor Larry Cowgill.
La dottoressa Lippi fa parte dell'Unità operativa di medicina interna e di medicina d'urgenza dell'Ospedale didattico veterinario, dove lavora sotto la guida della professoressa Grazia Guidi.
La collaborazione tra Ilaria Lippi e il professor Cowgill, nonché le competenze e la forte determinazione della professoressa Guidi, hanno portato di recente alla creazione nell'ospedale pisano di una della Sezione di nefrologia, emodialisi e purificazione ematica, diretta dalla stessa Guidi, che rappresenta una sostanziale novità nel panorama universitario veterinario italiano e conferma la volontà e l'impegno della facoltà pisana di Medicina veterinaria a raggiungere standard qualitativi sempre migliori nella didattica e nella ricerca.
Alla Certosa di Calci presentata la nuova segnaletica del museo di Storia naturale e del territorio
È stata presentata alla Certosa di Calci, alla presenza del direttore Walter Landini, del vice direttore Roberto Barbuti, della protettrice per il Territorio, Maria Antonella Galanti e dei rappresentanti dell'amministrazione del Comune di Calci, la nuova segnaletica stradale per l'indicazione turistica del museo di Storia naturale e del territorio realizzata in attuazione del progetto proposto dalla dottoressa Sabrina Balestri.
La segnaletica, già installata a partire dal primo luglio, copre un raggio di dieci chilometri intorno alla Certosa, in ottemperanza a quanto disposto dall'art. 39, comma 2, codice della strada, ed è stata ideata e realizzata per dare maggiore visibilità alla Certosa di Pisa sul territorio. Uno dei punti critici infatti era la carenza di segnaletica adeguata e, conseguentemente, la difficoltà di raggiungere la sede museale soprattutto per i visitatori provenienti da fuori il territorio pisano. Hanno collaborato alla realizzazione del progetto Pietro Begliuomini, Beatrice Consani e Francesco Falleri.
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GreenBuilding, the system that saves energy in buildings
Do not leave the television on standby, opportunely regulate the temperature of the air conditioning system, turn lights off when there is no one in the room. We all have learned that with these small daily actions we can avoid useless waste of energy. However, often laziness and being in a hurry can make these acts appear as a bothersome waste of time. Starting from this observation, the Department of Information Engineering at the University of Pisa set up a research project to study how ICT technologies can help us in using electrical appliances more intelligently. The result of this study is 'GreenBuilding', an automatic system which allows to reduce the energy consumption in residential buildings, where it has been estimated that up to 30% of energy consumption could be saved without decreasing the comfort level perceived by users.
This system, developed by Prof. Giuseppe Anastasi and his collaborators – among whom is the student Francesco Corucci – is based on electricity sensors/actuators which allow to monitor, in real time, the energy consumption of each single electrical appliance in a building. "Consumption data are collected and processed on a server, and appropriate feedbacks are sent to users, e.g., via e-mail", explains Dr. Anastasi. "Sensors are also actuators, i.e., they not only monitor the energy consumptions of electrical appliances but, at the same time, they can also switch them on and off according to environmental conditions or user habits, thus helping us to use energy more efficiently."
By simply introducing appropriate rules, or sending commands via the Internet (e.g., from a mobile phone or a personal computer), 'GreenBuilding' allows us to switch off a light left on, program the washing machine to start at a given time, automatically switch off appliances in standby mode, regulate the light intensity of a lamp depending on the external light, and so on. "This system has been experimented in a typical student flat," recounts Dr. Anastasi. "We connected 'GreenBuilding' to a lamp, a desktop computer, two media stations (TV and video recorder) and a fridge; and we observed energy consumption over a period of 15 days. 'GreenBuilding' monitored and controlled the above-mentioned appliances, recorded data and provided feedbacks to the users to obtain a more efficient energy use."
'GreenBuilding' is thus, potentially, a very useful tool. It could be easily installed in homes and offices where lights and devices are often left on, or in standby mode, even during nights and weekends. The power consumed by devices in standby is low but the total wasted energy is very high if we consider the long time intervals they remain in this state and the large number of devices. "According to a research carried out by the British National Energy Foundation in 2007, 43.5% of the English working population use their PCs for work and 18% never switch them off," adds Anastasi. "It was calculated that the quantity of wasted energy is equivalent to the emission of 700 thousand tonnes of CO2, and accounts for approximately 153 million Euros. We may assume similar figures for our country. If we want to implement the European Commission's Directive on Energy, known as '20-20-20' (20% reduction of energy consumptions and gas emissions and 20% increase of renewable energies by 2020), we must consider corrective actions that may allow us to decrease significantly electrical energy consumption."
Currently, 'GreenBuilding' is just a prototype with costs which are still not commercially sustainable. "The perspective is to produce a system with a cost in the order of 200 Euros, which every family will be able to install in their homes just as they install burglar alarms," concludes Dr. Anastasi. "Another option is using 'GreenBuilding' as a monitoring tool for providing detailed reports on energy consumption of companies. We have already been contacted by a Canadian energy certification company which uses systems similar to 'GreenBuilding'. Maybe this will be the first chance for using our system."
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“GreenBuilding”, il sistema che fa risparmiare energia
Non lasciare la televisione in standby, regolare opportunamente la temperatura del condizionatore, spegnere le lampade quando non c'è nessuno nella stanza: tutti noi abbiamo imparato che con piccoli gesti quotidiani possiamo evitare inutili sprechi di energia, ma spesso la pigrizia e la fretta fanno apparire questi accorgimenti come inutili seccature. Partendo da questa osservazione, il dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa ha avviato una ricerca per studiare come le moderne tecnologie informatiche possano aiutarci a fare un uso più intelligente dei dispositivi elettrici, grazie anche all'utilizzo di Internet. Il risultato è "GreenBuilding", un prototipo di sistema automatico per la gestione efficiente dell'energia che permette di ridurre il consumo energetico negli edifici residenziali, dove è stato stimato si potrebbe risparmiare fino al 30% dei consumi senza diminuire il livello di comfort.
Il sistema - sviluppato da Giuseppe Anastasi, docente di Reti informatiche presso la facoltà di Ingegneria, insieme ad altre persone fra cui lo studente Francesco Corucci - è composto di sensori che, collegati alle prese della corrente, permettono il monitoraggio in tempo reale dei consumi relativi ai singoli elettrodomestici. "I dati dei consumi vengono raccolti ed elaborati in un server che provvede a inviare opportuni feedback agli utenti, via e-mail o sms", spiega il professor Anastasi. "La particolarità di questi sensori è che sono allo stesso tempo degli attuatori, possono cioè spegnere, accendere e controllare opportunamente il comportamento dell'elettrodomestico e aiutarci così a usare in modo più efficiente le risorse energetiche".
Con un controllo a distanza o l'impostazione di semplici regole tramite il server, "GreenBuilding" permette di spegnere una lampada lasciata accesa, azionare la lavatrice in orari notturni, regolare lo spegnimento di elettrodomestici lasciati in standby, adattare automaticamente la luminosità di una lampada alle condizioni ambientali, e così via. "Il sistema è stato sperimentato in un tipico appartamento di studenti universitari", racconta Anastasi. "Abbiamo collegato il nostro sistema a un lampadario, un computer fisso, un portatile, due media station (tv e videoregistratore) e un frigorifero, e abbiamo osservato e registrato i consumi nell'arco di 15 giorni. "GreenBuilding" ne ha monitorato il funzionamento, regolato l'accensione e lo spegnimento, registrando dati e dando consigli per un corretto utilizzo degli stessi".
Alla facoltà di Ingegneria di Pisa, dunque, sta prendendo vita uno strumento potenzialmente molto utile, che potrebbe essere facilmente installato nelle nostre case. Lo stesso vale per gli uffici, dove spesso luci e altri dispositivi vengono lasciati accesi, o in standby, anche in orari notturni o durante il week-end: "Secondo una ricerca che la National Energy Foundation britannica ha condotto nel 2007, il 43.5% della popolazione lavorativa inglese usa il PC per il proprio lavoro e ben il 18% non lo spegne mai", aggiunge Anastasi. "È stato calcolato che la quantità di energia sprecata è pari a 153 milioni di euro ed è equivalente all'emissione di 700mila tonnellate di CO2 nell'atmosfera. Per il nostro paese possiamo assumere percentuali simili. Se vogliamo rientrare nella direttiva europea chiamata "20-20-20" (entro il 2020 ridurre del 20% il consumo di energia e dei gas di scarico, aumentare del 20% l'utilizzo di energie rinnovabili) dobbiamo mettere in atto azioni correttive che ci permettano di abbattere i consumi elettrici".
Per ora "GreenBuilding" è solo un prototipo, perfettamente funzionante, ma che ha costi ancora non commercialmente sostenibili: "L'auspicio è poter produrre un sistema che non arrivi a costare più di 200 euro e che ogni famiglia potrebbe installare a casa con una modalità simile a quella dell'allarme antifurto", conclude Anastasi. "Per adesso l'idea è usarlo con ditte di certificazione energetica chiamate da grandi compagnie e aziende a fare monitoraggi e report sui consumi energetici interni. Siamo stati già contattati da una ditta canadese che utilizza sistemi simili a "GreenBuilding", forse sarà il primo esperimento concreto per utilizzare il nostro dispositivo".
Ne hanno parlato:
Il Tirreno Pisa
Ansa
RepubblicaFirenze.it
CorriereFiorentino.it
LaNazione.it
IlTirreno.it
PisaNotizie.it
PisaInformaFlash.it
InToscana.it
Greenreport.it
Ustation
TgRegioneToscana.it
Bur.it
ToscanainSostenibile
IlReporter.it
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