Il Comune di Curtatone ha conferito la cittadinanza onoraria all’Università di Pisa
L’Università di Pisa, insieme all’Università di Siena, ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Curtatone, il comune del mantovano teatro della famosa battaglia del Risorgimento italiano. L’onorificenza è stata conferita dal sindaco Antonio Badolato durante una seduta straordinaria del Consiglio comunale che si è svolta venerdì 10 giugno. Per l’Ateneo pisano, alla cerimonia erano presenti Maria Antonella Galanti, prorettore per i Rapporti con il territorio, e Marco Guidi, presidente del Comitato scientifico per le celebrazioni del 150° anniversario.
La cittadinanza onoraria è stata attribuita ai due Atenei toscani per ricordare il sacrificio del battaglione toscano, formato dagli studenti delle Università di Pisa e Siena, che prese parte e si distinse per il valore alla battaglia di Curtatone e Montanara il 29 maggio 1848, nel corso della prima guerra per l’indipendenza nazionale.
Dodicesimo Concerto Annuale nel Giugno Pisano
Mercoledì 15 giugno alle ore 21.15, nella chiesa di San Martino, il Coro dell’Università di Pisa presenterà il "Dodicesimo Concerto Annuale nel Giugno Pisano". L’ormai tradizionale appuntamento musicale che l'Ateneo offre agli studenti e a tutta la cittadinanza in occasione del Giugno Pisano sarà interamente dedicato al grande Antonio Vivaldi (1678-1741), del quale verranno eseguiti “Domine ad adjuvandum” per soprano, doppio coro e doppia orchestra, il famoso “Concerto in la minore” per due violini e orchestra, il “Kyrie” per doppio coro e doppia orchestra, per concludere col “Gloria” per soprano, contralto, coro e orchestra, la composizione sacra più celebre del compositore veneziano, astro del barocco italiano.
Insieme al Coro dell’Università si esibiranno il soprano Federica Nardi, il contralto Sara Bacchelli e la Tuscan Chamber Orchestra (violini solisti: Antonio Aiello e Simone Calcinai), sotto la direzione del maestro Stefano Barandoni.
La cittadinanza è invitata.
Al Polo Carmignani la presentazione del sito “UnipiStat”
“UnipiStat” consente di accedere in maniera semplice e diretta a una serie di dati e di indicatori utili per il monitoraggio dei corsi di studio e delle carriere degli studenti, nonché ad alcuni parametri di riferimento per l’attribuzione del Fondo di Finanziamento Ordinario. Rappresenta un primo passo verso la realizzazione di una struttura che, da un lato, provvederà all’erogazione dei dati statistici ufficiali e, dall’altro, avrà il compito di effettuare analisi e studi su temi di interesse generale dell’Ateneo nei vari settori di attività, costituendo un vero e proprio Osservatorio statistico.
Dopo i saluti del rettore Massimo Augello, alla presentazione interverranno il prorettore per la Didattica, Paolo Mancarella, il vice direttore e coordinatore dell’Ufficio programmazione, valutazione e statistica, Elena Perini, il dottor Lucio Masserini. A conclusione della mattinata, saranno presentati i risultati di una prima indagine relativa all’influenza del corso di studio sul job placement dei laureati, coordinata dalla professoressa Monica Pratesi, delegata alla Statistica, che si sta occupando dell’organizzazione e della gestione dell’Osservatorio statistico dell’Ateneo.
Da Università e Provincia un invito alla salvaguardia di caprioli e daini
Nell’ultima settimana sono stati ben quattro i piccoli di capriolo trovati soli nell’erba, apparentemente persi dalle madri, recuperati e affidati all’“Ospedale didattico veterinario Mario Modenato” di San Piero a Grado. Queste buone azioni, tuttavia, nascono dalla mancata comprensione del comportamento tipico di questi animali, le cui madri lasciano temporaneamente i piccoli per andare a cibarsi. Proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa questione e, più in generale, sulle norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma (caprioli e daini), giovedì 9 giugno 2011 si è tenuto un incontro all’Ospedale didattico veterinario di San Piero a Grado. All’iniziativa hanno partecipato l’assessore alla Forestazione e difesa fauna della Provincia di Pisa, Giacomo Sanavio; il prorettore per i Rapporti con il territorio dell’Università di Pisa, Maria Antonella Galanti; il responsabile dell’Ufficio difesa della fauna della Provincia, Vito Mazzarone; il preside della facoltà di Medicina veterinaria, Alessandro Poli; il direttore sanitario dell’Ospedale didattico veterinario, Michele Corazza; il direttore del dipartimento di Clinica veterinaria, Francesco Camillo.
Da quasi un anno il dipartimento di Clinica veterinaria dell’Ateneo pisano ha sottoscritto un accordo con il Servizio forestazione e difesa fauna della Provincia di Pisa per la realizzazione di azioni coordinate di soccorso alla fauna selvatica in difficoltà. La convenzione, che accoglie i dettami della normativa regionale, prevede che l’Ospedale di San Piero a Grado garantisca, durante l’intero arco orario della giornata, il primo soccorso dei mammiferi selvatici trovati in difficoltà nel territorio della provincia di Pisa, o trasportati nella struttura da personale della Provincia, volontari e singoli cittadini. L’Ospedale veterinario si è inoltre attrezzato per assicurare il ricovero degli animali per un periodo sufficiente a permettere la loro reimmissione in natura e per consolidare le collaborazioni con le associazioni, i volontari e gli enti ai quali la Provincia ha dato incarico per la gestione dei capi soccorsi in difficoltà.
Nell’arco del primo anno di lavoro sono stati soccorsi numerosi esemplari di capriolo e daino, feriti a causa di incidentistradali o in seguito ai traumi riportati da attrezzi agricoli, oppure, come nel caso dei piccoli attualmente ricoverati, erroneamente soccorsi e in effetti sottratti alle rispettive madri. Tutti i capi sono stati sottoposti a regime di terapia intensiva, sino alla diagnosi e alla decisione riguardante il proseguimento della terapia o, purtroppo, in alcuni casi all’esecuzione dell’eutanasia. Due dei soggetti reimmessi in natura sono stati sottoposti a interventi chirurgici di ortopedia eseguiti dal professor Iacopo Vannozzi. I quattro cuccioli ultimi arrivati, in buona salute, devono essere alimentati artificialmente dal personale dell’Ospedale.
Tutte queste operazioni, coordinate dal professor Michele Corazza, sono state svolte dal personale dell’Ospedale didattico veterinario di San Piero a Grado e dagli studenti che partecipano sempre con entusiasmo a tutte le fasi del ricovero.
Discovering the archaeological park of Medinet Madi
It has become the first archaeological and nature park in Egypt, connected by a track in the desert to Wadi Ryan, the nature park where the famous valley of whale fossils lies. After many long years of excavation and investigation there now lives a new Medinet Madi, the site in the region of Fayoum which has been under archaeological concession for the University of Pisa since 1978 and where, last 8 May, a very modern Visitor Centre was inaugurated.
The results of the project – in which the 'Cooperazione Italiana', the Supreme Council of Antiquity from Egypt (SCA) and the University of Pisa all collaborated – were illustrated on 7 June at the Chancellory of the University of Pisa. After greetings and introductions from the Deputy Chancellor Nicoletta De Francesco, talks were given by Edda Bresciani and Antonio Giammarusti, scientific director and technical director respectively, of the ISSEMM (Institutional Support to Supreme Council of Antiquities for Environmental Monitoring and Management) created under the Program for Italo-Egyptian Environmental Cooperation (EIECP).
Medinet Madi, recently more often defined as the 'Luxor del Fayoum', hosts the only preserved temple from the Middle Kingdom with hieroglyphic writings and scultped scenes present in Egypt, and other monuments from the Ptolomaic, Roman and Coptic period. This 'city of the past' (from the Arabic name 'Medinet Madi') boasts three temples, the small chapel of Isis, its dromoi, lions and sphinxes, and its extraordinary porticoed square. All this was consolidated after completion of methodologically perfect restoration work. The area is connected by a 28 km panoramic path in the desert with the protected area of Wadi el Rayan.
Of special interest is the Ptolomaic temple, characterised by a vaulted structure one time utilised for the incubation of crocodile eggs. According to Edda Bresciani, sacred crocodiles were bred in the structure. Her team has discovered thirty-nine eggs in various states of evolution in a hole covered by a layer of sand. In the adjacent room there was a perfectly preserved stone bath. “This makes us hypothesise that the building had the function of a nursery for sacred crocodiles which, when hatched from their eggs, could be placed into the bath, probably for a brief period, before the animals were sacrificed, mummified and sold to devotees visiting the temple and crocodile necropli in Sobek,” wrote Edda Bresciani in her excavation report.
The ISSEMM Project was entirely financed by the Italian Ministry of Foreign Affairs, General Directorate for Development Cooperation, designed to give technical and scientific support for the monitoring and management of Egyptian archaeological sites.
Al via il progetto di Bilancio sociale
L'Università di Pisa ha avviato, con l'unanime e convinta adesione del Senato accademico e del Consiglio di amministrazione, il percorso che la porterà, nel giro di un anno, a presentare il primo Bilancio Sociale della sua storia. Il percorso di definizione del nuovo strumento, che è tra i punti salienti indicati dal rettore Massimo Augello sin dall'inizio del suo mandato, è stato illustrato martedì 14 giugno 2011, nella sede di Palazzo alla Giornata, dallo stesso rettore, dal prorettore vicario, Nicoletta De Francesco, dal prorettore per le Politiche di bilancio e coordinatrice del progetto, Ada Carlesi, e dal direttore amministrativo, Riccardo Grasso.
Il Bilancio Sociale dell'Università di Pisa presenterà e analizzerà, con un'ottica a 360° e sulla base di dati almeno biennali, le attività che l'Ateneo gestisce sia direttamente che indirettamente (attraverso aziende speciali, centri di ricerca, consorzi e altri organismi sui quali esercita un'influenza di particolare rilievo). Esso rappresenta quindi un'occasione unica per conoscere e far conoscere anche all'esterno, in profondità, la complessa realtà operativa dell'Ateneo, in tutte le sue diverse valenze e sfaccettature. La costruzione del Bilancio Sociale avrà anche un ruolo importante a sostegno della cultura della valutazione e, tramite una serie di indicatori che verranno costruiti, potrà funzionare come strumento di verifica delle strategie dell'Ateneo, oltre che come supporto dei processi decisionali ai diversi livelli di responsabilità e quindi, in ultima analisi, come mezzo per migliorare le performance dell'istituzione.
Il Bilancio Sociale mira inoltre a promuovere e migliorare la comunicazione tra Ateneo e stakeholder di riferimento, puntando in particolar modo a valorizzare una strategia comunicativa diffusa e trasparente. Tali stakeholder saranno inoltre coinvolti direttamente nel suo processo di costruzione, alcuni tramite la somministrazione di questionari (studenti, personale docente e tecnico-amministrativo), altri tramite interviste mirate ai key opinion leader delle istituzioni economiche, sociali e territoriali che intrattengono rapporti stabili con l'Università.
Un obiettivo impegnativo, quindi, che sarà gestito da un gruppo di progettazione e controllo coordinato dal prorettore per le Politiche di bilancio, Ada Carlesi, e composto anche dal prorettore vicario Nicoletta De Francesco, dai prorettori Rosalba Tognetti e Maria Antonella Galanti, dal direttore amministrativo Riccardo Grasso, dalla professoressa Margherita Galbiati in rappresentanza del Nucleo di valutazione e dal professor Mauro Rosi in rappresentanza dei direttori di dipartimento, da Simone Kovatz, rappresentante del personale tecnico-amministrativo, e da Michele Fortezza, rappresentante degli studenti.
La professoressa Carlesi coordinerà anche il Gruppo operativo, composto da funzionari dell'amministrazione universitaria: tale gruppo farà da supporto alla redazione del documento che, per la sua complessità e articolazione, necessiterà comunque della collaborazione di tutti coloro che a vario titolo operano all'interno dell'Ateneo.
Ne hanno parlato:
University of Pisa launches iTunes Site
The University of Pisa has today joined iTunes U, a dedicated area of the iTunes Store (www.itunes.it) that offers free audio and video content from leading educational institutions.
The University of Pisa on iTunes U has more than 150 pieces of content from various departments which can be downloaded to a computer, iPhone, iPod or iPad. Educational podcasts include courses in history and languages, videos provide glimpses of university life, student profiles and introductory lectures on science. The important cultural heritage currently preserved in University affiliated museums are also represented. Students are now able to engage with the content whenever and wherever they choose, whether at home while studying or commuting on the bus or train.
“The University of Pisa, founded in 1343, is one of the oldest and most prestigious universities in Italy, with a leading role in the area of new technology”, says Prof. Massimo Augello, the Rector of the University. “This project is an example of how the University combines tradition and innovation”.
Welcoming the launch on iTunes U, Prof. Nicoletta De Francesco, the vice-Rector, says, “Our University is giving its students an additional learning tool and is also opening itself up to a variety of audiences, such as potential students, staff, alumni and the general public. Anyone willing to enhance his or her own knowledge can now do this through the University of Pisa on iTunes U".
Enrica Salvatori, member of the CISIAU (Interdepartmental Centre of Information Services for the Humanities) says, “Audio and video podcasts have become a powerful tool for students and lifelong learners. At CISIAU, we always embrace new technologies and use them effectively for teaching, learning and research".
For years the CISIAU has offered Humanities students the opportunity to access learning materials online. Recently the centre opened a Digital Culture Laboratory which produced and prepared the materials for the University of Pisa on iTunes U.
A volume on the history of the University of Pisa
From the post Unification years to the controversial phase of the Gentile reform; from the democratic re-building of the post second world war period to the 'season' of contestation in nineteen sixty-eight: the contents of this volume “Per una storia dell'Università di Pisa” (For a history of the University of Pisa) edited by Romano Paolo Coppini and Alessandro Breccia (Bologna, Clueb, 2010) nearly arrive at the events of today. It was presented at the end of March in the Aula Magna of the Faculty of Law. This volume, as well as, giving a significant contribution for knowledge ( still not systematised ) of the history of the University in the contemporary age, offers a general picture of Pisa University and its role as one of the most important centres for scientific elaboration in the country and a privileged place with civil, social and political training.
After Professor Marco Guidi's greetings from the University of Pisa's Chancellor and from Lucia Tomasi Tongiorgi (the Chancellor's culture relating delegate), Sandro Rogari from the University of Florence, Antonio Cardini from the University of Siena and Marco Collareta from the University of Pisa all gave talks. The event was introduced and coordinated by Gian Paolo Brizzi from the University of Bologna.
The essays contained in the volume critically present the evolutionary political positions of the University after the Italian Unification. They touch upon both the normative and institutional themes of the evolution, as well as those relating to the city of Pisa, the Tuscan territory, other Pisan University Centres and civil society articulated as a complex whole. Particularly appealing for its breadth and for the complexity of reconstruction is the section on the subjects of study and research, on the schools of thought and on personages who have characterised the last hundred and fifty years and from whom an extraordinary variety of excellence, which has characterised the life of the University in every field, emerge in humanistic, scientific and social sciences studies.
This volume is the monographic insert dedicated to the history of Italian Universities hosted by the “Annali di storia delle università italiane” (Historic annals of Italian Universities), an annual periodical publication which allows for and provides points of discussion and information on the world of universities in Italy.
The history of ports in Tuscany
The Pisan port from late ancient times, the establishment of the port at Viareggio in the 16th century, the early studies on the port of Marina di Carrara in the 18th century, the central role of the port of Leghorn from the end of the fifteen hundreds to the present day and the port of Piombino and its definitive development between the 19th and 20th centuries. This list is a journey which starts out from the beginnings of the ancient world and arrives at the present day. Such a journey is depicted in the volume “I sistemi portuali della Toscana mediterranea. Infrastrutture, scambi, economie dall'antichità a oggi” (The port systems of Mediterranean Tuscany. Infrastructure, exchanges, economies of the ancient world to the world of today.) edited by the “Marco Tangheroni” Centre of Historical Mediterranean Studies (published by Pacini) and presented at the National Convention on “I porti della penisola italiana: due mari a confronto fra storia e sviluppo futuro” (The ports of the Italian Peninsula: two seas confronted by their history and future development) held in Ancona in the month of April.
The volume investigates the transformations and changes which happened on the Tuscan coastal front over the course of the centuries. It also examines the setting up of port and landing structures along with variations connections to the archipelago and the islands and the championed great river and internal land connections . “On the one hand we have the Mediterranean and a Mediterranean Sea of which one feels the need to re-think the history,” writes professor Giuseppe Petralia in his introduction to the volume. “On the other hand we have a regional area which is defined and perceived as Tuscan but which demands no less an in-depth re-interpretation. 'Toscana' (Tuscany) is not a 'natural' region but rather an operated slice of history in the midst of a much vaster and extended 'pantirrenica' (pan-Tyrrhenian region) whereby only the north-eastern Appenine front confers a space of obligatory frontier.”
The work provides, therefore, an in-depth picture of the importance of the ports and the coast for the development of Tuscany, for it underlines their central role for a new opening towards Mediterranean markets. “Leghorn – a multi-purpose port counterdistinguished by 'roll-on, roll-off' traffic, passengers, containers and loosely packed merchandise. Piombino – a port principally dedicated to its connection to the Mediterranean islands. Marina di Carrara – specialised in the transport of marble and granite. To these the importance of the port of Viareggio is added, which is of high level regional interest in the pleasure craft sector,” writes Luca Ceccobao, Tuscan Regional Councillor for Infrastructure and Mobility in his presentation. “Today more so than ever, thanks to the new centrality of the Mediterranean basin, the growth of our Region has gone from the necessity of rendering our ports competitive with the European economic system to acts which do not neglect but rather value integration with other European towns.”
Il microclima delle opere d'arte
Uno studio chimico-fisico per monitorare il microclima che circonda le opere d’arte e per assicurare le condizioni più idonee alla loro conservazione, con l’obiettivo di realizzare e mettere in commercio un sensore ambientale che sia allo stesso tempo efficiente, di facile uso ed economicamente accessibile. È questo il percorso che i ricercatori pisani stanno seguendo all’interno del progetto internazionale “MEMORI” e che li ha già portati a sperimentare i loro strumenti su capolavori quali la “Dama con l’ermellino” di Leonardo e la “Medusa” di Caravaggio, oltre che su vari altri dipinti conservati alla Galleria degli Uffizi di Firenze, alla Tate Britain di Londra, al Museo nazionale di Cracovia, al Museo di belle arti di Valencia e alla Galleria d’arte nazionale di Copenaghen.
“MEMORI” è un progetto internazionale che riunisce 14 gruppi di ricerca e istituti del patrimonio culturale europei, che fanno parte di Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Irlanda, Italia, Romania, Spagna e Regno Unito, con il coordinamento dell’Istituto norvegese per la ricerca dell’aria “NILU”. Finanziato già all’interno del VI Programma Quadro dell’Unione Europea, il progetto ha ricevuto tre milioni di euro nell’ambito del VII Programma Quadro, con il compito di sviluppare il programma nel prossimo triennio.
Il progetto “MEMORI” è focalizzato sugli inquinanti ambientali che si possono comunemente trovare nel micro ambiente che circonda le opere d’arte e che possono essere nocivi alla loro conservazione. A volte gli inquinanti ambientali, primi tra tutti gli acidi organici, possono essere emessi dall’opera d’arte stessa - per esempio dai materiali che la costituiscono, come gli strati pittorici, il legno o i tessuti - ma possono anche derivare da materiali impiegati in passate operazioni di restauro e conservazione. Sebbene infatti i musei possono proteggere gli artefatti dalle aggressioni esterne, come l’inquinamento cittadino e le variazioni termo igrometriche, una maggiore conoscenza è tuttora necessaria per comprendere il complesso microclima che si instaura intorno all’oggetto stesso. Il progetto si propone colmare questa lacuna, di studiare dei sistemi per mitigare l’aggressività del microclima che circonda le opere d’arte, e di sviluppare una nuova generazione di strumenti di monitoraggio ambientale, i dosimetri, funzionali e accessibili per piccoli e grandi istituti culturali. In questo modo, i conservatori avranno la possibilità di conoscere in tempo reale se un’opera d’arte è situata in una locazione idonea, o se è necessario prendere dei provvedimenti per migliorarne le condizioni di conservazione o di esposizione.
Il nostro Paese è rappresentato dal Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa, attraverso l’attività del centro di Scienze Chimiche per la Conservazione del Patrimonio Culturale (SCIBEC), con la professoressa Maria Perla Colombini e la dottoressa Ilaria Bonaduce. Il gruppo di ricerca ha oltre venti anni di esperienza nel settore della ricerca scientifica dedicata alla salvaguardia dei beni culturali. All’interno del progetto “MEMORI”, Pisa fa da capofila per lo studio degli effetti degli inquinanti ambientali sulla conservazione delle vernici pittoriche, la prima barriera che un dipinto offre al mondo esterno. Le ricerche pisane permetteranno di valutare l’esistenza di parametri che consentano di attestare il rischio a cui è sottoposto l’oggetto conservato, stabilendo i valori limite oltre i quali è necessario intervenire per salvaguardare l’opera, assicurandone una efficace conservazione preventiva.
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