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Comunicati stampa

La Regione Toscana ha finanziato, nell’ambito del Programma PAR FAS 2007-2013, il progetto di ricerca “NANOCELL”, che coniuga biotecnologie e nanotecnologie per la produzione di farmaci antitumorali.
Il progetto prevede la realizzazione di farmaci biotecnologici di nuovissima generazione, a base di DNA, che hanno contemporaneamente una funzione terapeutica e una diagnostica.

I farmaci saranno costituiti da brevi filamenti di DNA a singola catena oligonucleotidi), capaci di ridurre la resistenza delle cellule tumorali alla chemioterapia. Le molecole saranno disegnate in modo da bloccare, nelle cellule tumorali, la sintesi di alcune proteine che impediscono l'apoptosi, cioè la morte programmata della cellula, e favoriranno la funzione pro-apoptotica di farmaci chemioterapici tradizionali.

Questi oligonucleotidi avranno anche la caratteristica di essere dei "segnalatori luminosi molecolari" (molecular beacon): emetteranno luce e diventeranno rilevabili, proprio quando realizzeranno la loro funzione farmacologica. Così, appaiandosi con il loro bersaglio molecolare (RNA messaggero), ne indicheranno anche il grado di presenza nelle cellule.

Per fare penetrare i farmaci nelle cellule tumorali, gli oligonucleotidi saranno accoppiati a nanostrutture (strutture dell'ordine di grandezza del milionesimo di millimetro) di oro o carbonio, capaci di trasportare il farmaco all'interno dell'organismo e di farlo arrivare al suo bersaglio.

Per la realizzazione di questo progetto, è stata costituita a fine 2010, un’Associazione temporanea di scopo tra il dipartimento di “Psichiatria, neurobiologia, farmacologia e biotecnologie” dell’Università di Pisa, responsabile la professoressa Paola Nieri, il Centro di Fisica Applicata del CNR di Firenze, l’Istituto Toscano Tumori di Firenze, l’Istituto di Chimica dei Composti Organometallici del CNR di Firenze e l’Istituto dei Sistemi Complessi di Roma.

La lezione del professor Giovanni Scotto, dal titolo “TrasFormAzione dei conflitti interreligiosi e interculturali: spunti per la riflessione e il dialogo”, ha inaugurato la settima edizione del master universitario in “Gestione dei conflitti interculturali e interreligiosi” dell'Università di Pisa.

Il master è frequentato sia da laureati italiani sia da quelli stranieri. Quest'anno il 30 per cento degli iscritti provengono da paesi di tutto il mondo: Turchia, Albania, Costa Rica e così via. Anche le regioni italiane sono come ben rappresentate: Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Molise, Toscana. Il master forma esperti nella gestione dei conflitti, impegnati nell'ausilio sia delle popolazioni immigrate (lavoratori di II e III generazione, rifugiati e richiedenti asilo) che delle comunità residenti, sostenendo i processi di integrazione nell’ambito delle diverse realtà sociali e istituzionali. Il corso offre inoltre un'adeguata preparazione a coloro che vogliono impegnarsi in organizzazioni internazionali, o comunque in ambiti connessi con la cooperazione e lo sviluppo, con specifico riferimento alle dinamiche dei conflitti internazionali o intranazionali.

Per maggiori informazioni: www.mastergeco.i

Venerdì 21 gennaio 2011, nell’Aula Magna della presidenza della facoltà di Scienze MFN, si è svolto il seminario inaugurale del master in Comunicazione bio-sanitaria, organizzato dall’Osservatorio della comunicazione sanitaria dell’Università di Pisa. All’incontro, dal titolo “L’informazione che conta: dal dire al dare salute”, sono state invitate figure istituzionali e docenti del corso. Il professor Gianfranco Domenighetti, docente della facoltà di Scienze della comunicazione dell’Università della Svizzera Italiana a Lugano, ha tenuto una Lezione Magistrale, dal titolo “Il futuro dei sistemi sanitari: fra nuovi bisogni e scarsità di risorse”. La tavola rotonda sul tema “I giovani e le giovani pillole: mass media, ansie e stili di vita”, introdotta e moderata da Andrea Calamusa, coordinatore del master, ha visto gli interventi di Alberto Tomasi, del dipartimento di Prevenzione dell’Asl 2 di Lucca, di Mario Guazzelli, della facoltà di Medicina e chirurgia, di Antonio Lucacchini, Claudia Martini, Federico Da Settimo e Marco Macchia del Gruppo Farmidea. I lavori sono stati conclusi dal direttore del master, la professoressa Annalaura Carducci.

Il master giunto all’ottava edizione, ha come obiettivo la formazione di “comunicatori sanitari”, cioè di operatori, che impegnati in ogni area del sistema sanitario, siano in grado di attivare e divulgare efficaci processi di comunicazione sia all’interno che all’esterno del sistema sanitario. Ciò è essenziale in un’ottica di corretta gestione dei costi, delle risorse economiche e dei rapporti con il pubblico, in quanto una corretta e adeguata comunicazione può raccordare le disfunzioni tra operatori sanitari, strutture e cittadini, migliorando la qualità percepita dei servizi erogati.

Martedì 25 gennaio, alle ore 16.30, nella Gipsoteca di Arte Antica di Piazza San Paolo all’Orto si terrà l’inaugurazione della mostra “Doni per una dea. Kaulonia”. L’esposizione è curata da Maria Cecilia Parra, docente di Archeologia della Magna Grecia all’Università di Pisa, e da Carmine Ampolo, docente di Storia Greca alla Scuola Normale Superiore.
La mostra presenterà un campione di bronzetti votivi dagli scavi nel santuario di Afrodite a Kaulonia, in località Monasterace (Reggio Calabria), con corredo di pannelli che illustrano il sito, il santuario, gli ex voto, il restauro e le analisi archeometriche eseguite su alcuni degli oggetti in bronzo.

La presentazione sarà accompagnata da una lettura di testi poetici greci dell’“Antologia Palatina”. Seguirà la consegna del “Premio di Studio Giuseppe Nenci 2010”, promosso dall’Azienda Vitivinicola siciliana “Donnafugata” e destinato a giovani studiosi di antichità della Sicilia Occidentale.

La mostra sarà visitabile dal 25 gennaio al 25 febbraio 2011. Per informazioni contattare i numeri: 050/2215656

La Regione Toscana ha finanziato, nell’ambito del Programma PAR FAS 2007-2013, il progetto NANOCELL, un progetto di ricerca che coniuga biotecnologie e nanotecnologie per la produzione di farmaci antitumorali.
Il progetto prevede la realizzazione di farmaci biotecnologici di nuovissima generazione (a base di DNA) che hanno contemporaneamente una funzione terapeutica e una funzione diagnostica.

I farmaci saranno costituiti da brevi filamenti di DNA a singola catena (oligonucleotidi), capaci di ridurre la resistenza delle cellule tumorali alla chemioterapia. Le molecole saranno disegnate in modo da bloccare, nelle cellule tumorali, la sintesi di alcune proteine che impediscono l'apoptosi, cioè la morte programmata della cellula, e favoriranno la funzione pro-apoptotica di farmaci chemioterapici tradizionali.

Questi oligonucleotidi avranno anche la caratteristica di essere dei "segnalatori luminosi molecolari" (molecular beacon): emetteranno luce e diventeranno rilevabili, proprio quando realizzeranno la loro funzione farmacologica. Così, appaiandosi con il loro bersaglio molecolare (RNA messaggero), ne indicheranno anche il grado di presenza nelle cellule.

Per fare penetrare i farmaci nelle cellule tumorali, gli oligonucleotidi saranno accoppiati a nanostrutture (strutture dell'ordine di grandezza del milionesimo di millimetro) di oro o carbonio, capaci di trasportare il farmaco all'interno dell'organismo e di farlo arrivare al suo bersaglio.

Per la realizzazione di questo progetto, è stata costituita a fine 2010, una Associazione Temporanea di Scopo (ATS) tra il Dipartimento di Psichiatria, Neurobiologia, Farmacologia e Biotecnologie dell’Università di Pisa (responsabile Prof. Paola Nieri), il Centro di Fisica Applicata del CNR di Firenze (responsabile Dr. Francesco Baldini), l’Istituto Toscano Tumori di Firenze (responsabile Dr. Silvo Conticello), l’Istituto di Chimica dei Composti Organometallici del CNR di Firenze (responsabile Dr. Giuliano Giambastiani) e l’Istituto dei Sistemi Complessi di Roma (responsabile Dr. Franco Quercioli).

Leggi la notizia anche su:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/09/24/farmaci-robot-giardini-verticali-maxi-premio-per.html

Il professor Alberto Del Guerra, docente di Fisica medica alla facoltà di Medicina e chirurgia di Pisa, è stato eletto per il quadriennio 2011-2014 nel Consiglio Direttivo della “Nuclear and Plasma Sciences Society” (NPSS), che ha sede negli Stati Uniti.

La NPSS, fondata nel 1949 da un gruppo di professionisti nel campo delle scienze nucleari, ha attualmente quasi 4.000 soci ed è una delle 38 società dell’“Institute of Electrical and Electronic Engineers”, la più grande associazione professionale al mondo per il progresso della tecnologia.

Il professor Del Guerra, primo italiano a ricoprire il prestigioso incarico, rappresenterà la comunità dei ricercatori che operano nel campo dell’imaging medico e nucleare.

Alberto Del Guerra, dopo essersi laureato in Fisica all’Università di Pisa nel 1968, è diventato professore associato al dipartimento pisano di Fisica nel 1982. Tra 1981 e 1982 ha trascorso un periodo come “fulbright scholar” al Lawrence Berkeley Laboratory della California, dove ha iniziato la sua attività di ricerca sulla PET la tomografia a positroni, allora ai primordi. Nel 1987 è diventato professore di prima fascia di Fisica all’Università “Federico II” di Napoli, per poi passare a Ferrara ed essere richiamato a Pisa, alla facoltà di Medicina e chirurgia, nel 1998. Attualmente, è anche direttore della Scuola di specializzazione in fisica medica dell’Università di Pisa e presidente del Collegio dei direttori delle scuole italiane.

Il professor Del Guerra è autore di oltre 300 articoli su riviste internazionali, la maggior parte nel campo dell’imaging radiologico, nucleare e molecolare. Dirige un gruppo di ricerca in fisica medica, in stretta collaborazione con l’Istituto nazionale di fisica nucleare. È stato presidente della Federazione europea della Società di fisica medica per tre anni, fino a esserne nominato membro onorario nel 2009. È membro del Consiglio direttivo della Associazione italiana di fisica medica.

(Ufficio stampa Aoup)

Continuano gli appuntamenti con il ciclo di lezioni dedicate al tema della conversione nella Bibbia, dal titolo “Cambiar vita: storie di santi e di peccatori dalla Bibbia ad oggi”. Il prossimo incontro, fissato per martedì 1° febbraio 2011, alle ore 17.15 nell'Aula Multimediale di Palazzo Ricci, avrà come protagonista Chiara Frugoni, docente di Storia medievale all'Università di Roma II, che terrà una lezione su “La scelta evangelica di Francesco d'Assisi”.

Il programma completo del ciclo di lezioni è disponibile alla pagina: http://www.unipi.it/ateneo/comunica/eventi/bibbiamultidisciplinare.htm_cvt.htm

Un percorso, insieme formativo e pratico, che favorisca la diffusione dello spirito imprenditoriale tra i giovani studiosi e la valorizzazione commerciale delle idee innovative. È quanto l'Università di Pisa propone ai suoi dottorandi con "Phd plus. Il dottorato si fa strada", prima iniziativa del genere in Italia e tra le più avanzate in campo europeo. Il progetto è stato presentato lunedì 31 gennaio 2011, nella Sala dei Mappamondi di Palazzo alla Giornata, dal rettore Massimo Mario Augello; dal prorettore vicario, Nicoletta De Francesco; dal prorettore per la Ricerca applicata e l'innovazione, Paolo Ferragina; dal direttore amministrativo, Riccardo Grasso; dai dirigenti Elena Perini e Mauro Bellandi.

I percorsi formativi, che inizieranno il prossimo aprile per concludersi a novembre, saranno rivolti ai dottorandi, saranno extra-curriculari e facoltativi, e potranno prevedere una preselezione in ingresso. Si baseranno su una serie di seminari tenuti da prestigiosi speaker nazionali e internazionali, oltre che sulla redazione di un progetto imprenditoriale che potrà interessare la creazione di una azienda spin-off, la brevettazione di un'idea o la sua industrializzazione, la creazione di servizi.

L'iniziativa avrà tre obiettivi principali. Innanzitutto, quello di trasmettere ai dottorandi delle competenze di base per la definizione e la realizzazione di progetti di ricerca applicata o industriale, stimolando così le loro capacità imprenditoriali, come auspicato dall'Unione Europea nell'ambito della Strategia Europa 2020 e dalla Regione Toscana nella sua recente proposta per la "riqualificazione della spesa per la ricerca". In secondo luogo, quello di favorire la creazione di nuove imprese ad alto contenuto di innovazione tecnologica, attraverso la valorizzazione commerciale delle idee nate durante gli anni del dottorato. Infine, quello di creare una rete di relazioni per far conoscere al mondo industriale e degli investitori, istituzionali e non, alcune delle ricerche più promettenti condotte dai giovani studiosi dell'Ateneo pisano. Ciò consentirà di potenziare le sinergie accademia-industria e di facilitare la collocazione lavorativa in ambito industriale dei giovani dottori di ricerca.

I percorsi si svolgeranno in quattro fasi. La prima sarà di carattere motivazionale e comprenderà la presentazione di varie esperienze di start-up di successo. Al termine sarà richiesto agli allievi di descrivere un'idea da valorizzare, sulla quale si concentrerà il loro percorso successivo. La seconda mirerà a trasmettere le competenze imprenditoriali di base, fornendo informazioni sulla protezione della proprietà intellettuale, sulle forme di impresa, sulla gestione di un gruppo di lavoro, sul business planning, sulla comunicazione dei risultati, sul fund raising, sul rapporto tra territorio e imprese, con specifica attenzione al ruolo dei Poli e Incubatori tecnologici. Alla fine di questo percorso, grazie alle competenze acquisite, ogni allievo o team potrà proporre un progetto di impresa, brevettazione o industrializzazione di un prodotto, o di creazione di servizi. Le idee più interessanti saranno selezionate e procederanno oltre.

Durante la terza fase, i dottorandi saranno supportati nella definizione del loro progetto, attraverso attività di coaching. L'ultima fase porterà alla valutazione delle proposte da parte di una commissione che ne giudicherà gli aspetti di originalità e innovatività, ma soprattutto le loro potenziali ricadute imprenditoriali. Nella commissione ci saranno rappresentanti dei Poli tecnologici e incubatori toscani, di Confindustria, dello European Patent office, dell'investitore americano bcap.bzip, di banche e fondi istituzionali e non, quali i maggiori Business Angel e Venture Capitalist italiani. I progetti ritenuti meritevoli riceveranno un premio composto da una quota in denaro e da una serie di benefit per valorizzare le idee vincitrici. Il tutto si svolgerà con il patrocinio della Camera di Commercio di Pisa. L'Università sta anche cercando altri partner, istituzionali e non, che possano sostenere e far crescere l'iniziativa.

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