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Comunicati stampa

Mercoledì 7 luglio la delegazione di Unisport Italia, guidata dal Presidente Paolo Bouquet (Università di Trento) e composta da Marco Gesi (Università di Pisa), Caterina Gozzoli (Università Cattolica del Sacro Cuore) e Maurizio Marano (Università di Bologna), ha incontrato il Direttivo della Commissione Nazionale Atleti del CONI presso la Sala Giunta del CONI al Foro Italico. 

È stata un’occasione per presentare in breve la storia e gli obiettivi di Unisport Italia anche ai nuovi componenti del Direttivo, recentemente rinnovato. Dopo una breve introduzione della Presidente della Commissione, Raffaella Masciadri, il Presidente di UI ha riepilogato il percorso che ha portato alla nascita della rete e ha descritto i gruppi di lavoro interni; ha poi richiamato il Protocollo di Intesa firmato congiuntamente da CONI, CUSI e UI sul tema della dual career. Su questo tema si è aperto un dibattito, con numerosi commenti da parte dei componenti del Direttivo della Commissione Atleti. L’incontro è terminato con la decisione di convocare al più presto il tavolo di lavoro sulla dual career al fine di sviluppare le linee guida nazionali in tema di programmi di dual career e supporto agli studenti-atleti.

gesi

Subito dopo la delegazione ha incontrato una rappresentanza del Centro Sportivo Universitario Italiano (CUSI), composta dal Presidente Antonio Dima, dai componenti del Consiglio federale Giovanni Ippolito e Pompeo Leone e dal Presidente del CUS Milano Alessandro Castelli.

Obiettivo dell’incontro era l’avvio di un confronto franco e aperto sul futuro dello sport universitario in Italia, a fronte dell’evoluzione che esso ha avuto negli ultimi venti anni e dell’aumento considerevole dell’interesse degli atenei italiani per lo sport come strumento formativo, come ambito di ricerca e come veicolo di progetti di terza missione. 

Unisport Italia, sistema sportivo universitario nazionale, è la rete degli atenei italiani che si propone la finalità di valorizzare le potenzialità dello sport universitario come strumento efficace e trasversale di formazione, ricerca, innovazione e di miglioramento del benessere e dell’esperienza universitaria in generale.

(fonte: Unisport Italia)

“Astronomia e Navigazione nel Mediterraneo Antico” è il titolo di un incontro che si svolge il 15 luglio alle 21 presso la Cittadella Galileiana (Largo Renzo Spadoni, Pisa). Partecipano alla serata Sergio Giudici, direttore del Museo degli Strumenti di Fisica dell’Università di Pisa, e Andrea Camilli, direttore del Museo delle Navi Antiche. Dario Focardi dei Teatri della Resistenza leggerà passi da Omero, Esiodo, e Lucano, mentre le osservazioni astronomiche sono a cura dell’Associazione Cascinese Astrofili.

Come si navigava nel Mediterraneo antico? Nel quinto canto dell’Odissea, Omero inserisce un trattatello di navigazione astronomica quando Calipso dice ad Ulisse di “tenersi il carro a sinistra” e volgere lo sguardo alle Pleiadi. Sembra che per tornare a casa Ulisse abbia seguito la rotta che congiunge l’isola di Malta all’attuale Itaca. Sappiamo bene che la geografia omerica potrebbe essere lo spazio fantastico del mito e tuttavia quell’antico navigare non smette di incuriosire. Chi ha scoperto il segreto del nord custodito tra le stelle dell’Orsa? Come si passava il tempo durante la navigazione? Cosa trasportavano le Antiche Navi scoperte a Pisa? Da dove viene la bussola e come la si usava?

L’appuntamento organizzato dal Museo degli Strumenti di Fisica dell’Università di Pisa e dal Museo delle Antiche Navi di Pisa fa parte del ciclo Le Notti dell’Archeologia 2021.

Per partecipare prenotazione obbligatoria al link http://www.msf.sma.unipi.it/prenotazioni-eventi.

Marco Del Monaco, studente venticinquenne di Pisa affetto da paralisi cerebrale infantile, che ha limitato gravemente la sua capacità di movimento e di espressione verbale, ha conseguito la laurea triennale in Discipline dello spettacolo e della comunicazione discutendo, lunedì 12 luglio al Polo della Memoria, una tesi dal titolo “Il punto di ripresa sitting”. Alla presenza del rettore Paolo Mancarella e del delegato per la Disabilità e studenti/personale Dsa, Luca Fanucci, lo studente si è laureato con la tutor Sandra Lischi e davanti a una Commissione composta dalla stessa professoressa Lischi e dai professori Maurizio Ambrosini, Elena Marcheschi, Chiara Tognolotti e Giacomo Turbanti, ottenendo la votazione di 110 e lode.
Marco Del Monaco è giunto alla conclusione del suo percorso di studio dopo aver frequentato nell’ultimo anno i laboratori di Ripresa e Montaggio video, che si sono svolti in presenza e che prevedono anche prove pratiche e piccole realizzazioni finali. Ha quindi scelto, fra le varie tipologie possibili, la tesi che prevede un lavoro multimediale accompagnato da una relazione scritta.
Seguito nel suo percorso anche da tutor dell’Ufficio servizi per l'integrazione di studenti con disabilità (USID), Del Monaco ha raccontato in un video la propria esperienza di estrema sensibilità alle condizioni meteo: un “mal di tempo”, come lo ha definito lui stesso, che è riuscito a rendere tramite effetti di colore, elaborazioni dell’immagine e metamorfosi che ben tratteggiano l’idea dei mutamenti di umore e del malessere psicofisico della “meteoropatia”. Il punto di vista è dichiarato fin dal titolo della tesi: quello della posizione seduta, poiché lo studente è costretto sulla sedia a rotelle.
Il lavoro, della durata di dieci minuti circa, si richiama alle ricerche poetiche e linguistiche di Gianni Toti, scrittore e regista, uno dei più importanti videoartisti a livello internazionale, creatore di universi visionari ed evocativi.
Lo studente ha unito le competenze acquisite nei laboratori pratici ad altre conoscenze assimilate nel corso degli studi, arrivando a costruire un lavoro ricco di notazioni, spunti anche autoironici, elementi di un’autobiografia del sentire e dello sguardo, e aiutandosi con la “Comunicazione Aumentativa Alternativa”, un linguaggio che usa rinforzi iconici per coadiuvare le persone con limitazioni e difficoltà nell’espressione orale. La relazione scritta ha spiegato e commentato le scelte tecniche ed espressive e presentato un diario di lavoro che attesta sia le difficoltà che la grande determinazione del giovane realizzatore.
"Io, la mia famiglia e i miei educatori - ha dichiarato il neolaureato - vorremmo ringraziare l'USID, i tutor, i docenti e le docenti del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell'Università di Pisa, perché hanno praticato ascolto, accoglienza e rispetto della diversità, rendendo possibile la pratica di differenti forme di comunicazione. Tutto ciò mi ha permesso di raggiungere questo traguardo. Percorrere insieme a loro questo cammino è stata una esperienza formativa importantissima e insieme uno sprone a continuare nella direzione del superamento di stereotipi e pregiudizi, per una società realmente inclusiva".

Un frame del video di Marco del Monaco
Un momento della laurea
Marco del Monaco, dietro di lui da sinistra Luca Fanucci, Sandra Lischi, Paolo Mancarella

Marco Del Monaco, studente venticinquenne di Pisa affetto da paralisi cerebrale infantile, che ha limitato gravemente la sua capacità di movimento e di espressione verbale, ha conseguito la laurea triennale in Discipline dello spettacolo e della comunicazione discutendo, lunedì 12 luglio al Polo della Memoria, una tesi dal titolo “Il punto di ripresa sitting”. Alla presenza del rettore Paolo Mancarella e del delegato per la Disabilità e studenti/personale Dsa, Luca Fanucci, lo studente si è laureato con la tutor Sandra Lischi e davanti a una Commissione composta dalla stessa professoressa Lischi e dai professori Maurizio Ambrosini, Elena Marcheschi, Chiara Tognolotti e Giacomo Turbanti, ottenendo la votazione di 110 e lode.

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Un momento della discussione della tesi.

Marco Del Monaco è giunto alla conclusione del suo percorso di studio dopo aver frequentato nell’ultimo anno i laboratori di Ripresa e Montaggio video, che si sono svolti in presenza e che prevedono anche prove pratiche e piccole realizzazioni finali. Ha quindi scelto, fra le varie tipologie possibili, la tesi che prevede un lavoro multimediale accompagnato da una relazione scritta.

Seguito nel suo percorso anche da tutor dell’Ufficio servizi per l'integrazione di studenti con disabilità (USID), Del Monaco ha raccontato in un video la propria esperienza di estrema sensibilità alle condizioni meteo: un “mal di tempo”, come lo ha definito lui stesso, che è riuscito a rendere tramite effetti di colore, elaborazioni dell’immagine e metamorfosi che ben tratteggiano l’idea dei mutamenti di umore e del malessere psicofisico della “meteoropatia”. Il punto di vista è dichiarato fin dal titolo della tesi: quello della posizione seduta, poiché lo studente è costretto sulla sedia a rotelle.

Il lavoro, della durata di dieci minuti circa, si richiama alle ricerche poetiche e linguistiche di Gianni Toti, scrittore e regista, uno dei più importanti videoartisti a livello internazionale, creatore di universi visionari ed evocativi.

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Marco Del Monaco insieme ai professori Luca Fanucci e Sandra Lischi e al rettore Paolo Mancarella.

Lo studente ha unito le competenze acquisite nei laboratori pratici ad altre conoscenze assimilate nel corso degli studi, arrivando a costruire un lavoro ricco di notazioni, spunti anche autoironici, elementi di un’autobiografia del sentire e dello sguardo, e aiutandosi con la “Comunicazione Aumentativa Alternativa”, un linguaggio che usa rinforzi iconici per coadiuvare le persone con limitazioni e difficoltà nell’espressione orale. La relazione scritta ha spiegato e commentato le scelte tecniche ed espressive e presentato un diario di lavoro che attesta sia le difficoltà che la grande determinazione del giovane realizzatore.

"Io, la mia famiglia e i miei educatori - ha dichiarato il neolaureato - vorremmo ringraziare l'USID, i tutor, i docenti e le docenti del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell'Università di Pisa, perché hanno praticato ascolto, accoglienza e rispetto della diversità, rendendo possibile la pratica di differenti forme di comunicazione. Tutto ciò mi ha permesso di raggiungere questo traguardo. Percorrere insieme a loro questo cammino è stata una esperienza formativa importantissima e insieme uno sprone a continuare nella direzione del superamento di stereotipi e pregiudizi, per una società realmente inclusiva".

Battesimo in Piazza dei Miracoli per le due nuove vetture “Galileo” e “KerubLess” interamente progettate e costruite dall’E-team, la Squadra corse dell’Università di Pisa. Con un evento partecipatissimo che si è svolto sotto la Torre pendente, gli studenti e le studentesse della scuderia dell’Ateneo hanno presentato a tutta la cittadinanza i prototipi che gareggeranno nelle gare di Formula SAE 2021. Nell’occasione, insieme ai ragazzi e alle ragazze dell’E-team e alcuni rappresentanti degli sponsor, erano presenti Paolo Mancarella, rettore dell’Università di Pisa, Paolo Pesciatini, assessore alle attività produttive del Comune di Pisa, Rosario Di Bartolo, direttore generale dell’Università di Pisa, il professor Rossano Massai, prorettore agli studenti, il professor Alberto Landi, presidente della Scuola di Ingegneria, il professor Rocco Rizzo, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni, il professor Francesco Frendo, Faculty Advisor della squadra, i professori Gino Dini, Marco Gabiccini, Giovanni Lombardi, e Giovanni Pasqualino, consigliere comunale.

"Siamo molto fieri delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi: a loro va il nostro più grande in bocca al lupo per le prossime gare - ha commentato il Rettore, Paolo Mancarella - Le due vetture presentate oggi dal nostro E-Team, peraltro, nascono dal lavoro di una squadra che, con i suoi 80 membri provenienti da 15 dipartimenti diversi, non solo travalica i confini disciplinari, ma abbraccia tutta la città di Pisa e il suo territorio per allargarsi, con i suoi sponsor, ben oltre i confini italiani, facendo di questo team il simbolo di un’Università che ha fatto dell'interdisciplinarietà un suo tratto distintivo e che apre a studenti e ricercatori le porte del mondo".

“Ringrazio tutti i colleghi della squadra, l’Università, gli sponsor e le figure istituzionali del territorio per aver creduto nei progetti dell’E-team e aver contribuito al raggiungimento dei nuovi obiettivi – ha detto la team leader Alessia Castiglia – La pandemia dello scorso anno aveva interrotto la successione dei membri della squadra, che ora si ritrova ad essere una delle più “giovani” della storia del Team. Nonostante le difficoltà, nessuno si è dato per vinto ed è iniziata così la nostra piccola rinascita. Abbiamo rivoluzionato l’immagine e il branding della squadra attraverso il nuovo logo. Inoltre siamo riusciti a realizzare i progetti a cui la Squadra lavorava già da qualche anno: l’introduzione di una vettura senza pilota e l’abbandono del telaio a traliccio a favore di un telaio ibrido”.

Nell'occasione i ragazzi hanno ricordato anche la figura del professor Emilio Vitale, fondatore del Team, scomparso alcuni mesi fa dopo una lunga malattia. A questo proposito, il rettore ha annunciato che il Senato accademico ha recentemente deliberato l’intitolazione del Polo Etruria – il Polo di Ingegneria – proprio alla memoria del professor Emilio Vitale.

Questo è il primo anno che la Squadra corse dell’Università di Pisa ha realizzato due vetture per gareggiare in categorie diverse. Quest’anno sono state create “KerubLess”, la vettura driverless, in grado di gareggiare senza pilota, realizzata riadattando la vettura Kerublast delle scorse stagioni, con attuatori e sensori in grado di renderla un veicolo a guida autonoma, e “Galileo”, una vettura Combustion, realizzata da zero, con telaio monoscocca in fibra di carbonio, per essere più leggera e veloce possibile. Con le nuove vetture l’E-team parteciperà alle gare di Formula SAE in Italia e Germania, nelle categorie Combustion e Driverless, e in Austria nella categoria Combustion.

“Non è stato facile raggiungere tutto questo – ha concluso Alessia Castiglia ringraziando i ragazzi e le ragazze della squadra – Vorrei solo farvi notare come tutto quello che avete fatto, tutte le rinunce, tutto il tempo che avete impiegato rappresentino un investimento per il vostro futuro come persone e professionisti. Spero siate orgogliosi di quanto siamo riusciti a realizzare, perché io lo sono”.

 

Ecco un riepilogo delle caratteristiche tecniche delle nuove vetture.

KerubLess
La KerubLess nasce dalla riconversione della precedente vettura Kerublast in vettura a guida autonoma, appunto driverless. Il telaio e il motore sono rimasti invariati ma sono stati aggiunti sensori e attuatori per rendere il veicolo in grado di spostarsi in autonomia. Lo sterzo è azionato da un motorino brushless con riduttore pilotato da un software sviluppato appositamente dagli ingegneri dell’E-Team, il moto viene trasferito allo sterzo tramite pulegge collegate da un filo di acciaio. Essenziali per la guida autonoma, inoltre, sono la Stereo Camera e il Lidar che, con l’ausilio di coni colorati, permettono di individuare il circuito.

Galileo
La vettura Combustion prende il nome di Galileo, in onore dell’illustre visionario nativo di Pisa. Frutto di tre anni di ricerche e sviluppo, si pone come un punto di rottura rispetto al passato. Abbandonato il telaio a traliccio, è stata realizzata con un nuovo telaio ibrido: monoscocca all’anteriore e traliccio in acciaio al posteriore. Con il primo è garantita un’importante riduzione di peso dell’intera vettura e si ha una migliore cinematica delle sospensioni anteriori, che sono state completamente riprogettate rispetto alle precedenti autovetture, per sfruttare al meglio l’aumento di rigidità verticale e della reattività dovuti all’inedito utilizzo di pneumatici a spalla bassa. Vi è inoltre un nuovo impianto di sterzo che presenta una cremagliera a passo variabile con ingranaggi conici che lo rende molto più maneggevole. La macchina è mossa dall’ormai collaudato propulsore 4 cilindri in linea da 600cc di derivazione Honda CBR600RR che riesce a sviluppare 89 cavalli di potenza nonostante la strizione presente sul sistema di aspirazione voluta dal regolamento delle competizioni. Il cambio è stato modificato posizionando la folle sotto la prima, utilizzando la sesta posizione del desmo, la quinta e la sesta marcia sono state eliminate. Per garantire un più agevole controllo della frizione si è deciso di utilizzare una leva al volante dotata di estensimetro, che tramite CAN-bus, invia i dati di posizione al motore elettronico brushless che aziona la frizione. Un blipper elettrico serve per cambiare marcia senza l’utilizzo della frizione durante la cambiata. È stato poi sviluppato un nuovo sistema di telemetria progettato su misura che integra anche un modulo push-to-talk per permettere al team di comunicare con il pilota anche durante le fasi più concitate della competizione.

 

La Regione Toscana, le Università e gli Istituti di Alta Formazione regionali stanno lavorando per garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti iscritti o che si iscriveranno a tali istituzioni, la possibilità di avere accesso alla vaccinazione o di completare l’iter vaccinale già intrapreso, indipendentemente dalla loro provenienza (inclusi quindi anche gli studenti internazionali o provenienti da altre Regioni italiane). L’intenzione è di predisporre un canale dedicato per la somministrazione dei vaccini alle studentesse e agli studenti interessati a partire, orientativamente, dalla fine di agosto, inizi di settembre 2021

Per conoscere il numero indicativo di persone che gradirebbero fruire di tale possibilità vi chiediamo di compilare il questionario che trovate ai seguente link:

Per accedere vanno usate le credenziali in uso sul portale degli studenti Alice (la richiesta di credenziali ha il solo scopo di evitare che un interessato possa inviare più risposte).

Battesimo in Piazza dei Miracoli per le due nuove vetture “Galileo” e “KerubLess” interamente progettate e costruite dall’E-team, la Squadra corse dell’Università di Pisa. Con un evento partecipatissimo che si è svolto sotto la Torre pendente, gli studenti e le studentesse della scuderia dell’Ateneo hanno presentato a tutta la cittadinanza i prototipi che gareggeranno nelle gare di Formula SAE 2021. Nell’occasione, insieme ai ragazzi e alle ragazze dell’E-team e alcuni rappresentanti degli sponsor, erano presenti Paolo Mancarella, rettore dell’Università di Pisa, Paolo Pesciatini, assessore alle attività produttive del Comune di Pisa, Rosario Di Bartolo, direttore generale dell’Università di Pisa, il professor Rossano Massai, prorettore agli studenti, il professor Alberto Landi, presidente della Scuola di Ingegneria, il professor Rocco Rizzo, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni, il professor Francesco Frendo, Faculty Advisor della squadra, i professori Gino Dini, Marco Gabiccini, Giovanni Lombardi, e Giovanni Pasqualino, consigliere comunale.

 gruppo eteam

"Siamo molto fieri delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi: a loro va il nostro più grande in bocca al lupo per le prossime gare - ha commentato il Rettore, Paolo Mancarella -  Le due vetture presentate oggi dal nostro E-Team, peraltro, nascono dal lavoro di una squadra che, con i suoi 80 membri provenienti da 15 dipartimenti diversi, non solo travalica i confini disciplinari, ma abbraccia tutta la città di Pisa e il suo territorio per allargarsi, con i suoi sponsor, ben oltre i confini italiani, facendo di questo team il simbolo di un’Università che ha fatto dell'interdisciplinarietà un suo tratto distintivo e che apre a studenti e ricercatori le porte del mondo".

nuove vetture eteamA sinistra la vettura "Galileo", con alla guida il rettore Paolo Mancarella; a destra la vettura driverless "KerubLess".

“Ringrazio tutti i colleghi della squadra, l’Università, gli sponsor e le figure istituzionali del territorio per aver creduto nei progetti dell’E-team e aver contribuito al raggiungimento dei nuovi obiettivi – ha detto la team leader Alessia Castiglia - La pandemia dello scorso anno aveva interrotto la successione dei membri della squadra, che ora si ritrova ad essere una delle più “giovani” della storia del Team. Nonostante le difficoltà, nessuno si è dato per vinto ed è iniziata così la nostra piccola rinascita. Abbiamo rivoluzionato l’immagine e il branding della squadra attraverso il nuovo logo. Inoltre siamo riusciti a realizzare i progetti a cui la Squadra lavorava già da qualche anno: l’introduzione di una vettura senza pilota e l’abbandono del telaio a traliccio a favore di un telaio ibrido”.

Nell'occasione i ragazzi hanno ricordato anche la figura del professor Emilio Vitale, fondatore del Team, scomparso alcuni mesi fa dopo una lunga malattia. A questo proposito, il rettore ha annunciato che il Senato accademico ha recentemente deliberato l’intitolazione del Polo Etruria – il Polo di Ingegneria – proprio alla memoria del professor Emilio Vitale.

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Questo è il primo anno che la Squadra corse dell’Università di Pisa ha realizzato due vetture per gareggiare in categorie diverse. Quest’anno sono state create “KerubLess”, la vettura driverless, in grado di gareggiare senza pilota, realizzata riadattando la vettura Kerublast delle scorse stagioni, con attuatori e sensori in grado di renderla un veicolo a guida autonoma, e “Galileo”, una vettura Combustion, realizzata da zero, con telaio monoscocca in fibra di carbonio, per essere più leggera e veloce possibile. Con le nuove vetture l’E-team parteciperà alle gare di Formula SAE in Italia e Germania, nelle categorie Combustion e Driverless, e in Austria nella categoria Combustion.

“Non è stato facile raggiungere tutto questo – ha concluso Alessia Castiglia ringraziando i ragazzi e le ragazze della squadra – Vorrei solo farvi notare come tutto quello che avete fatto, tutte le rinunce, tutto il tempo che avete impiegato rappresentino un investimento per il vostro futuro come persone e professionisti. Spero siate orgogliosi di quanto siamo riusciti a realizzare, perché io lo sono”.

Ecco un riepilogo delle caratteristiche tecniche delle nuove vetture.

KerubLess
La KerubLess nasce dalla riconversione della precedente vettura Kerublast in vettura a guida autonoma, appunto driverless. Il telaio e il motore sono rimasti invariati ma sono stati aggiunti sensori e attuatori per rendere il veicolo in grado di spostarsi in autonomia. Lo sterzo è azionato da un motorino brushless con riduttore pilotato da un software sviluppato appositamente dagli ingegneri dell’E-Team, il moto viene trasferito allo sterzo tramite pulegge collegate da un filo di acciaio. Essenziali per la guida autonoma, inoltre, sono la Stereo Camera e il Lidar che, con l’ausilio di coni colorati, permettono di individuare il circuito.

Galileo
La vettura Combustion prende il nome di Galileo, in onore dell’illustre visionario nativo di Pisa. Frutto di tre anni di ricerche e sviluppo, si pone come un punto di rottura rispetto al passato. Abbandonato il telaio a traliccio, è stata realizzata con un nuovo telaio ibrido: monoscocca all’anteriore e traliccio in acciaio al posteriore. Con il primo è garantita un’importante riduzione di peso dell’intera vettura e si ha una migliore cinematica delle sospensioni anteriori, che sono state completamente riprogettate rispetto alle precedenti autovetture, per sfruttare al meglio l’aumento di rigidità verticale e della reattività dovuti all’inedito utilizzo di pneumatici a spalla bassa. Vi è inoltre un nuovo impianto di sterzo che presenta una cremagliera a passo variabile con ingranaggi conici che lo rende molto più maneggevole. La macchina è mossa dall’ormai collaudato propulsore 4 cilindri in linea da 600cc di derivazione Honda CBR600RR che riesce a sviluppare 89 cavalli di potenza nonostante la strizione presente sul sistema di aspirazione voluta dal regolamento delle competizioni. Il cambio è stato modificato posizionando la folle sotto la prima, utilizzando la sesta posizione del desmo, la quinta e la sesta marcia sono state eliminate. Per garantire un più agevole controllo della frizione si è deciso di utilizzare una leva al volante dotata di estensimetro, che tramite CAN-bus, invia i dati di posizione al motore elettronico brushless che aziona la frizione. Un blipper elettrico serve per cambiare marcia senza l’utilizzo della frizione durante la cambiata.  È stato poi sviluppato un nuovo sistema di telemetria progettato su misura che integra anche un modulo push-to-talk per permettere al team di comunicare con il pilota anche durante le fasi più concitate della competizione.

Il professor Tiziano Tuccinardi dell’Università di Pisa si è aggiudicato il premio internazionale “ESMEC Alumni Award” che gli è stato conferito durante la 40° edizione della European School of Medicinal Chemistry (ESMEC) a fine giugno.

Tiziano Tuccinardi, docente di chimica farmaceutica al Dipartimento di Farmacia e presidente del corso di laurea magistrale in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, è risultato vincitore del prestigioso premio a seguito di una selezione tra numerosi candidati europei fatta da una giuria internazionale. Durante la cerimonia di premiazione, il professore ha inoltre avuto l’occasione per presentare ai giovani ricercatori il suo percorso di ricerca nel campo del drug design and discovery.

Nato a Pisa nel 1977, Tiziano Tuccinardi si è formato all'Università di Pisa conseguendo il titolo di dottore di ricerca in Scienza del Farmaco e delle Sostanze Bioattive nel 2006. Dal 2016 è Adjunct Associate Professor presso il Dipartimento di Biologia della Temple University, College of Science and Technology (Philadelphia, USA), ed è autore di più di 180 articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali. I suoi ambiti di ricerca sono il design e lo sviluppo di nuovi potenziali farmaci, con un focus particolare per gli approcci di chimica computazionale e chimica farmaceutica. È inoltre responsabile scientifico dell’International Summer School in Computer-aided Drug Design dell’Università di Pisa.


La European School of Medicinal Chemistry della Divisione di Chimica Farmaceutica della Società Chimica Italiana è accreditata dalla European Federation for Medicinal Chemistry and Chemical Biology (EFMC) ed è rivolta principalmente a dottorandi e giovani ricercatori europei. Quest’anno, in occasione dei 40 anni della scuola, è stato istituito il primo ESMEC Alumni Award, un riconoscimento a cui hanno concorso brillanti ricercatori europei attivi nel settore della chimica farmaceutica che sono stati studenti della scuola.

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