What's to know about CORONAVIRUS 2019-nCoV
What's to know about CORONAVIRUS 2019-nCoV
It is a new coronavirus strain which causes a respiratory disease. The outbreak of coronavirus was identified in Wuhan, in the Chinese province of Hubei. Chinese health authorities reported thousands of cases across the country. Coronaviruses can infect a number of pets and wild animals. Coronaviruses can be transmitted from animals to humans and then from humans to humans. This had happened, for example, with the viruses causing MERS and SARS.
Data about the coronavirus genomic characterization show that 2019-nCoV is a betacoronavirus and, like MERS and SARs, it may have its origin in bats. For more information, visit the CDC web site. Please follow the virus outbreak through the official channel of the Ministry of Health.
This webpage provides useful and updated information about the contagion and aims at protecting our community's health.
FAQs about Coronavirus 2019-nCoV outbreak
How does the coronavirus spread?
Human to human contagion mainly happens via respiratory droplets produced when an infected person coughs or sneezes, like how influenza and other respiratory pathogens spread. Similarly, to SARS and MERS, the human to human spread has been confirmed through close contact.
Symptoms
2019-nCoV infections may result in symptoms ranging from mild (80% of cases), to severe (20% of cases) with possible death in a very small proportion of cases (2%). Symptoms may appear from to 2 to 14 days after exposure and include:
- Fever
- Cough
- Shortness of breath
Prevention
The World Health Organization recommends the following hygiene practices and preventive actions:
- Frequently clean your hands by using alcohol-based hand rub or soap and water;
- When coughing and sneezing cover your mouth and nose with flexed elbow or tissue – throw the tissue away immediately and wash your hands;
- Avoid close contact with anyone who has fever and cough;
- If you have fever, cough and difficulty breathing seek medical care early and share previous travel history with your health care provider.
Is it safe for staff members and students to travel to China?
Italian Government has decided to temporarily avoid traveling to China until further notice. The reason for this alert resides not only in the 2019-nCoV infection risk, but also in the unpredictable nature of the outbreak. Indeed, there is a connected risk of social disorders in the outbreak-affected areas which could make the return journey impossible.
Recommendation for students and staff members coming back from China
If you are experiencing some of the symptoms (fever, cough, shortness of breath) you should:
- Immediately see a doctor or call the toll-free telephone 1500 of the Italian Ministry of Health.
- Avoid close contacts with other people and do not go to crowded places;
- Students are recommended not to attend classes or other activities if they are experiencing some symptoms.
If you are not experiencing any of the symptoms:
- Monitor your body temperature every day
- In case of an increased body temperature should immediately see a doctor or call the toll-free telephone 1500 of the Italian Ministry of Health.
- Students with no symptoms may participate to activities and classes with no limitations and without the need to wear a mask.
Recommendation for visiting scholars, researchers and staff members from China
Chinese visitors should monitor their health status carefully by taking their temperature and watching for other possible symptoms during the first 14 days after leaving from China and should see a doctor in case of illness.
Coronavirus, cosa c'è da sapere
Nota informativa della CRUI
31 gennaio 2020
Il Coronavirus 2019-nCoV è un nuovo coronavirus responsabile di una malattia respiratoria identificata per la prima volta nella città di Wuhan nella provincia di Hubei in Cina. Le Autorità sanitarie cinesi hanno già riportato migliaia di casi in diverse parti del Paese.
I coronavirus sono in grado di infettare diverse specie animali domestici e selvatici. I coronavirus animali possono infettare le persone come già accaduto per MERS e SARS e possono poi trasmettersi da persona a persona. I dati della caratterizzazione genetica del Coronavirus 2019-nCoV hanno dimostrato che si tratta di un betacoronavirus, come MERSV and SARsV, con una possibile origine nei pipistrelli (fonte CDC ).
È possibile seguire l’evoluzione dell’epidemia tramite i canali ufficiali del Ministero della Salute.
Questa scheda ha l’obiettivo di fornire alcune informazioni utili sull’infezione per proteggere la salute della nostra comunità.
Le risposte all’epidemia di Coronavirus 2019-nCoV
Come ci si può infettare?
La diffusione da persona a persona si pensa possa avvenire principalmente attraverso goccioline respiratorie prodotte quando una persona infetta tossisce o starnutisce, in modo simile a come si diffondono l'influenza e altri agenti patogeni respiratori. Analogamente a SARS e MERS, la diffusione tra le persone avviene attraverso contatti ravvicinati.
Quali sono i sintomi?
Le infezioni confermate da 2019-nCoV possono provocare una sintomatologia da lieve (80% dei casi), a severa (20% dei casi) con esiti letali (2% dei casi).
I sintomi possono comparire da 2 a 14 giorni dopo l’esposizione e includono:
- Febbre
- Tosse
- Difficoltà respiratoria
Come prevenire l’infezione?
L’Organizzazione Mondiale della salute raccomanda le seguenti precauzioni e misure igieniche:
- Lavare spesso le mani con gel disinfettanti o con acqua e sapone;
- Quando si tossisce e si starnutisce, coprire la bocca e il naso con un gomito o un fazzoletto, gettare via immediatamente i fazzoletti e lavarsi le mani;
- Evitare il contatto ravvicinato con chiunque abbia la febbre e la tosse.
In caso di febbre, tosse e difficoltà respiratorie, rivolgersi tempestivamente a un medico e riferire agli operatori sanitari di eventuali viaggi nelle settimane precedenti.
Il personale e gli studenti possono recarsi in Cina?
Il Governo italiano ha deciso di sospendere temporaneamente tutti i viaggi previsti in Cina, fino a nuovo avviso. La ragione principale di questa decisione non è solo il rischio di infezione da 2019-nCoV, ma anche la natura imprevedibile dell'epidemia, il rischio associato di disordini sociali nelle aree colpite o le restrizioni di quarantena, che potrebbero rendere impossibile il ritorno a casa.
Cosa si raccomanda al personale e agli studenti di ritorno dalla Cina
In caso di sintomatologia (febbre, tosse, difficoltà respiratoria):
- Rivolgersi immediatamente al personale medico o chiamare il numero verde 1500 attivo presso il Ministero della Salute.
- Ridurre al minimo i contatti con altre persone e non frequentare posti affollati.
- Si raccomanda agli studenti di non frequentare le lezioni o altre attività curricolari ed extracurricolari in caso di sintomatologia sospetta.
In assenza di sintomi:
- Tenere monitorata la temperatura corporea giornalmente. In caso di rialzo termico contattare immediatamente il numero verde.
- Gli studenti che si sono recati recentemente in Cina e che non presentano sintomi possono frequentare le lezioni o altre attività curricolari senza limitazioni e senza la necessità di indossare maschere protettive.
Cosa si raccomanda al personale docente o ricercatore in visita dalla Cina
Chiedete a tutti i visitatori cinesi di monitorare attentamente il loro stato di salute prendendo la temperatura e osservando altri possibili sintomi durante i primi 14 giorni dopo la partenza dalla Cina, e informateli su come ricevere cure mediche in caso di malattia rivolgendovi immediatamente al personale medico o chiamando il numero verde 1500 attivo presso il Ministero della Salute.
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Indicazioni del Ministero della Salute
Indicazioni per la gestione degli studenti e dei docenti di ritorno o in partenza verso aree affette della Cina
1 febbraio 2020
Il 31 dicembre 2019 la Cina ha segnalato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un cluster di casi di polmonite ad eziologia ignota, poi identificata come un nuovo coronavirus, nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei. I casi si sono verificati nella larghissima maggioranza nella Repubblica popolare cinese. Pochi casi sono stati segnalati in altri paesi, inclusa l’Italia, in gran parte in soggetti provenienti negli ultimi 14 giorni dalle zone colpite.
La via di trasmissione più frequentemente riportata è quella a seguito di contatti stretti e prolungati da persona a persona. Ulteriori studi sono in corso.
I sintomi più comuni sono febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie. Le informazioni attualmente disponibili suggeriscono che il virus possa causare sia una forma lieve, simil-influenzale, che una forma più grave di malattia.
Come riportato dal Centro Europeo per il Controllo delle Malattie, la probabilità di osservare casi a seguito di trasmissione interumana all’interno dell’Unione Europea è stimata da molto bassa a bassa, se i casi vengono identificati tempestivamente e gestiti in maniera appropriata.
La probabilità di osservare casi in soggetti di qualsiasi nazionalità provenienti dalla Provincia Cinese di Hubei è stimata alta, mentre è moderata per le altre province cinesi.
In Italia, il Ministero della Salute, in accordo con le Regioni, ha in atto tutte le procedure per l’identificazione tempestiva e la gestione appropriata, con procedure omogenee su tutto il territorio nazionale.
Ulteriori informazioni operative possono essere ottenute attraverso le autorità Sanitarie Regionali o il numero verde del Ministero della salute, 1500.
Si raccomanda di utilizzare solo informazioni disponibili presso i siti WHO (www.who.int), ECDC (www.ecdc.eu), Ministero Salute (www.salute.gov.it), ISS (www.iss.it).
Presso il Ministero della salute è attivo un tavolo permanente con le Regioni per il monitoraggio continuo della situazione.
Al fine di uniformare la gestione nell’ambito degli istituti di istruzione di ogni ordine e grado, vengono di seguito riportate indicazioni di comportamenti caratteristici nelle diverse fasce di età.
Studenti universitari o di corsi equivalenti
A. Per studenti che non rientrino nelle condizioni di cui ai successivi punti B e C, non sono previste misure specifiche se non quelle mirate a prevenire le comuni infezioni delle vie respiratori:
i. Lavarsi le mani;
ii. Coprire le vie aeree quando si tossisce e starnutisce;
iii. In caso di utilizzo di fazzolettini di carta, una volta utilizzati, vanno gettati;
iv. Porre particolare attenzione all’igiene delle superfici;
v. Evitare contatti stretti con persone con sintomi simil influenzali.
B. Studenti che sono rientrati dalla Cina nelle ultime 2 settimane:
Oltre alle misure precedenti;
a. Monitorare la eventuale insorgenza di sintomi come tosse, febbre, difficoltà respiratorie;
b. In caso di insorgenza di sintomi:
i. Chiamare il 1500 o i centri regionali di riferimento;
ii. Proteggere le vie aeree con mascherina;
iii. Evitare contatti stretti fino alla definizione della situazione sanitaria da parte del personale sanitario.
C. Studenti ai quali è stato comunicato dall’autorità sanitaria, o che sono venuti in altro modo a conoscenza, di aver effettuato un viaggio insieme ad un paziente nCoV - con qualsiasi tipo di trasporto - e/o di aver coabitato con un paziente nCoV, entro un periodo di 14 giorni:
a. telefonare tempestivamente al 1500 o ai centri di riferimento delle regioni, per le misure di sorveglianza, ove non siano state già adottate dall’autorità sanitaria;
Studenti e bambini che frequentano i servizi educativi per l’infanzia, le scuole primarie e secondarie
Oltre a confermare le indicazioni sopra fornite per studenti universitari o di corsi equivalenti, per questa fascia d’età si suggerisce che gli adulti facenti parte del personale scolastico (docente e non) prestino particolare attenzione a favorire l’adozione di comportamenti atti a ridurre la possibilità di contaminazione con secrezioni delle vie aeree, anche attraverso oggetti (giocattoli, matite, etc.).
Viaggi di studenti verso le aree colpite
Per ridurre il rischio generale di infezioni respiratorie acute, gli studenti delle scuole secondarie e gli universitari che abbiano intenzione di viaggiare verso le aree colpite, alla luce della situazione epidemiologica globale relativa all’infezione da 2019-nCoV, si ribadisce che tali viaggi sono sconsigliati. Nel caso in cui i viaggi nelle aree colpite siano già iniziati, gli interessati devono attenersi alle seguenti indicazioni:
i. evitare di visitare i mercati di prodotti alimentari freschi di origine animale e di animali vivi;
ii. evitare il contatto con persone che hanno sintomi respiratori;
iii. lavare frequentemente le mani;
iv. per qualsiasi necessità contattare l’Ambasciata o il Consolato;
v. qualora una persona sviluppi sintomi respiratori (tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie) mentre si trova nelle aree a rischio, dovrebbe rivolgersi immediatamente a un medico.
Tali indicazioni sono da ritenersi valide anche per docenti, ricercatori e personale universitario.
Le presenti indicazioni potranno essere modificate al variare della situazione epidemiologica.
Nasce MEET: dall’incontro di quattro prestigiosi Atenei, una formazione medica all’altezza delle nuove tecnologie
L’Università di Pavia, l’Università di Pisa, la Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa e la Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, dal prossimo anno accademico proporranno ai loro studenti di Medicina e Chirurgia un programma comune di insegnamenti denominato MEET, Medicine Enhanced by Engineering Technologies.
L’obiettivo è quello di integrare la formazione del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia con un percorso di eccellenza, ampliando le conoscenze dei futuri medici sulle nuove tecnologie che sempre più impattano l’attività clinica, sia diagnostica che terapeutica.
Da sinistra, Riccardo Pietrabissa, Paolo Mancarella, Francesco Svelto, Sabina Nuti
“La crescente complessità della medicina pone il nostro sistema sanitario davanti a nuove sfide, alle quali è nostro dovere dare una risposta adeguata in termini di alta formazione – ha commentato il rettore dell’Università di Pisa, Paolo Mancarella – MEET nasce da questa consapevolezza e, mettendo a sistema le competenze di due Atenei prestigiosi e di due altrettanto prestigiose Scuole, punta a formare l'eccellenza medica del futuro: una nuova generazione di professionisti che deve necessariamente avere un orizzonte di conoscenze ampio e multidisciplinare”.
Telemedicina, chirurgia robotica, intelligenza artificiale, big data & deep learning, protesica, stampa 3D, wearable sensors: sono moltissime le nuove tecnologie che potenziano l’attività medica, ma che richiedono una loro comprensione per potere essere adeguatamente utilizzate a beneficio della qualità di vita del paziente ed in un modo che sia eticamente responsabile ed economicamente sostenibile.
Per rispondere a questa esigenza e preparare al meglio i medici del futuro, le due Università e le due Scuole Universitarie Superiori di Pavia e Pisa hanno unito le loro competenze in modo da offrire una preparazione integrativa agli studenti di merito di Medicina e Chirurgia.
I contenuti sono mirati alle esigenze specifiche di formazione tecnologica e gestionale del medico: dalla biomeccanica alla strumentazione biomedica, dalle bioimmagini alla robotica e alla chirurgia assistita, dalla stampa 3D ai big data e all’intelligenza artificiale, oltre a insegnamenti riguardanti il management sanitario, gli aspetti etici della medicina e delle tecnologie biomediche.
I docenti di MEET saranno dei quattro Atenei, mantenendo la relativa affiliazione, ma costituiranno un corpo docente unitario.
“Si tratta di un percorso integrativo destinato agli studenti di alto merito, che mette in campo le competenze e le strutture di avanguardia nel campo della ricerca dei quattro atenei coinvolti, per formare futuri medici capaci di operare nel sistema sanitario e consapevoli dei vantaggi e delle opportunità che l’innovazione tecnologica può offrire”, ha detto Sabina Nuti rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Le lezioni si terranno prevalentemente in presenza a Pavia e Pisa, con un’ampia parte dedicata all’utilizzo di strumenti e all’acquisizione di competenze tecniche avanzate. Saranno anche previste lezioni a distanza in modalità e-learning, così che gli studenti possano beneficiare delle docenze differenziali presenti nei quattro Atenei.
Attraverso MEET gli studenti acquisiranno 60 crediti extracurriculari (che, cioè, si aggiungono a quelli del normale corso di laurea in Medicina e Chirurgia), ma che consentiranno, dopo la laurea, di conseguire un Master di secondo livello congiunto dei quattro Atenei coinvolti.
Potrà partecipare a MEET una selezione degli studenti iscritti ai Corsi di laurea in Medicina e Chirurgia di Pavia e Pisa scelti tra i più meritevoli e motivati.
“E’ con grande gioia – ha dichiarato il rettore dell’Università di Pavia Francesco Svelto – che annunciamo l’avvio di un nuovo percorso formativo MEET. Un percorso integrato e interdisciplinare, che integra la conoscenza medica con la tecnologia dell’ingegneria. MEET è anche l’incontro di quattro atenei che con dinamismo e grande volontà di cooperare hanno, in tempi rapidi unito il loro bagaglio di conoscenza e ricerca, per la formazione dei medici del futuro.”
"E' indubbio che la tecnologia, la gestione della complessità, gli aspetti etici legati al progresso tecnologico e all'innovazione siano entrati nella vita di tutti con crescente impatto – ha concluso Riccardo Pietrabissa rettore della Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia - Fra le diverse professioni, quella del medico è fra le più esposte a tali innovazioni ed è quindi sempre più necessario creare nel medico una più consapevole capacità di usare, gestire e migliorare la tecnologia. Per questo motivo i quattro atenei hanno deciso di proporre un percorso non medico agli allievi più capaci e meritevoli dei corsi di laurea in medicina e chirurgia di Pavia e Pisa, percorso che valorizza le competenze di bioingegneria, di management sanitario e di bioetica già presenti nei quattro atenei e che si concluderà con il rilascio di un Master."
Boom di prenotazioni per “Hello World!”, aggiunto nuovo turno per visitare la mostra sulla storia dell’informatica
Boom di prenotazioni per “Hello World!”, gli organizzatori hanno così aggiunto un nuovo turno per visitare la mostra sulla storia dell’informatica ospitata nel complesso delle Benedettine dell’Università di Pisa (Piazza San Paolo a Ripa d’Arno, 16). Attraverso il sito eventbrite.it, è possibile prenotare una visita guidata gratuita per domenica 2 febbraio, dalle 17 alle 18.
La mostra Hello World! offre ai visitatori un percorso interattivo per conoscere l’evoluzione degli strumenti per il calcolo, dalle macchine meccaniche ai computer Apple, dalla seconda metà dell’Ottocento agli anni 2000, passando per oggetti iconici come la Olivetti Programma 101 ed Enigma e le pietre miliari per l’informatica pisana, come la prima calcolatrice scientifica italiana, la Calcolatrice Elettronica Pisana (CEP).
La prenotazione alla visita è obbligatoria e si può effettuare attraverso il sito Eventbrite.it al link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-visita-guidata-alla-mostra-hello-world-91768633453
Incarico presso il Dipartimento di Scienze Politiche per: “Attività di tutoraggio, supporto organizzativo e gestionale”
borsa di ricerca dal titolo :Strategie alimentari per il miglioramento della qualità del latte ovino"
L'Università di Pisa fra i protagonisti della conferenza internazionale HIPEAC 2020
La scorsa settimana si è tenuta a Bologna la quindicesima edizione della conferenza HiPEAC (High Performance and Embedded Architecture and Compilation), il più grande convegno europeo sull’elettronica e le tecnologie ICT alla base dei sistemi di calcolo ad alte prestazioni che ha attirato più di 600 esperti provenienti da 36 paesi e 4 continenti.
Il professor Luca Fanucci, General Chair della conferenza.
Attraverso 3 keynotes, 26 workshops, 13 tutorial e 3 poster sessions la conferenza ha rappresentato un evento di divulgazione e networking sui principali temi di ricerca sui sistemi di calcolo ad alte prestazioni: dai sistemi operativi, alle architetture riconfigurabili, agli acceleratori hardware per l’intelligenza artificiale e la cybersecurity, etc.
Nelle tre giornate si è visto l’avvicendarsi sul palco di James Mickens (docente dell’Università di Harvard, USA) che ha presentato l’idea innovativa di modificare da programma la microarchitettura del calcolatore a seconda dell’applicazione, di Calista Redmond (amministratore delegato della RISC-V Foundation, USA) che ha descritto come il concetto di open hardware processor RISC-V stia prendendo piede in tutto il mondo e di Alessandro Cremonesi (STMicroelectronics, IT) che ha presentato come l’intelligenza artificiale possa rispondere alle sfide fondamentali che la nostra società ci pone di fronte nell’immediato futuro.
“Da notare la partecipazione di più di 100 esperti provenienti dalle industrie di tutto il mondo che hanno animato l’exhibition più affollata della storia di questa conferenza a dimostrazione della validità della “formula” HIPEAC che mette insieme l’eccellenza della scienza e tecnologica, le iniziative di trasferimento tecnologico fino alle opportunità di promozione per giovani studenti e dottorandi”, dichiara il professor Luca Fanucci, general chair della conferenza e responsabile scientifico per l'Università di Pisa del progetto HiPEAC.
Il professor Luca Fanucci (al centro) con Silvia Panicacci e Gianluca Giuffrida.
“Particolare attenzione hanno suscitato tutte le iniziative promosse dai partner del consorzio “EPI: European Processor Initiative”. La presenza di EPI ha sicuramente attratto a Bologna diverse aziende ed enti che seguono con molto interesse questa iniziativa. Come ad esempio la RISC-V Foundation che ha addirittura annunciato che sposterà la sua sede dagli USA in Europa”, dice il professor Sergio Saponara, Sponsor Committee Co-Chair della conferenza e responsabile scientifico per l'Ateneo pisano della European Processor Initiative.
“HiPEAC rappresenta una grande opportunità di crescita per chi come me svolge il dottorato di ricerca nel settore dell’embedded computing mettendomi in rete con più di 2000 esperti a livello Europeo appartenenti al mondo industriale e della ricerca. Non solo attraverso la conferenza, ma anche attraverso Summer School, Student Challenge e internship presso aziende ed enti ricerca appartenenti alla rete”, aggiunge Silvia Panicacci, dottoranda in Ingegneria dell’Informazione dell'Università di Pisa.
Infine merita segnalare lo STEM-DAY, che si è tenuto nella giornata di martedì 21 gennaio e che ha permesso a circa 80 studenti del settore ICT di confrontarsi con le attività sviluppate nelle aziende leader del settore (quali ARM, GOOGLE, DEEPMIND, STMicroelectronics, Huawei, United Technologies, Nvidia, etc,) per conoscere le posizioni di lavoro ed intership offerte ed in definitiva trovare ispirazione per le loro future carriere nel settore. Luca Zulberti, studente della laurea magistrale in Ingegneria elettronica a Pisa commenta: “La partecipazione a questo evento, insieme ad altri 20 colleghi di ingegneria, mi ha permesso di entrare in contatto e confrontarmi a tu per tu con tecnici e HR di aziende leader del settore e questo mi ha permesso di mettere a fuoco i miei principali interessi in vista dell’inserimento lavorativo post-lauream.“
Balzac politico? E’ on line il nuovo numero di Suite française
È on line il secondo numero di Suite française, rivista open access dedicata alla cultura e alla politica del mondo francofono, diretta dalle professoresse Cristina Cassina dell’Università di Pisa e Michela Nacci dell’Università di Firenze.
Intitolato «Maison Balzac», questo nuovo numero ruota attorno alla figura del grande romanziere del primo Ottocento, e lo fa a partire da una domanda specifica: se Balzac debba, in qualche misura e con quali cautele, considerarsi un autore politico.
Hanno scritto sul tema Judith Lyon-Caen, Alfonso Maurizio Iacono, Pier Paolo Portinaro, Cristina Cassina, Mario Tesini, Anna di Bello, Maurizio Griffo, Stefania Mazzone, Flavien Bertrand de Balanda, Federico Trocini, Giorgia Testa Vlahov, Rossella Bufano.
«Maison Balzac», è on line il nuovo numero di Suite française
È in linea il secondo numero di Suite française, rivista open access dedicata alla cultura e alla politica del mondo francofono, diretta dalle professoresse Cristina Cassina dell’Università di Pisa e Michela Nacci dell’Università di Firenze.
Intitolato «Maison Balzac», questo nuovo numero ruota attorno alla figura del grande romanziere del primo Ottocento, e lo fa a partire da una domanda specifica: se Balzac debba, in qualche misura e con quali cautele, considerarsi un autore politico.
Oltre ai contributi di Judith Lyon-Caen, Alfonso Maurizio Iacono, Pier Paolo Portinaro, Cristina Cassina, Mario Tesini, Anna di Bello, Maurizio Griffo, Stefania Mazzone, Flavien Bertrand de Balanda, Federico Trocini, Giorgia Testa Vlahov, Rossella Bufano, si possono consultare gli ultimi interventi pubblicati in sans souci, uno spazio sempre in movimento, pensato per accogliere approfondimenti sul tema lanciato ogni anno ma anche proposte diverse, provenienti da lettrici e lettori.
Di seguito pubblichiamo un estratto dalla premessa del nuovo numero della rivista.
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Ancora Balzac? Sì, certamente. E per una ragione che non potrebbe essere detta meglio di come l’ha detta Hugo von Hofmannsthal, in uno dei suoi splendidi saggi di inizio Novecento, dedicati all’autore della Comédie humaine: «Non voglio sapere se ho letto tutti i libri di Balzac, e mai potrò saperlo. Poiché quando aprirò gli ultimi, non sarò più lo stesso uomo che ha letto i primi». È una sensazione probabilmente familiare a molti di noi, lettori di Balzac: ognuno con il proprio personale itinerario, con tempi e intensità di lettura diversi, ma tutti persuasi – a tratti anche un poco amaramente persuasi – che il ‘continente Balzac’ non lo si potrà davvero mai del tutto attraversare.
Questo numero monografico di Suite française si pone in questa prospettiva. Uno dei fili connettivi dei saggi che seguono è rappresentato da un grande tema della letteratura critica sulla Comédie humaine: se, ed eventualmente in quali termini, ci sia una dimensione politica nell’opera di Balzac.
Balzac Politico è stato il tema di una giornata di studi svoltasi l’8 febbraio 2019 a Pisa su iniziativa del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, del Dottorato di Ricerca in Filosofia delle Università di Pisa e Firenze e di questa nostra rivista. Alcuni degli interventi presentati in quella circostanza si ponevano l’obiettivo di affrontare la questione della politica in Balzac con una riflessione imperniata su un singolo romanzo, letto appunto in quella specifica prospettiva: si riconosceranno facilmente, proprio questa loro natura, tra i saggi che seguono. Altri contributi, com’è nello spirito della rivista, si sono poi aggiunti su invito della redazione e attraverso il lancio di una call. Tanto da configurare alla fine un quadro composito ma si spera sufficientemente omogeneo, raccordato all’interrogativo di partenza: se debba, in qualche misura e con quali cautele, Balzac considerarsi un autore ‘politico’, ma anche, seppure in maniera peculiarissima, ‘antropologo’, ‘sociologo’, ‘storico’, ‘moralista’.
La nostra impressione, fin dal momento di definire le linee del seminario pisano, è che ci sia sempre, nella Comédie humaine, un retroscena ‘politico’, anche dove la politica (o la storia) è in apparenza assente. Tra ‘descrizione’ e immaginazione (quale delle due in Balzac abbia più a che fare con l’invenzione, è difficile dire) i temi politici, non sono mai – o quasi mai – del tutto esplicitati e chiariti, sotto il profilo di una precisa adesione personale. Ma forse anche proprio per questo, risultano – nel tessuto della Comédie humaine – onnipresenti.
Gennaro Carillo, Cristina Cassina, Mario Tesini
Ex allievo Unipi e Sant’Anna premiato al Senato degli Stati Uniti
Un ex allievo di Scienze Giuridiche, diplomato alla Scuola Superiore Sant’Anna e laureato all’Università di Pisa, istituzioni con cui prosegue la collaborazione, è l’unico accademico europeo ad aver vinto il “Future of Privacy Award”, assegnato dal “Future of Privacy Forum”, organizzazione non-profit statunitense che unisce industrie, studiosi, avvocati dei consumatori, enti e istituzioni, per esplorare le sfide poste dall’innovazione tecnologica, sviluppare protezioni per la privacy, definire norme etiche e andare verso pratiche commerciali praticabili. Gianclaudio Malgieri – questo il nome dell’ex allievo (foto a destra) – è ora affiliato al LiderLab dell’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola Superiore Sant’Anna, ed è stato invitato a ritirare il riconoscimento giovedì 6 febbraio al Senato degli Stati Uniti d’America, dove sarà premiato per il paper “Algorithmic Impact Assessments under the GDPR: Producing Multi-layered Explanations”, di cui è autore insieme a Margot Kaminski, ricercatrice dell’Università del Colorado.
Quello di Gianclaudio Malgieri e di Margot Kaminski è risultato uno dei cinque studi selezionati a livello mondiale, per il “Future of Privacy Award” (il nome completo del premio è “Privacy Papers for Policymakers Award”), i cui autori saranno premiati giovedì 6 febbraio a Washington. Nello stesso giorno, lo studio sarà anche presentato alla Federal Trade Commission americana (l‘agenzia federale USA che si occupa di tutela dei consumatori e di concorrenza). Nel paper selezionato, i due studiosi propongono un metodo innovativo nella valutazione dell’impatto degli algoritmi alla luce del GDPR, il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati Personali, che apre nuove possibilità e scenari nella tutela della privacy combinando per la prima volta due strumenti nella tutela dai rischi degli algoritmi di profilazione.
Allievo alla Scuola Superiore Sant’Anna di Giovanni Comandé, docente di diritto privato comparato, Gianclaudio Malgieri ha 27 anni: si è diplomato alla Scuola Superiore Sant’Anna nel 2017, dopo essersi laureato nel 2016 in Giurisprudenza all’Università di Pisa, presentando una tesi sulla regolamentazione degli algoritmi di profilazione. Docente nei corsi DPO – Data Protection Officer organizzati dal Lider Lab dell’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola Sant’Anna, collaboratore della cattedra di Diritto dell’Informatica dell’Università di Pisa, Gianclaudio Malgieri sta ora completando un Dottorato alla VUB di Bruxelles (Vrije Universiteit Brussel), nel gruppo di ricerca LSTS – Law, Science, Technologies and Society.
“Nello studio per il quale sarò premiato – spiega Gianclaudio Malgieri – io e la mia coautrice proponiamo di utilizzare la valutazione di impatto sulla protezione dei dati (DPIA) per spiegare e giustificare gli algoritmi di profilazione rendendoli ancora più trasparenti. Questo comporta un vantaggio per le imprese, aumentando la correttezza e l’accountability (responsabilità, NdR) degli algoritmi attraverso un approccio sistematico”. Un esempio: nel mondo delle assicurazioni i cittadini rilasciano una serie di informazioni personali quali sesso, data di nascita… Sulla base di queste informazioni, un algoritmo valuta, predice il rischio e lo quantifica. “I soggetti – spiega Gianclaudio Malgieri – hanno il diritto di capire come avviene questo processo, di chiedere spiegazioni e di essere rassicurati sul fatto che, in queste valutazioni, non vi siano criteri discriminatori”.
Oltre alla discriminazione, un altro rischio che tale strumento dovrebbe mitigare è quello della manipolazione commerciale. È avvenuto, ad esempio, che alcune donne vittime di violenza, negli Stati Uniti, ricevessero avvisi che reclamizzavano strumenti di autodifesa: in questo caso il rischio di manipolazione era alto, perché si puntava sul trauma e sull’emotività. Con il diritto alla spiegazione degli algoritmi, Gianclaudio Malgieri e Margot Kaminski combinano la valutazione d’impatto, che dal 2018 è uno strumento obbligatorio per tutti i trattamenti di dati ad alto rischio, per i diritti e le libertà fondamentali gli individui. “Si tratta, in pratica – prosegue Malgieri – di tutti i trattamenti che possono comportare rischi di discriminazione, manipolazione, perdita di controllo dei dati, danni economici o psicologici e così via. Tra questi spiccano i trattamenti su larga scala di dati sensibili, i trattamenti di dati derivanti dalle telecamere di videosorveglianza, oppure decisioni automatizzate che si basano su valutazioni della personalità”.