Incarico per “Studio delle Inscriptiones falsae di due centri dell’Etruria Romana (Caere e Careiae) e delle Ligorianae Etruriae Meridionali Tributae”
Incarico per “Revisione delle bozze e redazione degli indici del volume in pubblicazione Stimme der Goetter, a cura di H. Seng, L.M. Tissi e Ch.O. Tommasi”
Avviso di fabbisogno interno per attività di supporto a una ricerca-azione co-finanziata dal CESVO
Il premio internazionale «Galileo Galilei» assegnato a Carlos Manuel Petit Calvo e Michele Guarneri
Carlos Petit Calvo e Michele Guarnieri sono i vincitori del premio internazionale «Galileo Galilei» 2019 promosso dai Rotary club italiani, uno dei riconoscimenti culturali più importanti d'Europa e punto di riferimento per la promozione della cultura italiana, che dal 2006 viene conferito anche a studiosi italiani che si siano distinti nelle scienze fisiche, mediche, geografiche, dell'ingegneria, della terra, chimiche, agrarie e biologiche.
Il 58mo premio Galilei è stato assegnato allo storico del diritto italiano Carlos Manuel Petit Calvo della giuria composta dal professor Marco Mancini (Presidente della Fondazione), Marco Cavina, Loredana Garlati, Bernardo Sordi Claudia Storti e Saverio Sani (Segretario del Premio). "La Giuria internazionale ha ritenuto il professor Carlos Petit Calvo, docente di Storia del diritto e delle istituzioni nell’Università di Huelva, pienamente meritevole del conferimento del premio per l’ampia, variegata produzione scientifica che ha abbracciato, nel corso di una lunga ed ininterrotta attività di ricerca, sia l’esperienza giuridica medievale sia l’esperienza moderna, con risultati che, in particolare per la storia del diritto commerciale , appaiono di sicura rilevanza internazionale ed unanimemente apprezzati"
A Michele Guarnierii, co-founder e CEO alla HiBot Corporation a Tokyo, è andato il premio per la scienza, giunto alla 14ma edizione dedicata alle scienze dell'Ingegneria, assegnato dalla giuria composta dai Professori Marco Mancini (Presidente della Fondazione), John-John Cabibhan, Dirk Leferber, Lorenzo Masia, Massimiliano Zecca e Saverio Sani (Segretario del Premio)
La Giuria internazionale ha apprezzato la sua straordinaria combinazione di qualità scientifiche, tecnologiche e umane. Il suo specifico impegno è focalizzato sullo sviluppo di soluzioni robotiche pratiche per ambienti estremi e pericolosi per l’essere umano. Alcune delle sue realizzazioni sono state utilizzate durante le operazioni di ricerca e salvataggio seguite allo tsunami che ha colpito il Giappone nel 2011.
La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 5 ottobre nell'aula magna del palazzo della Sapienza alla presenza del rettore Paolo Mancarella e il presidente della Fondazione premio «Galileo Galilei» dei Rotary club italiani, Marco Mancini e l'assessore del Comune di Pisa, Massimo Dringoli.
Le foto della cerimonia
Arts and Humanities: l’Università di Pisa sesta in Italia nella classifica del Times Higher Education by subject
Sono stati pubblicati dal Times Higher Education i World University Rankings 2020 by subject, specifici per il settore "Arts and Humanities”. A livello mondiale l'Università di Pisa sale dalla posizione 251-300 alla 201-250, risultando al sesto posto a livello italiano insieme agli Atenei Ca’ Foscari di Venezia e Trento. La classifica include un sottoinsieme di discipline che afferiscono all’area “Arts and Humanities”, nello specifico "Art, performing arts and design”, "Languages, literature and linguistics”, "History, philosophy and theology”, “Architecture” e “Archaeology”.
La metodologia usata per stilare la classifica utilizza gli stessi 13 indicatori che vengono usati per la classifica generale del THE, ricalibrati però per ogni singola disciplina con criteri specifici. I criteri usati per i ranking di “Arts and Humanities” sono la didattica, la ricerca, il numero di citazioni, l’internazionalizzazione e l’innovazione.
Nelle prossime settimane il Times Higher Education pubblicherà i ranking by subject di tutte le altre aree: Engineering & Technology e Computer Science; Social Sciences, Business & Economics, Education e Law; Life Sciences, Physical Sciences, Psychology e Clinical.
Arts and Humanities: l’Ateneo sesto in Italia nella classifica del Times Higher Education by subject
Sono stati pubblicati dal Times Higher Education i World University Rankings 2020 by subject, specifici per il settore "Arts and Humanities”. A livello mondiale l'Università di Pisa sale dalla posizione 251-300 alla 201-250, risultando al sesto posto a livello italiano insieme agli Atenei Ca’ Foscari di Venezia e Trento. La classifica include un sottoinsieme di discipline che afferiscono all’area “Arts and Humanities”, nello specifico "Art, performing arts and design”, "Languages, literature and linguistics”, "History, philosophy and theology”, “Architecture” e “Archaeology”.
La metodologia usata per stilare la classifica utilizza gli stessi 13 indicatori che vengono usati per la classifica generale del THE, ricalibrati però per ogni singola disciplina con criteri specifici. I criteri usati per i ranking di “Arts and Humanities” sono la didattica, la ricerca, il numero di citazioni, l’internazionalizzazione e l’innovazione.
Nelle prossime settimane il Times Higher Education pubblicherà i ranking by subject di tutte le altre aree: Engineering & Technology e Computer Science; Social Sciences, Business & Economics, Education e Law; Life Sciences, Physical Sciences, Psychology e Clinical.
'Comunicare un museo d’arte': studenti dell'Università per il San Matteo
Università di Pisa e Museo Nazionale di San Matteo presentano domenica 6 ottobre, alle ore 10, i risultati del Progetto speciale per la didattica "Università Musei Pubblici: prodotti di comunicazione per il Museo Nazionale di San Matteo".
Grazie alla innovativa, stretta e fruttuosa collaborazione tra le due istituzioni, nata con il corso di Comunicazione museale tenuto dalla professoressa Antonella Gioli, è stato condotto un progetto finanziato dall’Università di Pisa che ha realizzato i prototipi pensati in aula.
Prodotti a stampa, digitali e multimediali sono stati ideati, sviluppati e realizzati da studenti di diversi corsi di laurea (quelli triennali in Scienze dei Beni Culturali e Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione e quello magistrale in Storia delle Arti Visive dello Spettacolo e Nuovi Media), seguiti dalla responsabile del Progetto e da giovani ricercatori e specializzandi, per innovare la comunicazione e promuovere la conoscenza, comprensione ed esperienza del Museo Nazionale di San Matteo e delle sue eccezionali opere d’arte. Si tratta di un nuovo modo di fare formazione: lavorare su casi concreti per saldare lo studio storico alla realizzazione di prodotti, le elaborazioni ideali alle esigenze reali, il rigore dei contenuti alla diffusione della cultura.
I risultati di tale percorso formativo, che è diventato anche un percorso di ricerca disciplinare e interdisciplinare, costituiscono inoltre un significativo contributo del gruppo di lavoro e dell’Università al Museo, ai suoi diversi pubblici (cittadini e turisti, adulti e bambini) e al patrimonio culturale cittadino, con pieno sviluppo della collaborazione tra Università e città e della cosiddetta Terza missione, cioè la valorizzazione e l'impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico.
La presentazione dei nuovi strumenti di comunicazione del Museo si terrà domenica 6 ottobre in occasione della prima domenica del mese a ingresso gratuito istituita da ottobre a marzo dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo con l’iniziativa #iovadoalmuseo.
Parteciperanno il rettore Paolo Maria Mancarella, il prorettore per la Didattica, Marco Abate, il direttore del Museo Nazionale di San Matteo, Fabrizio Vallelonga, e la curatrice delle collezioni, Giulia Coco, per il Polo museale della Toscana diretto da Stefano Casciu, la responsabile del progetto Antonella Gioli con il gruppo di lavoro. I prodotti, con obiettivi e caratteristiche, saranno illustrati dagli stessi studenti coinvolti nell'iniziativa: Filipe Bertolucci, Gemma Bolognesi, Donato Burroni, Olga Caetani, Matteo Carli, Federica Frascaro, Andrea Ginocchi, Gaia Sara Ignesti, Silvia Mazzoni, Davide Musco, Giulia Nicolosi, Marco Niemen e Virginia Valeri.
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Progetto speciale per la didattica dell’Università di Pisa - "Università Musei Pubblico: prodotti di comunicazione per il Museo Nazionale di San Matteo"
Responsabile: Antonella Gioli con Martina Lerda (Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere e MUSEIA-Laboratorio di cultura museale), in collaborazione con Caterina Bay, Giulia Coco, Pierluigi Nieri, Fabrizio Vallelonga (Polo museale della Toscana-Museo Nazionale di San Matteo);
Studenti: Filipe Bertolucci, Gemma Bolognesi, Donato Burroni, Olga Caetani, Matteo Carli, Federica Frascaro, Andrea Ginocchi, Gaia Sara Ignesti, Silvia Mazzoni, Davide Musco, Giulia Nicolosi, Marco Niemen, Virginia Valeri (corsi di laurea triennale Scienze dei Beni Culturali e Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione, corso di laurea magistrale Storia delle Arti Visive dello Spettacolo e Nuovi Media);
Progetto con il supporto di Elena Janniello, Marina Sabatini, Rita Salis (Scuola di Specializzazione in Beni storico-artistici di Pisa).
Elena Bonaccorsi nuova direttrice del Museo di Storia Naturale di Calci
È la professoressa Elena Bonaccorsi la nuova direttrice del Museo di Storia Naturale di Calci dell’Università di Pisa. Già vice direttrice del Museo, Elena Bonaccorsi è docente di Mineralogia e svolge la sua attività di ricerca presso il dipartimento di Scienze della Terra, dove si è occupata in questi anni di cristallografia strutturale e cristallochimica di minerali. Oltre all’attività accademica, Elena Bonaccorsi è stata membro del Comitato Scientifico Regionale della Toscana per l’Educazione Scientifica e responsabile del GEOLAB laboratorio didattico di Scienze della Terra del suo Dipartimento. Collabora con la Ludoteca Scientifica per l’organizzazione dei percorsi dedicati alle scuole. Ha organizzato diverse mostre didattico-scientifiche e laboratori didattici a Pisa, Firenze, e Genova; ha svolto workshop per insegnanti all’interno dell’iniziativa regionale Pianeta Galileo, sessioni in convegni nazionali sulla didattica delle geoscienze e corsi di formazione per insegnanti.
A pochi giorni dall’entrata in carica, Elena Bonaccorsi annuncia le novità che riguarderanno il Museo nelle prossime settimane e commenta la sua nomina a direttrice: «Assumere la direzione del Museo dopo quella di Roberto Barbuti, è una grande responsabilità – commenta la professoressa – Però ci sono due elementi che mi incoraggiano. Il primo è che tutto quanto è stato fatto di importante, bello e prezioso al museo in questi ultimi anni ha avuto in Roberto Barbuti la mente, l'anima e la regia, ma è stato realizzato grazie alla collaborazione di tante persone, in particolare del personale del museo. So quindi di poter contare su un gruppo di persone molto motivate e disponibili. Il rettore mi ha confermato l'attenzione che l’Ateneo ha sempre avuto per la nostra struttura, e confido che anche le realtà del territorio ci riservino la stessa fiducia "meritata sul campo" in questi anni.
Il secondo elemento è la continuità: il prossimo anno ci vedrà impegnati nella realizzazione di progetti sui quali abbiamo lavorato e stiamo ancora lavorando intensamente. Inaugureremo una nuova sala "immersiva" dedicata alla biodiversità, in cui il visitatore viaggerà in cinque continenti, circondato da animali tassidermizzati della collezione Barbero e della collezione storica del museo. Abbiamo in programma un nuovo allestimento multisensoriale per la galleria dei minerali. Inaugureremo a novembre la nuova mostra temporanea dedicata a quei fenomeni spettacolari e impressionanti che chiamiamo vulcani. Continuità vuol dire che il museo continuerà il suo lavoro - a volte appariscente ma anche 'ordinario' - di presenza nell'università, sul territorio, nelle scuole, con le insegnanti e gli insegnanti, con i visitatori esperti, con i visitatori di passaggio, con chi vuole imparare e con chi vuole giocare con la scienza. Per questi ultimi, tra l'altro, ecco un'anteprima: il museo avrà uno stand a LuccaComics, cercateci e scoprirete il lato ludico degli operatori del museo.
Io sono una geologa: a Geologia ci insegnano a considerare la Terra come un sistema, in cui parti diverse interagiscono tra loro e che si può capire solo guardandolo nella sua complessità. Ci insegnano anche che fenomeni rilevanti possono avvenire in tempi brevissimi, ma anche che piccoli eventi possono avere straordinari effetti sui tempi lunghi. Da geologa, spero di essere una direttrice che saprà guardare alla complessità della realtà del museo, essere "sul pezzo" nella frenetica vita dietro le sue quinte, e seminare piccole cose che possano a lungo termine rendere il museo sempre più vicino alle persone».
Elena Bonaccorsi nuova direttrice del Museo di Storia Naturale di Calci
È la professoressa Elena Bonaccorsi la nuova direttrice del Museo di Storia Naturale di Calci dell’Università di Pisa. Già vice direttrice del Museo, Elena Bonaccorsi è docente di Mineralogia e svolge la sua attività di ricerca presso il dipartimento di Scienze della Terra, dove si è occupata in questi anni di cristallografia strutturale e cristallochimica di minerali. Oltre all’attività accademica, Elena Bonaccorsi è stata membro del Comitato Scientifico Regionale della Toscana per l’Educazione Scientifica e responsabile del GEOLAB laboratorio didattico di Scienze della Terra del suo Dipartimento. Collabora con la Ludoteca Scientifica per l’organizzazione dei percorsi dedicati alle scuole. Ha organizzato diverse mostre didattico-scientifiche e laboratori didattici a Pisa, Firenze, e Genova; ha svolto workshop per insegnanti all’interno dell’iniziativa regionale Pianeta Galileo, sessioni in convegni nazionali sulla didattica delle geoscienze e corsi di formazione per insegnanti.
A pochi giorni dall’entrata in carica, Elena Bonaccorsi annuncia le novità che riguarderanno il Museo nelle prossime settimane e commenta la sua nomina a direttrice: «Assumere la direzione del Museo dopo quella di Roberto Barbuti, è una grande responsabilità – commenta la professoressa – Però ci sono due elementi che mi incoraggiano. Il primo è che tutto quanto è stato fatto di importante, bello e prezioso al museo in questi ultimi anni ha avuto in Roberto Barbuti la mente, l'anima e la regia, ma è stato realizzato grazie alla collaborazione di tante persone, in particolare del personale del museo. So quindi di poter contare su un gruppo di persone molto motivate e disponibili. Il rettore mi ha confermato l'attenzione che l’Ateneo ha sempre avuto per la nostra struttura, e confido che anche le realtà del territorio ci riservino la stessa fiducia "meritata sul campo" in questi anni.
Il secondo elemento è la continuità: il prossimo anno ci vedrà impegnati nella realizzazione di progetti sui quali abbiamo lavorato e stiamo ancora lavorando intensamente. Inaugureremo una nuova sala "immersiva" dedicata alla biodiversità, in cui il visitatore viaggerà in cinque continenti, circondato da animali tassidermizzati della collezione Barbero e della collezione storica del museo. Abbiamo in programma un nuovo allestimento multisensoriale per la galleria dei minerali. Inaugureremo a novembre la nuova mostra temporanea dedicata a quei fenomeni spettacolari e impressionanti che chiamiamo vulcani. Continuità vuol dire che il museo continuerà il suo lavoro - a volte appariscente ma anche 'ordinario' - di presenza nell'università, sul territorio, nelle scuole, con le insegnanti e gli insegnanti, con i visitatori esperti, con i visitatori di passaggio, con chi vuole imparare e con chi vuole giocare con la scienza. Per questi ultimi, tra l'altro, ecco un'anteprima: il museo avrà uno stand a LuccaComics, cercateci e scoprirete il lato ludico degli operatori del museo.
La professoressa Elena Bonaccorsi con lo staff del Museo.
Io sono una geologa: a Geologia ci insegnano a considerare la Terra come un sistema, in cui parti diverse interagiscono tra loro e che si può capire solo guardandolo nella sua complessità. Ci insegnano anche che fenomeni rilevanti possono avvenire in tempi brevissimi, ma anche che piccoli eventi possono avere straordinari effetti sui tempi lunghi. Da geologa, spero di essere una direttrice che saprà guardare alla complessità della realtà del museo, essere "sul pezzo" nella frenetica vita dietro le sue quinte, e seminare piccole cose che possano a lungo termine rendere il museo sempre più vicino alle persone».
Eike Schmidt inaugura all'Università di Pisa l'anno accademico di Scienze dei Beni Culturali
Sarà Eike Schmidt, il direttore degli Uffizi, a inaugurare l'anno accademico del corso di laurea in Scienze dei Beni Culturali dell'Università di Pisa, con una lezione in cui farà il bilancio dei quasi quattro anni trascorsi alla guida delle Gallerie fiorentine e si proietterà sulle prossime prospettive di sviluppo. "Le Gallerie degli Uffizi per le generazioni del futuro" è il titolo della Lectio che il direttore Schmidt terrà martedì 8 ottobre, alle ore 11, nell'Aula Magna Nuova della Sapienza, preceduto dai saluti del rettore Paolo Mancarella, del direttore del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, Pierluigi Barrotta, e della presidente del corso di laurea in Scienze dei Beni Culturali, Cinzia Sicca.
"Nel maggio del 2000 - spiega la professoressa Sicca - ho avuto modo di conoscere Eike Schmidt, allora dottorando dell'Università di Heidelberg e assistente del direttore del Kunsthistorisches Institut di Firenze, come iscritto al corso intensivo su Produzione e storia della scultura europea che avevo organizzato a Pisa. L'ho ritrovato un paio di anni dopo alla National Gallery of Art di Washington, dove è rimasto come curatore fino al 2006, per poi passare al dipartimento di Scultura e delle Arti decorative del Getty Museum di Los Angeles e, dopo una parentesi a Londra da Sotheby’s, al Minneapolis Institue of Art, dove è stato James Ford Bell Curator e capo del dipartimento di arti decorative, tessili e scultura. Ancor più nel suo periodo fiorentino ho potuto incontrarlo diverse volte e ora sono felice che il dottor Schmidt abbia accettato l'invito a illustrare ai nostri studenti la sua esperienza e ciò che lui vorrebbe realizzare agli Uffizi nei prossimi anni".
Eike Schmidt dirige gli Uffizi dal 2015 ed è stato artefice di un percorso di completa trasformazione delle Gallerie, oggi più efficienti nell'accoglienza del pubblico e con numerose sale riallestite. Soprattutto il dottor Schmidt ha introdotto una cultura della ricerca e del dialogo che si è espletata di recente anche attraverso la creazione di uno spazio dedicato agli incontri, l'Auditorium, situato sotto il loggiato di ponente degli Uffizi dove si svolgono cicli di conferenze e convegni. Di tutto questo parlerà a Pisa Eike Schmidt, riassumendo anche l'altra brillante idea legata alla serie di mostre di piccole e medie dimensioni che sono state organizzate in particolare nell'ultimo anno, in occasione del genetliaco di Cosimo I. Schmidt riassumerà infine la politica di acquisti perseguita dagli Uffizi, che ha permesso di assicurare al museo opere di rara qualità e non ultimi i due dipinti di Daniele da Volterra provenienti dalla collezione senese Pannocchieschi d’Elci.