Giorno della Memoria: lectio magistralis del professor Franceschini su Primo Levi
In occasione dell'81mo anniversario dalla infausta promulgazione delle leggi razziali italiane firmate a Pisa da Vittorio Emanuele III nel 1938, il 5 settembre alle 10,45 nella sala Gronchi della tenuta di Rossore il professore Fabrizio Franceschini, direttore del Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici dell'Università di Pisa (CISE), terrà una lectio magistralis dal titolo “Primo Levi, Capaneo: gli ebrei "pisani".
Oltre ad affrontare alcuni aspetti della persecuzione razziale nella nostra città, il fulcro della lectio sarà l'illustrazione di un racconto poco noto di Primo Levi - nel terribile scenario di Auschwitz - che vede come protagonisti un ebreo pisano e uno studente polacco a Pisa, con molti e originali riferimenti all'ambiente goliardico pisano.
L’appuntamento fa parte delle manifestazioni indette dal Comune di Pisa per il 5 settembre “Giorno della Memoria contro la persecuzione contro gli ebrei e le ebree contro ogni razzismo”.
Stagioni più instabili e estremizzazione del clima: dal lago più antico d’Europa le indicazioni sul futuro del Mediterraneo
Stagioni più estreme, con estati più calde e aride e maggiore instabilità autunnale dovuta a forti precipitazioni specie fra settembre e dicembre. Questa potrebbe essere la tendenza futura del clima nel Mediterraneo a seguito del riscaldamento globale che emerge dallo studio dei sedimenti del lago di Ohrid, il più antico di Europa, al confine tra Albania e Macedonia del Nord. La notizia arriva da uno studio appena pubblicato sulla rivista Nature e condotto da un vasto consorzio internazionale capitanato dal professore Bernd Wagner dell’Università di Colonia e coordinato per l’Italia dal professore Giovanni Zanchetta del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, fra i “Principal Investigator” dell’intero progetto.
“Le proiezioni dei modelli fisico-matematici sul clima futuro nel Mediterraneo a seguito del riscaldamento globale sono caratterizzate da ampie incertezze soprattutto per quanto riguarda l’andamento delle precipitazioni, da cui dipende la disponibilità idrica di oltre 450 milioni di persone – spiega Zanchetta - Per comprendere meglio i possibili scenari futuri è quindi necessario indagare il clima passato e da questo punto di vista il lago Ohrid è uno scrigno ricco di informazioni preziosissime sull’evoluzione clima nel Mediterraneo nell’ultimo milione e mezzo di anni”.
Per “leggere” il clima passato e ricavare indicazioni sul futuro, i ricercatori hanno analizzate per cinque anni i quasi tre km di carote di sedimento recuperate dal fondale del lago durante una campagna di carotaggio profondo realizzata nel 2013. I campioni sono quindi stati suddivisi e analizzati presso i vari istituti di ricerca, fra cui anche i laboratori dell’Università di Pisa.
“Le proprietà geochimiche e il contenuto di polline rinvenuti nei carotaggi hanno mostrato un aumento delle precipitazioni nel periodo autunnale e invernale, legato ad un riscaldamento delle temperature superficiali del Mar Mediterraneo, che si verifica durante i periodi caldi e interglaciali – conclude Eleonora Regattieri ricercatrice dell’Università di Pisa e coautrice dello studio su Nature- Effetti simili potrebbero quindi derivare dal recente riscaldamento climatico di origine antropica, e in questo contesto, le ricerche sul lago di Ohrid possono essere utili per migliorare le proiezioni future sul cambiamento climatico”.
I partner italiani del consorzio internazionale che ha realizzato lo studio, oltre all’Ateneo pisano sono le Università di Firenze, Bari, Reggio Emilia e Roma Sapienza, il CNR e l’ Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV).
Dal lago più antico d’Europa indicazioni sul clima futuro del Mediterraneo
Stagioni più estreme, con estati più calde e aride e maggiore instabilità autunnale dovuta a forti precipitazioni specie fra settembre e dicembre. Questa potrebbe essere la tendenza futura del clima nel Mediterraneo a seguito del riscaldamento globale che emerge dallo studio dei sedimenti del lago di Ohrid, il più antico di Europa, al confine tra Albania e Macedonia del Nord. La notizia arriva da uno studio appena pubblicato sulla rivista Nature e condotto da un vasto consorzio internazionale capitanato dal professore Bernd Wagner dell’Università di Colonia e coordinato per l’Italia dal professore Giovanni Zanchetta del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, fra i “Principal Investigator” dell’intero progetto.
La piattaforma di carotaggio durante le operazioni notturne di recupero del sedimento
“Le proiezioni dei modelli fisico-matematici sul clima futuro nel Mediterraneo a seguito del riscaldamento globale sono caratterizzate da ampie incertezze soprattutto per quanto riguarda l’andamento delle precipitazioni, da cui dipende la disponibilità idrica di oltre 450 milioni di persone – spiega Zanchetta - Per comprendere meglio i possibili scenari futuri è quindi necessario indagare il clima passato e da questo punto di vista il lago Ohrid è uno scrigno ricco di informazioni preziosissime sull’evoluzione clima nel Mediterraneo nell’ultimo milione e mezzo di anni”.
I quasi tre km di carote recuperate
Per “leggere” il clima passato e ricavare indicazioni sul futuro, i ricercatori hanno analizzate per cinque anni i quasi tre km di carote di sedimento recuperate dal fondale del lago durante una campagna di carotaggio profondo realizzata nel 2013. I campioni sono quindi stati suddivisi e analizzati presso i vari istituti di ricerca, fra cui anche i laboratori dell’Università di Pisa.
ll professore Giovanni Zanchetta e la dottoressa Eleonora Regattieri
“Le proprietà geochimiche e il contenuto di polline rinvenuti nei carotaggi hanno mostrato un aumento delle precipitazioni nel periodo autunnale e invernale, legato ad un riscaldamento delle temperature superficiali del Mar Mediterraneo, che si verifica durante i periodi caldi e interglaciali – conclude Eleonora Regattieri ricercatrice dell’Università di Pisa e coautrice dello studio su Nature- Effetti simili potrebbero quindi derivare dal recente riscaldamento climatico di origine antropica, e in questo contesto, le ricerche sul lago di Ohrid possono essere utili per migliorare le proiezioni future sul cambiamento climatico”.
I partner italiani del consorzio internazionale che ha realizzato lo studio, oltre all’Ateneo pisano sono le Università di Firenze, Bari, Reggio Emilia e Roma Sapienza, il CNR e l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV).
Tesi di dottorato dell'Unipi vince il premio "Nobile" 2019
Filippo Chiarello, PhD presso il dipartimento di Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni dell’Università di Pisa, è il vincitore del Premio Nazionale Bernardo Nobile 2019, nella categoria tesi di dottorato. Il premio, bandito dall'Area Science Park di Trieste, assegna un premio di 2500 euro al lavoro che abbia utilizzato esplicitamente i brevetti come fonte di informazione.
La tesi dal titolo Mining Technical Knowledge. Natural Language Processing Techniques and Engineering Management Methods è stata discussa sotto la supervisione dei professori Andrea Bonaccorsi e Gualtiero Fantoni.
La tesi studia come l'Intelligenza Artificiale può aiutare ingegneri e manager a estrarre informazioni da grandi moli di dati, in formato testuale. L'approccio adottato nella ricerca ha consentito anche di sviluppare soluzioni software innovative per l'analisi e l'applicazione in contesti industriali. Nella tesi di Chiarello è data ampia evidenza di come le informazioni contenute nei brevetti e negli articoli scientifici possano riguardare diversi ambiti (come design di prodotto, gestione delle risorse umane o marketing), se si riesce a mettere insieme la conoscenza degli esperti di dominio con la potenza computazionale dei moderni algoritmi di Intelligenza Artificiale. L'allargamento delle fonti d'informazione a settori meno scontati, la creazione di ‘ponti’ fra queste fonti, quali ad esempio fra social network e brevetti o fra Wikipedia e la letteratura scientifica, conferisce un ulteriore carattere di originalità al lavoro.
“Si tratta di un riconoscimento prestigioso, che è frutto anche di un sistema di lavoro del gruppo di ricerca del quale faccio parte. Infatti, le conoscenze multidisciplinari che il gruppo coltiva, nonché le numerose collaborazioni di ricerca con centri e imprese, sono essenziali per fare ricerca in questi ambiti” – afferma l’ing. Chiarello.
Filippo Chiarello, 29 anni, originario di Grosseto, è attualmente assegnista di ricerca in Ingegneria economico-gestionale e lavora al progetto Erasmus+ Ulisse. È Project Manager del progetto "Understanding European Projects through Text Mining" (Fondazione Giacomo Brodolini, Università di Pisa) e teaching assistant per l'insegnamento "Strategic and Competitive Intelligence", della professoressa Antonella Martini (MSc Data Science & Business Informatics). Ha al suo attivo collaborazioni di ricerca con lo spin-off Erre Quadro ed è fondatore di una sua start-up – Texty - con la quale ha vinto il I e II premio alla competizione Lazio Innova 2019, sul tema HR 4.0.
Avviso di fabbisogno interno "Collaborazione alla redazione di una pubblicazione inerente le tematiche del Master Universitario di II Livello in Building Information Modeling, BIM Manager
Incarico per: “Rilevazione e analisi dei dati relativamente all’indagine su –Identità, bisogni e caratteri strutturali delle associazioni di promozione sociale in Toscana”, analisi dei dati, stesura del report.
Incarico per “Raccolta e inserimento dei dati relativamente all’indagine su - Identità, bisogni e caratteri strutturali delle associazioni di promozione sociale in Toscana”, ed in particolare: Raccolta dati e imputazione dati.
Incarico per l’implementazione dell’approccio Lean Thinking e dei concetti e delle pratiche della Lean Organization all’interno della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno
Soccer Data Challenge al Festival dello Sport: iscrizioni fino al 12/9
L'Università di Pisa, insieme a CNR, Università di Trento e Gazzetta dello Sport, organizza la seconda edizione della Soccer Data Challenge, nel contesto del Festival dello Sport a Trento.
La Soccer data challenge è una competizione promossa da SoBigData e aperta a tutti gli appassionati di dati e calcio. Il 10 ed 11 Ottobre a Trento si svolgerà la seconda edizione. Le squadre partecipanti avranno 30 ore di tempo per risolvere un problema analitico legato al calcio, utilizzando il più grande dataset di eventi di gioco mai rilasciato prima.
I finalisti presenteranno i loro lavori ad una giuria di professionisti del mondo del calcio e dei BigData. Per i vincitori il premio è di 5000 euro.
Le iscrizioni sono aperte fino al 12 settembre.