La canzone d'autore secondo Enrico de Angelis - concerto con proiezione
Domenica 25 novembre, alle 19, nella sala 2 del Cinema Arsenale, l’associazione culturale studentesca LiberLabor organizza il concerto con proiezione "La canzone d'autore secondo Enrico de Angelis".
Il docufilm, prodotto tra maggio e luglio del 2017 con i contributi alle attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa, indaga con ironia e leggerezza l'evoluzione storica del cantautorato dal punto di vista di Enrico de Angelis, giornalista e critico musicale nonché storico direttore artistico del Premio Tenco, il quale ha scritto e curato numerosi libri e collane in materia di “canzone d’autore”, espressione da lui stesso coniata nel 1969.
La regia e la direzione artistica dell'opera video sono a cura di Michelangelo Ricci.
Alla proiezione seguirà un omaggio musicale dal vivo alla canzone d'autore ad opera di Pier Francesco Poggi e Carmine Torchia.
L’evento, ad ingresso gratuito, è realizzato con i contributi dell'ateneo per le attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa.
Per informazioni:
https://www.facebook.com/liberlabor/
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Stupido Chicory! Studio poetico tra i Fiori di Bach - concerto performativo
Giovedì 22 novembre, alle 21.30, al Cinema Teatro Nuovo, l’associazione LiberLabor presenta in anteprima il libro di filastrocche, edito in autoproduzione, "Stupido Chicory! Uno studio poetico sui fiori di Bach" di Gabriella Rago, che leggerà alcune delle poesie tratte dal libro, accompagnata al contrabbasso da Roberto Bellatalla.
L’evento, ad ingresso gratuito, è realizzato con i contributi dell'ateneo per le attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa.
Per informazioni:
https://www.facebook.com/liberlabor/
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Cantacronache. I pionieri della canzone civile
Lunedì 26 novembre alle ore 21, presso il Cinema Lumiére di Pisa (Vicolo del Tidi 6) si tiene la conversazione-concerto "Cantacronache. I pionieri della canzone civile", organizzato dall'associazione culturale studentesca “Liber Labor”.
Enrico de Angelis, scrittore, giornalista e storico della canzone, Alessio Lega, cantautore e interprete del canto sociale italiano e Guido Baldoni, che da anni si occupa di commistione tra musica dal vivo, parola e teatro ripercorreranno le fasi salienti del movimento anticonformista che ha denunciato, raccontandola, la realtà culturale, politica e sociale dell'Italia del Boom Economico.
Tra il 1958 e il 1962 un manipolo di intellettuali torinesi (compresi scrittori e poeti come Italo Calvino e Franco Fortini) provarono a utilizzare la canzone non come strumento di evasione ma come rappresentazione della reale vita quotidiana, in tutte le sue espressioni, da quelle private a quelle sociali, dando non a caso a quel movimento il nome “Cantacronache”. Pur non raggiungendo vasta notorietà, questo gruppo ha praticamente inventato una nuova “canzone civile”, spesso di denuncia, di protesta e di satira, che ha informato di sé tutta la successiva canzone d’autore, sia quella politicamente militante del Nuovo Canzoniere Italiano e simili, sia quella di cantautori più classici come Tenco, De André o Guccini. Enrico de Angelis ne ripercorre la storia, con l’aiuto degli esempi dal vivo cantati da Alessio Lega con Guido Baldoni alla fisarmonica..
Ingresso gratuito
L'evento è realizzato con il contributo finanziario dell'Università di Pisa.
Info
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Cantacronache. I pionieri della canzone civile
Lunedì 26 novembre alle ore 21, presso il Cinema Lumiére di Pisa (Vicolo del Tidi 6) si tiene la conversazione-concerto "Cantacronache. I pionieri della canzone civile", organizzato dall'associazione culturale studentesca “Liber Labor”.
Enrico de Angelis, scrittore, giornalista e storico della canzone, Alessio Lega, cantautore e interprete del canto sociale italiano e Guido Baldoni, che da anni si occupa di commistione tra musica dal vivo, parola e teatro ripercorreranno le fasi salienti del movimento anticonformista che ha denunciato, raccontandola, la realtà culturale, politica e sociale dell'Italia del Boom Economico.
Tra il 1958 e il 1962 un manipolo di intellettuali torinesi (compresi scrittori e poeti come Italo Calvino e Franco Fortini) provarono a utilizzare la canzone non come strumento di evasione ma come rappresentazione della reale vita quotidiana, in tutte le sue espressioni, da quelle private a quelle sociali, dando non a caso a quel movimento il nome “Cantacronache”. Pur non raggiungendo vasta notorietà, questo gruppo ha praticamente inventato una nuova “canzone civile”, spesso di denuncia, di protesta e di satira, che ha informato di sé tutta la successiva canzone d’autore, sia quella politicamente militante del Nuovo Canzoniere Italiano e simili, sia quella di cantautori più classici come Tenco, De André o Guccini. Enrico de Angelis ne ripercorre la storia, con l’aiuto degli esempi dal vivo cantati da Alessio Lega con Guido Baldoni alla fisarmonica..
Ingresso gratuito
L'evento è realizzato con il contributo finanziario dell'Università di Pisa.
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"A night in Kinshasa" con Federico Buffa al Teatro Era
Venerdì 23 novembre al Teatro Era di Pontedera, nell’ambito della Stagione 18.19 del Teatro Era, va in scena A night in Kinshasa con Federico Buffa, giornalista e telecronista sportivo.
Nell'autunno del ‘74 in Africa, a Kinshasa, il dittatore Mobutu regalò ai suoi sudditi il match di boxe del millennio per il titolo mondiale dei massimi tra lo sfidante Muhammad Ali e il detentore George Foreman. "È un incontro epocale che va al di là della boxe, un incontro che parla di riscatto sociale, di pace, di diritti civili".
E da lì parte il racconto di Federico Buffa, A night in Kinshasa, giornalista sportivo che si è imposto all'attenzione del pubblico per la capacità di trasmettere le storie dei campioni e degli eventi sportivi. All'interno della cornice visionaria della regista Maria Elisabetta Marelli, oltre a Buffa, in scena il pianoforte di Alessandro Nidi e le percussioni di Sebastiano Nidi.
Oltre alla sua attività di telecronista di basket e commentatore sportivo, Buffa ha condotto alcune trasmissioni antologiche sempre a tema sportivo, nelle quali ha dimostrato - secondo Aldo Grasso - di "essere narratore straordinario, capace di fare vera cultura, cioè di stabilire collegamenti, creare connessioni, aprire digressioni" in possesso di uno stile avvolgente ed evocativo.
Una produzione Centro d'Arte Contemporanea Teatro Carcano e un progetto MISMAONDA.
Studenti e personale dell'Università di Pisa possono acquistare biglietti a prezzo ridotto.
Info
TEATRO ERA
Parco Jerzy Grotowski
via Indipendenza, 56025 Pontedera
0587.55720 / 57034
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.teatroera.it - www.teatrodellatoscana.it
"A night in Kinshasa" con Federico Buffa al Teatro Era
Venerdì 23 novembre al Teatro Era di Pontedera, nell’ambito della Stagione 18.19 del Teatro Era, va in scena A night in Kinshasa con Federico Buffa, giornalista e telecronista sportivo.
Nell'autunno del ‘74 in Africa, a Kinshasa, il dittatore Mobutu regalò ai suoi sudditi il match di boxe del millennio per il titolo mondiale dei massimi tra lo sfidante Muhammad Ali e il detentore George Foreman. "È un incontro epocale che va al di là della boxe, un incontro che parla di riscatto sociale, di pace, di diritti civili".
E da lì parte il racconto di Federico Buffa, A night in Kinshasa, giornalista sportivo che si è imposto all'attenzione del pubblico per la capacità di trasmettere le storie dei campioni e degli eventi sportivi. All'interno della cornice visionaria della regista Maria Elisabetta Marelli, oltre a Buffa, in scena il pianoforte di Alessandro Nidi e le percussioni di Sebastiano Nidi.
Oltre alla sua attività di telecronista di basket e commentatore sportivo, Buffa ha condotto alcune trasmissioni antologiche sempre a tema sportivo, nelle quali ha dimostrato - secondo Aldo Grasso - di "essere narratore straordinario, capace di fare vera cultura, cioè di stabilire collegamenti, creare connessioni, aprire digressioni" in possesso di uno stile avvolgente ed evocativo.
Una produzione Centro d'Arte Contemporanea Teatro Carcano e un progetto MISMAONDA.
Studenti e personale dell'Università di Pisa possono acquistare biglietti a prezzo ridotto.
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TEATRO ERA
Parco Jerzy Grotowski
via Indipendenza, 56025 Pontedera
0587.55720 / 57034
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Elezioni per rinnovo parziale delle rappresentanze studenti - 4,5/12
Selezione 2 posti cat. D a tempo ind. presso la Direzione Affari Legali e Generali, di cui n. 1 riservato al personale in servizio e n. 1 riservato alle categorie di cui al d.lgs. n.66-2010 (PTA-D-2018-11) - scad. 17/12
Selezione cat. D a tempo ind. presso la Direzione Gare, Contratti e Logistica - scad. 17/12
'Nel 1947 ottocento ebrei salparono da Migliarino verso Israele spacciandosi come turisti americani'
Si è tenuto venerdì 16 novembre nell'Auditorium di Piazza Bonaparte a San Miniato l'incontro dal titolo "I sommersi, i salvati, i salvatori. Ritratti, racconti e pensieri sulle leggi razziali". L'appuntamento, seguito da circa 300 partecipanti, in gran parte studenti e insegnanti delle ultime classi delle scuole superiori di San Miniato, è stato organizzato nell'ambito della rassegna "San Rossore 1938", promossa dall'Università di Pisa e sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato.
La mattinata si è aperta con il saluto del presidente della Fondazione CRSM, Gianfranco Rossi, cui è seguita la proiezione di "Phoebe Miranda", un breve film di Massimo Martella che raccoglie la testimonianza di una donna toscana, allora ragazzina, sopravvissuta alle persecuzioni razziali e vittima delle leggi firmate nel 1938. Sono quindi intervenuti il professor Fabrizio Franceschini, docente di Linguistica italiana dell'Università di Pisa e direttore del Centro interdipartimentale di studi ebraici "Michele Luzzati", e il giornalista e scrittore Alfredo De Girolamo.
Nel suo intervento il professor Franceschini ha raccontato un episodio inedito avvenuto nel luglio 1947 sulla spiaggia di Migliarino e rimasto a lungo segreto. Nel quadro dell'operazione "Alyah Bet" coordinata da Ada Sereni, circa ottocento ebrei, scampati ai campi di sterminio, giunsero clandestinamente da Milano e dal Lazio a Migliarino a bordo di trentasette corriere. Facendosi passare per stravaganti turisti americani, furono infine traghettati sulla nave Raffaelluccia e partirono verso Israele.
"Gli ottocento ebrei - ha ricordato il professor Franceschini - si diressero verso la tenuta Salviati di Migliarino: i guardacaccia, che ne custodivano l'ingresso, furono rabboniti a forza di sorrisi femminili, cioccolata e sigarette americane, e i profughi furono fatti passare appunto per stravaganti turisti americani, desiderosi di vedere dalla spiaggia l'aurora sui monti vicini. Dopo aver attraversato la tenuta, giunsero al mare e furono caricati sulla nave".
"La tenuta di Migliarino – ha concluso il direttore del Centro interdipartimentale di studi ebraici dell'Ateneo pisano – è a qualche chilometro di distanza dall'allora tenuta reale di San Rossore. Questa storia bella e segreta riscatta dunque, in qualche modo, il territorio macchiato da Vittorio Emanuele III con la firma della prima legge razziale, il 5 settembre 1938, appunto a San Rossore".