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Con una tesi di dottorato dal titolo “Loquentes magistri. Giordano Bruno e l’arte della lettura”, Laura Carotti si è aggiudicata il “Premio Barone”, promosso dal Rotary Club Viareggio Versilia con il patrocinio dell’Università di Pisa. Il premio di studio è attribuito alla migliore tesi di dottorato di ricerca di argomento filosofico discussa presso le istituzioni accademiche della Toscana ed è intitolato alla memoria del professor Francesco Barone, filosofo ed epistemologo tra i maggiori protagonisti della cultura italiana del Novecento, illustre docente di Filosofia teoretica presso l’Università di Pisa e la Scuola Normale di Pisa, già presidente del Club e Governatore del Distretto 2070, scomparso nel 2001.

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La premiazione si è svolta alla presenza del presidente del Rotary Club Viareggio Versilia, Carlo Bigongiari, coadiuvato in questa occasione dal consigliere Sandro Paci, docente presso la Scuola di Ingegneria dell’Università di Pisa. Alla cerimonia ha preso parte anche il governatore del Distretto Rotary 2071, Giampaolo Ladu, accompagnato dai familiari del professor Barone.

La vincitrice del premio è stata individuata da una apposita commissione, composta dal presidente del Rotary Club Viareggio Versilia, Carlo Bigongiari, dal direttore del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere di Pisa, Pierluigi Barrotta, da due docenti dell’Università di Pisa, Simonetta Bassi ed Enrico Moriconi, dal consigliere del Rotary Club, Sandro Paci, e da un rappresentante della famiglia del professor Barone.

Nuova veste per il Master APC – Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione, nato a Pisa nove anni fa e che oggi, grazie a una convenzione stipulata con Libera e con le università di Torino, Napoli e Palermo, diventa interuniversitario e itinerante. Con l’obiettivo di perfezionare l’offerta formativa, i moduli si terranno nelle diverse sedi universitarie dove si svolgeranno le lezioni: da Torino farà rotta verso sud passando per Pisa, Napoli e Palermo. I corsi sono partiti alcuni giorni fa a Torino con una lectio magistralis di don Luigi Ciotti e arriveranno a Pisa nelle prossime settimane, con un ospite speciale atteso per il 14 marzo: Raffaele Cantone, attuale presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, in un incontro organizzato insieme al dottorato di giurisprudenza.

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Don Ciotti in occasione della prima lezione del Master APC a Torino.

Il master, diretto dal professor Alberto Vannucci, professore di Scienza politica dell’Ateneo pisano e membro dell’ufficio di presidenza di Libera, manterrà la sua sede amministrativa a Pisa, dove è nato e dove conta già otto edizioni: «Grazie a questa nuova formula, gli allievi potranno non solo fruire delle lezioni in aula tenute dai più importanti studiosi dei temi oggetto del master, ma avranno la possibilità di sperimentare e applicare sul campo – incontrando le esperienze amministrative e del terzo settore di più città italiane – gli strumenti teorici acquisiti – spiega Vannucci - Questa metodologia ha lo scopo di fornire agli studenti una preparazione alla frontiera delle conoscenze e delle esperienze più significative, andando a formare figure professionali in grado di leggere in una prospettiva interdisciplinare i fenomeni criminali nella loro complessità, acquisendo competenze sui più efficaci strumenti utili a pianificarne il contrasto e a ideare percorsi di prevenzione».

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Il Consiglio del Master APC. Da sinistra a destra: i professori Rocco Sciarrone, Monica Massari, Alessandra Dino, Michele Mosca, la dott.ssa Francesca Rispoli e la tutor Laura Mascaro.

Il master prevede la partecipazione di oltre 60 relatori, più di 320 ore frontali, un tirocinio finale per l’elaborazione di una tesi da discutere. La teoria si integrerà con esperienze sul campo e iniziative extra didattiche promosse e organizzate dalla rete territoriale di Libera. Gli studenti avranno la possibilità di seguire quattro moduli tematici, uno per ciascun ateneo: «Questa nuova organizzazione è un importante segnale di condivisione – conclude Vannucci – nella consapevolezza che la conoscenza è precondizione di qualsiasi reazione istituzionale, che il sapere critico è l'arma più potente contro mafiosi e corrotti. Di qui un impegno assunto assieme a Libera dalle quattro università per l'elaborazione di un percorso formativo congiunto, volto alla formazione delle coscienze e delle competenze necessarie dei futuri "professionisti dell'etica».

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Martedì 19 febbraio, nell'ambito del Master APC, il procuratore capo alla Procura della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone ha tenuto a Torino la lectio magistralis "Da Cosa Nostra alla 'Ndrangheta, a Mafia Capitale". Nel suo intervento il procuratore non ha mancato di sottolineare come, per analizzare i fenomeni criminali e approfondirli fino in fondo, ci sia bisogno sicuramente del contributo dei giuristi, ma non può mai mancare anche il contributo dei sociologi e degli storici. A questo link è disponibile la registrazione video a cura di Radio Radicale.

distillatore.jpgGli scarti agricoli delle coltivazioni possono diventare fonti di preziosi oli essenziali dalle elevate proprietà antimicrobiche, una scommessa che è diventata realtà grazie ad uno studio realizzato dalle dell'Università di Pisa e Monastir in Tunisia. La ricerca pubblicata sulla rivista “Chemistry and Biodiversity” si è concentrata sulle parti “non convenzionali” delle carote gialle ed arancioni e di alcune varietà di finocchio.

In particolare dalle foglie e dai fusti senza fiori, i biotecnologi, i farmacologi ed i fitochimici delle due università hanno estratto e caratterizzato oli essenziali che si sono rivelati particolarmente efficaci contro vari microorganismi patogeni, fra cui lo stafilococco aureo, il bacillo del fieno, la salmonella enterica, l’Escherichia coli e la Candida albicans. Il risultato più rilevante si è avuto con l'olio essenziale di finocchio della varietà “azoricum” che, nei confronti della candida, si è dimostrato anche più efficace del farmaco antifungino di sintesi di riferimento (amfotericina B).

“Nell'ottica di un'economia circolare – ha detto il professore Guido Flamini del Dipartimento di Farmacia dell’Ateneo pisano che ha realizzo lo studio con la dottoressa Roberta Ascrizzi - abbiamo utilizzato residui di lavorazione per realizzare un prodotto con un alto valore aggiunto come gli oli essenziali, contribuendo così alla riduzione dei rifiuti e ai costi di smaltimento a carico degli agricoltori”.

Gli scarti agricoli usati per la ricerca sono stati prodotti in Tunisia, con cui il dipartimento di Farmacia dell’Università di Pisa ha da anni rapporti di collaborazione con vari istituti per studiare le piante medicinali, quelle alimentari e i prodotti derivati. In particolare, i ricercatori da Pisa hanno eseguito la caratterizzazione chimica di tutti gli oli essenziali tramite analisi gas-cromatografica abbinata alla spettrometria di massa. L’analisi ha permesso di individuare 60 differenti composti: 28 dalle carote a radice arancione, 22 da quelle a radice rossa e 28 dal finocchio, con una caratterizzazione globale della composizione degli oli essenziali pari al 93%.

“I risultati sono stati incoraggianti – conclude Guido Flamini - l’idea è quindi di proseguire la ricerca usando come materiale di partenza anche scarti di altre specie coltivate. Nulla osta in futuro che un'azienda agricola interessata possa utilizzare i suoi scarti per autoprodursi l’olio essenziale oppure, visti i costi da intraprendere per l'acquisto di un distillatore di dimensioni per lo meno artigianali, che si possa creare un consorzio di più imprese”.


Foto a destra, idrodistillatore Clevenger per l'estrazione degli oli essenziali dal materiale vegetale

È iniziato martedì 19 febbraio alla 46ª Brigata Aerea, con l'introduzione del Generale di Brigata Aerea, Girolamo Iadicicco, e del professor Saulle Panizza, il corso sperimentale di Cultura costituzionale e Difesa dello Stato, frutto di un protocollo di intesa tra il dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa e la 46esima, riguardante attività culturali, di formazione, di tirocinio e professionali che verranno realizzate nelle prossime settimane all’interno della Base aerea. L'accordo, che è stato sottoscritto dallo stesso Generale Iadicicco e dal direttore del dipartimento di Scienze politiche, Alessandro Balestrino, nasce nell’ottica dell’integrazione e del mutuo scambio tra realtà civili e militari e mira a sviluppare percorsi formativi multidisciplinari, con stage e tirocini nei locali resi disponibili dall’Aeronautica Militare.

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I primi percorsi formativi, saranno curati dal Laboratorio di cultura costituzionale dell'Università di Pisa e saranno articolati in un ciclo di otto incontri: Forme di Stato e forme di governo, L’evoluzione storica dello Stato italiano: la nascita e l’elaborazione della Costituzione Repubblicana, I principi costituzionali: riferimento al principio democratico, personalista, pluralista e di eguaglianza, Le libertà, i diritti e i doveri costituzionali, La libertà religiosa nell'ordinamento militare, Sicurezza e protezione del territorio, Difesa dello Stato: giurisdizione e competenze, Italia e rapporti di Difesa con l’UE e la NATO.

Una delle principali finalità dell’iniziativa, che è totalmente gratuita e che renderà tangibile e fruttuosa la collaborazione tra centri di eccellenza civili e militari presenti sul territorio, consisterà nella possibilità di formare, su temi generali ma comunque attinenti allo svolgimento dei compiti d’istituto, il personale militare che opera a contatto con il cittadino. I docenti saranno sia componenti del Laboratorio di cultura costituzionale dell'Ateneo pisano (docenti e ricercatori dei dipartimenti di Giurisprudenza e Scienze politiche, oltre che di altre strutture universitarie), sia tecnici ed esperti della 46ª Brigata Aerea o individuati di comune accordo tra le due strutture. I partecipanti saranno soprattutto appartenenti alla 46ª Brigata Aerea, nell’ottica della formazione continua dei propri uomini e donne.

La collaborazione vuole essere coerente con un approccio preventivo, omnicomprensivo, multidisciplinare e multidimensionale, dello strumento militare, che sia capace di integrarsi sempre meglio con la componente civile. Questo consentirà anche di valorizzare gli spazi di formazione presenti nella sede della 46ª Brigata Aerea, segnatamente presso l’International Training Center, permettendo una gestione in-house dei corsi in collaborazione con esperti particolarmente qualificati.

È partito nelle scorse settimane il ciclo dei Career Labs dell'Università di Pisa, un percorso che stimola e allena i partecipanti a sviluppare uno stile di pensiero critico utile per acquisire consapevolezza di sé e delle proprie risorse. Durante i workshop i partecipanti ricevono spunti utili a definire un’identità lavorativa, a migliorare l’autoconsapevolezza e a sviluppare le proprie competenze personali, apprendendo strumenti e tecniche utili per la ricerca attiva del lavoro e per la definizione di un progetto professionale.

“Lavorare sullo sviluppo personale è una delle attività principali di ogni Career Service - ha dichiarato Antonella Magliocchi, responsabile del Career Service - il nostro compito è di aiutare gli studenti a valorizzare le proprie risorse e il proprio talento per affrontare in maniera più consapevole e informata l’ingresso nel mercato del lavoro".

Una delle chiavi del successo dei laboratori è rappresentata dalla loro formula interattiva ed esperienziale: partendo da principi teorici i partecipanti sono stimolati a sperimentare direttamente quanto appreso a livello cognitivo e vengono stimolati ad interagire attraverso l’uso di test, video, tecniche di brain storming, coaching personalizzato e lavoro di gruppo.

“I Career Labs sono stati lanciati nel 2017 e gli studenti hanno manifestato grande apprezzamento fin da subito- ha precisato il professor Rossano Massai, delegato del rettore al Placement - lo scorso ciclo è stato frequentato da 667 studenti che hanno espresso un gradimento per le tematiche trattate di oltre il 90%. Si tratta ancora di un’attività extracurriculare, la cui frequenza è facoltativa, ma da quest’anno è possibile avere il riconoscimento di CFU se si frequenta l’intero ciclo, previa approvazione del proprio corso di studio”.

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Il ciclo dei Career Labs si articola in 5 workshop che si ripetono ogni mese per dare a tutti la possibilità di trovare una data compatibile con i propri impegni didattici.

Definisci l'obiettivo professionale
In questo workshop i partecipanti esplorano le proprie ambizioni e i propri valori per scoprire il lavoro desiderato e quale ambito sia più indicato per realizzare la propria carriera. Saranno forniti anche strumenti e tecniche utili nella ricerca attiva del lavoro.

Le soft skill: cosa sono e perché sono importanti
Il problem solving, la capacità di apprendimento, la resilienza, l’intelligenza emotiva e le competenze relazionali sono solo alcune delle caratteristiche che vengono affrontate durante questo workshop che fornisce stimoli per esplorare queste competenze trasversali e per apprendere come svilupparle.

Parla in pubblico con sicurezza
Parlare in pubblico, che sia per presentare un progetto di ricerca o per affrontare un colloquio di lavoro, può essere un'attività molto stressante. Partendo dall’esame dei processi che vengono attivati quando parliamo in pubblico questo workshop si propone l’obiettivo di rafforzare la capacità di esprimere pienamente le proprie competenze attraverso la gestione delle emozioni e il potenziamento di alcune strategie che riguardano il linguaggio verbale, para-verbale e il linguaggio del corpo.

Simulazioni di colloquio: valorizza le tue competenze
Questo workshop offre spunti sulle modalità di selezione del personale maggiormente utilizzate oggi, i partecipanti sperimentano il funzionamento delle prove di selezione individuali (colloqui) e di gruppo (assessment center) ed esplorano l’approccio utile per valorizzare le loro competenze.

Il CV e la lettera di motivazione: analisi di modelli e focus sul profilo LinkedIn
In questo workshop i partecipanti impareranno a scrivere in maniera chiara ed efficace il CV, per accrescere la possibilità di ottenere un colloquio di lavoro. I partecipanti riceveranno indicazioni su come ottimizzare il CV per il web, su come creare un buon profilo Linkedin e su come scrivere la lettera di motivazione.

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Oltre ai Career Labs, gli studenti possono richiedere una consulenza individuale della durata di 45 minuti, uno spazio di riflessione per favorire la conoscenza di sé e lo sviluppo del proprio progetto professionale.
Infine è possibile usufruire del servizio di CV check, 15 minuti a propria disposizione per la revisione del CV da parte di personale esperto e da quest’anno anche del servizio di Simulazione colloquio, 20 minuti per allenarsi su alcune delle domande tipiche fatte dai selezionatori.
I Career Labs sono aperti agli studenti di tutti i corsi di studio e ai neolaureati. Per partecipare occorre effettuare la registrazione tramite il portale Career Center, dedicato agli studenti e ai laureati dell'Università di Pisa.

Ulteriori informazioni e il calendario dei Career Labs sono disponibili su: https://www.unipi.it/index.php/workshop-e-consulenza/itemlist/category/1160-career-labs

I Monti Pisani sono risultati primi, con 114.670 voti, alla nona edizione de "I luoghi del cuore", l'iniziativa promossa dal Fondo Ambiente Italiano (FAI) per sostenere i beni culturali e naturali del nostro Paese. Hanno vinto precedendo il fiume Oreto di Palermo (83.138 voti) e l'antico stabilimento termale di Porretta Terme, a Bologna (75.740 voti). In totale sono stati più di 2,2 milioni i voti raccolti a sostegno di circa 37mila "luoghi italiani da non dimenticare".
I Monti Pisani si sono così aggiudicati un contributo economico di 55.000 euro, che - ha detto il sindaco di Calci, Massimo Ghimenti - "saranno utilizzati per l'acquisto di un mezzo forestale che possa permettere di fare prevenzione e manutenzione del monte in autonomia e che potrà poi essere utilizzato anche dai comuni limitrofi".

L'Università di Pisa e il rettore Paolo Mancarella hanno supportato la candidatura dei Monti Pisani e il comitato ha raccolto migliaia di firme di sostegno all'interno delle sedi universitarie. Per questo Fabiola Franchi, presidente dell'Associazione degli amici della Certosa di Pisa a Calci, ha voluto ringraziare gli studenti e la comunità dell'Ateneo, scrivendo una lettera al rettore e incontrandolo a Palazzo alla Giornata martedì 19 febbraio, insieme al segretario Simone Bandini. Riportiamo di seguito il testo della lettera inviata da Fabiola Franchi al rettore.

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Buonasera Rettore,

so che è a conoscenza delle mie incursioni presso le varie facoltà durante la raccolta firme per i "Luoghi del cuore" del Fondo Ambiente Italiano. La prima volta che mi sono recata all'Università pensavo di limitarmi alla raccolta delle firme degli studenti al momento dell'uscita degli edifici universitari. Tuttavia mi sono imbattuta in alcuni docenti fra i quali il professor Saulle Panizza che con grande gentilezza e disponibilità mi ha passato il microfono per spiegare agli studenti il motivo della mia presenza e l'importanza che la raccolta firme rivestiva per il Monte Pisano.

Sulla scia di tutto ciò ho preso coraggio e sono riuscita a coinvolgere le facoltà nelle quali presumo di aver raccolto ventimila firme circa, aiutata anche dal passaparola che si era creato fra studenti, i loro comitati, docenti e il personale. Ormai molti ragazzi mi salutano per strada... :)

Con il mio Comitato ho raccolto 114.670 firme e il Monte Pisano si è classificato primo ai "luoghi del cuore "del FAI.

Avrei un desiderio, ringraziare ad uno ad uno i ragazzi dell'Università che hanno firmato con tanto slancio ed entusiasmo dal momento che avevano anche assistito allo scempio che ha provocato il fuoco quella terribile notte. Essendo impossibilitata a farlo di persona, mi piacerebbe che si potesse fare un comunicato che arrivasse a tutti e che anche la stampa sapesse che importante ruolo ha avuto l'Università di Pisa in questa importante vittoria.
Il contributo ricevuto dal FAI è poca cosa, 55.000 euro ma la visibilità che può darci il primo posto ai luoghi del cuore del FAI è importante per tenere alta l'attenzione sul nostro Monte martoriato dal fuoco.
Grazie per la sua attenzione.

Cordiali saluti.
Fabiola Franchi
presidente dell'associazione degli amici della Certosa di Pisa a Calci

library 1147815 1920Nelle scorse settimane, hanno concluso il loro percorso accademico triennale due studenti detenuti presso la Casa Circondariale Don Bosco di Pisa e l’Istituto di reclusione Le Sughere di Livorno.

Francesco (nome di fantasia) ha conseguito la laurea in Scienze della comunicazione con la votazione finale di 110 su 110 e lode, discutendo brillantemente, nel carcere di Livorno, una tesi sulle implicazioni etiche delle nuove tecnologie comunicative.

Giuseppe (anche in questo caso un nome di fantasia) ha conseguito la laurea triennale in Scienze politiche con la votazione finale di 100 su 110 discutendo un lavoro di tesi, in ambito storico, sul clima politico a Pisa negli anni '60.

Il professor Andrea Borghini, delegato del rettore per il Polo universitario penitenziario “Renzo Corticelli” di Pisa, esprime soddisfazione per questi risultati e sottolinea come essi costituiscano il frutto di una collaborazione tra l’Università e il mondo penitenziario che negli ultimi anni si è allargata e comprende ora, oltre l’istituto di Pisa, anche quelli di Livorno, Volterra, Massa e Porto Azzurro: "Queste lauree rappresentano un importante traguardo, segno che il progetto Polo universitario penitenziario muove verso una sempre maggiore diffusione. Mi auguro che altri studenti detenuti possano concludere in modo altrettanto proficuo il proprio percorso accademico”.

Grazie al bando tesi all’estero 2018, Sara Manzi, studentessa del II anno del corso di laurea magistrale in Lingue, letterature e filologie euroamericane, ha potuto soggiornare per tre mesi a Mosca e poi, per dieci giorni, a Berlino. La tesi riguarda l’attività artistica e la vita di Natalia Sac (1903-1993), regista teatrale russa, fondatrice e organizzatrice di diversi teatri per bambini.

Le ricerche svolte a Mosca sul lavoro dell’artista hanno portato Sara anche a Berlino, dove ha potuto intervistare la drammaturga tedesca Christel Hoffmann, testimone diretta dell'ultima fase dell'attività della Sac. Di questo incontro è stato pubblicato un resoconto a cura di ASSITEJ (Germania), associazione internazionale per lo studio e la promozione del teatro per bambini e adolescenti. Sara, 24 anni e originaria di Viterbo, discuterà la sua tesi nella sessione estiva.

Qui di seguito pubblichiamo il racconto di questa esperienza all’estero, raccontata in prima persona da Sara.

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Il 15 dicembre 2018 sono rientrata da Mosca. Per il giorno successivo, le previsioni promettevano meno venti gradi centigradi. Ciò nonostante, dopo aver passato tre mesi nell’immensa metropoli russa, potrei dire che rappresenta una delle città più calde del mondo. Non per lo sbalzo termico estivo o l’influenza che mi ha colto negli ultimi giorni, ma perché Mosca è febbrile, tremenda e meravigliosa. Da un lato presenta molti cliché comuni alle grandi metropoli, dall’altro, conserva gelosamente il suo carattere, la sua storia.

foto V.Merkulov R.Saz SaraManzi web

Non è facile da raccontare, perché non si può spiegare la sua atmosfera, senza riferirsi al contatto diretto con i suoi abitanti. Non solo russi o visitatori di varia provenienza, ma anche e soprattutto immigrati dalle Ex Repubbliche Sovietiche, come Uzbekistan, Tagikistan, Kazakistan, Armenia e Georgia. Per ogni taxi su cui mi è capitato di salire, ho avuto l’occasione di conoscere una persona proveniente da una delle Repubbliche menzionate. In realtà, a Mosca non conviene prendere il taxi: i prezzi sono bassi, ma il traffico può tenerti inchiodato anche per quaranta minuti nel raggio di tre chilometri. La scelta migliore resta la metropolitana: efficiente e capillare. Preparandosi a percorrere un minimo di tre chilometri al girono; per muoversi in uno spazio sconfinato fatto di opportunità, sfrenata ricchezza e tragica povertà. Ma questa non vuole essere una guida per Mosca. Sebbene per me sia bellissimo parlare di questa città, una città senza mezzi termini: o si ama, o si odia.

In queste righe, mi soffermerò sull’opportunità di ricerca che ho svolto grazie al bando “Tesi all’estero 2018” dell’Università di Pisa. Lo scorso maggio ho concordato l’argomento della mia ricerca con il relatore, il professor Stefano Garzonio. Successivamente, abbiamo trovato una tutor in loco, Evgenija Semënova Abeljuk, docente della facoltà di studi umanistici all’Università Nazionale di Ricerca Higher School of Economics a Mosca, e ho partecipato al bando. Tema della ricerca: l’attività artistica e la vita di Natalia Sac (1903-1993), regista teatrale russa, fondatrice e organizzatrice di diversi teatri per bambini regista teatrale – una figura composita ed inesplorata del turbolento “Ottobre Teatrale”.

Vincitrice della borsa, sono partita il 17 settembre 2018. La tutor mi attendeva con una lettera indirizzata all’Archivio Nazionale di Letteratura e Arte. Senza quest’ultima, sarebbe stato impossibile accedere ad un archivio a Mosca. Così, dopo un primo confronto con l’autobiografia di Natalia Sac, ho potuto visionare anche documenti e manoscritti presenti nel “fondo Natalia Sac” dell’archivio. Tuttavia, la parte migliore doveva ancora arrivare. Durante il viaggio di rientro da un breve soggiorno a San Pietroburgo, ho conosciuto una ragazza che mi ha parlato di un laboratorio di teatro. Sono andata. Da quel momento si è innescata una catena di contatti che mi ha portato ad intervistare Roksana Sac, figlia di Natalia Sac e Valerij Merkulov, regista del Teatro Statale Accademico Musicale per Bambini “Sac”, fondato dalla regista russa (nella foto in alto a destra con Sara Manzi).

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Una foto di Natalia Sac tratta dal sito del Teatro Sac (http://teatr-sats.ru/110-let-so-dnya-rozhdeniya-natalii-sac).

Al mio ritorno, pur avendo già molte fonti, non ho resistito alla possibilità di una ulteriore esplorazione. Iniziamo: confesso di non conoscere il tedesco. Tuttavia, la possibilità di trovare informazioni in inglese ed ulteriori testimonianze dirette in riferimento alla collaborazione tra Natalia Sac ed il noto direttore d’orchestra Otto Klemplerer al Kroll Opera House nel 1931, mi ha spinto a Berlino. Tramite un indirizzo email segnalatomi dall’Unione dei Registi a Mosca ho contattato Meike Fechner, segretario generale di ASSITEJ Germania (Association Internationale du Théâtre de l’Enfance et la Jeunesse), la quale ha prontamente risposto alla mia email, organizzato un incontro con la drammaturga Christell Hoffmann e persino trovato una interprete volontaria dal tedesco all’inglese. Le avevo chiesto solo informazione sugli archivi, e invece ho trovato un’altra testimone di prima mano: Christell Hoffmann ha incontrato e intervistato Natalia Sac.

Complessivamente, le fonti trovate prospettano un terreno di difficili letture, ma anche feconde di spunti per la tesi e prospettive di ricerca. Ringrazio quindi il mio relatore Stefano Garzonio, la tutor Evgenia Semenova Abeljuk (Higher School of Economics), l’Unione dei Registi russa, ASSITEJ Russia, ASSITEJ Germania, e la mia cara amica Maria Deeb, dottoranda russa al Karlsruher Institut für Technologie in Germania.

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Il Teatro Sac a Mosca.

Maria si trovava a Mosca con la mediazione del Dipartimento di Arte dell’Università Statale di Mosca “Lomonosov” per fare ricerca sull’attività dell’architetto e pittore russo Konstantin Mel'nikov tra gli anni Venti e Trenta. Ci siamo incontrate tra i corridoi dell’Archivio Nazionale di Arte e Letteratura, e da quel momento siamo rimaste in contatto, scambiandoci idee e supporto reciproco, prima in Russia, poi in Germania, ora a distanza. In questo spazio, vorrei anche ricordare la docente di Storia della Russia all’Università della Tuscia Maria Ferretti, infaticabile storica scomparsa lo scorso aprile, la quale stimolò il mio interesse per la figura di Natalia Sac.

Senza di loro, non avrei potuto fare buon uso di questa bellissima opportunità offertami dall’Università di Pisa.

Sara Manzi

L’Università di Pisa ha deciso di ampliare il numero dei posti a disposizione degli studenti aprendo una seconda biblioteca per l’intera giornata del sabato. La biblioteca di Antichistica, linguistica, germanistica, slavistica che ha sede nel complesso degli ex Salesiani mette a disposizione degli studenti le sue ampie sale di lettura per un totale di 300 posti.
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Dopo l’esito molto positivo del progetto di apertura della biblioteca di Filosofia e Storia attuato nel 2018, l’Ateneo ha accolto le richieste degli studenti di aprire una seconda biblioteca per l’intera giornata del sabato - fino alle ore 20 - garantendo i servizi bibliotecari di prestito e consultazione. Tale progetto è stato avviato in forma sperimentale a partire da sabato 9 febbraio e si protrarrà fino alla fine di settembre 2019.

La biblioteca di Antichistica, linguistica, germanistica è situata in via Santa Maria 44 in prossimità della biblioteca di Filosofia e Storia, anch’essa aperta per l’intera giornata del sabato.

Il Ministero della Difesa e l’Università di Pisa hanno siglato, giovedì 14 febbraio, un accordo quadro di collaborazione per promuovere lo studio e la ricerca nel campo della produzione, accumulo, gestione e utilizzazione dell’energia e della cyber security. L’accordo è stato sottoscritto, nella Sala dei Mappamondi del Rettorato di Pisa, dal sottosegretario alla Difesa, onorevole Angelo Tofalo, e dal rettore dell’Università Paolo Maria Mancarella. Per il Ministero della Difesa erano inoltre presenti il comandante dell’Accademia Navale di Livorno, ammiraglio Pierpaolo Ribuffo, e il rappresentante della Struttura di Progetto Energia, colonnello Mauro Cassata; per l'Ateneo la prorettrice vicaria Nicoletta De Francesco, il prorettore per la Ricerca applicata e il trasferimento tecnologico, Marco Raugi, e il professor Giovanni Corsini, incaricato di curare i rapporti dell'Ateneo con l’Accademia Navale di Livorno.

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Per il sottosegretario Angelo Tofalo “l'accordo siglato oggi, oltre a rafforzare la pluriennale collaborazione tra la Difesa e l'Università di Pisa, consentirà di svolgere molteplici importanti attività per lo studio e lo sviluppo di nuove tecnologie nel settore del risparmio energetico e nella riduzione delle emissioni che alterano il clima. Inoltre sarà possibile sviluppare ricerche in ambito energy cyber security e dual use. L'approccio virtuoso della Difesa può considerarsi un modello per gli altri comparti pubblici a tutela della sicurezza allargata del cittadino e della sostenibilità globale delle risorse pubbliche utilizzate nella national security strategy, le cui parole chiave sono resilienza e duplice uso. Il settore energetico assume un ruolo sempre più centrale per lo sviluppo economico della Nazione, nell'ottica di un modello di crescita sostenibile e per la sicurezza del Sistema Paese. Per conseguire questi obiettivi stiamo predisponendo un piano per la Strategia Energetica della Difesa (SED) che, in armonia con il quadro strategico nazionale nel settore energetico e ambientale, prevede azioni da mettere in pratica nel breve e medio periodo nei diversi settori della formazione, governance, infrastrutture, logistica dei trasporti, cyber sicurezza, ricerca e sviluppo”.

"L’accordo siglato oggi - ha dichiarato il rettore Paolo Mancarella - conferma l'interesse dell’Ateneo di Pisa a collaborare con le altre amministrazioni pubbliche su temi che mettano al centro l’applicazione delle nuove tecnologie, tipiche dell’ingegneria industriale e dell’informazione, in settori di preminente importanza per il paese quale l’uso ottimale delle fonti di energia privilegiando, come in questo caso, la salvaguardia e il miglioramento della qualità dell’ambiente”.

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L’attività prevista dall'accordo è in armonia con il quadro normativo nazionale delineato dal Documento d’Indirizzo Strategico Programmatico del giugno 2017 e si inserisce nell’alveo delle attività già avviate dal Dicastero per lo sviluppo delle tematiche riguardanti l’efficientamento energetico, favorendo l’utilizzo ottimale delle fonti rinnovabili e riducendo nel contempo il ricorso alle fonti tradizionali. La Difesa promuove altresì lo sviluppo e la ricerca nel campo dell’energy-cyber security e, in tale contesto, che ha attualmente un fortissimo impatto, e sempre più ne avrà in futuro, su tutte le attività del paese che utilizzano l’energia è imprescindibile creare sinergie operative e attuare collaborazioni durature con le altre istituzioni come quella che è stata avviata con l'Università di Pisa.
L’accordo, promosso dalla Struttura di Progetto Energia (SPE), diretta dal generale Isp. Francesco Noto, consentirà di svolgere, in collaborazione con l’Ateneo pisano, un’importante attività per lo studio e l’analisi delle possibili applicazioni di nuove tecnologie per il risparmio energetico, per la riduzione delle emissioni e del loro effetto sul clima e per l’aumento della resilienza dei sistemi per la generazione e la distribuzione dell’energia. Particolare attenzione sarà indirizzata alla ricerca nell’ambito dell’energy-cyber security.

Nella foto in alto, da sinistra: Raugi, Ribuffo, Cassata, De Francesco, Mancarella, Tofalo e Corsini.
Nella foto in basso: il rettore Paolo Mancarella e il sottosegretario Angelo Tofalo.

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