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Sarà ancora la Banca di Pisa e Fornacette l'ente cassiere dell'Università di Pisa per il quinquennio 2019-2023. Dopo il completamento delle procedure amministrative per la selezione della ditta affidataria, il contratto di concessione di servizi è stato firmato martedì 18 dicembre dal direttore generale dell'Ateneo, Riccardo Grasso, e dal presidente dell'istituto bancario, Mauro Benigni, alla presenza della dirigente della Direzione Finanza e Fiscale, Aurelia De Simone, e di altri funzionari dell'Università.

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La convenzione, che coinvolgerà tutti i dipartimenti, i centri e i sistemi universitari, riguarda un ampio pacchetto di servizi, anche di tipo innovativo. Rispetto al passato è stata posta particolare attenzione a migliorare i servizi agli studenti, innanzitutto per quanto riguarda la riscossione delle tasse, ed è stato previsto l’avvio del nuovo sistema di pagamento PAGOPA. Inoltre, dal 1 gennaio 2019 i due enti saranno chiamati ad affrontare una nuova sfida: entrerà in vigore il sistema "SIOPE+", un nuovo modo di dialogare e trasmettere i dati dei pagamenti e incassi sia al Cassiere, sia soprattutto alla Banca d’Italia che, per conto del Ministero dell'Economia e delle Finanze, monitorerà l’andamento dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni. Attraverso l’integrazione con la piattaforma dei crediti, la Banca d'Italia potrà anche rilevare direttamente i tempi di pagamento dei debiti commerciali, eliminando le attuali trasmissioni manuali.

"Desidero ringraziare il dottor Benigni e la Banca di Pisa e Fornacette per la grande disponibilità dimostrata - ha detto il direttore generale dell'Ateneo, Riccardo Grasso - che ci ha permesso di firmare un accordo che consente all'Ateneo di acquisire significativi servizi ad alto contenuto, anche tecnologico; inoltre è previsto che la Banca versi all'Università un contributo per fini istituzionali".

"Come Banca di riferimento del territorio pisano – ha commentato Mauro Benigni, presidente di Banca di Pisa e Fornacette - per noi è un onore poter continuare la collaborazione con l'Università di Pisa, eccellenza nella ricerca e nella sperimentazione: il valore aggiunto di questa sinergia sarà proprio l’innovazione, metteremo a disposizione dell’Ateneo servizi bancari sempre più tecnologici e all'avanguardia”.

È scomparso nella notte tra mercoledì 19 e giovedì 20 dicembre il professor Raffaele Teti, ordinario di Diritto commerciale all'Università di Pisa, da poco in pensione. La cerimonia di commemorazione del professor Teti si svolgerà venerdì 21, alle ore 12, nel Palazzo della Sapienza di Pisa, mentre i funerali si terranno nei giorni successivi a Catanzaro, città di origine del docente.

Nato in Calabria nel 1947, il professor Raffaele Teti si è laureato in Giurisprudenza nell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” nel 1970 e negli anni 1971-72 ha usufruito di una borsa di studio del Ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1974 ha vinto un concorso per assistente di ruolo di Diritto industriale bandito dalla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa e successivamente è stato professore incaricato di Diritto commerciale alla facoltà di Scienze economiche e sociali dell’Università della Calabria. Di seguito è stato chiamato in qualità di professore associato e poi ordinario alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa.

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Il professor Teti si distingue nella comunità dei giuristi per le ricerche svolte in campo societario, cui ha dedicato – sempre nel segno del massimo rigore metodologico – due monografie, molteplici articoli e parti di trattato, pervenendo a risultati originali e di notevole rilievo scientifico riconosciuto a livello nazionale e internazionale. Parimenti pregevoli sono state le ricerche dedicate ai contratti bancari, sviluppate in un lavoro monografico e in molteplici saggi relativi a tematiche di scottante attualità, la cui analisi ha rappresentato un imprescindibile punto di riferimento per le successive indagini dottrinali e una fonte di ispirazione per gli sviluppi della giurisprudenza. Soprattutto il professor Teti è apprezzato come il principale cultore della Storia del Diritto commerciale.
Il suo volume del 1990 dedicato al tema del “Codice civile e regime fascista. Sull’unificazione del diritto privato”, coniuga sensibilità giuridica e raffinata competenza storica, configurando uno studio pioneristico su un argomento trascurato dalla riflessione giuridica. Il volume è stato accolto con giudizi eccellenti dalla comunità scientifica nazionale e internazionale, tant’è che nel 1991, nell’annuale manifestazione dell’istituto Luigi Sturzo di Roma, è stato segnalato come uno dei cinque migliori libri che ogni giurista dovrebbe conoscere. Sempre sui temi della Storia del Diritto commerciale, il professor Teti ha pubblicato numerosi articoli destinati non solo a riviste giuridiche, ma anche a prestigiose pubblicazioni di Storia contemporanea.

Grazie alla sua notorietà soprattutto come studioso della Storia del Diritto commerciale, ha partecipato a innumerevoli conferenze presso università e istituti di cultura e, su designazione del Consiglio superiore della Magistratura, ha contribuito alla formazione e all’aggiornamento dei magistrati. Diversi sono stati gli incarichi istituzionali svolti nel corso degli anni dal professor Teti, che da ultimo è stato presidente del Consiglio di disciplina dell’Ateneo pisano.

Nel 2017 il Senato Accademico dell'Università di Pisa ha insignito il professor Raffaele Teti con l’Ordine del Cherubino.

Nella foto: il professor Teti riceve l’Ordine del Cherubino dal rettore Paolo Mancarella.

Si è conclusa in questi giorni la missione in India del professor Bruno Neri, docente del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa, presso l’insediamento Tibetano di Bylakuppe. Il professor Neri è stato ospite dell’Università monastica di Sera Jey, nell’ambito di una convenzione di studio e ricerca con l’Ateneo pisano. L’attività, che ha come oggetto l’analisi degli effetti degli stati non ordinari di coscienza indotti mediante pratiche meditative sull’attività cerebrale, è coordinata dal professor Angelo Gemignani del dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell’area critica. Essa si inquadra in un più ampio progetto multiculturale e multidisciplinare che coinvolge ricercatori dell’Ateneo pisano e studiosi delle più antiche e prestigiose università monastiche tibetane e ha avuto il suo lancio ufficiale con il Simposio “The Mindscience of Reality”, svoltosi a Pisa nel settembre 2017 con il Dalai Lama come ospite d’onore.

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La missione scientifica a Sera Jey aveva come obiettivo la raccolta di dati biomedici (elettroencefalogramma ad alta densità, attività cardiaca e respiratoria) in soggetti con diversi livelli di esperienza impegnati nella pratica meditativa. I volontari erano tutti monaci della Scuola Ghelup (la stessa cui appartiene il Dalai Lama), alcuni ancora impegnati nel percorso di studi, altri, quelli con maggiore esperienza, in ritiro da diversi anni all’interno di un’apposita area riservata del Monastero di Sera Jey. Questi ultimi praticano la meditazione per 8 ore al giorno per tutta la durata del ritiro che può essere anche superiore ai 10 anni. Si è trattato dunque di un’opportunità non facilmente ripetibile al di fuori di un contesto come quello di Sera Jey, che consentirà di incrociare i dati provenienti dall’esperienza in prima persona dei meditatori con quelli oggettivi rilevati strumentalmente e di confrontare l’analisi dei ricercatori dell’Università di Pisa con la visione degli studiosi dell’Università di Sera Jey (approccio neuro-fenomenologico).

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L’Università Monastica di Sera Jey, fondata nel 1419 è sempre stato uno dei principali centri di studio e ricerca della tradizione mahaiana, una delle grandi scuole della filosofia buddista, che affonda le sue radici nell’insegnamento di uno dei maggiori maestri ed eruditi del pensiero Indiano, Nagarjuna, il quale ha insegnato nel secondo secolo d.C. presso l’Università di Nalanda. Quando nel 1235, dopo oltre mille anni di storia, l’Università di Nalanda fu distrutta a seguito dell’invasione mussulmana araba dell’India, la maggior parte dei testi erano stati, nel frattempo, tradotti e portati in Tibet dove, protetta dalle formidabili barriere naturali, la già millenaria tradizione dei maestri indiani ha potuto sopravvivere e arricchirsi fino ai nostri giorni. L’Università Monastica di Sera Jey rilascia il titolo di Geshe equivalente a quello di dottore magistrale in Filosofia buddista. Il percorso base di studi dura 21 anni. I Geshe più dotati possono poi accedere a un ulteriore percorso della durata di 6 anni e conseguire il titolo di Geshe Larampa equivalente a un dottorato di ricerca. Nell’annesso monastero vivono 5000 monaci, 1500 dei quali impegnati negli studi per diventare Geshe.

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La prossima tappa sarà il Collegio Tantrico di Gyumed, a poche decine di chilometri da Sera Jey, con il quale il professor Neri ha già preso contatti nel corso della missione appena conclusasi. Lì studiano e, in alcuni casi trascorrono lunghi periodi di ritiro, gli Dzogrinpa, monaci Tibetani che praticano i diversi livelli del Tantra. Essi si tramandano da millenni, da maestro a discepolo, le tecniche segrete di meditazione che consentono loro, tra l’altro, di esercitare il controllo su alcuni parametri fisiologici come la temperatura corporea e la frequenza cardiaca. L’obiettivo centrale della loro pratica è quello di simulare, per imparare a controllarlo, il processo di “riassorbimento” della coscienza che si verifica al momento della morte quando questa si “ritira” dal corpo.

Giovedì 20 dicembre alle ore 14.30, in concomitanza con i funerali, l'Ateneo osserverà un minuto di silenzio in memoria di Antonio Megalizzi, studente dell'Università di Trento, vittima dell'attentato di Strasburgo dello scorso 11 dicembre. 

RadioEco, la radio degli studenti dell'Università di Pisa, aderisce all'iniziativa promossa da RadUni, associazione degli operatori radiofonici universitari, che prevede una mararatona di 48 ore da mezzanotte del 20 dicembre, dedicata ad Antonio con la trasmissione delle sue interviste e lavori migliori.

Pubblichiamo di seguito il ricordo di Fabiano Catania, laureato del nostro Ateneo, membro di RadioEco e collega di Megalizzi nel progetto Europhonica.

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megalizzi 2Quattro anni fa avevamo un’idea molto chiara in testa: raccontare l’Europa ai nostri coetanei. L’Europa dagli studenti per gli studenti. Era molto meno chiaro come realizzarla. Per quattro anni Europhonica è diventata una incredibile quotidianità fatta di chat whatsapp quotidiane, scambi di opinione, discussioni accese sulla politica.

È in Europhonica che ho conosciuto Antonio ed è a Strasburgo che ho imparato a stimare il suo lavoro, il suo modo di gestire la pressione, la sua “spregiudicatezza” nel catturare un’intervista a qualche europarlamentare, la sua indescrivibile passione per l’Europa.

Amava l’Europa unita davvero, non come slogan. Nei nostri interminabili messaggi audio su whatsapp dibattevamo per ore sull’austerity, sulla Brexit, su ogni dato dopo un’elezione nazionale o internazionale. Era convinto che non si potesse prescindere dall’Unione Europea, era sempre pronto a spiegarti, con pazienza e lucidità, tutti i vantaggi di quel progetto politico.

Da Strasburgo abbiamo condotto diverse puntate di Europhonica e quei giorni in trasferta erano sempre una garanzia di professionalità. Mi manifestava spesso la sua stima, me lo ricordo. Io l’ho sempre ricambiata e ho sempre cercato di dimostrargliela nel nostro lavoro insieme o semplicemente quando andavamo a bere una birra in qualche pub francese. E poi ridevo di gusto alle sue battute, di un’ironia tagliente. A volte per capire certe battute dovevi proprio essere un malato di politica come noi.

Come si può ridere sul Quantitave Easing? Non lo so ma noi ci riuscivamo e lo facevamo di gusto.

Oggi mi continua a tornare in mente un pezzo che scrivemmo a due voci per una diretta dal Parlamento Europeo. Era un pezzo che io gli proposi e che parlava della Grecia e della Troika. Lui lo lesse e poi mi suggerì di riadattarlo in dialogo tra me e lui dove uno di noi interpretava l’ “avvocato” della Grecia e l’altro l’ “avvocato” della Troika. Era geniale Antonio, con queste idee che permettevano davvero di far arrivare la politica europea ai giovani e con l’ironia e il sarcasmo che ti facevano riflettere.

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Sapeva un sacco di cose, era sempre informato sugli ultimi fatti. Un po’ per il suo lavoro, un po’ per la sua enorme curiosità. Proprio per questo mi trovavo sempre a mio agio con lui perché sapevo che potevo contare su un perfetto interlocutore per scambi di vedute differenti sui grandi temi dell’attualità.

Quattro anni fa volevamo cambiare l’Europa attraverso ciò che ci appassionava di più: raccontare storie e fatti. Forse lui ci ha sempre creduto più di tutti in questa cosa.

Se è vero che ogni generazione ha i suoi simboli, Antonio è certamente uno di quei simboli della generazione Erasmus in cui credeva così tanto. Ne era l’esempio in ogni azione della sua vita. È scomparso nella città che negli ultimi quattro anni era diventata per noi una seconda casa, quella in cui Bartek ci ospitava con la sua gentilezza e la sua immensa voglia di accoglienza.

Abbiamo perso uno di quelli di cui questa Europa in questo momento aveva più bisogno perché Antonio non era europeista per interessi ma per vocazione. Era più forte di lui, non poteva immaginare un’ Europa divisa.

Questa sua vocazione non si spegnerà oggi e nemmeno nei prossimi mesi. Portare avanti il suo sogno e il suo modo pulito di fare informazione è un dovere nostro e di tutta l’Europa colpita da questa ennesima tragedia.

Io nel mio piccolo proverò a raccontare di lui perché tutti devono sapere che persona abbiamo perso. Scriverò altri pezzi sull’Europa e da oggi saranno come quel pezzo sulla Grecia che scrivemmo insieme.

Voi sentirete solo la mia voce ma in realtà saranno sempre due.

Addio amico mio, è stato bellissimo conoscerti. Grazie di tutto.

Fabiano Catania

 

 

Si è insediato mercoledì 19 dicembre, nella Sala consiliare del Comune di Calci, il tavolo tecnico per la rivitalizzazione del Monte Pisano a seguito dell'incendio dello scorso settembre. Insieme al sindaco di Calci, Massimiliano Ghimenti, e al prorettore dell'Università di Pisa, Michele Marroni, in rappresentanza del rettore Paolo Mancarella, erano presenti i sindaci dei comuni di Vicopisano, Juri Taglioli, e di Buti, Alessio Lari, e i rappresentanti della Regione Toscana, dell'Università di Firenze, della Scuola Superiore Sant'Anna, dell'Ente Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli e del Consorzio di Bonifica Basso Valdarno.

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Il tavolo tecnico ha l'obiettivo di riprogettare il futuro del Monte Pisano ferito dal devastante incendio tra il 24 e il 26 settembre. A breve termine si mira a coadiuvare sia i comuni che gli operatori agricoli nella fase di ripristino ambientale, fornendo il supporto scientifico ai necessari interventi sul territorio. In un'ottica di più lungo periodo si punta a individuare e coordinare competenze e conoscenze di diverso ambito per definire programmi volti al riassetto dell'ecosistema del Monte Pisano.

"Subito dopo l'incendio - ha detto il professor Marroni - il rettore Paolo Mancarella ha messo a disposizione tutte le risorse disponibili nell'Università di Pisa, rilanciando anche l'idea di promuovere un tavolo operativo formato da tecnici ed esperti. Oggi questa idea prende forma e inizia il suo cammino a supporto dei Comuni e delle comunità colpite".
"Voglio esprimere - ha detto il sindaco Ghimenti - la gratitudine mia personale, dell'amministrazione che rappresento e di tutta la nostra comunità all'Università di Pisa, che immediatamente ci ha messo a disposizione il proprio supporto, e a tutti i soggetti istituzionali che ci aiuteranno a 'ri-vitalizzare' il nostro (di tutti) Monte. Importante lavorare sia nell'ottica dell'aiuto immediato a supporto delle persone direttamente colpite, che a una programmazione di prospettiva che guardi al futuro lavorando per una maggior sicurezza insieme ad altre iniziative come quella sul sistema di videosorveglianza".

Per conto dell'Ateneo pisano nel tavolo tecnico saranno coinvolti i professori Carlo Baroni, docente del dipartimento di Scienze della terra, che insegna Geografia fisica e geomorfologia; Riccardo Gucci, docente del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, che insegna Arboricoltura generale e coltivazioni arboree; Alessandro Massolo, docente di Zoologia al dipartimento di Biologia; Marcello Mele, che oltre a essere direttore di Centro di ricerche agro-ambientali "Enrico Avanzi" è docente di Zootecnia al dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali; Stefano Pagliara, docente del dipartimento di Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni, che si occupa di Costruzioni idrauliche e marittime e idrologia.

betrò tebeDal 5 all’8 dicembre si sono riuniti al Cairo i direttori delle circa 50 missioni archeologiche che operano attualmente nella cosiddetta area MENA, “Middle East and North Africa”.

Per l’Università di Pisa ha partecipato la professoressa Marilina Betrò, egittologa e direttrice della Missione Archeologica Italiana a Dra Abu el-Naga (Luxor), invitata a tenere una delle key-lectures di apertura, presso la sede del Ministero delle Antichità Egiziane, alla presenza del Ministro delle Antichità Egiziane Khaled el-Enany, dell’Ambasciatore d’Italia Giampaolo Cantini e di un numeroso pubblico.

Il titolo del suo intervento è stato “1828-2018: 190 years of Italian Egyptological and Archaeological Research at Thebes”: con il 1828 arriva infatti in Egitto la spedizione franco-toscana, guidata da Jean-Francois Champollion e Ippolito Rosellini, la prima impresa egittologica scientifica.

“Incidentalmente, il 1828 segna anche l’inizio dell’attività archeologica in Egitto dell’Università di Pisa – commenta sorridendo Marilina Betrò – visto che Rosellini era professore presso il nostro ateneo. Un’occasione dunque per sottolineare l’antichità e il prestigio del nostro impegno in Egitto”.

Un impegno che è poi continuato con gli scavi e le ricerche di molti illustri docenti pisani, da Evaristo Breccia a Edda Bresciani e che oggi prosegue Marilina Betrò con il suo gruppo di brillanti giovani collaboratori.

scavi tebe 18L’incontro, articolato in quattro intense giornate, è stato organizzato dal Centro Archeologico dell’Istituto Italiano di Cultura al Cairo per discutere, insieme ai colleghi delle Università e del Ministero delle Antichità egiziani, molte tematiche, oggi di interesse nevralgico per l’archeologia nell’area MENA: “Which archaeology, today?”, “Multidisciplinary Archaeology: technologies and applied sciences”, “Archaeology, conservation and accessibility to the archaeological sites”, “Capacity building of the Italian archaeological expeditions: the engagement for training”, questi alcuni dei temi toccati nelle animate tavole rotonde del workshop.

Una mostra di pannelli sulle attività di ciascuna delle missioni che operano in Egitto ha accompagnato il convegno ed è stata inaugurata nei bei locali dell’Istituto di Cultura Italiana al Cairo nella serata del 5 dicembre.

GesiVenerdi 14 dicembre, presso l’Università la Sapienza di Roma, si è svolta la prima assemblea di “Unisport Italia”, la neo-costituita rete tra 42 università italiane, che ha il fine di valorizzare le potenzialità – anche quelle ancora parzialmente inespresse - dello sport universitario come strumento efficace e trasversale di formazione, ricerca, innovazione e di arricchimento dell’esperienza universitaria. Il professor Marco Gesi, prorettore dell’Università di Pisa con delega alle attività sportive, è stato eletto membro del comitato di coordinamento.

Nel corso dell’assemblea, a cui hanno partecipato 23 rappresentanti delle università che sostengono il progetto, sono stati definiti gli obiettivi strategici per il triennio 2019-21 e sono stati formati i gruppi interni che lavoreranno alla realizzazione di tali obiettivi. Come presidente per il primo triennio è stato scelto il professor Paolo Bouquet dell’Università di Trento. Di particolare significato anche la discussione sulle modalità di inclusione di una significativa rappresentanza degli studenti nell’assemblea, nel comitato di coordinamento e nei gruppi di lavoro di Unisport Italia.

La prossima assemblea si svolgerà nei primi mesi del 2019. In tale occasione si avvieranno anche i contatti con i principali interlocutori istituzionali di Unisport Italia, sia in campo politico che in campo sportivo. Tra i principali interlocutori istituzionali c'è l'Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

«Mi auguro che Unisport Italia possa contribuire allo sviluppo di una nuova cultura dello sport in Italia, favorendo l’avvio di iniziative che utilizzino lo sport per lo sviluppo economico e sociale del Paese, la definizione di progetti specifici su temi verticali di interesse nazionale e europeo, lo sviluppo dello sport universitario come sport per tutti e la promozione di stili di vita attivi», ha commentato il professor Gesi.

business plan 2018Studenti a lezione e in sfida per conoscere la realtà delle imprese. È arrivato alla settima edizione il “Business Plan in Progress”, progetto dell’insegnamento di Finanza Aziendale corso progredito (laurea magistrale in Banca, finanza aziendale e mercati finanziari) dell’Università di Pisa, che prevede la vera e propria stesura di progetti di impresa. Gli studenti, sotto la guida delle professoresse Giovanna Mariani e Ada Carlesi, hanno sviluppato business plan su progetti assegnati da imprenditori e manager. In questa sessione hanno partecipato il Gruppo Lapi con Paolo Matteini, la Netresults con Enrico La Vela, la società Aferpi con Sarah Bussotti e Riccardo Grilli, il Gruppo PES con Andrea Tattanelli e UniCredit con il regional manager Centro Nord, Andrea Burchi, che hanno assegnato progetti di diversificazione produttiva, di valutazione di operazioni di M&A, per l’analisi di spin-off aziendali, di nuove imprese. Gli studenti hanno potuto contare sul supporto di ex-studenti e dottorandi del dipartimento di Economia e Management. Degna di nota anche la collaborazione di Claudio Cocchi, mentor di startup di Federmanager, che ha supportato gli studenti nell’attività di analisi della startup Bluebilova per la redazione del business plan. L'iniziativa ha coinvolto in tutto 37 studenti e 6 imprese.

Lunedì 17 dicembre sono stati presentati i “pitch”, gli elaborati realizzati dagli studenti, alla presenza delle imprese promotrici e, per UniCredit, del regional manager Andrea Burchi, di Stefano Centelli, area manager Pisa, Lucca e Massa, e di David Bellofatto, HR Retail Centro Nord, che hanno valutato come miglior progetto LapiPet, presentato da Alessio Pantani, Giulia Piozzi, Fabio Malloggi, Valentina Puntoni, Francesco Pupparo e centrato sul lancio di un nuovo prodotto per la somministrazione di farmaci ad animali. Per i ragazzi, l’avere realizzato l’elaborato migliore potrà costituire una carta in più per accedere al processo di recruiting per eventuali posizioni di stage aperte all’interno del gruppo bancario. 

"Il progetto Business Plan in Progress che ci vede coinvolti al fianco dell’Università di Pisa, centro di eccellenza e una delle più antiche università d’Europa, rappresenta un impegno della nostra banca sul territorio per valorizzare i giovani talenti che saranno i manager e i professionisti di domani – afferma Andrea Burchi, regional manager Centro Nord UniCredit – Siamo una banca commerciale specializzata per segmenti di clientela. La specializzazione ci impone la ricerca di capitale umano di qualità e con competenze specifiche. Proprio questo è il messaggio che voglio dare agli studenti: occorre essere solidi oggi nel proprio percorso di studi come un domani sarà fondamentale offrire professionalità e proattività per entrare nel mondo del lavoro con successo. Spero che la nostra collaborazione in questo progetto sia uno stimolo per gli studenti, motivandoli ulteriormente a cercare un proprio percorso professionale presso una grande azienda. UniCredit è un Gruppo paneuropeo, dunque le prospettive di crescita al suo interno si aprono anche sui mercati internazionali”.

Hanno assistito alla discussione dei pitch anche il professor Marco Raugi, prorettore al trasferimento tecnologico, che ha sottolineato il valore che tali collaborazioni rivestono per gli studenti oramai vicini all’ingresso del mondo del lavoro e per il nostro Ateneo. A testimonianza dell’importanza riconosciuta all’iniziativa da parte del mondo imprenditoriale hanno portato il proprio contributo Patrizia Pacini, presidente dell’Unione Industriali Pisana e il vice presidente Confindustria Livorno Massa Carrara, Stefano Santalena, che ha fornito agli studenti interessanti commenti sulla visione del mondo imprenditoriale.

lopalco coverPier Luigi Lopalco, professore di Igiene generale e applicata dell’Università di Pisa, ha vinto il Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 Giancarlo Dosi con il suo libro “Informati e vaccinati” (Carocci, 2018). La finale si è svolta il 13 dicembre al CNR di Roma e nel corso della serata è stato consegnato anche uno speciale riconoscimento alla virologa Ilaria Capua per il suo contributo fondamentale nella divulgazione scientifica in Italia.

Pier Luigi Lo palco si è classificato primo nella sezione “Scienza della vita e della salute” con il suo excursus storico sulla lotta fra l’Uomo e i microbi che evidenzia come nel corso del XX secolo, grazie alla vaccinazione, le condizioni igieniche sanitarie siano migliorate a livello globale e come invece, in alcune scuole di pensiero dovute a disinformazione, i vaccini siano guardati con sospetto.

A votare in sala era presente una giuria di 150 persone presieduta da Giorgio De Rita (Segretario Generale Censis).

Il Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica, giunto quest’anno alla sesta edizione, è organizzato dall’Associazione Italiana del Libro con il contributo di BPER Banca e dell’AIRI (Associazione Italiana per la Ricerca Industriale). Hanno concesso il loro patrocinio per l’edizione 2018 il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e l’UNINETTUNO (International Telematic University).

 

Sono in tutto 40mila i libri che l’Università di Pisa ha già cominciato a distribuire nelle scuole secondarie della provincia di Pisa per ricordare l’80° dalla firma delle leggi razziali. L’iniziativa, in accordo con l’Ufficio scolastico regionale della Toscana-ambito territoriale per la provincia di Pisa, è nata nell’ambito di San Rossore 1938, la rassegna voluta dall’Università di Pisa in collaborazione con Normale, Sant'Anna, IMT di Lucca e con l’adesione di Ucei e Crui.


Le pubblicazioni sono state presentate il 18 dicembre al Rettorato dell’Università di Pisa alla presenza del rettore Paolo Mancarella, del provveditore agli studi Giacomo Tizzanini, di Giuseppe Sardu presidente di Acque spa e del portavoce del rettore Davide Guadagni.

Sono quindi due i libri che andranno ai circa 17mila studenti delle secondarie di secondo grado, cioè ragazzi e ragazzi dai 14 ai 18 anni, mentre in quelle di primo grado la distribuzione sarà per classi. Si tratta di “Fuori da scuola” che racconta la storia degli studenti e dei docenti pisani allontanati dalle aule in conseguenza del loro essere ebrei e di “Una giornata particolare” che documenta la Cerimonia del ricordo e delle scuse del 20 settembre in Ateneo con gli interventi di Paolo Mancarella, Noemi Di Segni, Liliana Segre e i messaggi del Quirinale, del Miur e della scrittrice premio Strega Helena Janeczek.

 

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Da sinistra, Alfredo De Girolamo, Maurizio Bandecchi, Valeria Raglianti, Michele Emdin, Giuseppe Sardu, Giacomo Tizzanini, Paolo Mancarella, sandra Lischi, Davide Guadagni, Maria Grazia Marino



“Uno degli elementi più significativi sarà il raggiungere così capillarmente i ragazzi – ha detto il rettore Paolo Mancarella - per tramandare la memoria è giusto fare anche così specialmente in questi tempi, il libro “Una giornata particolare” verrà inoltre distribuito agli oltre seicento ragazzi e ragazze che andranno ad Auschwitz con il treno organizzato dalla regione a gennaio”.

Alle pubblicazioni distribuite nelle scuole se ne aggiungono inoltre altre tre, nate sempre nell’ambito di San Rossore 1938: “Diario di un’infamia” curato da Bruno Manfellotto e Fabio Demi e realizzato in collaborazione con Acque spa, in cui attraverso alcune storie pisane si racconta la genesi delle leggi; “Campioni di altruismo” di Alfredo De Girolamo con le storie dei “Giusti tra le nazioni” toscani, persone non ebree che hanno contribuito a salvare vite di ebrei durante il periodo della persecuzione; e infine “Due anniversari” che sarà distribuito come strenna natalizia dell’ateneo pisano e in cui si ricordano il 70° della Costituzione e l’80° delle leggi razziali.

Oltre a questi libri, il programma di “San Rossore 1938 ha dato vita a una serie di iniziative: due cerimonie, una conferenza internazionale, quattro mostre, un ciclo di film, letture, spettacoli, incontri sui territori e nelle scuole.
“San Rossore 1938” è stato realizzato grazie al contributo di: Regione Toscana, Fondazione Pisa, Toscana aeroporti, Acque, Comune di Pisa, Fondazione Cassa di risparmio di Lucca, Fondazione Livorno, Fondazione Cassa di risparmio di San Miniato, Banca di Pisa e Fornacette, Banca popolare di Lajatico, Ufficio scolastico provinciale, Ente Parco, Rotary club Pisa. Mediapartner Rai Cultura.

 

 

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