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Sono oltre 6.000 gli studenti e le studentesse delle classi III, IV e V delle scuole secondarie di II grado che venerdì 13 e sabato 14 ottobre hanno partecipato all’evento “UnipiOrienta”, due giornate di orientamento organizzate dall’Università di Pisa per presentare la propria offerta formativa alle matricole del futuro.

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Il Polo Fibonacci ha ospitato ragazzi e ragazze provenienti, oltre che da Pisa e provincia, dalle scuole di tutta la Toscana, da Massa Carrara, alla Versilia, da Livorno a Cecina e Grosseto. Gli iscritti alla giornata hanno potuto assistere alle presentazioni dei venti Dipartimenti e partecipare a workshop, lezioni e laboratori tematici tenuti dai docenti universitari. Sono stati presentati i vari servizi dell’Ateneo, tra cui immatricolazioni, borse di studio, alloggi, corsi di lingue, esperienze all’estero, supporto agli studenti (disabilità USID, sportello DSA, Servizio di ascolto psicologico), career service, CUS-Centro Universitario Sportivo, Sistema Museale di Ateneo.

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Un grande lavoro lo hanno fatto anche i tutor Unipi provenienti da tutte le aree scientifico-disciplinari dell’Ateneo, pronti a rispondere a domande e curiosità sui corsi di laurea e anche sulla vita universitaria.

"Come Università di Pisa ci stiamo impegnando molto sul piano dell’orientamento, facendo un enorme sforzo per aiutare studentesse e studenti nella scelta del loro progetto di vita e, in particolare, per dare loro tutte le informazioni e le competenze necessarie per farli iscrivere sin dal primo anno ai corsi "giusti". - ha commentato Laura Elisa Marcucci, delegata alle attività di orientamento dell’Ateneo - Solo così possiamo trovare una soluzione al fenomeno dell’abbandono degli studi - ha commentato Laura Elisa Marcucci, delegata alle attività di orientamento dell’Ateneo - Orientare infatti non vuol dire semplicemente attrarre, ma consigliare, guidare, far capire ai e alle giovani quali sono i loro talenti, qual è la loro vocazione, in modo tale che possano poi iniziare il percorso all’università nel modo più proficuo possibile. Per quanto riguarda l'evento UniPiOrienta, devo ringraziare di cuore tutti i colleghi e le colleghe di tutti i dipartimenti che hanno collaborato alla sua realizzazione. Un grazie speciale va al personale dell'ufficio orientamento e del CIDIC, per il gran lavoro svolto con impeccabile professionalità e grandissima dedizione"

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Si è svolto a Monastir a fine settembre un incontro tra i partner di DIRASA - “Définition d’un renouvellement de la gouvernance de la recherche en Tunisie”, un progetto Erasmus+ Capacity Building che intende contribuire al miglioramento della governance della ricerca universitaria in Tunisia, promuovendo il dialogo e la cooperazione scientifica tra gli attori del sistema nazionale di ricerca. Tra i partner del progetto – iniziato a febbraio e della durata di tre anni – c’è anche l’Università di Pisa.

All’incontro di Monastir, il cui scopo era quello di valutare collettivamente l’avanzamento del progetto e identificare le sfide e decidere le strategie operative per le prossime fasi, ha partecipato il professor Marco Abate, responsabile scientifico per l’Università di Pisa, insieme ai rappresentanti delle 13 università tunisine, del Ministero tunisino dell’Istruzione Superiore (MESRS), dell’Agenzia Nazionale per la Promozione della Ricerca Scientifica (ANPR) e i partner europei del consorzio.

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Durante l’incontro, i partner hanno formato quattro focus group per esplorare i vari aspetti della governance della ricerca: garantire equità e inclusività, migliorare la gestione e il monitoraggio dei progetti, ottimizzare e semplificare l’efficienza dei processi, stabilire un approccio unitario e coerente per il coordinamento della ricerca a livello nazionale.

“La due giorni è stata fattiva e ha rafforzato il partenariato: le discussioni nei gruppi di lavoro e nei momenti informali hanno portato a una condivisione di conoscenze ed esperienze che risulterà sicuramente utile ai fini del progetto – ha commentato il professor Abate – Ora siamo pronti a entrare nel vivo, nella fase che ci vede protagonisti come coordinatori di un’attività di formazione locale rivolta al personale docente e amministrativo e ai dottorandi delle università tunisine, oltre che come formatori per la parte che riguarda la valorizzazione della ricerca e il suo legame con l’innovazione.”

Per maggiori informazioni sul progetto DIRASA è possibile visitare il sito ufficiale: https://dirasa.eu/.

Lezioni universitarie aperte alla cittadinanza nelle piazze di Pisa una sera l’anno, una sorta di Bright della didattica, e poi anche il progetto “docenti dell’anno” promosso da alcuni i dipartimenti. Sono queste alcune delle idee che saranno lanciate nella Giornata della Didattica dell’Università di Pisa che si svolge il 16 ottobre dalle 15 alle 18 nell'aula magna del Centro Congressi Le Benedettine (Piazza S. Paolo a Ripa D'Arno, 16).

“Quando parliamo di didattica non parliamo di una cosa, ma di una relazione tra persone, anzi di un insieme di relazioni, quelle su cui si fondano tutti i processi di apprendimento, dai più semplici ai più complessi – spiega il professore Giovanni Paoletti prorettore alla Didattica dell’Università di Pisa - In questa giornata vogliamo riflettere su quello che facciamo e immaginare il futuro insieme ai nostri studenti e alle nostre studentesse, per questo l’abbiamo intitolata “la didattica che vorrei”.

L’iniziativa rivolta a tutta la comunità universitaria sarà aperta dai saluti del rettore Riccardo Zucchi. Insieme al professore Giovanni Paoletti partecipano come relatrici le professoresse Enza Pellecchia, prorettrice per la Coesione della Comunità Universitaria e il Diritto allo Studio, e Cecilia Iannella del Teaching Learning Centre UNIPI. Nell’occasione verrà inoltre presentato il progetto del portale web tematico didatticamente e verranno premiati i vincitori del concorso fotografico Matricolandosi.

“Ogni anno all’università arrivano migliaia di nuovi iscritti, formare le nuove generazioni è una sfida e una responsabilità – conclude Paoletti - sta a noi farli proseguire nel loro percorso di crescita e di autonomia, con i tempi giusti per ognuno, con efficacia ma senza ansia, né fretta o competizione malsana”.

 

Venerdì, 13 Ottobre 2023 09:21

Lezioni universitarie in piazza

LPaoletti_Giovanni_2.JPGezioni universitarie aperte alla cittadinanza nelle piazze di Pisa una sera l’anno, una sorta di Bright della didattica, e poi anche il progetto “docenti dell’anno” promosso da alcuni i dipartimenti. Sono queste alcune delle idee che saranno lanciate nella Giornata della Didattica dell’Università di Pisa che si svolge il 16 ottobre dalle 15 alle 18 nell'aula magna del Centro Congressi Le Benedettine.

L’appuntamento, rivolto a tutta la comunità universitaria, sarà aperto dai saluti del rettore Riccardo Zucchi e sono previsti gli interventi delle professoresse Enza Pellecchia, prorettrice per la Coesione della Comunità Universitaria e il Diritto allo Studio, e Cecilia Iannella del Teaching Learning Centre UNIPI. Nell’occasione verrà inoltre presentato il progetto del portale web tematico didatticamente e verranno premiati i vincitori del concorso fotografico Matricolandosi. Convito promotore della Giornata è il professore Giovanni Paoletti (foto), prorettore alla Didattica, al quale abbiamo chiesto di raccontarci l’iniziativa.


Professor Paoletti, di cosa parliamo quando parliamo di didattica?
Innanzitutto non parliamo di una cosa, ma di una relazione tra persone, anzi di un insieme di relazioni, quelle su cui si fondano tutti i processi di apprendimento, dai più semplici ai più complessi. Questo probabilmente è anche il motivo per cui non è facilissimo parlare di didattica: le relazioni più che raccontarle si vivono, quando le racconti e basta rischi sempre di diventare un po’ noiosi… In secondo luogo, la didattica non si declina al singolare, ma al plurale: la Giornata del 16 vuol essere una finestra aperta sulle tante didattiche che si praticano e si vivono ogni anno, ogni giorno, nella nostra università.

Ogni anno all’università arrivano migliaia di nuovi iscritti, quale sfida rappresentano e cosa serve per formare le nuove generazioni?
Sono una sfida e una responsabilità. Serve farli proseguire nel loro percorso di crescita e di autonomia, con i tempi giusti per ognuno, con efficacia ma senza ansia, né fretta o competizione malsana. La realtà in cui viviamo è complessa e si sente un forte bisogno di formazione, a tutti i livelli. Questo vale in particolare per il passaggio delicato che porta i giovani e le giovani dalla scuola all’università. Per formare ci vogliono conoscenze e mezzi tecnici, e poi occorre saperli trasmettere e usare, restando pronti a innovare. Nell’università didattica e ricerca vanno a braccetto, ed entrambe funzionano innovando e rinnovandosi.

Una giornata per parlare di didattica: che progetti ci sono in campo e che novità nei prossimi mesi?
Proviamo per prima cosa a riflettere su quello che facciamo e a immaginare il futuro insieme ai nostri studenti e alle nostre studentesse. Per questo abbiamo intitolato la Giornata “la didattica che vorrei”. Si tratta anche di riconoscere pienamente all’insegnamento il suo valore di missione fondamentale dell’università. Diversi nostri progetti vanno in questa direzione. Alcuni esistono già e stanno crescendo: il Teaching and Learning Centre di Ateneo - quello del corso Insegnare a insegnare e dei Progetti speciali per la didattica, per intendersi -, la comunità dei mentori, i corsi trasversali, gli open badge o microcredenziali. Altri sono in partenza: il progetto “docenti dell’anno” promosso da alcuni dei nostri dipartimenti, ad esempio, o il nuovo sito per la didattica Unipi gestito da docenti e studenti che si chiamerà “didatticamente”. Entrambi mi incuriosiscono molto. A me piacerebbe anche una specie di “bright della didattica”, con lezioni universitarie aperte, per una sera all’anno, nelle piazze della città. Vedremo.

 

 

“L’arte del confronto. Etica e Responsabilità nel Dialogo”. È questo il tema della rassegna Ne parliamo in Sapienza, la cui terza edizione sarà presentata alla stampa martedì 17 ottobre alle ore 12 presso la Sala Mappamondi del Palazzo alla Giornata, sede del rettorato dell’ateneo pisano.

Alla conferenza stampa interverranno: Riccardo Zucchi, rettore dell’Università di Pisa, e Saulle Panizza, direttore del Cidic.

Ideata dal Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura (Cidic) dell’Università di Pisa, Ne parliamo in Sapienza si propone come un momento di discussione aperta, tra posizioni, punti di vista e sensibilità diverse, per aiutare tutti noi a comprendere meglio, con il contributo di scienziati, giornalisti, magistrati e professori, la complessità della società contemporanea.

Dopo una prima edizione (ottobre 2022) dedicata alle grandi sfide dell’attualità (la salute, l’istruzione, la guerra, il PNRR) e una seconda incentrata sul significato per la nostra storia del 25 aprile, l’edizione 2023 di Ne parliamo in Sapienza invita, così a riflettere su alcune delle possibili declinazioni del Dialogo: quello religioso (20 ottobre, ore 16:30), quello generazionale (21 ottobre, ore 11:00) e quello politico (21 ottobre, ore 16:30).

 

cristian_scatena.jpgA volte per vedere meglio qualcosa è necessario cambiare prospettiva, allontanarsi e guardare il contesto. Vale anche nel caso dei tumori: studiare l’ambiente in cui crescono e si sviluppano aiuta a comprenderne meglio la natura. E a dare informazioni cruciali per poterli diagnosticare in maniera tempestiva o curare in modo più efficace.

L’idea di studiare il tumore della mammella in questo modo innovativo è venuta a un team del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Pisa. L’idea ha poi preso forma in uno studio che verrà realizzato grazie al finanziamento aggiudicato dall’edizione 2023 del Fellowship Program, Bando di concorso promosso in Italia dalla società biofarmaceutica Gilead Sciences per selezionare e premiare i migliori progetti presentati da Enti di ricerca e cura italiani nell’area delle malattie infettive, delle patologie oncologiche e oncoematologiche.

L’attenzione dei ricercatori sarà puntata sul tumore al seno, la neoplasia più comune nelle donne italiane, in cui circa un tumore maligno ogni tre (30%) è un tumore mammario. Sebbene lo screening e le sempre più efficaci terapie abbiano fatto diminuire la mortalità, il tumore del seno rimane ancora la seconda causa di morte per cancro nella popolazione femminile.

Da qui l’esigenza di identificare nuovi approcci che possano aiutare a migliorare la sfida posta da questa forma tumorale. Un’esigenza a cui il team di ricerca pisano ha risposto allargando lo sguardo e “andando a caccia” di nuovi segnali – i cosiddetti biomarcatori - che possano guidare la diagnosi e la cura osservando appunto cosa succede intorno al tumore. Nello specifico valutando il microambiente tumorale, ovvero l’ambiente in cui si sviluppano e crescono le cellule neoplastiche, insieme allo stroma, ovvero il tessuto di sostegno dell’organo colpito dal tumore.

“Con il nostro progetto - spiega Cristian Scatena (foto), coordinatore del progetto e Ricercatore in Anatomia Patologica/ RTD-b presso il Dipartimento dell’Università - puntiamo a far luce sulla composizione cellulare e sulle caratteristiche molecolari del microambiente tumorale nel caso specifico di cancro al seno, ponendo particolare attenzione alle possibili interazioni tra il tumore stesso, lo stroma (l’impalcatura biologica che non è solamente una struttura inerte, ma potrebbe giocare un ruolo nello sviluppo stesso del tumore e nella risposta dell’organismo) e all’interazione tra queste entità e il sistema immunitario del soggetto”.

Il progetto, articolato in diverse fasi, approfondirà la conoscenza dei componenti cellulari dello stroma del tumore al seno e ne studierà l’interazione con l'ambiente attivo circostante. Uno dei principali risultati attesi è l'identificazione di nuovi biomarcatori affidabili - i “nuovi segnali” - che potrebbero migliorare la prognosi e far prevedere la risposta alla terapia, migliorando la gestione complessiva del tumore al seno.

“L’integrazione interdisciplinare di competenze e tecnologie previste dal nostro studio ci consentirà non solo di individuare nuovi biomarcatori ma anche di identificare possibili nuovi bersagli terapeutici nell’ambito del microambiente tumorale con prospettive davvero interessanti sia per la scienza di base e clinica sia soprattutto per le donne che oggi sono colpite da questa forma di neoplasia – conclude Scatena”.

 

Sono oltre 6.000 gli studenti e le studentesse delle classi III, IV e V delle scuole secondarie di II grado attesi venerdì 13 e sabato 14 ottobre all’evento “UnipiOrienta”, due giornate di orientamento organizzate dall’Università di Pisa per presentare la propria offerta formativa alle matricole del futuro. Dalle ore 9 alle ore 19, al Polo Fibonacci (in Largo Bruno Pontecorvo n. 3), gli iscritti alla giornata potranno assistere alle presentazioni dei venti Dipartimenti e partecipare a workshop, lezioni e laboratori tematici tenuti dai docenti universitari. Saranno presentati i vari servizi dell’Ateneo, tra cui immatricolazioni, borse di studio, alloggi, corsi di lingue, esperienze all’estero, supporto agli studenti (disabilità USID, sportello DSA, Servizio di ascolto psicologico), career service, CUS-Centro Universitario Sportivo, Sistema Museale di Ateneo. Tutor di tutte le aree scientifico-disciplinari saranno pronti a rispondere a domande e curiosità.

 

INVITO STAMPA:

I colleghi giornalisti sono invitati venerdì 13, alle ore 16, al Polo Fibonacci, per incontrare il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi, e la delegata per le attività di orientamento, Laura Elisa Marcucci, e fare interviste ai ragazzi.

INVITO STAMPA:

I colleghi giornalisti sono invitati alle ore 15 all’inaugurazione del torneo. Insieme agli studenti Erasmus saranno presenti Giovanni Federico Gronchi, prorettore per la cooperazione e le relazioni internazionali, Frida Scarpa, assessora allo sport e ai rapporti con le istituzioni universitarie del Comune di Pisa, e Marco Macchia, delegato del rettore per i rapporti con il territorio.

 

COMUNICATO STAMPA:

In occasione della settima edizione degli Erasmus Days, che si festeggiano in tutta Europa dal 9 al 14 ottobre, l’Università di Pisa, in collaborazione con il CUS Pisa e con l’Associazione Erasmus Student Network (ESN), organizza “Erasmus in campo”, una giornata all’insegna dello sport con un torneo di calcio e pallavolo che vedrà protagonisti studenti Erasmus incoming e outgoing.

L’appuntamento è venerdì 13 ottobre alle 14.30 agli impianti del CUS in via Chiarugi, dove alle 15 si inaugurano i giochi con Giovanni Federico Gronchi, prorettore per la cooperazione e le relazioni internazionali, Frida Scarpa, assessora allo sport e ai rapporti con le istituzioni universitarie del Comune di Pisa, e Marco Macchia, delegato del rettore per i rapporti con il territorio. La premiazione delle squadre vincitrici è prevista alle 17.45. La giornata si chiuderà con un aperitivo.

Sono già molti gli studenti arrivati all’Università di Pisa per il primo semestre di mobilità Erasmus: dai paesi UE sono 486 solo per il primo semestre, un dato in crescita rispetto agli anni precedenti (nell’intero a.a. 2020/2021 sono stati 293 e nell'intero a.a. 2021/2022 sono stati 652); dai paesi extra-UE sono per adesso 40 gli arrivi da atenei con cui Unipi ha sviluppato collaborazioni specifiche attraverso la Progettazione KA107/171, tra cui molte istituzioni universitarie africane, del Sud America, di Stati Uniti e Russia.

Il dato in crescita vale anche per gli studenti dell’Università di Pisa che scelgono di fare una mobilità all’estero: per ora sono 670 gli studenti outgoing per studio che hanno scelto prevalentemente Spagna, Germania, Francia e Portogallo come destinazione di studio e ci sono 250 domande ancora in attesa della riapertura del bando. A questi si aggiungono i 37 che hanno scelto la mobilità KA 131 Extra UE, che consente di svolgere, fin dal primo anno, un periodo di studio e tirocinio nei Paesi terzi non associati al programma, dunque principalmente Paesi extra europei, in base ad accordi stabiliti con le università o le sedi ospitanti. I paesi di destinazione sono Regno Unito, Stati Uniti, Australia, Kosovo, Sud Africa, Paraguay, Messico, Canada, Namibia, Etiopia, Brasile, India, Kenya, Tanzania e Colombia.

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Nella foto: un gruppo di studenti Erasmus delle università di Belgrado e Paris Cité (partner dell’Alleanza Circle U.) arrivati a Pisa a settembre e accolti in rettorato dallo staff dell’Ufficio Erasmus

 

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