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Domenica 14 luglio ingresso gratuito al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi per la chiusura della mostra "Arte Botanica nel terzo Millennio. Botanical Art into the third Millennium" e dalle 18 alle 22 ai visitatori sarà offerto un aperitivo per festeggiare il "finissage" dell'esposizione.

La mostra "Arte Botanica nel terzo Millennio" presenta 155 opere di artisti contemporanei in gran parte provenienti dalla collezione londinese di Shirley Sherwood, oltre ad un nucleo di artisti brasiliani e ad un'ampia panoramica di italiani.

Il percorso espositivo si apre con i riferimenti alla lezione di Rory McEwen, Margaret Mee e Margaret Stones, che alla metà del '900 seppero indicare la modernità della pittura botanica in termini di sensibilità artistica e descrizione scientifica. Seguono poi oltre 150 opere che testimoniano l'ampia gamma descrittiva e interpretativa con cui gli artisti riescono a restituire la complessità del mondo naturale. Il percorso si conclude con alcuni protagonisti della scena artistica contemporanea che hanno rivolto al tema una significativa attenzione: dalle attente meditazioni sulle tecniche e sui maestri dei secoli passati, alle coraggiose sperimentazioni grafiche e materiche che uniscono dipinti e tempere a fotografie, collage, video e istallazioni.

Ultimissimi giorni per visitare la mostra "Arte botanica nel terzo millennio" al Museo della Grafica in lungarno Galilei 9 a Pisa. L'esposizione, che chiuderà il 15 luglio, presenta circa 150 opere di artisti contemporanei in gran parte provenienti dalla collezione londinese di Shirley Sherwood, oltre ad un nucleo di pittori brasiliani e ad un'ampia panoramica di italiani. Il Museo della Grafica è aperto da martedì a venerdì dalle 17 alle 21; sabato e domenica dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 17 alle 22. Il biglietto costa 5 euro e l'ingresso è gratuito per studenti, under 14, over 65, insegnanti, accompagnatori, guide turistiche e possessori di Edumuseicard.

Oggetti in bronzo provenienti da collezioni di antichità sudarabiche saranno restaurati al dipartimento di Civiltà e forme del sapere grazie a un accordo tra l'Università di Pisa e il Museo militare di Sana, nello Yemen. I manufatti sono arrivati a Pisa in occasione di un incontro tra una delegazione di autorità yemenite e il gruppo di ricerca guidato dalla professoressa Alessandra Avanzini, che si inquadra in una più ampia iniziativa di cooperazione intrapresa dall'Ateneo pisano e dal museo yemenita finanziata dal Ministero degli Affari Esteri. I bronzi verranno, nei prossimi mesi, restaurati dai tecnici del dipartimento e successivamente verranno esposti per la prima volta in Italia in una mostra appositamente allestita.

La collaborazione tra Università di Pisa e Yemen ha come obiettivi generali la promozione del Museo, la conservazione della sua collezione di antichità sudarabiche e la formazione scientifica e tecnologica del suo personale. Il Museo Militare di Sana, infatti, è uno dei più prestigiosi e conosciuti musei dello Yemen. Ospitato in un edificio di epoca ottomana, il Museo custodisce un'importante collezione di antichità sudarabiche, risalenti alla cultura che fiorì in Arabia del sud dall'inizio del I millennio a.C. fino all'avvento dell'Islam, molte delle quali già in passato scelti per la mostra internazionale itinerante sulla civiltà antica dello Yemen.

La fase che ha recentemente preso avvio prevede una serie di attività, tra le quali la catalogazione dei reperti sudarabici, il restauro di alcuni manufatti, il riallestimento di alcuni locali destinati a ospitare la collezione sudarabica secondo i più avanzati principi della museologia contemporanea, la formazione del personale del museo nel campo della catalogazione digitale e del restauro e la promozione internazionale del Museo.

In particolare, il nuovo accordo firmato dal Generale della difesa Yahya Abdulla bin Abdulla as-Saqladi, regola il prestito all'Università di Pisa della collezione di oggetti in bronzo iscritti del Museo. La delegazione yemenita, guidata dal direttore del Museo, il Colonnello Abed Mohammed al-Thour ha accompagnato i manufatti in bronzo, che sono stati affidati al dipartimento.

Durante la visita della delegazione, sono state anche discusse e programmate le attività da svolgere nel prosieguo della collaborazione; sono stati inoltre organizzati incontri con studenti e ricercatori interessati alla cultura sudarabica, principalmente finalizzati allo studio autoptico dei reperti e delle loro iscrizioni.

La collaborazione tra il gruppo di ricerca pisano e il Museo è iniziata nel 2010 con il progetto CASIS, già finanziato dal MAE nell'ambito del Programma esecutivo di collaborazione scientifica e tecnologica con lo Yemen (anni 2006-2009); sospesa per gli avvenimenti politici e sociali dello Yemen, è ripresa all'inizio del 2013 grazie al progetto europeo ERC "Digital Archive for the Study of pre-Islamic Arabian Inscriptions", di cui Alessandra Avanzini è coordinatore, e al supporto del Ministero degli Affari Esteri, Divisione generale per la promozione del Sistema Paese, Ufficio VI - Missioni archeologiche, antropologiche, etnologiche.

aereoCieli sempre più puliti anche grazie a un consorzio formato dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale (DICI) dell'Università di Pisa e da due imprese pisane, la società Catarsi Ing. Piero & C. e AM Testing, nata come spin-off dell'Ateneo. Il consorzio toscano si è aggiudicato un bando lanciato dal Clean Sky, la più importante partnership fra Commissione Europea e grande industria per la promozione di programmi di ricerca in campo aeronautico, all'interno del VII Programma quadro. La realizzazione del progetto, promosso da Avio, porterà al consorzio pisano un finanziamento di circa 2,1 milioni di euro, a fronte di un volume di attività del valore di 3,1 milioni di euro, che coinvolgerà oltre al consorzio una fitta rete di subfornitori locali.

La sfida consiste nel progettare, realizzare e impiegare un complesso sistema di prova finalizzato a verificare sperimentalmente le caratteristiche di una innovativa trasmissione meccanica, Power Gearbox (PGB), sviluppata per il motore aeronautico Geared Turbo Fan (GTF) di futura generazione.

"L'architettura del GTF – spiega il professor Marco Beghini del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell'Università di Pisa - consente di disaccoppiare meccanicamente l'elica del velivolo (la sezione fan/propeller) dall'albero della turbina tramite l'inserimento di una Power Gearbox basata su un potente e sofisticato rotismo epicicloidale. La soluzione permette di ottimizzare in modo indipendente i regimi di rotazione di entrambi i sotto-sistemi e quindi di ottenere un significativo incremento di prestazioni dell'intero sistema di propulsione che si traduce in risparmio di carburante e riduzione di emissioni inquinanti e di rumore".

prof_BeghiniAl Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale (DICI) dell'Università di Pisa è affidato il compito di curare l'adattamento della test facility, di progettare il banco di prova e di effettuare l'analisi dei risultati delle prove. La AM Testing supporterà il DICI nelle attività di progettazione, sarà responsabile del commissioning del sistema di prova e della conduzione dell'attività sperimentale. La società Catarsi Ing. Piero & C. realizzerà e assemblerà il banco di prova.

"Lavoreremo in stretta collaborazione – ha concluso Marco Beghini - per raggiungere l'ambizioso obiettivo nei 20 mesi previsti. L'attività, oltre a risultati di generale interesse dal punto di vista tecnico-scientifico, porterà un beneficio significativo nel territorio toscano e nazionale, non solo in termini di sviluppo del know-how, ma anche di tipo economico. I partner del consorzio considerano l'attività un'occasione per creare nuova occupazione di alto livello e per stimolare la rete dei subfornitori locali".

Ne hanno parlato:
Il tirreno
Tirreno.it
La Nazione
AdnKronos
InToscana.it
GreenReport.it
NoveFirenze.it
PisaInformaFlash
PisaToday
BuoneNotizie.it

WallStreetItalia.com

Lunedì, 29 Luglio 2013 10:48

20 borse di studio per 20 matricole

telecomunicazioniVenti borse di studio da 1.000 euro per venti matricole si iscriveranno al corso di studio in Ingegneria delle Telecomunicazioni dell'Università di Pisa entro il 31 dicembre 2013. Le borse saranno assegnate secondo una graduatoria di merito stilata in base ai risultati ottenuti dagli studenti nel test di valutazione per i corsi di Ingegneria che si svolgerà nella prima settimana di settembre.

Il progetto "20 borse per 20 matricole" nasce dalle sollecitazioni di molti enti ed aziende che operano nell'ICT, un settore che, nonostante la crisi, resta trainante per l'economia nazionale e internazionale e che ha dunque continuamente bisogno di figure professionali adeguatamente formate.

"Questa iniziativa costituisce un vero modello di relazione tra università, aziende ed enti che operano nel campo dell'ICT - ha dichiarato il professor Enzo Dalle Mese, presidente del corso di studi in ingegneria delle telecomunicazioni – desidero quindi esprimere loro il più vivo ringraziamento auspicando che sia la prima di numerose altre".

Le aziende e gli enti che hanno contribuito all'istituzione delle borse sono: IDS Ingegneria dei Sistemi SpA, SECO Srl, INTECS SpA, WiTech SpA , WASS - Whitehead Sistemi Subacquei SpA, Pasquali Microwave Systems s.r.l, Cloud Comnet, IEEE AES Society, Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni - Unità di Ricerca Pisa

Per maggiori informazioni è possibile inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..i">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., telofonare allo 0502217564 e consultare i siti www.tlc.ing.unipi.it e www.ingegneriatlcpisa.it.

mensa PraticelliDal 29 luglio al 2 agosto, 360 studenti toscani delle classi quarte e quinte delle scuole superiori 'proveranno' a frequentare l'università toscana per capire quale potrebbe essere il percorso più appropriato per le loro aspirazioni e capacità. L'Università di Pisa accoglierà 120 ragazzi all'interno della residenza "I Praticelli", dove potranno assistere a lezioni di illustri professori - tra cui il filosofo Remo Bodei – e lunedì sera cenare alla mensa con il rettore Massimo Augello.

Guarda le foto della cena con il rettore.
Guarda il video di Toscana Notizie.

L'iniziativa fa parte del progetto regionale TUO@uni, giunto quest'anno alla seconda edizione. Lunedì è previsto un videocollegamento della vicepresidente della Regione Toscana Stella Targetti con le quattro sedi del progetto (Firenze, Pisa e Siena e Siena Stranieri) per fare un saluto e un augurio di buon lavoro ai ragazzi che inizieranno la loro esperienza.

I 360 studenti delle superiori (120 a Firenze, 120 a Pisa, 120 a Siena) per una settimana, alloggeranno gratis nelle residenze universitarie, mangeranno alla mensa, parteciperanno a lezioni, dibattiti, seminari e alla vita universitaria per capire concretamente quella che potrebbe essere la scelta più opportuna da fare. Molto intenso il programma che aspetta i ragazzi a Pisa: docenti e ricercatori dell'Università, della Scuola Normale e della Scuola Sant'Anna terranno lezioni e seminari spaziando nei vari ambiti disciplinari, dalla letteratura alla filosofia, da internet alle energie rinnovabili, dall'agronomia, alla veterinaria, alla medicina. Potranno inoltre visitare il Centro "Avanzi", l'Ospedale didattico veterinario di San Piero a Grado e il Polo Logistica di Livorno. Un ricco programma organizzato dai referenti per l'orientamento dei dipartimenti che si aggiunge alle tante iniziative promosse dal Comitato orientamento dell'Ateneo per instaurare un dialogo proficuo con i futuri studenti dell'Università di Pisa.

Praticelli"Crediamo molto in questo progetto – spiega Stella Targetti – perché è fondamentale mettere i ragazzi e le ragazze nelle condizioni migliori per scegliere il percorso universitario più congeniale. Infatti, la percentuale di studenti italiani che lascia gli studi universitari dopo il primo anno è del 17%, e una delle cause dell'abbandono è proprio una scelta iniziale sbagliata perché al momento di iscriversi i ragazzi erano poco o male informati. Oltretutto tra chi abbandona, gli studenti che rischiano di lasciare per sempre l'università sono i più svantaggiati dal punto di vista sociale, geografico e culturale. Nella selezione dei 360 – conclude la vicepresidente – abbiamo perciò pensato di agevolare chi ha genitori con titoli di studio più bassi, chi abita in Comuni più piccoli e più lontani dal capoluogo di Provincia, chi ha frequentato una scuola superiore che non si trova in una provincia dove c'è una sede di Ateneo".

All'organizzazione di TUO@uni hanno collaborato l'Ardsu, le Università di Firenze, Pisa e Siena, l'Università per stranieri di Siena, la Scuola Normale Superiore e la Scuola Superiore Sant'Anna e l'Ufficio Scolastico Regionale.

Pietrini La Organization for Human Brain Mapping (OHBM), la principale organizzazione internazionale che raccoglie circa tremila studiosi delle funzioni cerebrali umane da tutto il mondo, nel corso del suo ultimo congresso conclusosi nelle scorse settimane a Seattle (USA) ha designato il professor Pietro Pietrini presidente del Comitato Organizzatore del Congresso Mondiale per il 2016. PietroPietrini, Ordinario di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica dell'Ateneo Pisano e Direttore dell'U.O. di Psicologia Clinica dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, condividerà l'importante incarico con il suo allievo e collaboratore, Emiliano Ricciardi, biochimico clinico presso l'Università di Pisa.

Il professor Pietrini dirige un gruppo di ricerca multidisciplinare all'avanguardia nel mondo nello studio delle basi cerebrali delle funzioni mentali e del comportamento umano in condizioni di salute e in presenza di disturbi psichiatrici. Per Pietrini si tratta del terzo incarico nella OHBM, dopo la Presidenza del Congresso Mondiale nel 2006 e la Direzione del Comitato Scientifico internazionale nel triennio 2007-2009. "Siamo felici di questo importante attestato di stima da parte della comunità scientifica internazionale - commenta il professor Pietrini - una sfida impegnativa che rappresenta al contempo un'occasione di crescita per i nostri giovani collaboratori e di visibilità per il nostro Paese".

Il Congresso si svolgerà nel giugno del 2016 a Roma, presso il Centro Congressi "La Nuvola". Si attendono oltre tremila scienziati, psicologi, neurologi e psichiatri da tutto il mondo.

logo istituto foniaE' nato a Pisa l'Istituto Nazionale di Ricerche in Foniatria "Guido Bartalena" (INRF) frutto di un accordo fra le Università di Pisa, Torino, Napoli 2, e Reggio Emilia. La firma dell'atto costitutivo è avvenuta lo scorso giugno e l'Istituto avrà sede proprio a Pisa presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale in via Savi n. 10. Lo scopo dell'Istituto sarà di promuovere la ricerca scientifica e tecnologica sulla comunicazione verbale ed in particolare sull'apparato fono articolatorio, sulla deglutizione e sulla riabilitazione in ambito fono audiologico. L'INRF si propone inoltre di organizzare attività didattiche rivolte a studenti e professionisti interessati allo studio di questa patologia.

"L'Istituto è stato intestato al professor Guido Bartalena – ha spiegato il professor Francesco Ursino ordinario di Audiologia e Foniatria e promotore dell'iniziativa - perché nel periodo che diresse la clinica dell'Ateneo pisano dimostrò di possedere capacità cliniche eccellenti e soprattutto moderne. Bartalena fu sempre promotore di tutte le innovazioni in ambito otorinolaringoiatrico riuscendo a far emergere la clinica e la Scuola pisana in ruoli nazionali di primo piano, fondò il primo e moderno centro di audio-fonologia e fu uno dei primi promotori, in campo nazionale, della nascita della disciplina foniatrica".

"L'Istituto che oggi porta il suo nome – ha concluso Ursino - vuole significare la continuità culturale che la Scuola foniatrica pisana vuole mantenere viva nei riguardi di quell'intuito clinico di modernizzazione che Bartalena maturò già nei lontani anni '70".

Il presidente onorario dell'INFR è il professor Oskar Schindler dell'Ateneo di Torino. Il consiglio direttivo è composto dal professor Umberto Barillari (Università di Napoli 2) che ha il ruolo di presidente, dalla professoressa Elisabetta Genovese (Università di Modena-Reggio Emilia) come vicepresidente, dal professor Francesco Ursino (Università di Pisa) come direttore scientifico, da due membri componenti che sono il professor Stefano Berrettini (Università di Pisa) e il professor Roberto Albera (Università di Torino) e dal professor Bruno Fattori (Università di Pisa) che ha l'incarico di segretario.

Ne hanno parlato:
Nazione.it
Il Tirreno
PisaInformaFlash
PisaToday.it
GoNews.it
PianetaUniversitario.it

Mercoledì, 24 Luglio 2013 06:07

Un sistema integrato tra gli atenei toscani

Rettori toscaniLe Università toscane sono all'avanguardia in Italia e intendono mettere sempre più il loro enorme potenziale di ricchezza al servizio dello sviluppo e della crescita del nostro territorio. Proprio per rendere concreta questa idea, i rettori dell'Università di Firenze, Alberto Tesi, di Pisa, Massimo Augello, e di Siena, Angelo Riccaboni, stanno programmando una serie di iniziative pubbliche con l'amministrazione regionale, con le altre principali istituzioni e con il sistema delle imprese toscane, per individuare in modo congiunto alcuni progetti strategici su cui investire nell'immediato futuro. Alla base vi è la volontà delle Università generaliste di proseguire nel percorso di collaborazione con il governo regionale, che ha già dato frutti in particolare per quanto riguarda la politica sanitaria e l'offerta dei dottorati di ricerca. L'obiettivo è quello di valorizzare ulteriormente una politica integrata del sistema toscano dell'alta formazione e della ricerca, che anche le recenti indagini dell'Anvur e del Censis confermano ai primissimi posti nel panorama nazionale.

Il rapporto Anvur, che ha monitorato la ricerca del nostro Paese nel periodo 2004-2010, ha registrato l'elevato potenziale del sistema universitario toscano che, per il risultato complessivo e per l'ampiezza e la varietà di settori d'avanguardia, è ai vertici in Italia. L'indagine elaborata dal Censis ha ribadito, sulla scia di quanto emerso dalle diverse classifiche internazionali sulle migliori università, l'eccellenza degli atenei toscani, con Siena che è al primo posto in Italia, Pisa e Firenze rispettivamente al terzo e quarto tra le università con più di 40.000 iscritti.

Nell'accogliere con soddisfazione questi risultati, i professori Augello, Riccaboni e Tesi hanno sottolineato la necessità di continuare sulla strada intrapresa, consolidando le collaborazioni reciproche in atto e quelle con le altre istituzioni universitarie toscane, nella prospettiva di rafforzare al massimo il sistema toscano dell'alta formazione e della ricerca. Già nel prossimo appuntamento su "Nuove frontiere di integrazione tra servizio sanitario regionale e università", in programma a Firenze venerdì 26 luglio, i rettori richiameranno gli esiti delle recenti indagini, con l'intenzione di condividere con il governo regionale possibili percorsi di potenziamento del sistema universitario toscano al fine di supportare la crescita dell'economia e della società della nostra regione.

Ne hanno parlato:
Tirreno
Nazione Pisa
Corriere Siena 

Marzia_Del_ReUna giovane ricercatrice dell'Azienda ospedaliero-universitaria pisana, Marzia Del Re (nella foto), specializzanda in biochimica clinica ed assegnista di ricerca dell'Università di Pisa, ha ricevuto per la seconda volta un importante riconoscimento nell'ambito del congresso annuale dell'Asco-Associazione americana di Oncologia clinica che si è tenuto recentemente a Chicago, Usa.

Alla studiosa è andato infatti, unica in Italia tra 95 assegnati a livello mondiale, il merit award della Conquer Cancer Foundation of Asco, destinato ai giovani ricercatori. E anche nel 2011 la dott.ssa Del Re – che svolge la sua attività di ricerca e assistenza nell'Unità operativa di Farmacologia clinica del Dipartimento di Medicina di laboratorio dell'Aoup – aveva ricevuto il medesimo riconoscimento.

La ricerca premiata è finanziata dall'Airc-Associazione italiana per la ricerca sul cancro e dall'Itt-Istituto toscano tumori e riguarda la prevenzione delle gravi tossicità da chemioterapia antitumorale secondarie alla somministrazione delle fluoropirimidine (5-fluorouracile, capecitabina), farmaci citotossici di uso diffusissimo ed in assoluto i più utilizzati, principalmente per il trattamento del carcinoma del colon, mammella e testa-collo. Grazie ad un lavoro durato molti anni, che ha portato alla caratterizzazione di più di 500 pazienti con tossicità da fluoropirimidine, sono state identificate alcune cause importanti di carenza della diidropirimidina deidrogenasi, enzima necessario all'organismo per inattivare ed eliminare i farmaci citotossici, che espongono il paziente a tossicità molto gravi che, in rari casi, possono essere mortali.

La prevenzione di queste tossicità rappresenta un impegno di primaria importanza per evitare al paziente di incorrere in queste gravi complicanze, rendendo la qualità della vita ancora più compromessa. L'impegno è quello di permettere l'applicazione di tests farmacogenetici in modo efficace, affidabile e a costi ridotti alla popolazione generale dei pazienti.

La ricerca della dott.ssa Del Re, svolta in collaborazione con le Unità operative di Oncologia medica (direttori, il Prof. Alfredo Falcone e il Dott. Sergio Ricci) e con il Laboratorio di Genetica medica (Dott. Paolo Simi) dell'Aoup e molte strutture di Oncologia medica sia in Regione Toscana che altrove, permette di applicare questo tipo di diagnosi preventiva ai pazienti ed escludere dal trattamento - oppure consigliare una riduzione di dose - i portatori di tale carenza enzimatica, permettendo la personalizzazione del trattamento.

Grazie a questi risultati, la Farmacologia clinica dell'Aoup rappresenta un centro di riferimento nazionale per molti reparti di Oncologia medica che si rivolgono al personale della struttura per eseguire le analisi su pazienti che hanno manifestato gravi tossicità da chemioterapia antitumorale con fluoropirimidine e la stessa Associazione Italiana di Oncologia Medica si appresta a introdurre queste analisi farmacogenetiche nelle raccomandazioni di monitoraggio del paziente oncologico candidato alla terapia con specifiche classi di farmaci antitumorali.
(Ufficio Stampa AOUP)

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