Orchestra dell'Università di Pisa
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Coro dell'Università di Pisa
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Chiesa Universitaria di San Frediano
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Coro dell'Università di Pisa
Questo nostro tempo è tutto fuori quadro
Domenica 22 Dicembre alle 19:00 in Via Derna 13, l'associazione GRACT organizza uno spettacolo con spunti da Amleto di Shakespeare.
Con: Elisabetta Biondi, Mario Cortese, Elena De Vita, Federico Luppichini, David Rocchi e Lara Vegnuti
Regia: GRACT
Con la supervisione di Silvia Rubes.
L'evento è realizzato con il patrocinio del Consiglio degli Studenti dell'Università di Pisa.
È gradita la prenotazione a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Due studenti a Denver per il World Challenge Bowl
Un altro successo per gli studenti del corso di laurea magistrale in Geofisica di Esplorazione ed Applicata gestito dai dipartimenti di Scienze della Terra e di Fisica dell'Università di Pisa. Nell'ottobre del 2014 Giuseppe Provenzano e Paolo Paradisi voleranno a Denver, negli Stati Uniti, per partecipare al World Challenge Bowl, la grande sfida a quiz tra studenti di Geofisica applicata di tutto il mondo organizzata dalla Society of Exploration Geophysicists (SEG) che si svolge ogni anno in occasione del convegno internazionale dell'organizzazione. Giuseppe e Paolo hanno superato le selezioni italiane che si sono svolte a Trieste lo scorso novembre durante il convegno del Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida. Quest'anno le squadre in gara erano sei: due provenienti da Pisa, due da Trieste, una da Napoli e una da Torino.
"Dopo un girone eliminatorio contro una delle squadre triestine e il team di Napoli, abbiamo vinto la finale contro i Torinesi - hanno raccontato i due vincitori – la velocità e la strategia di gioco sono state le nostre armi fondamentali".
Paolo e Giuseppe, 25 anni a testa, il primo di Piombino, l'altro di Bagheria in provincia di Palermo, sono al secondo anno del corso di laurea magistrale in Geofisica di Esplorazione ed Applicata e prevedono di laurearsi entro il 2014. E intanto Paolo, prima di Denver, ha un altro viaggio ancora che lo aspetta: da marzo a luglio farà un tirocinio di quattro mesi al dipartimento di Geologia del petrolio dell'Università di Aberdeen in Scozia.
Ne hanno parlato:
La Nazione Livorno
Tirreno Piombino Elba
Tirreno Pisa
Pisa Today
PisaInformaFlash
Giurisprudenza e Palazzo della Sapienza: un legame inscindibile
In attesa di conoscere i risultati della perizia tecnica effettuata sul Palazzo della Sapienza, numerosi docenti, dottorandi, personale amministrativo, tecnico e bibliotecario e studenti di Giurisprudenza hanno sottoscritto una lettera che parte dalla considerazione che quel luogo è stato per secoli sede dei corsi di diritto, per accogliere i quali fu anzi costruito il Palazzo.
Pubblichiamo di seguito il testo dell'intervento.
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Di fronte al perpetrarsi della chiusura della Sapienza, come personale docente e non docente e come studenti di Giurisprudenza – di cui il Palazzo è sempre stato la sede – intendiamo porre alcune questioni.
Tra qualche giorno sarà resa pubblica la perizia relativa alle condizioni di stabilità del palazzo della Sapienza. Finalmente si potrà cominciare a ragionare del suo futuro su una base concreta: un futuro che, ovviamente, non potrà ignorare ciò che la Sapienza è stata per secoli, ossia la sede dei corsi di diritto, per accogliere i quali fu appositamente costruita.
Il dibattito pubblico seguìto alla chiusura del palazzo sembra averne ignorato o sottovalutato l'esito forse più drammatico: vale a dire lo smembramento della comunità scientifica e umana che si raccoglie intorno agli studi giuridici pisani, forte di oltre 5000 studenti, 2500 dei quali frequentavano quotidianamente quel Palazzo, per non dire del centinaio di laureati iscritti alla Scuola di specializzazione per le professioni legali, più altrettanti studenti e dottorandi – anche stranieri - provenienti da una dozzina di paesi europei ed extraeuropei, più varie decine di avvocati e magistrati, senza dimenticare il personale docente e tecnico-amministrativo.
Questa comunità – che nella Sapienza occupava l'intero piano terra, buona parte del primo e una discreta parte del secondo piano, con 11 aule per più di 1000 posti a sedere complessivi, 3 salette per seminari ed esercitazioni, un laboratorio informatico, due sale di lettura per studenti, una sala professori, tre (ex)dipartimenti con le rispettive cospicue biblioteche – ha vissuto le traversie di tutti gli sfollati, con il concreto rischio di ricadute, tra l'altro, sulle iscrizioni degli studenti.
L'Ateneo ha cercato e tempestivamente attivato le migliori soluzioni per fare fronte all'emergenza: nonostante ciò, oggi questa comunità umana, scientifica e didattica, si trova frammentata tra poli didattici variamente dislocati, uffici amministrativi e studi dei docenti sparpagliati in vari palazzi. Gli studenti mancano di aule studio e luoghi di riferimento unitari e tutti siamo quotidianamente mortificati dall'impossibilità di accedere all'enorme patrimonio di riviste e libri giuridici che erano custoditi nel palazzo e che attualmente si trovano in larghissima parte ancora in deposito presso l'archivio di Montacchiello.
Nei mesi trascorsi dalla dichiarazione di inagibilità della Sapienza la nostra comunità – tra difficoltà inimmaginabili e forse proprio per questo sottovalutate – ha affrontato l'emergenza quotidiana con grande decoro, senza sterili lamentele o recriminazioni, impegnandosi per cercare di contenere nella misura del possibile i disagi e le disfunzioni inevitabili, anche nei momenti in cui la dignità stessa del lavorare e dello studiare era seriamente compromessa da una logistica da "sfollati".
Tuttavia l'emergenza non è ancora finita e la realtà non si presta ad interpretazioni: Giurisprudenza non ha una sede e la mancanza di una sede costituisce una ferita gravissima per un'istituzione, perché ne compromette l'identità prima ancora che l'efficienza. Le persone - studenti, docenti, personale amministrativo – e le attività che la fanno vivere sono disperse e la fisionomia di una parte importante del tessuto urbano ed economico della città ne risulta gravemente menomata.
Siamo perciò convinti che lo sforzo da intraprendere per disegnare il futuro della Sapienza non possa ignorare, né lasciare in secondo piano, le esigenze vitali di quella che è stata la Facoltà ed è oggi il Dipartimento di Giurisprudenza, le cui attività sono state da sempre ospitate in Sapienza. E siamo fiduciosi che questa sia anche la convinzione del nostro Ateneo.
Numerosi docenti, dottorandi, personale amministrativo, tecnico e bibliotecario, studenti di Giurisprudenza