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I rettori dei tre atenei generalisti della Toscana e il nuovo assessore regionale all'Università e alla Ricerca, Emmanuele Bobbio, si sono riuniti a Pisa nell'ambito della Giornata di studio sulla valutazione della ricerca, organizzata dall'Università di Pisa in collaborazione con quelle di Firenze e Siena. Oltre ai rettori Massimo Augello, Angelo Riccaboni e Alberto Tesi, all'incontro hanno partecipato il presidente dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, Stefano Fantoni, e il membro del Consiglio direttivo dell'ANVUR e docente dell'Ateneo pisano, Andrea Bonaccorsi.

"Questa Giornata di studio – ha detto il professor Augello nei saluti introduttivi – fa parte di un ciclo che proseguirà a marzo a Siena, dove discuteremo di trasferimento tecnologico, e subito dopo a Firenze, dove rifletteremo sul rapporto tra università e sistema sanitario. Con queste iniziative, vogliamo da un lato porre un'attenzione forte sulla ricerca, come fattore decisivo per il rilancio economico della nostra regione e dell'intero Paese; dall'altro, valorizzare le potenzialità del sistema universitario toscano, che è stabilmente ai primi due o tre posti in Italia e che si dimostra altamente competitivo rispetto alle aree più dinamiche del panorama accademico internazionale".

"È stato un piacere e un'emozione tornare oggi a Pisa, la città dove ho studiato, per la mia prima uscita pubblica come assessore - ha commentato Emmanuele Bobbio, appena nominato nella Giunta regionale, con deleghe per l'Università e la Ricerca – ed è stato ancora più significativo essere qui a parlare di ricerca insieme ai massimi esponenti del sistema universitario toscano, che ha tutte le caratteristiche per diventare un modello di riferimento a livello nazionale per la sua capacità di formare talenti, creare innovazione e interagire con il territorio, anche ai fini del suo sviluppo economico".

Si terrà venerdì 28 febbraio, dalle ore 10 al Polo Carmignani, una Giornata di studio sulla valutazione della ricerca, organizzata dall'Università di Pisa in collaborazione con gli atenei di Firenze e Siena. L'incontro, aperto dal rettore Massimo Augello, sarà introdotto e coordinato dal presidente dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR), Stefano Fantoni.

La mattinata proseguirà con le relazioni dei professori Roberto Barale, prorettore alla Ricerca dell'Università di Pisa, Vincenzo Sorrentino, prorettore alla Ricerca dell'Università di Siena, e Giacomo Poggi, prorettore vicario dell'Università degli studi di Firenze. L'ultimo intervento sarà affidato al professor Andrea Bonaccorsi, componente del Consiglio direttivo dell'ANVUR, oltre che docente dell'Ateneo pisano, che porterà il suo contributo al dibattito sul rapporto tra sistema della valutazione e governo della ricerca.

La Giornata di studio è la prima di una serie di iniziative promosse dai tre atenei generalisti della Toscana per porre un'attenzione forte sul settore della ricerca, che rappresenta un fattore decisivo non solo per lo sviluppo delle università, ma anche per il rilancio economico, sociale e culturale della nostra regione e dell'intero Paese. Dopo l'appuntamento pisano, a marzo ci sarà una giornata a Siena sul trasferimento tecnologico e, aseguire, un'altra a Firenze per affrontare il rapporto tra università e sistema sanitario.

Il professor Augello ha presentato l'iniziativa ricordando che "l'indagine portata a termine dall'ANVUR lo scorso anno, pur con tutti i limiti e i dubbi avanzati da più parti, ha permesso di conoscere in dettaglio l'attività svolta all'interno delle università e dei centri di ricerca italiani, dei singoli settori disciplinari e dei dipartimenti e, scendendo ancora di livello, perfino di ognuno dei circa 55.000 tra docenti e ricercatori che operano nelle nostre realtà. Studi di tale portata, che hanno pochi eguali nel mondo, pongono le università all'avanguardia in Italia tra le pubbliche amministrazioni più trasparenti e 'certificate'. Si tratta ora di utilizzare le enormi potenzialità di questo database per analizzare i punti di forza e di debolezza del sistema e per programmare le conseguenti azioni a breve, medio e lungo termine. La Giornata di studio pisana si propone di dare un contributo significativo in questa direzione".

All'iniziativa parteciperanno anche i rettori delle Università di Firenze, Alberto Tesi, e di Siena, Angelo Riccaboni, oltre al nuovo assessore regionale con delega all'Università e alla Ricerca, Emmanuele Bobbio, che farà a Pisa la sua prima uscita ufficiale presentandosi alla comunità scientifica toscana.

Nell'anno del 450° anniversario dalla nascita di Galileo, per l'Università di Pisa arriva un riconoscimento internazionale proprio nella disciplina in cui lo scienziato pisano ha dato i contributi più significativi. Nelle classifiche Top 200 appena pubblicate dal "QS World University Rankings by Subject", l'Ateneo sale al 24° posto nel mondo proprio nella Fisica, scalando ben 18 posizioni rispetto allo scorso anno, quando occupava il 42° posto. L'indagine di QS, l'agenzia Quacquarelli Symonds che dal 2004 valuta i migliori atenei del mondo e che da quattro anni stila classifiche anche dei singoli ambiti disciplinari, si basa principalmente su qualità della ricerca, indici di occupabilità dei laureati, numero di citazioni e impegno a favore dell'internazionalizzazione.

La buona performance dell'Università di Pisa è confermata anche dagli altri 11 posizionamenti di prestigio raggiunti nei vari settori: nelle "Natural Sciences", oltre al successo della Fisica, l'Ateneo ottiene tra il 101° e 150° posto nella Matematica. Una bella sorpresa arriva dai ranking delle "Arts and Humanities", dove l'Ateneo si conferma tra il 101° e il 150° in Storia, e debutta tra il 151° e il 200° posto in Lingua e letteratura inglese, Linguistica e Filosofia.

Migliora anche la Medicina che, nel settore delle "Life Sciences & Medicine", passa dal 151°-200° al 101°-150° posto. Stabile invece la disciplina di Farmacia, che si mantiene nella posizione 151°-200°. Nel settore "Engineering & Technology" confermata la posizione dell'Ateneo pisano tra 101°-150° nell'Informatica e tra 151°-200° nell'Ingegneria Elettrica. Stesso risultato anche per Giurisprudenza e Statistica, che nelle "Social Sciences and Management" sono tra la 151° e 200° posizione.

Nell'ambito di un incontro organizzato dal Comune di Pisa dedicato al rapporto tra Galileo e la città, il professor Alberto Del Guerra, docente Fisica dell'Università di Pisa, ha tenuto un intervento dal titolo "La dimora natale di Galileo: l'enigma delle tre case", in cui ha ripercorso le tappe della ricerca che ha portato all'individuazione della casa in cui è nato lo scienziato pisano, dalle prime indicazioni di fine '800 fino alla localizzazione finale.

La casa natale di Galileo Galilei a Pisa è stata individuata in varie sedi nell'arco dei secoli. La prima collocazione fu presso la "Fortezza", derivante dall'errata interpretazione che il padre di Galileo fosse "uomo d'arme" e nel 1864, in occasione del terza centenario della nascita fu apposta una lapide commemorativa, ora andata dispersa.

Successivamente la casa natale di Galileo fu individuata nella casa di proprietà della famiglia Bocca, dove in effetti il padre di Galileo, Vincenzo, abitava appena sposato. Anche in questo caso una lapide fu apposta nel terzo centenario della morte di Galileo ed è tuttora visibile all'angolo tra Borgo Largo e via Mercanti.

Cinquanta anni fa il professor Giorgio Del Guerra, medico e studioso di Storia della Medicina e della Storia di Pisa, individuò con ragionevole certezza la dimora natale di Galilei presso la casa degli Ammannati nel quartiere di Sant'Andrea, all'attuale numero civico 24 e 26 di via Giuseppe Giusti.

La Commissione Europea ha approvato il progetto di ricerca REPARA (http://www.repara-project.eu) finanziandolo con 2.6 milioni di euro su un costo totale di 3.6 milioni. Il progetto, a cui partecipa anche anche l'Università di Pisa, avrà 3 anni per raggiungere un obiettivo molto ambizioso: fornire strumenti e metodologie per lo sviluppo di nuove applicazioni capaci di sfruttare al meglio le enormi potenzialità di calcolo dei sistemi che includono processori multi-core, coprocessori grafici paralleli ed acceleratori hardware.

"Il nostro mondo è sempre più gestito da sistemi informatici complessi che svolgono per noi i compiti più diversi: dal controllo e alla sicurezza, all'ambito produzione e dell'industria – ha spiegato il professor Marco Danelutto del Dipartimento di Informatica che coordina il gruppo di ricerca dell'Ateneo pisano impegnato in REPARA - Questi sistemi richiedono tipicamente un grosso sforzo di programmazione per raggiungere le elevate prestazioni di cui sono capaci. L'obiettivo del progetto è lo sviluppo di strumenti di programmazione che permettano la realizzazione di applicazioni che, rispetto alle attuali, risultino fino a due volte più veloci e con un consumo energetico ridotto della metà."

Oltre all'Ateneo pisano REPARA coinvolge altre quattro istituzioni accademiche (l'Università Carlos III di Madrid in Spagna, FHO HSR Rapperswil in Svizzera, Technische Universitad di Darmstadt in Germania, l'Università di Szeged in Ungheria) e due industrie (Evopro Innovation in Ungeria ed Ixion Industry and Aerospace in Spagna).

"Il nostro principale contributo al progetto – ha concluso Marco Danelutto – è costituito dall'ambiente per la programmazione parallela FastFlow, sviluppato in collaborazione con l'università di Torino e disponibile sotto licenza open source. FastFlow permette infatti di ottenere ottime prestazioni, paragonabili o, in certi casi, migliori a quelle che si hanno utilizzando ambienti di programmazione allo stato dell'arte".

Nell'ambito del progetto REPARA, l'Università di Pisa si avvarrà della collaborazione del gruppo di ricerca diretto da Marco Aldinucci al Dipartimento di Informatica dell'Università di Torino, Dipartimento con cui l'Ateneo ha una convenzione per la collaborazione in progetti di ricerca fin dal 2009.

Si è formato anche all'Università di Pisa Christian Greco, il giovane egittologo che negli scorsi giorni è stato nominato direttore del Museo Egizio di Torino, secondo per ampiezza e qualità delle collezioni solo a quello del Cairo.

Nato nel 1975 ad Arzignano, in provincia di Vicenza, il dottor Greco si è laureato in Archeologia del Vicino Oriente all'Università di Pavia, prima di approdare a Leiden per l'Erasmus. Nella città olandese ha iniziato a collaborare con il locale museo egizio e ha preso una seconda laurea in Egittologia. All'Università di Pisa ha conseguito il dottorato in Egittologia, lavorando sotto la supervisione della professoressa Marilina Betrò a una tesi sui testi della Tomba Tebana di Ramose (TT 132), tesoriere del re Taharqa (690-664 a.C.). Con la professoressa Betrò ha inoltre collaborato in Egitto alla missione archeologica pisana nella necropoli dell'antica Tebe.

Dopo aver collaborato con il museo di Chicago, come epigrafista in Egitto, Christian Greco è diventato curatore di una delle collezioni egizie più importanti d'Europa, quella del Museo delle Antichità di Leiden. Dal 2012 ha tenuto inoltre i corsi di Archeologia egiziana e nubiana all'Università di Leiden, il migliore centro di egittologia dei Paesi Bassi.

Pochi giorni fa, a coronamento di una carriera breve, ma senza dubbio già prestigiosa, il dottor Greco è stato scelto come direttore del Museo Egizio di Torino dal Consiglio di amministrazione della Fondazione dell'ente, vincendo un bando di selezione a cui hanno partecipato 101 candidati nazionali e internazionali, molti dei quali di eccellente livello scientifico.

"Ho sempre creduto nella bravura e nel talento di Christian Greco e sono molto felice, non solo per lui, ma anche per il futuro del Museo di Torino, che ne riceverà un impulso straordinario - dice la professoressa Betrò - La Fondazione ha indicato con questa scelta una via da perseguire: abbiamo tantissimi giovani di grande talento e preparazione, che meritano spazio. Bisogna darglielo e darlo anche a coloro che non trovandolo in Italia hanno dovuto cercarlo all'estero".

L'abilità per una qualunque attività, sia essa sportiva, artistica o altamente qualificata, è una dote che si riceve alla nascita o che si sviluppa nella prima infanzia e che non tutti possiedono allo stesso livello. Come nello sport i fuoriclasse sono delle eccezioni, così anche gli studenti di medicina particolarmente dotati per la chirurgia sono una rarità. Lo ha dimostrato uno studio condotto da un gruppo di ricercatori di EndoCAS (www.endocas.org), il centro di eccellenza della chirurgia assistita al calcolatore dell'Università di Pisa, che per la prima volta in assoluto ha usato il da Vinci Skills Simulator – un simulatore per chirurgia robotica basato su realtà virtuale – per valutare se tra gli studenti di medicina ce ne fossero alcuni dotati di un'abilità innata per la chirurgia. I risultati dello studio, il più grosso a livello mondiale finora realizzato sulla simulazione in chirurgia robotica, sono stati pubblicati da Surgical Endoscopy, una delle più prestigiose riviste internazionali di chirurgia. Si tratta di un traguardo particolarmente importante raggiunto dalla ricerca italiana se si pensa che nel mondo sono installati oltre mille simulatori di chirurgia robotica.

A condurre la ricerca è stato l'ingegner Andrea Moglia, bresciano di origine, ricercatore all'Università di Pisa, con la collaborazione del professor Alfred Cuschieri, pioniere della chirurgia minimamente invasiva. Lo studio pisano ha rivelato che esiste una piccola percentuale (6.6%) di studenti di medicina (8 su 121 nello studio) che si distinguono dagli altri per manualità e abilità psicomotorie; al tempo stesso esiste una percentuale quasi doppia (11.6%) che ottiene prestazioni nettamente inferiori alla media. Per validare i punteggi dei più talentuosi è stato fatto un confronto con dei chirurghi, con larga esperienza in chirurgia robotica e provenienti da vari centri italiani, e si è visto che la differenza, appannaggio di quest'ultimi, non si è rivelata statisticamente significativa.

Inoltre, al contrario di quanto si possa immaginare, lo studio ha rivelato che non c'è correlazione fra l'utilizzo dei videogiochi e le prestazioni al da Vinci Skills Simulator. Al lavoro, svoltosi presso il Centro Multidisciplinare di Chirurgia Robotica dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, hanno partecipato anche il dottor Luca Morelli, la dottoressa Franca Melfi e Vincenzo Ferrari, ingegnere di EndoCAS.

"La nostra ricerca ha fornito i numeri ai quali puntavamo quando abbiamo iniziato il lavoro, ossia trovare una percentuale di studenti tagliati per la chirurgia inferiore al 10%, coerentemente con la specifica letteratura - ha commentato Moglia - La sorpresa è stato trovare una percentuale quasi doppia di studenti che hanno manifestato un livello carente delle stesse abilità. I tempi paiono maturi affinché una prova pratica oggettiva a un simulatore chirurgico virtuale possa essere impiegata come strumento addizionale nella selezione dei candidati a specialità chirurgiche, proprio come succede nella selezione di altre figure altamente qualificate, tra cui piloti d'aereo ed astronauti".

Il risultato dello studio va ad arricchire i primati di EndoCAS , unico centro italiano accreditato dall'American College of Surgeons (ACS) per la formazione in chirurgia attraverso la simulazione, fondato dal professor Franco Mosca e attualmente diretto dal professor Mauro Ferrari.

Massimo Augello, rettore dell'Università di Pisa, fa gli auguri al nuovo ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Stefania Giannini, e ringrazia il ministro uscente, Maria Chiara Carrozza, per il lavoro svolto all'interno del governo Letta. "Alla guida del ministero dell'Istruzione - ha commentato il professor Augello - si alternano due donne di grande personalità, capacità e competenza, e due ex rettori legate a Pisa da un rapporto speciale. Formulo quindi i migliori auguri di buon lavoro alla professoressa Giannini, che all'Università di Pisa si è laureata in Lettere classiche avviandosi a diventare un'eminente linguista e glottologa, prima di ricoprire la carica di rettore dell'Università per Stranieri di Perugia. In questo momento tengo a salutare con affetto Maria Chiara Carrozza e a ringraziarla per l'appassionato impegno profuso nell'esecutivo Letta, che lei ha saputo caratterizzare con un'intensa attività e con idee progettuali che hanno trovato come unico limite la brevità dell'esperienza di governo".

Si chiama "Indice di Impatto sulla Funzionalità Enzimatica" (Indice-IFE) ed è un innovativo indicatore di qualità delle acque ottenuto attraverso l'uso di enzimi. E' questo il risultato di uno studio finanziato dalla Regione Toscana e condotto da un gruppo di biochimici coordinato dal professore Umberto Mura del Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa impegnato da tempo nella ricerca di indicatori di qualità ambientale nel contesto generale del management dei rifiuti.

"L'idea di utilizzare l'effetto sull'attività catalitica di enzimi esercitato da una miscela di componenti presenti in una soluzione acquosa - spiega Umberto Mura - si è concretizzata nella definizione di un indicatore innovativo della qualità di acque reflue o di scorrimento".

La ricerca, che è stata pubblicata sulla rivista internazionale "Journal of Environmental Management", è appena passata alla fase di sperimentazione sulle acque del torrente Zambra a Calci, in provincia di Pisa.

"L'Indice-IFE – puntualizza il professore dell'Ateneo pisano - è un parametro che, prescindendo dal rispetto della normativa di legge, che si presuppone debba comunque essere soddisfatto, si offre come criterio aggiuntivo di qualità del refluo e come elemento di stimolo allo sviluppo di più incisive procedure di depurazione. L'indicatore è dunque da intendersi come complementare alla già consolidata ed irrinunciabile azione di verifica di igiene ambientale".

La sperimentazione sul torrente Zambra è cominciata a febbraio grazie alla stipula di una convenzione tra il Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa ed il Comune di Calci. La convezione durerà un anno con possibilità di proroga di altri dodici mesi e i primi risultati si avranno già alla fine del primo semestre di attività. Oltre al gruppo di ricerca coordinato dal professor Mura e composto da Antonella Del Corso, Mario Cappiello, Roberta Moschini e Francesco Balestri, al progetto collaborano anche altri due docenti dell'Ateneo pisano, Annalaura Carducci del Dipartimento di Biologia e Roger Fuoco del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale, i cui interventi saranno determinanti per definire il quadro d'indagine attraverso un monitoraggio delle acque sia a livello microbiologico-virologico che chimico.

Riparte anche quest'anno l'attività del Team Cherubina, lo skiff dell'Università di Pisa che parteciperà il prossimo autunno alla sfida della 1001VelaCup. I ragazzi della squadra vela cercano studenti che collaborino alla progettazione e alla realizzazione della nuova deriva dell'Ateneo pisano. Dopo la bella prova in regata lo scorso ottobre, il team, insieme agli altri atenei partecipanti, ha esposto il proprio lavoro in occasione della conferenza di 1001VelaCup tenutasi all'interno della fiera nautica di Carrara (Seatec 2014). Come di consueto, al termine della conferenza sono stati attributi dai promotori dell'iniziativa, Paolo Procesi e Massimo Paperini, due premi: uno per la miglior imbarcazione e uno per il miglior progetto. L'innovazione proposta dai ragazzi dell'Ateneo pisano, che hanno portato in regata una deriva armata con una vela rigida, ha consentito la vittoria dell'ambizioso Premio Formazione come miglior Progetto Didattico del 2013.

Dopo tali riconoscimenti il gruppo è pronto per iniziare i lavori per il nuovo anno. Il Team cerca pertanto studenti iscritti all'Università di Pisa che abbiano voglia di portare avanti il progetto. La partecipazione è aperta agli studenti iscritti a tutti i corsi di laurea dell'ateneo e non sono richiesti particolari requisiti. Per gli studenti iscritti ai corsi di laurea magistrale in ingegneria dei veicoli terrestri e del corso di laurea magistrale in ingegneria aerospaziale la partecipazione al progetto potrebbe (a seconda del piano di studi) valere 6 crediti formativi.

Si accetteranno candidature fino al prossimo 9 marzo, chi è interessato potrà inviare una email all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Entro la prima metà di marzo sarà organizzato un colloquio conoscitivo con gli studenti che hanno manifestato il loro interesse.

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