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Il professor Andrea Nannini ha iniziato il suo rapporto con l’Università di Pisa nel 1983 come allievo del primo ciclo di dottorato di ricerca, conseguendo il titolo nel 1987. Ha preso servizio nel 1988 come ricercatore in Elettronica della Scuola Superiore di Studi Universitari Sant'Anna, diventando professore associato nel 1992 e ordinario nel 2000 al dipartimento di Ingegneria dell’Informazione del nostro Ateneo.

Il funerale si volgerà venerdì 15 maggio, alle ore 15.15, con partenza dal distretto sanitario di via Garibaldi, dove è allestita anche la camera ardente.

Alla sua collaborazione con Alessandro Diligenti si deve la nascita del gruppo di ricerca in tecnologie microelettroniche, uno dei pochi nel panorama nazionale, tuttora molto attivo e riconosciuto a livello internazionale. In questo campo ha sempre svolto la sua attività scientifica che, più recentemente, si era concentrata sul settore emergente dei microsistemi e dei sensori. Nella sua lunga carriera ha sempre riservato gande attenzione ai fenomeni fisico-chimici che sono alla base del funzionamento dei dispositivi elettronici, trasmettendo questo interesse a tutta una generazione di ricercatori.

Intenso e continuo è stato l'impegno del professor Andrea Nannini in campo didattico e la sua attenzione alle esigenze degli studenti che si sono concretizzati nella pubblicazione di dispense e libri di testo sempre aggiornati e molto curati e nei numerosi incarichi istituzionali da lui ricoperti. È stato presidente del consiglio del corso di laurea specialistica in Ingegneria elettronica, del consiglio del programma di dottorato di ricerca in Ingegneria dell’Informazione, e ancora, dal 2017, presidente del consiglio di corso di studi aggregato in Ingegneria elettronica.

Pochi mesi fa il professor Nannini ha dovuto lasciare il suo ultimo incarico per l’aggravarsi della malattia contro la quale a lungo ha combattuto senza mai trascurare i suoi impegni e che alla fine ha avuto il sopravvento. Al di fuori del suo impegno di docente e ricercatore coltivava la passione per la fotografia che è anche l’arte di fissare in un’immagine i ricordi: così vogliamo ricordarlo con il suo sorriso un po' amaro e disincantato e l’ironia mai banale con la quale era solito affrontare ogni cosa.

Con il motto sintetizzato dall'hashtag #UniPiNonSiFerma, il laboratorio del corso di Petrografia si tiene anche a distanza. ZEISS-Italia ha infatti inviato gratuitamente a casa del docente Sergio Rocchi un microscopio corredato di telecamera, PC e software di acquisizione.

Gli studenti possono così visualizzare da casa via Teams le rocce in luce trasmessa polarizzata, descritte in diretta dal docente. Un’esperienza formativa -quasi - equivalente al classico laboratorio.

rocchi

Il professor Andrea Nannini ha iniziato il suo rapporto con l’Università di Pisa nel 1983 come allievo del primo ciclo di dottorato di ricerca, conseguendo il titolo nel 1987. Ha preso servizio nel 1988 come ricercatore in Elettronica della Scuola Superiore di Studi Universitari Sant'Anna, diventando professore associato nel 1992 e ordinario nel 2000 al dipartimento di Ingegneria dell’Informazione del nostro Ateneo.

Il funerale si volgerà venerdì 15 maggio, alle ore 15.15, con partenza dal distretto sanitario di via Garibaldi, dove è allestita anche la camera ardente.

Alla sua collaborazione con Alessandro Diligenti si deve la nascita del gruppo di ricerca in tecnologie microelettroniche, uno dei pochi nel panorama nazionale, tuttora molto attivo e riconosciuto a livello internazionale. In questo campo ha sempre svolto la sua attività scientifica che, più recentemente, si era concentrata sul settore emergente dei microsistemi e dei sensori. Nella sua lunga carriera ha sempre riservato gande attenzione ai fenomeni fisico-chimici che sono alla base del funzionamento dei dispositivi elettronici, trasmettendo questo interesse a tutta una generazione di ricercatori.

Intenso e continuo è stato l'impegno del professor Andrea Nannini in campo didattico e la sua attenzione alle esigenze degli studenti che si sono concretizzati nella pubblicazione di dispense e libri di testo sempre aggiornati e molto curati e nei numerosi incarichi istituzionali da lui ricoperti. È stato presidente del consiglio del corso di laurea specialistica in Ingegneria elettronica, del consiglio del programma di dottorato di ricerca in Ingegneria dell’Informazione, e ancora, dal 2017, presidente del consiglio di corso di studi aggregato in Ingegneria elettronica.

Pochi mesi fa il professor Nannini ha dovuto lasciare il suo ultimo incarico per l’aggravarsi della malattia contro la quale a lungo ha combattuto senza mai trascurare i suoi impegni e che alla fine ha avuto il sopravvento. Al di fuori del suo impegno di docente e ricercatore coltivava la passione per la fotografia che è anche l’arte di fissare in un’immagine i ricordi: così vogliamo ricordarlo con il suo sorriso un po' amaro e disincantato e l’ironia mai banale con la quale era solito affrontare ogni cosa.

I colleghi del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione

nannini

È stata acquisita dalla compagnia inglese “Huma” la spin-off dell’Università di Pisa BioBeats, azienda da tempo affermata a livello internazionale nel campo delle tecnologie per il monitoraggio di salute e stress. Nata nel 2012, ha tra i cofondatori Davide Morelli, che ha conseguito la laurea e il dottorato in Informatica all’Università di Pisa.

BioBeats è nata come società inglese, poi trasferitasi in California e rientrata a Londra nel 2016. Ha anche una sede a Pisa, come spin-off dell’Ateneo. La start up è stata fondata da Davide Morelli con David Plans, ricercatore inglese impegnato in progetti che legavano intelligenza artificiale e musica. Il primo prodotto sviluppato da BioBeats è stato infatti “Pulse”, una app che, tramite il battito ottenuto dalla fotocamera dello smartphone, era in grado di generare musica in tempo reale, sincronizzata col cuore dell’utente.

Successivamente è stata la volta di “Hear and Now”, la app che permette di gestire stress e ansia, guidando l’utente in esercizi di respirazione e controllo del battito cardiaco, e ora BioBase, un prodotto che aiuta gli utenti a misurare e gestire il wellbeing fisiologico e psicologico. BioBeats continua a lavorare oggi su tecnologie in grado di offrire informazioni in tempo reale su più campi: dal sonno, dall’attività del cuore, allo stress. Ha sviluppato programmi personalizzati per aiutare gli utenti a vivere una vita più salutare. Inoltre collabora con le aziende, offrendo sistemi per monitorare le condizioni di salute dei dipendenti e programmi di coaching per aiutarli a gestire meglio il lavoro e la vita.

Huma sviluppa sistemi di monitoraggio remoto dei pazienti, sviluppa nuovi biomarker per favorire l’individuazione precoce di problemi di salute, e sistemi di terapia digitale, con sedi a Londra, New York, e Shanghai. Ha al suo attivo collaborazioni con NHS, l’ospedale John Hopkins, Bayer, Johnson and Johnson, Tencent e molti altri. Con l’acquisizione BioBeats porterà le sue competenze in biomarker fisiologici e psicologici e digital therapeutics in Huma. La mission di BioBeats si sposa perfettamente con quella di Huma, e insieme lavoreranno per creare sistemi di medicina preventiva, sviluppando biomarker digitali sfruttando tecnologie wearable.

davide morelliÈ stata acquisita dalla compagnia inglese “Huma” la spin off dell’Università di Pisa BioBeats, azienda da tempo affermata a livello internazionale nel campo delle tecnologie per il monitoraggio di salute e stress. Nata nel 2012, ha tra i cofondatori Davide Morelli (nella foto a destra), che ha conseguito la laurea e il dottorato in Informatica all’Università di Pisa. 

BioBeats è nata come società inglese, poi trasferitasi in California e rientrata a Londra nel 2016. Ha anche una sede a Pisa, come spin-off dell’Ateneo. La start up è stata fondata da Davide Morelli con David Plans, ricercatore inglese impegnato in progetti che legavano intelligenza artificiale e musica. Il primo prodotto sviluppato da BioBeats è stato infatti Pulse, una app che, tramite il battito ottenuto dalla fotocamera dello smartphone, era in grado di generare musica in tempo reale, sincronizzata col cuore dell’utente.

biobeats logo 2020 webSuccessivamente è stata la volta di Hear and Now, la app che permette di gestire stress e ansia, guidando l’utente in esercizi di respirazione e controllo del battito cardiaco, e ora BioBase, un prodotto che aiuta gli utenti a misurare e gestire il wellbeing fisiologico e psicologico. BioBeats continua a lavorare oggi su tecnologie in grado di offrire informazioni in tempo reale su più campi: dal sonno, dall’attività del cuore, allo stress. Ha sviluppato programmi personalizzati per aiutare gli utenti a vivere una vita più salutare. Inoltre collabora con le aziende, offrendo sistemi per monitorare le condizioni di salute dei dipendenti e programmi di coaching per aiutarli a gestire meglio il lavoro e la vita.

Huma sviluppa sistemi di monitoraggio remoto dei pazienti, sviluppa nuovi biomarker per favorire l’individuazione precoce di problemi di salute, e sistemi di terapia digitale, con sedi a Londra, New York, e Shanghai. Ha al suo attivo collaborazioni con NHS, l’ospedale John Hopkins, Bayer, Johnson and Johnson, Tencent e molti altri. Con l’acquisizione BioBeats porterà le sue competenze in biomarker fisiologici e psicologici e digital therapeutics in Huma. La mission di BioBeats si sposa perfettamente con quella di Huma, e insieme lavoreranno per creare sistemi di medicina preventiva, sviluppando biomarker digitali sfruttando tecnologie wearable.

Avviso di fabbisogno interno per due incarichi di esecuzione di sopralluoghi, ispezioni e indagini volti ad una valutazione dello stato di conservazione, delle caratteristiche meccaniche dei materiali e dell’efficacia delle armature di precompressione degli impalcati in c.a.p. di viadotti ferroviari esistenti sulla rete alta velocità.

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