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Leggi il bando al link: https://bandi.unipi.it/public/Bandi/Detail/3e1db0cf-d428-4a6f-9281-64d8fe9fa8c5 

Scadenza: 14 ottobre 2024, ore 13.00

Sabato 21 settembre torna a Pisa la seconda edizione della Notte bianca dello Sport con 125 tra stand e postazioni presenti in tutto il centro storico. Alle ore 18 ci sarà l’inaugurazione della Notte su Ponte di Mezzo seguita poi dalle 19 da due talk con ospiti del mondo universitario sportivo e campioni dello sport agonistico e paralimpico.

“Ringrazio l’assessore Frida Scarpa per avere coinvolto il nostro Ateneo in questo momento di festa che pone al centro il valore dello sport in tutti i suoi ambiti, salutistico, educativo e sociale – ha dichiarato il professor Marco Macchia, delegato per i Rapporti con il territorio dell’Università di Pisa -. La nostra università crede fortemente nel binomio studio e sport come dimostrato dal percorso di “dual career” che dà la possibilità ai nostri studenti e alle nostre studentesse di poter coniugare lo sport agonistico ad alto livello con lo studio. Ad oggi sono complessivamente 59 gli atleti e le atlete che hanno scelto di intraprendere questo percorso ed è interessante evidenziare anche la eterogeneità sia dei corsi di laurea frequentati che delle discipline sportive svolte. La nostra università ha già avuto un'importante partecipazione lo scorso anno a questo bellissimo evento che si ripeterà quest’anno, anche in collaborazione con il CUS; in particolare, proprio in questo importante momento per la vita studentesca è prevista la nostra presenza con un gazebo con Matricolandosi e l’Unità Orientamento e Sostegno agli Studenti”.

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Un momento della conferenza stampa

La Notte bianca dello sport di Pisa è realizzata dal Comune di Pisa in collaborazione con l’Università di Pisa, il Coni, e coordinata a livello nazionale dal Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri e curata da Sport e Salute spa. Sponsor tecnici della manifestazione sono Acque spa, Decathlon e HTS Verde Sportivo.

Tra le discipline sportive che si potranno conoscere grazie alla presenza delle associazioni: pugilistica, arti marziali, danza e scherma in Logge dei Banchi; pallavolo, basket, calcio, padel, rugby, vela e triathlon in Lungarno Galilei; beach soccer, danza football americano e varie discipline in Lungarno Mediceo; giochi da tavolo sotto le Logge di Palazzo Gambacorti; scacchi e bridge in via degli Uffizi; danza, rally e altre attività in piazza XX Settembre; arcieri, kalisthenia, ginnastica ritmica e altre attività su Ponte di Mezzo; danza, crossfit, scherma e altro in piazza Garbibaldi; ping pong, canottaggio, equitazione e baseball in Lungarno Gambacorti; badminton, danza, moto e corsa in Lungarno Pacinotti; pattinaggio artistico il largo Ciro Menotti.

L’iniziativa è stata presentata martedì 17 settembre a Palazzo Gambacorti dall’assessore allo sport e alle politiche giovanili del Comune di Pisa Frida Scarpa, insieme al professor Marco Macchia, delegato per i Rapporti con il territorio dell’Università di Pisa e ai rappresentati degli sponsor tecnici della manifestazione, Giuseppe Nunziata per Decathlon e Marco Pacini per HTS Verde Sportivo.

80360,2 Megaelettronvolt, è questa la massa del bosone W, una misura determinata con una precisione mai raggiunta prima da un team di scienziati e scienziate al lavoro nei laboratori del CERN di Ginevra. La misura è stata realizzata analizzando i dati prodotti nelle collisioni protone-protone nell’acceleratore Large Hadron Collider (LHC) grazie al Compact Muon Solenoid (CMS), una sorta di gigantesca fotocamera ad alta velocità, che scatta “fotografie” 3D di collisioni di particelle da tutte le direzioni fino a 40 milioni di volte al secondo.
“Questa misura è il risultato di molti anni di lavoro capillare durante il quale abbiamo affrontato e risolto numerose problematiche sperimentali”, spiega Lorenzo Bianchini, professore di Fisica all’Università di Pisa, associato all’INFN e coordinatore del progetto ERC ASYMOW dedicato proprio a questa misura.
“Abbiamo fatto tesoro dell’esperienza accumulata - ha aggiunto Binchini - e ne è uscita una misura moderna e innovativa sotto molti punti di vista, frutto di un lavoro di collaborazione internazionale in cui il contributo italiano è risultato estremamente importante, anche grazie alle opportunità offerte dai finanziamenti europei alla ricerca”.

Il risultato della misura è molto rilevante per la comunità scientifica, non solo per la sua capacità di confermare con precisione più elevata le predizioni del Modello Standard, la teoria che da più di mezzo secolo usiamo per spiegare le interazioni tra le particelle elementari, ma soprattutto perché rappresenta un importante passo in avanti per risolvere un puzzle nato nel 2022, quando un altro esperimento al collider Tevatron presso il Fermi National Accelerator Laboratory (Stati Uniti) ha invece ottenuto una misura della massa del Bosone W con analoga precisione, ma in netto disaccordo col Modello Standard.

Dalla sua scoperta, il bosone W è stato misurato con sempre maggiore precisione da diversi esperimenti, al CERN e in altri laboratori. Assieme al bosone Z, il bosone W è la particella elementare mediatrice della forza debole ed è stato osservato per la prima volta nel 1983 nei laboratori del CERN da Carlo Rubbia, laureato all’Università di Pisa come allievo della Scuola Normale, e Simon van deer Meer, che per questo furono insigniti del premio Nobel per la Fisica l’anno successivo.

80360,2 Megaelettronvolt, è questa la massa del bosone W, una misura determinata con una precisione mai raggiunta prima da un team di scienziati e scienziate al lavoro nei laboratori del CERN di Ginevra. La misura è stata realizzata analizzando i dati prodotti nelle collisioni protone-protone nell’acceleratore Large Hadron Collider (LHC) grazie al Compact Muon Solenoid (CMS), una sorta di gigantesca fotocamera ad alta velocità, che scatta “fotografie” 3D di collisioni di particelle da tutte le direzioni fino a 40 milioni di volte al secondo.
“Questa misura è il risultato di molti anni di lavoro capillare durante il quale abbiamo affrontato e risolto numerose problematiche sperimentali”, spiega Lorenzo Bianchini, professore di Fisica all’Università di Pisa, associato all’INFN e coordinatore del progetto ERC ASYMOW dedicato proprio a questa misura.
“Abbiamo fatto tesoro dell’esperienza accumulata - ha aggiunto Binchini - e ne è uscita una misura moderna e innovativa sotto molti punti di vista, frutto di un lavoro di collaborazione internazionale in cui il contributo italiano è risultato estremamente importante, anche grazie alle opportunità offerte dai finanziamenti europei alla ricerca”.

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Il risultato della misura è molto rilevante per la comunità scientifica, non solo per la sua capacità di confermare con precisione più elevata le predizioni del Modello Standard, la teoria che da più di mezzo secolo usiamo per spiegare le interazioni tra le particelle elementari, ma soprattutto perché rappresenta un importante passo in avanti per risolvere un puzzle nato nel 2022, quando un altro esperimento al collider Tevatron presso il Fermi National Accelerator Laboratory (Stati Uniti) ha invece ottenuto una misura della massa del Bosone W con analoga precisione, ma in netto disaccordo col Modello Standard.

Dalla sua scoperta, il bosone W è stato misurato con sempre maggiore precisione da diversi esperimenti, al CERN e in altri laboratori. Assieme al bosone Z, il bosone W è la particella elementare mediatrice della forza debole ed è stato osservato per la prima volta nel 1983 nei laboratori del CERN da Carlo Rubbia, laureato all’Università di Pisa come allievo della Scuola Normale, e Simon van deer Meer, che per questo furono insigniti del premio Nobel per la Fisica l’anno successivo.

Venerdì, 20 Settembre 2024 08:21

Premio tesi di laurea PEFC

PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) Italia bandisce la prima edizione di un premio dedicato alle migliori tesi di laurea sui temi della pianificazione, della gestione e della certificazione forestale in Italia. L’obiettivo è valorizzare quegli elaborati che sapranno approfondire i temi legati alla crisi climatica, alla tutela delle foreste e alla promozione delle filiere forestali.

Il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 30 agosto 2025.

Informazioni e bando al link: https://www.pefc.it/news/le-foreste-al-centro-della-tesi-pefc-italia-premia-gli-elaborati-migliori 

Per ulteriori informazioni rivolgersi ai contatti riportati al link. https://www.pefc.it/contatti 

manzini 4219625L’European Symposium on Algorithms (ESA) ha premiato Giovanni Manzini, professore ordinario di Informatica presso l’Università di Pisa, con il prestigioso Test-of-Time Award per l’articolo Engineering a Lightweight Suffix Array Construction Algorithm, pubblicato nel 2002 negli atti dell’ESA.

Il merito di questo articolo, scritto assieme al collega Paolo Ferragina, professore ordinario di Informatica presso la Scuola Superiore Sant'Anna ma al tempo docente dell’Università di Pisa, è quello di aver ideato un nuovo algoritmo per la costruzione della struttura dati nota come Suffix Array: uno strumento fondamentale per la ricerca su grandi collezioni di dati.  

L’algoritmo proposto aveva la caratteristica di essere “lightweight” cioè di utilizzare molte meno risorse, RAM e CPU, rispetto ai metodi precedenti. L’articolo di Manzini e Ferragina ha costituito un significativo passo avanti verso la soluzione di un importante problema pratico è ha influenzato numerosi lavori successivi sullo stesso argomento. Tale influenza, ancora presente a distanza di 22 anni dalla sua prima pubblicazione, gli è valsa il riconoscimento dell’ESA. Dal 2015, infatti, il Test-of-Time Award premia gli articoli di ricerca sugli algoritmi pubblicati dal Symposium 20 anni prima e considerati ancora attuali per le idee in essi contenuti. Il premio è stato consegnato a Londra in occasione dell’edizione 2024 dell’ESA.

Giovedì, 19 Settembre 2024 16:39

Le attività del gruppo

Dicembre 2023 – Febbraio 2024

  • Ricognizione mirata delle conoscenze e degli strumenti già esistenti sul fenomeno delle molestie e delle violenze in ambito universitario;

Marzo - Aprile 2024

  • Creazione di una prima versione del questionario;

Maggio 2024

  • Confronto con la comunità universitaria in merito alla prima versione del questionario;

Giugno – Luglio 2024

  • Revisione del questionario sulla base delle osservazioni emerse durante il confronto con la comunità universitaria;
  • Ideazione della campagna di comunicazione per il lancio dell’indagine, con il supporto dell’Ufficio Stampa e Comunicazione dell’Università di Pisa;

Settembre 2024

  • Finalizzazione del questionario: verifiche tecniche e linguistiche;
  • Realizzazione della campagna di comunicazione per il lancio dell’indagine, con il supporto dell’Ufficio Stampa e Comunicazione dell’Università di Pisa;

Ottobre - Dicembre 2024

  • 25 ottobre 2024: Lancio dell’indagine, sostenuto dalla campagna di comunicazione;
  • 10 dicembre 2024: Chiusura dell’indagine;

Dicembre - Febbraio 2024

  • Analisi dei dati emersi dall’indagine (in corso);

I prossimi passi

  • Restituzione dei risultati (in forma aggregata) alla Comunità universitaria.
Giovedì, 19 Settembre 2024 16:34

La composizione del gruppo

Il Gruppo di lavoro su Molestie e Violenze di Genere in Ateneo è costituito da:

  • Sig.ra Alice Caliendo, Rappresentante della componente studentesca designata dal Consiglio degli studenti;
  • Prof.ssa Silvia Cervia, docente di Sociologia dei processi culturali e dell’educazione, componente del Presidio della Qualità e coordinatrice del Gruppo di Lavoro;
  • Prof. Antonio Cisternino, Presidente del Sistema Informatico di Ateneo (SIA)
  • Prof.ssa Elena Dundovich, Presidente del Comitato Unico di Garanzia (CUG);
  • Avv. Arianna Enrichens, Consigliera di fiducia dell’Università di Pisa;
  • Prof.ssa Barbara Pacini, Delegata per le statistiche di Ateneo;
  • Dott.ssa Francesca Pecori, Responsabile dall’Ufficio per l’eguaglianza e le differenze;
  • Prof.ssa Enza Pellecchia, Prorettrice per la coesione della comunità universitaria;
  • Prof.ssa Renata Pepicelli, Delegata del rettore per le attività in Gender studies and Equal opportunities;

Grazie al finanziamento del Comitato Unico di Garanzia (CUG), è stato possibile integrare il Gruppo di lavoro attraverso l’assunzione di una borsista di ricerca a tempo determinato, la dottoressa Eleonora Rigo, laureata triennale in Scienze Politiche – Curriculum sociologico all’Università di Pisa e studentessa magistrale in Sociologia e Sfide globali all’Università di Firenze.

DashTickets Foundation promuove per l'anno 2024-2025 il concorso per una borsa di studio di tremila euro che sarà conferita al miglior saggio sul tema "In che modo l’edutainment contribuisce all’apprendimento e alla crescita personale nell’era digitale?".

Il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 22 aprile 2025.

Leggi i dettagli 

Per ulteriori informazioni contattare via e-mail l'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

“Mi è piaciuta questa esperienza della Palestra di Gabriele – dice Aurora di scienze infermieristiche -. Ho notato come siete abituati tutti a prendervi cura delle persone a 360°”. Marco, di Scienze Motorie, si è emozionato vedendo il rapporto speciale tra un operatore e un assistito al momento dell’immersione di quest’ultimo nella vasca con idromassaggio. Le fa eco Elisa, della magistrale in scienze infermieristiche: “Belle emozioni. Vedere prima la persona che la patologia è qualcosa che bisogna imparare”. Mariangela che studia Scienze Infermieristiche al second’anno a Massa: “Ho visto molta collaborazione tra le diverse professioni, e questo mi piace”. Michel non ha dubbi: “mi piacerebbe fare il tirocinio in questa struttura, perché mi sembra un posto speciale

Questi sono alcuni dei commenti di studenti e studentesse delle professioni sanitarie dell'Università di Pisa nel corso dell’Open Day della Palestra di Gabriele che si è svolto sabato 14 settembre, a Collesalvetti, presso il Santa Caterina, una delle otto strutture della Fondazione Maffi.

Quaranta studenti della Scuola di medicina dell’università di Pisa che frequentano i corsi delle professioni sanitarie, in particolare Scienze infermieristiche (Presidente Prof. Angelo Baggiani), Fisioterapia (Presidente Prof. Carmelo Chisari), Logopedia (Presidente Prof.ssa Francesca Forli), Scienze riabilitative delle professioni sanitarie (Presidente Prof. Paolo Parchi); Scienze e tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattive (Presidente Prof. Gabriele Siciliano), hanno partecipato in piccoli gruppi ad attività teorico-pratiche della Palestra di Gabriele.

Un percorso esperienziale che la Fondazione Maffi offre, ormai da tempo, a un pubblico molto vasto, anche di non addetti ai lavori. In questa occasione i partecipanti erano studenti che si avviano a diventare professionisti della cura. Ad accoglierli e ad introdurre la mattinata c’era Franco Luigi Falorni, Presidente della Maffi, che ha ricordato come la “Palestra di Gabriele” sia nata per aiutare a vedere bellezza anche lì dove si potrebbe percepire tutt’altro.

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L’arcivescovo di Pisa, Giovanni Paolo Benotto, ha parlato di gratuità e della necessità che la cura, pur utilizzando macchine sempre più sofisticate, abbia bisogno prima di tutto del rapporto umano. Ha poi ricordato la sua esperienza di partecipante alla “Palestra” e di come abbia scoperto un modo di vedere il mondo sorprendente e interessante grazie all’incontro con un’anziana signora malata di Alzheimer che vive nella casa Maffi di Rosignano.

Il prof. Marco Macchia, delegato del Rettore per i rapporti con il territorio, ha sottolineato quanto questa iniziativa sia particolarmente sentita dal Rettore Prof Riccardo Zucchi e di come entrambe le due istituzioni possano trarre vantaggio da questa collaborazione, offrendo una formazione che è cruciale per comprendere il significato della disabilità e per rappresentare concretamente valori quali la prossimità, la solidarietà e l’etica.

L’evento è il risultato di un percorso coordinato dal prof. Emanuele Neri, Presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Pisa, con i presidenti di Corso di Laurea che hanno aderito all’iniziativa, e con la Prof.ssa Caterina Rizzo, delegata per la formazione continua dell’Università, che hanno creduto in questa iniziativa e nelle possibili ricadute in ambito universitario.
Il Prof. Emanuele Neri ha ricordato agli studenti l’importanza dell'intelligenza emotiva, che si sviluppa unicamente attraverso un percorso esperienziale di tirocinio in strutture della rete formativa dei Corsi di laurea, che è alla base del rapporto operatore sanitario-paziente.

Michele Passarelli Lio, direttore generale della Fondazione, ha illustrato i servizi sociosanitari offerti nelle otto strutture che si caratterizzano per la cura di un ventaglio molto ampio di fragilità che va dagli anziani alle persone con diverse forme di disabilità mentale e fisica, fino alle persone in stato vegetativo.

Prima della divisione dei partecipanti nei sei laboratori – presentati da Antonia Peroni, direttore Socio-Sanitario della Maffi - Raffaele Carissimo, psichiatra e Medico Responsabile della struttura, ha svolto alcune riflessioni su come il linguaggio usato nelle leggi o nei media sia ancora oggi poco sensibile alla dignità delle persone portatrici di disabilità e di come questo sia indice di un lavoro che resta da fare, anche con la coerenza dei comportamenti.

 

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