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Per chi è appassionato di sostenibilità e vuole sviluppare un'idea imprenditoriale sostenibile, la nuova edizione del “Circle U. Entrepreneurial Change-Making Programme” ritorna a partire dal prossimo ottobre con una serie di webinar online e un evento in presenza a Louvain-la-Neuve a dicembre. Per iscriversi c'è tempo fino alla mezzanotte di lunedì 23 settembre.

Aperto a tutti gli studenti di laurea magistrale e dottorato, Entrepreneurial Change-Making Programme è un corso che tratta di innovazione e imprenditorialità, destinato ad affrontare le principali sfide sociali, economiche e ambientali in Europa.

change making

Highlights:

  • Seminari online tenuti da docenti delle Università dell’Alleanza Circle U. appartenenti a discipline diverse
  • Team di studenti multiculturali e multidisciplinari
  • Facilitatori dei team che guidano la progettazione delle idee imprenditoriali
  • Presentazione delle idee a Louvain-la-Neuve, in Belgio

Programma
Il programma inizia il 16 ottobre 2024. La prima fase si svolge completamente online. Ogni mercoledì, dalle 17.30 alle 20.00 CET, si tiene un webinar di due ore e mezza. Il programma termina con un evento finale a Louvain-la-Neuve (Belgio) dal 9 al 13 dicembre 2024. La partecipazione a tutte le attività è obbligatoria. Il programma prevede il rilascio di 5 ECTS, il cui riconoscimento dovrà essere preliminarmente verificato con i referenti del proprio corso di laurea. 

L’Università di Pisa supporterà economicamente la partecipazione di 5 studenti, contribuendo alle spese di viaggio/alloggio secondo quanto previsto dalle tabelle per la mobilità breve del programma Erasmus+.

Processo di registrazione e scadenze
Per la registrazione, inviare un CV accademico e una lettera di motivazione a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (e in copia conoscenza a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). Nella lettera di motivazione (max 500 parole) i candidati devono descrivere, in lingua inglese, il proprio interesse verso l'imprenditoria sostenibile e l'innovazione nonché la loro esperienza o disponibilità a vivere un'esperienza formativa in un contesto internazionale e multiculturale.

La scadenza per l’invio delle domande per gli studenti UNIPI è la mezzanotte di lunedì 23 settembre 2024. L’ateneo organizzatore (UCLouvain) invierà le informazioni riguardanti l'ammissione entro e non oltre il 23 settembre. La registrazione al corso non equivale necessariamente all'ammissione. UCLouvain invierà una mail che comunica l'eventuale ammissione al corso o l'inserimento nella lista d'attesa.

Contatti
Per qualsiasi informazione, contattare il responsabile locale del corso, prof. Alessio Cavicchi Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., mettendo sempre in copia la dr.ssa Alessandra Meoni Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Imedaglia-chiusoli-antonetti.jpgn occasione del XXVIII Congresso Nazionale della Società Chimica Italiana (SCI2024) che si è svolto a Milano dal 26 al 30 agosto 2024 la professoressa Claudia Antonetti del Dipartimento di Chimica e Chimica Industria dell’Università di Pisa ha ricevuto la Medaglia Gian Paolo Chiusoli 2024.

Il riconoscimento, istituito dalla SCI su iniziativa della Divisione di Chimica Industriale e del Gruppo Interdivisionale di Catalisi, è attribuito a scienziati italiani di non oltre 45 anni di età che operano in centri di ricerca, sia accademici che industriali, per i loro contributi di particolare rilievo scientifico, innovativo o applicativo nel settore della catalisi.

La profesoressa Claudia Antonetti è stata premiata per la sua attività di ricerca focalizzata sulla sintesi, caratterizzazione ed impiego di catalizzatori preparati ad-hoc in reazioni di interesse industriale e sull’ottimizzazione di processi catalitici rivolti alla valorizzazione di biomasse, anche di scarto, ponendo sempre grande attenzione alla sostenibilità.

Nella foto, un momento della premiazione.

 

 

 

 

logo.jpgNicola Salvati, ordinario di Statistica presso il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa, ha ricevuto l’Hukum Chandra Memorial Prize dell'International Association of Survey Statisticians (IASS). Il riconoscimento, istituito in memoria dello statistico indiano Hukum Chandra scomparso nel 2021 a causa del COVID-19, viene assegnato a statitici nel pieno della loro carriera il cui lavoro rispecchi l’eredità scientifica dello studioso scomparso. La selezione è fatta da una giura che valuta diversi criteri: la qualità del lavoro presentato, il curriculum vitae complessivo del candidato o della candidata e la rilevanza della ricerca rispetto agli interessi di Hukum Chandra.

Per l’edizione del 2024, la giuria era composta da Eric Rancourt (Presidente, Statistics Canada), Sharon Lohr, Siu-Ming Tam e Nancy McBeth che all’unanimità hanno deciso di assegnare il premio a Nicola Salvati per il suo articolo “A nested error regression model with high-dimensional parameter for small area estimation”, scritto in collaborazione con Partha Lahiri. Le motivazioni espresse dalla giuria sono state la qualità e il rigore scientifico dell’articolo, nonché l’eccellente curriculum di Salvati.

Come vincitore, Salvati ha ricevuto 500 euro e l’opportunità di presentare il suo lavoro durante il webinar IASS che si terrà nell’ottobre 2024.

 Elisabetta Palagi, etologa e professoressa dell’Università di Pisa è autrice insieme al neuroscienziato Fausto Caruana del volume Perché ridiamo. Alle origini del cervello sociale (Il Mulino, 2024). I due autori sfatano una serie di luoghi comuni a partire dall’idea, molto diffusa, secondo cui il riso sarebbe una prerogativa esclusiva degli esseri umani o che il ridere sia strettamente connesso all’humor. Il tema in realtà è un altro: la risata secondo Palagi e Caruana è la Stele di Rosetta del comportamento sociale da cui derivare una vera e propria teoria dell’interazione sociale.

Pubblichiamo di seguito l’introduzione al volume.

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Una decina di anni fa, uno degli autori di questo libro – il neuroscienziato – si era trovato nella rara condizione di poter dire qualcosa di scientificamente interessante sulle basi neurali del riso (diremo poi come e perché) e ha colto l’occasione. Molto cinico, ma l’occasione era ghiotta. Considerate che in neurologia il tema è molto serio, dato che esistono numerose condizioni patologiche che hanno il riso come tratto distintivo (una di queste, la «sindrome di riso e pianto patologico» associata alla paralisi pseudobulbare, è stata studiata da Joaquin Phoenix per dare vita alla sua celebre interpretazione di Joker). Tuttavia, per le neuroscienze, il riso – il nostro comportamento più frequente, la cosa che facciamo più spesso nell’arco delle nostre giornate – è un enigma, un comportamento misterioso. Terra incognita, come dicevano gli antichi. Perché?

Il problema principale è che il riso si sottrae a uno studio neuroscientifico rigoroso con tutte le sue forze. Robert Provine – psicologo americano e massimo studioso di questo comportamento (sentirete spesso il suo nome in questo libro) – una volta scrisse che il riso è quel comportamento che scompare quando si mette un individuo sotto scrutinio in laboratorio. Porti un soggetto sperimentale in un laboratorio scientifico e, appena si sente isolato e studiato come una cavia, per prima cosa smette di ridere. Ma se anche riusciste a farlo ridere, non potreste studiare il suo cervello a causa di un secondo problema: quando ride muove la testa, e tutto il corpo, e ogni sistema di rilevazione dell’attività neurale perderebbe il segnale e registrerebbe solo artefatti da movimento. Per questo molti neuroscienziati hanno cercato di aggirare il problema, studiando cosa succede quando ascoltiamo una risata, anziché quando siamo noi a ridere, anche se ovviamente non è la stessa cosa. Tornando a noi, poco meno di dieci anni fa, dicevamo, uno degli autori inizia una collaborazione con l’importantissimo centro di chirurgia dell’epilessia «Claudio Munari», all’Ospedale Niguarda di Milano, un gruppo di medici leader al mondo nella cura dei pazienti con epilessia farmacoresistente mediante approccio neurochirurgico. Una delle pratiche cliniche utilizzate al «Claudio Munari» prevede l’utilizzo della stimolazione elettrica intracerebrale, che viene applicata tramite elettrodi in grado di attivare artificialmente una piccola porzione di materia cerebrale. La stimolazione elettrica – una tecnica largamente utilizzata in neurochirurgia e il cui scopo è quello di individuare con la massima precisione il focus epilettogeno – viene eseguita su pazienti svegli e produce due tipi di risposte: risposte comportamentali (cioè movimenti osservabili da chiunque sia presente nella stanza) o risposte soggettive (ovvero effetti percepiti solo dal paziente: sensazioni, allucinazioni visive o uditive, ricordi, sapori ecc.). Ma i neurologi avevano notato che, in alcuni casi, i pazienti rispondevano alla stimolazione scoppiando a ridere e che spesso il riso era associato a una vera e propria esplosione di divertimento. Che diavolo stava succedendo? Ecco aperta una finestra esclusiva sulle basi neurali del riso: se non è possibile registrare segnali neurali dal cervello di una persona mentre ride, almeno è possibile indurre questo comportamento stimolando alcune regioni del cervello.

 

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Più o meno negli stessi anni, all’Università di Pisa, l’altro autore di questo libro (l’etologa) cominciava a interessarsi ai meccanismi alla base della condivisione degli stati d’animo tra i compagni di gruppo, fossero questi umani o non umani. Quali sono i meccanismi attraverso cui gli uomini e gli animali trasmettono emozioni o informazioni in modo automatico e veloce, senza necessità di utilizzare meccanismi di comunicazione complessa? Il primo comportamento su cui cadono gli occhi dell’etologa è lo sbadiglio. Che nulla ha a che vedere con il riso, penseranno i lettori. Vero. Tuttavia, lo sbadiglio è contagioso e lo sappiamo bene quando siamo in gruppo e uno di noi comincia a sbadigliare. Tempo qualche secondo e la combriccola si trasforma in un insieme di persone a bocca aperta, impegnate in grandi respiri e mugolii. Dopo poco tempo, l’idea che è ora di andare a dormire viene condivisa da tutti. Attraverso un comportamento semplice, o meglio attraverso la sua contagiosità, il gruppo si sincronizza. Vedremo più tardi, nel corso di questa narrazione, come il contagio di sbadiglio sia uno dei meccanismi alla base della nostra socialità e di quella degli altri animali. Lo sbadiglio è contagioso, ma lo è anche la risata. E l’etologa lo sapeva bene! Per il suo dottorato di ricerca (più di dieci anni fa!) decide infatti di concentrarsi sulle espressioni facciali, condite da vocalizzazioni che le grandi scimmie emettono quando giocano. Appare immediatamente evidente che tali «schiamazzi» avvengono non tanto quando le scimmie giocano da sole, ma quando si solleticano, si rotolano e rincorrono le altre. In parole povere, le risate sono intercalate nelle diverse azioni ludiche effettuate dagli animali. La risata appare quindi un elemento essenziale quando si gioca insieme, un elemento di punteggiatura che dà senso alle azioni che si susseguono velocemente. Ma come fanno gli animali a comprenderne il significato, elaborarlo e tradurlo in informazione emotiva. Esattamente come avviene per lo sbadiglio, la risata è contagiosa, Ecco che tutto ruota di nuovo intorno al concetto «faccio mio ciò che vedo sulla tua faccia» per entrare in sintonia con te. Ecco quindi trovata la chiave per la comprensione del riso, guardarlo sulla faccia dell’altro.

In entrambi i filoni di studio, sia in quello legato alle basi neurali del riso umano sia in quello legato al comportamento animale, le domande suscitate dalle prime evidenze hanno aperto la porta ad altre domande, per rispondere alle quali è necessario uscire dall’ambito ristretto di una singola disciplina, per intavolare un dialogo con discipline incredibilmente lontane e disparate, che includono neurologia, filosofia, linguistica, psicologia dello sviluppo, semiotica e altre ancora più lontane, come la storia romana o l’arte visiva (esiste anche lo yoga della risata, ma in realtà non ne sappiamo nulla: sappiamo solo che esiste). Ed ecco cosa emerge: per secoli e secoli sulla risata sono circolate due assunzioni che a questo punto, però, pensiamo siano totalmente sbagliate e che hanno bloccato la strada a ogni progresso. La prima è che la risata è un comportamento unicamente umano e, quindi, che gli altri animali non ridano. La seconda è che la risata è qualcosa di strettamente connesso allo humor. Questo dialogo interdisciplinare ci ha invece convinto di due cose. La prima è che le due assunzioni appena citate siano sbagliate. La seconda è che la risata sia la Stele di Rosetta del comportamento sociale. E da qui l’idea di unire le forze e scriverci sopra un libro. Abbiamo dato un nome a questa idea: teoria dell’interazione sociale.

Questo libro vuole fornire una fotografia del riso presa da diverse prospettive – neuroscienze, etologia, filosofia, psicologia sociale, linguistica – ma tutto tenuto insieme all’interno di una narrazione coerente, ovvero quella fornita da un approccio evoluzionista. Ci sono solo alcuni libri sul riso, e questi libri sono scritti per lo più da critici letterari, da antropologi, da psicologi sociali e, soprattutto, da filosofi. Di conseguenza, questi volumi si focalizzano sugli aspetti più tipicamente umani del riso, allontanandosi inevitabilmente da un approccio naturalistico. Questo libro invece è scritto da un neuroscienziato e da un’etologa, e questo rende il libro molto diverso, con un orientamento «neuroetologico», smaccatamente naturalistico ed evoluzionista. Ma partiamo dall’inizio. E quando diciamo dall’inizio diciamo sul serio: partiamo dai filosofi greci.

L'Università di Palermo deve procedere al rinnovo della composizione del Collegio di disciplina di Ateneo per il triennio 2024/2027, di cui fanno anche parte, oltre ai docenti interni, quattro componenti effettivi (2 ordinari e 2 associati) e  due componenti supplenti (1 ordinario e 1 associato scelti tra professori ordinari e associati) in servizio presso altri atenei.

Le manifestazioni d’interesse dovranno pervenire tramite PEC all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. corredate dal curriculum vitae et studiorum, datato e firmato, e di copia di un documento di identità in corso di validità.

Nell’oggetto dovrà essere riportata la seguente dicitura: “Avviso per la designazione dei componenti esterni nel Collegio di disciplina dell’Ateneo di Palermo”.
Le manifestazioni d’interesse dovranno pervenire entro le ore 12:00 del 09 ottobre 2024.

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Modulo per partecipare

La Gioconda di Leonardo da Vinci in due millimetri, il Cherubino dell’Università di Pisa in appena mezzo millimetro. Sono micro “prove di maestria” per testare un nuovo prototipo di stampante ad alta risoluzione dell’Ateneo pisano destinato a fabbricare microdispositivi elettronici su supporti bidimensionali come la carta. Lo strumento è infatti in grado di realizzare stampe a risoluzioni submicrometriche, superando i limiti dei dispositivi attualmente in commercio.

“Questa miniaturizzazione costituisce un ulteriore passo avanti - spiega Elisabetta Dimaggio, ricercatrice dell’Università di Pisa - Il futuro è infatti nell’elettronica flessibile e indossabile, nella creazione di sistemi alternativi rispetto a quelli classici basati su silicio che possano adattarsi a diverse superfici per portare l'elettronica ovunque, proprio lì dove serve. In questo scenario, uno dei campi di applicazione più promettenti è ad esempio quello biomedicale con apparecchi indossabili e capaci di registrare i parametri vitali senza dover necessariamente far ricorso a sistemi ingombranti o invasivi”.

Dal punto di vista tecnico la stampante realizzata è estremamente versatile e integra due diverse tecniche di deposizione additiva di materiali (Inkjet e Dip Pen Nanolithography) e una tecnica sottrattiva, (Scratching Lithography). Le diverse modalità possono essere eseguite in sequenza senza dover mai rimuovere il campione dalla stampante, fattore che riduce il rischio di danneggiamento dei substrati e dei materiali.

La stampante è stata messo a punto nel laboratorio di Printable Electronics del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione in collaborazione con l’azienda toscana Quantavis srl e NANO-CNR di Pisa. La ricerca, pubblicata sulla rivista Advanced Materials Technologies ha come primo autore Riccardo Sargeni, dottorando UNIPI ed è stata finanziata dalla Commissione europea attraverso due progetti (ERC PEP2D e ERC Proof of Concept PREPRINT) che vedono impegnato il gruppo guidato dal professore Gianluca Fiori dell’Università di Pisa.


 

La Gioconda di Leonardo da Vinci in due millimetri, il Cherubino dell’Università di Pisa in appena mezzo millimetro. Sono micro “prove di maestria” per testare un nuovo prototipo di stampante ad alta risoluzione dell’Ateneo pisano destinato a fabbricare microdispositivi elettronici su supporti bidimensionali come la carta. Lo strumento è infatti in grado di realizzare stampe a risoluzioni submicrometriche, superando i limiti dei dispositivi attualmente in commercio.

“Questa miniaturizzazione costituisce un ulteriore passo avanti - spiega Elisabetta Dimaggio, ricercatrice dell’Università di Pisa - Il futuro è infatti nell’elettronica flessibile e indossabile, nella creazione di sistemi alternativi rispetto a quelli classici basati su silicio che possano adattarsi a diverse superfici per portare l'elettronica ovunque, proprio lì dove serve. In questo scenario, uno dei campi di applicazione più promettenti è ad esempio quello biomedicale con apparecchi indossabili e capaci di registrare i parametri vitali senza dover necessariamente far ricorso a sistemi ingombranti o invasivi”.

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Dal punto di vista tecnico la stampante realizzata è estremamente versatile e integra due diverse tecniche di deposizione additiva di materiali (Inkjet e Dip Pen Nanolithography) e una tecnica sottrattiva, (Scratching Lithography). Le diverse modalità possono essere eseguite in sequenza senza dover mai rimuovere il campione dalla stampante, fattore che riduce il rischio di danneggiamento dei substrati e dei materiali.

La stampante è stata messo a punto nel laboratorio di Printable Electronics del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione in collaborazione con l’azienda toscana Quantavis srl e NANO-CNR di Pisa. La ricerca, pubblicata sulla rivista Advanced Materials Technologies ha come primo autore Riccardo Sargeni, dottorando UNIPI ed è stata finanziata dalla Commissione europea attraverso due progetti (ERC PEP2D e ERC Proof of Concept PREPRINT) che vedono impegnato il gruppo guidato dal professore Gianluca Fiori dell’Università di Pisa.


 

Venerdì 27 settembre torna l’appuntamento con la “Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori”, la manifestazione che permette di immergersi nel mondo della scienza e della ricerca e scoprire il lavoro di chi ogni giorno si impegna a trovare soluzioni per le sfide di oggi e di domani. Promosso annualmente dalla Commissione Europea per diffondere la cultura scientifica, l’iniziativa si svolge contemporaneamente in tutta Europa. In Toscana, l'evento prende il nome di BRIGHT-NIGHT, un titolo che riflette perfettamente la sua missione: illuminare la notte con il talento dei ricercatori. BRIGHT, infatti, è l’acronimo di "Brilliant Researchers Impact on Growth Health and Trust in research", ovvero "Ricercatori brillanti che influenzano la crescita, la salute e la fiducia nella ricerca" e prevede un ricco programma di iniziative presentato oggi in conferenza stampa.

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BRIGHT-NIGHT coinvolge tutto il mondo della ricerca della Toscana: è promosso dagli Atenei (Università di Firenze, Pisa, Siena, Siena Stranieri, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Scuola Normale Superiore e Scuola IMT Alti Studi Lucca) e da un’ampia rete di Enti di ricerca - il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l'European Gravitational Observatory (EGO), l’Istituto Nazionale di Astrofisica- Osservatorio Astrofisico di Arcetri (INAF-OAA) - con il sostegno della Regione Toscana, nell’ambito di Giovanisì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani.

Anche quest’anno saranno coinvolti nella manifestazione circa 1000 ricercatrici e ricercatori, presenti nelle piazze di molte città della regione (Arezzo, Cascina, Firenze, Grosseto, Lucca, Pisa, Prato, San Giovanni Valdarno, Siena) che animeranno centinaia di iniziative: laboratori, dimostrazioni, esperimenti, mostre, visite guidate e passeggiate scientifiche coinvolgeranno i cittadini in un percorso avvincente attraverso una vastissima gamma di temi legati alla ricerca.

Novità di questa edizione è il tema “BRIGHT Women”, un focus particolare dedicato alla ricerca e agli studi che promuovono il benessere e l’emancipazione delle donne e di cui si discuterà nell’evento in programma a Firenze il 25 settembre, che anticipa gli appuntamenti del 27. L’iniziativa, dal titolo “Bright Women: Ricerca per il Ben-Essere Globale”, in programma alle ore 10 a Palazzo Strozzi Sacrati, in Piazza Duomo, nasce con la collaborazione della Commissione Regionale Pari Opportunità della Toscana e vede i contributi di tutti gli enti partner, per la prima volta riuniti nel proporre un appuntamento comune, che avrà poi declinazioni in tutte le città. Il programma in dettaglio è disponibile su www.bright-night.it.

“In Toscana il sistema universitario e i territori hanno un legame strettissimo e Bright Night è uno dei momenti principali durante l’anno che riesce a mettere in evidenza questo rapporto”, ha osservato il presidente Eugenio Giani. “Sarà un piacere anche quest’anno incontrare tanti appassionati ricercatori e scoprire cosa studiano. L’Università e la ricerca sono elementi di ricchezza della nostra società e questa manifestazione ce lo ricorda con sobrietà e chiarezza, animando tante piazze delle città toscane”, ha concluso Giani che, ribadendo la volontà della Regione di sostenere il sistema accademico toscano, ha sottolineato l’importanza di garantire risorse alla ricerca.

“Anche quest'anno Bright Night – ha affermato l’assessora a Università, ricerca e diritto allo studio Alessandra Nardini - ci permetterà di immergerci nel mondo della scienza e della ricerca e scoprire il lavoro di chi ogni giorno si impegna a trovare soluzioni per le sfide di oggi e di domani, per accompagnarci nelle grande trasformazioni in atto e ridurre le disuguaglianze, per garantire diritti e pari opportunità. Anche quest'anno, l'evento coinvolgerà tutto il mondo dell'università e della ricerca della Toscana con tantissime iniziative non solo nelle città universitarie ma disseminate nel territorio regionale. Sono particolarmente orgogliosa che questa edizione sia arricchita dal focus specifico "Bright Women" dedicato alle donne impegnate in questi campi, spesso non adeguatamente valorizzate, ai loro talenti e anche alla ricerca e agli studi che promuovono il benessere e l’emancipazione femminile. In un tempo buio che sembra guardare al passato e dove, soprattutto sul web, si diffondono assurde teorie anti-scientifiche come abbiamo visto soprattutto nei mesi della pandemia, facciamo sì che le notti toscane siano invece illuminate dal talento delle ricercatrici e dei ricercatori e dalla speranza che il loro lavoro rappresenta per le nostre vite e per il futuro dell'umanità. Partecipiamo a Bright Night, facciamolo tutte e tutti, a partire dalle più piccole e i più piccoli, dalle scuole, perché è un evento divertente, formativo, coinvolgente e può davvero accendere l'interesse e l'amore per la scienza e per la ricerca. Ne abbiamo davvero bisogno. Grazie alle Università toscane e agli enti di ricerca che hanno aderito a questa iniziativa e organizzato un'edizione dal programma ricchissimo. L'ennesima dimostrazione che il sistema toscano dell'università e della ricerca è capace di fare squadra e dar vita a progettualità ed iniziative di grande valore”.

"Nel presentare le iniziative di Bright Night 2024, vorrei sottolineare il grande significato culturale di questa manifestazione, che segue l'obiettivo di trasmettere alle nuove generazioni il meglio di quello che ha sviluppato la nostra civiltà - ha dichiarato Riccardo Zucchi, rettore dell'Università di Pisa, ateneo coordinatore a livello regionale - In primo luogo il metodo scientifico, nato proprio qui in Toscana, da Galileo Galilei, lo scienziato che ci ha insegnato l’importanza della ricerca e della conoscenza. Proprio da Galileo abbiamo imparato quanto sia importante affiancare alla conoscenza scientifica una scelta di valori etici. Con questo messaggio ci rivolgiamo ai cittadini, in particolare al pubblico dei più giovani, che invitiamo a partecipare alle iniziative toscane di Bright-Night per scoprire quanto il lavoro dei nostri ricercatori e delle nostre ricercatrici sia fondamentale per il progresso della nostra società".

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I rappresentanti di tutti gli Atenei e dei centri di ricerca della Toscana con il presidente Eugenio Giani e l'assessora Alessandra Nardini (foto credits: Regione Toscana).

In breve, alcune anticipazioni del programma di iniziative.

Anche quest’anno il programma di BRIGHT-NIGHT a Firenze è particolarmente ricco di appuntamenti che si estenderanno lungo tutta la settimana. L’edizione fiorentina 2024 si apre con tre eventi serali: si parte lunedì 23 settembre al Teatro Puccini con "NOMADIC. Canto per la biodiversità”, dedicato alle sfide delle migrazioni umane e animali. Martedì 24 settembre al Cinema La Compagnia andrà in scena "Molecole d’autore in cerca di memoria", liberamente tratto da “Il Sistema Periodico” di Primo Levi. Sempre al Cinema La Compagnia, mercoledì 25 settembre è in programma "The Planets", conferenza-spettacolo sul Sistema Solare (in collaborazione con INAF- Osservatorio Astrofisico di Arcetri). Non mancheranno poi conferenze e passeggiate tematiche. Il 27 settembre in piazza Santissima Annunziata ricercatori dell’Ateneo coinvolgeranno il pubblico con laboratori ed esperimenti negli stand espositivi. Ai più piccoli saranno dedicati una caccia al tesoro e un intero padiglione per scoprire la scienza attraverso il gioco. Il 28 e il 29 settembre le sedi del Sistema Museale dell’Ateneo e altri musei del territorio ospiteranno attività e proposte volte a stimolare la curiosità nelle discipline più diverse.

Cuore della manifestazione a Pisa saranno ancora una volta le Piazze della Ricerca, quest’anno ispirate alle “P” dell’Agenda dello Sviluppo Sostenibile: “Planet” (Piazza Santa Caterina), “People” (Largo Ciro Menotti), “Prosperity” (Piazza dei Cavalieri) e “Peace” (Logge di Banchi). Laboratori, esperimenti live e attività per bambini accompagneranno il pubblico alla scoperta del lavoro di ricercatrici e ricercatori dei tre atenei (Università di Pisa, Scuola Normale Superiore e Scuola Superiore Sant’Anna) e dei centri di ricerca (CNR, INGV, INFN, EGO) promotori della manifestazione in collaborazione con il Comune di Pisa. Anche le sedi universitarie, i centri di ricerca, i musei e le biblioteche ospiteranno attività laboratoriali, workshop, conferenze e giochi aperti a tutti i visitatori e alle scuole, con un programma di oltre 60 iniziative a loro dedicate nella mattina. Per il tema “Bright Women”, il Palazzo della Sapienza ospiterà a partire dalle ore 10 un evento dedicato all'imprenditoria femminile, coinvolgendo ospiti internazionali provenienti dalla rete delle Alleanze Universitarie Europee di cui fanno parte gli atenei toscani (Circle U., EUniWell, EELISA) e imprenditrici di successo provenienti dall’ecosistema di innovazione pisano. Con la collaborazione dell’Opera Primaziale, appuntamento nel pomeriggio con “Bright Tower”, visite guidate al Camposanto Monumentale e alla mostra "La Torre allo specchio" in Piazza dei Miracoli. Chiusura della manifestazione con lo spettacolo "Shaping a Brighter Future”, videomapping in Logge di Banchi.

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A Siena la Bright-Night propone le iniziative dell'Università e dell'Università per Stranieri, con la collaborazione del Comune e di altre importanti istituzioni cittadine. Il viaggio sarà il filo conduttore degli eventi organizzati dall'Università di Siena, che allestirà più di 80 postazioni al complesso monumentale del Santa Maria della Scala, uno dei più antichi ospedali sulla via Francigena, simbolo del viaggio per eccellenza. Un incontro mattutino con le scuole sui viaggi reali, ideali o interiori della letteratura classica e due spettacoli serali arricchiranno la giornata del 27, che avrà anche due momenti introduttivi, il 25 e il 26, con una performance musicale sui viaggi immaginari e con un incontro sui viaggi affrontati dagli studenti e dalle studentesse universitari/ie fuorisede.
L'Università per Stranieri di Siena mette al centro di venerdì 27 un incontro dedicato alle donne e il lavoro, accompagnato da un concerto di armonie cinesi dell'Ensemble du Sud e da una visita alla moschea di Colle Val d'Elsa. Il giorno precedente, giovedì 26 settembre, nella sede di piazza Rosselli, ‘Aspettando Bright-Night’ festeggerà la Giornata Europea delle Lingue. Il ‘villaggio linguistico’ della Stranieri offrirà nell’occasione alle scuole, agli adulti e ai bambini workshop in sedici lingue, giochi linguistici, conferenze e mostre all’insegna del pluralismo culturale, della comprensione e del dialogo tra cittadini del mondo.

A Lucca, per l'edizione 2024 di Bright, il pubblico potrà immergersi in una serie di attività interattive e laboratori pensati per tutte le età. Tra gli eventi principali, il "Quizzone scientifico", uno spettacolo interattivo, metterà alla prova le conoscenze sull'intelligenza - “naturale” e artificiale - con domande curiose e stimolanti, mentre i chiostri del Complesso di San Francesco, sede della Scuola IMT, ospiteranno vari stand della ricerca. I partecipanti avranno l'opportunità di esplorare tematiche come la cybersicurezza, l'intelligenza artificiale, la scienza dei materiali, neuroscienze ed emozioni e tanto altro attraverso sessioni pratiche e dimostrazioni. Numerose attività saranno dedicate ai più giovani, come il laboratorio di robotica educativa e quello dedicato all'esplorazione del cervello, offrendo un'esperienza davvero formativa ma anche molto divertente e adatta a tutti. Anche i più piccoli potranno divertirsi con laboratori interattivi, origami ingegneristici e percorsi storici alla scoperta di animali medievali e dei segreti nascosti di Lucca. L'intera manifestazione si svolgerà in un clima di scoperta, partecipazione e allegria. Un'occasione unica per avvicinarsi al mondo della ricerca e conoscere da vicino il lavoro delle ricercatrici e dei ricercatori.

Il progetto BRIGHT-NIGHT è un evento associato del programma HORIZON-MSCA-2023-CITIZENS-01 della Commissione Europea.

Sono indette, per i giorni 15 e 16 ottobre 2024, dalle ore 9.00 alle ore 17.00, le elezioni dei rappresentanti del personale per la sicurezza nell’Ateneo (R.L.S.), di cui: 

- quattro rappresentanti del personale docente; 

- sei rappresentanti del personale tecnico amministrativo.

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foto stefano piniCondurre nuovi studi per una caratterizzazione clinica dei disturbi d'ansia. È questo uno dei compiti che avrà il prof. Stefano Pini, Direttore della Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell’Università di Pisa, da poco nominato Visiting Professor presso la University of Southampton per una collaborazione che prevede anche la possibilità di scambiare giovani ricercatori e partecipare a grant di ricerca. Verranno studiati aspetti sindromici dell'ansia che aumentano la resistenza ai trattamenti e tra questi, in particolare, l'ansia di separazione, fino a pochi anni fa ritenuta una sindrome tipica solo dell'età infantile e che invece il prof. Pini con il suo gruppo di ricerca ha dimostrato essere una condizione molto frequente in età adulta.

La nomina di Pini, che recentemente ha contribuito a pubblicare le linee guida internazionali per il trattamento delle forme resistenti di ansia, è stata richiesta dal professor David Baldwin, chairman del department of psychiatry dell’Ateneo inglese, con cui esiste una collaborazione di ricerca avviata più di dieci anni fa.  Collaborazione che tutt'ora continua all'interno dell'Anxiety Disorder Research Network (ADRN) dell’European College of Neuropsychopharmacology di cui sia il prof. Pini che il professor Baldwin fanno parte.

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