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Ha preso il via nell'Aula Gerace del dipartimento di Informatica la seconda edizione di "Insegnare a insegnare", il percorso di apprendimento delle competenze utili per l'insegnamento universitario che l'Università di Pisa dedica ai docenti neo-assunti e più in generale ai professori in servizio che sentono l'esigenza di migliorare e rafforzare la propria didattica. L'inaugurazione del corso e i primi incontri si sono tenuti lunedì 11 novembre con gli interventi del prorettore per la Didattica, Marco Abate, dei professori dell'Ateneo, Maria Antonella Galanti e Luca Fanucci, e del docente dell'Università di Padova, Ettore Felisatti, che coordina il progetto.
"Mentre viene dedicata, giustamente, molta attenzione alla formazione alla ricerca – ha detto il professor Abate – nell’università italiana, contrariamente a quanto accade in molti degli atenei stranieri più prestigiosi, non altrettanta attenzione viene dedicata alla formazione alla didattica, che pure è uno degli elementi fondanti della professione di professore universitario. Per rimediare a questa carenza, partendo dall’esperienza dell’Università di Padova, l’Università di Pisa dall’anno scorso ha avviato una serie di iniziative, di cui “Insegnare a insegnare” è la principale, volte a rafforzare le competenze didattiche dei docenti neo-assunti e a offrire strumenti e approcci innovativi alla didattica che possono essere utili anche a docenti esperti per meglio favorire l’apprendimento da parte degli studenti.”
Dopo la positiva partenza dello scorso anno, sono 60 i ricercatori e professori iscritti alla seconda edizione di "Insegnare a insegnare", che proseguirà fino alla fine di giugno del 2020 con incontri che vedranno come protagonisti esperti italiani e stranieri, accademici e non.
Il percorso principale sarà affiancato quest'anno da altre iniziative che riguardano il miglioramento della didattica universitaria. La prima sarà il seminario pubblico tenuto giovedì 14 novembre, alle ore 12 nell’Aula Magna del Polo Fibonacci, dal professor George M. Malacinski. Il docente della Indiana University parlerà delle conseguenze sulla didattica della generale diffusione e facilità di accesso ai portali digitali, che rappresentano una sfida ai metodi tradizionali di trasferimento della conoscenza, a livello sia pre-universitario che universitario. Citando alcuni casi concreti, il professor Malacinski sosterrà l'esigenza, di fronte alle nuove tecnologie, di trasformare la classica lezione “passiva” in una esperienza di conoscenza “attiva/collaborativa”, nell'ambito della quale ogni studente viene aiutato ad "apprendere nel modo in cui ciascuno, come individuo, apprende meglio”. George M. Malacinski, professore emerito di Biologia, è stato un pioniere dell’active learning. Negli ultimi anni si è dedicato molto alle nuove tecnologie in biologia e alle loro potenzialità e implicazioni, anche in una prospettiva etica, filosofica, morale, e viste da punti di vista culturali diversi. Per questo i suoi seminari sono molto trasversali e finiscono per essere occasioni di confronto per studiosi in varie discipline e di varia estrazione, dai biologi ai medici, dagli economisti ai filosofi, che vengono volutamente “provocati” a porsi delle domande sui temi trattati.

Con il saluto del prorettore vicario dell'Università di Pisa, Carlo Petronio, si è aperto il Partner Meeting che si è tenuto venerdì 8 novembre al Centro Congressi Le Benedettine e con cui il Consorzio Universitario Qualità e Innovazione (QUINN - www.consorzioquinn.it) ha festeggiato i trent'anni di attività.

L’evento ha offerto alcune anteprime, come la proiezione del nuovo logo del Consorzio e del video istituzionale, per poi passare alle testimonianze di primarie aziende nazionali che hanno condiviso le loro esperienze video registrate su due questioni che continuano a impegnare il management in questi frangenti di grande instabilità dei mercati e imprevedibilità degli scenari socio-politici: “Quali opzioni per fronteggiare i periodi di crisi? e “Se si decide di innovare quale ruolo può svolgere la tecnologia”?

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Dopo gli interventi dello scrittore di “romanzi d’impresa” Alessandro Zaltron, che ha attinto al suo ricco repertorio di vicende imprenditoriali, c’è stato l’appassionante racconto dell’epica avventura tra i ghiacci del Polo Sud di Henry Shekleton, illustrata dal vivo da Michele Tranquillini e narrata in modo coinvolgente da Paolo Colombo docente di Storia contemporanea alla Cattolica di Milano e collaboratore Rai. Un’avvincente lotta per la sopravvivenza che ha fatto emergere i valori della solidarietà, coraggio e capacità di resilienza di un equipaggio di 28 persone che per due anni è rimasto disperso in un habitat estremo dove le speranze di ritorno sembravano più volte azzerate. Una grande lezione per i partecipanti che hanno manifestato sorpresa e apprezzamento per l’innovativo ed emozionante format che il Consorzio QUINN ha ideato per questo importante appuntamento.

Al centro del pomeriggio c'è stato il tradizionale taglio della torta, alla presenza (da sinistra nella foto in basso) di Daniela Contu, consigliere ENI, di Andrea Bonaccorsi, past president di QUINN, di Roberto Mirandola, primo presidente e fondatore del Consorzio, dell'attuale presidente, Marcello Braglia, di Andrea Di Benedetto, consigliere 3Logic, e di Marco Bernardini, direttore di QUINN.

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eric bioimaging copyThe University of Pisa, through the Department of Physics, has joined the Italian Node of the newly launched ERIC, an important research infrastructure which offers researchers access to state-of-the-art resources and services in biological and biomedical research. The European Commission has, in fact, formally established Euro-BioImaging, the open gateway to excellence in the field of imaging of which the University of Pisa is part and which will be managed by the University of Turin, as a European Research Infrastructure Consortium (ERIC).

Euro-BioImaging provides life science researchers with access to a broad range of imaging instruments and the relative expertise, as well as training opportunities and management services that are not available at their home institutions or among their collaboration partners. All scientists, regardless of their affiliation, area of expertise or field of activity, can benefit from these pan-European open access services. Euro-BioImaging will ensure excellent research and development across the life sciences in Europe. All Euro-BioImaging services are accessible via www.eurobioimaging.eu. Establishment of the Euro-BioImaging ERIC is the culmination of over 10 years of preparatory work with the active engagement of 25 national imaging communities, funded by the European Commission and coordinated by the European Molecular Biology Laboratory (EMBL).

Finland will host the Statutory Seat of the ERIC, and manage the access gateway and overall coordination of Euro-BioImaging, while EMBL will coordinate access to biological imaging and Italy will coordinate access to biomedical imaging through the CNR University of Turin Unit of the Institute of Biostructure and Bioimaging. EMBL will also coordinate Euro-BioImaging’s data services via the BioImage Archive, the platform for storing and sharing imaging data.

Euro-BioImaging offers state-of-the-art imaging services through its internationally renowned facilities, called Nodes. These Nodes are distributed across its 15 founding members: Austria, Bulgaria, the Czech Republic, Denmark, EMBL, Finland, France, Hungary, Israel, Italy, Norway, the Netherlands, Portugal, Sweden and the UK. Belgium will participate as an observer.

belcari 222“Our University participates in activities of the Italian Node for biomedical imaging in close collaboration with the CNR Institute of Clinical Physiology in Pisa and the ‘G. Monasterio’ Foundation,” explains Nicola Belcari, PhD, associate professor of the Department of Physics ‘E. Fermi’ (on the left in the photograph). “Our Department is at present the Department most strongly involved in the network as it has provided the Node with the nuclear imaging technologies developed by the Medical Physics Group. The establishment of Euro BioImaging as an ERIC will pave the way to new possibilities of funding, but above all it will strengthen, at both national and international level, the bioimaging community which is of a highly multidisciplinary nature including as it does, biologists, chemists, physicists, doctors, pharmacologists, engineers and IT specialists.”

Both the Italian Ministry for Research and University (MIUR) and the National Research Council (CNR) have expressed their satisfaction for this important achievement.

Lunedì, 11 Novembre 2019 14:42

Incontro "benESSERE TRANS"

Sabato 16 novembre 2019,  ore 17:00, presso l'Aula 1 Polo Porta Nuova - Via Bruno Fedi,  Glauco - Associazione Universitaria Lgbtqi+ Pisa, Pinkriot Arcigay Pisa e Chi si cura di te? presentano l'incontro "benESSERE TRANS* -, salute e benessere della persona trans* e non-binaria dall'infanzia alla vita adulta". L'evento è organizzato con il contributo dell'Università di Pisa (rif. 1887).

Sempre più persone, sia nell'infanzia che nell'età adulta, non si riconoscono nel genere assegnato alla nascita. Come possono la scuola e la famiglia venire incontro alle necessità e ai bisogni dei bambini e delle bambine trans e non binarie? Quali sono le difficoltà che una persona T riscontra ancora oggi in diversi aspetti della sua vita, come in ambito lavorativo? Quali discriminazioni subisce nel momento in cui decide di accedere ad una struttura sanitaria?

Intervengono:

Elisabetta Ferrari
presidente Agedo Bologna, Progetto Genderlens

Daniela Lourdes Falanga
presidente Arcigay Antinoo di Napoli

Ilario Arena
socio e attivista Arcigay Antinoo di Napoli

Roberto Origliasso
coordinamento Chi si cura di te?

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Al via il ciclo di incontri “A tutela di Salute", sei appuntamenti aperti al pubblico che si svolgeranno tutti al Polo Porta Nuova dell’Università di Pisa (Via Padre B. Fedi) alle 18.15. Le conferenze toccheranno temi come il diritto alla salute e i rischi della corruzione in ambito sanitario con l’intervento di esperti, giornalisti e politici. Si parte il 13 novembre con “La Repubblica tutela la Salute” in cui sarà spiegata la cornice legislativa che regola l’accesso alle cure degli stranieri.
Il ciclo è organizzato dal Presidio Libera di Pisa “Giancarlo Siani” in collaborazione con altre associazioni (Emergency, SISM - Segretariato Italiano Studenti di Medicina) nell’ambito del progetto "Illuminiamo la Salute", una campagna nazionale di Libera - Associazione, Nomi e Numeri contro le mafie, in collaborazione con Gruppo Abele, Coripe e Avviso Pubblico.

Violate forse alla ricerca di tesori e gioielli o comunque riaperte per cause accidentali, come l’incendio del 1506 che devastò la chiesa che le ospitava. E’ negli insetti il segreto delle sepolture di Ferrante II di Aragona e di altri nobili aragonesi conservate nella Basilica di San Domenico Maggiore di Napoli che un team di paleopatologi ed entomologi dell’Università di Pisa ha studiato per ricostruirne le vicende. La ricerca pubblicata nella rivista internazionale Journal of Medical Entomology ha individuato nei corpi la presenza di alcuni particolari artropodi rivelando così una successiva apertura delle tombe.
“Abbiamo rinvenuto 842 resti di insetti appartenenti agli ordini dei ditteri, coleotteri e lepidotteri – spiega Augusto Loni, entomologo dell’Università di Pisa - Tutti gli esemplari ritrovati appartengono a specie che colonizzano tardivamente i corpi nel corso dei processi di decomposizione. La completa assenza di ditteri calliforidi supporta invece l’ipotesi della conservazione dei corpi in un luogo asciutto e ben riparato assicurato dal fatto che presumibilmente i sarcofagi erano stati sigillati con materiale bituminoso”.
Come confermato dalle analisi, nel Rinascimento le conoscenze delle tecniche di imbalsamazione dei corpi erano avanzate, si trattava di preparazioni sofisticate che si applicavano a persone di elevato rango sociale. Per quanto riguarda questa particolare indagine, i ricercatori hanno esaminato i resti di quattro mummie, due uomini e due donne: re Ferrante II di Aragona re di Napoli (1469–1496), Francesco Ferdinando di Avalos, Marchese del Vasto e Pescara (1530–1571), Giovanna IV di Aragona, regina di Napoli (1479–1518) e Caterina di Moncada, Duchessa di Montalto (-1659).
“Il ritrovamento di frammenti di coleotteri dermestidi e lepidotteri tineidi testimonia un accesso ai corpi avvenuto ad una notevole distanza temporale dalla loro sepoltura - - ha aggiunto Giovanni Benelli entomologo dell’Ateneo pisano – in generale si tratta di uno scenario coerente con l’ipotesi di una nuova apertura, tardiva e prolungata dei sarcofagi, che ha permesso a questi insetti di colonizzare i corpi, compiere il loro ciclo ed abbandonare l’ambiente”.
“Lo studio dei resti entomologici, che inevitabilmente accompagnano i resti umani nei siti archeologici, permette di fare luce sulle vicissitudini che i corpi dei personaggi storici hanno subito nel corso del tempo – conclude Antonio Fornaciari paleopatologo dell’Università di Pisa – e l’incrocio dei dati entomologici con le informazioni storiografiche che riguardano i siti delle loro sepolture può portare a fare luce, confermare o dirimere questioni dibattute.”
Il team interdisciplinare dell’Ateneo pisano che ha condotto lo studio è composto dai paleopatologi Antonio Fornaciari e Valentina Giuffra della Divisione di Paleopatologia del Dipartimento di Ricerca Traslazionale delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, dagli entomologi Augusto Loni, Angelo Canale e Giovanni Benelli del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Agro-Ambientali, coadiuvati dall’entomologo forense Stefano Vanin (Dipartimento di Scienze della Terra dell'Ambiente e della Vita, Università di Genova).

 

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