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L’ebreo errante, il legame con la magia e la stregoneria e, più in generale, la rappresentazione degli ebrei e dell'ebraismo nella cultura occidentale sono i temi al centro del convegno “Shem nelle tende di Yafet” che si svolge a Pisa dal 6 all'8 febbraio al Centro Congressi Le Benedettine (Piazza S. Paolo a Ripa D'Arno, 16). La tre giorni di lavori arriva a conclusione di un progetto di ricerca dell’Università di Pisa sul tema “Ebrei ed ebraismo nei luoghi, nelle lingue e nelle culture degli altri”.
“Abbiamo indagato – racconta il professore Fabrizio Franceschini dell’Università di Pisa responsabile del progetto - le relazioni tra mondo ebraico e «mondi altri», dal Medioevo sino all’età contemporanea, «mondi altri» che intrattengono con la cultura ebraica rapporti fecondi, ma che producono anche modelli dell’«altro», in questo caso l’ebreo, variamente connotati in termini di tolleranza, di satira anche simpatetica o di aperta ostilità, sino all’antigiudaismo e all’antisemitismo”.
Il convegno restituirà questo complesso di relazioni, attraverso approfondimento storici e geografici, ma soprattutto indagini sull’immaginario collettivo, sulle rappresentazioni culturali e sui concreti prodotti letterari, teatrali, musicali e cinematografici nei quali tali rappresentazioni si concretizzano.

Nella seconda metà di gennaio 12 studenti del dipartimento di Scienze della Terra hanno partecipato all’ICA-LAB, un campo scuola organizzato nel deserto peruviano della regione di Ica, non lontano dalle famose linee di Nazca, per svolgere ricerche in uno dei giacimenti paleontologici più importanti del mondo. L’iniziativa è stata organizzata dal dipartimento di Scienze della Terra e interamente finanziata dall’Università di Pisa nell’ambito dei progetti speciali per la didattica.

Rientrati in questi giorni in Italia, i ragazzi ci raccontano la loro avventura in Perù, rievocando la magia e i colori del deserto in cui hanno vissuto e lavorato per circa dieci giorni.

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“Buon rientro a casa ragazzi, grazie a tutti per la partecipazione, è stata una bellissima esperienza, ci vediamo a Pisa!”. Con queste parole studenti, professori e ricercatori si sono salutati all’aeroporto di Madrid il 25 gennaio 2019 concludendo ufficialmente il campo scuola ICA-LAB svoltosi nel deserto del Perù.

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I protagonisti di questa spedizione siamo noi: Alice Belluzzo, Laura Bronzo, Guglielmo Di Stefano, Alessandro Favaroni, Raffaele Gazzola, Giacomo Gazzurra, Pietro Giacomini, Amedeo Martella, Marco Merella, Leonardo Nicodemi e Lorenzo Porta del corso magistrale in “Scienze e tecnologie geologiche”, e Sara Citron del corso magistrale di “Conservazione ed evoluzione”. Ci hanno accompagnato Giovanni Bianucci, Alberto Collareta, Anna Gioncada, Giovanni Sarti e Giancarlo Molli, docenti del dipartimento di Scienze della Terra, insieme ai ricercatori Giulia Bosio ed Elena Ghezzo rispettivamente dell'Università Milano Bicocca e dell'Università di Venezia e per ultimi, ma non meno importanti, tre guide peruviane che hanno affiancato il nostro team nelle calde giornate del deserto peruviano: Mario Urbina, Walter Aguirre e Jolao Chauca Luyo.

L’attività svolta durante il campo scuola ha avuto l'obiettivo, attraverso l'integrazione di conoscenze acquisite durante il percorso universitario, di studiare e comprendere l'evoluzione geologica strutturale e paleoambientale del bacino di Pisco, località desertica nel distretto di Ica, sulla costa peruviana sud-occidentale.

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Le attività di studio e ricerca sono state accompagnate sia da momenti di svago che di difficoltà. Ci siamo dovuti confrontare con condizioni logistiche, climatiche e ambientali del tutto particolari e lontane dalle comodità a cui siamo abituati quotidianamente. Giornate di caldo torrido sono state seguite da fresche sere in cui la luna timida dietro leggeri banchi di nuvole ha fatto da padrona a un cielo ricco di stelle.

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Durante i lunghi spostamenti per attraversare le incantevoli dune e i cerri del deserto, abbiamo potuto ammirare l'intenso verde della sporadica vegetazione che di tanto in tanto appariva in lontananza lungo il letto del Rio Ica. I continui “insabbiamenti” dei nostri pick-up ci riportavano con i piedi sulla calda sabbia del deserto. Ciò non bastava ad abbattere il nostro morale e rinunciare, al fresco delle ultime ore di luce, a qualche partita di calcio con i nostri professori, ricercatori e amici peruviani.

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Impossibile dimenticare il nostro arrivo sul campo: la prima notte nel deserto sembrava non voler finire mai, dopo un viaggio a dir poco interminabile che ci aveva portati dal freddo dell’inverno italiano al caldo torrido dell’estate sudamericana. Ci siamo inoltrati nella notte su piste di sabbia che si perdevano tra le luci dei fari per poi riapparire tra le dune. Su quelle piste alcune delle nostre auto si sono insabbiate a pochi metri dall’arrivo. C’è chi ha scavato, chi ha spinto, chi da lontano ha cercato di coordinare le operazioni e chi nel mentre è riuscito persino a trovare un fossile nascosto in un nodulo dolomitico.
Erano le 3 del mattino ora locale e le 48 ore di viaggio, accompagnate da qualche riposino qua e là, avevano iniziato a farsi sentire. A quel punto abbiamo deciso di montare il nostro accampamento “provvisorio” per spostarci l'indomani mattina in un’altra zona non molto distante e stabilirci per quei, purtroppo, pochi giorni tra tende, scatolette di tonno e lavoro sotto il sole cocente.

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Il nostro risveglio è stato accompagnato dal chiarore del mattino e da una temperatura che saliva troppo velocemente, ma fuori dalle nostre tende ci aspettava il deserto. Prima del viaggio avevamo visto tante foto e sentito tante parole, ma in quel momento, finalmente, eravamo lì: il deserto era di fronte a noi, un paesaggio immenso e maestoso che stava per regalarci un'avventura che mai dimenticheremo.

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Il Cus Pisa si laurea campione d'Italia di hockey femminile. Le cussine hanno trionfato nel campionato indoor under 21. Al termine delle fase finali della competizione, ospitate sabato 2 e domenica 3 febbraio negli impianti sportivi di via Chiarugi del Centro universitario sportivo pisano, le cussine si sono aggiudicate lo scudetto superando nella finalissima il Cus Torino.
Le ragazze allenate da Ariel Araoz hanno battuto per 2-0 la formazione piemontese al termine di un'avvincente gara che ha consegnato il quinto titolo nazionale alla formazione pisana dopo quello vinto a Padova nella stagione sportiva 2016/2017.

Sei squadre (Cus Pisa, Hp Valchisone, Usd Moncalvese, Cus Torino, Città Tricolore e Polisportiva Ferrini) e un centinaio di atlete provenienti da tutta Italia si sono sfidate davanti ad un folto pubblico, che per due giorni ha assistito alla competizione. La squadra del Cherubino ha staccato il pass per la finale superando nella fase a gironi la concorrenza della Polisportiva Ferrini (2-0, reti di Puglisi e Menconi) e dell'Usd Moncalvese (2-1, reti di Fabrizio e Menconi). Le gialloblù si sono presentate in semifinale con la grinta e l'entusiasmo che ha caratterizzato il cammino delle cussine nella competizione. Contro l'Hp Valchisone, il Cus Pisa non ha tradito le aspettative e ha imposto da subito il proprio gioco. Con una tripletta segnata nel primo tempo dall'azzurra Sara Puglisi, le pisane hanno regolato la formazione di Villar Perosa, uscita alla scoperto solo nel finale del match terminato 3-1, accedendo alla finalissima contro il Cus Torino, che ha battuto in semifinale l'Us Moncalvese per 3-2. Il primo tempo della partita valido per il podio più alto si chiude invece sullo 0-0 con le due squadre, Cus Pisa e Cus Torino, che si studiano per venti lunghi minuti creando pochissime occasioni da goal. È Ottavia Menconi a sbloccare al nono minuto del secondo tempo il risultato, trasformando in rete un corner corto. A due minuti dal termine, è ancora Sara Puglisi (premiata miglior giocatrice della competizione) a chiudere la partita con uno splendido goal angolato e a regalare il tricolore al Cus. Per la quinta volta, il Cus Pisa si laurea campione d'Italia under 21 nella specialità indoor. Terzo posto per l'Hp Valchisone che ha battuto per 5-4 l'us Moncalvese nella finale per il terzo e quarto posto. «È stato un torneo tutto in crescendo - commenta l'allenatore Ariel Araoz - e la chiave di questa vittoria è stata il gioco di squadra. Nessuna più delle altre. Tutte insieme, testa e cuore. Questo il segreto che ci ha permesso di portare a casa il risultato».

Questa la formazione campione d'Italia: Cusimano C.; Betti A.; Falcitelli I.; Rovini M.; Ciucci C.; Puglisi S.; Fabrizio M.; Ciucci V.; Menconi O.; Costanzo F.; Leonildi C.; Trafeli C.; Bigongiari G. allenatore: Ariel Araoz. Assistente: Martina Chirico.

Fonte: Ufficio stampa Cus

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