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lisandro1Il professor Lisandro Benedetti-Cecchi, ordinario di Ecologia al dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa e prorettore per la Ricerca in ambito europeo e internazionale, ha ricevuto il premio alla carriera dell'International Temperate Reefs Symposium (ITRS) in occasione dell’omonimo congresso che si è tenuto a Hong Kong dal 7 all'11 gennaio.

L’ITRS è la più importante conferenza internazionale dell’ecologia marina costiera che storicamente ha coinvolto alcuni fra i più rinomati studiosi dell’ecologia sperimentale. Lo spirito dell’ITRS è quello di stimolare lo scambio tra scienziati in una fase avanzata di carriera e le nuove generazioni di ricercatori, in un clima amichevole e informale. La prima edizione si è svolta a Melbourne nel 1989 e da allora il congresso si svolge ogni due o tre anni con alternanza fra emisfero australe e emisfero boreale. È stato ospitato da importanti università negli Stati Uniti, in Sud Africa, Australia, Cile, Inghilterra, Italia e Cina. Il professor Benedetti-Cecchi ne ha curato l’undicesima edizione che si è svolta a Pisa nel giugno 2016.

Il premio alla carriera è stato istituito in riconoscenza dell’impegno di ricercatori che si sono contraddistinti per il contributo alle scienze del mare e alla promozione dell’ecologia marina attraverso l’ITRS. Le candidature avvengono secondo un processo decisionale tra gli studiosi del settore, moderato dai precedenti beneficiari del premio. Il discorso di motivazione e attribuzione del riconoscimento, che per tradizione avviene durante la cena del congresso, è stato tenuto dal professor Tony Underwood dell'Università di Sydney. "È per me un grande onore ricevere questo premio - ha commentato il professor Benedetti-Cecchi - un riconoscimento dal sapore del tutto speciale che proviene dagli scienziati che stimo maggiormente e che hanno inspirato tutta la mia carriera dai tempi del dottorato di ricerca in poi".

Il professor Lisandro Benedetti-Cecchi, nato a Montecatini Terme nel 1963, ha sviluppato le sue attività di ricerca negli ambiti dell'ecologia di ambienti marini costieri, della biodiversità di coste rocciose, degli effetti di aree marine protette, dell'analisi sperimentale di processi ecologici a varie scale spazio-temporali e degli effetti di cambiamenti climatici e analisi di impatto antropico sulla biodiversità marina costiera. Autore di oltre 140 articoli su riviste scientifiche internazionali, ha partecipato a più di 30 progetti di ricerca, coordinando tra i questi due progetti internazionali (BIOFUSE e NAGISA) e un PRIN (BIORES). Ha ricoperto numerosi e qualificati incarichi accademici e di ricerca sia a livello nazionale che internazionale: attualmente è rappresentante per l’European Marine Board nella Partnership for Observation of the Global Ocean (POGO) e per il Consorzio Nazionale delle Scienze del Mare (CoNISMa) dell'University Consortium Panel dello stesso European Marine Board. È inoltre membro del Biology and Ecosystems Panel del Global Ocean Observing System (GOOS) e negli ultimi otto anni ha servito nel pannello LS8 per la valutazione dei progetti IDEAS dell’European Reseach Council.

Dal 22 al 23 gennaio si è svolta a Trieste la seconda edizione dei “Seminari di fisica della materia al sincrotrone”, attività promossa nell’ambito della convenzione quadro recentemente stipulata fra Elettra Sincrotrone Trieste e Università di Pisa, quest’anno supportata dall’Ateneo nel piano dei progetti speciali per la didattica. Tredici studenti dei corsi di laurea magistrale in Fisica e in Materials&Nanotechnology dell’Ateneo pisano, accompagnati dai professori Riccardo Mannella e Simone Capaccioli, hanno partecipato a due giornate di lezioni ed esercitazioni di laboratorio dedicate allo studio della materia condensata attraverso la radiazione di due sorgenti coerenti di luce, l'anello di accumulazione Elettra ed il laser a elettroni liberi (FEL) FERMI.

Gli studenti sono Lorenzo Bernazzani, Davide Bonaretti, Lorenzo Cacciamani, Ada Angela Chimienti, Letizia Ferbel, Maria Domenica Galati, Enio Mangiacotti, Simone Morviducci, Matteo Rinaldi, Raffaele Salvia, Giorgia Silvestrelli, Daniele Sonaglioni, Lorenzo Zavagna.

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L’edizione 2019 dell’iniziativa ha proposto un ricco programma formativo grazie al coinvolgimento nelle attività didattiche, sia teoriche sia pratiche, di alcuni ricercatori di Elettra (Maurizio Polentarutti, Sigrid Bernstorff, Francesco D’Amico e Alessio Turchet), Fermi (Carlo Callegari) e TUGraz (Barbara Sartori). Dopo una prima parte dedicata a seminari tematici riguardanti le caratteristiche della radiazione prodotta dalle sorgenti di Elettra e FERMI e le loro possibili applicazioni sperimentali, gli studenti hanno potuto saggiare dal vivo alcuni esempi di lavoro di ricerca che viene svolta presso le grandi infrastrutture.

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Un’intera giornata è stata dedicata infatti a lezioni “pratiche” presso le linee di luce XRD, IUVS, SAXS e DXRL, durante le quali gli studenti hanno partecipato direttamente alla realizzazione di un esperimento in tutte le sue fasi di preparazione del setup sperimentale, raccolta e analisi dati. In particolare, grazie all’impiego di tecniche di diffrazione ad ampio e piccolo angolo di raggi X e di spettroscopia Raman UV risonante, è stato possibile studiare la struttura e la dinamica di molecole rilevanti per applicazioni bio-mediche e agroalimentari.

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«Il successo di questa seconda edizione, riscontrato nell'entusiasmo che gli studenti hanno mostrato nelle differenti attività svolte e dall’apprezzamento espresso dai docenti accompagnatori, conferma l’importanza di questa iniziativa che potrebbe diventare un appuntamento fisso annuale di incontro fra la comunità accademica pisana ed i laboratori Elettra e FERMI – commenta il professor Simone Capaccioli, direttore del CISUP (Centro per l'Integrazione della Strumentazione scientifica dell'Università di Pisa) e co-organizzatore dei seminari insieme alla dottoressa Barbara Rossi (Elettra) e al professor Claudio Masciovecchio (FERMI) – Tali occasioni di scambio sono fondamentali per creare sinergie sempre più strette fra l’Università di Pisa e le grandi infrastrutture di ricerca e possono aiutare a rafforzare la preparazione dei giovani che si affacciano all’attività di ricerca scientifica in ambito internazionale».

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Tre studenti dell’Università si sono aggiudicati 20mila dollari vincendo il Fujitsu AI-NLP Challenge, una sfida al livello mondiale per sviluppare un programma in grado di scegliere la risposta corretta a domande poste in lingua inglese. Il team composto dai ventitreenni Alessio Gravina e Silvia Severini, rispettivamente di Maratea e Jesi, e da Federico Rossetto, ventisettenne di Bassano del Grappa, ha progettato una “rete neuronale profonda”. Si tratta cioè di un algoritmo che impara ad analizzare le domande attraverso un innovativo "meccanismo di attenzione" per focalizzare le parti del testo più rilevanti ai fini di individuare le risposte corrette.
Silvia, Federico e Alessio, ora all’estero con il programma Erasmus+ a Monaco Di Baviera, Bielefeld e Dublino, hanno sviluppato l’idea nell’ambito del corso in “Human Language Technology” della laurea magistrale in Informatica.
“Il corso – spiega il professore Giuseppe Attardi dell’Università di Pisa - si concentra particolarmente sulle tecniche di Deep Learning, che negli ultimi anni hanno portato a significativi progressi nel settore dell’elaborazione del linguaggio naturale, in particolare nella traduzione automatica, nel rispondere a domande, nell'analisi di sentimento e nel riconoscimento del parlato”.
Per riuscire a realizzare il prototipo in tempo utile per partecipare al concorso, i tre studenti hanno condotto i test su una macchina speciale acquistata dall’Università di Pisa con i fondi “Grandi Attrezzature 2016”. Questo tipo di macchine è infatti necessario per potere eseguire velocemente gli algoritmi di apprendimento di Deep Learning, che richiedono grande potenza di calcolo per elaborare grandi quantità di dati.

 

Tre studenti dell’Università si sono aggiudicati 20mila dollari vincendo il Fujitsu AI-NLP Challenge, una sfida al livello mondiale per sviluppare un programma in grado di scegliere la risposta corretta a domande poste in lingua inglese. Il team composto dai ventitreenni Alessio Gravina e Silvia Severini, rispettivamente di Maratea e Jesi, e da Federico Rossetto, ventisettenne di Bassano del Grappa, ha progettato una “rete neuronale profonda”. Si tratta cioè di un algoritmo che impara ad analizzare le domande attraverso un innovativo "meccanismo di attenzione" per focalizzare le parti del testo più rilevanti ai fini di individuare le risposte corrette.

Silvia, Federico e Alessio, ora all’estero con il programma Erasmus+ a Monaco Di Baviera, Bielefeld e Dublino, hanno sviluppato l’idea nell’ambito del corso in “Human Language Technology” della laurea magistrale in Informatica.

 

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Da sinistra, Federico Rossetto, Silvia Severini e Alessio Gravina

“Il corso – spiega il professore Giuseppe Attardi dell’Università di Pisa - si concentra particolarmente sulle tecniche di Deep Learning, che negli ultimi anni hanno portato a significativi progressi nel settore dell’elaborazione del linguaggio naturale, in particolare nella traduzione automatica, nel rispondere a domande, nell'analisi di sentimento e nel riconoscimento del parlato”.

Per riuscire a realizzare il prototipo in tempo utile per partecipare al concorso, i tre studenti hanno condotto i test su una macchina speciale acquistata dall’Università di Pisa con i fondi “Grandi Attrezzature 2016”. Questo tipo di macchine è infatti necessario per potere eseguire velocemente gli algoritmi di apprendimento di Deep Learning, che richiedono grande potenza di calcolo per elaborare grandi quantità di dati.

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