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Comunicati stampa

silvia pellegrini copySilvia Pellegrini, professore associato di Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Pisa, è stata eletta nel consiglio direttivo della SINe-Società italiana di Neuroetica, nel corso del recente congresso (10th International Scientific Conference on Neuroethics and the 5th Conference of the Italian Society for Neuroethics) a Milano dal 16 al 18 maggio.

La SINe riunisce studiosi di aree diverse, dalla filosofia alle neuroscienze, dalla giurisprudenza alla psicologia, dall'etica alla medicina, dalla storia alla biologia molecolare, allo scopo di affrontare i grandi temi dell'etica con un approccio multidisciplinare ed integrato. La sua nomina è un riconoscimento al contributo apportato dalle sue ricerche sui correlati neurobiologici del comportamento umano, dello sviluppo del senso morale e delle condotte antisociali. I risultati di questi studi hanno aperto nuovi orizzonti per la ricerca nell'etica, con importanti implicazioni anche in campo forense e giuridico.

La professoressa Pellegrini è direttore della Scuola di specializzazione in Patologia clinica e Biochimica clinica e responsabile di un Programma dipartimentale per l’Aoup sull'impiego delle moderne metodologie di biochimica clinica e biologia molecolare clinica in ambito clinico e forense.

Cinquanta sedie, è questo quanto ha chiesto Michelangelo Pistoletto, indiscusso protagonista della scena artistica contemporanea, alla città di Pisa per realizzare il suo “Terzo Paradiso”, una installazione concepita appositamente per la Chiesa della Spina. E all’appello ha risposta anche l’Università di Pisa con una sedia del Palazzo alla Giornata, sede del Rettorato. Ora e luogo della consegna, come per tutti i cittadini pisani invitati a fare altrettanto, martedì 22 maggio e mercoledì 23 maggio dalle 15 alle 19 alla Chiesa della Spina in Lungarno Gambacorti.

L’installazione sarà inaugurata domenica 27 maggio alle 11 con un incontro pubblico con Michelangelo Pistoletto nella Sala delle Baleari a Palazzo Gambacorti, sede del Comune di Pisa, dove sarà presentata anche un’altra opera dell’artista “Il Tempo del Giudizio” (2009).

Le due installazioni – nella chiesa della Spina e a Palazzo Gambacorti - resteranno aperte sino al 31 agosto e a settembre, una volta terminata la mostra, le sedie saranno restituite ai loro proprietari.

 

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La consegna della sedia del Rettorato dell’Università di Pisa alla Chiesa della Spina martedì 22 maggio



“L’Università di Pisa e il Museo della Grafica di cui sono direttore – ha detto il professore Alessandro Tosi dell’Ateneo pisano – hanno sposato sin dall’inizio l’ambizioso progetto di rilanciare la Chiesa della Spina attraverso veri e propri innesti di opere contemporanee, un’operazione che rappresenta senz’altro una novità e una sfida per tutta la città, dopo Michelangelo Pistoletto, a conclusione dell’intero ciclo, arriverà a Pisa un altro importantissimo artista, Anselm Kiefer”.

L’esposizione di Pistoletto è la quinta di una serie di interventi site specific di artisti nazionali e internazionali realizzati all’interno della Chiesa della Spina. Prima di lui hanno esposto Wolfgang Laib con “Somewhere else” (25 marzo - 5 giugno 2017), Richard Nonas con “As light through fog. Architectural Memory Pierced by Art” (14 luglio - 15 ottobre 2017), Flavio Favelli con “Corona” (21 ottobre 2017 al 21 gennaio 2018) e Andrea Santarlasci con “Confluenze” (21 aprile - 20 maggio 2018).

L’intero ciclo è promosso dal Comune di Pisa in collaborazione con l’Università di Pisa e l’Associazione SpazioTempo di Michela Rizzo, con il supporto di con il supporto di GALLERIA CONTINUA, San Gimignano, Beijing, Les Moulins, Habana e di Atlante Servizi Culturali.

 

 

In un momento strategico per la definizione delle politiche dell’UE a sostegno di ricerca e innovazione, l’Università di Pisa ha firmato, il 16 maggio scorso, l’accordo per la costituzione di Tour4Eu (Tuscan Organisation of Universities and Research for Europe), l’associazione senza scopo di lucro di diritto belga che riunisce la Regione Toscana e le sette università toscane (Università di Pisa, Università di Firenze, Università di Siena, Università per Stranieri di Siena, Imt Alti Studi Lucca, Scuola Normale Superiore e Scuola Superiore Sant'Anna) per promuovere gli interessi del sistema della ricerca toscana presso l’UE, rafforzarne l’internazionalizzazione e accrescerne la progettualità europea.

Alla firma a Bruxelles era presente per l’Università di Pisa il professor Lisandro Benedetti-Cecchi, prorettore per la Ricerca in ambito europeo e internazionale, che dell’associazione Tour4Eu sarà vice presidente (alla presidenza ci sarà la vicepresidente della Regione Toscana e assessore alla Ricerca, Monica Barni).

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I rappresentanti della Regione e delle università toscane a Bruxelles il 16 maggio per la costituzione di Tour4Eu. 

A Bruxelles sono già presenti numerose reti, enti, centri di ricerca, università singole e consorziate. Tour4Eu si inserisce in questo panorama per interagire con le istituzioni dell'Unione europea e intercettare opportunità, finanziamenti e incoraggiare la collaborazione fra ricercatori e altri partner europei. L'associazione avrà il compito di promuoverà sinergie, internazionalizzazione, cooperazione scientifica e progettazione europea e lavorerà per favorire l'interazione degli atenei con il mondo industriale toscano più avanzato e innovativo in modo da partecipare insieme alle opportunità offerte dai bandi europei.

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«L’Università di Pisa ha creduto fortemente in questa iniziativa e ha avuto un ruolo importante nella costituzione dell’associazione – dichiara il rettore Paolo Mancarella – È nostra intenzione accogliere pienamente la sfida di rendere Tour 4Eu uno strumento chiave non solo per attrarre risorse ma per rafforzare la mentalità europea della ricerca. Una sfida che l’Ateneo pisano ha già fatto propria, adottando una serie di iniziative che da un lato incentivano la progettualità europea dei propri docenti e dall’altro cercano di accrescere le opportunità di dialogo di UNIPI con i decision-maker europei».

«È fondamentale per la nostra università e tutto il sistema toscano della ricerca e dell’innovazione essere presenti sulla scena europea – aggiunge il prorettore Lisandro Benedetti Cecchi – si tratta non solo di intercettare le opportunità di finanziamento che dall’Europa arrivano, con un incremento del 30% delle risorse dedicate al nuovo programma di Ricerca e Innovazione Horizon Europe, ma anche di portare la voce degli atenei toscani presso le istituzioni, per valorizzare le competenze di un sistema della ricerca che è un unicum nel panorama italiano e tra i più competitivi a livello europeo e internazionale».

Il professor Stefano Del Prato (foto), ordinario di Endocrinologia all’Università di Pisa nonché direttore dell’Unità operativa di Malattie metaboliche e Diabetologia dell’Aoup, è stato insignito del Premio Celso nell’ambito del 27° Congresso della Società italiana di Diabetologia che si è svolto a Rimini dal 16 al 19 maggio.

Il Premio Celso è conferito a professionisti che abbiano dedicato alla diabetologia la loro carriera e che abbiano, nel corso di essa, portato un contributo fondamentale allo sviluppo della ricerca, alla diffusione della cultura e ai progressi delle conoscenze scientifiche in ambito diabetologico in Italia.

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Lunedì 28 maggio alle ore 21,30 al Teatro Verdi, nell'ambito delle celebrazioni per il 170 anniversario della battaglia di Curtatone e Montanara organizzate dall'Università, si terrà lo spettacolo gratuito “Gli studenti pisani a Curtatone. L'epopea del '48 in musica e vernacolo”.

Gli attori Lorenzo Gremigni, Leonardo Ferri e Fabiano Cambule del Crocchio Goliardi Spensierati reciteranno il poema "Curtatone" di Dino Varani in vernacolo pisano in alternanza col Coro dell'Università di Pisa che, diretto da Stefano Barandoni e accompagnato al pianoforte da Silvia Mannari, eseguirà una serie di cori verdiani e di canti patriottici risalenti al periodo risorgimentale, alcuni dei quali proprio del 1848.

L'ingresso è libero a invito: gli inviti (massimo due a persona) potranno essere ritirati presso la portineria del rettorato (Palazzo alla Giornata) dal 23 al 25 maggio con orario 9.00-18.00. Eventuali inviti non ritirati saranno distribuiti il 28 maggio direttamente presso l'Ufficio Informazioni del Teatro Verdi dalle 9.00 alle 20.30.

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È stato assegnato a Paolo Bugliani l’AIA Dissertation Prize 2018, il prestigioso premio dell’Associazione Italiana di Anglistica per la miglior tesi di dottorato nell’ambito degli studi di letteratura, cultura o linguistica inglese. Paolo Bugliani ha conseguito il dottorato in Filologia, Letteratura e Linguistica presso il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica di Pisa, dove ora è assegnista di ricerca.

La tesi, supervisionata dai professori Roberta Ferrari e Arrigo Stara e intitolata Una modernità in sordina: Charles Lamb, il saggio, Elia, propone un’indagine ampia e accurata del genere saggistico, concentrando specificamente l’attenzione su uno dei prosatori inglesi più significativi del periodo romantico, Charles Lamb, autore degli Essays of Elia (1823) e dei Last Essays of Elia (1833). Lo studio di una figura come Lamb, a lungo tempo negletta in egual misura da critici e lettori, mira a riscoprire questa voce del Romanticismo inglese e a riconoscerle un posto di rilievo nell’ambito della pratica saggistica, sottolineandone al contempo ricchezza e modernità.

Lo scorso 18 maggio Paolo Bugliani è stato premiato dal presidente dell’Associazione Italiana di Anglistica, Giovanni Iamartino, nel corso del Seminario AIA che si è tenuto presso l’Università degli Studi di Macerata.
La tesi dottorale sarà pubblicata dall’editore Carocci di Roma.

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Il momento della premiazione. Da sinistra: Fernando Cioni (membro Direttivo AIA), Giovanni Iamartino (Presidente AIA), Paolo Bugliani, Massimo Sturiale (membro Direttivo AIA).

frank cover insideAnna Baccaglini-Frank ricercatrice al dipartimento di Matematica dell'Ateneo ed asperta nei processi di apprendimento e insegnamento della matematica, è fra i curatori del volume Contemporary research and perspectives on early childhood mathematics education appena uscito per Springer.

Pubblichiamo di seguito una breve presentazione del volume.

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Il libro nasce dal confronto tra un gruppo di ricercatori in didattica della matematica da tutto il mondo, appassionati all’educazione matematica di bambini fino ai sette anni di età, avvenuto ad Amburgo durante il 13esimo “International Congress on Mathematical Education” (ICME-13) nel luglio 2016. Gli studi e le diverse prospettive offerte hanno l’obiettivo di migliorare la conoscenza e la comprensione scientifica di importanti temi legati all’ambito complesso dell’insegnamento e apprendimento della matematica nell’infanzia e nei primi anni di scuola.

I capitoli del libro offrono una varietà di prospettive teoriche e approcci metodologici per studiare e migliorare l’educazione matematica dei bambini all’inizio del loro percorso, attraverso lo sviluppo di ambienti d’apprendimento e attività matematiche sia per il contesto scolastico che per quello extra-scolastico. Tali opportunità sono riconosciute come fondamentali dalla comunità scientifica, in quanto risultati della ricerca hanno messo in luce una correlazione positiva tra la conoscenza matematica iniziale dei bambini all’entrata nella scuola primaria e i successivi livelli di apprendimento matematico e delle prestazioni accademiche. La partecipazione alle discussioni di molti ricercatori da moltissimi paesi diversi ha contribuito allo sviluppo di diverse prospettive che tengono conto di una varietà di sistemi educativi, di diverse culture e tradizioni di ricerca.

Nel libro sono presentati cinque temi principali emersi durante le discussioni: il ruolo chiave della consapevolezza di regolarità e struttura, il senso del numero, l’attenzione al contesto e al ruolo del coinvolgimento di tutto il corpo nell’apprendimento della matematica, l’uso della tecnologia e la formazione di insegnanti.

In tema di vaccini e autismo, su YouTube domina la disinformazione. E’ questo quanto emerge da una recente analisi condotta all’Università di Pisa e pubblicata sulla rivista scientifica “Human Vaccines and Immunotherapeutics”. Lo studio coordinato dal professore Luigi Lopalco, direttore del centro interdipartimentale ProSIT, e dalla professoressa Annalaura Carducci, direttore dell’Osservatorio della Comunicazione Sanitaria (OCS), è stato condotto su 560 video caricati su YouTube dal 2007 al 2017 e relativi al collegamento tra vaccini e autismo o altri gravi effetti collaterali sui bambini.

In particolare, i ricercatori hanno evidenziato come il tono dell’informazione sul tema sia principalmente negativo e come l’informazione istituzionale sia praticamente assente su questo mezzo di informazione. Il tutto incrementato da una sorta di “effetto valanga” dovuto al fatto che il numero annuale di video caricati è aumentato durante il periodo considerato con un picco di 224 nei primi sette mesi del 2017.

 

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“A partire dal 2012 si è assistito in Italia ad un calo della fiducia nelle vaccinazioni che si è tradotto in una pericolosa diminuzione dei livelli di copertura vaccinale – sottolinea Lopalco – da questo punto di vista, la disinformazione diffusa ad arte su Internet sembra essere un fattore determinante considerato che moltissime persone usano il web come fonte di informazione e che nel 2016, ad esempio, il 42,8% dei cittadini italiani ha utilizzato internet per informarsi sui vaccini”.

Ma non è la prima volta che il gruppo di ricerca dell’Ateneo pisano si occupa del rapporto Intenet e vaccini. In un articolo pubblicato nel 2017 sulla rivista scientifica “Vaccine”, gli studiosi dell’Ateneo infatti avevano già osservato un legame fra il calo delle vaccinazioni contro morbillo, parotite e rosolia e, in quel caso, una notizia di cronaca diffusa attraverso siti web italiani di disinformazione antivaccinista a partire dal 2012. Nello specifico si trattava di una sentenza del Tribunale del Lavoro di Rimini che aveva accordato l’indennizzo per danno da vaccino ad una famiglia di un bambino affetto da sindrome dello spettro autistico. La sentenza fu poi ribaltata in Appello, ma la notizia ebbe comunque un’enorme risonanza sui social media e sul web.

“Queste ricerche – conclude Lopalco – rappresentano dunque un invito urgente alla sanità pubblica a prestare più attenzione verso Internet e i nuovi media per contrastare la disinformazione, dare risposte affidabili e supportare i cittadini verso una corretta scelta vaccinale”.


Il Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea, che ha come missione fornire consulenza scientifica indipendente e supporto alla strategia della Unione Europea, ha incontrato oggi l’intero sistema pisano della ricerca. L’iniziativa è nata da colloqui intercorsi tra il professor Walter Ambrosini, presidente del corso di laurea magistrale in Ingegneria nucleare, Francesco Marcelloni, prorettore alla cooperazione e relazioni internazionali, Lisandro Benedetti Cecchi, prorettore alla ricerca europea e internazionale, e Maria Betti, direttore della Direzione G. Nuclear Safety and Security del JRC.

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Alla giornata sono intervenuti Charlina Vitcheva, vice direttore generale del JRC, alcuni direttori ed esperti del JRC, Monica Barni, vice-presidente della Regione Toscana, oltre a ricercatori dell’Università di Pisa, Scuola Normale Superiore, Scuola Sant’Anna, CNR, INFN, INGV ed EGO. Scopo dell’incontro è stato identificare possibilità di collaborazioni tra l’Università di Pisa – insieme a tutte le istituzioni pisane della ricerca – e il Joint Research Centre. La giornata era articolata in varie sessioni dedicate a macro settori di ricerca strategici per l’Europa – energia e ambiente, intelligenza artificiale, nuovi materiali e biotecnologie – con l’intento di identificare una roadmap che porti a futuri accordi di collaborazione.

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“Da quando mi sono insediato come rettore, ho incoraggiato con convinzione ogni azione che tendesse a promuovere la ricerca e le partnership internazionali di questo Ateneo – ha dichiarato Paolo Mancarella, rettore dell’Università di Pisa – Questo workshop, il cui principale scopo è quello di investigare possibili collaborazioni con il JRC, va ancora una volta nella direzione auspicata. Sono molto felice e onorato che un’organizzazione così importante in ambito comunitario come il JRC sia oggi qui a Pisa con alcuni dei suoi più autorevoli esponenti. Grazie all’impegno della nostra università, siamo riusciti a riunire l’intero sistema pisano della ricerca e a presentare al JRC tutte le numerose eccellenze che questo vanta. L’Università di Pisa è da sempre parte indistinguibile della città e del territorio e ha sempre agito come punto di incontro delle varie istituzioni attive nella ricerca nel territorio, se non altro perché molti dei ricercatori presenti in queste istituzioni si sono formati nelle aule dell’Università di Pisa e nei suoi laboratori”.

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“Il JRC già collabora con oltre mille partner e desidera coltivare la collaborazione con le eccellenze e con gli ecosistemi scientifici – ha commentato Charlina Vitcheva – Siamo molto felici di aver incontrato oggi il sistema pisano della ricerca e contiamo sul fatto che questa iniziativa sia l’inizio di una stretta collaborazione con il JRC Il nostro obiettivo è vedere come si possa beneficiare di ricerche comuni e partnership tra ricercatori in grado di portare nuovi approcci in aree e temi innovativi della ricerca”.

“Quando il professor Walter Ambrosini ci ha presentato Maria Betti e abbiamo cominciato a discutere della possibilità di organizzare un evento comune, ci è subito parsa una grande opportunità per l’Università di Pisa e per l’intero sistema pisano della ricerca – aggiunge il professor Francesco Marcelloni – Siamo molto contenti e onorati che oggi questo workshop permetta di presentare al JRC le molteplici attività di ricerca che si svolgono nell’Università di Pisa e in tutte le altre istituzioni presenti nel territorio e speriamo vivamente che questo primo incontro consenta di attivare future strette collaborazioni, che permettano, da un lato, alla rete pisana della ricerca di attingere dalle competenze e conoscenze presenti nel JRC e dall’altro al JRC di utilizzare le numerose eccellenze presenti nel territorio”.

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La spin off dell’Università di Pisa IngeniArs ha vinto il Young Entrepreneur Initiative, un riconoscimento messo a disposizione dall’Ambasciata di Francia in Italia e assegnato da Gregory Vincent, Senior Investment Advisor dell’agenzia Business France. Il premio, volto a sviluppare contatti e opportunità oltralpe e a favorire la realizzazione di collaborazioni tecnologiche con enti/aziende francesi, prevede un soggiorno in Francia per incontrare gli attori dell’innovazione e potenziali partner.

 

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Il team IngeniArs

 

La cerimonia di consegna è avvenuta il 14 maggio all’Università della Calabria nel corso dell’Italian Master Startup Award, un premio promosso da PNIcube e destinato alle giovani imprese hi-tech generate dalla ricerca accademica dove IngeniArs è arrivata fra i nove finalisti.

Nata nel 2014, IngeniArs è specializzata nella progettazione e commercializzazione di prodotti e tecnologie hardware e software nei settori aerospaziale, automotive e healthcare. L’azienda, con sede a Pisa, è in forte espansione e può contare su personale altamente qualificato e collaborazioni strategiche con enti pubblici di ricerca, università ed aziende leader nei settori di riferimento.

 

 

 

 

 

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