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Comunicati stampa

Nella suggestiva cornice dell’aula magna storica del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa, si è svolta venerdì 25 maggio la giornata studio su “La propagazione delle specie legnose: dalle ricerche di Filiberto Loreti ai giorni nostri”. L’iniziativa era dedicata alla memoria del professore Loreti, a lungo docente di Coltivazioni Arboree nell’ateneo pisano, in occasione del primo anniversario della sua scomparsa. L’incontro è stato organizzato congiuntamente tra l’Università di Pisa e la Sezione Centro-ovest dell’Accademia dei Georgofili. All’evento, che ha visto la commossa presenza dei familiari del professore Loreti, hanno preso parte numerosissimi colleghi e amici del docente, oltre a un folto e interessato pubblico di tecnici ed esperti del settore, nonché di studenti delle lauree magistrali del Dipartimento.

 

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Il tavolo dei relatori. Da sinistra: prof. Amedeo Alpi, Presidente della Sezione Centro-Ovest dell’Accademia dei Georgofili; Prof. Alberto Pardossi, Direttore del Dip.to Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, Università di Pisa; prof. Rolando Guerriero; prof. Stefano Morini; il prof. Rossano Massai (Foto Paolo Giannotti, Università di Pisa).



In avvio dei lavori, dopo i saluti del professore Alberto Pardossi, Direttore del Dipartimento e del professore Rossano Massai, in rappresentanza del Rettore Paolo Mancarella, il professore Amedeo Alpi ha tracciato un commovente profilo umano e scientifico del professore Loreti, ricordando anche le proprie esperienze di vita, di studio e di ricerca che lo hanno accomunato a lui nel corso della sua lunga carriera. Rolando Guerriero, collega di studio e di lavoro e amico pluridecennale del professore Loreti, ha presentato il volume che avevano in preparazione al momento della sua scomparsa e che è stato da lui portato a termine per ricordare i dodici anni di attività pisana del professore Franco Scaramuzzi, fondatore dell’ex Istituto di Coltivazioni Arboree di Pisa, già Rettore dell’Università di Firenze dal 1979 al 1991 e Presidente Onorario dell’Accademia dei Georgofili, da lui presieduta dal 1986 al 2014, e loro indiscusso e indimenticato maestro. Al termine della presentazione il professore Franco Scaramuzzi è intervenuto per ripercorrere l’evoluzione degli ultimi 50 anni degli studi agrari universitari italiani, mettendo in evidenza le tappe prestigiose raggiunte nelle epoche passate e mettendo in guardia i giovani presenti dal rischio di un progressivo abbandono delle tematiche dell’agricoltura da parte dei ricercatori. Il professore Scaramuzzi ha rivolto infine un saluto affettuoso alla famiglia del professore Loreti e ha ringraziato tutti per l’organizzazione della giornata e per la presentazione del volume a lui dedicato.

Successivamente, il professore Stefano Morini, per moltissimi anni titolare dell’insegnamento di Tecniche Vivaistiche dell’Università di Pisa, ha ripercorso le tappe fondamentali delle ricerche nell’ambito della propagazione delle specie legnose, a partire dai lavori di Scaramuzzi negli anni ‘50, passando per le esperienze di Loreti insieme ad Hartmann e Sachs in California, fino ai giorni nostri. I traguardi accumulati dei decenni, soprattutto nel campo della micropropagazione, costituiscono ancora oggi un patrimonio di conoscenze importantissimo a livello internazionale, fondamentale anche sotto il profilo pratico-applicativo.

Di seguito il dottor Maurizio Lambardi, dell’Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree (IVALSA) del CNR, e responsabile del Gruppo di Lavoro della Società di Ortoflororutticoltura Italiana “Micropropagazione e tecnologie in vitro”, ha sviluppato una dettagliata sintesi dello stato attuale e delle principali innovazioni che sono state introdotte nella micropropagazione delle specie arboree, sottolineando i vantaggi che da questa tecnica possono derivare.

Il professore Eddo Rugini, della Università della Tuscia (Viterbo), ha quindi focalizzato l’attenzione sulle principali applicazioni biotecnologiche che possono essere sviluppate nell’ambito delle colture in vitro di tessuti vegetali. Il relatore ha inoltre tracciato un quadro significativo delle possibilità applicative delle nuove tecnologie geniche e degli aspetti negativi legati alla moratoria sugli OGM, che sta fortemente penalizzando l’Italia, a favore di moltissimi paesi concorrenti, non solo europei.

Un argomento più specialistico, ma di estremo interesse per l’economia e lo sviluppo del settore frutticolo è stato magistralmente affrontato da un grande studioso, collega e amico del professore Loreti, il professore Carlo Fideghelli, a lungo Direttore dell’ex Istituto Sperimentale per la Frutticoltura di Roma (oggi CREA-OFA): l’evoluzione e le prospettive del miglioramento genetico dei portinnesti delle specie da frutto. Sull’argomento, Fideghelli, insieme al professore Loreti, ha pubblicato anni or sono un’importante monografia, tutt’oggi fonte bibliografica irrinunciabile per gli esperti del settore. Fideghelli si è soffermato sulla eccezionale rivoluzione delle tecniche di allevamento delle piante arboree da frutto che l’uso di portinnesti clonali selezionati ha consentito di raggiungere.

Un altro settore strategico delle produzioni agrarie legnose, il vivaismo ornamentale - che vede nel comprensorio di Pistoia e di Pescia l’area di maggiore importanza economica non solo italiana - è stato affrontato dal professore Francesco Nicese, docente dell’Università di Firenze. Il relatore ha offerto un excursus esaustivo sulle principali tecniche di propagazione vegetativa oggi utilizzate nell’ambito delle produzioni vivaistiche ornamentali a livello applicativo e industriale, soffermandosi sui limiti e sulle potenzialità di aggiornamento di ciascuna di esse.

La giornata è stata conclusa con l’intervento del dottor Pier Luigi Pasqualetto, titolare della Società Agricola Meristema, di Cascine di Buti, il più grande laboratorio di micropropagazione della Toscana e uno dei più importanti d’Italia. Pasqualetto - allievo, insieme al professore Nicese e altri colleghi, del primo ciclo del dottorato di ricerca in Ortoflorofrutticoltura, fortemente voluto dal professore Loreti - ha descritto la sua esperienza professionale: attraverso le competenze sviluppate e maturate, in Italia e all’estero, durante il corso di dottorato, è riuscito a dare vita a una attività produttiva di alto livello, che da trenta anni rappresenta un esempio di successo nel panorama nazionale.

Infine i professori Alpi e Massai hanno congedato il numeroso pubblico ringraziando i relatori per l’eccellente livello delle presentazioni e i presenti per l’attenzione e la partecipazione dimostrati che saranno un ricordo commovente e indelebile in memoria dello scomparso professore Filiberto Loreti.

In occasione delle celebrazioni per il 170° anniversario della battaglia risorgimentale di Curtatone e Montanara, è stata inaugurata al Centro Congressi Le Benedettine di Pisa la mostra “Addio mia bella addio. L’Università di Pisa e la memoria di Curtatone e Montanara”, un'esposizione che attraverso cimeli, documenti, foto, video e un plastico della battaglia riporta in vita i momenti concitati dello scontro e ripercorre le tappe fondamentali della nascita di un mito.

La mostra, organizzata dall’Università di Pisa, con il contributo di Fondazione Pisa, Rotary Club Pisa, Rotary Club Pisa Galilei, Rotary Club Pisa Pacinotti, Rotary Club Cascina e in collaborazione con Domus Mazziniana di Pisa e il Museo Civico di Fucecchio, sarà aperta ad ingresso gratuito fino al 30 giugno con il seguente orario: da lunedì a venerdì 15.00-19.00, sabato 9.00-12.00, il 16 giugno 9.00-12.00 e 16.00-22.00.

Nella tarda primavera del 1848 studenti e professori dell’Ateneo pisano, riuniti nel Battaglione Universitario, partirono per il fronte lombardo per combattere gli Austriaci, in difesa dell’indipendenza dello Stato Italiano. L’acme di quella eccezionale esperienza arrivò con la battaglia di Curtatone e Montanara, un combattimento «sanguinoso, accanito, disperato» che consacrò alla storia il coraggio e il sacrificio di centinaia di volontari. La mostra è incentrata intorno alla memoria della battaglia e all’uso pubblico che ne è stato fatto nel corso dei decenni, dal Risorgimento fino alla costituzione della Repubblica ed oltre, restituendo alla società di oggi la consapevolezza di un rilevante elemento costitutivo della propria identità. Il percorso espositivo poggia su un ricco materiale iconografico e documentario, nonché su alcuni cimeli di grande interesse storico, come la divisa appartenuta a Giuseppe Montanelli. Un plastico, appositamente realizzato, riproduce in scala il terribile scontro. 

 

Le foto dell'inaugurazione:

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Sono state inaugurate lunedì 28 maggio, nel Palazzo della Sapienza, le celebrazioni che l'Università di Pisa dedica al 170° anniversario della battaglia di Curtatone e Montanara. "La partecipazione dei professori e studenti universitari pisani e degli altri volontari toscani alla battaglia del 29 maggio 1848 - ha detto nel saluto introduttivo il rettore Paolo Mancarella - ha connotato il processo risorgimentale a livello nazionale, contribuendo nello stesso tempo a definire l’identità dell'Università e della città di Pisa, anche attraverso il ricordo di quell’episodio trasformatosi nel tempo in una tradizione sentita e alimentata. Nel 170° anniversario della battaglia, l’Università di Pisa ha voluto ribadire e rilanciare il suo impegno a tenerne viva la memoria. Le iniziative pisane e le tante altre organizzate in diverse città d'Italia testimoniano l'impegno che le nostre Istituzioni avvertono in modo distinto a tramandare il ricordo della battaglia e a mantenere vivi i valori e gli ideali che a essa si ricollegano".

Guarda l'intervista al rettore nel video di Unipi News:
 


Prima dell'apertura ufficiale delle celebrazioni, la mattinata è iniziata al Camposanto monumentale, dove la delegazione dell'Ateneo e i rappresentanti degli altri comuni coinvolti nelle iniziative hanno reso omaggio a Ottaviano Fabrizio Mossotti, a Leopoldo Pilla e agli altri caduti della battaglia, con la deposizione delle corone alla loro memoria. Subito dopo il corteo si è spostato nel cortile del Palazzo della Sapienza dove, alla presenza delle autorità, con l'apertura delle celebrazioni sono state deposte delle corone ai caduti di Curtatone e Montanara. Nell'occasione il Coro dell'Università di Pisa, diretto dal maestro Stefano Barandoni, ha eseguito alcuni brani musicali risorgimentali.

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Nel pomeriggio, alle ore 15, il Polo delle Benedettine ha ospitato il dibattito scientifico dal titolo “Alle origini dell'Italia civile: il Risorgimento e la battaglia di Curtatone e Montanara” e, sempre alle Benedettine, è stata aperta la mostra “Addio, mia bella, addio. L'Università di Pisa e la memoria di Curtatone e Montanara”. In serata, alle ore 21.30, al Teatro Verdi si è svolto lo spettacolo del Crocchio Goliardi Spensierati dal titolo "Gli studenti pisani a Curtatone. L'epopea del '48 in musica e vernacolo", con la regia di Lorenzo Gremigni e musiche eseguite dal Coro dell’Università di Pisa.

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Le celebrazioni per il 170° anniversario della battaglia di Curtatone e Montanara proseguiranno nei prossimi giorni, fino al 3 giugno, con un convegno, una rassegna cinematografica, spettacoli e lezioni in prosa, per arrivare a un’edizione speciale della regata Pisa-Pavia. In particolare, martedì 29 nell'Aula Magna Nuova della Sapienza e mercoledì 30 alla Domus Mazziniana si svolgerà il convegno dal titolo “Una battaglia e il suo mito, convegno per il 170° anniversario della battaglia di Curtatone e Montanara”. Il 1 giugno nella Sala dei Mappamondi del Rettorato saranno presentati gli equipaggi della Regata Pisa-Pavia, che si terrà sabato 2 giugno alle ore 16 sul fiume Arno. Domenica 3 giugno, infine, gli Arsenali Repubblicani accoglieranno la lezione in prosa su "Io vorrei che a Metternicche" di Franco Farina, con la partecipazione della compagnia di studenti universitari “I Nosodi” e con l'accompagnamento musicale della Filarmonica Pisana e del coro del liceo Scientifico Ulisse Dini di Pisa. Durante la lezione in prosa saranno utilizzati abiti gentilmente forniti dalla Fondazione Cerratelli.

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“Il cortile della Sapienza cornice ideale per ricordare il patrimonio di valori incarnati dai volontari di Curtatone e Montanara”
Così il rettore Mancarella ha inaugurato le celebrazioni per il 170° della battaglia, mentre il prorettore Salvatore ha descritto il progetto di riqualificazione del Palazzo

“Ho voluto con forza che le celebrazioni per il 170° anniversario della battaglia di Curtatone e Montanara potessero tenersi nella cornice del Palazzo della Sapienza, riaperto, seppure parzialmente e provvisoriamente, a sei anni esatti dalla sua chiusura. Questo Palazzo, il suo cortile con lo splendido porticato sono il cuore del nostro Ateneo e simbolo plastico di sapere, cultura e conoscenza. E conoscenza è sempre anche comprensione, consapevolezza, saggezza, libertà di pensiero, di cui tanto abbiamo bisogno oggi per contrastare le derive alle quali assistiamo quotidianamente nel nostro mondo, derive che vanno nella direzione opposta rispetto al patrimonio ideale che siamo chiamati a ricordare in questi giorni”. Con queste parole il rettore Paolo Mancarella ha dato il via ufficiale alle celebrazioni per il 170° anniversario della battaglia di Curtatone e Montanara. Nelle prossime settimane e ancor più dopo l’estate, la Sapienza tornerà a ospitare le attività quotidiane dell’Università, in particolare quelle del Dipartimento di Giurisprudenza, della Biblioteca Giuridica e del Sistema Bibliotecario di Ateneo. “In autunno - ha aggiunto il rettore - organizzeremo la vera inaugurazione della nuova Sapienza, magari in coincidenza con la ripresa di un’altra tradizione, sospesa proprio sei anni fa, quella dell’inaugurazione dell’anno accademico”.

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Subito dopo il prorettore all’Edilizia, Walter Salvatore, ha descritto il progetto di riqualificazione del Palazzo e sintetizzato l’utilizzo a cui sarà destinato entro la partenza del nuovo anno accademico. “I lavori – ha ricordato - sono andati avanti per più di due anni, con un costo complessivo di quasi 12 milioni di euro. Gli interventi hanno riguardato l’intero edificio, mirati principalmente al suo consolidamento strutturale e alla risoluzione del forte degrado manutentivo del fabbricato, incluso il cortile e il loggiato interni, alla realizzazione di una nuova scala a servizio di tutti i piani con sostituzione dell’attuale ascensore, alla realizzazione delle compartimentazioni antincendio, nonché dell’impianto meccanico e dell’impianto idrico antincendio. Non ultimo è stato predisposto il restauro completo della facciata e dei relativi infissi”. Dal punto di vista distributivo, il progetto complessivo ha mantenuto la suddivisione tra Università e Biblioteca Universitaria Pisana, confermando a ciascuna gli spazi precedenti alla chiusura. “Nella porzione di pertinenza universitaria - ha concluso il prorettore - sono stati realizzati la sede della Biblioteca Giuridica, che consentirà a breve la riorganizzazione funzionale e la riunificazione di tutte le varie distinte entità bibliotecarie dell’area giuridica e socio-politica attualmente dislocate in più sedi, un polo didattico, per far fronte alle attuali esigenze dei corsi di laurea magistrale e post-laurea, e gli uffici da destinare al Dipartimento di Giurisprudenza per la direzione e la segreteria amministrativa e al Servizio Bibliotecario di Ateneo”.

The new PrandtlPlane aircraft is taking shape a year after the start of the PARSIFAL project, coordinated by the University of Pisa and funded by the European Commission through Horizon 2020. A 1:50 scale model of the aircraft with its innovative wing configuration has, in fact, been created following the initial studies carried out at the University of Pisa and the headquarters of the other partners of the project, coordinated by professor Aldo Frediani, head of research.

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“PrandtlPlane is the most promising solution to the problem of the future increase in requests from the civil aviation sector,” says professor Aldo Frediani. “The new technological solutions adopted in the PrandtlPlane will also help to reduce specific consumption, environmental pollution and running costs: this is the main issue the PARSIFAL researchers will be focusing on during the next phase of activity.”

As well as the benefits derived from better aerodynamics, the new configuration of the ‘PrandtlPlane’, with wings which ‘support’ the fuselage both at the front and in the area nearest the tail, will lead to a 50% increase in the number of potential passengers for each flight. This will, therefore, provide the means to cover the increase in traffic required to meet market demands, while actually maintaining the same number of flights and complete compatibility with the airports which today accommodate aircraft with the same wingspan. Wider aisles and a higher number of entry and exit doors will reduce embarkation and disembarkation times making a notable impact on ‘turn-around’ times and airport standing times in general.

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The model was presented at two of the main events which took place in Europe: the ‘Transport Research Arena (TRA-2018)’ in Vienna from 16th-19th April, and the ‘Berlin Air Show (ILA-2018)’ in Berlin from 25th-29th April, where a team of lecturers and Ph.D. students from the University of Pisa were expressly invited to take part by the European Commission, who actually exhibited the model at their own stands.

To see the aircraft of the future, watch the video.

PARSIFAL, a success story of DG Research and Innovation

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In occasione dell’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo sulla privacy, il prossimo 25 maggio, l’infrastruttura di ricerca europea SoBigData lancia un corso online gratuito sull’argomento. Il corso è rivolto ai data scientist e a tutti coloro che lavorano con i dati e fornisce loro gli elementi di base del nuovo regolamento e suggerisce le domande etiche da porsi per essere data scientist responsabili.

Il nuovo regolamento generale sulla protezione dei dati, noto anche come GDPR (General Data Protection Regulation) cambia la gestione dei dati personali relativi ai cittadini europei. L'obiettivo principale del regolamento è proteggere le persone nei loro diritti e libertà fondamentali e in particolare richiede che i dati personali siano trattati in modo equo e, soprattutto, lecito e trasparente. Tutto ciò anche nel caso in cui i dati sono gestiti da società, come i grandi colossi del web e dei social, che operano fuori dalla Comunità Europea, pena importanti sanzioni.

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Da sinistra: Francesca Pratesi e Fosca Giannotti.

“La questione della trasparenza è fondamentale. Nella pratica, quando ci iscriveremo a un sito, questo dovrà fornirci informazioni chiare e comprensibili relative a come saranno conservati e utilizzati i nostri dati personali e garantire i nostri diritti, tra cui la possibilità di aggiornare i dati, di dimenticarli su richiesta, e la portabilità, ovvero la possibilità di trasferirli in blocco a un gestore diverso”, spiega Fosca Giannotti, dirigente di ricerca al CNR e coordinatrice di SoBigData.

L’etica e la privacy sono tra i pilastri fondanti di SoBigData, una comunità di ricercatori che, in tutta Europa, studiano la società attraverso i Big Data senza tralasciare le questioni etiche legate all’uso dei dati personali. Da qui l’idea di uno strumento concreto e liberamente accessibile, rivolto anche a chi non ha competenze tecniche. “Il corso copre una panoramica dei principali problemi etici della scienza dei dati, presenta le principali novità del GDPR, incluso l'obbligo di un responsabile del trattamento dei dati e della "privacy-by-design", e la legge sulla proprietà intellettuale” - illustra Francesca Pratesi, ricercatrice presso il KDD Lab (Università di Pisa e CNR) e tra i curatori del corso FAIR (First Aid for Responsible Data Scientist) – Nei prossimi mesi amplieremo l'offerta del corso con altri moduli specifici, come una sintesi delle principali tecniche per gestire i dati in forma anonima”.

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In questo momento sono attivi 3 moduli, ognuno corredato da un test finale che fornisce un feedback immediato sul livello di competenza raggiunto. Questo è l’indirizzo per accedere al corso: http://fair.sobigdata.eu/moodle/
"Il GDPR non è un ostacolo allo sviluppo di innovazioni digitali basate sui dati degli utenti, al contrario è una grande occasione per l'Europa per affermare il proprio approccio centrato sulla persona, sia in carne ed ossa che digitale, e sui suoi irrinunciabili diritti, in modo da creare fiducia online", conclude Fosca Giannotti.

Alla presentazione del corso erano presenti Claudio Montani, direttore ISTI-CNR, Franco Turini, prorettore per la revisione dei regolamenti e delle procedure amministrative, Fosca Giannotti, coordinatore SoBigData.eu e dirigente di ricerca CNR, Anna Monreale, del dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa e vicedirettore master Big Data Analytics, Dianora Poletti, professore Diritto Privato e direttore master Internet Ecosystem, Enza Pellecchia, professore di Diritto privato e direttrice del CISP, Giovanni Comandé, professore Scuola S. Anna e Francesca Pratesi, del dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa e ISTI-CNR.

 Guarda il video di presentazione a questo link.

È stato inaugurato venerdì 25 maggio il Centro "Sport and Anatomy" dell’Università di Pisa, la nuova struttura di medicina riabilitativa specializzata nella riabilitazione e nella disabilità in ambito sportivo agonistico e professionistico. Il Centro è una realtà unica nel panorama nazionale, essendo in grado di integrare la formazione universitaria, la ricerca e l’alta specializzazione dei suoi allievi per fornire al paziente metodiche riabilitative e di performance di ultima generazione. Ulteriore caratteristica che conferisce importanza a questa nuova realtà è il protocollo d’intesa sottoscritto con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana volto a sostenere la ricerca, lo sviluppo e la formazione in questo ambito riabilitativo.

Insieme al professor Marco Gesi, direttore del Centro "Sport and Anatomy", al taglio del nastro, in via di Gargalone, sono intervenuti il rettore Paolo Mancarella, il direttore generale, Riccardo Grasso, il direttore delle Risorse umane e vice direttore amministrativo dell’AOUP, Grazia Valori, il presidente della Scuola Interdipartimentale di Medicina, Mario Petrini, il direttore del dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia, Gaetano Privitera, e il presidente del Coni Toscana, Salvatore Sanzo.

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La struttura, un ambiente elegante, molto curato e a misura di paziente, si estende su di una superficie di circa 600 metri quadrati ed è suddivisa in 10 studi medici e una palestra. È dotata delle più avanzate tecnologie riabilitative. Tra queste il robot "Hunova", in grado di assistere lo staff medico e fisioterapico con oltre 150 esercizi, 30 valutazioni e 20 protocolli clinici; il "Walker View", che permette la valutazione degli appoggi durante la deambulazione e la corsa, monitorando il paziente con una telecamera 3D; il sistema "Alter G" (Anti-Gravity Treadmill), sviluppato alla NASA, che consente di correre in assenza di gravità, alleggerendo fino all'80% il peso corporeo. Per finire, la struttura è dotata di un sistema innovativo di training isoinerziale per il recupero della performance.
Il Centro ha uno staff medico e fisioterapico in grado di intervenire su tutte le patologie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico a seguito di interventi chirurgici e non solo. In particolare è possibile compiere interventi di carattere preventivo e riabilitativo, così come specifici allenamenti, andando a integrare tutti gli aspetti legati alla gestione di un atleta, sia esso professionista o amatore. In fase iniziale, vi operano una decina di professionisti, fra medici, fisioterapisti e personale dedicato alla performance.

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"Il Centro che inauguriamo oggi - ha detto il professor Marco Gesi - costituisce una tappa fondamentale nel progetto decennale di 'Sport and Anatomy', un brand che vuole sintetizzare il legame tra il gesto sportivo e il distretto anatomico che lo permette e nel cui ambito si sono già sviluppati tre master e un corso di perfezionamento con oltre mille allievi diplomati. Sono anche convinto che realtà come quelle del Centro, insieme a molte altre iniziative che l'Ateneo sta realizzando, valorizzino il ruolo che l’Università di Pisa ha nella città e nella regione; un ruolo che, diversamente dal passato, sta diventando sempre più strategico per lo sviluppo del nostro territorio".

Con un incontro che si è svolto martedì 22 maggio nella Sala di Cherubini del rettorato, l’Università di Pisa ha accolto i rappresentanti diplomatici di alcuni paesi dell’America Latina con cui da anni esistono proficui rapporti di collaborazione. Obiettivo dell’incontro era rafforzare i legami di cooperazione accademica con le università e le istituzioni governative latino-americane che si occupano della formazione degli studenti più meritevoli all’estero e, allo stesso tempo, informare i rappresentanti diplomatici di quella specifica area geografica delle opportunità che l’Ateneo pisano riserva agli studenti latinoamericani.

Gli ospiti sono stati accolti dal rettore Paolo Mancarella e dal prorettore alla cooperazione e relazioni internazionali Francesco Marcelloni, insieme allo staff dell’Ufficio Internazionale. I rappresentanti diplomatici erano Eva Chuquimia, Console generale della Bolivia a Milano, Roberto Bermúdez, Agregado Comercial di Panamá, Carla Sierra Zúñiga, Consigliere Asuntos Académicos Costa Rica, Mirko Soto Sapriza, Encargado Asuntos Culturales y de la Cooperación del Paraguay, María Abelina Torres, Ministro Consejero El Salvador, Joanne Peña Arias, Agregado para Asuntos de Cooperación Republica Dominicana, Florencia Paoloni, Segretaria tecnico-scientifica, IILA.

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L’Università di Pisa ha al momento ben 85 accordi quadro di collaborazione con i vari paesi dell’America Latina. Grazie al fortunato programma Scienza senza frontiere, solo con il Brasile ne sono in corso ben 45, ma le relazioni con gli altri paesi latino americani sono in sviluppo e crescita; ultimamente si stanno stipulando nuovi accordi quadro, 2 con Cuba e 2 con la Repubblica Dominicana. L’obiettivo di queste collaborazioni è favorire una mobilità reciproca di studenti, ricercatori e professori interessati a realizzare un’esperienza formativa e di scambio scientifico tra l’Ateneo pisano e altre istituzioni di eccellenza.

Grazie a questi accordi quadro, 124 studenti hanno avuto l’opportunità di viaggiare tra America Latina e Italia. Dal 2012 ad oggi, ben 76 studenti sono giunti a Pisa grazie al programma Inclinados hacia America latina, creato appositamente per favorire l’immatricolazione di studenti provenienti dall’America Latina alle lauree magistrali dell’Unipi. 22 di loro hanno già conseguito il titolo di laurea. A questi, si devono aggiungere 45 studenti in mobilità che hanno svolto periodi di studio presso l’Università di Pisa. E infine, 3 studenti italiani che grazie a un accordo di collaborazione hanno studiato in una delle università dell’America Latina.

I numeri, che riguardano gli anni accademici a partire dal 2012/2013, dimostrano la continua crescita e la partecipazione a questi progetti nel tempo: nel 2012/2013 sono stati accolti 4 studenti Inclinados da Argentina e Cile, nell’a.a. 2015/16 il numero era già salito a 24 coinvolgendo Messico, Cuba, Colombia, Argentina, Peru, Cile, Brasile, Costa Rica, Honduras, Venezuela, Bolivia, Ecuador, a cui si aggiungono altri 14 studenti in mobilità.

Merita una menzione particolare il progetto tra Università di Pisa e Brasile, Scienza senza Frontiere. Il progetto, che è attivo dal 2012 e si concluderà nel 2019, ha dato l’opportunità a 360 studenti, dottorandi, post-doc e ricercatori di studiare all’Università di Pisa. Grazie a ulteriori accordi di cooperazione internazionale, dal 2015 ad oggi, altri 49 studenti, 1 professore e 2 membri tecnici amministrativi brasiliani hanno svolto a Pisa un periodo di mobilità. Quest’anno grazie al progetto col Brasile MCI (Mobility CONFAP Italy), sono stati accolti un dottorando e un post-doc.

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Infine è importante citare il programma DHIP, Development of Higher Education Institutions’ Internationalization Policies, finanziato nell’ambito del Programma Erasmus+, Azione Chiave 2 Capacity Building, in cui l’Università di Pisa ha il ruolo di coordinamento e monitoraggio delle attività. L’obiettivo da sviluppare è integrare e migliorare il settore dell’internazionalizzazione negli istituti di istruzione superiore dei paesi sudamericani che partecipano al progetto (Argentina, Colombia e Paraguay). A marzo si è svolto a Buenos Aires un incontro preliminare che aveva coinvolto i partner latino-americani. In quella sede si erano discusse le modalità di gestione e implementazione delle varie attività progettuali. Per l’Università di Pisa erano presenti la professoressa Ann Katherine Isaacs - una delle massime esperte nazionali e internazionali nell’ambito dell’attività progettuale, vista la sua decennale esperienza relativamente alla progettazione europea, alla Carta Erasmus e ai percorsi Tuning – e Tommaso Salamone, responsabile dell’unità che ha il compito della gestione manageriale del progetto stesso.

Al successivo incontro a Mendoza, ha partecipato tutto il Consorzio, composto da 12 università e 2 fondazioni (anche la Regione Toscana è tra i partner associati al progetto). Argentina, Colombia e Paraguay sono i tre paesi coinvolti nel progetto, rappresentati da Fundacion Eurosur (istituzione argentina che promuove la cooperazione culturale, scientifica ed economica tra Europa e America Latina, e avrà nel progetto il ruolo di raccordo fra le due aree geografiche). Il professor Francesco Marcelloni, prorettore alla cooperazione e relazioni internazionali, e Laura Nelli, responsabile dell’Unità promozione internazionale dell’Università di Pisa, hanno coordinato l’evento dal quale sono emerse le prime linee di progettualità volte a sviluppare o implementare le strategie di internazionalizzazione, fra cui l’adesione ai principi della Carta Erasmus per l’istruzione superiore (ECHE) per quanto riguarda la mobilità.

Come deve cambiare la formazione dei medici? Le università di Pisa, Firenze e Siena si fanno portavoce di una proposta, in otto punti, per garantire al nostro Sistema Sanitario medici adeguati per qualità e numero. Il “manifesto” insiste su una visione e gestione unitaria del percorso formativo del medico - dal test di ammissione al corso di laurea fino al conseguimento del diploma di specializzazione -, su una maggiore caratterizzazione professionalizzante del corso di laurea in Medicina e Chirurgia che permetta di abolire il tirocinio postlaurea e l’esame di Stato, sulla definizione e perfezionamento di un percorso formativo del medico di medicina generale all’interno dell’Università.

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Per quanto riguarda le scuole di specializzazione, a norma di legge caratterizzate da una formazione altamente professionalizzante e sul campo in stretta collaborazione con il Sistema Sanitario, propone un’ammissione articolata per gruppi affini di specialità, per selezionare i più idonei nelle singole specialità e non costringere a “migrazioni disciplinari”.

Indica, infine, come metodo per perseguire questi obiettivi, l’istituzione di un tavolo di lavoro con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti nel percorso della formazione medica (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Ministero della Salute, Conferenza Stato-Regioni, Conferenza dei rettori italiani - CRUI, sindacati dei medici di medicina generale e dei medici ospedalieri, Federazione degli Ordini dei medici, ANVUR, Consiglio Universitario Nazionale, rappresentanze degli studenti e degli specializzandi, Inter-Collegio).

Su questi temi lo scorso gennaio le Università toscane hanno presentato alla Conferenza dei rettori italiani un documento comune che ribadisce la necessità di costruire un coerente, articolato e unico progetto formativo che, senza soluzione di continuità, conduca la matricola in Medicina a divenire medico specializzato.


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I rettori delle tre università toscane, da sinistra Paolo Mancarella (Pisa), Francesco Frati (Siena), Luigi Dei (Firenze).

In questa linea, nella prospettiva del nuovo anno accademico e alla vigilia dei prossimi bandi di accesso al corso di laurea e alle scuole di specializzazione – quando cioè si riaccende il consueto dibattito sull’ammissione agli studi di Medicina – i tre Atenei rilanciano la questione, perché sia affrontata nella sua interezza e abbia una soluzione organica con la condivisione di tutti gli organismi e istituzioni a vario titolo coinvolti.

"L'Università di Pisa - ha commentato il rettore Paolo Mancarella - vuole evidenziare l'importanza del manifesto presentato dalle università toscane in sede CRUI ai fini di una formazione dei medici coordinata nelle diverse fasi e in grado di prestare ancora maggiore attenzione agli aspetti pratici. Sottolineo anche la necessità di avere un numero di posti adeguati alle esigenze di programmazione dei prossimi anni, di ridurre le 'migrazioni disciplinari' e infine di intervenire sul percorso formativo del medico semplificando l'attuale organizzazione delle lauree e dei tirocini e, al contrario, approfondendo l'indirizzo professionalizzante già negli anni di laurea. Auspico quindi che la proposta avanzata dalle università toscane possa essere condivisa dagli altri atenei italiani ed essere sostenuta, anche a livello economico, dalla Regione Toscana".

On the 16th May, at a key moment in the definition of the EU policies supporting research and innovation, the University of Pisa signed an agreement for the constitution of Tour4Eu (Tuscan Organisation of Universities and Research for Europe). This non-profit association subject to Belgian law, which brings together the Tuscan Region and the seven Tuscan universities (University of Pisa, University of Florence, University of Siena, University for Foreigners of Siena, IMT School for Advanced Studies, Lucca, Scuola Normale Superiore and Sant’Anna School of Advanced Studies), promotes the interests of the Tuscan system for research within the EU, potentiating internationalization and encouraging European project planning.

The University of Pisa was represented at the signing of the contract by Professor Lisandro Benedetti-Cecchi, vice-rector for European and international research. Professor Benedetti-Cecchi is to hold the office of vice-president of the association Tour4Eu while Monica Barni, vice-president of the Tuscan Region and Councilor for Research, has been nominated president.

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There are currently numerous networks, authorities, research centres, individual universities and consortiums present in Brussels. Tour4Eu has become part of this scene in order to interact with the institutions of the European Union and intercept opportunities and funding, and encourage collaboration between researchers and other European partners. The aim of the association will be to promote synergy, internationalization, scientific cooperation and European project planning, and proposes to work towards favouring a more advanced and innovative interaction between the universities and the industrial world in Tuscany in order to embrace together the opportunities offered through European funding.

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“The University of Pisa strongly believes in this initiative and has played an important role in the constitution of the association,” declared the rector Paolo Mancarella. “We firmly intend to accept the challenge and make Tour4Eu a key instrument not only to be used for attracting resources but also for enforcing the European mentality towards research. The University of Pisa has already embraced this challenge by adopting a series of initiatives which, on the one hand, promote European project planning on behalf of its own teaching staff, and on the other, enhance the opportunities of communication between UNIPI and European decision-makers.”

“It is of fundamental importance for our universities and the whole system of Tuscan research and innovation to be present on the European scene,” adds vice-rector Lisandro Benedetti Cecchi. “This is not only a matter of intercepting the opportunities for funding which come from Europe, with a 30% increase in the resources dedicated to the new programme, Research and Innovation Horizon Europe, but also of carrying the voice of the Tuscan universities to the institutions in order to enhance the competencies of a research system which is unique in the Italian scene and among the most competitive at European and international level.”

A venti anni dalla sua scomparsa, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa ha conferito la Laurea in Scienze Agrarie alla memoria a Stefano Messerini. La cerimonia è avvenuta il 21 maggio 2018, alla presenza della professoressa Nicoletta De Francesco, prorettore vicario dell'Ateneo. L’aula magna era affollata da amici, compagni di corso, conoscenti, tutti accomunati nel ricordo di Stefano. Un ragazzo sempre sorridente, affabile e disponibile con una carriera universitaria brillante, interrota a un passo dal completamento per la prematura morte dovuta ad un tragico incidente di montagna.

La famiglia da allora mette a disposizione le risorse per premiare un giovane laureato in Agraria particolarmente distintosi per merito.

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I genitori di Stefano Messerini ricevono il diploma di Laurea in Scienze Agrarie alla memoria dalla presidente del corso di studi, professoressa Lucia Guidi; in primo piano la professoressa Nicoletta De Francesco, prorettore vicario (foto Paolo Giannotti, Università di Pisa).

 

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