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Comunicati stampa

L’opera letteraria “Silent Spring” della scrittrice Rachel Carson è al centro del progetto finanziato dal Seed Funding Scheme di Circle U. a Claudia Pisuttu, assegnista di ricerca al Dipartimento di Scienze agrarie, ambientali e agro-alimentari dell’Università di Pisa, che ha partecipato al bando dell’Alleanza Universitaria Europea insieme alle università di Aarhus e Belgrado. Il progetto si chiama SEGRETI – “Science, Environment and Gender: The Reception of “Silent Spring” nowadays” – e prevede la realizzazione di workshop online dedicati a celebrare la figura di Rachel Carson e il suo libro più famoso che, pubblicato nel 1962, viene considerato un manifesto antesignano del movimento ambientalista.

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“La pubblicazione di “Silent Spring” ha avuto due principali conseguenze: i cambiamenti nelle politiche ambientali e l'esposizione di una scrittrice donna, inizialmente fortemente sottovalutata sia come biologa che come donna, che è stata infine celebrata per il suo lavoro – spiega Pisuttu – Grazie all’eterogeneità e all’esperienza degli esperti coinvolti, il workshop esplorerà diversi contenuti scientifici da un punto di vista agronomico, ecologico, biologico/sanitario e questioni sociali riguardanti l'uguaglianza di genere e il suo impatto nel raggiungimento di democrazie sostenibili”. Il progetto si articola in tre appuntamenti online: la prima sessione, "Solutions to sustain the green transition”, si concentrerà sui progressi nella sostenibilità dei processi agricoli e produttivi; la seconda sessione, "Health and disinfestation”, esplorerà l'uso degli agrochimici attraverso la storia, partendo dai benefici iniziali fino alle attuali evidenze di danni; l’ultima sessione, "A provocative book or a provocative woman?”, fornirà una panoramica di figure significative e sfide delle scienziate donne.

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Claudia Pisuttu.

Il progetto SEGRETI nasce con la finalità di promuovere collaborazioni tra i partner di Circle U. nello sviluppo di strategie e progetti di ricerca per sostenere la transizione verde nel contesto delle nuove politiche europee e globali (riduzione degli agrochimici, richiesta di prodotti a residuo zero, bassa perturbazione degli ecosistemi) e dell'Agenda 2030. La segregazione orizzontale delle donne – intesa come sotto-rappresentanza delle donne in ambito lavorativo – sarà studiata sia come fenomeno che causa disparità e discriminazione, ma anche come una perdita di voci e prospettive che limita la scienza, privando la ricerca scientifica e le politiche degli approcci delle donne. "Come studenti e giovani ricercatori nel campo scientifico, io e i miei colleghi desideravamo trovare uno strumento utile, semplice e accessibile per discutere della sostenibilità a 360°, da un punto di vista strettamente biologico ed ecologico a uno sociale e inclusivo – continua Pisuttu – Inoltre, essendo donne, avevamo anche la necessità di trovare uno spazio per esprimere tutte le questioni (difficoltà e preoccupazioni) e le speranze legate alla disparità di genere. Rachel Carson e il suo libro, "Silent Spring", rappresentano bene il collegamento tra questi due punti e poiché nel 2022 si è celebrato il 60° anniversario, è sembrato naturale scrivere qualcosa per celebrarlo".

Finanziando progetti di docenti, ricercatori e studenti, il “Seed Funding Scheme” mira a facilitare l'avvio di attività collaborative a lungo termine all'interno dell'alleanza. In concreto, il programma dà la possibilità di proporre progetti innovativi che vanno da seminari, workshop, moduli, corsi e attività di ricerca congiunte sviluppati in collaborazione con almeno altri due partner. Nel 2023 sono stati finanziati in totale 13 progetti, su 70 domande presentate da ricercatori e studenti delle 9 università di Circle U.

Martedì, 12 Dicembre 2023 12:50

"Destinazione non umana" di Fort Apache

Martedì, 12 Dicembre 2023 12:42

"Destinazione non umana" di Fort Apache

Venerdì 15 dicembre, alle ore 21.00, presso il Teatro Nuovo di Pisa avrà luogo lo spettacolo dal titolo “Destinazione non umana” della drammaturga e regista Valentina Esposito.

Il prezzo del biglietto ridotto per studenti, dipendenti dell’Università di Pisa e giovani sotto i 18 anni è di 10 euro.

Valentina Esposito ha fondato nel 2014 della factory Fort Apache Cinema Teatro, unica Compagnia stabile in Italia formata da attori ex detenuti e detenuti in misura alternativa.

In scena gli attori Alessandro Bernardini, Luca Carrieri, Matteo Cateni, Chiara Cavalieri, Christian Cavorso, Viola Centi, Massimiliano De Rossi, Massimo Di Stefano, Michele Fantilli, Emma Grossi, Gabriella Indolfi, Giulio Maroncelli, Piero Piccinin, Giancarlo Porcacchia, Fabio Rizzuto. Tra gli interpreti anche Marcello Fonte (Palma d’Oro a Cannes come miglior attore), protagonista nel film ‘Dogman’ di Matteo Garrone.

Alla realizzazione dello spettacolo hanno contribuito: Mari Caselli ai costumi e al trucco; ideazione scenografica Valentina Esposito; assistente costumi e trucco Costanza Solaro del Borgo; scenografia Edoardo Timmi; musiche Luca Novelli; luci Alessio Pascale; fonico Simone Colaiacomo; fotografa di scena Jo Fenz; organizzazione Giorgia Pellegrini; segreteria Ilaria Marconi

Botteghino del teatro aperto martedì e giovedì dalle 16.00 alle 19.00 e a partire da un'ora prima dell'inizio degli spettacoli.

Contatti:
392.3233535;
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''Be the Solution, not the Pollution''. È questo il motto di Valeria Picchianti ed Andrea Frasson, la coppia di studenti dell’Università di Pisa che si è aggiudicata l’ultima edizione del Codagon Challenge, la prestigiosa sfida per data scientist e sviluppatori, sostenuta dal progetto MobiDataLab. Al centro della Challenge europea, le sfide della mobilità urbana a cui i partecipanti devono trovare risposte, creando soluzioni digitali basate sui dati.

“Siamo entusiasti di aver avuto l'opportunità di partecipare a questa esperienza internazionale e di aver vinto la Codagon Challenge, organizzata dal MobiDataLab, un progetto europeo finanziato dall'Unione Europea per la prototipazione di nuove soluzioni di sharing dei dati sulla mobilità – hanno dichiarato Valeria Picchianti ed Andrea Frasson, entrambi iscritti al corso di Laurea Magistrale in Data Science and Business Informatics dell’Ateneo pisano  - La gara mirava a rendere più sostenibile la mobilità di Leuven e la nostra soluzione ha implementato un algoritmo per il posizionamento ottimo dei mobility hubs”.

“Affrontare questa sfida come studenti è stato stimolante, specialmente nelle fasi finali, dove ci siamo confrontati con altri partecipanti più esperti – hanno aggiunto Picchianti e Frasson - Il risultato ottenuto rappresenta una piccola "impresa" di cui siamo profondamente orgogliosi e che dimostra come le conoscenze da noi acquisite durante il percorso di studi, soprattutto nell'ambito del corso di Geospatial Analytics, si siano rivelate decisive per il raggiungimento di questo traguardo, permettendo così di dare il nostro (seppur piccolo) contributo in un campo in crescita come quello della mobilità sostenibile”.

“Per questo – concludono i due studenti - ci teniamo ad esprimere la nostra gratitudine ai professori Luca Pappalardo e Mirco Nanni, docenti del Corso di Laurea Magistrale in Data Science And Business Informatics dell’Università di Pisa e ricercatori del Knowledge Discovery and Data Mining Laboratory (KDD Lab) del CNR. E un ringraziamento speciale va anche al tutor PhD nazionale in Artificial Intelligence for Society, Giovanni Mauro, i preziosi consigli”.

MobiDataLab è un progetto finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma H2020 (http://www.mobidatalab.eu) dedicato alla promozione e prototipazione di soluzioni innovative per la condivisione dei dati di mobilità.

L'obiettivo principale del progetto è fornire agli stakeholder della mobilità (come agenzie e fornitori di servizi) una serie di soluzioni e raccomandazioni mirate a potenziare il valore dei loro dati, contribuendo al progresso attraverso lo sviluppo di strumenti aperti basati su architetture cloud federate.

Un elemento chiave delle attività consiste nell'organizzazione di Virtual Lab mediante "datathon", "hackathon" e "codagon", con l'obiettivo di identificare soluzioni promettenti per una condivisione efficace dei dati e il miglioramento della mobilità in contesti reali. Il consorzio, composto da 10 partner sia accademici che industriali, è coordinato da AKKODIS (Francia) e vede la partecipazione dell'Istituto ISTI del CNR di Pisa.

''Be the Solution, not the Pollution''. È questo il motto di Valeria Picchianti ed Andrea Frasson, la coppia di studenti dell’Università di Pisa che si è aggiudicata l’ultima edizione del Codagon Challenge, la prestigiosa sfida per data scientist e sviluppatori, sostenuta dal progetto MobiDataLab. Al centro della Challenge europea, le sfide della mobilità urbana a cui i partecipanti devono trovare risposte, creando soluzioni digitali basate sui dati.

“Siamo entusiasti di aver avuto l'opportunità di partecipare a questa esperienza internazionale e di aver vinto la Codagon Challenge, organizzata dal MobiDataLab, un progetto europeo finanziato dall'Unione Europea per la prototipazione di nuove soluzioni di sharing dei dati sulla mobilità – hanno dichiarato Valeria Picchianti ed Andrea Frasson, entrambi iscritti al corso di Laurea Magistrale in Data Science and Business Informatics dell’Ateneo pisano  - La gara mirava a rendere più sostenibile la mobilità di Leuven e la nostra soluzione ha implementato un algoritmo per il posizionamento ottimo dei mobility hubs”.

“Affrontare questa sfida come studenti è stato stimolante, specialmente nelle fasi finali, dove ci siamo confrontati con altri partecipanti più esperti – hanno aggiunto Picchianti e Frasson - Il risultato ottenuto rappresenta una piccola "impresa" di cui siamo profondamente orgogliosi e che dimostra come le conoscenze da noi acquisite durante il percorso di studi, soprattutto nell'ambito del corso di Geospatial Analytics, si siano rivelate decisive per il raggiungimento di questo traguardo, permettendo così di dare il nostro (seppur piccolo) contributo in un campo in crescita come quello della mobilità sostenibile”.

“Per questo – concludono i due studenti - ci teniamo ad esprimere la nostra gratitudine ai professori Luca Pappalardo e Mirco Nanni, docenti del Corso di Laurea Magistrale in Data Science And Business Informatics dell’Università di Pisa e ricercatori del Knowledge Discovery and Data Mining Laboratory (KDD Lab) del CNR. E un ringraziamento speciale va anche al tutor PhD nazionale in Artificial Intelligence for Society, Giovanni Mauro, i preziosi consigli”.

MobiDataLab è un progetto finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma H2020 (http://www.mobidatalab.eu) dedicato alla promozione e prototipazione di soluzioni innovative per la condivisione dei dati di mobilità.

L'obiettivo principale del progetto è fornire agli stakeholder della mobilità (come agenzie e fornitori di servizi) una serie di soluzioni e raccomandazioni mirate a potenziare il valore dei loro dati, contribuendo al progresso attraverso lo sviluppo di strumenti aperti basati su architetture cloud federate.

Un elemento chiave delle attività consiste nell'organizzazione di Virtual Lab mediante "datathon", "hackathon" e "codagon", con l'obiettivo di identificare soluzioni promettenti per una condivisione efficace dei dati e il miglioramento della mobilità in contesti reali. Il consorzio, composto da 10 partner sia accademici che industriali, è coordinato da AKKODIS (Francia) e vede la partecipazione dell'Istituto ISTI del CNR di Pisa.

Fare il punto sulle molestie e sulla violenza nei luoghi di lavoro e confrontarsi sulle politiche di prevenzione necessarie ad eliminare questo fenomeno che oggi colpisce, nel mondo, almeno una persona su 5. È questo l’obiettivo di “Violence at work”, il convegno internazionale che si terrà a Pisa, presso l’Aula Magna del Polo Fibonacci, il 14 e 15 dicembre, ad un anno di distanza dall’entrata in vigore in Italia della Convenzione dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) n. 190 sull’eliminazione della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro.

Organizzato dal professor Rudy Foddis, del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa, il convegno, patrocinato tra gli altri da ICOH, ISS, FNOMCEO, SIML e Regione Toscana, vedrà la partecipazione di relatori nazionali ed internazionali (ILO, ICOH, Agenzia Europea per la salute e la Sicurezza) per fare un focus sull’argomento mirando alla prevenzione del fenomeno. Saranno presentati anche alcuni interessanti progetti di ricerca portati avanti da INAIL, Università di Pisa e dalla Scuola Superiore Sant’Anna che, con un approccio innovativo, toccano aspetti inerenti la formazione e la valutazione relativamente al rischio Violenza nei Luoghi di Lavoro.

Una start-up dell’ecosistema pisano, che ha partecipato al Contamination Lab ed è attualmente incubata presso il Polo Tecnologico di Navacchio, ha vinto il primo premio dello “Strasched Award”, un contest per start-up con premi in denaro per progredire nello sviluppo di prodotti e servizi promosso a livello europeo. Si tratta di AgreenCrop, selezionata per la categoria International tra oltre 60 candidature provenienti da tutta Europa. La premiazione si è tenuta a Monaco di Baviera presso gli spazi dello Strascheg Centre for Entrepreneurship (SCE) dell’Università di Scienze applicate di Monaco durante il Moonshot Summit di Start for Future, il programma sviluppato da oltre 20 università europee, con i loro incubatori, acceleratori e numerosi partner aziendali e a cui partecipa anche l’Università di Pisa.

La start-up era rappresentata a Monaco dal CEO Vladimir Nemich ed è stata premiata per il progetto Pleenio. Depositario di 3 brevetti, si tratta di un macchinario elettrico portatile ed ergonomico per la raccolta delle olive e di altri frutti, caratterizzato da un peso ridotto a fronte di una produttività e sicurezza molto più elevata delle attuali corrispondenti proposte sul mercato, integrabile anche con soluzioni IoT per raccolta dati e tracciabilità, testate anche grazie al supporto scientifico del gruppo di ricerca del professor Michele Raffaelli del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agroambientali.

La delegazione pisana era formata dal professor Alessio Cavicchi, docente ordinario di economia agraria e delegato del rettore per la promozione della cultura dell’imprenditorialità e dell’innovazione in Ateneo, da Sabrina Tomasi, assegnista di ricerca del Dipartimento di Agraria, impegnata in prima linea sulle attività di progetto, da Loredana Guarino, staff del TTO e direttamente coinvolta nel progetto attraverso le attività del Contamination Lab, e da Silvia Marchini, responsabile dell’incubatore del Polo Tecnologico di Navacchio, partner storico dell’Università di Pisa per le attività riguardanti l’imprenditorialità.

L’evento è stato soprattutto occasione di networking, con diversi momenti di convivialità informale per lo scambio tra nuovi partner e partner consolidati nelle precedenti esperienze di progetto. Inoltre, ampio spazio è stato dato alle start-up che hanno aderito al programma, con la possibilità per loro di uno stand fisico per esporre idee e prototipi, ricevere riscontri da investitori e stringere contatti strategici.

Il team di Pisa torna a casa con grande entusiasmo e soddisfazione per i risultati raggiunti. Tra questi, nuove prospettive di partecipazione a call di finanziamento per progetti europei e ulteriori opportunità di ricerca congiunta nel contesto del gruppo SFF Academia&Research, un gruppo di ricercatori che cerca di comprendere l’utilità di queste iniziative e il loro impatto, sia sulle competenze acquisite dagli studenti, sia sulle dinamiche di collaborazione tra università e impresa.
Grazie all’HEI Initiative dell’Istituto Europeo per l’Innovazione e la Tecnologia (EIT), con il contributo diretto delle EIT Urban Mobility e EIT Manufacturing, il programma Start for Future è stato attualmente rifinanziato fino a luglio 2024. Di quest’ultimo, l’Università di Pisa è partner con il coinvolgimento diretto del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, del Dipartimento di Informatica e dell’Ufficio per il Trasferimento Tecnologico (TTO) con un ruolo fondamentale del Contamination Lab. SFF, partendo dall’educazione all’imprenditorialità, intende produrre un forte impatto sociale ed economico contribuendo alla risoluzione di sfide sociali complesse, proponendo nuovi modelli di business sostenibili, innovativi sia per i processi che per il coinvolgimento di tecnologie avanzate (DeepTech) e scalabili. Si cerca di connettere le università e i loro ecosistemi imprenditoriali regionali di innovazione (regional innovation valleys) a livello internazionale, attraverso la co-creazione di idee imprenditoriali attraverso sessioni di peer learning online tra studenti e con l’accompagnamento di esperti tematici. Nel caso dell’Università di Pisa, gli studenti che negli ultimi due anni hanno partecipato alle attività del Contamination Lab, hanno avuto questa ulteriore possibilità di mettersi in gioco.

modernita_verticale.jpgUn atlante per immagini per raccontare la modernità, venti parole illustrate con circa 150 figure compongono questa opera che traccia un percorso del tutto originale attraverso i secoli, dal Quattrocento al Settecento. “Modernità per immagini. Venti parole per un atlante” (Carocci, 2023) è la nuova uscita della collana “I Tempi e le Forme”, una iniziativa che rientra nel Progetto di Eccellenza 2018-1022 del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa. Curato da Chiara Savettieri, professoressa di Storia della Critica d’arte, che è anche fra le autrici, il volume raccoglie contributi di vari docenti dell’Ateneo pisano: Alberto Ambrosini, Antonella Capitanio, Vincenzo Farinella, Antonella Gioli, Enrico Gullo, Sonia Maffei e Cinzia Sicca.

“Questo libro rivendica la forza delle immagini nell'esprimere certi snodi culturali importanti – spiega Chiara Savettieri – il riferimento è a Carlo Ludovico Ragghianti, grande intellettuale toscano, politico e critico d’arte, e alla sua idea di visualità che comprende ogni espressione visiva, dai graffiti della preistoria fino alla pubblicità”.

Grazie al ricco apparato iconografico, il libro offre al lettore un itinerario visivo attraverso venti parole per conoscere da una prospettiva nuova, modi e forme di essere del “moderno”. Le definizioni illustrate riguardano i termini Animale, Antico/Moderno, Artista, Città/Campagna/Paesaggio, Colore/Disegno, Corpo, Catastrofe, Esotico, Industria, Infanzia, Libertà/Rivoluzione, Melanconia, Museo, Ragione e Teatro. L’Atlante presenta per ogni parola una breve introduzione che serve a delineare in modo sintetico e generale il percorso proposto che può variare per ogni lemma. Le tavole sono accompagnate da didascalie, in alcuni casi brevi, in altre più corpose che servono per offrire chiavi di interpretazione o precisazioni che agevolino la lettura del testo visivo.

“Questo volume esula dalle convenzioni delle pubblicazioni accademiche, anche di quelle storico-artistiche – aggiunge Savettieri – Abbiamo scelto venti lemmi significativi per la modernità che trovano espressioni particolarmente emblematiche ed originali proprio nel mondo della visualità La selezione ha voluto approfondire tematiche il cui sviluppo, con svolte e anche rotture, nei secoli dell’età moderna ed oltre, mette in luce cambiamenti, dinamiche di accelerazione e di conservazione, che si irradiano fino al nostro contemporaneo e che stanno alla base di problemi e questioni attuali”.

 

Il 4 dicembre, i partner del progetto governAnce, quality, accountability: a Piloting Reform pRocess in kurdistAn region of Iraq (APPRAIS) si sono riuniti presso il Ramada Hotel di Erbil per la conferenza finale ospitata dal Ministero dell'Istruzione e della Ricerca Scientifica del Kurdistan iracheno e da UNIMED, coordinatore del progetto di Capacity Building finanziato dal programma Erasmus+.

Il progetto APPRAIS è nato dalla volontà del Ministero dell'Istruzione Superiore e della Ricerca Scientifica del Kurdistan iracheno di migliorare e sviluppare il sistema di istruzione superiore nella regione. Attraverso la cooperazione con le istituzioni europee, il Ministero ha inteso incoraggiare le università curde ad adottare un modello di istruzione superiore basato sulla pianificazione strategica, sullo sviluppo di procedure per l’assicurazione della qualità e sull'attuazione del Processo di Bologna.

Lo scopo principale della conferenza finale è stato quello di passare in rassegna tutte le attività e i risultati raggiunti, nonché di discutere i prossimi passi e la futura sostenibilità del progetto. Sono stati invitati a partecipare rappresentanti della comunità studentesca e diverse istituzioni curde che non erano partner di APPRAIS.

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Per l’Università di Pisa era presente il professor Marco Abate, che inizialmente aveva assunto la responsabilità scientifica del progetto in qualità di prorettore alla didattica, impegno che ha voluto mantenere anche dopo la fine del suo mandato. Il Prorettore per la cooperazione e le relazioni internazionali Giovanni Federico Gronchi, ringraziandolo, ha espresso soddisfazione per l’andamento di APPRAIS e i molti risultati raggiunti. L’autovalutazione iniziale delle università curde ha condotto a otto roadmap istituzionali, una per ciascuna delle istituzioni, per migliorare la governance e implementare il processo di Bologna, e allo sviluppo di altrettanti piani strategici sulla base delle indicazioni ministeriali. Le conoscenze consolidate durante gli eventi formativi di Oslo, Sulaimani, Pisa, Evora, Roma e Murcia sono state trasferite allo staff delle università durante apposite sessioni. Tra i risultati più immediatamente tangibili vi sono anche il MOOC su governance, progettazione dei corsi di studio, riconoscimento dei crediti e assicurazione della qualità e l’avvio di un software dedicato proprio alla Quality Assurance, da implementare nelle istituzioni curde.

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“La volontà – ha affermato il prorettore Gronchi – è quella di valorizzare l’eredità lasciata da questi intensi anni di lavoro comune, spendendosi affinché anche le altre università della regione possano avviare un percorso simile a quello delle università curde partner. Il progetto può continuare a contribuire allo sviluppo e alla modernizzazione del settore dell’istruzione superiore nella regione del Kurdistan iracheno, sostenendo gli istituti di istruzione superiore nel soddisfare gli standard internazionali e dando al personale universitario la possibilità di gestire e attuare efficacemente i cambiamenti. La speranza – ha continuato – è che lo spirito di collaborazione che ha caratterizzato il progetto, ottimamente gestito da un coordinatore di grande esperienza quale UNIMED, possa generare presto nuovi frutti.”

Una start-up dell’ecosistema pisano, che ha partecipato al Contamination Lab ed è attualmente incubata presso il Polo Tecnologico di Navacchio, ha vinto il primo premio dello “Strasched Award, un contest per start-up con premi in denaro per progredire nello sviluppo di prodotti e servizi promosso a livello europeo. Si tratta di AgreenCrop, selezionata per la categoria International tra oltre 60 candidature provenienti da tutta Europa. La premiazione si è tenuta a Monaco di Baviera presso gli spazi dello Strascheg Centre for Entrepreneurship (SCE) dell’Università di Scienze applicate di Monaco durante il Moonshot Summit di Start for Future, il programma sviluppato da oltre 20 università europee, con i loro incubatori, acceleratori e numerosi partner aziendali e a cui partecipa anche l’Università di Pisa.

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Da sinistra: Alessio Cavicchi, Vladimir Nemich, Sabrina Tomasi, Loredana Guarino e Silvia Marchini.

La start-up era rappresentata a Monaco dal CEO Vladimir Nemich ed è stata premiata per il progetto Pleenio. Depositario di 3 brevetti, si tratta di un macchinario elettrico portatile ed ergonomico per la raccolta delle olive e di altri frutti, caratterizzato da un peso ridotto a fronte di una produttività e sicurezza molto più elevata delle attuali corrispondenti proposte sul mercato, integrabile anche con soluzioni IoT per raccolta dati e tracciabilità, testate anche grazie al supporto scientifico del gruppo di ricerca del professor Michele Raffaelli del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agroambientali.

La delegazione pisana era formata dal professor Alessio Cavicchi, docente ordinario di economia agraria e delegato del rettore per la promozione della cultura dell’imprenditorialità e dell’innovazione in Ateneo, da Sabrina Tomasi, assegnista di ricerca del Dipartimento di Agraria, impegnata in prima linea sulle attività di progetto, da Loredana Guarino, staff del TTO e direttamente coinvolta nel progetto attraverso le attività del Contamination Lab, e da Silvia Marchini, responsabile dell’incubatore del Polo Tecnologico di Navacchio, partner storico dell’Università di Pisa per le attività riguardanti l’imprenditorialità.

L’evento è stato soprattutto occasione di networking, con diversi momenti di convivialità informale per lo scambio tra nuovi partner e partner consolidati nelle precedenti esperienze di progetto. Inoltre, ampio spazio è stato dato alle start-up che hanno aderito al programma, con la possibilità per loro di uno stand fisico per esporre idee e prototipi, ricevere riscontri da investitori e stringere contatti strategici.

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Vladimir Nemich al Moonshot Summit di Start for Future.

Il team di Pisa torna a casa con grande entusiasmo e soddisfazione per i risultati raggiunti. Tra questi, nuove prospettive di partecipazione a call di finanziamento per progetti europei e ulteriori opportunità di ricerca congiunta nel contesto del gruppo SFF Academia&Research, un gruppo di ricercatori che cerca di comprendere l’utilità di queste iniziative e il loro impatto, sia sulle competenze acquisite dagli studenti, sia sulle dinamiche di collaborazione tra università e impresa.

Grazie all’HEI Initiative dell’Istituto Europeo per l’Innovazione e la Tecnologia (EIT), con il contributo diretto delle EIT Urban Mobility e EIT Manufacturing, il programma Start for Future è stato attualmente rifinanziato fino a luglio 2024. Di quest’ultimo, l’Università di Pisa è partner con il coinvolgimento diretto del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, del Dipartimento di Informatica e dell’Ufficio per il Trasferimento Tecnologico (TTO) con un ruolo fondamentale del Contamination Lab. SFF, partendo dall’educazione all’imprenditorialità, intende produrre un forte impatto sociale ed economico contribuendo alla risoluzione di sfide sociali complesse, proponendo nuovi modelli di business sostenibili, innovativi sia per i processi che per il coinvolgimento di tecnologie avanzate (DeepTech) e scalabili. Si cerca di connettere le università e i loro ecosistemi imprenditoriali regionali di innovazione (regional innovation valleys) a livello internazionale, attraverso la co-creazione di idee imprenditoriali attraverso sessioni di peer learning online tra studenti e con l’accompagnamento di esperti tematici. Nel caso dell’Università di Pisa, gli studenti che negli ultimi due anni hanno partecipato alle attività del Contamination Lab, hanno avuto questa ulteriore possibilità di mettersi in gioco.

Per vedere i video di sintesi delle due giornate, clicca sui link: SFF Moonshot Summit Giorno 1 e Giorno 2.”

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