Rivista "Beppe a Legge" - edizione 2023/24
L'associazione "Sinistra per... l'Integrazione e le Culture" presenta l'edizione 2023/2024 della rivista "Beppe a Legge".
Il giornalino studentesco destinato alla comunità studentesca dell'area di Giurisprudenza contiene articoli scritti da chi studia nell'area, alcuni giochi e un'utile guida ai diritti degli studenti in sede di esame.
La distribuzione inizierà dal 15 gennaio.
Disegnare al Museo: Il mondo a sei zampe
Sabato 13 gennaio 2024, dalle ore 15.00 alle ore 18.30, si terrà il secondo incontro di illustrazione naturalistica del ciclo “Disegnare al Museo”.
L’incontro, di livello base, prevede una introduzione al disegno naturalistico con un focus sull’illustrazione scientifica entomologica e la sperimentazione della tecnica della matita colorata per riprodurre dal vero il mondo degli insetti.
Leggi i dettagli: https://www.msn.unipi.it/it/eventi/disegnare-al-museo-il-mondo-a-sei-zampe/
Disegnare al Museo: Il mondo a sei zampe
Sabato 13 gennaio 2024, dalle ore 15.00 alle ore 18.30, si terrà il secondo incontro di illustrazione naturalistica del ciclo “Disegnare al Museo”.
L’incontro, di livello base, prevede una introduzione al disegno naturalistico con un focus sull’illustrazione scientifica entomologica e la sperimentazione della tecnica della matita colorata per riprodurre dal vero il mondo degli insetti.
Leggi i dettagli: https://www.msn.unipi.it/it/eventi/disegnare-al-museo-il-mondo-a-sei-zampe/
Per il National Geographic il 'Perucetus colossus' è la terza scoperta scientifica più incredibile del 2023
Il Perucetus colossus è la terza scoperta scientifica più incredibile del 2023, parola di National Geographic. La prestigiosa rivista ha pubblicato pochi giorni fa la classifica delle scoperte più affascinanti realizzate nel 2023 e, tra le 11 citate, il fossile di cetaceo ritrovato in Perù dai paleontologi dell’Università di Pisa occupa il terso gradino del podio.
Ricostruzione artistica di Perucetus colossus (Alberto Gennari).
Nell’articolo del National Geographic si ricorda che “un antico cetaceo chiamato in modo appropriato Perucetus colossus potrebbe essere stato il più grande animale di sempre. Una nuova analisi di ossa fossili di questa antica balena, che solcava le acque lungo la costa del Perù più di 37 milioni di anni fa, suggerisce che l'animale potesse pesare più di 300 tonnellate e misurare 20 metri. Se fosse davvero così pesante come sospettano gli scienziati, sarebbe stato il più grande animale conosciuto mai esistito. Le balene azzurre, anche se più lunghe, intorno ai 30 metri, pesano solo circa 200 tonnellate”.
Scavo vertrebe Perucetus (Giovanni Bianucci).
La scoperta di questo eccezionale cetaceo era stata presentata in un articolo pubblicato sulle pagine di Nature a inizio agosto. I resti dello straordinario animale, un antenato delle balene e dei delfini caratterizzato da ossa grandissime e pesantissime che hanno fatto subito pensare a un mostro marino dalle proporzioni titaniche, sono riaffiorati dal Deserto di Ica, lungo la costa meridionale del Perù e sono stati studiati da un gruppo internazionale di scienziati, con in primo piano i paleontologi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa: il professor Giovanni Bianucci, primo autore e coordinatore della ricerca, il dottorando Marco Merella e il ricercatore Alberto Collareta. Allo studio hanno partecipato anche altri geologi e paleontologi italiani provenienti dalle università di Milano-Bicocca (la ricercatrice Giulia Bosio e la professoressa Elisa Malinverno) e Camerino (i professori Claudio Di Celma e Pietro Paolo Pierantoni), affiancati da ricercatori peruviani e di diverse nazionalità europee. Al cetaceo è stato dato il nome di Perucetus colossus in onore del paese sudamericano in cui è stato rinvenuto e in riferimento alla sua taglia letteralmente colossale.
Recupero vertreba Perucetus (Giovanni Bianucci).
Progetti PNRR: l’Università di Pisa cerca partner al Sud
Quattro avvisi per un totale di 8.325.000 euro, di cui 3.570.000 euro destinati ed imprese ed Enti locali del Mezzogiorno. È questo l’ammontare dei primi bandi a cascata emanati dall’Università di Pisa per la presentazione, da parte di soggetti esterni, di proposte progettuali di attività di ricerca funzionali alla realizzazione dei progetti PNRR dell’Ateneo.
Finanziati dall’Unione Europea nell’ambito di NextGenerationEU, con fondi MUR PNRR Missione 4 “Istruzione e Ricerca” Componente 2 “Dalla Ricerca all’impresa”, i quattro bandi rappresentano una grande opportunità per le imprese e gli enti di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, a cui è riservato il 43% delle risorse totali.
Nello specifico è possibile partecipare ai bandi a cascata per l’Ecosistema dell’Innovazione THE – Tuscany Health Ecosystem, che punta all’innovazione nelle scienze e nelle tecnologie della vita in Toscana, e per i seguenti Partenariati Estesi: FAIR, sugli aspetti fondazionali dell’Intelligenza artificiale; NEST, dedicato alla transizione energetica; HEAL ITALY, con focus sulla diagnostica e sulle terapie innovative nella medicina di precisione.
Le imprese e gli enti hanno tempo fino alle ore 12:00 di lunedì 22 gennaio per partecipare al bando per il partenariato FAIR presentando le proprie proposte. Hanno qualche giorno in più, invece, i soggetti interessati ai bandi per i partenariati NEST e HEAL ITALY, che scadono martedì 26 gennaio alle ore 12:00. È fissata per mercoledì 31 gennaio alle ore 12:00, infine, la scadenza per la presentazione delle proposte relative all’ecosistema THE – Tuscany Health Ecosystem.
Per maggiori informazioni: https://pnrr.unipi.it/bandi-a-cascata-pubblicati/
Progetti PNRR: l’Università di Pisa cerca partner al Sud
Quattro avvisi per un totale di 8.325.000 euro, di cui 3.570.000 euro destinati ed imprese ed Enti locali del Mezzogiorno. È questo l’ammontare dei primi bandi a cascata emanati dall’Università di Pisa per la presentazione, da parte di soggetti esterni, di proposte progettuali di attività di ricerca funzionali alla realizzazione dei progetti PNRR dell’Ateneo.
Finanziati dall’Unione Europea nell’ambito di NextGenerationEU, con fondi MUR PNRR Missione 4 “Istruzione e Ricerca” Componente 2 “Dalla Ricerca all’impresa”, i quattro bandi rappresentano una grande opportunità per le imprese e gli enti di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, a cui è riservato il 43% delle risorse totali.
Nello specifico è possibile partecipare ai bandi a cascata per l’Ecosistema dell’Innovazione THE – Tuscany Health Ecosystem, che punta all’innovazione nelle scienze e nelle tecnologie della vita in Toscana, e per i seguenti Partenariati Estesi: FAIR, sugli aspetti fondazionali dell’Intelligenza artificiale; NEST, dedicato alla transizione energetica; HEAL ITALY, con focus sulla diagnostica e sulle terapie innovative nella medicina di precisione.
Le imprese e gli enti hanno tempo fino alle ore 12:00 di lunedì 22 gennaio per partecipare al bando per il partenariato FAIR presentando le proprie proposte. Hanno qualche giorno in più, invece, i soggetti interessati ai bandi per i partenariati NEST e HEAL ITALY, che scadono martedì 26 gennaio alle ore 12:00. È fissata per mercoledì 31 gennaio alle ore 12:00, infine, la scadenza per la presentazione delle proposte relative all’ecosistema THE – Tuscany Health Ecosystem.
Per maggiori informazioni: https://pnrr.unipi.it/bandi-a-cascata-pubblicati/
On line il nuovo Rapporto di sostenibilità UNIPI
E’ on line il nuovo Rapporto di sostenibilità dell’Università di Pisa, il quarto della serie che testimonia l’impegno dell’Ateneo per il raggiungimento degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La rendicontazione riguarda il triennio dal 2020 al 2022, circa 200 pagine che raccontano l’Università di Pisa in quattro sezioni: Identità e cifre, La nostra Agenda per la sostenibilità, Politiche di benessere e inclusione sociale e Il nostro impegno per l’ambiente. Completano il volume le due lettere introduttive del rettore Riccardo Zucchi e della prorettrice per la Sostenibilità e l’Agenda 2030 Elisa Giuliani.
Frutto di un impegno collettivo dell’Ateneo, il rapporto è stato curato dalla Commissione per lo Sviluppo sostenibile, istituita nel 2020 e ora presieduta da Elisa Giuliani.
Professoressa Giuliani, quali sono i punti salienti del nuovo Rapporto di sostenibilità?
Diciamo che questo Rapporto mostra il progressivo sviluppo di una strategia più strutturata orientata al perseguimento della sostenibilità in Ateneo. Si inizia a vedere, attraverso il lavoro della Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo (CoSA), che deriva dalla precedente gestione e che oggi si è arricchita di nuove figure, il lavoro di squadra che si sta portando avanti in Ateneo su questi temi.
Il rapporto, che è riferito agli anni 2020-21-22, evidenzia inoltre che ci sono tante energie tra il personale e anche negli studenti che si sono mobilitate sui diversi temi dell'Agenda 2030 - sia nella didattica, che nei lavori di tesi di laurea, nella ricerca dei docenti o nelle iniziative portate avanti anche dalla componente tecnico-amministrativa.
Come l’Università di Pisa può fare la sua parte per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030?
Aver istituito dal novembre 2022 un Prorettorato per la Sostenibilità e Agenda 2030 aiuta perché serve a coordinare a tempo pieno i lavori della CoSA e serve a dare direzionalità ai diversi temi su cui lavoriamo che riguardano ad oggi la gestione dei rifiuti, dell'acqua, della mobilità sostenibile, dell'energia, del verde e biodiversità, delle pari opportunità, la promozione e la comunicazione della sostenibilità e non ultimo la rendicontazione delle attività svolte.
L'Università di Pisa può dunque contribuire all'Agenda 2030 non solo attraverso l'insegnamento e l'avanzamento della conoscenza scientifica e delle sue applicazioni, ma anche attraverso la riorganizzazione di tanti aspetti che prima erano ritenuti accessori o secondari. L'università di Pisa è una città nella città, dobbiamo diventare un punto di riferimento su questi temi, e dobbiamo dare l'esempio, facendo anche i nostri compiti a casa. Ci sono ambiti come quello della gestione dei rifiuti, per esempio, che stiamo ripensando per poter migliore la qualità della nostra raccolta differenziata, ci sono questioni come quella dell'accesso all'acqua pubblica e della eliminazione dell'acqua in bottiglia su cui abbiamo fatto diversi passi avanti. Insomma gli ambiti sono molti, e vengono anche dalla sollecitazione degli studenti.
“Il dito che spegne l’interruttore della luce e la bicicletta al posto dell’auto”, nella sua introduzione al Rapporto lei richiama i comportamenti e il senso di responsabilità che tutti dovremmo avere, quali sono in questo senso i gesti quotidiani da fare e non fare?
La nota dolente, che evidenzio anche nella mia lettera di introduzione al Rapporto, è che, mentre c'è senza dubbio una parte crescente della nostra comunità universitaria che sta lavorando molto seriamente sui diversi ambiti dalla sostenibilità, non c'è ancora una cultura molto radicata su questi temi, ci sono invece ancora molti automatismi ben radicati che sono espressione di cultura di consumo insostenibile. In altri paesi, si arriva alle riunioni con la propria tazza o la propria borraccia dell'acqua, non ci sono i bicchieri di plastica e le bottiglie di plastica sui tavoli. Piccoli gesti, basta poco, ma è necessaria una trasformazione culturale. La famosa questione dei coriandoli di plastica è un'altra delle situazioni paradossali. Possibile che i nostri studenti e le loro famiglie non capiscano che si tratta di una pratica insostenibile? Che la plastica che lasciano in giro si disperde, va nelle fognature, si trasforma in microplastica? Davvero abbiamo bisogno dei coriandoli ad una celebrazione di soli adulti?
Ho fatto solo due esempi banali, ce ne sono di molto più complessi, ma tutti legati ad automatismi comportamentali di vecchio stampo che vanno scardinati.
Progetti sostenibili per il 2024?
Molti. A parte la nuova gestione dei rifiuti che ho accennato, abbiamo intenzione di lavorare di più su mobilità sostenibile e su cibo. Ci sarà una nuova referente nella CoSA che si occuperà di questa ultima questione. Ci interessa per esempio, lavorare nella direzione di ridurre lo spreco di cibo nei convegni organizzati dai docenti UniPI, così come ridurre il cosiddetto "cibo spazzatura" nelle vending machine. Abbiamo molte altre iniziative che bollono in pentola e verranno annunciate sui nostri canali social ad esempio su Instagram.
Una cosa che mi preme molto per questo 2024 è anche rispondere, per quanto nelle mie facoltà, ai numerosi studenti e studentesse che ci chiedono maggiore attenzione sui temi come quelli del cambiamento climatico e della protezione della biodiversità. E' crescente la sensibilità tra i giovani che si organizzano per la difesa dell'ambiente - penso a FFF ma anche al gruppo End Fossil o alle sollecitazioni che ci arrivano dalle associazioni ambientaliste pisane, come Legambiente. Dobbiamo ringraziali perché fanno domande utili ed intelligenti, e ci spronano a fare di più e meglio. Solo così possiamo migliorare.
On line il nuovo Rapporto di sostenibilità UNIPI
E’ on line il nuovo Rapporto di sostenibilità dell’Università di Pisa, il quarto della serie che testimonia l’impegno dell’Ateneo per il raggiungimento degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La rendicontazione riguarda il triennio dal 2020 al 2022, circa 200 pagine che raccontano l’Università di Pisa in quattro sezioni: Identità e cifre, La nostra Agenda per la sostenibilità, Politiche di benessere e inclusione sociale e Il nostro impegno per l’ambiente. Completano il volume le due lettere introduttive del rettore Riccardo Zucchi e della prorettrice per la Sostenibilità e l’Agenda 2030 e presidente della Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo (CoSA) Elisa Giuliani.
Il Rapporto è stato curato dalla professoressa Giovanna Pizzanelli della Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo (CoSA) con la collaborazione del professore Nicola Salvati, con il contributo della dottoressa Cristina Sagliocco, di Fabio Pomini e di molti altri che sono citati nella nota metodologica.
Professoressa Giuliani, quali sono i punti salienti del nuovo Rapporto di sostenibilità?
Diciamo che questo Rapporto mostra il progressivo sviluppo di una strategia più strutturata orientata al perseguimento della sostenibilità in Ateneo. Si inizia a vedere, attraverso il lavoro della Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo (CoSA), che deriva dalla precedente gestione e che oggi si è arricchita di nuove figure, il lavoro di squadra che si sta portando avanti in Ateneo su questi temi.
Il rapporto, che è riferito agli anni 2020-21-22, evidenzia inoltre che ci sono tante energie tra il personale e anche negli studenti che si sono mobilitate sui diversi temi dell'Agenda 2030 - sia nella didattica, che nei lavori di tesi di laurea, nella ricerca dei docenti o nelle iniziative portate avanti anche dalla componente tecnico-amministrativa.
Come l’Università di Pisa può fare la sua parte per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030?
Aver istituito dal novembre 2022 un Prorettorato per la Sostenibilità e Agenda 2030 aiuta perché serve a coordinare a tempo pieno i lavori della CoSA e serve a dare direzionalità ai diversi temi su cui lavoriamo che riguardano ad oggi la gestione dei rifiuti, dell'acqua, della mobilità sostenibile, dell'energia, del verde e biodiversità, delle pari opportunità, la promozione e la comunicazione della sostenibilità e non ultimo la rendicontazione delle attività svolte.
L'Università di Pisa può dunque contribuire all'Agenda 2030 non solo attraverso l'insegnamento e l'avanzamento della conoscenza scientifica e delle sue applicazioni, ma anche attraverso la riorganizzazione di tanti aspetti che prima erano ritenuti accessori o secondari. L'università di Pisa è una città nella città, dobbiamo diventare un punto di riferimento su questi temi, e dobbiamo dare l'esempio, facendo anche i nostri compiti a casa. Ci sono ambiti come quello della gestione dei rifiuti, per esempio, che stiamo ripensando per poter migliore la qualità della nostra raccolta differenziata, ci sono questioni come quella dell'accesso all'acqua pubblica e della eliminazione dell'acqua in bottiglia su cui abbiamo fatto diversi passi avanti. Insomma gli ambiti sono molti, e vengono anche dalla sollecitazione degli studenti.
“Il dito che spegne l’interruttore della luce e la bicicletta al posto dell’auto”, nella sua introduzione al Rapporto lei richiama i comportamenti e il senso di responsabilità che tutti dovremmo avere, quali sono in questo senso i gesti quotidiani da fare e non fare?
La nota dolente, che evidenzio anche nella mia lettera di introduzione al Rapporto, è che, mentre c'è senza dubbio una parte crescente della nostra comunità universitaria che sta lavorando molto seriamente sui diversi ambiti dalla sostenibilità, non c'è ancora una cultura molto radicata su questi temi, ci sono invece ancora molti automatismi ben radicati che sono espressione di cultura di consumo insostenibile. In altri paesi, si arriva alle riunioni con la propria tazza o la propria borraccia dell'acqua, non ci sono i bicchieri di plastica e le bottiglie di plastica sui tavoli. Piccoli gesti, basta poco, ma è necessaria una trasformazione culturale. La famosa questione dei coriandoli di plastica è un'altra delle situazioni paradossali. Possibile che i nostri studenti e le loro famiglie non capiscano che si tratta di una pratica insostenibile? Che la plastica che lasciano in giro si disperde, va nelle fognature, si trasforma in microplastica? Davvero abbiamo bisogno dei coriandoli ad una celebrazione di soli adulti?
Ho fatto solo due esempi banali, ce ne sono di molto più complessi, ma tutti legati ad automatismi comportamentali di vecchio stampo che vanno scardinati.
Progetti sostenibili per il 2024?
Molti. A parte la nuova gestione dei rifiuti che ho accennato, abbiamo intenzione di lavorare di più su mobilità sostenibile e su cibo. Ci sarà una nuova referente nella CoSA che si occuperà di questa ultima questione. Ci interessa per esempio, lavorare nella direzione di ridurre lo spreco di cibo nei convegni organizzati dai docenti UniPI, così come ridurre il cosiddetto "cibo spazzatura" nelle vending machine. Abbiamo molte altre iniziative che bollono in pentola e verranno annunciate sui nostri canali social ad esempio su Instagram.
Una cosa che mi preme molto per questo 2024 è anche rispondere, per quanto nelle mie facoltà, ai numerosi studenti e studentesse che ci chiedono maggiore attenzione sui temi come quelli del cambiamento climatico e della protezione della biodiversità. E' crescente la sensibilità tra i giovani che si organizzano per la difesa dell'ambiente - penso a FFF ma anche al gruppo End Fossil o alle sollecitazioni che ci arrivano dalle associazioni ambientaliste pisane, come Legambiente. Dobbiamo ringraziali perché fanno domande utili ed intelligenti, e ci spronano a fare di più e meglio. Solo così possiamo migliorare.
Ateneo in lutto per la scomparsa del professore Franco Strumia
Ateneo in lutto per la scomparsa del professore Franco Strumia (a destra nella foto durante la consegna dell'Ordine del Cherubino dal parte dell'allora rettore Massimo Augello).
Nato ad Annicco in provincia di Cremona nel 1939 e allievo della SNS, Franco Strumia si è laureato in Fisica agli inizi degli anni Sessanta con il prof. Adriano Gozzini. Dopo il perfezionamento in Normale, a partire dalla fine degli anni sessanta è stato prima assistente di Fisica e poi, a partire dal 1980, professore ordinario presso l'Università di Pisa.
Oltre a coprire insegnamenti di Fisica Generale all'interno della facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, ha tenuto negli anni insegnamenti di Ottica, Conduzione elettrica nei gas, Spettroscopia e Fisica Atomica.
La sua ricerca si è svolta nel campo della Fisica Sperimentale della Materia, contribuendo al rilievo internazionale raggiunto dalla scuola pisana di Spettroscopia. Famoso il suo classico articolo scientifico "IR-FIR transferred Lamb-dip spectroscopy in optically pumped molecular lasers". Oltre che come fisico, Franco Strumia ha svolto anche una rilevante attività di ricerca nelle scienze naturali, in particolare nell'entomologia delle isole dell'arcipelago toscano e dei monti Pisani.
E' stato sotto i suoi due mandati di direttore di dipartimento, tra il 1990 e il 1996, che è partito e si è consolidato il progetto di trasferimento del Dipartimento di Fisica dalla storica sede di Piazza Torricelli alla nuova sede in Largo Pontecorvo, presso il polo Fibonacci. Era professore Emerito dell'Università di Pisa.
Nel corso della sua carriera, oltre ad aver ricoperto il ruolo di direttore del Dipartimento di Fisica, Franco Strumia è stato anche direttore del Centro Interdipartimentale di Storia Naturale e del territorio, direttore del Museo di storia Naturale e prorettore alla ricerca scientifica. Nel 2012 è stato insignito dell'Ordine del Cherubino.
Segue un ricordo del direttore del Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa, Dario Pisignano, e della direttrice Elena Bonaccorsi e del personale del Museo di Storia Naturale.
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La scomparsa del prof. Franco Strumia, nostro professore Emerito, ci addolora profondamente. Perdiamo un grande scienziato, un protagonista di molti sviluppi nel campo della Spettroscopia, un punto di riferimento professionale e umano per i tanti suoi allievi, e un collega che tanto ha contribuito allo sviluppo del nostro Dipartimento. Ai familiari del prof. Franco Strumia portiamo tutta la nostra vicinanza.
Il direttore del Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa
Il giorno 19 dicembre è mancato all'affetto dei suoi cari il professore Franco Strumia. Il professore Strumia, oltre che eminente fisico dell'ateneo pisano, è stato direttore del nostro Museo dal 1996 al 2004. In quegli anni ha contribuito a rafforzare il Museo, in primo luogo potenziando e valorizzando il personale. Ha incrementato le collezioni museali e promosso il loro studio e la ricerca naturalistica. Ci piace ricordare come il prof. Strumia abbia lasciato importanti contributi scientifici non solo nel campo della fisica ma anche nel campo dell'entomologia di cui è stato un appassionato ed attento studioso. L'area museale di Zoologia degli Invertebrati nasce nel nostro Museo proprio da questa sua passione.
Il Museo ricorda con riconoscenza e stima uno dei suoi direttori e partecipa al dolore della famiglia per la sua scomparsa.
La direttrice e il personale del Museo di Storia Naturale
Comunicare il rischio durante le emergenze sanitarie: all’Università di Pisa un corso di perfezionamento
C’è tempo fino al 16 gennaio per iscriversi al corso di perfezionamento “Comunicare il rischio durante le emergenze sanitarie: dall’analisi delle sfide alla gestione dell’infodemia”, organizzato dal Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa in collaborazione con il Consorzio universitario Quinn.
Il corso, della durata di 32 ore (3 cfu) inizierà il 15 febbraio e terminerà il 12 aprile 2024 e prevede tre moduli online a distanza a cadenza settimanale e due moduli in presenza all’Università di Pisa. Sono disponibili 40 posti per l’ammissione al corso. Possono partecipare anche cittadini di Paesi non appartenenti all’Unione Europea, in possesso, alla data di scadenza del bando, di qualsiasi titolo di laurea magistrale o titolo equivalente conseguito in Italia o all’estero. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito: https://cresp.med.unipi.it/.
Il corso di perfezionamento CRESP, che ha come direttrice la professoressa Caterina Rizzo e come direttore scientifico Cesare Buquicchio, è finalizzato a fornire ai partecipanti una conoscenza approfondita dei principi e delle tecniche di comunicazione del rischio in emergenza in sanità pubblica, come anche conoscenze e competenze necessarie per la valutazione della qualità e dell’affidabilità dei dati epidemiologici. Inoltre, vuole sviluppare la capacità dei partecipanti di comunicare in modo chiaro ed efficace il rischio sanitario al pubblico, ai media e ad altre parti interessate, promuovere la comprensione del ruolo della comunicazione del rischio nella gestione delle emergenze sanitarie e la gestione dell’infodemia e identificare e analizzare i principali errori di comunicazione del rischio in passato e fornire strumenti per evitarli in futuro.
Il bando è disponibile sull’albo ufficiale dell’Università di Pisa: https://alboufficiale.unipi.it/wp-content/uploads/2023/11/BANDO-Prot-21247-CdP-Comunicare-il-rischio.pdf