Più di 60 iscritti per il corso di alta formazione in “Giustizia costituzionale”
Sono 63 gli iscritti alla tredicesima edizione del corso di alta formazione in Giustizia costituzionale e tutela giurisdizionale dei diritti che si terrà a Pisa dal 15 gennaio al 2 febbraio. Il corso, organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza con il coordinamento scientifico dei professori Roberto Romboli, Giuseppe Campanelli e Gianluca Famiglietti durerà tre settimane.
I partecipanti provengono dall’Italia e, in larghissima misura, da Paesi dell’America Latina; gli 80 docenti che si alterneranno sono italiani, spagnoli, centro e sudamericani.
Oltre ai seminari su tematiche che vanno dai modelli di giustizia costituzionale, alla tutela sovranazionale dei diritti fondamentali, il corso vedrà affrontare casi pratici connessi all’attualità costituzionale, attraverso l’analisi di sentenze che hanno inciso nel campo della protezione dei diritti umani. All’interno del Corso sono programmate conferenze tenute da ospiti illustri, tra cui Luigi Ferrajoli ed Eduardo Ferrer-Mac Gregor.
Per approfondire: https://cafdirittifondamentali.jus.unipi.it
L’Università di Pisa motore di sviluppo per la crescita del Paese: presentato il Piano strategico di Ateneo 2023-2028
Una grande Università pubblica, che guida e sostiene la crescita culturale, sociale ed economica del Paese, con l’ambizione di contribuire al suo sviluppo attraverso la valorizzazione dei talenti, l’espansione della conoscenza e l’apertura al mondo. Sono queste le linee guida principali delineate nel Piano strategico di Ateneo 2023-2028 che il rettore Riccardo Zucchi e il prorettore vicario Giuseppe Iannaccone hanno illustrato alla comunità universitaria nell’incontro del 9 gennaio al Polo Carmignani. Una road map che traccia il percorso dell’Ateneo dei prossimi anni, in cui si assume l’impegno di lavorare come motore di sviluppo della società grazie alla capacità di fare sistema e alle competenze sviluppate nel fare ricerca alla frontiera della conoscenza.
Guarda il video della presentazione
Il Piano, prodotto attraverso un processo ampiamente partecipativo e trasparente avviato nel febbraio 2023, rappresenta il documento attraverso il quale l’Ateneo afferma la propria identità, definendo la missione che si propone, dichiarando i propri obiettivi strategici ed elencando le azioni necessarie per raggiungerli: “Sono convinto che questo Piano strategico, in linea con i valori che abbiamo preso come riferimento – e cioè valorizzare i talenti, espandere la frontiera della conoscenza, aprirsi al mondo, gestire in modo trasparente e sostenibile e coltivare coesione e condivisione – costituirà la base per il successo e la crescita della nostra Università, a beneficio anche dell’intera collettività – dichiara il rettore Riccardo Zucchi – La nostra visione di “guidare e sostenere la crescita culturale, sociale ed economica”, riflette la convinzione che, in un mondo sempre più interdipendente, dobbiamo continuare a lavorare insieme, più intensamente e in modi nuovi, per affrontare le tante sfide che ci attendono”.
“Nel Piano la visione dell’Ateneo è definita in termini dell’impatto esterno al perimetro dell’Università e la parola chiave è proprio impatto: impatto sulla crescita economica, sociale e culturale del Paese – aggiunge Giuseppe Iannaccone – Questo vuole dire che la formazione e la ricerca devono creare opportunità di crescita personali e professionali per inostri studenti, ma devono essere anche in grado di accrescere il valore di una società avanzata che si basa sulla conoscenza e sulle competenze delle persone. Il contributo che vogliamo dare è proattivo, propositivo: non si tratta di rispondere a un’esigenza, ma di essere in grado di proporre nuovi percorsi di formazione che aiutino gli studenti a crescere e a fare una loro strada nel mondo, individuare nuovi temi di ricerca con cui l’università può contribuire alle grandi sfide del futuro e a valorizzare e favorire la nascita di nuove iniziative imprenditoriali”.
Il Piano si sviluppa su cinque aree, tutte di grande rilievo per l’Ateneo: didattica, ricerca, terza missione, gestione e comunità universitaria. Molte sono le azioni che l’Ateneo ha già intrapreso e che metterà in campo nei prossimi mesi per realizzare i 14 obiettivi individuati nel Piano. Un punto fondamentale è aumentare l’attrattività della formazione attraverso l’aggiornamento dell’offerta formativa, il potenziamento delle attività di orientamento in ingresso e in itinere e il miglioramento della qualità della didattica, con una particolare attenzione per le azioni di supporto agli studenti più bisognosi; sul piano dell’internazionalizzazione c’è un accento particolare sull’internazionalizzazione in ingresso, con la volontà di introdurre nuovi corsi in lingua inglese a partire dalle triennali e favorire l’ingresso di studenti e studiosi dall’estero.
Inoltre sono in programma numerose iniziative di potenziamento e supporto alla ricerca: alcune sono state già avviate, come Starting@Unipi e Consolidator@Unipi, i bandi con cui Unipi vuole aiutare ad aumentare la partecipazione dei ricercatori a partecipare alle call dell’European Research Council (ERC). A questi presto si aggiungerà il bando Advanced@Unipi, riservato ai ricercatori “senior”, mentre è già stata bandita la call riservata ai post-doc con l’azione Marie Skłodowska-Curie Seal of Excellence, andando così a creare opportunità per i ricercatori di tutte le fasce e nelle diverse fasi di carriera. Una novità che sarà presto annunciata è poi il Restarting grant, un incentivo per ricercatrici e professoresse in rientro dal congedo parentale obbligatorio che ha l’obiettivo di colmare il gender gap nelle carriere universitarie.
Sul piano della terza missione, l’intento è lavorare molto sull’avvicinamento dell’Università con il mondo delle imprese: nei prossimi mesi prenderà forma Start Attractor, iniziativa presentata lo scorso giugno, che ambisce a creare un punto di incontro tra ricerca e industria e che vuol fare dell’Ateneo pisano un motore di sviluppo per il territorio locale e nazionale.
La crescita dell’Ateneo passerà anche dal potenziamento del suo personale: per l’anno 2024 è in programma l’assunzione di 118 nuove unità di personale tecnico-amministrativo e, proprio in questi giorni, gli organi stanno deliberando per l’immissione di nuovo personale docente.
Le “sinfonie di sbadigli” delle scimmie gelada e la loro funzione sociale
I gelada, scimmie che vivono sugli altopiani etiopi, sbadigliano vocalizzando, creando delle sinfonie che si propagano tra i gruppi. Il fenomeno è stato osservato da un gruppo di etologi ed etologhe delle Università di Pisa e di Rennes che ha lavorato due mesi nello NaturZoo di Rheine e ha poi pubblicato i risultati della ricerca svolta sulla rivista Scientific Reports.
Il team composto da Luca Pedruzzi, dottorando fra Pisa e Rennes, Martina Francesconi ed Elisabetta Palagi, rispettivamente dottoranda e professoressa dell’Ateneo Pisano, e da Alban Lemasson, professore a Rennes, ha evidenziato che le particolari vocalizzazioni dei gelada associate agli sbadigli avrebbero un ruolo nel mantenere i legami sociali, anche in situazioni in cui il contatto visivo risulta impossibile. Gli animali infatti sbadigliano al solo sentire lo sbadiglio di altri esemplari, e il suono sembra essere particolarmente contagioso quando emesso da maschi dello stesso gruppo, individui cioè con un “peso sociale” maggiore.
“Il potere contagioso degli sbadigli è innegabile e va oltre i confini delle specie – sottolinea Luca Pedruzzi - Il fenomeno, osservato da tempo negli umani e in specie animali altamente sociali, assume una nuova dimensione con i gelada, scimmie endemiche dell’Etiopia caratterizzate da un’alta complessità sociale. A differenza di altri primati, i gelada producono sbadigli “rumorosi”, un tratto condiviso solo con la nostra specie”.
“Questa ricerca non solo approfondisce la nostra comprensione del contagio di sbadiglio, ma rivela la complessità “sinfonica” della comunicazione dei gelada – aggiunge Martina Francesconi – E mentre decifriamo il linguaggio acustico di queste scimmie, le analogie con le dinamiche sociali umane diventano sempre più evidenti. Gli echi degli sbadigli negli altopiani dei gelada risuonano con gli echi lontani dei nostri legami sociali, sfidandoci a esplorare l’intreccio evolutivo delle connessioni interspecifiche”.
Ma gli sbadigli sono solo l’inizio. Per comprendere appieno la funzione di queste vocalizzazioni nei gelada e, più in generale, per studiare come la complessità sociale della specie si ripercuote nelle molteplici strategie comunicative adottate, il gruppo di ricerca della professoressa Palagi a breve partirà con un progetto finalizzato alla raccolta di dati comportamentali su queste scimmie in Etiopia, in natura, in collaborazione con l'Università di Addis Abeba, in particolare con la professoressa Bezawork Afework.
“Le implicazioni di questa nuova ricerca si estendono ben oltre il campo degli sbadigli. La componente acustica degli sbadigli potrebbe fungere come uno strumento non solo per regolare le dinamiche sociali, ma anche per creare una connessione emotiva tra individui che, condividendo lo stesso stato d'animo, possono sincronizzare le proprie azioni, particolarmente in scenari in cui il contatto visivo è limitato – conclude Palagi - Questa inaspettata similitudine tra esseri umani e gelada suggerisce un percorso evolutivo condiviso, plasmato dalla necessità di una comunicazione complessa, sincronizzazione di gruppo e costruzione di legami sociali. Ci aspettiamo che i risultati gettino luce sulla possibile convergenza evolutiva tra la nostra specie e i gelada, rivelando un intrigante collegamento tra il contagio di sbadiglio, la comunicazione uditiva e i comportamenti a base empatica”.
Le “sinfonie di sbadigli” delle scimmie gelada e la loro funzione sociale
I gelada, scimmie che vivono sugli altopiani etiopi, sbadigliano vocalizzando, creando delle sinfonie che si propagano tra i gruppi. Il fenomeno è stato osservato da un gruppo di etologi ed etologhe delle Università di Pisa e di Rennes che ha lavorato due mesi nello NaturZoo di Rheine e ha poi pubblicato i risultati della ricerca svolta sulla rivista Scientific Reports.
Gelada al NaturZoo di Rheine (giovani animali sulla sinistra, un maschio adulto mentre riceve un contatto affiliativo da una femmina a destra)
Il team composto da Luca Pedruzzi, dottorando fra Pisa e Rennes, Martina Francesconi ed Elisabetta Palagi, rispettivamente dottoranda e professoressa dell’Ateneo Pisano, e da Alban Lemasson, professore a Rennes, ha evidenziato che le particolari vocalizzazioni dei gelada associate agli sbadigli avrebbero un ruolo nel mantenere i legami sociali, anche in situazioni in cui il contatto visivo risulta impossibile. Gli animali infatti sbadigliano al solo sentire lo sbadiglio di altri esemplari, e il suono sembra essere particolarmente contagioso quando emesso da maschi dello stesso gruppo, individui cioè con un “peso sociale” maggiore.
Luca Pedruzzi e Martina Francesconi al NaturZoo di Rheine (Germania)
“Il potere contagioso degli sbadigli è innegabile e va oltre i confini delle specie – sottolinea Luca Pedruzzi - Il fenomeno, osservato da tempo negli umani e in specie animali altamente sociali, assume una nuova dimensione con i gelada, scimmie endemiche dell’Etiopia caratterizzate da un’alta complessità sociale. A differenza di altri primati, i gelada producono sbadigli “rumorosi”, un tratto condiviso solo con la nostra specie”.
“Questa ricerca non solo approfondisce la nostra comprensione del contagio di sbadiglio, ma rivela la complessità “sinfonica” della comunicazione dei gelada – aggiunge Martina Francesconi – E mentre decifriamo il linguaggio acustico di queste scimmie, le analogie con le dinamiche sociali umane diventano sempre più evidenti. Gli echi degli sbadigli negli altopiani dei gelada risuonano con gli echi lontani dei nostri legami sociali, sfidandoci a esplorare l’intreccio evolutivo delle connessioni interspecifiche”.
Elisabetta Palagi e Alban Lemasson
Ma gli sbadigli sono solo l’inizio. Per comprendere appieno la funzione di queste vocalizzazioni nei gelada e, più in generale, per studiare come la complessità sociale della specie si ripercuote nelle molteplici strategie comunicative adottate, il gruppo di ricerca della professoressa Palagi a breve partirà con un progetto finalizzato alla raccolta di dati comportamentali su queste scimmie in Etiopia, in natura, in collaborazione con l'Università di Addis Abeba, in particolare con la professoressa Bezawork Afework.
“Le implicazioni di questa nuova ricerca si estendono ben oltre il campo degli sbadigli. La componente acustica degli sbadigli potrebbe fungere come uno strumento non solo per regolare le dinamiche sociali, ma anche per creare una connessione emotiva tra individui che, condividendo lo stesso stato d'animo, possono sincronizzare le proprie azioni, particolarmente in scenari in cui il contatto visivo è limitato – conclude Palagi - Questa inaspettata similitudine tra esseri umani e gelada suggerisce un percorso evolutivo condiviso, plasmato dalla necessità di una comunicazione complessa, sincronizzazione di gruppo e costruzione di legami sociali. Ci aspettiamo che i risultati gettino luce sulla possibile convergenza evolutiva tra la nostra specie e i gelada, rivelando un intrigante collegamento tra il contagio di sbadiglio, la comunicazione uditiva e i comportamenti a base empatica”.
Sport e contrasto alla violenza di genere: un anno di iniziative promosse da CUS e Unipi
In occasione del 20° Torneo internazionale di Hockey “La Befana sotto la Torre", che si è svolto a Pisa il 4, 5 e 6 gennaio con in campo oltre 140 giovani sportivi dai 6 ai 14 anni, è stata lanciata la prima iniziativa di un progetto di contrasto alla violenza di genere che il CUS porterà avanti, nel corso del 2024, insieme all'Università di Pisa. Si tratta di un percorso che vedrà la partecipazione di tutta la comunità sportiva del Cus, a vari livelli. Come prima azione simbolica è stato esposto uno striscione che promuove lo Sportello Interuniversitario contro la violenza di genere. Per l'Ateneo pisano era presente la professoressa Renata Pepicelli, delegata del rettore per le attività in Gender Studies and Equal Opportunities. Lo striscione è stato tenuto dalle squadre di Hockey del Cus Pisa e nei prossimi mesi passerà di mano in mano tra tutte le squadre del centro sportivo universitario. È stata inoltre realizzata una piccola campagna di comunicazione dedicata alla fascia di età più giovane, con messaggi di contrasto agli stereotipi di genere e di promozione di una cultura dello sport rispettosa della diversità.
Nel corso dell’anno verrà poi organizzato un convegno insieme all’Università di Pisa, dedicato proprio alla violenza di genere nello sport e alle migliori pratiche per combatterla. Il Cus Pisa inoltre, ha messo a disposizione il proprio corpo docente per una formazione specifica sul tema. Dal punto di vista istituzionale invece, il Cus Pisa si doterà di una figura Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, con lo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sulle persone tesserate nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi.
“Oggi diamo il via a un percorso di crescita per tutta la comunità sportiva, verso la parità di genere, verso uno sport più giusto e più bello”, dichiara Stefano Pagliara, presidente del Cus Pisa. “I fatti di cronaca, purtroppo quotidiani, impongono una riflessione più profonda. Sentiamo la necessità di fare qualcosa in più. L’ambiente sportivo non è esente da rischi di discriminazioni e violenze, ed è un fatto che le opportunità di carriera non siano pari tra uomini e donne. Per questo abbiamo deciso di mettere in campo una serie di azioni per affrontare e superare gli ostacoli all'equità di genere”. “Vogliamo essere più capaci di prevenire abusi - aggiunge - ma anche di rispondere adeguatamente in caso di emergenze o conflitti. Vogliamo promuovere un ambiente e una cultura dello sport rispettosa delle differenze, inclusiva e orientata al benessere. E vogliamo che le bambine e i bambini che frequentano i nostri spazi si sentano sempre a loro agio e possano praticare lo sport che desiderano con la spensieratezza che richiede la loro età”.
Il torneo di Hockey era dedicato alla memoria di Stefano Messerini, giovane atleta che ha perso la vita in un incidente di montagna. Stefano aveva 26 anni ed era appassionato di Hockey, come il padre Mario e i fratelli Giulio e Pietro, che ancora oggi portano avanti la sua memoria con il loro impegno al CUS Pisa.
Di seguito le squadre vincitrici per ogni categoria:
Under 8: Hc Riva
Under 10: Hc Riva
Under 12: Juvenilia Uras
Under 14: Juvenilia Uras
Un premio speciale è andato a Daniele, l'atleta più giovane, nato nel 2018.
(Fonte Ufficio Stampa CUS).
Per il National Geographic il Perucetus colossus è la terza scoperta scientifica più incredibile del 2023
Il Perucetus colossus è la terza scoperta scientifica più incredibile del 2023, parola di National Geographic. La prestigiosa rivista ha pubblicato pochi giorni fa la classifica delle scoperte più affascinanti realizzate nel 2023 e, tra le 11 citate, il fossile di cetaceo ritrovato in Perù dai paleontologi dell’Università di Pisa occupa il terso gradino del podio.
Nell’articolo del National Geographic si ricorda che “un antico cetaceo chiamato in modo appropriato Perucetus colossus potrebbe essere stato il più grande animale di sempre. Una nuova analisi di ossa fossili di questa antica balena, che solcava le acque lungo la costa del Perù più di 37 milioni di anni fa, suggerisce che l'animale potesse pesare più di 300 tonnellate e misurare 20 metri. Se fosse davvero così pesante come sospettano gli scienziati, sarebbe stato il più grande animale conosciuto mai esistito. Le balene azzurre, anche se più lunghe, intorno ai 30 metri, pesano solo circa 200 tonnellate”.
La scoperta di questo eccezionale cetaceo era stata presentata in un articolo pubblicato sulle pagine di Nature a inizio agosto. I resti dello straordinario animale, un antenato delle balene e dei delfini caratterizzato da ossa grandissime e pesantissime che hanno fatto subito pensare a un mostro marino dalle proporzioni titaniche, sono riaffiorati dal Deserto di Ica, lungo la costa meridionale del Perù e sono stati studiati da un gruppo internazionale di scienziati, con in primo piano i paleontologi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa: il professor Giovanni Bianucci, primo autore e coordinatore della ricerca, il dottorando Marco Merella e il ricercatore Alberto Collareta. Allo studio hanno partecipato anche altri geologi e paleontologi italiani provenienti dalle università di Milano-Bicocca (la ricercatrice Giulia Bosio e la professoressa Elisa Malinverno) e Camerino (i professori Claudio Di Celma e Pietro Paolo Pierantoni), affiancati da ricercatori peruviani e di diverse nazionalità europee. Al cetaceo è stato dato il nome di Perucetus colossus in onore del paese sudamericano in cui è stato rinvenuto e in riferimento alla sua taglia letteralmente colossale.
Percorso sulla conservazione della memoria
Referenti:
Fabrizio Franceschini
Saulle Panizza
Il percorso proposto si svolgerà in presenza nella giornata del 29 aprile 2024 nella tenuta di San Rossore (Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli).
A cura di Anpi, Comunità ebraica, Laboratorio di cultura costituzionale dell’Università di Pisa, Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici dell'Università di Pisa
Primo gruppo: classi terze delle scuole secondarie di primo grado e biennio delle superiori
Secondo gruppo: classi del triennio delle scuole superiori
Il percorso intende coinvolgere i ragazzi sull'importanza di mantenere viva la memoria come strumento di lettura del presente e guida per il futuro.
I due gruppi saranno accolti contemporaneamente, l'uno presso la Sala Gronchi (Tenuta di San Rossore, Viale delle Cascine ,Pisa), e l'altro di fronte alla targa "Pisa non dimentica". Una parte del percorso si svolgerà all'esterno, attraverso un racconto che accompagnerà gli studenti di fronte alla targa, al cippo di Agostino Bragazzi, al luogo in cui furono trucidate le famiglie Scudeller e Davini e alle panchine simbolo del contrasto a qualsiasi forma di violenza e di discriminazione. L'altra parte si svolgerà all'interno della Sala Gronchi, con una parte più seminariale e di confronto, in cui saranno affrontate le tematiche connesse con il principio di eguaglianza e il divieto di discriminazione a partire dall’approvazione delle leggi razziali nel 1938. Il passare del tempo da quegli eventi e il progressivo venir meno dei testimoni diretti rischiano di produrre una memoria alterata. Anche l’uso del linguaggio e i paragoni talora effettuati rischiano di non fare un corretto servizio alla verità storica. Per non parlare dei fenomeni di disinformazione e negazionismo dilaganti nella Rete.
A metà mattinata i due gruppi potranno scambiarsi e completare il percorso.
Per contatti:
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Quantum Jungle - The Dance of the Quanta
29 Aprile 2024
Responsabile del percorso: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Dipartimento di Fisica, Università di Pisa
Il percorso prevede l'esperienza dell'installazione "Quantum Jungle" che dovrebbe essere riproposta, a Pisa, presso l'Aula 131, Edificio C, del Dipartimento di Fisca (Largo Bruno Pontecorvo). La Quantum Jungle è un’installazione artistica interattiva di Robin Baumgarten che visualizza l’affascinante mondo delle particelle quantistiche. Le leggi della Natura per le particelle quantistiche sono molto diverse da ciò di cui noi abbiamo esperienza quotidiana. L’installazione ci mostra la bellezza delle leggi che conosciamo per il nostro Universo, fornendoci una esperienza su grande scala del mondo della fisica quantistica e della computazione quantistica, ora accessibile a tutte/i.
La matematica è il linguaggio della scienza, l'arte è il linguaggio universale dell'umanità. Nella Quantum Jungle i due linguaggi si combinano, cosicché possiamo sperimentare artisticamente le equazioni matematiche che descrivono il comportamento di tutto ciò che ci circonda. La comprensione della scienza richiede un'alfabetizzazione matematica e sperimentale. Nella fisica quantistica la matematica è piuttosto sofisticata e gli esperimenti vengono eseguiti in laboratori specializzati, spesso di non facile accesso. Nel proprio lavoro quotidiano, chi fa fisica quantistica deve pensare in termini matematici. La Quantum Jungle funziona come una specie di traduttore, che integra l'alfabetizzazione formale e sperimentale, aiutandoci a sviluppare un'intuizione dei fenomeni quantistici.
Nella Jungle vedrete vere e proprie simulazioni quantistiche che avvengono su un computer collegato (dietro le quinte) alle molle e ai LED. Le migliaia di LED, molle metalliche ed elettronica all’avanguardia sono specificamente costruite per simulare e visualizzare algoritmi quantistici eseguiti su computer quantistici. L'onda colorata prodotta nella Danza dei Quanti è la visualizzazione di un cosiddetto quantum walk, che illustra come una particella quantistica va in giro nella giungla. Pur essendo una soltanto, la particella quantistica può iniziare la sua danza in una sovrapposizione di più posizioni. Sorprendente no? Ma appunto, le leggi della Natura per le particelle quantistiche sono molto diverse da quelle che sperimentiamo nella nostra vita quotidiana!
Il percorso educativo della Quantum Jungle pensato per la Giornata della Solidarietà include momenti di sperimentazione interattiva dell'installazione e momenti di approfondimento nella forma di domande e risposte sui concetti di base di fisica quantistica e sulle tecnologie quantistiche come qubit e teletrasporto (insomma, un po' come la passaporta nella saga di Harry Potter). Si farà uso di risorse e linguaggi differenti adattati a bambine e bambini dalla scuola dell'infanzia in su, che includono animazioni (come le quantum pills di www.qplaylearn.com), videogiochi (come il tris quantistico), e laboratori virtuali, fino a trattare aspetti formali (solo con studenti delle scuole superiori).
Qualora l'installazione non sia fisicamente accessibile, il laboratorio avrà comunque luogo anche utilizzando video e tutorials della Quantum Jungle.
Credits:
Artista:Robin Baumgarten
Quantum Physicists: Sabrina Maniscalco, Marilù Chiofalo, Caterina Foti, Guillermo García-Pérez, Matteo Rossi, Boris Sokolov, Jorge Yago Malo
Quantum Jungle è realizzata da e con: Università di Pisa, Università di Helsinki, Aalto University, Fondazione Pisa, Fondazione di Palazzo Blu, InstituteQ, Algorithmiq e QPlayLearn.
Per informazioni e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Percorsi didattici del Sistema Museale di Ateneo
Rivista "Beppe a Legge" - edizione 2023/24
L'associazione "Sinistra per... l'Integrazione e le Culture" presenta l'edizione 2023/2024 della rivista "Beppe a Legge".
Il giornalino studentesco destinato alla comunità studentesca dell'area di Giurisprudenza contiene articoli scritti da chi studia nell'area, alcuni giochi e un'utile guida ai diritti degli studenti in sede di esame.
La distribuzione inizierà dal 15 gennaio.