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Comunicati stampa

Creare dei microprocessori in grado di replicare i sistemi di apprendimento biologico, così da rendere l’Intelligenza Artificiale più flessibile, efficiente e sostenibile anche dal punto di vista ambientale. È questa la sfida lanciata da un gruppo internazionale di ricercatori - coordinato dal Neuromorphic AI Lab (NUAI Lab) della UTSA (University of Texas at San Antonio) - di cui fa parte anche Vincenzo Lomonaco, tra i massimi esperti italiani di Continual Learning, ricercatore presso il Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa e tra gli autori dell’articolo “Design principles for lifelong learning AI accelerators”, da poco uscito sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Electronics.

“La fallibilità dell’Intelligenza Artificiale è ancora troppo alta e questo perché l’AI, così come la conosciamo oggi, si basa su sistemi di apprendimento automatico troppo rigidi, che la rendono incapace di affrontare condizioni nuove, non precedentemente incontrate durante il processo di addestramento – spiega Vincenzo Lomonaco – Di fatto, le facciamo apprendere una grande quantità di informazioni tutte insieme, ma ogni volta che emerge una novità su un determinato tema dobbiamo aggiornare il sistema da zero. Tutto ciò, oltre ad essere poco efficiente, ha anche dei costi altissimi, sia in termini economici che ambientali, visto l’elevato consumo di energia e le conseguenti emissioni di CO2 di questi processi”.

Aggiornare un sistema di AI, d’altronde, può arrivare a costare fino a diversi milioni euro. Mentre per avere un’idea dell’impronta ambientale dell’AI basti pensare che, secondo un recente studio dell’Università del Massachusetts, l’addestramento di diversi modelli di intelligenza artificiale di grandi dimensioni può emettere una quantità di anidride carbonica equivalente a cinque volte quella emessa da un’auto americana media durante il suo ciclo di vita, compreso il processo di produzione. 

Una soluzione a tutto ciò, secondo Lomonaco e gli altri ricercatori del Neuromorphic AI Lab - coordinato dalla professoressa Dhireesha Kudithipudi -, è rappresentata dall’Apprendimento Automatico Continuo (noto anche come Continual Learning o Lifelong Learning), che permetterebbe all’AI di assimilare un gran numero di conoscenze in sequenza, senza dimenticare quelle acquisite in precedenza.

“Per realizzare un sistema di apprendimento di questo genere è necessario modificare gli attuali paradigmi computazionali ed eliminare i vincoli infrastrutturali esistenti – prosegue Lomonaco – Per questo, con i colleghi del NUAI Lab di San Antonio, abbiamo gettato le basi di un nuovo sistema di apprendimento incrementale, basato sul co-design hardware-software. Ossia sulla progettazione simultanea di componenti hardware e software, così da dar vita ad un sistema di lifelong learning per l’AI che sia robusto e autonomo. Il tutto basato su algoritmi di nuova generazione che, lavorando in modo più simile all’intelligenza umana, permettono all’Intelligenza Artificiale di accrescere le proprie conoscenze in modo progressivo, più rapido ed efficiente, con consumi che si avvicinano a quelli di una lampadina”.

Creare dei microprocessori in grado di replicare i sistemi di apprendimento biologico, così da rendere l’Intelligenza Artificiale più flessibile, efficiente e sostenibile anche dal punto di vista ambientale. È questa la sfida lanciata da un gruppo internazionale di ricercatori - coordinato dal Neuromorphic AI Lab (NUAI Lab) della UTSA (University of Texas at San Antonio) - di cui fa parte anche Vincenzo Lomonaco, tra i massimi esperti italiani di Continual Learning, ricercatore presso il Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa e tra gli autori dell’articolo “Design principles for lifelong learning AI accelerators”, da poco uscito sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Electronics.

“La fallibilità dell’Intelligenza Artificiale è ancora troppo alta e questo perché l’AI, così come la conosciamo oggi, si basa su sistemi di apprendimento automatico troppo rigidi, che la rendono incapace di affrontare condizioni nuove, non precedentemente incontrate durante il processo di addestramento – spiega Vincenzo Lomonaco – Di fatto, le facciamo apprendere una grande quantità di informazioni tutte insieme, ma ogni volta che emerge una novità su un determinato tema dobbiamo aggiornare il sistema da zero. Tutto ciò, oltre ad essere poco efficiente, ha anche dei costi altissimi, sia in termini economici che ambientali, visto l’elevato consumo di energia e le conseguenti emissioni di CO2 di questi processi”.

 

Vincenzo Lomonaco UniPi

Vincenzo Lomonaco del Dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa

 

Aggiornare un sistema di AI, d’altronde, può arrivare a costare fino a diversi milioni euro. Mentre per avere un’idea dell’impronta ambientale dell’AI basti pensare che, secondo un recente studio dell’Università del Massachusetts, l’addestramento di diversi modelli di intelligenza artificiale di grandi dimensioni può emettere una quantità di anidride carbonica equivalente a cinque volte quella emessa da un’auto americana media durante il suo ciclo di vita, compreso il processo di produzione. 

Una soluzione a tutto ciò, secondo Lomonaco e gli altri ricercatori del Neuromorphic AI Lab - coordinato dalla professoressa Dhireesha Kudithipudi -, è rappresentata dall’Apprendimento Automatico Continuo (noto anche come Continual Learning o Lifelong Learning), che permetterebbe all’AI di assimilare un gran numero di conoscenze in sequenza, senza dimenticare quelle acquisite in precedenza.

 

Vincenzo Lomonaco Antonio Carta Andrea Cossu

Vincenzo Lomonaco assieme ai colleghi del Dipartimento di Informatica, Antonio Carta e Andrea Cossu, con cui collabora attivamente sui temi dell'articolo pubblicato Nature Electronics

 

“Per realizzare un sistema di apprendimento di questo genere è necessario modificare gli attuali paradigmi computazionali ed eliminare i vincoli infrastrutturali esistenti – prosegue Lomonaco – Per questo, con i colleghi del NUAI Lab di San Antonio, abbiamo gettato le basi di un nuovo sistema di apprendimento incrementale, basato sul co-design hardware-software. Ossia sulla progettazione simultanea di componenti hardware e software, così da dar vita ad un sistema di lifelong learning per l’AI che sia robusto e autonomo. Il tutto basato su algoritmi di nuova generazione che, lavorando in modo più simile all’intelligenza umana, permettono all’Intelligenza Artificiale di accrescere le proprie conoscenze in modo progressivo, più rapido ed efficiente, con consumi che si avvicinano a quelli di una lampadina”.

Il Museo di Storia Naturale presenta un percorso dedicato alla formazione di guide ed educatori museali, focalizzato sull’integrazione di pedagogia, psicologia e sul ruolo cruciale del gioco nel processo educativo.
Questo programma si propone di fornire strumenti di conoscenza e di favorire la crescita personale e professionale di coloro che si occupano dell’educazione naturalistica e della mediazione culturale.
L’obiettivo è quello di fornire alle guide, in quanto educatori, strumenti concreti e approfonditi per creare esperienze educative significative e coinvolgenti per i bambini e le bambine che incontrano, influenzando positivamente il loro sviluppo e apprendimento.

Programma:


Giovedì 1 febbraio 2024

dalle ore 9.00 alle ore 13.00

Lo sviluppo psico-cognitivo dai 3 ai 12 anni
Relatrice: Ilaria Barachini
Modulo 1 (codice 202397-24)
Partendo dalle teorie di Jean Piaget sull’evoluzione mentale, questo segmento esplora le tappe dello sviluppo psico-cognitivo dei bambini. L’obiettivo è comprendere le capacità cognitive in evoluzione in diverse fasi dell’infanzia e applicare queste conoscenze alla realizzazione di esperienze educative efficaci.


Lunedì 5 febbraio 2024

dalle ore 14.00 alle ore 18.00

Le relazioni educative e la consapevolezza di sé

Relatrice: Monja Da Riva
Modulo 2a (codice 202398-24)
Basandosi sul lavoro di Eric Berne sull’analisi transazionale e su semplici esercizi di mindfulness, questo incontro approfondisce la dinamica delle relazioni educative. Si esamina come la consapevolezza di sé, insieme alla comprensione delle transazioni umane, possa influenzare positivamente la qualità dell’esperienza educativa e la costruzione di alleanze proficue tra educatori e apprendenti.


Lunedì 12 febbraio 2024

dalle ore 14.00 alle ore 18.00

Le relazioni educative e la consapevolezza di sé
Relatrice: Monja Da Riva
Modulo 2b (codice 202399-24)
Basandosi sul lavoro di Eric Berne sull’analisi transazionale, e su semplici esercizi di mindfulness, questo incontro approfondisce la dinamica delle relazioni educative. Si esamina come la consapevolezza di sé, insieme alla comprensione delle transazioni umane, possa influenzare positivamente la qualità dell’esperienza educativa e la costruzione di alleanze proficue tra educatori e apprendenti.

NB: gli incontri del 5 e del 12 febbraio sono alternativi, si trattano infatti del medesimo modulo ripetuto, poiché dedicato a un numero massimo di 15 partecipanti.

Mercoledì 21 febbraio 2024

dalle ore 14.00 alle ore 18.00

Il ruolo del “gioco” nell’apprendimento
Relatore: Juri Pertichini
Modulo 3 (codice 202400-24)
Le teorie di Lev Vygotsky e il concetto di “zona di sviluppo prossimale” forniscono il fondamento teorico per questo modulo, focalizzato sull’uso del gioco come strumento educativo. Si esplora come il gioco possa favorire lo sviluppo sociale, cognitivo ed emotivo dei bambini, analizzando quali tipi di giochi e attività ludiche siano più adatti a stimolare determinati tipi di apprendimento.

Informazioni:
Il corso è accreditato dall’AIGAE – Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche e riconosce 2 crediti per ogni modulo.
Per ricevere i crediti è necessario partecipare almeno all’80% di ogni modulo.
Ogni modulo è riservato a un numero massimo di 30 partecipanti.

Costi:
Per i soci AIGAE: 1 modulo: euro 17 – 3 moduli: euro 50
Per i non soci AIGAE: 1 modulo: euro 20 – 3 modulo euro 60

Per ulteriori informazioni e iscrizioni contattare la Dott.ssa Angela Dini al numero 050 2212972 dal lunedì al giovedì dalle 9.00 alle 13.00 oppure via mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

La celebre scienziata Maria Skłodowska Curie, due volte premio Nobel (nel 1903 per la fisica e nel 1911 per la chimica) e pioniera della ricerca sulla radioattività e del suo utilizzo a scopo medico, il 30 luglio 1918 giunse a Pisa su invito di Raffaello Nasini, professore di Chimica dell’Università di Pisa. Per tre settimane, insieme a Camillo Porlezza, all’epoca giovane assistente di Nasini, Madame Curie fece dei sopralluoghi in Italia per studiare la radioattività delle principali sorgenti termali e di alcune miniere, cominciando proprio dalla Toscana, dove visitò San Giuliano, Montecatini e Larderello.

 

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L’avventura italiana (e pisana) di Maria Skłodowska Curie è ora raccontata nel documentario "Maria Skłodowska-Curie in Italia. Alla Ricerca del Radio", disponibile sul canale YouTube dell’Ateneo pisano, che sarà presentato il 18 gennaio alle 15, nell'Aula Magna del Dipartimento di Chimica e Chimica industriale (via G. Moruzzi, 13).

Il cortometraggio polacco-italiano di circa 25 minuti è stato realizzato grazie ad un’iniziativa congiunta tra Accademia Polacca delle Scienze di Roma, Istituto di Chimica Organica di Varsavia dell’Accademia Polacca delle Scienze, Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa e Museo biografico di Maria Skłodowska-Curie a Varsavia. Al Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale si sono svolte in parte le riprese e sono stati intervistati la professoressa Valentina Domenici e il professore Lorenzo Di Bari.

‘Il viaggio di Maria Skłodowska Curie in Italia non era molto conosciuto, se non agli storici e agli studiosi della famosa scienziata – racconta Valentina Domenici – sebbene le tracce del suo viaggio in giro per l’Italia sono ricordate da targhe marmoree, come a Montecatini, e da documenti preziosi, come quelli conservati presso il Museo della geotermia di Larderello. Ma ora, grazie al minuzioso lavoro di Marcin Górecki, ricercatore presso l’Accademia Polacca delle Scienze che collabora anche con il nostro Dipartimento, è stato possibile realizzare questo documentario e far conoscere ad un pubblico più ampio la storia di Madame Curie in Italia".

 

Il Sistema Museale di Ateneo ha salutato il 2023 con un numero di visitatori in aumento rispetto al 2022, confermando la tendenza di crescita in tutte le attività museali. In particolare, l’Orto e Museo Botanico ha sfiorato i 100.000 visitatori, il risultato più alto in assoluto mai raggiunto. Seguono il Museo della Grafica e la Gipsoteca di Arte Antica e Antiquarium con quasi 14.000 visitatori ciascuno. Anche gli altri musei hanno aumentato i loro visitatori rispetto all’anno precedente con un totale di 144.807.

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Molto positiva è stata la partecipazione del pubblico agli eventi organizzati dai musei in occasione di iniziative internazionali, nazionali, regionali e del territorio (Notte Europea dei Musei, Notti dell’Archeologia, Amico Museo, Bright Night): si contano infatti 5.000 visitatori per i 128 eventi proposti. Ottimo riscontro anche per gli eventi promossi e organizzati dai musei sia per gli eventi di livello nazionale come il 118° Congresso della Società Botanica Italiana (13-16 settembre 2023), organizzato da Orto e Museo Botanico, sia per quelli di livello internazionale, come il convegno Fashion communication: between tradition and future digital developments (3-5 luglio 2023), organizzato dai professori Alessandro Tosi e Veronica Neri, in collaborazione con l'USI-Università della Svizzera Italiana del quale faceva parte integrante del programma l’inaugurazione della mostra Fashion, Sport, Tourism (5 luglio 2023 - 28 gennaio 2024).

È stato rafforzato il rapporto tra i musei e le famiglie per le quali i musei hanno organizzato attività creative ispirate alle collezioni scientifiche dei musei, e i campi solari, svoltisi durante le vacanze scolastiche in collaborazione con il CUS Pisa. Per fidelizzare il pubblico delle famiglie è stato introdotto alla fine del 2023 il “coupon fedeltà”, nato con l’idea di premiare quelle famiglie che parteciperanno più volte durante l’anno alle attività creative a pagamento, valido per tutto il 2024.

Il 2023 si è chiuso con una novità importante destinata alle scuole: il concorso “L’avventura della scoperta” volto a promuovere i musei e le loro collezioni scientifiche, storiche, artistiche e naturalistiche al pubblico scolastico. Il concorso, che ha avuto adesioni anche al di fuori della provincia di Pisa, avrà la sua conclusione nella giornata di premiazione di martedì 23 aprile 2024 al Teatro Verdi.

È aperto il bando per due progetti di Servizio Civile Universale da svolgere presso l'Università di Pisa:

1) Progetto "EDUCAZIONE, PACE E NONVIOLENZA" presso il Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace (CISP): 5 posti disponibili.

Tutte informazioni sul progetto "Educazione, pace e nonviolenza".

N.B. Martedì 6 febbraio 2024 alle ore 12:00 è in programma un Open Day per presentare il progetto di Servizio civile universale al Cisp. Info sull’open day e iscrizioni al link

2) Progetto "SALUTE E BENESSERE ANIMALE" presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie: 6 posti disponibili.

Tutte le informazioni sul progetto "Salute e benessere animale

Scadenza bando: 22 febbraio 2024, ore 14:00.

I due progetti sono gestiti dal Cesc Project.

Possono presentare domanda i/le giovani tra i 18 e i 28 anni (29 anni non compiuti al momento di presentazione della domanda).

La durata di ogni progetto è di 12 mesi.

Il Servizio Civile Universale prevede un impegno di 25 ore settimanali e ai volontari e alle volontarie verrà corrisposto un compenso mensile di 507,30 euro.

Il Servizio Civile Universale è un’opportunità unica per vivere un anno di arricchimento personale e professionale con un’esperienza di alto valore formativo.

Visita la landing page sul sito del Cesc Project per essere aggiornato/a su tutti gli incontri informativi in programma.

Guarda il video promozionale del Cesc Project.

Per informazioni:
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
Sportello telefonico Infobando:
Dal lunedì al venerdì: 9.30-13:00 / 14:00-17.00
Telefono e Whatsapp: 351 6881486

In occasione della Giornata Internazionale della Luce, la Società Italiana di Fisica (SIF) e la Società Italiana di Ottica e Fotonica (SIOF), promuovono la realizzazione di eventi organizzati dai giovani e dedicati alla loro formazione, come workshop, seminari e giornate di studio, caldeggiando in particolare la partecipazione da parte di studenti dei Corsi di Laurea Magistrale e Dottorato.
Possono fare domanda soci SIF o SIOF, nonché membri di gruppi studenteschi quali quelli della European Physical Society, European Optical Society, Optica, SPIE, IEEE e Associazione Italiana Studenti di Fisica.
Le attività dovranno prevedere l’organizzazione da parte dei proponenti di una giornata in presenza di un ospite del mondo accademico, della ricerca o dell’industria su tematiche inerenti alla Giornata Internazionale della Luce, da svolgersi il 16 maggio o nei giorni immediatamente precedenti/successivi.
L’importo massimo del contributo è di 1500 € per ospiti con affiliazione straniera e 1000 € per ospiti con affiliazione italiana.
La scadenza per la presentazione delle domande è il 7 febbraio 2024.
Leggi il bando.
Per ulteriori informazioni contattare l'indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Diciotto assegni di ricerca per rafforzare i processi di transizione green in Toscana, dall’economia circolare alla gestione del rischio idrogeologico, dalle produzioni ambientalmente sostenibili all’Intelligenza Artificiale per l’efficientamento della produzione industriale, dall’idrogeno verde al vivaismo innovativo sostenibile e intelligente. È questo l’esito del bando della Regione Toscana volto a finanziare assegni di ricerca per progetti di durata biennale, realizzati in collaborazione fra università ed enti di ricerca con la compartecipazione obbligatoria di altri soggetti pubblici o privati.

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Per l’Università di Pisa la Regione Toscana ha finanziato 18 progetti di ricerca, assegnando una quota pubblica di 748.300 euro su un importo complessivo impegnato a favore di tutti i soggetti proponenti di 3.888.700 euro (decreto dirigenziale 23395 del 30 ottobre 2023). Il cofinanziamento da parte degli altri soggetti pubblici o privati è risultato pari a 331.700 euro.

I progetti finanziati provengono dalle diverse aree disciplinari, dalla chimica all’archeologia, dall’informatica all’agraria, dall’ingegneria alla veterinaria, dalla medicina alle scienze naturali.

Il bando – promosso nell'ambito di Giovanisì, il progetto regionale per l'autonomia dei giovani, e finanziato con le risorse sono del Fondo Sociale Europeo+ 2021-2027 (FSE+) – mira a sostenere attività di ricerca applicativa, ovvero percorsi di alta formazione tramite la ricerca, con l’obiettivo di qualificare con innovative competenze teoriche e applicative le giovani e i giovani assegnisti che prenderanno parte ai progetti, aumentandone l’occupabilità in settori strategici per lo sviluppo regionale.

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Per i giovani ricercatori ci sono 18 bandi per assegni di ricerca ancora aperti e disponibili sul sito dell’Università di Pisa. Per chi volesse partecipare c’è tempo fino al 22 gennaio.

Elenco progetti finanziati UNIPI

Sviluppo ed ottimizzazione di un Composto ORganico per la correzione dei difetti del PELLame (CORPELL)
Centro di Ricerca "E. Piaggio"
Responsabile scientifico: Giovanni Vozzi
Ente cofinanziatore: KLF ELEKTROCHIMICA

Sviluppo di una piattaforma per studi clinici in silico con applicazione alla progettazione e alla emulazione di dispositivi di stimolazione cardiaca (SICARDIO)
Centro di Ricerca "E. Piaggio"
Responsabile scientifico: Alessandro Tognetti
Ente cofinanziatore: CNR-IFC

Sviluppo di Modelli digitali e procedure di progettazione light-WEIGHT di veicoli (DIGIMOTO)
Centro per l'Integrazione della Strumentazione scientifica dell'Università di Pisa (CISUP)
Responsabile scientifico: Francesco Frendo
Ente cofinanziatore: PIAGGIO & C. S.p.A.

Studio del comportamento e gestione sostenibile dei fitofagi del vigneto (COMGEVI)
Centro Ricerche Agro-ambientali "E. Avanzi"
Responsabile scientifico: Giovanni Benelli
Ente cofinanziatore: Antinori Società Agricola a r.l.

Test immunologico ad alta sensibilità per la diagnosi e il follow-up della Miastenia Gravis (SOLAR)
Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia
Responsabile scientifico: Laura Caponi
Ente cofinanziatore: Società bioMérieux Italia Spa

Membrane polimeriche a scambio anionico per la produzione di idrogeno verde (MOVE)
Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale
Responsabile scientifico: Elisa Martinelli
Ente cofinanziatore: Enapter s.r.l

PRocessi Innovativi Sostenibili per la valorizzazione circolare di MAteriali di scarto (PRISMA)
Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale
Responsabile scientifico: Anna Maria Raspolli Galletti
Ente cofinanziatore: ARCHA Sr.l.

Archeologia della MOntagna per lo Sviluppo ecoSostenibile (ArchMOSS)
Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere
Responsabile scientifico: Gabriele Gattiglia
Ente cofinanziatore: Regionale delle Alpi Apuane

Intelligenza artificiale per l’efficientamento della produzione industriale di componenti per motori ad alte prestazioni (EPICMAP)
Dipartimento di Informatica
Responsabile scientifico: Vincenzo Gervasi
Ente cofinanziatore: Asso Werke SpA

“Cloud Advisor: Intelligenza Artificiale per l’Ottimizzazione di Processi Cloud” (CLOUDADV)
Dipartimento di Informatica
Responsabile scientifico: Vincenzo Lomonaco
Ente cofinanziatore: SINTRA CONSULTING

Mechanical DESign and TestINg methodologies for HYdrogen centrifugal compressors (DESTINHY)
Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale
Responsabile scientifico: Leonardo Bertini
Ente cofinanziatore: Nuovo Pignone Tecnologie s.r.l.

Massimizzazione del recupero di nutrienti dagli impianti di trattamento delle acque reflue nella conferenza territoriale n. 1 “Toscana Nord” (RENUTRIT)
Dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni
Responsabile scientifico: Renato Iannelli
Ente cofinanziatore: GAIA SpA

Gestione del rischio idrogeologico: monitoraggio urbano per la resilienza e la sostenibilità (GRIMURS)
Dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni
Responsabile scientifico: Luisa Santini
Ente cofinanziatore: Comune di San Giuliano Terme

Optical Event Based Sensor for High-Speed Embedded Digital Cameras (ANDROMEDA)
Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione
Responsabile scientifico: Luca Fanucci
Ente cofinanziatore: Alkeria srl

Vivaismo INnovativo SosTEnibile e INtelligente: utilizzo di sensoristica avanzata per una gestione fitopatologica di precisione (VINSTEIN)
Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali
Responsabile scientifico: Lorenzo Cotrozzi
Enti cofinanziatori: Zelari Piante, TOS.CO.VIT, IRET

CoNtrollo di AcleEs taiWanensis, punTeruOlo Nero dannoso per il fico (NEWTON)
Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali
Responsabile scientifico: Barbara Conti
Ente cofinanziatore: Associazione Produttori Fichi Secchi di Carmignano Ets (APFSC)

Mitigazione degli effetti degli emungimenti e dei cambiamenti climatici nelle pianure costiere con l’utilizzo di data science (FENICE)
Dipartimento di Scienze della Terra
Responsabile scientifico: Monica Bini
Enti cofinanziatori: Consorzio di Bonifica Bassa 4 Basso Valdarno, Terrelogiche srl

Benessere animale negli allevamenti ovini in regime di co-Esistenza con il Lupo: Applicazione di tecnologie digitali (BELA)
Dipartimento di Scienze Veterinarie
Responsabile scientifico: Antonio Felicioli
Ente cofinanziatore: Agrofauna S.r.l.s.

IMG_20231218_113237-768x1024.jpgUn bellissimo traguardo per Enki Rami (foto) che il 18 dicembre scorso presso la sede centrale del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa si è laureata in Scienze del servizio sociale . La neo-dottoressa, immatricolata nel 2020 al corso di laurea, ha discusso una tesi su “La disabilità tra barriere fisiche, culturali e istituzionali”. La Commissione di laurea, presieduta dal professor Antonio Aiello, era composta dal professor Lorenzo Viviani e dalle professoresse Sonia Paone, Lavinia Vizzoni e Silvia Cervia che è stata anche relatrice della tesi.

“Sono molto soddisfatta del mio percorso di studi, rivelatosi spesso impegnativo come per qualsiasi studente ma con difficoltà aggiuntive, che sono riuscita a superare con determinazione e con l’aiuto di famiglia e amici - ha detto la neodottoressa Rami - Questo traguardo mi ha permesso di realizzare uno dei miei obbiettivi dimostrando che la disabilità non deve impedire di inseguire i propri sogni e le proprie ambizioni.

In tutto il suo percorso universitario, prima come studentessa di corsi singoli e poi, dal 2020, come iscritta al corso di laurea, Enki è stata affiancata dall’Ufficio Servizi per l’Inclusione di studenti con Disabilità (USID) che le ha fornito tutoraggio, accompagnamento alle lezioni e supporto nella comunicazione con i docenti.

“La storia di Enki è di grande incoraggiamento per tutti coloro che hanno paura di non farcela. Dopo le scuole superiori Enki non credeva di poter continuare gli studi, poi con il tempo e con l'aiuto di chi le stava accanto, ha deciso di rimettersi in gioco – racconta il professore Luca Fanucci Delegato per l'inclusione degli Studenti e del Personale con disbailità e DSA - Iniziare con i corsi singoli le ha permesso di muoversi con gradualità e misurarsi sulle sue forze. L'esperimento le ha fatto capire che poteva farcela, e con tanto entusiasmo e gioia si è immatricolata al corso di laurea, svolgendo un percorso accademico netto e superando gli esami velocemente e con ottimi risultati”.

“L’inclusività e l’accoglienza sono due valori fondanti della comunità dei nostri corsi di laurea in Servizio Sociale – commenta il professore Aiello - Enki ha sempre trovato nella componente docente il più ampio ascolto nelle sue diverse abilità, e diverse capacità, nell’interpretare al meglio il suo ruolo di studentessa, sempre attenta, presente, curiosa ed interessata. Il ruolo dell’USID è stato fondamentale in questi tre anni!”.

Attualmente l’USID, sta seguendo più di 150 studenti e studentesse in tutta l’Università e sostiene con servizi dedicati come il tutoraggio a lezione, l’accompagnamento da e verso le strutture universitarie, disbrigo di pratiche amministrative e molto altro.

 

Data: 29 aprile 2024
Relatrice: prof.ssa Giovanna Pizzanelli, Dipartimento di Scienze Politiche
Incontro in presenza destinato agli Istituti Superiori.

Le controversie che chiamano in causa le istituzioni e le imprese ritenute responsabili del mancato o scarso impegno per la lotta ai cambiamenti climatici hanno conosciuto una progressiva espansione in seguito al 2015, anno di adozione dell’Accordo di Parigi, che mira al contenimento dell’innalzamento della temperatura media del pianeta, e anno a cui risalgono le due note decisioni del caso Urgenda nei Paesi Bassi e del caso Leghari in Pakistan.
A livello internazionale, l’attenzione per il fenomeno dei cambiamenti climatici non è certo recente, posto che la Convenzione quadro sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite risale al 1992 e, da allora, stante il meccanismo nella stessa previsto, si sono svolte periodicamente le c.d. COP (conference of the parties) al fine di verificare l’applicazione della Convenzione e mettere a punto strumenti adeguati ad assicurare che le concentrazioni nell’atmosfera di gas a effetto serra si stabilizzino a un livello che impedisca perturbazioni pericolose del sistema climatico.
Con riferimento al sistema giuridico italiano, l’espressa menzione tra i principi fondativi della Repubblica del dovere di protezione dell’ambiente, anche in funzione di tutela delle generazioni future, introdotto in forza della modifica costituzionale del 2022, impegna il legislatore in una proiezione di medio-lungo periodo delle politiche ambientali e potrebbe costituire le basi per l’apertura a una nuova frontiera della giustizia ambientale, quella climatica, che in altri Paesi è spesso rappresentata dalle istanze di tutela sollevate dalle fasce più giovani della popolazione che lamentano l’inazione dei decisori politici rispetto alle sfide imposte dalle conseguenze negative causate dai cambiamenti climatici.
Il fenomeno del contenzioso climatico, quale ultima frontiera dell’attivismo ambientale, solleva, tuttavia, questioni giuridiche importanti, soprattutto in tema di sussistenza della legittimazione ad agire, sulla possibile violazione del principio della separazione dei poteri e sulla possibilità che il giudice possa imporre scelte politiche al legislatore anche alla luce delle indicazioni che vengono dalla scienza, mettendo in luce la necessità che gli Stati si facciano carico della dimensione globale del fenomeno del cambiamento climatico e che mettano in opera strumenti in grado, quantomeno, di mitigarlo. Ma il fenomeno solleva altresì una questione educativa: spinge a promuovere cambiamenti sostanziali nelle condotte degli operatori industriali e nelle mosse del decisore politico, così come a creare una consapevolezza civica sull’impatto delle attività antropiche sui cambiamenti climatici.
Su queste, tra le altre questioni, l’incontro intende proporre una riflessione, al fine di promuovere la cultura ambientale e della sostenibilità.

Per informazioni e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

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