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Comunicati stampa

Passa da Pisa la formazione linguistica degli insegnanti della scuola primaria toscana. Lo scorso 27 giugno il Centro Linguistico Interdipartimentale dell'Università di Pisa ha stipulato una convenzione con l'ANSAS (l'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica – ex INDIRE), in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale di Firenze, che prevede la certificazione delle conoscenze linguistiche (inglese B1) per 194 insegnanti della scuola primaria provenienti da tutta la Toscana. Le prove per la certificazione sono state precedute da seminari brevi, preparatori al superamento del test.

Il CLI di Pisa collabora con l'USR di Firenze sin dal 2005 per la formazione e la certificazione del personale docente e, nel corso degli anni, ha curato anche la formazione linguistica del personale amministrativo degli Uffici Scolastici Provinciali. Il successo reiterato di anno in anno e le manifestazioni sempre più entusiaste da parte dei corsisti hanno spinto nel 2012 l'USR (nella figura del dott. Tommaso Amerighi) ad adoperarsi non solo per far sì che tutti i corsisti della Toscana venissero convogliati su Pisa, ma anche per mantenere viva la tradizione dei seminari. Tali seminari, presenti infatti nelle precedenti edizioni, sono stati soppressi nel 2012 ovunque, tranne che in Toscana, e questo grazie anche al successo riscosso dal CLI pisano.

L'USR ha già dato notizia che anche per il 2012 sono giunte le prime manifestazioni di apprezzamento sia per l'organizzazione delle attività, che ha coinvolto tutto il personale del CLI, sia per l'operato delle insegnanti (Joanne Spataro, Jane Erkkila e Ida Brucciani) che hanno curato i seminari e la valutazione. Sono già stati avviati i lavori per la realizzazione della prossima tornata di certificazioni che dovrebbe aver luogo nel dicembre 2012.

Sono otto i corsi di laurea magistrale che l'Università di Pisa proporrà in inglese nell'anno accademico 2012-2013. Cinque sono le novità, mentre tre sono i corsi che erano già presenti lo scorso anno accademico. Sei sono ad accesso libero e due ad accesso programmato. Tre sono in collaborazione con la Scuola Superiore Sant'Anna.

Quattro corsi fanno parte dell'area di ingegneria: Aerospace Engineering, presidente Mariano Andrenucci; Computer Engineering e Embedded Computing Systems, presidente Gigliola Vaglini; Nuclear Engineering, presidente Walter Ambrosini. Tre di informatica sono legati alla facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali: Computer Science, presidente Francesco Romani; Computer Science and Networking, presidente Marco Vanneschi; Business Informatics, presidente Antonio Albano. L'ultimo è di Economia: Economics, presidente Pier Mario Pacini. Nel settore economico, vi è inoltre il consolidato Master in Business Administration, diretto da Marco Allegrini, che nelle precedenti edizioni ha avuto il 90% di studenti stranieri provenienti da 38 diversi Paesi.

L'offerta didattica in inglese dell'Ateneo pisano è stata presentata giovedì 12 luglio 2012, a Palazzo alla Giornata, dal rettore Massimo Augello, dal prorettore vicario Nicoletta De Francesco, dai prorettori per l'Internazionalizzazione, Alessandra Guidi, e per la Didattica, Paolo Mancarella, dal delegato per l'Internazionalizzazione, Marco Guidi, e dai presidenti dei corsi di laurea.

"A Pisa – ha detto il rettore – non intendiamo seguire la strada del Politecnico di Milano, che proporrà lauree magistrali interamente in lingua a partire dal 2014, anche se vogliamo incrementare la nostra offerta formativa in inglese, sia per poter attrarre più studenti e docenti dall'estero, sia per permettere ai nostri studenti di perfezionarsi nell'uso delle lingue. È questo un aspetto importante di quel percorso concreto di internazionalizzazione che è stato da subito tra gli obiettivi prioritari del programma di governo e che ci sta regalando diverse soddisfazioni. Ricordo che solo pochi giorni fa l'agenzia di rating internazionale QS ha conferito all'Università di Pisa quattro stelle, con punte di cinque nelle aree della ricerca, dell'innovazione tecnologica e dell'accesso agli studi, dopo un approfondito audit sulle principali attività dell'Ateneo, e che la "QS World University Rankings by Subject" ha classificato tra le prime 200 al mondo ben 11 delle nostre discipline, dalla fisica (che è al 49° posto nel mondo) alle lingue moderne, dalla chimica alla farmacia, dalla geografia all'informatica, dall'ingegneria chimica ed elettrica alla matematica, dalla medicina alla statistica".

Il prorettore Alessandra Guidi e il delegato Marco Guidi hanno poi precisato che l'offerta formativa dell'Ateneo in inglese non si limita agli otto corsi di laurea e al master MBA, ma comprende anche segmenti di diversi corsi di laurea dei diversi settori disciplinari, semestri in lingua alle facoltà di Agraria, Lettere, Scienze MFN e Veterinaria, summer school a Lettere, Medicina, Scienze MFN e Veterinaria.

Il prorettore per la Didattica, Paolo Mancarella, ha infine ricordato che anche per quanto riguarda i corsi di laurea magistrale in lingua inglese, come per tutti gli altri, i termini normali per procedere con l'immatricolazione vanno dal 30 luglio al 31 dicembre, ma che per verificare tempistiche e modalità è sempre consigliabile consultare i siti dei singoli corsi".

Lunedì, 23 Luglio 2012 09:50

«La mia Hong Kong»

Ha vissuto sei mesi a Hong Kong, ha studiato il cinese e fatto ricerche per la sua tesi, visitando luoghi lontani e imparando a conoscere la cultura dell'Estremo Oriente. Enrico Santus, 25 anni, laureando in Linguistica dell'Università di Pisa, è appena tornato dalla Cina e, entusiasta dell'esperienza, racconta i suoi mesi trascorsi all'estero grazie al progetto MULTI "Multilingualism and Multiculturalism", il programma di scambio che ha come obiettivo la mobilità Europa-Asia.

Il progetto MULTI permettere a studenti di laurea magistrale, dottorandi, post-doc e docenti di trascorrere un periodo di studio in una delle istituzioni del Sud-est asiatico che partecipano al progetto. Per il soggiorno si usufruisce di una borsa di studio, pagamento del viaggio, iscrizione gratuita presso l'Università ospitante, assicurazione sanitaria e corsi di lingua. Il responsabile a Pisa del progetto MULTI è il professor Alessandro Lenci, coadiuvato dalla professoressa Giovanna Marotta. "Oltre a numerosi atenei europei, al progetto partecipano le università di Hong Kong, Taipei, Macao, Singapore e Brunei", spiega il professor Lenci. "Questo anno accademico sono partiti da Pisa, tutti destinazione Hong Kong, tre studenti magistrali, un dottorando, due post-doc e un docente, mentre un altro dottorando si è recato a Singapore. Sono arrivati dall'Oriente quattro studenti e un docente da Taiwan, e un altro studente da Macao. Tutti gli studenti in arrivo sono stati regolarmente iscritti ai corsi di laurea dell'Ateneo, hanno frequentato lezioni e acquisito crediti agli esami. Anche gli studenti pisani hanno acquisito crediti formativi in Asia, poi riconosciuti al loro ritorno".

Per l'anno accademico 2012/2013 sono in partenza da Pisa tre studenti per Macao, Singapore e Taiwan, mentre arriveranno uno studente da Singapore e uno da Macao. Il prossimo bando verrà annunciato sul sito del progetto (www.em-multi.eu) nell'autunno del 2012.

 

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La mia Hong Kong 
di Enrico Santus 

Enrico SantusIn questi anni di studio universitario, ho avuto la fortuna di vivere in diversi Paesi grazie anche ai programmi di scambio finanziati dall'Unione Europea e offerti dall'Università di Pisa. Devo ammettere, però, che mai avrei immaginato di trasferirmi in Asia e, tantomeno, a Hong Kong.

Quando presentai la domanda per la borsa, ricordo che a malapena sapevo dove si trovava Hong Kong, sebbene conoscessi tutti gli avvenimenti legati alla colonizzazione e all'handover del 1997. Una volta uscite le graduatorie, compresi che qualcosa sarebbe cambiato nella mia vita: un'esperienza all'estero, infatti, segna sempre profondamente, ma ancor più profondamente segna se l'estero è l'Estremo Oriente. Un luogo distante non solo nello spazio, ma anche nel modo di pensare e nella lingua; un luogo che per essere compreso appieno necessita di una mente sgombra dei pregiudizi e preconcetti legati alla cultura d'origine. Si riscopre così il significato di ogni senso: il gusto, nei cinque sapori tipici dei piatti cinesi; l'olfatto, nei profumi di radici, spezie e salse nuove; l'udito, nei toni che distinguono il "ma" che significa "madre" dal "ma" che significa "cavallo"; la vista, nei gesti e nelle espressioni delle persone, ma anche nella varietà dei luoghi.

In sei mesi ho avuto la possibilità di esperire tutto questo e molto altro, mentre imparavo a balbettare qualcosa in cinese, conducevo le ricerche per la tesi presso l'Hong Kong Polytechnic University (sotto la supervisione del professor Alessandro Lenci e con l'aiuto della professoressa Lu Qin) e – quando riuscivo – viaggiavo.

Hong Kong Ho avuto, poi, la fortuna di conoscere persone provenienti da tutto il mondo, sebbene abbia per lo più optato per la frequentazione di autoctoni, sia nel campo accademico che al di fuori di esso. Ciò mi ha aiutato a comprenderne il pensiero, imparando – ad esempio – che per i cinesi è fondamentale non agitare l'acqua prima di berla (perché, altrimenti, provocherebbe il mal di pancia) ed è di primaria importanza non sedersi laddove era seduto qualcun altro finché il posto non si sia completamente raffreddato. Sciocchezze, certo. Ma molto significative nella loro cultura popolare.

Oltre a ciò, non ho potuto non notare, poi, quanto nell'ambito accademico (non più che in quelli culturale, amministrativo ed economico) sia ancora forte l'impronta inglese: un'organizzazione precisa accompagnata da una grande quantità di servizi da una parte, una burocrazia "meccanica" e poco abile nell'affrontare eventuali eccezioni dall'altra.

Hong Kong Hong Kong, inoltre, è un'area particolarmente interessante per chi si occupa di politica e diritti civili: dopo il ritorno come regione amministrativa autonoma (SAR) sotto la Cina, nella città si è aperto un forte dibattito su questi argomenti che ha avuto come conseguenza una grande sensibilizzazione della gente. Anche questo non poteva che sconvolgermi: il 23 marzo scorso, mentre passeggiavo per il campus, il mio sguardo è stato attratto da una lunga coda di persone; stavano attendendo ordinatamente di votare scheda bianca per manifestare il proprio dissenso nei confronti dei candidati imposti dalla Cina (il tutto, nonostante ciò non avrebbe in alcun modo influenzato l'elezione ufficiale che si sarebbe tenuta il giorno successivo, con un corpo elettorale di appena 1.200 persone su 8 milioni di abitanti). Oltre 220mila persone davano un esempio di democrazia capace di mettere nell'imbarazzo il governo cinese, obbligando alcuni giornali a censurare l'accaduto o mentire palesemente.

Insomma, è stata un'esperienza indimenticabile che, se è vero che ha rallentato in qualche modo la scrittura della mia tesi, ha certamente contribuito alla formazione della mia persona, se non addirittura alla definizione della mia identità, valendo perciò molto più del cosiddetto "tempo perso".

Ne hanno parlato: 
Tirreno Pisa
Unità Toscana
TirrenoPisa.it 
OgniSette.it 

Terremoto in EmiliaUn lungo sciame sismico ha recentemente colpito la Pianura Padana e i territori circostanti provocando lutti alle famiglie e danni consistenti all'economia e agli edifici. Fra questi ci sono l'Università di Ferrara e la sua comunità di studenti, docenti e cittadini.

La CRUI esprime cordoglio e partecipazione per le popolazioni colpite e istituisce il fondo Università Emergenza Terremoto, facendo appello agli Atenei e al personale docente e tecnico-amministrativo delle Università italiane perché partecipino a una raccolta di risorse per la ricostruzione degli edifici danneggiati dell'Università di Ferrara. L'IBAN del conto sul quale versare il proprio contributo è IT 49 X 02008 05154 000102149831.

Inoltre, ormai da settimane gli ingegneri del consorzio interuniversitario ReLUIS (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica) sono al lavoro nelle zone colpite dal sisma. Provenienti da più di 40 Atenei italiani ed esperti nella valutazione e nella riduzione della vulnerabilità e del rischio, i volontari della ReLuis coadiuvano attivamene l'azione del Dipartimento della Protezione Civile.

A supporto di questa attività la Conferenza dei Rettori sta sensibilizzando gli studiosi di eventi sismici delle Università e dei Centri di Ricerca perché contattino la ReLUIS e diano la propria disponibilità a partecipare alle attività di misurazione e programmazione degli interventi nelle zone colpite dal sisma. (Ufficio stampa CRUI)

perfra6Più leggera, ergonomica e dunque maneggevole. Si presenta così la "ET5", la nuova monoposto dell'Università di Pisa che rappresenterà l'Ateneo nelle prossime gare della Formula Student, a cominciare da quella internazionale che si svolgerà sullo storico circuito di Hockenheim nella prima settimana di agosto. La vettura, la quinta ideata e costruita dal team universitario di Pisa, è stata "svelata" al pubblico venerdì 20 luglio 2012, nell'atrio di Palazzo Vitelli, alla presenza del rettore Massimo Augello, del prorettore vicario, Nicoletta De Francesco, del direttore del nuovo dipartimento di Ingegneria dell'energia dei processi e dei sistemi, Marco Raugi, e del capo progetto, Andrea Mascellani. I piloti sono Mario Bertolotti, Tommaso Castellani e Duccio Bartolini, studenti di Ingegneria, e Lorenzo Marino, studente di Agraria.

Per la prima volta, la monoposto dell'Università di Pisa arriva al battesimo ufficiale con alle spalle un'intensa attività di test svolti nell'area dei nuovi Navicelli per verificarne l'affidabilità e trovare il giusto assetto da corsa. A livello tecnico, la vettura riprende il modello dello scorso anno, con importanti miglioramenti. La "ET5" è stata alleggerita di 10 chilogrammi, in modo da far scendere il peso complessivo ben sotto i 200 chili. Sono state studiate nuove soluzioni ergonomiche, che agevolano i piloti nella facilità di guida, e notevolmente migliorate le parti relative all'elettronica, alla mappatura del motore e all'assetto.

E-team

La monoposto ha un motore Aprilia SXV della Piaggio, con potenza di 65 cavalli e capacità di accelerazione da 0 a 100 chilometri in 4 secondi. Ha un telaio in tubi di acciaio adattato per la stagione dalla C.M. Citi e componenti superleggeri - cerchi in magnesio, carene, sospensioni e semiassi in carbonio - progettati dagli studenti e realizzati da Brusa Meccaniche, Mach3 srl e Costruzioni Novicrom. È inoltre dotata di cambio pneumatico e telemetria bidirezionale. I test sono effettuati grazie agli automezzi messi a disposizione da Liberty Rentals.
Il progetto dell'E-Team (www.eteamsquadracorse.it) è nato nel 2008. Nel corso degli anni, ai 34 elementi provenienti da Ingegneria si sono aggiunti studenti delle facoltà di Economia, Giurisprudenza, Lettere, Lingue e Scienze politiche, le cui competenze sono fondamentali perché, ai fini delle gare, la squadra non è chiamata solo a progettare e costruire la vettura, ma anche ad affrontare i problemi legati alla ricerca e gestione delle risorse economiche, al marketing, alle pubbliche relazioni e alla comunicazione. Quest'anno la squadra è composta da 15 studenti di diverse facoltà scientifiche e umanistiche.

E-team 5Il debutto in pista della monoposto risale al 2008, sul circuito di Fiorano, in una gara internazionale di Formula SAE Italy: la ET1 si classifica prima tra le debuttanti e terza tra le squadre italiane alla gara di durata. L'anno successivo il battesimo internazionale, con la ET2ev che prende parte alla Formula Student Germany, sullo storico circuito di Hockenheim, insieme ad altre 78 squadre provenienti dalle università di ogni parte del mondo, piazzandosi al decimo posto nella prova statica del cost report. Nella successiva gara della Formula SAE Italy, che si svolge all'autodromo di Varano de' Melegari, la monoposto dell'Ateneo pisano ottiene il secondo posto tra le italiane e il dodicesimo su 39 team internazionali partecipanti. Nel 2010 la squadra pisana raggiunge il primo posto tra le italiane e nel 2011 si conferma al vertice tra i team italiani e in ottima posizione nella classifica mondiale. Il programma del 2012 prevede la partecipazione alla Formula Student Germany nella prima settimana di agosto e alla Formula SAE Italy in settembre.

Gli obiettivi raggiunti in questi anni vanno oltre i pur eccellenti risultati in ambito sportivo. Il progetto E-Team rappresenta infatti una palestra formativa in cui si deve progettare e realizzare, in tempi brevi, un prodotto tecnologicamente avanzato e che abbia una concreta verifica sul campo con la partecipazione alle gare. Un laboratorio per imparare attraverso la competizione, dunque, e un'opportunità preziosa per i giovani studenti che desiderano lavorare nelle più prestigiose case automobilistiche e motoristiche italiane ed estere.

Ne hanno parlato:
QN
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
RepubblicaFirenze.it
PisaNotizie.it
PisaInformaFlash.it
TirrenoPisa.it
NazionePisa.it 

TG:
RTV38 

robot FACEInfluenzati da cinema e cartoni animati, quando pensiamo a un robot, viene subito in mente un umanoide di metallo o plastica, con arti dai movimenti meccanici e forme molto stilizzate. Nei laboratori dell'Università di Pisa, invece, un team di ricercatori del Centro "E. Piaggio", in collaborazione con un ricercatore statunitense, ha dato vita a un robot dalle fattezze umane, un androide di genere femminile con il volto che si ispira a quello della moglie di uno dei ricercatori coinvolti nell'esperimento, capace di riprodurre le espressioni facciali e interagire con l'uomo.

Il sistema integrato si chiama FACE (Facial Automaton for Conveying Emotions) ed è stato creato dal Faceteam, il gruppo di ricerca del Centro "E. Piaggio" diretto dal professor Danilo De Rossi, e a cui lavorano Daniele Mazzei, con il ruolo di Technical Leader, e i dottorandi Nicole Lazzeri e Abolfazl Zaraki. Lo studio dei ricercatori è partito da una domanda precisa: ora che sono realizzabili robot umanoidi con capacità sociali, come ci relazioniamo noi con queste entità? Siamo in grado di percepire le emozioni che questi cercano di trasferirci? Le accettiamo?

robot FACECome prima applicazione pratica, il sistema è stato utilizzato in collaborazione con la Fondazione Stella Maris per un esperimento condotto su bambini affetti da autismo, chiamati a interpretare le espressioni facciali del robot sotto la guida di un terapista: "I bambini vengono invitati a riconoscere le emozioni espresse dal volto della loro interlocutrice robotica, per poi imitarle", spiega Daniele Mazzei. "Con i dati raccolti dal sistema integrato – che saranno analizzati da un altro gruppo di ricercatori del Centro Piaggio guidati dall'ingegner Pasquale Scilingo - stiamo studiando le reazioni esplicite e non dei soggetti durante l'interazione con il robot. In questo modo sarà possibile fornire ai terapisti gli input necessari alla definizione e ottimizzazione del protocollo riabilitativo basato sull'imitazione e sulla reciprocità sociale ed emotiva".

robot FACEPer generare espressioni realistiche nei robot, i ricercatori hanno inventato HEFES (Hybrid Engine for Facial Expressions Synthesis), un motore di animazione facciale che riesce a riprodurre movimenti, mimiche e smorfie caratteristici di diversi stati d'animo, come paura, disgusto o stupore. "Il robot è molto funzionale a questo tipo di terapia perché permette di riprodurre in modo ripetitivo e stereotipato espressioni facciali senza rompere il connubio che c'è fra terapista e bambino, cosa che un attore non può fare", aggiunge Mazzei. "Data la natura artificiale del sistema, la comunicazione risulta nettamente semplificata e ridotta rispetto a quella umana e il soggetto affetto da autismo può concentrarsi su un numero limitato e facilmente riproducibile di espressioni emotive".

La ricerca del Centro "E. Piaggio" ha già avuto un buon riscontro sulla stampa scientifica internazionale, dove FACE è stato presentato come un sistema in grado di superare quello che all'inizio degli anni settanta fu teorizzato come "the uncanny valley principle", la sensazione di turbamento e inquietudine generati da un robot le cui sembianze sono umane, ma non abbastanza da trasmettere empatia a chi interagisce con lui, inducendo così disagio.

Foto e video del progetto sono disponibili sul sito www.faceteam.it 

Ne hanno parlato: 
Panorama
Corriere della Sera 
Nazione Pisa 
Corriere Toscana 
QN
AGI
ASCA 
InToscana.it
NazionePisa.it 
TirrenoPisa.it 
IlFattoQuotidiano.it
PisaNotizie.it 
PisaInformaFlash.it 
GazzettadelSud.it
Tirreno Pisa 
Avvenire 

TG:
RTV38 

nature SLA1Un team di ricercatori italiani e di varie nazionalità nord americane ed europee ha scoperto il legame tra SLA e il gene codificante per Profilina 1. Lo studio è stato condotto dal consorzio guidato dal professor John E. Landers del dipartimento di Neurologia dell'Università del Massachusetts con la collaborazione di due istituti scientifici di eccellenza milanesi e del contributo clinico del professor Gabriele Siciliano dell'Università di Pisa. Infatti, è presso il Centro per le Malattie neuromuscolari dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana e dipartimento di Neuroscienze che sono stati seguiti alcuni dei casi in cui è stato possibile arrivare a questa importante scoperta che apre una nuova prospettiva nella comprensione dei meccanismi patogenetici, finora non del tutto noti, della SLA.

Alla scoperta, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature, hanno contribuito in modo determinante il professor Vincenzo Silani e il dottor Nicola Ticozzi unitamente a Antonia Ratti e Cinzia Tiloca dell'IRCCS Istituto Auxologico Italiano – Università degli Studi di Milano, Centro "Dino Ferrari", con Claudia Fallini ora all'Emory University di Atlanta e l'apporto decisivo fornito di Cinzia Gellera e Franco Taroni della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico "Carlo Besta". La ricerca è stata realizzata grazie al sostegno di AriSLA (Fondazione italiana di ricerca per la SLA) nell'ambito del progetto ExomeFALS.

La SLA è una malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni (le cellule del sistema nervoso che comandano i muscoli), determinando la paralisi progressiva di tutta la muscolatura scheletrica. Per questa malattia, nota anche al grande pubblico per avere colpito famosi atleti e calciatori, non esiste, a tutt'oggi, terapia efficace. Utilizzando una tecnologia innovativa chiamata "exome sequencing", che consente di sequenziare le regioni codificanti dell'intero genoma, i ricercatori hanno scoperto che il 2-3% di tutti i pazienti affetti da una forma genetica di SLA risultano portatori di mutazioni nel gene PFN1 che nelle cellule codifica per la proteina Profilina 1.

Gabriele SicilianoL'aver fatto luce su questo nuovo meccanismo di malattia permette di aggiungere un ulteriore tassello nel mosaico dei fattori che sono alla base di questa patologia. "In tal senso - aggiunge il professor Gabriele Siciliano - il ruolo del gruppo a Pisa è stato anche quello di verificare l'influenza di possibili condizioni abitudinarie e di stile di vita, fattori considerati acquisiti, quali elementi in grado di intersecare il loro effetto patogenetico sulle componenti genetiche alla base della malattia. Tra questi, i ricercatori del dipartimento di Neuroscienze hanno puntato l'attenzione sull'esercizio fisico, già chiamato in causa a tal proposito, verificando quali possano essere i margini tra gli effetti sicuramente positivi e quelli, al contrario, che possono risultare sfavorevoli in un sistema cellulare in qualche modo indebolito dalla mutazione genetica, come appunto nella SLA. Conoscenze, queste, che potranno avere importanti implicazioni decisionali nella trattamento della malattia".

"Profilina 1 – spiega Vincenzo Silani - è una proteina fondamentale per il citoscheletro, l'insieme delle strutture che costituiscono l'"impalcatura" delle cellule e che permettono il trasporto di organelli all'interno delle medesime. Profilina 1 regola il corretto assemblaggio delle molecole di actina nei microfilamenti ed è indispensabile quindi per la maturazione e il corretto funzionamento dei motoneuroni. Con le nostre ricerche abbiamo dimostrato come le mutazioni di PFN1 trovate nei pazienti affetti da SLA alterano il legame con l'actina, riducendo la formazione di microfilamenti e, da ultimo, impedendo il corretto sviluppo delle fibre nervose (assoni e dendriti) motoneuronali. Gli esperimenti effettuati hanno anche evidenziato come la proteina mutata diventi insolubile formando aggregati che "soffocano" la cellula".

"La scoperta delle mutazioni in PFN1 – aggiunge Cinzia Gellera - dimostra che alterazioni nel citoscheletro e nel trasporto assonale possono essere determinanti nel causare la SLA. Sarà quindi di estremo interesse studiare questo nuovo meccanismo patogenetico nella prospettiva di sviluppare nuove terapie neuroprotettive efficaci".

Ne hanno parlato: 
Tirreno Pisa
Nazione Pisa 
PisaNotizie.it 
Intoscana.it 
PisaToday.it 
Sole24ore.it
LaStampa.it 
IlFattoQuotidiano.it
Corriere.it
Avvenire 
Repubblica.it
AGI
ANSA 

TG: 
TG3 Toscana
RTV38 

Firma convenzione PontederaNasce al Centro Servizi "Dente Piaggio" di Pontedera una nuova sede, dotata di un laboratorio sulla cooperazione internazionale e di una foresteria per gli ospiti stranieri. Il progetto, frutto di una convenzione sottoscritta dall'Università di Pisa e dal Comune di Pontedera, è stato presentato martedì 17 luglio 2012 dal rettore Massimo Augello e dal sindaco Simone Millozzi, alla presenza del vice direttore amministrativo dell'Ateneo pisano, Elena Perini, responsabile dell'Area delle Relazioni internazionali, e del vice sindaco di Pontedera, Massimiliano Sonetti, responsabile del Tavolo tecnico dell'Anci nazionale sulla cooperazione internazionale.

L'accordo, che avrà una durata di cinque anni, prevede che il Comune di Pontedera metta a disposizione i locali al piano terra e al primo piano dell'edificio destinato a Centro Servizi "Dente Piaggio". Al primo piano saranno allestiti un laboratorio per sviluppare i progetti di cooperazione internazionale e una foresteria destinata ad accogliere gli ospiti stranieri dell'Università di Pisa, quali docenti, ricercatori, dottorandi e studenti. Al piano terra saranno invece realizzate delle aule didattiche per il corso di laurea in Infermieristica e un punto della segreteria studenti.

La collaborazione tra Università di Pisa e Comune di Pontedera si basa sulla tradizione e le esperienze nel campo della cooperazione internazionale di cui entrambi gli enti sono depositari, oltre che sulla loro volontà di valorizzare questa tematica come strumento essenziale per lo sviluppo e la convivenza tra i popoli. Su queste premesse, l'accordo mirerà a realizzare, promuovere e divulgare programmi di alta formazione e di ricerca nel settore della cooperazione internazionale, con particolare attenzione alle politiche di cooperazione decentrata. I due enti svilupperanno inoltre le attività legate al fundraising e alla ricerca dei fondi di finanziamento regionali, nazionali e comunitari. Al centro delle iniziative ci sarà il laboratorio della cooperazione internazionale che, partendo da un sistema di rete tra i soggetti aderenti in Toscana ai progetti di cooperazione, renderà possibile la realizzazione di approfondimenti, scambi di esperienze, progetti di comunicazione, dibattiti, seminari e attività di ricerca sui temi attinenti la cooperazione e lo sviluppo, la conoscenza reciproca, la tolleranza, la valorizzazione delle culture, la lotta alle violenze e alle discriminazioni. Il laboratorio sarà aperto alla collaborazione di istituzioni, associazioni, fondazioni o imprese attive, impegnate o che intendono impegnarsi e collaborare sul fronte della cooperazione.

Nell'ambito dell'accordo, l'Università si impegna infine a supportare il Comune nella predisposizione di percorsi formativi finalizzati alla qualificazione delle risorse umane e del territorio e a promuovere tra i propri studenti la possibilità di svolgere tesi di laurea su argomenti della cooperazione di comune interesse.

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
PisaNotizie.it
TirrenoPontedera.it
NazionePontedera.it

master Si svolge nel mese di luglio la scuola estiva promossa dalla facoltà di Medicina Veterinaria e dalla facoltà di Agraria di Pisa sui temi relativi ai prodotti alimentari, alla comunicazione e allo sviluppo rurale sostenibile. L'Università di Pisa, nell'ambito del programma Erasmus Mundus, è infatti istituzione partner nella promozione e nell'offerta didattica dell'International MSc of Rural Development Programme (IMRD).

Il master ha durata biennale, suddivisi in quattro semestri ed è condotto in partenariato con altre cinque università europee (l'Università di Gent, l'Agrocampus di Rennes, l'Università Humboldt di Berlino, l'Università di Wageningen e l'Università di Nitra).

Il programma proposto è multidisciplinare, aperto a studenti europei ed extraeuropei con l'intento di offrire l'opportunità di studiare la visione europea dello sviluppo rurale e di realizzare un'esperienza concreta dei diversi approcci del paradigma europeo.

Il modulo di specializzazione dell'Università di Pisa quest'anno si realizza con un corso dal titolo: "Exploring rural transition food issues – brochureruralebetween town and countryside, consumption and production (...north, south, west and east of the world): which sustainability?" che si svolge a Sillico, nel comune di Pieve Fosciana, Lucca, dal 30 giugno al 27 luglio 2012, e a cui parteciperanno circa 12 studenti di paesi europei ed extraeuropei.

Alle attività di competenza dell'Università di Pisa partecipano docenti e collaboratori del dipartimento di Patologia Animale, Profilassi ed Igiene degli Alimenti della facoltà di Medicina Veterinaria e del dipartimento di Agronomia e Gestione dell'Agrosistema della facoltà di Agraria. Il corso inoltre beneficia del sostegno dell'Unione dei Comuni della Garfagnana e del GAl Garfagnana Ambiente.

Per maggiori informazioni consultare la pagina web del master: http://www.imrd.ugent.be.

Learning EnglishPassa da Pisa la formazione linguistica degli insegnanti della scuola primaria toscana. Lo scorso 27 giugno il Centro Linguistico Interdipartimentale dell'Università di Pisa ha stipulato una convenzione con l'ANSAS (l'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica – ex INDIRE), in collaborazione con l'USR (Ufficio Scolastico Regionale) di Firenze, che prevede la certificazione delle conoscenze linguistiche (inglese B1) per 194 insegnanti della scuola primaria provenienti da tutta la Toscana. Le prove per la certificazione sono state precedute da seminari brevi, preparatori al superamento del test.

Il CLI di Pisa collabora con l'USR di Firenze sin dal 2005 per la formazione e la certificazione del personale docente e, nel corso degli anni, ha curato anche la formazione linguistica del personale amministrativo degli Uffici Scolastici Provinciali. Il successo reiterato di anno in anno e le manifestazioni sempre più entusiaste da parte dei corsisti hanno spinto nel 2012 l'USR (nella figura del dott. Tommaso Amerighi) ad adoperarsi non solo per far sì che tutti i corsisti della Toscana venissero convogliati su Pisa, ma anche per mantenere viva la tradizione dei seminari. Tali seminari, presenti infatti nelle precedenti edizioni, sono stati soppressi nel 2012 ovunque, tranne che in Toscana, e questo grazie anche al successo riscosso dal CLI pisano.

L'USR ha già dato notizia che anche per il 2012 sono giunte le prime manifestazioni di apprezzamento sia per l'organizzazione delle attività, che ha coinvolto tutto il personale del CLI, sia per l'operato delle insegnanti (Joanne Spataro, Jane Erkkila e Ida Brucciani) che hanno curato i seminari e la valutazione. Sono già stati avviati i lavori per la realizzazione della prossima tornata di certificazioni che dovrebbe aver luogo nel dicembre 2012.

Ne hanno parlato:
PisaNotizie.it
PisaInformaFlash.it
StampToscana.it 

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