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Comunicati stampa

PalazzosapienzaLa stampa locale continua a riportare notizie e opinioni di varia provenienza che non sembrano tener conto di quanto realmente accaduto nelle ultime settimane al Palazzo della Sapienza; notizie e opinioni che, allo stesso tempo, sembrano confondere poteri e responsabilità di ognuna delle istituzioni coinvolte. Per questo, vogliamo tornare ancora una volta, sperando sia l'ultima, a spiegare come sia nata e si sia sviluppata questa vicenda, fissando alcuni dati oggettivi che devono fare da punto di riferimento per comprendere la questione e per sviluppare con serietà una riflessione profonda e costruttiva:

1) Il Palazzo della Sapienza è stato sgomberato a seguito di una specifica ordinanza del sindaco di Pisa, con la quale si intimava "di procedere immediatamente a mantenere inutilizzato per le attuali destinazioni l'intero edificio". Tale ordinanza è giunta al termine dell'iter di verifica richiesto dall'Università dopo le recenti scosse di terremoto e del relativo sopralluogo svolto dai Vigili del Fuoco del Comando di Pisa. In pericolo non vi era solo l'edificio della Sapienza, con il prezioso patrimonio librario e culturale che custodisce, ma l'incolumità delle migliaia di studenti, docenti e ricercatori, amministrativi e tecnici, turisti e cittadini pisani che ogni giorno frequentavano quella sede.

2) Tutti gli accertamenti effettuati hanno confermato le preesistenti gravi criticità strutturali del Palazzo, legate soprattutto all'eccessivo carico costituito dai libri della Biblioteca Statale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (che ammontano a circa 600.000 volumi), criticità aggravate a seguito dell'ultimo sciame sismico. L'Ateneo di Pisa, negli ultimi decenni, ha denunciato ripetutamente questa condizione di degrado dell'immobile, segnalando la non sostenibilità di un'azione di affastellamento di libri nei piani e nelle soffitte di un palazzo storico, che certamente non è nato per questi scopi. Ancora negli ultimi mesi prima della chiusura, il rettore Massimo Augello è tornato sulla questione, denunciando la gravità della situazione direttamente al ministro Lorenzo Ornaghi, che ha personalmente incontrato a Roma.

3) L'Università di Pisa ha fatto tutto quanto era nelle sue possibilità per ridurre al minimo i disagi a carico degli studenti, dei docenti, del personale tecnico-amministrativo e di tutti coloro che quotidianamente "vivono" la sede della Sapienza; per gestire la prima emergenza legata alla didattica e alle altre attività della Facoltà di Giurisprudenza e per riprogrammare gli spostamenti del personale e delle stesse attività future; per provvedere alla salvaguardia dei beni artistici presenti nel Palazzo; per svuotare le strutture e le biblioteche dell'Ateneo presenti nell'edificio. In tal senso, ha operato in tempi rapidi e con elevata professionalità, attivando immediatamente una "Unità di crisi", come riconosciuto da tutti i soggetti interessati e dagli stessi studenti.

4) Niente era stato fatto in passato per quanto di competenza della Biblioteca Statale, che appartiene – lo ribadiamo - al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nonostante le molteplici segnalazioni sulle criticità dell'edificio. È evidente che fino a quando non sarà completato il trasferimento dei volumi di tale Biblioteca, non sarà possibile procedere con gli ulteriori e necessari accertamenti sullo stato dell'edificio e, di conseguenza, non sarà programmabile un piano di intervento, dettagliato nelle modalità e nelle tempistiche di svolgimento.

5) L'Università di Pisa, in attesa delle decisioni degli altri enti cui competono le iniziative al riguardo e di concreti segnali da parte delle istituzioni locali, ha convocato con procedura d'urgenza una "Conferenza dei servizi", con l'intento di affrontare, tra gli altri, il problema della sede temporanea - o di una eventuale nuova sede, da cercare nel centro storico della città - dove collocare la Biblioteca Statale, che rappresenta un patrimonio fondamentale per tutta la città. In sede di Conferenza dei servizi, l'Ateneo è stata l'unica istituzione, assieme al Demanio, ad aver avanzato ipotesi concrete, anche mettendo in gioco il proprio patrimonio immobiliare, dimostrando così un alto senso di responsabilità e la piena consapevolezza dell'esigenza di dare risposte veloci e adeguate alla dolorosissima chiusura del Palazzo della Sapienza. E altrettanto farà l'Ateneo nella prossima Conferenza dei Servizi, che sarà convocata a breve, nella speranza che anche le altre istituzioni e organismi coinvolti, mettendo da parte i proclami e le dichiarazioni di principio, avanzino ipotesi concrete e realmente praticabili per la soluzione dei problemi legati al trasferimento della Biblioteca Statale, da sottoporre al competente Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Sarà cura del rettore portare gli esiti della Conferenza dei Servizi a conoscenza dell'opinione pubblica e degli organi di stampa.


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La delibera del Senato Accademico del 13 giugno

"Il Senato accademico, udita la dettagliata relazione del rettore sulla difficilissima situazione venutasi a determinare a seguito dell'ordinanza di chiusura della Sapienza emanata dal sindaco di Pisa per ragioni di sicurezza, prende atto con soddisfazione della tempestività e dell'incisività delle misure adottate dall'Ateneo per far fronte ai problemi di più urgente emergenza che rischiavano di paralizzare l'attività della facoltà di Giurisprudenza; mentre non può non rilevare che una prova di analoga tempestività e incisività non sembra essere venuta dalle altre istituzioni pubbliche direttamente o indirettamente coinvolte nella vicenda.

In particolare, le operazioni indispensabili per il trasferimento in altre sedi del materiale custodito nella Biblioteca Statale, di pertinenza del MIBAC (che costituisce il presupposto di qualunque intervento di messa in sicurezza dell'edificio) a tutto oggi non risultano nemmeno iniziate.

Le necessarie sedi alternative, anche a carattere provvisorio, non risultano individuate dalle varie istituzioni che erano rappresentate nella Conferenza dei servizi svoltasi per iniziativa dell'Ateneo lo scorso 4 giugno.

Il Senato ritiene non realistica l'ipotesi che la Biblioteca Statale, almeno nelle sue dimensioni attuali, possa essere nuovamente ospitata nei locali già occupati, rivelatisi inidonei come dimostrato dalle relazioni tecniche e perizie sino ad ora prodotte. Ritiene inoltre non percorribile una strada che porti ad individuare nella Sapienza ulteriori nuovi spazi, sottraendoli alla facoltà di Giurisprudenza che dovrà invece al più presto poter tornare nella sua storica sede.

Fino a quando questo non sarà possibile, occorrerà fare in modo che le attività istituzionali di didattica e ricerca della facoltà e dei dipartimenti coinvolti si possano svolgere in sedi il più possibile unitarie, evitando i rischi di una diaspora che ne comprometterebbe la funzionalità prima ancora che l'identità.

Il Senato infine, nel prendere atto dell'iniziativa del Rettore finalizzata ad indire a breve un a nuova conferenza dei servizi, è dell'avviso che gli Enti coinvolti debbano sottoporre al tavolo di confronto soluzioni operative tali da consentire, nel più breve tempo possibile, alla Biblioteca Statale di procedere al trasferimento di tutto il materiale e all'Università di attuare gli interventi finalizzati a mettere in sicurezza l'edificio e riaprirlo dopo le necessarie opere di consolidamento".

 

Leggi tutte le precedenti notizie sulla chiusura del Palazzo della Sapienza

Venerdì, 15 Giugno 2012 10:24

Due nuove esposizioni al Museo della Grafica

Sabato 16 giugno, alle ore 17.00, saranno inaugurate al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi due nuove esposizioni: "The Absorbing Eye", con gli affascinanti scatti del fotografo Dario Zucchi e "L'opera architettonica di Federigo Severini (1888-1962)", con i disegni dell'ingegnere e architetto pisano che ha contribuito alla progettazione dell'insediamento balneare di Tirrenia. Le mostre saranno visitabili fino al 16 settembre.

 

Dario Zucchi Dario Zucchi, milanese residente a Washington, si configura come un vero e proprio "predatore urbano" che, armato di macchina fotografica, individua, segue e immortala i soggetti che più lo ispirano. Sono i visitatori dei musei ad attrarre la sua attenzione soprattutto quando, forse per un'inconscia sintonia, il loro aspetto fisico e il loro abbigliamento si fondono armonicamente con le opere d'arte che stanno ammirando. Mentre rimane affascinato dalle persone che osservano l'arte, tema già di per sé profondamente coinvolgente, Zucchi riesce a superare la semplice osservazione catturando acutamente le connessioni visive fra gli osservatori e l'arte che li circonda. La sua ricerca dei visitatori con una perfetta combinazione di colori, motivi e atteggiamenti, giustapposti ai dipinti e alle sculture, porta al piacere della sorpresa e allo stupore dell'agnizione. Ne risultano scatti unici che coinvolgono opere d'arte di Munch, Matisse, Rothko e Stella, immagini commoventi o ironiche ma sempre intensamente provocatorie.

Promossa dal Museo della Grafica e patrocinata dalla Federazione Italiana Amici dei Musei e dal Royal Victoria Hotel, la mostra è curata da Erik Denker della National Gallery di Washington ed è inserita nel calendario delle iniziative del "Giugno pisano".

 

Federigo_Severini_3"L'opera architettonica" presenta invece l'opera progettuale di Federigo Severini (1888-1962), ingegnere, architetto, ornatista, designer, accademico, imprenditore e pittore pisano, in occasione dei cinquant'anni dalla scomparsa. Disegni e progetti, provenienti dal nucleo donato nel 2004 dagli eredi all'Archivio di Stato di Pisa, documentano l'articolazione, la consistenza e la qualità delle opere che Severini sviluppa nel tempo secondo un mutevole linguaggio architettonico: dal neo-medievalismo e dall'eclettismo dei primi lavori al più rigoroso razionalismo degli anni Trenta, che coincide prevalentemente con i progetti formulati per il nascente insediamento balneare di Tirrenia. Partecipando concretamente al rinnovamento dell'architettura a Pisa, Tirrenia, Viareggio e in molte altre località toscane, l'opera di Federigo Severini è narrata attraverso un percorso diacronico e sincronico che ne esplicita l'abilità progettuale e ne ricostruisce anche la dimensione umana, oltreché professionale.

Curata da Federico Bracaloni e Massimo Dringoli, con la collaborazione di Claudia Massi e Rita Panattoni, l'esposizione comprende principalmente disegni e fotografie d'architettura, oltre ad alcuni oggetti di design, elaborati da Federigo Severini. L'iniziativa è promossa dal Museo della Grafica in collaborazione con l'Archivio di Stato di Pisa e con il patrocinio della Regione Toscana, della Federazione Italiana Amici dei Musei e del Royal Victoria Hotel di Pisa, con il contributo de Gli Amici dei Musei e Monumenti Pisani. La mostra è inserita nel calendario di iniziative del "Giugno pisano".

Ne hanno parlato:
Corriere Fiorentino 
PisaInformaFlash.it
PisaInformaFlash.it (1)
PisaToday.it
PisaNotizie.it

Giovedì, 14 Giugno 2012 10:53

Il detective e il ricercatore

presentazione giallo etologico Danilo Mainardi"Il mestiere di detective e quello di ricercatore si assomigliano molto, con la differenza che per il ricercatore prevale la dimensione ludica". Con queste parole l'etologo Danilo Mainardi ha introdotto la sua ultima fatica letteraria, il giallo etologico "Le corna del Cesare" (Cairo, 2012) presentato martedì 13 giugno nell'aula magna della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università di Pisa. A fare gli onori di casa c'erano il prorettore Vicario Nicoletta De Francesco e Roberto Barbuti, vicedirettore del Museo di Storia naturale e del territorio. Quindi la parola è passata a Remo Ceserani, già professore di Letterature Comparate all' Università di Bologna, che ha intrattenuto il pubblico con una conversazione-intervista con l'autore del libro.

Molte le curiosità emerse nella lunga chiacchierata fra l'etologo e l'umanista, un dialogo che ha che messo in luce un'amicizia di vecchia data. Sono entrambi originari dello stesso paese, Soresina, stesso liceo a Cremona, lunghi anni di distanza per poi ritrovarsi ancora. Con un progetto nel cassetto: un nuovo libro che uscirà a febbraio edito da Il mulino sul rapporto fra letteratura e animali. "Il titolo è ancora provvisorio – avverte Mainardi – ma dovrebbe chiamarsi 'Uomini, libri e altri animali'".

Ma tornando invece a Mainardi giallista ("Le corna del Cesare" sono la sua terza opera dopo "L'innocente vampiro" e "L'acchiappa colombi") si scopre che i suoi riferimenti sono Fruttero e Lucentini, Georges Simenon e l'ironia di Nero Wolfe, il personaggio nato dalla penna dello scrittore statunitense Rex Stou. "Non mi piacciano – ha detto Mainardi – le storie truci o i gialli che vengono risolti da colpi di fortuna o di pistola, preferisco l'intuito, l'intelligenza, lo stratagemma". In pratica ecco che si ritorna all'analogia fra detective e ricercatore. "La nostra specie – ha aggiunto l'etologo – è rimasta in fondo un po' bambina e così come studiosi andiamo a vedere cosa succede, cerchiamo l'inatteso che è poi quello che scaturisce dalla ricerca pura". "Nella mia vita – ha concluso Mainardi – ho sempre fatto ricerca di base (e quindi con pochi soldi), io sono sempre stato 'quel' tipo di detective-ricercatore".

Leggi la scheda del libro

Giovedì, 14 Giugno 2012 09:50

«Questi libri non fanno una piega»

Elisabetta CarpenzanoPer Elisabetta Carpenzano, studentessa dell'Università di Pisa, "Questi libri non fanno una piega". È questo lo slogan con cui la ragazza iscritta al primo anno di Lingue e letterature straniere ha vinto il concorso di idee "è-book" promosso dall'Associazione italiana editori (Aie) con il sostengo della Pisa University Press, che ha contribuito a promuovere l'iniziativa tra gli studenti pisani. In totale sono stati 10 gli slogan selezionati tra le 2.196 idee inviate dagli studenti delle università di tutta Italia e che adesso andranno a pubblicizzare diverse collane di e-book universitari didattici di prossima uscita. I ragazzi hanno vinto un premio di mille euro in buoni spendibili per l'acquisto di libri (o e-book) e il copyright sulla frase che hanno creato.

"Ho cercato di rendere lo slogan il più incisivo e "scherzoso" possibile", spiega Elisabetta Carpenzano. "In una società in cui l'arte di pubblicizzare qualsiasi prodotto è diventata ormai normale routine, dobbiamo "colpire lo spettatore" che ha visto di tutto, o quasi, in modo semplice e ironico. E con un po' di fortuna si può fare la differenza". Oltre al concorso per la creazione dello slogan, l'iniziativa prevedeva anche la compilazione di un questionario sulle abitudini di studio, lettura e socializzazione degli universitari. Le risposte presentate hanno fornito uno spaccato interessante del microcosmo dei giovani alle prese con libri cartacei e nuove tecnologie: gli universitari leggono e studiano ancora sui libri di carta, hanno computer e dotazioni tecnologiche, ma le usano per socializzare più che per studiare o per leggere.

Oltre allo slogan delle studentessa pisana, hanno vinto anche "Quando i megabyte diventano poesia", "E-book: sapere solido in cristalli liquidi", "Dai caratteri mobili all'e-book: il libro muta, non muore!". "L'unico spazio che dovrai fare sarà nella tua testa" e l'essenziale "Sapere senza pesare". C'è chi ha puntato sull'ironia ("Solo adesso? Peccato... Leopardi avrebbe preso un po' d'aria") e chi su una frase ad effetto ("Perché per imparare dalla storia non serve voltare pagina"). Due slogan vincitori, infine, sono in inglese: una invita a servirsi delle tecnologie per studiare ("Less Facebook, more e-book"), l'altra a "navigare" tra i contenuti digitali ("Surf your life. Read e-books").

L'iniziativa ha avuto il patrocinio della Conferenza dei Rettori (CRUI), del Consiglio universitario Nazionale (CUN), dell'Agenzia di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR), con il supporto dell'Associazione italiana dei Comunicatori d'Università (AICUN).

Ne hanno parlato: 
Corriere della Sera 
NazionePisa.it
PisaNotizie.it
OgniSette.it 
PisaToday.it
Repubblica.it 

Mercoledì, 13 Giugno 2012 11:26

Come è nata la moderna Egittologia

EgittologiaSi svolgerà a Pisa da giovedì 14 a sabato 16 giugno, all'Auditorium di Palazzo Blu, il convegno internazionale dal titolo "Talking along the Nile.
Ippolito Rosellini, travellers and scholars of the 19th century in Egypt", organizzato dalla professoressa Marilina Betrò con il patrocinio dell'Università e del Comune di Pisa.

Nelle tre giornate importanti studiosi internazionali - egittologi ed esperti di storia dell'egittologia – si avvicenderanno per disegnare il quadro della comunità di studiosi da cui nacque nell'Ottocento la moderna Egittologia, in uno scambio fruttuoso e vivace di idee e informazioni che si svolse allora sulle rive del Nilo e si ripete oggi a Pisa lungo l'Arno. Scorreranno in un'affascinante sequenza le figure dei pionieri dell'Egittologia, da quella misteriosa di Gerolamo Segato, passando attraverso John Gardner Wilkinson, Bonomi, il controverso Belzoni, fino a Champollion e gli egittologi storici del XIX secolo: Petrie, Spiegelberg, Borchardt.

Egittologia altraTra queste personalità spicca il pisano Ippolito Rosellini, che, giovanissimo professore di Lingue orientali a Pisa, divenne compagno di Jean-Francois Champollion e co-direttore con lui della Spedizione franco-toscana in Egitto, nel 1828-29, l'impresa da cui nacque la moderna egittologia. Per lui il Granduca creò la cattedra di Egittologia di Pisa, il primo Ateneo al mondo a ospitare l'insegnamento.

Il congresso sarà anche occasione per presentare i risultati del progetto Rosellini, cofinanziato dalla Fondazione CariPisa e dall'Università e diretto dalla stessa professoressa Betrò, che ha portato alla digitalizzazione e all'immissione in rete dello straordinario patrimonio del fondo Rosellini, conservato alla Biblioteca Universitaria di Pisa, grazie alla collaborazione tra l'Università e la Biblioteca Universitaria di Pisa, il Museo Egizio di Firenze e, per la parte informatica, l'Istituto di Linguistica Computazionale del CNR di Pisa e la Fondazione Rinascimento Digitale di Firenze.

facoltà di Veterinaria Per la facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Pisa arriva un importante riconoscimento dall'Europa: la facoltà pisana è stata ufficialmente approvata dall'European Association of Establishments for Veterinary Education (EAEVE), l'associazione che ha il compito di valutare e promuovere la qualità della formazione in campo veterinario a livello europeo.

Questo riconoscimento è giunto al termine di un lungo percorso finalizzato a verificare come gli standard per i requisiti di formazione della direttiva della CE 2005/36 siano rispettati, come dimostrato da un'accurata rivisita effettuata da un team di valutazione dell'EAEVE, durante la quale si è potuto accertare come alcune carenze nell'area della clinica bovina e suina siano state colmate. Questo è stato possibile anche grazie all'introduzione di un'efficace attività pratica svolta dagli studenti in aziende esterne alla facoltà, messa in atto con la preziosa collaborazione di liberi professionisti operanti nella regione.

Studenti veterinaria Queste attività vengono a integrare l'intensa formazione pratica svolta nella facoltà e in particolare nell'ambito dell'Ospedale Didattico Veterinario, importante struttura che consente una qualificata attività formativa per quanto attiene la clinica degli animali da compagnia, del cavallo e recentemente anche degli animali esotici. Negli ultimi anni, per migliorare ulteriormente la qualità della formazione pratica, si è inoltre proceduto a una progressiva riduzione del numero degli studenti iscrivibili al primo anno.

"Il risultato è importante non soltanto come certificazione della qualità della formazione, ma anche per gli sbocchi professionali che apre ai nostri laureati", dichiara Alessandro Poli, preside di Medicina Veterinaria. "Allo stesso tempo va considerato da tutto il corpo docente non un punto di arrivo, ma un punto di partenza per migliorare ulteriormente la qualità dell'insegnamento e per cercare di rendere la preparazione dei nostri studenti sempre più adeguata alle difficili sfide professionali che verranno a incontrare nel mondo del lavoro".

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
PisaNotizie.it
PisaInformaFlash.it 

Il 22 marzo 2012 sono stati estratti i premi del concorso "Rispondi al questionario del Bilancio Sociale e vinci" terminato il giorno 10 marzo 2012. Gli studenti vincitori saranno contattati via email e informati sulle modalità e sui termini per il ritiro dei premi.

vinci



 

Il gruppo di lavoro del progetto MappaPisa ai raggi x. A un anno dall'inizio del progetto Mappa (Metodologie applicate alla predittività del potenziale archeologico) dell'Università di Pisa, che gode di un finanziamento della Regione Toscana, è nato MAPPAGIS. "Si tratta – ha spiegato la responsabile del progetto Maria Letizia Gualandi del dipartimento di Scienze Archeologiche – di un innovativo strumento di cartografia digitale per pubblicare come web-gis i dati archeologici, geologici e geomorfologici relativi a Pisa". Dal 7 giugno, in occasione della giornata di studio "Sotto la Superficie, 2012" organizzata dal Virtual Heritage Network Italia in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, MAPPAGIS è on line e liberamente consultabile, insieme al volume che ne illustra la struttura e le premesse teoriche. "Di fatto questo strumento – ha aggiunto Letizia Gualandi – potrà servire come supporto alle politiche di pianificazione urbanistica per salvaguardare da un lato le esigenze di crescita e sviluppo di una città e dall'altro il suo patrimonio storico e archeologico".

A partire dalle informazioni disponibili su MAPPAGIS e grazie un algoritmo a cui stanno lavorando i matematici del team di ricerca di MAPPA sarà infatti possibile stabilire il "potenziale archeologico" di una certa area agevolando così la pianificazione di eventuali interventi urbanistici. In questo senso lo studio su Pisa rappresenta un case study, un modello operativo da applicare anche ad altri centri simili, sia in Toscana che in altre aree italiane ed europee. "MAPPAGIS – spiega Francesca Anichini che collabora al progetto – contiene al momento ritrovamenti archeologici su Pisa dal 1500 ad oggi integrati dalla lettura delle tracce aeree. Nei prossimi mesi aggiungeremo la una 'lettura verticale' degli edifici del centro storico per capirne le diverse fasi e trasformazioni".

"Durante il convegno internazionale "Opening the Past. Archaeological open data" che si è svolto il 9 giugno all'Università di Pisa – ha detto un altro collaboratore del progetto MAPPA, Gabriele Gattiglia – abbiamo presentato la prima versione dell'open digital archaeological archive italiano (MOD), un database digitale per rendere liberamente accessibili via web i dati pubblici delle indagini archeologiche italiane". "Si tratta – ha concluso Fabio Fabiani, anch'egli collaboratore del progetto – di uno strumento fondamentale per rendere accessibili nei tempi sempre più rapidi richiesti dalla ricerca e dalla tutela del patrimonio archeologico informazioni che adesso si trovano rinchiuse in archivi non sempre di facile consultazione. Protetti da un codice DOI (Digital Object Identifier) che ne tutela la paternità intellettuale, quei dati rappresenteranno anche il giusto riconoscimento per chi, ad esempio, ha eseguito gli scavi, attraverso un sistema di citazioni che possano valere come pubblicazioni".

Sarà il Coro dell'Università di Pisa, diretto dal maestro Stefano Barandoni, a tenere a battesimo la Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, il grande tempio gotico che riapre al pubblico dopo due anni di lavori realizzati grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa. Il concerto, che si terrà mercoledì 13 giugno alle ore 21.15, sarà il tredicesimo che l'Ateneo offre agli studenti, al personale universitario e a tutta la cittadinanza in occasione del Giugno Pisano.

Il programma sarà interamente dedicato a Wolfgang Amadeus Mozart, di cui saranno presentati i sublimi e di raro ascolto "Vesperae Solemnes de Confessore" - che comprendono i salmi Dixit, Confitebor, Beatus vir, Laudate pueri, Laudate Dominum e il cantico Magnificat - le dolci Litaniae Lauretanae e, in conclusione, il vigoroso Te Deum. Insieme al Coro si esibirà la Tuscan Chamber Orchestra e i solisti Federica Nardi (soprano), Sara Bacchelli (contralto), Alfio Vacanti (tenore) e Alessandro Ceccarini (basso), sotto la direzione di Stefano Barandoni.

Alla realizzazione del concerto, che è a ingresso libero e gratuito, hanno collaborato la Parrocchia e il Seminario Arcivescovile Santa Caterina, l'Associazione Culturale Italo Tedesca e il Goethe-Institut.

Il Coro dell'Università di Pisa, costituito nell'anno accademico 1999-200 e formato da studenti di tutte le facoltà, con una componente del personale docente e tecnico-amministrativo, insieme all'Orchestra fa parte del Centro universitario per la diffusione della cultura e della pratica musicale. Coordinato dalla professoressa Carolyn Gianturco, il Centro mira a favorire la conoscenza e la pratica della musica tra gli studenti sia in ambito corale che orchestrale, come ampliamento dell'offerta formativa e organizza una stagione concertistica che, in vari momenti dell'anno accademico, offre interessanti appuntamenti di musica corale, sinfonica e cameristica. Ha al suo attivo un ricco repertorio che spazia dal periodo barocco a quello moderno ed è ormai una realtà culturale consolidata nel territorio, più volte chiamato a esibirsi da vari enti e associazioni.

Dal 12 al 15 giugno, il dipartimento di Filosofia dell'Università di Pisa organizza il "Pisa Summer Workshop on Proof Theory", un seminario sulla teoria della dimostrazione realizzato in collaborazione con il dipartimento di Filosofia dell'Università di Helsinki. L'iniziativa sarà ospitata al dipartimento di Filosofia, in via Pasquale Paoli 15.

La teoria della dimostrazione, il cui fine è lo studio della struttura delle dimostrazioni matematiche, ha attraversato varie fasi: è stata riduttiva, generale, strutturale. In particolare, grazie alle formalizzazioni che usano il calcolo dei sequenti, la teoria della dimostrazione ha permesso di ottenere profondi e significativi risultati concernenti la logica e l'aritmetica. Attraverso connessioni con l'informatica teorica, la teoria della dimostrazione ha contribuito alla nascita di nuove aree di ricerca al di fuori della matematica tradizionale, come ad esempio la verifica della correttezza in programmazione informatica.

Le formalizzazioni in deduzione naturale hanno condotto alla Corrispondenza di Curry-Howard e a connessioni con la programmazione funzionale, mentre il calcolo dei sequenti è spesso usato nei sistemi di ricerca automatica delle dimostrazioni, ad esempio nella programmazione logica. Radicata nella teoria generale della dimostrazione, recentemente è poi stata sviluppata una semantica dimostrazionistica (proof-theoretic semantics) come alternativa alla semantica standard denotazionale basata sulla nozione di verità.

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