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Comunicati stampa

Analisi genetiche del DNA per la conservazione della fauna endemica e minacciata da bracconaggio. Questo il tema della ricerca condotta da un gruppo di studiosi del dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa in collaborazione con il Game Fund Department del Ministero degli Interni di Nicosia (Cipro). La ricerca oggetto di pubblicazione assume particolare rilevanza nell'Ateneo in quanto rappresenta il primo contributo nel settore della biologia della conservazione animale con applicazione di tecniche biomolecolari di DNA forense.

I ricercatori del laboratorio di "Genetica della Conservazione e Filogenesi Molecolare dei Vertebrati" di Pisa hanno svolto analisi molecolari sul DNA a supporto dell'attività investigativa della polizia di Cipro in un caso di sospetto bracconaggio avvenuto a settembre 2010 ai danni di tre esemplari di muflone cipriota (Ovis orientalis ophion), specie endemica e protetta presente sull'isola.

I campioni di tessuto raccolti dalla popolazione selvatica di muflone, insieme a quelli prelevati dal Cyprus Veterinary Service sui tre esemplari rinvenuti morti nei pressi del luogo di arresto dei tre presunti colpevoli, sono stati consegnati al Laboratorio di Pisa unitamente alle tracce biologiche recuperate su alcuni indumenti/oggetti (scarpe, jeans, coltello, etc.) dei sospettati. I ricercatori hanno impiegato marcatori del DNA mitocondriale nucleare nel rispetto delle norme per le investigazioni forensi su DNA animale (non umano) redatte dalla International Society for Forensic Genetics. La ricerca ha permesso di appurare una chiara connessione tra due delle tre carcasse di muflone e tracce biologiche campionate. I risultati di questo lavoro, acquisiti dalla polizia di Cipro, sono a disposizione del Procuratore Capo della Corte di Nicosia nell'ambito del procedimento penale a carico dei sospettati.

I marcatori molecolari messi a punto dai ricercatori potranno essere impiegati anche in analisi genetiche simili volte a proteggere la sottospecie di muflone presente in Sardegna (O. o. musimon). Il gruppo di ricerca che si occupa da diversi anni di conservazione, genetica di popolazione ed evoluzione di vertebrati, è composto da Filippo Barbanera, ricercatore, e Monica Guerrini, tecnico di laboratorio specializzato in analisi biomolecolari e bioinformatiche, con il supporto di Giovanni Forcina, dottorando in Scienze Biologiche e Molecolari e, all'epoca dello studio, di Caterina Beccani, laureanda in "Conservazione ed Evoluzione". La ricerca si è svolta in stretta collaborazione in modo particolare con Panicos Panayides (Game Fund Department).

Il lavoro scientifico dal titolo "Conservation of endemic and threatened wildlife: molecular forensic DNA against poaching of the Cypriot mouflon (Ovis orientalis ophion, Bovidae)" è in stampa su Forensic Science International: Genetics, importante rivista internazionale del settore della Medicina Legale.

Il gruppo di ricerca pisano, in collaborazione con il dipartimento di Biologia dell'Università di Cipro, BirdLife Cyprus e il Game Fund Department, sta lavorando a un nuovo progetto riguardante l'applicazione del DNA barcoding per la conservazione degli uccelli residenti a Cipro attraverso il contrasto del consumo illegale di carne di specie protette.

Martedì, 31 Gennaio 2012 12:22

Donne, scienza e pari opportunità

La primatologia è stata a lungo considerata una disciplina modello per le pari opportunità. Tra i fattori che hanno contribuito a tale immagine, l'esposizione mediatica di alcune famose scienziate come Jane Goodall e Dian Fossey ha rafforzato la convinzione che le donne siano maggiormente rappresentate in primatologia che in discipline simili e che rivestano più frequentemente ruoli di rilievo. Tuttavia, nonostante rappresentino la maggior parte della popolazione universitaria, il numero di donne cui vengono affidati ruoli di responsabilità nella ricerca e nelle istituzioni è anche in questo settore ancora molto esiguo.

Un recente studio, condotto dall'Università di Pisa e dall'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr di Roma, pubblicato sulla rivista "PLoS ONE", ha dimostrato che, al pari di altre discipline scientifiche, anche la primatologia soffre di alcune dinamiche che ostacolano e spesso impediscono al sesso femminile il raggiungimento di posizioni di responsabilità. È il noto fenomeno del "tetto di cristallo", elegante definizione per descrivere quel punto, praticamente invisibile come il cristallo, oltre il quale la carriera delle donne si ferma. Questa metafora ben rappresenta le difficoltà a cui molte donne devono far fronte per fare carriera nei diversi campi del sapere. Tra queste, stereotipi culturali, discriminazione e, soprattutto, una divisione ineguale del carico di lavoro familiare tra uomini e donne.

Elisabetta Palagi, dell'Università di Pisa, e Elsa Addessi, dell'Istc-Cnr, hanno svolto, insieme a Marta Borgi dell'Istituto superiore di sanità, un "censimento" per conto della Società internazionale di primatologia che ha evidenziato che "non solo le donne hanno maggiori difficoltà a raggiungere le più alte posizioni della carriera accademica ma le primatologhe pubblicano meno dei loro colleghi uomini - spiega Elsa Addessi - Tale dato potrebbe dipendere da un minor accesso alle risorse necessarie per condurre ricerche di alta qualità. Inoltre, i risultati ottenuti in termini di numero e tipo di pubblicazioni non sempre corrispondono al loro successo professionale in termini di posizioni ottenute". Dallo studio emerge anche un dato incoraggiante. "La differenza nel numero di articoli pubblicati da uomini e donne non corrisponde a una differenza simile nell'impatto scientifico di tali lavori - prosegue Elisabetta Palagi - Pertanto, le primatologhe sembrano pubblicare meno articoli dei loro colleghi uomini, ma di più alto impatto scientifico".

"Un articolo pubblicato su Nature nel 2001 denunciava la condizione delle donne giapponesi, vittime di un sistema accademico con profondi stereotipi culturali. Il suo titolo, 'One woman is enough...', riportava la motivazione addotta da un professore per aver rifiutato una donna per un posto vacante. Dieci anni dopo molte donne in tutto il mondo hanno sfiorato il soffitto di cristallo, ma in poche lo hanno abbattuto. One woman is still not enough", conclude Addessi.

Il 20 gennaio alle 15.00, nella Sala conferenze del Museo di Storia naturale e del territorio a Calci, si terrà l'incontro "Se mi ami, sbadiglia!".
Dopo i saluti del prorettore vicario Nicoletta De Francesco e un'introduzione del direttore del Museo, Walter Landini, interverranno Ivan Norscia e Elisabetta Palagi, autori della ricerca che per la prima volta ha fornito l'evidenza etologica che la trasmissione dello sbadiglio è una forma di "contagio emotivo". Che lo sbadiglio spontaneo sia uno dei comportamenti più antichi lo dimostra il fatto che anche i pesci sbadigliano. Nel corso dell'evoluzione, abbiamo "iniziato" a essere contagiati dagli sbadigli di altri. Ma il contagio non coinvolge tutti allo stesso modo... questione di empatia?

Ha avuto inizio lunedì 16 gennaio la prima edizione del Corso di alta formazione in "Giustizia costituzionale e tutela giurisdizionale dei diritti", il cui responsabile scientifico è il professor Roberto Romboli. Dopo il saluto del prorettore per l'internazionalizzazione, Alessandra Guidi, e del preside della facoltà di Giurisprudenza, Eugenio Ripepe, gli oltre 50 inscritti hanno potuto assistere alla lezione magistrale inaugurale tenuta dal professore emerito di Diritto costituzionale Alessandro Pizzorusso.

Il corso è rivolto a esperti qualificati del diritto e ha una indubbia vocazione internazionale. La maggior parte degli iscritti infatti (perlopiù magistrati, avvocati, giudici costituzionali e professori universitari) proviene dall'estero: Cile, Argentina, Perù, Brasile, Spagna, Costarica, Svizzera, Messico, Ecuador sono, con l'Italia, i Paesi di provenienza dei partecipanti. La dimensione internazionale del corso è garantita anche dai docenti stranieri di assoluto prestigio che affiancheranno i docenti dell'Università di Pisa nelle 3 settimane di durata complessiva del corso.

Scoprire il percorso più veloce per arrivare in facoltà a piedi, in macchina o in bus, conoscere l'indirizzo e l'orario di apertura delle biblioteche, trovare il recapito dei docenti e del personale dell'Università di Pisa e contattarli con un solo tap, collegarsi ai siti delle strutture, dei dipartimenti o ad Alice, il portale degli studenti, per cercare informazioni sui corsi o sugli esami. Tutto questo è possibile grazie a "iUnipi", la App per iPhone, iPad e iPod dedicata all'Università di Pisa, "fatta in casa" da due laureandi dell'Ateneo, Dario Puliero e Domenico D'Agostino. La App è già disponibile gratuitamente sullo AppStore della Apple e, a poche settimane dalla sua pubblicazione, è stata già scaricata da circa 700 utenti.

"iUnipi" consente di trovare informazioni sull'Ateneo, con particolare riferimento alla localizzazione delle strutture (facoltà, dipartimenti, centri bibliotecari, ecc.), del personale e dei servizi offerti. La App offre collegamenti diretti a numeri telefonici, siti internet e a indirizzi di posta elettronica e, tra le altre cose, consente la visualizzazione su mappa delle strutture universitarie: grazie alla geolocalizzazione, tramite l'applicazione "Mappe", è possibile calcolare il percorso più breve per la meta prescelta, scegliendo anche il mezzo di trasporto. L'applicazione, scaricabile gratuitamente, si caratterizza rispetto ad altre con finalità analoghe e già presenti in rete per il fatto che la maggior parte delle informazioni sono fruibili dai dispositivi anche in assenza di connettività di rete.

La App è l'evoluzione di un progetto sviluppato da due studenti dell'Ateneo nell'ambito del "Corso di sviluppo di applicazioni per iOS" organizzato dal dipartimento di Informatica in collaborazione con Data Port-Apple Solution Expert. I due ragazzi, laureandi in Ingegneria dell'informazione, hanno già alcune esperienze nel mondo della programmazione: Dario Puliero, di Pisa, dal 2008 si occupa di amministrazione di sistemi operativi e di Content Management Systems. Domenico D'Agostino, originario della provincia di Reggio Calabria, da un anno sviluppa applicazioni su piattaforma iOS come freelance.

Il 20 gennaio 2012, nell'Auditorium "G. Toniolo" dell'Opera Primaziale (Piazza Arcivescovado), le Edizioni Plus e gli Amici dei musei e monumenti pisani, con il patrocinio del Comune di Pisa, presentano il libro di Andrea Menzione "Preghiera e diletto. Immagini domestiche a Pisa nel Seicento" (Edizioni Plus). Dopo i saluti di Mauro Del Corso, presidente degli Amici dei musei e monumenti pisani, e Silvia Panichi, assessore alla cultura del Comune di Pisa, interverranno Mario Rosa, professore emerito alla Scuola Normale Superiore, ed Emanuele Pellegrini, docente dell'IMT di Lucca. Sarà presente l'autore.

Andrea Menzione è docente di Storia moderna presso la facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Pisa. Ha condotto ricerche e pubblicato vari saggi di storia agraria e delle comunità rurali fra XV e XVIII secolo e di demografia storica con particolare riguardo a matrimonio e famiglia, nonché alle immagini della morte nella prima età moderna. Da alcuni anni si è dedicato allo studio delle forme visibili della religiosità, al rapporto fra religiosità e immagini particolarmente nel secolo XVII.

Le immatricolazioni all'Università di Pisa per l'anno accademico 2011/2012 sono aumentate di 529 unità e di oltre cinque punti percentuali. I dati elaborati dall'Ufficio programmazione, valutazione e statistica dell'Ateneo confermano la tendenza alla crescita già evidenziata nei mesi precedenti e segnalano, alla stessa data di inizio gennaio, un numero di 10.909 immatricolati contro i 10.380 del 2010/2011. Dopo il calo dello scorso anno, quando gli immatricolati erano scesi da 11.470 a 10.380, il dato segna il ritorno al trend positivo che ha contraddistinto l'ultimo decennio di vita dell'Ateneo e conferma per il sesto anno consecutivo il superamento della quota di 10.000 immatricolazioni.

Nel calcolo degli immatricolati rientrano sia gli studenti che iniziano una carriera ai corsi di laurea triennale o a ciclo unico, sia coloro che scelgono di continuare gli studi iscrivendosi al primo anno dei corsi di laurea magistrale. Il termine per immatricolarsi, fissato al 30 settembre, consentiva fino alla fine di dicembre 2011 la possibilità di immatricolarsi con il pagamento di una mora.

Rispetto allo scorso anno, le facoltà che hanno registrato un incremento maggiore sono Economia, con 252 studenti in più e 20,9 punti percentuali, Scienze matematiche fisiche e naturali (+238 e 17,9%), Ingegneria (+148 e 6,8%) e Scienze politiche (+102 e 17,1%). Significativa è anche la crescita di Lettere e filosofia (+90 e 9,4%), Lingue e letterature straniere (+71 e 11,8%) e Agraria (+59 e 28,1%). In controtendenza sono invece i corsi interfacoltà (-179 e 24,8%), oltre che le facoltà di Medicina e chirurgia (-113 e 11,5%), Giurisprudenza (-64 e 7,3%), Medicina veterinaria (-46 e 21,2%) e Farmacia (-14 e 7,5%).

In termini assoluti, Ingegneria rimane la facoltà più grande con 2.318 immatricolati, seguita da Scienze MFN con 1.566, Economia con 1.460, Lettere e filosofia con 1.046, Medicina e chirurgia con 954, Giurisprudenza con 817, Scienze politiche con 699, Lingue e letterature straniere con 672, Agraria con 269, Farmacia con 173 e Medicina veterinaria con 171. I corsi interfacoltà raccolgono 544 nuovi studenti, quelli interuniversità 74 e quelli in convenzione con l'Accademia navale di Livorno 146.

Per quanto riguarda i corsi di laurea, quelli più numerosi sono la laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza con 686, Lingue e letterature straniere con 570, Economia aziendale con 429, Economia e commercio con 373, Ingegneria biomedica con 318, Scienze sociali e del servizio sociale con 293, Ingegneria civile ambientale e edile con 291, Infermieristica con 273, Scienze biologiche con 266, la laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia con 233, Banca finanza e mercati finanziari con 222, Discipline dello spettacolo e della comunicazione con 206 e Scienze politiche internazionali e dell'amministrazione con 203.

Sono aperte fino al 10 febbraio 2012 le iscrizioni alla seconda edizione del Corso di alta formazione VIPST, "Valutazione degli interventi di politica Sociale e di sviluppo territoriale" organizzato dal dipartimento di Scienze politiche e sociali dell'Università di Pisa. Un percorso di formazione avanzata diretto a formare esperti capaci di rispondere alle esigenze di organizzazioni pubbliche e private nel campo della programmazione e valutazione degli interventi socio-assistenziali e socio-sanitari.

Questa edizione in particolare rappresenta nel territorio regionale la prima azione quale con la quale il nostro Ateneo accompagnerà il processo di implementazione del Piano sanitario e sociale integrato regionale 2012-2015, approvato dalla Giunta Regionale il 19 dicembre 2011, formando quelli che saranno gli operatori addetti alla valutazione di impatto sociale e alla valutazione partecipata della qualità dei servizi e delle politiche sociali, metodiche individuate come strategiche dalla Regione Toscana (PSSIR, par. 8.2.4) e rispetto alle quali il gruppo di ricerca del dipartimento di Scienze politiche e sociali, coordinato dal professor Gabriele Tomei, vanta ampia esperienza e riconoscimento scientifico nazionale.

Il corso della durata di 92 ore è realizzato in collaborazione con il Centro interateneo di ricerca TEVAL – Teorie, tecniche e metodi della valutazione (Università di Pisa, Genova, Roma "La Sapienza" e Catania) e con il patrocinio dell'AIV - Associazione Italiana di Valutazione. Le lezioni avranno carattere seminariale e laboratoriale consentendo agli allievi di acquisire una competenza basilare e tuttavia solida dei fondamenti teorici e delle principali metodologie e tecniche della ricerca valutativa, con specifico riferimento al campo di interesse delle politiche socio-assistenziali e socio-sanitarie. Per informazioni è possibile contattare la segreteria (050 2212406, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) o consultare il sito http://vipst.sp.unipi.it.

e bookTesti universitari sull'iPad o sull'iPhone? Grazie a una App di Casalini Libri i volumi delle Edizioni Plus, casa editrice dell'Università di Pisa, sono acquistabili in formato ebook sui moderni dispositivi elettronici. La App è molto intuitiva e facile da usare, permette di effettuare ricerche per titolo, autore, editore, anno di pubblicazione e classificazione Dewey e di sfogliare l'intero catalogo a un semplice tocco dello schermo. Ogni ebook è acquistabile direttamente dall'interno della App senza bisogno di complesse procedure di login. È sufficiente inserire la password del proprio account Apple Store per scaricare il file sul proprio dispositivo.

Gli ebook scaricati sono leggibili attraverso un sofisticato 'sfogliatore' integrato nella App che offre le funzioni di copia/incolla, ricerca all'interno del full text, inserimento di segnalibri. L'App è scaricabile gratuitamente da iTunes App Store al link http://itunes.apple.com/it/app/torrossa/id460014494?mt=8

Ad oggi sulla App sono già stati caricati 60 titoli, ma nel giro dei prossimi giorni sarà pubblicato l'intero catalogo già presente su Torrossa.it, la nuova piattaforma full text di Casalini Libri. I contenuti di Torrossa.it sono disponibili in modalità 'acquisto', 'accesso permanente' o 'consultazione temporanea' e accessibili tramite un'unica interfaccia che offre agli utenti evolute funzionalità di ricerca e consultazione, oltre a strumenti di condivisione Web 2.0, con sottoscrizioni per reti IP.

Tra le innovazioni, la ricerca avanzata con raffinamento dei risultati tramite 'faccette'; lo user workspace nel quale salvare commenti, tags, liste e bibliografie personali e dal quale inviare segnalazioni tramite email; l'esportazione di citazioni bibliografiche tramite strumenti dedicati; un comodo menù contestuale per estendere la ricerca su database e fonti esterne; il browsing per materia, la ricerca in indice di autore e titolo.


Ne hanno parlato:
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robot Uan.JPGIl robot si è spostato nelle acque norvegesi andando a posizionarsi dove la rete di comunicazione tra i sensori di temperatura era migliore, permettendo così la trasmissione dei dati tra i nodi del network e la stazione centrale di controllo. Con l'esperimento nel fiordo di Trondheim, effettuato lo scorso mese di maggio, si è concluso con successo il progetto di ricerca europeo UAN (Underwater Acoustic Network) coordinato dal professor Andrea Caiti del Centro "E. Piaggio" dell'Università di Pisa e finalizzato alla realizzazione di reti wireless capaci di controllare robot sottomarini per monitorare l'ambiente e raccogliere dati di varia natura.

robotinacqua3"La comunicazione sotto la superficie del mare è problematica e condizionata da fattori moto variabili, come l'oceanografia locale, la temperatura, il grado di salinità dell'acqua e la profondità - spiega Caiti - I nostri robot sono in grado di costruire reti di comunicazione acustica sottomarina efficaci, che potranno essere utili per realizzare sistemi per la sorveglianza di siti subacquei ad accesso limitato - come quelli delle aree marine protette o di interesse archeologico, di infrastrutture industriali o portuali lungo la costa - e allo stesso tempo capaci di misurare parametri importanti per il controllo dello stato di salute dell'ambiente marino, come temperatura, salinità e inquinamento dell'acqua".

robot in acqua Gli esperimenti preliminari del progetto UAN si sono svolti nel 2010 a Pianosa, dove sono state provate singolarmente le varie componenti della rete. Dopo altri due test in Portogallo e a Genova, il team di ricerca è approdato in Norvegia, dove per l'Università di Pisa erano presenti Vincenzo Calabrò e Andrea Munafò, collaboratori del professor Caiti. Per l'esperimento è stato utilizzato il robot 'Folaga', un piccolo veicolo lungo 2 metri, con un diametro di 12 centimetri e pesante 30 kg, su cui era stato applicato un sensore di temperatura. I ricercatori hanno potuto verificare che il robot, navigando nella trafficata zona portuale del fiordo, sapeva lavorare in autonomia, sapeva rispondere ai comandi inviati dalla stazione centrale e, nel caso simulato di perdita della rete, sapeva reinserirsi nella rete autonomamente.

munafo_caiti_calabro"Il robot è stato in grado di trovare e raggiungere i punti in cui la trasmissione e ricezione dati era di volta in volta migliore - aggiunge Caiti - In questo modo si possono contrastare gli effetti di disturbo dovuti all'ambiente marino, come la variazione di temperatura, la salinità o il rumore, e viene garantita una la qualità della trasmissione fra i nodi della rete".


I risultati della ricerca sono stati presentati a Brussels a novembre davanti a tutti i partner del progetto: CINTAL - Università dell'Algarve, Faro, Portogallo; Selex Sistemi Integrati, Italia; FOI (Royal Defence Research Establishment), Stoccolma, Svezia; ISME - Centro Interuniversitario di Ricerca sui Sistemi Integrati per l'Ambiente Marino, Unità delle Università di Pisa (Centro Piaggio) e Genova; SINTEF, Trondheim, Norvegia Kongsberg Maritime, Horten, Norvegia.


Guarda il video del test a Pianosa.
Guarda su Facebook la Photo gallery del robot testato nel fiordo di Trondheim. 


Ne hanno parlato:
Tirreno 
Tirreno Pisa 
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