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Comunicati stampa

Testi universitari sull'iPad o sull'iPhone? Grazie a una App di Casalini Libri i volumi delle Edizioni Plus, casa editrice dell'Università di Pisa, sono acquistabili in formato ebook sui moderni dispositivi elettronici. La App è molto intuitiva e facile da usare, permette di effettuare ricerche per titolo, autore, editore, anno di pubblicazione e classificazione Dewey e di sfogliare l'intero catalogo a un semplice tocco dello schermo. Ogni ebook è acquistabile direttamente dall'interno della App senza bisogno di complesse procedure di login. È sufficiente inserire la password del proprio account Apple Store per scaricare il file sul proprio dispositivo.

Gli ebook scaricati sono leggibili attraverso un sofisticato 'sfogliatore' integrato nella App che offre le funzioni di copia/incolla, ricerca all'interno del full text, inserimento di segnalibri. L'App è scaricabile gratuitamente da iTunes App Store al link http://itunes.apple.com/it/app/torrossa/id460014494?mt=8

Ad oggi sulla App sono già stati caricati 60 titoli, ma nel giro dei prossimi giorni sarà pubblicato l'intero catalogo già presente su Torrossa.it, la nuova piattaforma full text di Casalini Libri. I contenuti di Torrossa.it sono disponibili in modalità 'acquisto', 'accesso permanente' o 'consultazione temporanea' e accessibili tramite un'unica interfaccia che offre agli utenti evolute funzionalità di ricerca e consultazione, oltre a strumenti di condivisione Web 2.0, con sottoscrizioni per reti IP.

Tra le innovazioni, la ricerca avanzata con raffinamento dei risultati tramite 'faccette'; lo user workspace nel quale salvare commenti, tags, liste e bibliografie personali e dal quale inviare segnalazioni tramite email; l'esportazione di citazioni bibliografiche tramite strumenti dedicati; un comodo menù contestuale per estendere la ricerca su database e fonti esterne; il browsing per materia, la ricerca in indice di autore e titolo.

Anche quest'anno il dipartimento di Matematica "L.Tonelli" e il corso di laurea in Matematica dell'Università di Pisa organizzano, nel periodo dal 1 al 3 febbraio, la "Settimana Matematica", appuntamento rivolto a studenti delle ultime classi delle scuole superiori che sta diventando una tradizione consolidata nel panorama dell'orientamento universitario. La manifestazione, realizzata nell'ambito del Piano lauree scientifiche, si terrà presso il dipartimento di Matematica "L.Tonelli" dell'Università di Pisa in Largo Pontecorvo 5, e si articolerà in vari momenti (alcuni collegiali, altri in cui gli studenti saranno divisi in gruppi) finalizzati a coinvolgere gli studenti in attività matematiche significative e nello stesso tempo stimolanti. In questo modo i ragazzi potranno conoscere il corso di laurea e il dipartimento di Matematica della nostra Università e provare l'esperienza di lezioni di matematica di tipo universitario, entrando in contatto con studenti e dottorandi che affiancheranno come tutor i partecipanti nelle varie attività previste.

Agli studenti che parteciperanno è stata data la possibilità di scegliere tra 8 possibili laboratori: "Esplorazioni matematiche con il foglio di calcolo"; "Ripartiamo da 0"; "Il problema dei compleanni"; "Universi possibili"; "Numeri infinitamente grandi e numeri infinitamente piccoli"; "Strutture"; "Dalla mela di Newton all'era spaziale: la matematica in orbita"; "Permutazioni e gruppi".

L'iniziativa ha riscosso un enorme successo, testimoniato dalla sempre crescente quantità di richieste di partecipazione pervenute (più di 200), e ha valicato i confini regionali coinvolgendo, oltre alle scuole delle province di Pisa, Livorno, Lucca, Firenze, Massa Carrara, Grosseto, Pistoia, Siena, anche scuole di altre regioni (Liguria, Veneto, Umbria, Lazio, Puglia). Gli studenti che parteciperanno alla "Settimana Matematica" saranno più di 150.

Il robot si è spostato nelle acque norvegesi andando a posizionarsi dove la rete di comunicazione tra i sensori di temperatura era migliore, permettendo così la trasmissione dei dati tra i nodi del network e la stazione centrale di controllo. Con l'esperimento nel fiordo di Trondheim, effettuato lo scorso mese di maggio, si è concluso con successo il progetto di ricerca europeo UAN (Underwater Acoustic Network) coordinato dal professor Andrea Caiti del Centro "E. Piaggio" dell'Università di Pisa e finalizzato alla realizzazione di reti wireless capaci di controllare robot sottomarini per monitorare l'ambiente e raccogliere dati di varia natura.

"La comunicazione sotto la superficie del mare è problematica e condizionata da fattori moto variabili, come l'oceanografia locale, la temperatura, il grado di salinità dell'acqua e la profondità - spiega Caiti - I nostri robot sono in grado di costruire reti di comunicazione acustica sottomarina efficaci, che potranno essere utili per realizzare sistemi per la sorveglianza di siti subacquei ad accesso limitato - come quelli delle aree marine protette o di interesse archeologico, di infrastrutture industriali o portuali lungo la costa - e allo stesso tempo capaci di misurare parametri importanti per il controllo dello stato di salute dell'ambiente marino, come temperatura, salinità e inquinamento dell'acqua".

Gli esperimenti preliminari del progetto UAN si sono svolti nel 2010 a Pianosa, dove sono state provate singolarmente le varie componenti della rete. Dopo altri due test in Portogallo e a Genova, il team di ricerca è approdato in Norvegia, dove per l'Università di Pisa erano presenti Vincenzo Calabrò e Andrea Munafò, collaboratori del professor Caiti. Per l'esperimento è stato utilizzato il robot 'Folaga', un piccolo veicolo lungo 2 metri, con un diametro di 12 centimetri e pesante 30 kg, su cui era stato applicato un sensore di temperatura. I ricercatori hanno potuto verificare che il robot, navigando nella trafficata zona portuale del fiordo, sapeva lavorare in autonomia, sapeva rispondere ai comandi inviati dalla stazione centrale e, nel caso simulato di perdita della rete, sapeva reinserirsi nella rete autonomamente. "Il robot è stato in grado di trovare e raggiungere i punti in cui la trasmissione e ricezione dati era di volta in volta migliore - aggiunge Caiti - In questo modo si possono contrastare gli effetti di disturbo dovuti all'ambiente marino, come la variazione di temperatura, la salinità o il rumore, e viene garantita una la qualità della trasmissione fra i nodi della rete".

I risultati della ricerca sono stati presentati a Brussels a novembre davanti a tutti i partner del progetto: CINTAL - Università dell'Algarve, Faro, Portogallo; Selex Sistemi Integrati, Italia; FOI (Royal Defence Research Establishment), Stoccolma, Svezia; ISME - Centro Interuniversitario di Ricerca sui Sistemi Integrati per l'Ambiente Marino, Unità delle Università di Pisa (Centro Piaggio) e Genova; SINTEF, Trondheim, Norvegia

Kongsberg Maritime, Horten, Norvegia.

Dopo la pausa di martedì scorso, martedì 31 gennaio alle ore 17.15, nell'Aula Multimediale di Palazzo Ricci, riprende il ciclo di lezioni bibliche con il seminario di Adriano Fabris su "L'incontro con l'altro nel pensiero ebraico e cristiano del Novecento". L'appuntamento fa parte del ciclo di introduzione multidisciplinare alla Bibbia intitolato "L'Incontro con l'Altro, Fascinosum et Tremendum. Temi biblici tra difesa dell'identità e integrazione, accoglienza e rifiuto".

L'iniziativa è organizzata da Marisa Bonamici, Piergiorgio Borbone, Maria Luisa Ceccarelli Lemut, Daria Coppola, Bruno Di Porto, Adriano Fabris, Roberto Filippini, Gianfranco Fioravanti, Piero Floriani, Gabriella Garzella, Cesare Letta, Alessandro Martinengo, Stefano Perfetti, Mauro Ronzani, Elena Salibra, Maria Antonietta Sanna, Marina Soriani Innocenti, Giuseppina Stella Galbiati.

Oltre 12.000 reperti e 61 specie di uccelli rappresentativi della fauna ornitologica italiana esposti in un settore fruibile anche attraverso i nuovi strumenti tecnologici. È stata inaugurata al Museo di Storia naturale e del territorio di Calci la "Sala degli uccelli", un nuovo spazio espositivo realizzato in collaborazione con il dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa e grazie al contributo della Regione Toscana nell'ambito del progetto "Tutto ciò che voglio sapere. Interagire con le collezioni: nuove modalità di accesso al Museo". All'inaugurazione sono intervenuti Nicoletta De Francesco, prorettore vicario dell'Università di Pisa, Elena Pianea, dirigente Settore musei ed ecomusei Regione Toscana, Walter Landini, direttore del Museo di Storia naturale e del territorio.

La nuova esposizione, allestita in una sala di circa 70 mq, è organizzata in sette vetrine, dove sono stati collocati gli esemplari selezionati all'interno di una ricostruzione del loro ambiente di vita. Alla base di ogni vetrina sono state collocate le etichette con i codici data matrix di ciascuna specie rappresentata. Gli ambienti rappresentati sono il bosco, la montagna, il mare, le aree aperte e urbane, il canneto, le acque basse e le acque profonde. La scelta degli ambienti è finalizzata a fornire agli utenti la possibilità di ripercorrere gli ambienti tipici del territorio pisano. Gli esemplari musealizzati, la maggior parte dei quali sono tipici della fauna toscana e locale, rappresentano 14 ordini di uccelli, falconiformi, strigiformi, passeriformi, apodiformi, piciformi, coraciformi, caradriformi, anseriformi, gruiformi, galliformi, pelicaniformi, fenicotteriformi, podicipediformi e ciconiformi.

Il nuovo settore espositivo, finalizzato allo svolgimento di attività didattiche e di visite guidate tematiche, è il risultato della musealizzazione di un campione rappresentativo della vasta collezione ornitologica del museo, fino ad ora non fruibile al pubblico, che si colloca tra le prime collezioni pubbliche italiane. L'esposizione vuol rappresentare una nuova modalità di fruizione del museo attraverso l'utilizzo di strumenti tecnologici divenuti nella società moderna di uso comune come lo smartphone o il tablet, e si basa sull'applicazione di codici data matrix sulle etichette dei singoli reperti. La lettura dei codici con la fotocamera del proprio dispositivo permetterà agli utenti non solo di visualizzare informazioni ed immagini relative ai singoli esemplari ma, cliccando su appositi link, sarà possibile ottenere ulteriori approfondimenti di carattere generale ed effettuare il download del canto di ciascuna delle specie selezionate.

La pionieristica applicazione di queste tecnologie alle esposizioni museali e la continua sperimentazione, sono orientate a rappresentare una nuova forma di linguaggio e veicolo di conoscenza che permette di trasformare le tradizionali visite in Museo e le attività didattiche connesse in esperienze interattive e multisensoriali.

Le attività didattiche relative a questo nuovo settore sono rivolte alle scuole primarie e secondarie di primo grado e hanno come obiettivo quello di introdurre gli studenti alla conoscenza delle principali caratteristiche e adattamenti degli uccelli, di conoscere i principali uccelli della fauna italiana e locale e di rispettare il loro ambiente di vita spiegando i danni legati all'impatto antropico, il tutto utilizzando questa nuova tecnologia di lettura dei codici data matrix. I laboratori didattici prevedono anche lo svolgimento di attività pratiche legate alla compilazione di schede didattiche a risposta multipla su alcune delle specie presenti e di attività ludico-didattiche multimediali e multisensoriali.

Si è svolta venerdì 20 gennaio 2012, al Museo di storia naturale e del territorio dell'Università di Pisa, la conferenza "Se mi ami, sbadiglia!", tenuta dai dottori di ricerca Elisabetta Palagi e Ivan Norscia. L'incontro ha riguardato una recentissima ricerca scientifica, pubblicata sulla rivista "Plos One" dagli stessi relatori e condotta sotto l'egida del Museo, che ha dimostrato come il contagio dello sbadiglio sia influenzato dalla vicinanza affettiva che lega le persone. La conferenza è stata aperta dal prorettore vicario, Nicoletta De Francesco, dal direttore amministrativo dell'Ateneo, Riccardo Grasso, e dal presidente del Museo, Walter Landini. Questi interventi sono stati importanti per spiegare come l'Università, nonostante le attuali difficoltà, si stia impegnando a promuovere la ricerca in tutte le sedi opportune, ivi inclusi i musei universitari, con un'attenzione particolare per le pari opportunità.

L'iniziativa ha riscontrato un grande successo di interesse e di pubblico come, d'altronde, la ricerca da cui traeva spunto, ripresa da importanti testate giornalistiche nazionali e internazionali, tra cui "la Repubblica", "National Geographic" e "Daily Telegraph".

All'evento hanno preso parte più di 100 persone, tra cui ricercatori e docenti universitari, veterinari interessati ai rapporti empatici che legano l'uomo agli animali da affezione, gruppi yoga che utilizzano lo sbadiglio come terapia per favorire il relax e partecipanti "free-lance" con un interesse per la scienza e gli argomenti trattati. Un unico argomento, quindi, che ha suscitato attenzioni trasversali, riunendo persone motivate da molteplici e diversificati interessi.

In occasione dell'inizio della III edizione del master internazionale in Business Administration (MBA), uno dei pochi corsi post laurea in Italia interamente svolti in lingua inglese, il dipartimento di Economia aziendale organizza il workshop "Talent Identification & development; the role of effective leadership" che si terrà lunedì 23 gennaio 2011 alle ore 15 a Palazzo dei Congressi di Pisa.

All'interno del sempre più complesso e mutevole contesto organizzativo, la ricerca e lo sviluppo di talenti sono diventati molto più che un vuoto slogan, ma uno strumento strategico e operativo al raggiungimento dei risultati. La leadership gioca un ruolo rilevante all'interno di queste dinamiche. Come si identifica un talento? Perché è così rilevante? Quanto efficace è il ruolo della leadership in tutto questo? Proprio il mondo dello sport e dei motori che sarà parte attiva della tavola rotonda, offre per sua stessa natura, significative esperienze su questi temi. Saranno infatti presenti Riccardo Ceccarelli (Formula 1 Lotus Renault GP); Davide Forè (CRG Team Official Driver, 5 times Karting World Champion), Filippo Monastra (Nokia Italia); Vittorio Pesoli (Business HR Director - Abbott Europe). Un'occasione unica per incontrare punti di vista e culture differenti con 30 nuovi allievi provenienti da 18 paesi diversi: Canada, Cina, Colombia, Corea del Sud, Georgia, Germania, India, Italia, Lettonia, Messico, Russia, Serbia, Slovenia, Thailandia, Turchia, Ucraina, USA, Vietnam.

Il master ha riscontrato un incremento nel numero delle richieste di partecipazione e di iscritti rispetto alle precedenti edizioni, grazie anche all'ampliando con gli anni di collaborazioni internazionali, in termini di didattica, ospitando docenti stranieri provenienti dall'Università di Edinburgo (UK), European Business School di Londra (UK), Cass Business School di Londra (UK), Aarhus School of Business (Danimarca), Université Catholique de Louvain (Belgio), University of Sussex, Victoria University (Melbourne), Boston University School of Management (USA), e di corporate network.

Analisi genetiche del DNA per la conservazione della fauna endemica e minacciata da bracconaggio. Questo il tema della ricerca condotta da un gruppo di studiosi del dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa in collaborazione con il Game Fund Department del Ministero degli Interni di Nicosia (Cipro). La ricerca oggetto di pubblicazione assume particolare rilevanza nell'Ateneo in quanto rappresenta il primo contributo nel settore della biologia della conservazione animale con applicazione di tecniche biomolecolari di DNA forense.

I ricercatori del laboratorio di "Genetica della Conservazione e Filogenesi Molecolare dei Vertebrati" di Pisa hanno svolto analisi molecolari sul DNA a supporto dell'attività investigativa della polizia di Cipro in un caso di sospetto bracconaggio avvenuto a settembre 2010 ai danni di tre esemplari di muflone cipriota (Ovis orientalis ophion), specie endemica e protetta presente sull'isola.

I campioni di tessuto raccolti dalla popolazione selvatica di muflone, insieme a quelli prelevati dal Cyprus Veterinary Service sui tre esemplari rinvenuti morti nei pressi del luogo di arresto dei tre presunti colpevoli, sono stati consegnati al Laboratorio di Pisa unitamente alle tracce biologiche recuperate su alcuni indumenti/oggetti (scarpe, jeans, coltello, etc.) dei sospettati. I ricercatori hanno impiegato marcatori del DNA mitocondriale nucleare nel rispetto delle norme per le investigazioni forensi su DNA animale (non umano) redatte dalla International Society for Forensic Genetics. La ricerca ha permesso di appurare una chiara connessione tra due delle tre carcasse di muflone e tracce biologiche campionate. I risultati di questo lavoro, acquisiti dalla polizia di Cipro, sono a disposizione del Procuratore Capo della Corte di Nicosia nell'ambito del procedimento penale a carico dei sospettati.

I marcatori molecolari messi a punto dai ricercatori potranno essere impiegati anche in analisi genetiche simili volte a proteggere la sottospecie di muflone presente in Sardegna (O. o. musimon). Il gruppo di ricerca che si occupa da diversi anni di conservazione, genetica di popolazione ed evoluzione di vertebrati, è composto da Filippo Barbanera, ricercatore, e Monica Guerrini, tecnico di laboratorio specializzato in analisi biomolecolari e bioinformatiche, con il supporto di Giovanni Forcina, dottorando in Scienze Biologiche e Molecolari e, all'epoca dello studio, di Caterina Beccani, laureanda in "Conservazione ed Evoluzione". La ricerca si è svolta in stretta collaborazione in modo particolare con Panicos Panayides (Game Fund Department).

Il lavoro scientifico dal titolo "Conservation of endemic and threatened wildlife: molecular forensic DNA against poaching of the Cypriot mouflon (Ovis orientalis ophion, Bovidae)" è in stampa su Forensic Science International: Genetics, importante rivista internazionale del settore della Medicina Legale.

Il gruppo di ricerca pisano, in collaborazione con il dipartimento di Biologia dell'Università di Cipro, BirdLife Cyprus e il Game Fund Department, sta lavorando a un nuovo progetto riguardante l'applicazione del DNA barcoding per la conservazione degli uccelli residenti a Cipro attraverso il contrasto del consumo illegale di carne di specie protette.

Martedì, 31 Gennaio 2012 12:22

Donne, scienza e pari opportunità

La primatologia è stata a lungo considerata una disciplina modello per le pari opportunità. Tra i fattori che hanno contribuito a tale immagine, l'esposizione mediatica di alcune famose scienziate come Jane Goodall e Dian Fossey ha rafforzato la convinzione che le donne siano maggiormente rappresentate in primatologia che in discipline simili e che rivestano più frequentemente ruoli di rilievo. Tuttavia, nonostante rappresentino la maggior parte della popolazione universitaria, il numero di donne cui vengono affidati ruoli di responsabilità nella ricerca e nelle istituzioni è anche in questo settore ancora molto esiguo.

Un recente studio, condotto dall'Università di Pisa e dall'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr di Roma, pubblicato sulla rivista "PLoS ONE", ha dimostrato che, al pari di altre discipline scientifiche, anche la primatologia soffre di alcune dinamiche che ostacolano e spesso impediscono al sesso femminile il raggiungimento di posizioni di responsabilità. È il noto fenomeno del "tetto di cristallo", elegante definizione per descrivere quel punto, praticamente invisibile come il cristallo, oltre il quale la carriera delle donne si ferma. Questa metafora ben rappresenta le difficoltà a cui molte donne devono far fronte per fare carriera nei diversi campi del sapere. Tra queste, stereotipi culturali, discriminazione e, soprattutto, una divisione ineguale del carico di lavoro familiare tra uomini e donne.

Elisabetta Palagi, dell'Università di Pisa, e Elsa Addessi, dell'Istc-Cnr, hanno svolto, insieme a Marta Borgi dell'Istituto superiore di sanità, un "censimento" per conto della Società internazionale di primatologia che ha evidenziato che "non solo le donne hanno maggiori difficoltà a raggiungere le più alte posizioni della carriera accademica ma le primatologhe pubblicano meno dei loro colleghi uomini - spiega Elsa Addessi - Tale dato potrebbe dipendere da un minor accesso alle risorse necessarie per condurre ricerche di alta qualità. Inoltre, i risultati ottenuti in termini di numero e tipo di pubblicazioni non sempre corrispondono al loro successo professionale in termini di posizioni ottenute". Dallo studio emerge anche un dato incoraggiante. "La differenza nel numero di articoli pubblicati da uomini e donne non corrisponde a una differenza simile nell'impatto scientifico di tali lavori - prosegue Elisabetta Palagi - Pertanto, le primatologhe sembrano pubblicare meno articoli dei loro colleghi uomini, ma di più alto impatto scientifico".

"Un articolo pubblicato su Nature nel 2001 denunciava la condizione delle donne giapponesi, vittime di un sistema accademico con profondi stereotipi culturali. Il suo titolo, 'One woman is enough...', riportava la motivazione addotta da un professore per aver rifiutato una donna per un posto vacante. Dieci anni dopo molte donne in tutto il mondo hanno sfiorato il soffitto di cristallo, ma in poche lo hanno abbattuto. One woman is still not enough", conclude Addessi.

Il 20 gennaio alle 15.00, nella Sala conferenze del Museo di Storia naturale e del territorio a Calci, si terrà l'incontro "Se mi ami, sbadiglia!".
Dopo i saluti del prorettore vicario Nicoletta De Francesco e un'introduzione del direttore del Museo, Walter Landini, interverranno Ivan Norscia e Elisabetta Palagi, autori della ricerca che per la prima volta ha fornito l'evidenza etologica che la trasmissione dello sbadiglio è una forma di "contagio emotivo". Che lo sbadiglio spontaneo sia uno dei comportamenti più antichi lo dimostra il fatto che anche i pesci sbadigliano. Nel corso dell'evoluzione, abbiamo "iniziato" a essere contagiati dagli sbadigli di altri. Ma il contagio non coinvolge tutti allo stesso modo... questione di empatia?

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