Da Pisa al Brasile: un lunghissimo cordone ombelicale
A San Paolo, in Brasile, qualcuno forse sconfiggerà la leucemia grazie a un cordone ombelicale donato a Pisa. La richiesta è arrivata all'Aoup il 3 agosto e, dopo solo dieci giorni, lo speciale contenitore per il trasporto del sangue del cordone (dry shipper) era pronto per essere inviato. Un ottimo risultato, considerando che le procedure internazionali prevedono 2 mesi per le richieste normali, e 15 giorni per quelle urgenti. Ma la soddisfazione non deriva solo dai tempi record in cui sono stati effettuati gli esami e preparata la dettagliata documentazione richiesta dai severissimi standard internazionali.
Come sottolinea il dott. Fabrizio Scatena - direttore dell'unità operativa Medicina trasfusionale e biologia dei trapianti – l'unità di sangue da trapiantare viene scelta a livello mondiale all'interno di un database dove confluiscono i dati dei vari registri donatori nazionali. I medici brasiliani disponevano, a livello mondiale, di una rosa di ospedali dove era conservato sangue compatibile con quello del loro paziente: Pisa è stata scelta perché il sangue risultava di qualità più alta, ovvero con un numero di cellule nucleate e staminali più elevato.
La donatrice è una mamma della provincia di Livorno che ha donato il cordone nel 2008. Come lei sono tante le donne che decidono di donare il cordone ombelicale, qualcosa che fino a qualche anno fa era considerato un "materiale di scarto" e che, ancora oggi viene buttato via, in mancanza di un'esplicita richiesta da parte della madre.
Mentre la dott. Patrizia Urciuoli - responsabile del laboratorio della banca del sangue cordonale dell'Aoup - ci accompagna a visitare i laboratori dove viene conservato il sangue raccolto, nella sala d'attesa incontriamo una coppia pisana e una giovane donna lucchese, venuti per compilare i moduli necessari alla donazione. Alla banale domanda: "Cosa vi ha spinto?", rispondono: "Per fare qualcosa di buono e di utile", "Se lo facciamo tutti ce ne sarà per tutti". Un atteggiamento positivo, alla cui base sono scelte di tipo personale e una giusta informazione da parte degli operatori sanitari, in primo luogo ostetriche e ginecologi. Il sangue che viene raccolto dal cordone ombelicale non prima di 60 secondi dal parto è infatti ricco di cellule staminali che hanno eccezionali potenzialità curative nei confronti dei tumori che colpiscono il sangue.
Alla fase della "raccolta" seguono altri momenti altrettanto importanti: le analisi di laboratorio sulla sacca e sui prelievi ematici della madre, la valutazione della idoneità, il processamento e la conservazione in azoto liquido, a circa -200 gradi. Quando il sangue raccolto supera i severissimi esami cui viene sottoposto nelle strutture sanitarie pubbliche, può entrare a far parte dell'archivio dell'IBMDR (Italian Bone Marrow Donor Registry - Registro nazionale Italiano Donatori di Midollo Osseo) che ha sede a Genova. L'altra "fonte" di cellule staminali è infatti il midollo osseo, e l'unità operativa di Medicina trasfusionale e biologia dei trapianti si occupa anche di questa raccolta. Pisa è una delle 19 strutture ospedaliere accreditate a livello nazionale e – come ci dice il dott. Simone Lapi – al gennaio 2012 per quanto attiene alla qualità delle unità crioconservate è risultata terza a livello nazionale per valore medio di cellule nucleate/unità (fonte: IBMDR).
È grazie all'esistenza di una rete – mondiale e pubblica – che i pazienti affetti da leucemie possono sperare di trovare un donatore compatibile.
Per chi volesse ulteriori informazioni sulla donazione di cordone ombelicale e di sangue di midollo osseo può rivolgersi alla dott. Patrizia Urciuoli (tel 050 995522) o alla dott.ssa Cristina Manganelli Uncini, presidente della sezione pisana dell'Adisco (Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale, tel 050 996703). (Ufficio stampa AOUP)
20 reporter per il Social Media Team dell'Internet Festival
Per te il web non ha segreti e lavorare "on-the-go" è il tuo sogno nel cassetto? Non farti sfuggire l'occasione di realizzarlo. Hai tempo sino a giovedì 20 settembre per entrare a far parte del Social Media Team dell'Internet Festival 2012, che si svolgerà a Pisa dal 4 al 7 ottobre p.v.
Un evento che trasformerà la città toscana in un grande palcoscenico su cui, per quattro giorni, andrà in scena il futuro del web. Oltre cento gli esperti attesi - influencer emergenti, noti opinionisti, imprenditori, politici, ricercatori, top user, artisti ma anche semplici appassionati – provenienti da tutto il mondo e che si ritroveranno a Pisa per indagare gli scenari e le tendenze in progress della Rete.
20 i posti 'in palio' con tre ruoli diversi: Social Media Reporter, Photographer, Videomaker. Un team giovane e dinamico che avrà il compito di raccontare, in tempo reale, attraverso foto, video e contributi editoriali, il Festival in ogni suo bit. A ogni membro del Social Media Team saranno garantite una serie di agevolazioni (dal rimborso forfettario di € 280 lorde per Photographer e Videomaker e di € 240 lorde per Social Media Reporter, all'assicurazione, al rimborso spese di viaggio, buono pasto giornaliero) e verrà consegnato un attestato di partecipazione.
Per i dettagli relativi alla selezione delle 20 figure dello staff, basta scaricare il bando direttamente dal sito dell'Internet Festival http://www.internetfestival.it/2012/08/bando-per-la-costituzione-del-social-media-team/. Per partecipare sarà sufficiente inoltrare una breve autopresentazione, con la disponibilità oraria per le quattro giornate, l'elenco dei social media in cui si è presenti e il grado di conoscenza della città, alla casella di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La selezione dei candidati avverrà entro il 25 settembre e sarà curata dallo staff di Fondazione Sistema Toscana, che coordinerà il Social Media Team del Festival.
Internet Festival è una storia ricca di futuro e quando va in scena il futuro, il popolo della Rete non si fa attendere. E' arrivato il tuo turno!
Internet Festival è promosso da Comune e Provincia di Pisa, insieme a Regione Toscana, Camera di Commercio di Pisa, Cnr, Registro .it e Istituto di Informatica e Telematica del Cnr, Università di Pisa, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore "Sant'Anna", Associazione Festival della Scienza. Diretto da Edoardo Fleischner e coordinato a Fondazione Sistema Toscana, Internet Festival ha scelto come tema dell'edizione 2012 le "Forme di Futuro".
Ingresso libero (escluso per gli spettacoli a pagamento segnalati in programma)
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Pisa first among Italian universities in the Shanghai ranking
The Universities of Pisa and "La Sapienza" of Rome are the best in Italy according to the prestigious Academic Ranking of World Universities (www.shanghairanking.com/) formulated by the "Jiao Tong" University of Shanghai for 2012. The two universities are first among those of Italy, both appearing in the 101 to 150 category worldwide, ranking higher than Milan and Padua, which appear in the 151 to 200 position, and those of Bologna, Florence, Turin, Polytechnic of Milan and Superior Normal School, all of which are in the 201 to 300 category.
In all, 20 Italian universities appear among the first 500 in the world, as compared to 22 last year. Italy, on a par with France, is eighth in the world for the number of universities appearing among the top 500. Once again the countries represented by the greatest number of universities are the United States of America with 17 out of the first 20 and 150 among the first 500, followed by those of China (42 among the first 500, but none among the first 100), Britain (38) and Germany (37).
The result obtained by the University of Pisa is also very encouraging with respect to the macro sectors ("Broad subject fields") and to single subject areas, where it appears among the foremost worldwide. Pisa confirms its leadership in Italy in Natural Sciences and Mathematics, and is the only one in Italy to appear among the first 100. In the macro sector Engineering/Technology and Computer Sciences it is in the 101 to 150 place worldwide, along with Genoa, Naples "Federico II", and Rome "La Sapienza", coming out lower only than Turin, which appears in the 51 to 75 category.
The University of Pisa is also present in four out of the five subject areas monitored by the ARWU. With respect to 2011, its excellence in the fields of Mathematics and Physics is confirmed -- in both areas it appears in the 76 to 100 rank worldwide, while it is listed in the 101 to 150 category for Chemistry and for Computer Sciences.
The ARWU ranking or 'Shanghai list', now in its tenth annual edition, is among the best known and most trusted internationally. It monitors more than 1000 universities, and its methodology is based on quality indicators both for academic and for research performance. It takes into account the number of international awards obtained by the teaching and research staff, the number of publications and references in citation indexes, and more in general the results obtained in reference to the size of the institution.
Pisa prima università italiana nel ranking di Shanghai
Sono le Università di Pisa e di Roma "La Sapienza" le migliori in Italia secondo il prestigioso Academic Ranking of World Universities (www.shanghairanking.com/) elaborato dalla "Jiao Tong" University di Shanghai per il 2012. I due atenei sono i primi tra gli italiani, posizionandosi tra il 101° e il 150° posto al mondo, e precedono quelli di Milano e Padova, tra il 151° e il 200 posto, e quelli di Bologna, Firenze, Torino, del Politecnico di Milano e della Scuola Normale, che si situano tutti tra il 201° e il 300° posto.
Complessivamente, sono 20 le istituzioni accademiche italiane che compaiono tra le primo 500 al mondo, contro le 22 dello scorso anno, ponendo l'Italia all'8° posto tra le nazioni, insieme alla Francia. A primeggiare sono ancora una volta le università degli Stati Uniti, con 17 tra le prime 20 e 150 tra le prime 500, seguite da quelle della Cina (42 tra le prime 500, ma nessuna tra le prime 100), Regno Unito (38) e Germania (37).
Il risultato ottenuto dall'Università di Pisa è lusinghiero anche per quanto riguarda i macro settori e i singoli campi disciplinari, nei quali rafforza la sua presenza tra i primi al mondo. L'Ateneo pisano conferma la leadership in Italia per il macro settore delle Scienze naturali e matematiche, essendo l'unico presente tra i primi 100 al mondo. Rispetto allo scorso anno, compare in quello dell'Ingegneria, tecnologia e informatica, dove è tra il 101° e il 150° posto al mondo, insieme a quelli di Genova, Napoli "Federico II" e Roma "La Sapienza", e dietro solo a Torino, tra il 51° e il 75° posto.
L'Università di Pisa è inoltre presente in quattro dei cinque campi disciplinari monitorati dall'ARWU. Rispetto allo scorso anno, viene ribadita l'eccellenza sia della Matematica che della Fisica, entrambe posizionate tra il 76° e il 100° posto al mondo, ed entrano tra il 101° e il 150° posto la Chimica e l'Informatica.
La classifica ARWU di Shanghai, giunta quest'anno alla decima edizione, è tra le più accreditate a livello internazionale, con più di mille università monitorate. La sua metodologia si basa su alcuni indicatori di qualità delle performance sia accademiche che di ricerca, quali il numero di riconoscimenti internazionali ottenuti dallo staff accademico, il numero delle pubblicazioni e delle citazioni, i risultati conseguiti in relazione alle dimensioni dell'istituzione.
Ne hanno parlato:
RepubblicaFirenze.it
InToscana.it
TirrenoPisa.it
PisaNotizie.it
PisaInformaFlash.it
PisaNews.net
PisaToday.it
ilReporter.it
La Voce Di Rovigo
La Nazione
Repubblica Firenze
Unità Toscana
Tirreno
Tirreno Pisa
Tirreno Viareggio
Provincia Pavese
Corriere della Sera
Student Archaeologists bring back to light remains from the past
The second campaign of excavations of the archaeological Field School at Badia Pozzeveri (Altopascio) is coming to a close for this year. The Field School is organised by the University of Pisa and Ohio State University (USA) on the site of the ancient Abbazia di San Pietro [Abbey of Saint Peter] in Pozzeveri. The scientific director, Prof. Gino Fornaciari and Prof. Alessandra Guidi, Pro-rector for Internationalisation of the University of Pisa, described the preliminary results of the excavations at a press conference. The various stages of the excavations have brought to light a number of burial phases between the 11th and the 19th centuries. Among the finds is an 18th century cemetery for children (known in Tuscany as a "little paradise" or paradisino), and another rare and unexpected discovery: a trench for casting bronze bells from the end of the same century, in which it is still easy to see the signs left by the forms used for casting the bronze.
After excavations had been carried out in June by 14 students of the first level professionalising Master course in Bioarchaeology, Palaeopathology and Forensic Anthropology, organised by the Universities of Pisa, Milan and Bologna, the 26 students (under- and post-graduates as well as doctoral students) from the United States and Canada participated in the Field School in the month of July. During their stay in Italy they have been followed by an équipe of archaeologists and anthropologists, Italian and international, supervised by Prof. Fornaciari (University of Pisa) and by Prof. Clark Spencer Larsen (Ohio State University). Alongside the excavation activities at the 'dig', which was divided among four areas of about 70 m2 each, three separate laboratories were set up in which all the students took part. Collaboration with the Department of Earth Sciences (Adriano Ribolini and Monica Bini) made it possible to 'read' the archaeological deposits using non-invasive methods (georadar).
The oldest tombs came to light in the area alongside the apse and the north transept of the Abbey. In the eastern portion of the area, close to the bell tower, the children's cemetery was identified. Various well-preserved burials of small children from the end of the 18th century have been discovered. Underneath the children's cemetery, some deep cuts, filled with lime are coming to light. These indicate the presence of burials due to a 'catastrophe', to a disastrous time when death may have struck whole communities.. In the area in front of the façade a family tomb going back to the 12th and 13th centuries has been excavated. Probably it was used by a rich family who had earned special merits as benefactors of the Abbey of Saint Peter. Finally, the excavation area to the north of the church has made it possible to identify the remains of a loggia from the 13th century built up against the Abbey cloister, and which was abandoned in the second half of the 15th century.
A diary or log has been written up every day in both Italian and in English and placed on the www.paleopatologia.it website, making it possible to promote archaeological knowledge of the site, and to inform day by day everyone interested in the discoveries. Numerous visitors have been able to observe the excavations in person. A specially equipped path for visitors has been set up so that they can inspect the excavations.
The Pozzeveri Abbey is found along the principle route of the famous via Francigena, the medieval artery which linked northern Europe to Rome, and which today is being rediscovered and explored by an ever growing number of hikers and pilgrims.
The excavation project, made possible thanks to the collaboration of the municipality of Altopascio, has been promoted by the Superintendence for the Archaeological Patrimony of Tuscany and supported by the Foundation of the Cassa di Risparmio di Lucca.
See the photographic gallery on the Facebook page of the University of Pisa.
A Veterinaria accolti 21 beagle di Green Hill
Vivaci e scodinzolanti, 21 beagle, maschi e femmine, sono stati accolti il 1 agosto al dipartimento di Clinica veterinaria dell'Università di Pisa a San Piero a Grado. Si tratta di esemplari di due anni provenienti dai laboratori Green Hill che facevano parte di un programma di sperimentazione presso un'industria farmaceutica che si è appena concluso. Malgrado la brutta esperienza passata, i beagle godono tutti di ottima salute e sono in cerca di famiglie adottive.
Gli animali, microcippati e vaccinati, sono stati subito sottoposti ai dovuti controlli sanitari e nei prossimi giorni seguiranno training di riabilitazione condotto dall'equipe della clinica veterinaria guidata dalla professoressa Daniela Gianfaldoni e dal professor Francesco Camillo con il supporto di Angelo Gazzano, ricercatore ed esperto comportamentista, presso il dipartimento di Scienze Fisiologiche dell'Ateneo. La clinica veterinaria pisana è infatti l'unica in Italia individuata dal Ministero della Salute per questo tipo di percorsi di recupero.
"Per questi animali – fanno sapere dalla clinica veterinaria – cerchiamo adozioni serie e responsabili e le richieste di affido potranno essere inoltrate alla dott.ssa Antonella Pochini dell'Ufficio Ricerca dell'Università di Pisa (tel. 0502212211) anche via mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). Sarà quindi nostra cura stilare una lista degli aspiranti adottanti, mentre le consegne dei beagle saranno possibili da 20 agosto in poi".
Il progetto di riabilitazione di animali da laboratorio dell'Università di Pisa si fonda su una circolare ministeriale che indirizza gli operatori verso la pratica della rehabilitation degli animali sperimentali, nei casi in cui le condizioni di salute degli stessi lo consentano. Lo scopo è quello di costituire un centro per la riabilitazione di animali da laboratorio presso il nuovo dipartimento di Scienze veterinarie dell'Ateneo, supportato da esperti in etologia, per promuovere la massima diffusione dell'informazione sulle possibilità e metodologie in questo settore.
Guarda la galleria fotografica sulla pagina Facebook dell'Università di Pisa
Gli studenti-archeologi riportano alla luce i resti del passato
Si sta concludendo in questi giorni a Badia Pozzeveri (Altopascio) la seconda campagna di scavi della Field School archeologica organizzata dall'Università di Pisa e dalla Ohio State University (USA) sul sito dell'antica Abbazia di San Pietro di Pozzeveri. I risultati preliminari degli scavi sono stati resi noti in una conferenza stampa tenuta dal direttore scientifico Gino Fornaciari e da Alessandra Guidi, prorettore all'internazionalizzazione dell'Università di Pisa. Le fasi di scavo hanno portato alla luce svariate fasi sepolcrali comprese tra l'XI e il XIX secolo, tra cui un cimitero del '700 destinato ai bambini, noto in Toscana come "paradisino", e hanno portato a una scoperta rara e inaspettata: una fossa per la gettata delle campane risalente alla fine del XVIII secolo, in cui sono ancora ben visibili le impronte degli stampi per la fusione del bronzo.
Dopo gli scavi condotti a giugno da quattordici studenti del master di primo livello in Bioarcheologia, Paleopatologia e Antropologia Forense, organizzato dalle università di Pisa, Milano e Bologna, sono 26 gli studenti americani (laureandi, laureati e dottorandi) provenienti dagli Stati Uniti e dal Canada che hanno partecipato alla Field School di luglio. Durante il loro soggiorno in Italia sono stati seguiti da un'equipe di archeologi e antropologi, italiani e stranieri, supervisionati dal professor Gino Fornaciari (Università di Pisa) e dal professor Clark Spencer Larsen (Ohio State University). All'attività sul campo, distribuita in quattro aree di scavo di circa 70 mq ciascuna, sono stati affiancati tre laboratori distinti a cui hanno preso parte tutti gli studenti. Una collaborazione col dipartimento di Scienze della Terra (Adriano Ribolini e Monica Bini) ha permesso di affrontare la lettura, con metodi non invasivi (georadar), del deposito archeologico.
Le tombe più antiche sono emerse nell'area a contatto con l'abside e con il transetto nord. È stato nella porzione est dell'area, vicino al campanile, che è stato individuato il cimitero destinato ai bambini, che ha restituito diverse inumazioni infantili ben conservate di fine '700. Al di sotto delle tombe infantili stanno emergendo dei tagli allungati, riempiti da abbondanti strati di calce, che preannunciano la presenza di sepolture "da catastrofe" dovute ad episodi di morte collettiva. Nell'area di fronte alla facciata è stata inoltre scavata una tomba di famiglia risalente al XII-XIII secolo, probabilmente destinato a i membri di una famiglia di ricchi laici, benemeriti nei confronti dell'Abbazia di San Pietro. Infine, l'area di scavo a nord della chiesa ha permesso di individuare i resti di un loggiato del XIII secolo che si impostava a ridosso del chiostro dell'abbazia e che è stato abbandonato nella seconda metà del XV secolo.
Attraverso la redazione di un diario giornaliero italiano/inglese sul sito www.paleopatologia.it è stato possibile promuovere la conoscenza archeologica del sito, e informare giorno dopo giorno gli interessati delle scoperte effettuate. Numerosi visitatori hanno poi potuto assistere direttamente agli scavi in corso, dal momento che è stato allestito in loco un percorso di visita attrezzato. L'abbazia di Pozzeveri si trova infatti sul tracciato principale della via Francigena, l'arteria medievale che collegava il nord Europa a Roma, riscoperta negli ultimi anni da un numero sempre crescente di camminatori e pellegrini.
Il progetto di scavo, reso possibile grazie alla collaborazione del Comune di Altopascio, è stato promosso dalla Soprintendenza Archeologica per la Toscana e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
All’Università di Pisa arrivano gli studenti brasiliani di “Scienza senza Frontiere”
Sono arrivati in 37 e a settembre saranno raggiunti da altri 30 ragazzi che dal Brasile frequenteranno per sei mesi o un anno l'Università di Pisa. Tutto questo grazie al programma "Scienza senza Frontiere", un'imponente iniziativa di mobilità e internazionalizzazione del sistema universitario e della ricerca brasiliano avviato dalla presidente Dilma Roussef nel 2011, che mira a promuovere esperienze di studio e ricerca all'estero per oltre 75.000 giovani brasiliani. I ragazzi appena arrivati a Pisa si iscriveranno ai corsi di laurea di ingegneria, medicina, veterinaria, agronomia e farmacia dell'Ateneo pisano e, nel mese di agosto, saranno ospitati alla residenza dei Praticelli.
L'Università di Pisa, insieme ad altri 10 atenei italiani, è stata scelta come meta di studio e di ricerca dal governo brasiliano per favorire la formazione e la ricerca dei propri giovani e tentare di integrare il proprio sistema della ricerca e del sapere ai più consolidati network internazionali. Il programma "Scienza Senza Frontiere" è coordinato da CAPES e CNPq, le Agenzie governative brasiliane che si occupano del rafforzamento delle competenze del sistema universitario e della ricerca brasiliani, e si concentra su mobilità prevalentemente di breve e medio periodo, con lo scopo di finanziare esperienze all'estero di giovani brasiliani che tornino poi presso le università di origine per completare gli studi e ottenere il titolo finale.
Attraverso il coinvolgimento dell'Ambasciata Brasiliana in Italia, CAPES e CNPq hanno individuato un certo numero di università e centri di ricerca italiani con cui sviluppare uno specifico schema di mobilità all'interno di "Scienza senza Frontiere". Il progetto è strategico per l'internazionalizzazione dell'Università di Pisa, soprattutto per stabilire nuovi contatti anche ai fini della partecipazione a progetti di ricerca internazionali. La mobilità verso l'Ateneo pisano coinvolgerà tutti e tre i livelli della formazione universitaria e presto arriveranno anche dottorandi e post-doc.
Brazilian Students study in Pisa thanks to «Science without Frontiers»
Thirty seven students from Brazil have just arrived, and another thirty will join them in September in order to attend the University of Pisa for six months or for a year. All this is thanks to the "Science without Frontiers" programme, a large scale initiative for mobility and for the internationalisation of the Brazilian university and research system inaugurated by President Dilma Roussef in 2011. The programme aims at giving more than 75.000 young Brazilians the chance to experience of study and research abroad. The students coming to Pisa will enrol in the degree programmes in Engineering, Medicine, Veterinary Medicine, Agricultural Sciences and Pharmacology of the University of Pisa. During the month of August they will stay at the Praticelli Residence.
The University of Pisa, along with another 10 Italian Universities, has been chosen by the Brazilian government to host the students in order to enhance their study and research experience and to integrate the Brazilian research and higher education system more closely in consolidated international networks. The "Sciences without Frontiers" programme is coordinated by CAPES and CNPq, the Brazilian government's agencies responsible for strengthening the competences of the country's university and research system. It concentrates on short and medium term mobility in order to fund the studies abroad of Brazilian young people who will return to their home universities to complete their studies and obtain their degrees.
Though the Brazilian embassy in Italy, the CAPES and CNPq Agencies selected a certain number of Italian universities and research centres with which to develop a special mobility scheme within the "Science without Frontiers" programme. Participation in this initiative is linked to the University of Pisa's internationalisation strategy, which includes establishing new contacts with an eye to participation in international research projects. Mobility towards the University of Pisa involves students of all three levels of higher education: soon doctoral students and post-doctoral fellows will arrive.
Gli studenti-archeologi che riportano alla luce i resti del passato
Si sta concludendo in questi giorni a Badia Pozzeveri (Altopascio) la seconda campagna di scavi della Field School archeologica organizzata dall'Università di Pisa e dalla Ohio State University (USA) sul sito dell'antica Abbazia di San Pietro di Pozzeveri. I risultati preliminari degli scavi sono stati resi noti in una conferenza stampa tenuta dal direttore scientifico Gino Fornaciari e da Alessandra Guidi, prorettore all'internazionalizzazione dell'Università di Pisa. Le fasi di scavo hanno portato alla luce svariate fasi sepolcrali comprese tra l'XI e il XIX secolo, tra cui un cimitero del '700 destinato ai bambini, noto in Toscana come "paradisino", e hanno portato a una scoperta rara e inaspettata: una fossa per la gettata delle campane risalente alla fine del XVIII secolo, in cui sono ancora ben visibili le impronte degli stampi per la fusione del bronzo.
Dopo gli scavi condotti a giugno da quattordici studenti del master di primo livello in Bioarcheologia, Paleopatologia e Antropologia Forense, organizzato dalle università di Pisa, Milano e Bologna, sono 26 gli studenti americani (laureandi, laureati e dottorandi) provenienti dagli Stati Uniti e dal Canada che hanno partecipato alla Field School di luglio. Durante il loro soggiorno in Italia sono stati seguiti da un'equipe di archeologi e antropologi, italiani e stranieri, supervisionati dal professor Gino Fornaciari (Università di Pisa) e dal professor Clark Spencer Larsen (Ohio State University). All'attività sul campo, distribuita in quattro aree di scavo di circa 70 mq ciascuna, sono stati affiancati tre laboratori distinti a cui hanno preso parte tutti gli studenti. Una collaborazione col dipartimento di Scienze della Terra (Adriano Ribolini e Monica Bini) ha permesso di affrontare la lettura, con metodi non invasivi (georadar), del deposito archeologico.
Le tombe più antiche sono emerse nell'area a contatto con l'abside e con il transetto nord. È stato nella porzione est dell'area, vicino al campanile, che è stato individuato il cimitero destinato ai bambini, che ha restituito diverse inumazioni infantili ben conservate di fine '700. Al di sotto delle tombe infantili stanno emergendo dei tagli allungati, riempiti da abbondanti strati di calce, che preannunciano la presenza di sepolture "da catastrofe" dovute ad episodi di morte collettiva. Nell'area di fronte alla facciata è stata inoltre scavata una tomba di famiglia risalente al XII-XIII secolo, probabilmente destinato a i membri di una famiglia di ricchi laici, benemeriti nei confronti dell'Abbazia di San Pietro. Infine, l'area di scavo a nord della chiesa ha permesso di individuare i resti di un loggiato del XIII secolo che si impostava a ridosso del chiostro dell'abbazia e che è stato abbandonato nella seconda metà del XV secolo.
Attraverso la redazione di un diario giornaliero italiano/inglese sul sito www.paleopatologia.it è stato possibile promuovere la conoscenza archeologica del sito, e informare giorno dopo giorno gli interessati delle scoperte effettuate. Numerosi visitatori hanno poi potuto assistere direttamente agli scavi in corso, dal momento che è stato allestito in loco un percorso di visita attrezzato. L'abbazia di Pozzeveri si trova infatti sul tracciato principale della via Francigena, l'arteria medievale che collegava il nord Europa a Roma, riscoperta negli ultimi anni da un numero sempre crescente di camminatori e pellegrini.
Il progetto di scavo, reso possibile grazie alla collaborazione del Comune di Altopascio, è stato promosso dalla Soprintendenza Archeologica per la Toscana e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Guarda la galleria fotografica sulla pagina Facebook dell'Università di Pisa
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