Dal sistema salva pizze da asporto alla luce sui caschi
Il 14 dicembre 2011 alle 9 nell'aula magna della Facoltà di Ingegneria si tiene la prima edizione di "Pimp My Firm". L'evento ha l'obiettivo di far incontrare imprese ed ingegneri laureandi. Gli studenti avranno l'occasione di presentare i prodotti e i servizi da loro progettati e le aziende potranno cogliere l'occasione per sviluppare nuove ed allettanti prospettive di business.
L'idea dell'evento è nata in seguito all'interesse di alcune imprese per due progetti la cui produzione sarà avviata in futuro. Si tratta di un sistema per assorbire l'umidità che si genera nei cartoni delle pizze consegnate a domicilio e di un nuovo casco da sci in cui è stato integrato un sistema di illuminazione che riduca la possibilità di incidenti dovuti alla bassa visibilità in montagna in caso di nebbia.
Introducono la mattinata il professore Andrea Bonaccorsi con un intervento su ricerca, università e aziende ed il professore Paolo Ferragina che parlerà dell'attività di trasferimento tecnologico dell'Ateneo pisano. A seguire i professori Gino Dini e Marco Beghini presenteranno i corsi di Ingegneria Gestionale e Meccanica. Quindi le aziende avranno l'opportunità di esporre i loro prodotti/servizi, nonché il loro approccio alla ricerca, allo sviluppo ed all'innovazione.
Le istituzioni universitarie e il Sessantotto
Il Centro Interuniversitario per la Storia delle Università Italiane (CISUI), con la collaborazione della facoltà di Scienze politiche dell'Università di Pisa, promuove a Pisa il convegno internazionale di studi "Le istituzioni universitarie e il Sessantotto", in programma il 15 e 16 dicembre nell'Aula Magna Storica del Palazzo della Sapienza. Il convegno mira anzitutto ad indagare un aspetto fin qui solo in parte analizzato dagli studiosi della storia del Sessantotto, ovvero quello configurato dall'azione sviluppata dagli organi istituzionali degli atenei, dalle autorità accademiche, dalle associazioni – sindacali e non – che rappresentavano docenti, assistenti, incaricati e studenti negli anni delle agitazioni studentesche.
Per la prima volta, dunque, si non si proporrà una storia della rivolta studentesca avviatasi a partire dalla fine degli anni Sessanta, ma si concentrerà l'attenzione in maniera sistematica su come le istituzioni universitarie e le autorità accademiche (ministri, rettori, membri del Senato Accademico, presidi, singoli docenti, sindacati, formazioni politiche studentesche) reagirono di fronte alle sollecitazioni che provenivano in primo luogo dal mondo studentesco. Un mondo studentesco impegnato in occupazioni, manifestazioni e cortei, ma anche nell'elaborazione di importanti documenti teorici, come le "Tesi della Sapienza", che segnarono la storia del Sessantotto e vennero elaborate proprio nel Palazzo della Sapienza di Pisa nel febbraio 1967.
Il convegno, la cui organizzazione scientifica è stata curata da Romano Paolo Coppini e Alessandro Breccia dell'Università di Pisa, e da Marzio A. Romani dell'Università Bocconi di Milano, si aprirà il 15 dicembre alle 9 proponendo un confronto tra il contesto internazionale e il caso italiano. La prima sessione ospiterà in primo luogo gli interventi di Roger Geiger, docente presso l'Università della Pennsylvania, che tratterà di quanto accadde negli Stati Uniti, e di Jean-Philippe Legois (Centro di Studi di Aubervilliers, Francia), che invece traccerà un quadro di quanto avvenuto in Europa, in particolare in Francia e Germania. Due i successivi interventi, dedicati al caso italiano: Francesco Bonini, dell'Università di Teramo, analizzerà i falliti tentativi di riforma del sistema universitario nazionale dal secondo dopoguerra fino alle mobilitazioni del Sessantotto, mentre Umberto Carpi, dell'Università di Pisa, proporrà una ricostruzione del declino delle rappresentanze "istituzionali" di docenti, assistenti e soprattutto studenti.
La seconda sessione, nel pomeriggio del 15 dicembre, sarà interamente dedicata a un caso decisivo nella storia del Sessantotto italiano, quello milanese, con interventi dedicati a tutti gli atenei del capoluogo lombardo (Marzio A. Romani si occuperà dell'Università Bocconi, Luciano Pero dell'Università Cattolica, Giancarlo Consonni del Politecnico, Brunello Vigezzi della Statale), mentre la terza sessione ospiterà un'ampia panoramica su quanto avvenne nei principali atenei della penisola interessati dalle agitazioni del Sessantotto, con relazioni dedicate alle vicende di Pisa (Alessandro Breccia dell'Università e Paola Carlucci della Scuola Normale), Padova (Alba Lazzaretto e Paola Caldognetto), Roma (Marco Paolino e Tommaso Dell'Era), Trento (Vincenzo Calì), Torino (Diego Giachetti), Pavia (Pierangelo Lombardi). Il 15 dicembre l'Università di Pisa ospiterà anche la riunione semestrale nazionale dei delegati degli 24 atenei italiani che aderiscono al CISUI.
Concerto di Natale del coro dell’Università
Il coro dell'Università di Pisa si esibirà giovedì 15 dicembre alle ore 21.15 nella chiesa di San Paolo a Ripa d'Arno con il tradizionale concerto di Natale. Il programma prevede quest'anno la cantata natalizia "Das neugeborne Kindelein" di Dietrich Buxtehude, quattro canti natalizi di autori contemporanei e una serie di canti popolari della tradizione natalizia europea e americana. Allo spettacolo parteciperanno l'Orchestra dell'Università e la pianista Chiara Mariani. A dirigere il maestro Stefano Barandoni.
Il “Campano d’oro” assegnato a Lamberto Maffei, presidente dell’Accademia nazionale dei Lincei
"Il professor Maffei è stato un costante punto di riferimento per tutta la comunità scientifica pisana, ha contribuito a far circolare nella nostra Università ricercatori di respiro nazionale e internazionale, tra cui diversi Premi Nobel, realizzando quel processo di "disseminazione" di idee e intuizioni che, anche attraverso il lavoro dei suoi allievi, hanno avuto esiti significativi". È così che il rettore Massimo Augello ha presentato Lamberto Maffei, presidente dell'Accademia nazionale dei Lincei, a cui lunedì 12 dicembre, nel Palazzo della Sapienza di Pisa, è stato assegnato il "Campano d'oro" 2011, il prestigioso riconoscimento che l'Associazione laureati dell'Ateneo pisano (ALAP) assegna ogni anno a personalità di chiara fama internazionale che si sono laureate a Pisa. Ai saluti del rettore Massimo Augello e del vice sindaco Paolo Ghezzi, sono seguite la laudatio del professor Brunello Ghelarducci, direttore del dipartimento di Scienze fisiologiche, e la lettura delle motivazioni del conferimento da parte del presidente dell'ALAP, Attilio Salvetti. Al termine della cerimonia la violinista Chiara Morandi e il gruppo d'archi "I ragazzi di Strata" dell'Accademia musicale "Stefano Strata" ha tenuto un breve concerto in onore del premiato.
Dopo la premiazione, è intervenuto il professor Maffei che ha ripercorso gli anni trascorsi a Pisa, rievocando il fervore e l'atmosfera in cui si è formato negli anni Cinquanta e Sessanta, quando con lui studiavano personalità come i fratelli Cassese, Tiziano Terzani e Giuliano Amato. Nato a Grosseto nel 1936, Lamberto Maffei si è laureato in Medicina a Pisa, studiando sotto la guida del professor Giuseppe Moruzzi e iniziando con lui gli studi sul sistema nervoso centrale. Ha condotto gran parte delle sue ricerche all'Istituto di Neuroscienze del CNR, del quale è stato direttore dal 1980 al 2008. È stato professore di Neurobiologia alla Scuola Normale dal 1988 al 2008, oltre che direttore dell'omonimo laboratorio. Dal 2009 è presidente dell'Accademia nazionale dei Lincei ed è professore emerito della Scuola Normale.
Nel suo intervento anche Brunello Ghelarducci ha ricordato l'ambiente in cui Maffei ha lavorato sotto la guida di maestri illustri come Moruzzi, quando nelle aule universitarie si parlava inglese, in un clima internazionale e pieno di stimoli. "Il grande merito e vanto del professor Maffei è aver saputo cogliere tutte le opportunità che una università come Pisa offriva in quegli anni e aver avuto la capacità di esprimerle al massimo livello", ha detto Ghelarducci. "L'approccio multidiscipinare a un problema, la lungimiranza nell'usare tecniche di analisi mai sperimentate, l'utilizzo di macchinari per l'epoca all'avanguardia testimoniano il talento di giovane studioso diventato poi un grande scienziato".
Le ricerche del professor Maffei sono principalmente indirizzate allo studio del sistema nervoso centrale - con particolare riguardo al sistema visivo dei mammiferi - utilizzando tecniche sperimentali quali l'elettrofisiologia, la psicofisica, la biologia molecolare. Tra i suoi risultati più significativi, l'introduzione di metodi elettrofisiologici per la diagnosi precoce delle patologie del sistema nervoso, la registrazione dell'attività elettrica prenatale, il ruolo delle neurotrofine nella plasticità e lo sviluppo del sistema nervoso. Recentemente ha studiato metodi per riattivare la plasticità nel sistema nervoso dell'adulto, metodi che sta applicando nella prevenzione della demenza senile.
Chi mi ama, sbadigli!
Tutti sanno che lo sbadiglio è contagioso. Una persona comincia e le altre, in risposta, la imitano. Ciò che finora non era mai stato dimostrato è che lo sbadiglio si trasmette più frequentemente e velocemente tra persone che condividono un legame empatico: amici, parenti stretti, coppie. A fornire per la prima volta l'evidenza etologica che la trasmissione dello sbadiglio è una forma di "contagio emotivo" è lo studio condotto da Ivan Norscia ed Elisabetta Palagi, del Museo di storia naturale e del territorio dell'Università di Pisa e dell'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Istc-Cnr) di Roma, pubblicato su "PlosONE".
"Lo sbadiglio spontaneo, non sollecitato da altri sbadigli, è un comportamento evolutivamente molto antico, presente già nei pesci ossei che popolano il nostro pianeta da almeno 200 milioni di anni. A seconda del gruppo animale nel quale si ritrova, può indicare stress, noia, stanchezza o segnalare un cambio di attività, ad esempio dal sonno alla veglia e viceversa", spiega Elisabetta Palagi, dell'Unità di primatologia cognitiva dell'Istc-Cnr. "Lo sbadiglio 'contagioso' è un fenomeno completamente diverso, più 'moderno', dimostrato finora solo in alcune scimmie (scimpanzè e babbuini gelada) e nell'uomo e ipotizzato anche per animali con capacità cognitive e affettive sviluppate come il cane. Nell'essere umano normalmente lo sbadiglio può essere evocato da un altro sbadiglio entro cinque minuti".
Lo studio, sostenuto anche dal Giardino Zoologico di Pistoia, dal Parco Zoo Falconara (An) e dal Parco Zoo Punta Verde di Lignano Sabbiadoro, si fonda su una rigorosa raccolta di dati etologici, effettuata nel corso di un anno su più di 100 adulti e corrispondenti a oltre 400 coppie di "sbadiglianti", osservati nei contesti più disparati: durante i pasti, sul treno, al lavoro, e così via. Le osservazioni, svolte in Italia e Madagascar, hanno coinvolto persone di diverse nazionalità e le coppie includevano persone tra loro sconosciute, conoscenti che si frequentano solo perché uniti da un terzo elemento comune, come il lavoro o un amico, amici che si frequentano per scelta, parenti stretti quali nonni/nipoti, genitori/figli, fratelli e compagni di vita.
"Un'analisi statistica basata su modelli lineari misti (Lmm, Glmm) ha rivelato che la presenza e la frequenza di contagio non è influenzata da differenze di contesto sociale o dalle modalità di percezione (sentire uno sbadiglio evoca una risposta tanto quanto vederlo, o vederlo e sentirlo), né da differenze di età, di genere o di nazionalità - prosegue Ivan Norscia, dell'Università di Pisa - Ciò che influenza il contagio è la qualità della relazione che lega chi sbadiglia e chi 'riceve'. È più probabile che una persona 'ricambi' se ad aver sbadigliato è una persona amata. Lo studio rivela un trend preciso: il contagio è massimo tra familiari o coppie e diminuisce progressivamente tra amici, conoscenti e sconosciuti, in cui è minimo. Anche la latenza di risposta, cioè il tempo di reazione, è minore in familiari, amanti e amici rispetto a conoscenti o sconosciuti".
A favore di questa ipotesi ci sono anche dati neurobiologici. "Esistono studi che mostrano come le zone del cervello che si attivano durante la percezione di uno sbadiglio altrui sono in parte sovrapposte a quelle legate alla sfera emotiva - conclude Elisabetta Visalberghi, coordinatore Unità di primatologia cognitiva dell'Istc-Cnr - Possiamo quindi dire che lo sbadiglio può essere indice non solo di noia, ma di empatia".
Il “Campano d’oro” assegnato a Lamberto Maffei, presidente dell’Accademia nazionale dei Lincei
Sarà conferito al professor Lamberto Maffei, presidente dell'Accademia nazionale dei Lincei, il "Campano d'oro" 2011, il prestigioso riconoscimento che l'Associazione laureati dell'Ateneo pisano (ALAP) assegna ogni anno a personalità di chiara fama internazionale che si sono laureate a Pisa. La cerimonia si svolgerà lunedì 12 dicembre 2011, alle 16.30, nell'Aula Magna Storica della Sapienza. Ai saluti del rettore Massimo Augello e del sindaco Marco Filippeschi, seguiranno la Laudatio del professor Brunello Ghelarducci, direttore del dipartimento di Scienze fisiologiche, e la lettura delle Motivazioni del conferimento da parte del presidente dell'ALAP, Attilio Salvetti. Dopo la premiazione, interverrà il professor Maffei.
Il premio del "Campano d'oro" è stato istituito nel 1971 come riconoscimento in onore di ex allievi dell'Ateneo pisano che si sono distinti nel campo della cultura, della scienza, dell'industria e delle professioni. Al premiato viene consegnata una medaglia che raffigura la torre medievale, chiamata appunto Torre del Campano, posizionata a poche decine di metri dal palazzo della Sapienza. La Torre deve il suo nome al fatto di ospitare nella sua sommità un'antica campana che, a partire dal Medioevo e fino a non molti anni fa, scandiva l'inizio e la fine delle lezioni universitarie. Fra gli illustri premiati delle scorse edizioni, vi sono l'ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, cui il "Campano d'oro" fu attribuito quando era governatore della Banca d'Italia, Carlo Rubbia, Giuliano Amato, Marcello Pera, Tiziano Terzani, Remo Bodei, Antonio Cassese e, da ultimo, il luminare della chirurgia Fabrizio Michelassi.
Nato a Grosseto nel 1936, Lamberto Maffei si è laureato in Medicina all'Università di Pisa, studiando sotto la guida del professor Giuseppe Moruzzi e iniziando con lui gli studi sul sistema nervoso centrale. Ha condotto gran parte delle sue ricerche all'Istituto di Neuroscienze del CNR, del quale è stato direttore dal 1980 al 2008. È stato professore di Neurobiologia alla Scuola Normale dal 1988 al 2008, oltre che direttore dell'omonimo laboratorio. Dal 2009 è presidente dell'Accademia nazionale dei Lincei ed è professore emerito della Scuola Normale. Le ricerche del professor Maffei sono principalmente indirizzate allo studio del sistema nervoso centrale - con particolare riguardo al sistema visivo dei mammiferi - utilizzando tecniche sperimentali quali l'elettrofisiologia, la psicofisica, la biologia molecolare.
Tra i suoi risultati più significativi, l'introduzione di metodi elettrofisiologici per la diagnosi precoce delle patologie del sistema nervoso, la registrazione dell'attività elettrica prenatale, il ruolo delle neurotrofine nella plasticità e lo sviluppo del sistema nervoso. Recentemente ha studiato metodi per riattivare la plasticità nel sistema nervoso dell'adulto, metodi che sta applicando nella prevenzione della demenza senile. Su questi temi ha al suo attivo oltre 280 pubblicazioni scientifiche, gran parte delle quali su giornali internazionali e su riviste di grande divulgazione quali "Science" e "Nature". Ha inoltre scritto tre libri: "La Visione: dalla Neurofisiologia alla Psicologia" del 1979, "Arte e cervello" del 1995 con ristampa nel 2008 e "Il mondo del cervello" del 1998.
Per questa attività ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali il Premio Giuseppe Giannuzzi per gli studi sul sistema nervoso nel 1976; il Premio Feltrinelli per la medicina nel 1979; la Medaglia d'Oro Golgi per le neuroscienze dell'Accademia Nazionale dei Lincei nel 1995; il premio internazionale Atena per le Malattie Neurodegenerative nel 2009; il premio Delfini d'Argento, una vita per la scienza, nel 2009. Nel corso della sua carriera, il professor Maffei ha svolto attività di ricerca ed è stato visiting professor in numerose università straniere, tra le quali quella di Cambridge, il Massachusetts Institute of Technology, il Collège de France, l'Università della California, l'Università di Oxford e l'Ecole Normale Superieure Paris. Egli è membro del comitato editoriale di alcune riviste scientifiche internazionali ed è invitato a tenere conferenze ed a partecipare quale invited speaker a numerosi congressi nel mondo.
All’Università di Pisa il primo Open Day della ricerca
L'Università di Pisa apre le porte dei suoi laboratori e presenta idee, persone e progetti nel primo Open Day della ricerca, un evento organizzato per mercoledì 14 e giovedì 15 dicembre. Stand espositivi, presentazioni di progetti, prototipi in mostra, premiazioni di idee innovative e, come ospite speciale, il comico Paolo Migone, accoglieranno il pubblico dei visitatori nella suggestiva cornice di Palazzo Reale. L'iniziativa, che ha avuto il patrocinio del Comune e della Provincia di Pisa, oltre che del ministero per i Beni e le attività culturali, mira a promuovere il dialogo tra Ateneo e cittadini, nella consapevolezza che sempre più il mondo dell'università e della ricerca deve uscire dal ristretto circuito degli specialisti e aprirsi al territorio e alle sue diverse realtà economiche e imprenditoriali.
Le mattine del 14 e del 15, rivolte in modo particolare agli studenti delle scuole superiori, saranno dedicate alla presentazione di progetti, prototipi, brevetti e spin-off dell'Ateneo. Nel corso delle due giornate al piano terra di Palazzo Reale saranno esposti il prototipo del velivolo ultraleggero "PrandtPlane" e la monoposto della squadra E-Team dell'Università di Pisa.
Nella Sala degli Arazzi saranno allestite dieci postazioni fisse che metteranno in mostra le ricerche di scienze naturali che si svolgono al Museo di Storia naturale e del territorio di Calci; le esperienze del Centro di ricerche agro-ambientali "Enrico Avanzi" nel campo dell'agricoltura biologica e in relazione al progetto "Orti etici"; il processo industriale di creazione di capi tessili e di abbigliamento basati su fibre e coloranti naturali; gli esperimenti per valutare la capacità percettiva legata al gusto e all'olfatto; gli studi sull'impatto dei meteoriti sulla terra; i prototipi di motore alimentati a idrogeno; le ricerche relative ai supporti polimerici per la rigenerazione dei tessuti cardiovascolari danneggiati e allo sviluppo di nuovi materiali sintetici ricavati da prodotti forestali; il progetto per la creazione di un sistema di monitoraggio per la cura della malattia mentale; i processi per migliorare la filiera del riciclo della plastica; le ricostruzioni in 3D per la pianificazione degli interventi chirurgici; i prototipi di battelli ecocompatibili a minimo impatto ondoso.
Nella Sala Ceci si alterneranno invece brevi presentazioni, introdotte il primo giorno dal prorettore vicario, Nicoletta De Francesco, e il secondo dal prorettore per la Ricerca, Roberto Barale. Il 14 mattina saranno approfondite le ricerche sulla riproduzione robotica della mano umana; sull'archeologia come strumento di supporto alla gestione urbanistica delle città; sulle onde gravitazionali; sulle missioni pisane nell'antico Egitto; sulla monoposto da corsa dell'Ateneo; sui nuovi canali e gli strumenti della cultura digitale; sulla mente del bambino. Il 15 mattina saranno illustrate le ricerche sull'utilizzo dell'energia solare; sulla storia dell'Arabia prima di Maometto; sul rapporto tra testi filosofici antichi e tecnologie informatiche; sui nuovi stati fisici della materia; sui metodi alternativi alla sperimentazione animale.
Particolare spazio sarà riservato, il pomeriggio del 14, alle idee e ai progetti dei giovani ricercatori dell'Ateneo, che hanno partecipato tra aprile e ottobre alla prima edizione del percorso PHD plus, la nuova iniziativa dell'Ateneo pisano che mira a favorire la diffusione dello spirito imprenditoriale tra i giovani studiosi e la valorizzazione commerciale delle idee innovative. Dopo i saluti del rettore Massimo Augello e del prorettore per la Ricerca applicata e l'innovazione, Paolo Ferragina, saranno premiate otto idee di impresa con un contributo di 4.500 euro ciascuno, destinato a facilitare lo sviluppo industriale del progetto proposto. Sostenitori del premio sono Assefi – Agenzia speciale della Camera di Commercio di Pisa, la Camera di Commercio di Lucca, la Cassa di Risparmio di Lucca-Pisa-Livorno e la Fondazione Cassa di Risparmio di Livorno.
Al termine della premiazione interverrà il comico Paolo Migone, del gruppo di "Zelig", che proporrà uno sketch sulla vita studentesca a Pisa, anche basata sui suoi ricordi come studente di Agraria, e sulle difficoltà da affrontare fino all'agognata conquista della laurea. Migone spiegherà poi cos'è "BIANCANEUF bidet ITALIA" e cosa c'entri con la figura dell'imprenditore innovativo...
Un vivaio per la “riforestazione” dei fondali marini
Unico in Europa, a Rosignano Solvay (Livorno) c'è un vivaio dell'Università di Pisa dove, grazie ad un metodo innovativo, si riproducono piante per la "riforestazione" dei fondali marini. L'equipe del dipartimento di Biologia, diretta dal professor Claudio Lardicci e dalla dottoressa Elena Balestri, che conduce ricerche nel Laboratorio di Biologia Marina di Villa Celestina a Castiglioncello, ha brevettato un metodo per produrre nuovi esemplari di Posidonia oceanica a partire dalle piante marine spiaggiate, considerate dalla normativa vigente "rifiuto urbano". La ricerca, frutto di anni di sperimentazione, è stata realizzata anche grazie al contributo finanziario della società Solvay Chimica Italia di Rosignano Solvay e della Provincia di Livorno.
"Il sistema che abbiamo brevettato nel 2005 e che abbiamo recentemente perfezionato – spiega Elena Balestri - è in grado di fornire consistenti quantità di piante a partire dai frutti e dai frammenti di rizoma che si distaccano naturalmente dalle praterie e si depositano sulle spiagge con le mareggiate".
L'impiego di questo materiale in programmi di riforestazione offre nuove opportunità e presenta numerosi vantaggi rispetto alle tecniche di tradizionali che prevedono invece l'uso di materiale vegetativo estirpato da "praterie" marine sane, cosiddette "donatrici". Questi prelievi, consentiti in Italia solo previa autorizzazione ministeriale, rischiano di innescare processi erosivi nelle praterie donatrici e quindi vanno di fatto ad amplificare, invece che ridurre, i fenomeni regressivi provocati da fattori antropici e naturali già in atto in tutto il bacino del Mediterraneo.
"Il vivaio allestito presso l'impianto di Maricoltura S.r.l di Rosignano Solvay – continua Elena Balestri - è capace di ospitare centinaia esemplari di Posidonia oceanica e di Cymodocea nodosa. I risultati dello studio sono stati pubblicati recentemente su una delle più importanti riviste scientifiche di ecologia (Biological Conservation 2011, 144:1644-1654) e dimostrano che gli esemplari prodotti hanno la capacità di riadattarsi all'ambiente naturale, anche dopo anni di permanenza in vivaio, e quindi possono essere effettivamente impiegati per la riforestazione di fondali marini degradati.
Ne hanno parlato:
Ansa
Repubblica Firenze.it
InToscana
Il Tirreno
Pisa Notizie
Greenreport.it
Gonews.it
500 visitatori per il primo Open Day della ricerca
Sono stati circa cinquecento i visitatori che hanno partecipato al primo Open Day della ricerca dell'Università di Pisa, l'evento organizzato a Palazzo Reale per mercoledì 14 e giovedì 15 dicembre. Tra loro molti ragazzi delle diverse scuole pisane, studenti e professori universitari, oltre a un alto numero di cittadini curiosi di scoprire ciò che accade nei laboratori dell'Ateneo.
Accolti al piano terra dal prototipo del velivolo ultraleggero "PrandtPlane" e dalla monoposto della squadra E-Team, i visitatori hanno potuto assistere alle presentazioni di alcuni progetti di ricerca e girare tra gli stand, dove docenti e giovani allievi hanno illustrato e fatto "toccare con mano" i prodotti dei loro studi. Tra gli stand più frequentati, quello dove si potevano valutare le proprie capacità olfattive e di gusto testando vino e sostanze di diverso sapore, quello dove si doveva distinguere tra pane biologico e pane convenzionale entrambi prodotti con il grano del Centro "Avanzi", quello dei tessuti trattati con coloranti naturali derivanti da piante, quello dei nuovi materiali plastici creati dal riciclo e da fonti rinnovabili, quello dell'acquario popolato da piccoli pesci che massaggiano delicatamente il palmo della mano.
"Questo primo Open Day che l'Università di Pisa organizza sul tema della ricerca - ha dichiarato il rettore Massimo Augello - ha l'obiettivo di rafforzare e valorizzare il dialogo tra Ateneo e cittadini, nella consapevolezza che sempre più il mondo dell'università e della ricerca deve uscire dal ristretto circuito degli specialisti e aprirsi al territorio e alle sue diverse realtà economiche e imprenditoriali. Si è trattata di una prima esperienza, che intendiamo riproporre in futuro, trasformandola in un appuntamento fisso in cui i cittadini, gli studenti e gli operatori economici possano vedere da vicino i frutti del nostro lavoro".
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa (14/12)
Nazione Pisa (14/12)
Tirreno Pisa (15/12)
TirrenoPisa.it
NazionePisa.it
PisaInformaFlash.it
Tg:
Telegranducato
Un premio alle idee d'impresa dei dottorandi
Sono sei le idee d'impresa sviluppate dai giovani dottorandi dell'Università di Pisa premiate all'Open Day della ricerca in programma a Palazzo Reale il 14 e 15 dicembre 2011. I ragazzi, che ora potranno potenziare il loro progetto di start up in un'azienda, hanno vinto un premio di 4.500 euro e a quattro di loro è stato assegnato un contributo ulteriore di 2.250 euro per svolgere lo stage all'estero. Dopo i saluti del rettore Massimo Augello e del prorettore per la Ricerca applicata e l'innovazione Paolo Ferragina, è intervenuto il comico Paolo Migone, che ha proposto uno sketch sulla vita studentesca a Pisa, basata anche sui suoi ricordi di studente di Agraria, e sulle difficoltà da affrontare fino all'agognata conquista della laurea.
I progetti sviluppati dai giovani dottorandi si collocano nei più diversi ambiti scientifici, dalle tecnologie internet, alla medicina, alla bioingegneria e robotica, alle neuroscienze. I ragazzi premiati hanno partecipato tra aprile e ottobre alla prima edizione del percorso PHD plus, l'iniziativa dell'Ateneo pisano che mira a favorire la diffusione dello spirito imprenditoriale tra i giovani studiosi e la valorizzazione commerciale delle idee innovative. Nell'evento della premiazione sono anche stati consegnati gli attestati di partecipazione ai 36 ragazzi che hanno seguito il corso PHD plus.
Le start up che hanno ricevuto il premio sono "e-Spres 3D" di Sara Condino – già prima classificata alla Start Cup Toscana lo scorso ottobre - che sviluppa sistemi e servizi di alto profilo tecnologico per la pianificazione, simulazione, esecuzione di interventi chirurgici; "mYriadi" di Matteo Maria Andreozzi, che sviluppa tecnologie di esplorazione, misurazione e mappatura della rete internet; "BioCare Provider" di Francesca Sernissi, che progetta software e dispositivi elettronici per l'assunzione di farmaci; "Qbrobotics" di Manolo Garabini, che si occupa di ricerca e sviluppo nell'ambito della bioingegneria e della robotica; "ISIview" di Anna Gaglianese, che ha inventato un dispositivo portatile che utilizza la tecnologia a ultrasuoni per il riconoscimento rapido di ostacoli, per utenti ciechi e ipovedenti; "MoMiLab" di Nevio Dubbini, che compie indagini neuroscientifiche per capire e orientare il comportamento dei consumatori nella scelta dei prodotti.
Sostenitori del premio sono stati Assefi – Agenzia speciale della Camera di Commercio di Pisa, la Camera di Commercio di Lucca, la Cassa di Risparmio di Lucca-Pisa-Livorno e la Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno.
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
Unità Toscana
InToscana.it
PisaInformaFlash.it