Il robot subacqueo Zeno nei laghetti di Campo per il monitoraggio ambientale
Nell'ansa dell’Arno che ospita la frazione di Campo, S. Giuliano Terme, la splendida zona naturalistica lacustre diventerà un laboratorio a cielo aperto per il team di robotica subacquea del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, che condurrà nelle acque diversi esperimenti che consentiranno un monitoraggio permanente e non invasivo dell’area.
E' stato infatti inaugurato il 13 aprile un accordo tra il Comune di San Giuliano Terme e il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, che consentirà ai ricercatori di fruire del lago per mettere al lavoro Zeno, un drone subacqueo autonomo in grado di monitorare lo stato del fondale e delle acque.
Il team del DII, secondo a sinistra Riccardo Costanzi, a seguire Andrea Caiti, Filippo Pancrazzi assessore del comune di San Giuliano Terme ed Elena Fantoni del servizio ambiente del comune di San Giuliano Terme
Per l'occasione, Zeno ha effettuato il primo monitoraggio, alla presenza dell'assessore all'ambiente del Comune di San Giuliano Terme, Filippo Pancrazzi, e del Direttore del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione (DII) dell'Ateneo Pisano, Andrea Caiti.
“A bordo del robot abbiamo vari sensori, incluso un side scan sonar - spiega Riccardo Costanzi, docente di robotica al DII - Da Zeno partiranno segnali acustici diretti al fondale, per stabilire in modo preciso la profondità grazie all’analisi dell'eco riflessa. Manderemo anche onde acustiche diffuse, per comprendere sia la conformazione del fondale sia le dimensioni della fauna marina che ci vive. In questo modo saremo anche in grado di individuare ed identificare eventuali oggetti presenti sul fondale.Inoltre, il robot è dotato di telecamera. Dopo il suo monitoraggio potremo quindi unire le informazioni visive e quelle acustiche, ed avere una mappatura precisa del lago. Questa convenzione ci permette di sperimentare diverse funzionalità del robot in un ambiente protetto come quello del lago e, al contempo, di mettere a disposizione del Comune di S. Giuliano Terme informazioni di montaggio ambientale sempre aggiornate”.
“Supportare la scienza e la ricerca mettendo a disposizione un luogo meraviglioso come l'area dei laghetti di Campo è motivo d'orgoglio per la nostra amministrazione - commenta l'assessore all'ambiente Filippo Pancrazzi -. La ricerca scientifica è, peraltro, inserita nella scheda norma del Poc relativa alle attività a cui è dedicata l'area dei laghetti. Ringrazio l'Università di Pisa, con cui collaboriamo sempre con piacere, in particolare il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione. Un tema fondamentale che questa collaborazione mette in evidenza è la tutela ambientale, che deve essere sempre più al centro delle agende politiche”.
"I laghetti di Campo hanno una grande potenzialità - aggiunge il sindaco di San Giuliano Terme Sergio Di Maio -, in questa occasione nel campo della ricerca scientifica incentrata sulla tutela ambientale. Grazie al Dipartimento d'Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa per il lavoro e la condivisione: da noi le porte saranno sempre aperte per collaborare".
“Ringraziamo il Comune di San Giuliano Terme per questa opportunità - conclude Andrea Caiti, Direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione - Il robot Zeno proviene direttamente dai nostri CrossLab, laboratori che ospitano le tecnologie più mature e all'avanguardia in tutti i settori chiave della trasformazione digitale del 4.0. Accordi di questo tipo ci consentono di metterle a punto e adattarle alle esigenze specifiche degli enti pubblici e delle aziende, in questo caso le amministrazioni impegnate nella tutela del nostro territorio, e che nel prossimo futuro potranno avvalersi degli ultimi risultati della ricerca di frontiera.”
“Dall'Acropoli all'Agorà: il monumento ai Tirannicidi” chiude il ciclo di incontri in Gipsoteca
Mercoledì 13 aprile alle 17 si chiude il ciclo di incontri sul tema dell’Acropoli di Atene organizzato dalla Gipsoteca dell’Università di Pisa, con la conferenza dal titolo " Dall'Acropoli all'Agorà: il monumento ai Tirannicidi " della dottoressa Chiara Tarantino (Università di Pisa).
L’incontro potrà essere seguito sul canale YouTube del dipartimento di Civiltà e forme del sapere tramite il link https://youtu.be/Aw_-yTwwEqQ, oppure in diretta dalla Gipsoteca (piazza S. Paolo all’Orto 20) prenotando a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
L’iniziativa rientra nella manifestazione “Aree archeologiche e accessibilità: da limite a opportunità”, organizzata dalla Gipsoteca di arte antica e antiquarium del Sistema museale di ateneo, con il patrocinio del Dipartimento di Civiltà e forme del sapere, del Dipartimento di Filologia, letteratura e linguistica e del Comune di Pisa, in cooperazione con USID – Ufficio servizi per l’integrazione di studenti con disabilità.
INVITO STAMPA: prima immersione del robot subacqueo Zeno dell’Università di Pisa nei laghetti di Campo per il monitoraggio ambientale
Il 13 aprile alle 11 il robot subacqueo Zeno si immergerà per la prima volta nei laghetti di Campo a San Giuliano Terme in provincia di Pisa per monitorare lo stato del fondale e delle acque. Qui la geolocalizzazione per raggiungere il luogo dell'immersione dove si terrà la conferenza stampa: https://goo.gl/maps/TTcmKGfFirn3XSyL7 (in caso di necessità contattare Alessandra Parravicini 333 588 7441).
Saranno presenti l’assessore all'ambiente del Comune di San Giuliano Terme, Filippo Pancrazzi e il Direttore del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell’Ateneo pisano Andrea Caiti.
Il monitoraggio ambientale del robot Zeno è legato ad una convenzione appena siglata tra il Comune di San Giuliano Terme e il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa.
Addio a Chiara Frugoni, raffinata studiosa del Medioevo
Chiara Frugoni, studiosa del Medioevo vissuto e 'parlante' nelle immagini e nei testi, è morta il 9 aprile 2022 a Pisa, la città in cui era nata nel 1940 e ha abitato per buona parte della sua vita.
Figlia di Arsenio Frugoni, grande e raffinato storico della Chiesa medievale, e docente alla Scuola Normale Superiore fra 1954 e 1962, Chiara si laureò a Roma nel 1965, e subito dopo frequentò il corso di perfezionamento della Scuola Normale, passando poi a lavorare nella Biblioteca Universitaria di Pisa. Nel 1974-75, con l'attivazione (una delle primissime in Italia) del corso di laurea in Storia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia del nostro Ateneo, fu chiamata ad insegnarvi una materia anch'essa 'nuova' come "Esegesi delle fonti della storia medievale". Il suo primo corso - al quale ebbi l'onore di partecipare come studente - fu dedicato al tema dell' "Incontro fra i tre vivi e i tre morti"; nelle sue lezioni, tenute con tono suadente e colloquiale, Chiara mise a confronto e fece interagire testi letterari e immagini, con quel suo metodo caratteristico che avrebbe in seguito sempre più affinato, ampliando gli interessi letterari in una più ampia prospettiva storica che, partendo sempre (o quasi) dalle immagini, ne studiava il contesto di produzione e la funzione di ammaestramento e persuasione. Esemplari, in tal senso, i suoi studi degli anni '80 sugli affreschi del Camposanto pisano, allora da poco attribuiti a Bonamico Buffalmacco.
Nel frattempo, vinto nel 1980 il concorso nazionale per professore ordinario, era stata chiamata a ricoprire la terza cattedra pisana di Storia medievale, affiancandosi così a Cinzio Violante e Emilio Cristiani. Vi sarebbe rimasta fino al 1988, quando passò all'allora giovane "Seconda Università" di Roma (oggi Roma Tor Vergata); finché, nel 2000, decise di lasciare l'insegnamento accademico per dedicarsi completamente all'attività scientifica e alla alta divulgazione del Medioevo. Celebri e apprezzati i suoi molti studi sulla figura di Francesco d'Assisi ("uomo" prima che santo), nei quali riuscì a far entrare nella discussione, allora vivissima fra gli storici, sulla personalità e gli ideali dell'Assisiate, le prime raffigurazioni di lui come santo: come le biografie ufficiali, da Tommaso da Celano a san Bonaventura, anche tali rappresentazioni subirono una progressiva evoluzione, nel solco della profonda trasformazione vissuta (e in parte subita) dall'Ordine dei Frati Minori nel corso del Duecento e del primo Trecento.
Particolarmente innovativo e molto discusso fu il libro dedicato nel 1993 a "Francesco e l'invenzione delle stimmate". Con Francesco, accanto a lui ma anche nella sua specificità di "donna religiosa", la studiosa si occupò intensamente della sua omonima Chiara d'Assisi, portatrice coraggiosa e indomita della rivendicazione della povertà e della 'precarietà' come valori irrinunciabili della proposta religiosa francescana. Il Medioevo delle donne divenne anzi uno dei terreni preferiti della ricerca e della divulgazione di Chiara Frugoni; ma lo furono anche il Medioevo della "vita quotidiana" (con le sue piccole ma decisive invenzioni, quali gli occhiali e i bottoni) e il Medioevo delle città, fra chiese, palazzi pubblici e luoghi di lavoro. Il volume del 2016 "Storia di un giorno in una città medievale", firmato insieme con il padre (scomparso prematuramente e tragicamente nel 1970) segnò, simbolicamente, l'incontro fra i percorsi intellettuali seguiti, in epoche diverse, da Arsenio e Chiara Frugoni; con la memoria di quel genitore esigente e lontano Chiara aveva fatto pubblicamente i conti con il sofferto libro "Perfino le stelle devono separarsi", uscito nel 2014, nel centenario della nascita di Arsenio Frugoni.
All'Università di Pisa e ai giovani colleghi e studenti degli anni '70 e '80 Chiara Frugoni è rimasta legata fino all'ultimo. Oggi la ricordiamo con affetto e rimpianto, ringraziandola per aver saputo insegnarci che lo studio delle fonti scritte e lo studio delle immagini possono e devono combinarsi, perché la "Storia" è sempre un po' più in là e un po' più in alto delle sue declinazioni accademiche.
Mauro Ronzani
Professore di Storia medievale all'Università di Pisa
"Scienza e Tecnologie Quantistiche nella Seconda Rivoluzione"
Siamo nel bel mezzo della seconda rivoluzione quantistica, in cui il livello di controllo sulle proprietà della materia è così accurato e preciso, che è possibile concepire tecnologie nuove e diversamente potenti rispetto ad oggi. Nella settimana in cui ricorre il del World Quantum Day 2022, mercoledì 13 aprile (ore 17) si terrà in auditorium a Palazzo Blu l'evento divulgativo "Scienza e Tecnologie Quantistiche nella Seconda Rivoluzione", una conversazione interdisciplinare tra fisica quantistica, informatica, chimica e biologia, coordinata da Valentina Santarpia, giornalista del Corriere della Sera, a cui partecipano Andrew Daley (Università di Strathclyde, UK), Benedetta Mennucci (Università di Pisa), Paola Verrucchi (CNR e Università di Firenze), Antonio Cisternino ( Università di Pisa) e Marilù Chiofalo (Università di Pisa). Un incontro aperto a tutti per approfondire gli scenari delle applicazioni tecnologiche possibili grazie alla fisica quantistica e il loro impatto nella quotidianità. A partire dai computer quantistici, ma anche trattando le possibili interconnessioni con l’intelligenza artificiale. Inoltre, cosa possiamo apprendere dalla natura per progettare queste tecnologie e quali aspetti della meccanica quantistica ancora devono essere conosciuti? Tutte domande a cui l’evento cercherà di dare una risposta, delineando ciò che è già realtà dimostrata con esperimenti, cosa può essere una congettura ben istruita, e che cosa sarebbe invece una visione che ci piacerebbe davvero potrebbe accadere, ma ora non siamo in grado di dire.
Sarà possibile seguire in diretta l'evento di mercoledì 13 aprile, a partire dalle ore 17, attraverso i canali Facebook e YouTube di Palazzo Blu.
Spiega la Professoressa Marilù Chiofalo dell’Università di Pisa ideatrice dell’iniziativa : “Un grazie ai colleghi e alle colleghe che mettono a disposizione le loro competenze di grande valore, per rispondere a domande estremamente complesse con rigore scientifico, visione, approccio interdisciplinare, e linguaggio accessibile. Il tema infatti ci riguarda tutte e tutti per almeno due motivi. Innanzitutto, è rilevante per gli aspetti di ricerca e innovazione responsabile: dato l’impatto potenzialmente elevato di queste tecnologie nella nostra quotidianità e l'enorme volume di investimenti finanziari pubblici e privati in corso nel settore, è indispensabile costruire consapevolezza sia presso chi prende le decisioni che presso chi, come la cittadinanza, le valuta. Inoltre, la fisica quantistica offre una straordinaria opportunità educativa per ogni età, attivando immaginazione e creatività in un modo totalmente diverso di pensare, lontano da paradigmi consueti, dove l'impossibile diventa possibile: una forma di educazione alle creatività di cui abbiamo molto bisogno.”
Per Andrew Daley : “La fisica degli oggetti molto piccoli costituisce già la base per molte delle tecnologie che usiamo oggi. Il tempo in cui l'elettronica e i laser venivano sviluppati viene spesso definito come la prima rivoluzione quantistica. Ci auguriamo che sfruttando le proprietà più strane della meccanica quantistica, che descrive il comportamento di questi piccoli oggetti, porterà ad una seconda rivoluzione per alcuni tipi di tecnologie. Dai sensori ad alta precisione, alle comunicazioni sicure, ai calcoli che non possiamo eseguire su nessun supercomputer esistente, ci sono molte promesse su ciò che queste tecnologie potrebbero portare. Ma le applicazioni più interessanti sono probabilmente quelli che non conosciamo ancora - e sono eventualmente associati con aspetti di queste tecnologie quantistiche che non abbiamo ancora del tutto capito.”
Benedetta Mennucci spiega, “I sistemi biologici sono sistemi dinamici in cui c’è un continuo scambio di energia e materia con l'ambiente. Gli sviluppi nelle tecniche di osservazione sperimentale e nella modellizzazione ci hanno permesso uno studio su scale sempre più piccole rivelando effetti quantomeccanici, che non possono essere spiegati dalla fisica del mondo macroscopico. Capire gli effetti quantistici che caratterizzano molti processi biologici è quindi fondamentale non solo per spiegarne il funzionamento ma anche progettare nuove tecnologie quantistiche.”
Per Paola Verrucchi: “La meccanica quantistica cambia l'immagine dell'universo e modifica il modo in cui lo guardiamo: non credo esista rivoluzione piu' totale”.
Antonio Cisternino specifica che "La possibilità di costruire Quantum computer ha in sé il potenziale di ridefinire ancora una volta l'informatica, si tratta di sistemi di calcolo che, in virtù delle incredibili proprietà della fisica quantistica, consentono di affrontare in modo ottimale problemi che oggi si affrontano mediante approssimazioni. Questo ci riporta in qualche modo agli anni ‘50 dello scorso secolo, è necessario inventare sistemi capaci di programmare queste nuove macchine il cui funzionamento è completamente diverso dai computer che usiamo quotidianamente".
Cosimo Bracci Torsi, presidente di Palazzo Blu, porterà un saluto in apertura dell’evento.
La fisica quantistica è protagonista a Palazzo Blu con l’installazione artistico scientifica Quantum Jungle, una piattaforma di sei metri quadri dotata di un migliaio di molle e 12000 LED, che permette di visualizzare il movimento di una particella quantistica come se fosse una danza. Uno strumento che consente di spiegare in modo semplice e divulgativo l’importanza delle acquisizioni scientifiche legate alla fisica dei quanti.
Mercoledì prossimo, oltre all’iniziativa in auditorium il pubblico potrà fare visita all’installazione Quantum Jungle, nella Sala delle Grottesche di Palazzo Blu, sotto la guida di Daniele Lagasco e con il coordinamento di Jorge Yago Malo (Università di Pisa).
Per partecipare all’evento occorre prenotarsi su eventbrite.it.
L’installazione Quantum Jungle è realizzata dall’artista e informatico Robin Baumgarten, su progetto scientifico della Professoressa Marilù Chiofalo e della Professoressa Sabrina Maniscalco. È aperta al pubblico con accesso libero fino al 27 aprile.
(fonte: Ufficio Stampa Fondazione Pisa)
Al Teatro Verdi il “Concerto di Primavera” dell’Orchestra dell’Università di Pisa
Con il “Concerto di Primavera 2022” l’Orchestra dell’Università di Pisa inaugura il decimo anno della sua attività concertistica, dopo due anni di sospensione dovuta alla pandemia. Il concerto, che rientra tra le iniziative della Giornata della Solidarietà, si terrà mercoledì 27 aprile, dalle ore 21, al Teatro Verdi di Pisa.
Il programma prevede l’esecuzione della “Sinfonia n. 5 in do minore Op. 67” di Ludwig van Beethoven, che si inserisce nel solco delle celebrazioni beethoveniane del 2020, rinviate anch’esse a causa della pandemia, e più specificamente nel programma didattico dell’orchestra universitaria, che prevede lo studio di tutte le nove sinfonie del compositore tedesco. Del tutto inimmaginabile invece fino a poche settimane fa era che l’attacco della sinfonia, che com’è noto a molti richiama alla mente i giorni bui della Seconda Guerra mondiale, quando fu usato come apertura delle trasmissioni in italiano di “Radio Londra” (in Codice Morse tre punti e una linea sono la lettera V, iniziale della parola Victory), tornasse a risuonare in un’Europa straziata di nuovo da un conflitto drammatico.
Il tema della resistenza all’oppressione è centrale anche nell’opera verdiana “I Vespri Siciliani”, dalla quale sono tratti due brani del balletto “Le quattro stagioni”, mentre un brano in prima esecuzione assoluta, composto dal direttore dell’Orchestra, Manfred Giampietro, e intitolato significativamente “Guerra/Pace” riecheggia anch’esso il tema della guerra, ma con un’apertura di speranza, che ben si accorda con lo spirito della “Giornata della Solidarietà” 2022.
"Questo evento – ha commentato l’avvocata Federica Ciardelli, presidente dell’Associazione Nicola Ciardelli Onlus - rappresenta l'epilogo ideale di una ‘Giornata’ con gli altri e per gli altri. Niente più della musica unisce, rappresentando un linguaggio universale, di cui in questo momento, alla luce di ciò che sta accadendo nel mondo, c'è più che mai bisogno. Ringrazio l'Università di Pisa, il rettore, il direttore del Cidic e responsabile scientifico del Progetto, professor Saulle Panizza, la professoressa Letizia Gualandi e il Maestro Manfred Gianpietro per la disponibilità a dedicare il concerto a questo evento, che porta con sé un messaggio di speranza rivolto a tutti, in particolare ai nostri giovani studenti e, insieme, un monito contro la guerra e un inno alla Pace e alla Solidarietà".
L’ingresso è gratuito fino a esaurimento dei posti. I biglietti (max due posti) possono essere prenotati esclusivamente on line sul sito http://su.unipi.it/BookingCoroOrchestra dalle ore 12:00 del 23 aprile fino alle ore 23:59 del 25 aprile. Secondo la normativa vigente, per entrare in Teatro sarà necessario indossare la mascherina ed esibire il Green Pass rafforzato.
Altri link utili
Informazioni per accademici ucraini
L'UNIPI ha adottato azioni a sostegno degli Accademici in fuga dall'Ucraina affinché possano continuare la loro ricerca grazie al:
- Programma Visiting Fellow
Il ricercatore può presentare domanda o essere invitato da un Dipartimento secondo la procedura sopra indicata per un periodo fino a 12 mesi - Contributo forfettario pari a € 4000 per un massimo di 10 ricercatori
Requisiti:
- contratto di ricerca e/o insegnamento presso un'università ucraina
- Inserimento come Visiting Fellow presso un Dipartimento di Ateneo
- Cofinanziamento da parte del Dipartimento ospitante
La domanda deve essere presentata dal Dipartimento di Ateneo presso il quale lo studioso sarà ospitato in qualità di Visiting Fellow.
Gli accademici possono usufruire anche del corso di lingua italiana.
Per maggiori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Informazioni per gli studenti rifugiati ucraini
Azioni finanziarie e accademiche specifiche a sostegno degli studenti ucraini che sono stati costretti a fuggire dal proprio Paese e che vogliono proseguire gli studi presso l'Università di Pisa:
- Corsi di lingua italiana gratuiti presso il CLI – Centro Linguistico dell’Università di Pisa
- Iscrizione gratuita ai corsi singoli dell'UNIPI per il semestre in corso
Gli studenti iscritti ad un ateneo ucraino che sono dovuti fuggire dall'Ucraina e non vogliono interrompere gli studi hanno la possibilità di studiare all'Università di Pisa iscrivendosi a corsi singoli nel semestre in corso.
L’ammissione ai corsi singoli è gratuita ed ha carattere temporaneo
I risultati conseguiti al termine dei corsi singoli potranno essere riconosciuti successivamente in caso di accoglimento della domanda di ammissione ad un corso di laurea. Si tratta di una procedura eccezionale che, nel caso di un corso di laurea ad accesso limitato, attualmente non garantisce l'accesso diretto o l'immatricolazione al corso di laurea.
Facciamo inoltre presente che la maggior parte dei nostri corsi sono tenuti in italiano.
Per ricevere supporto accademico inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. fornendo i seguenti documenti/informazioni (in inglese):
- Attestazione di iscrizione all'università ucraina che indica il corso di laurea e l'anno di immatricolazione
- Elenco degli esami sostenuti fino ad ora
- Il programma degli esami sostenuti (se disponibile)
- Status riconosciuto dalle Autorità Italiane
- Cittadinanza: passaporto/carta d'identità
- Attuale domicilio
- Livello di conoscenza della lingua italiana
- 37 Borse di studio forfettarie pari ad € 1500
Requisiti:
- iscrizione a un'università ucraina
- immatricolazione presso l'Università di Pisa a corsi singoli o corsi di laurea
- residenza non italiana
Se vuoi candidarti scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. specificando il possesso dei requisiti e allegando copia del tuo documento di identità. - Studenti che hanno iniziato i loro studi in Ucraina e vogliono completare il loro programma e laurearsi presso l'Università di Pisa
Se interessati a proseguire gli studi presso l'Università di Pisa nell'anno accademico 2022/23, è necessario presentare domanda di ammissione al corso di laurea scelto in tempo utile.
Informazioni dettagliate su domanda e ammissione ai corsi di laurea triennale e magistrale sono disponibili a questo link.
Le informazioni sulla domanda e l'ammissione ai corsi di dottorato saranno disponibili alla pagina Dottorato di Ricerca. Per maggiori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Offerta formativa presso l'Università di Pisa
Requisito 12 anni di scolarità
Si ricorda che per iscriversi a qualsiasi università italiana sono obbligatori almeno 12 anni di scolarità in totale (compresa scuola primaria, eventuale scuola media e scuola superiore). Maggiori info a questo link .
Nel caso in cui non possiedi il requisito sopra indicato puoi iscriverti al Foundation Course dell'Università di Pisa https://foundationcourse.unipi.it/ , un corso pre-universitario di un anno per studenti senza i requisiti minimi scolastici per fare domanda per una laurea in un'università italiana. Per info scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Al via il progetto SuPerStAr per la salvaguardia della street art
Droni per studiare da vicino le pitture murali in modo non invasivo, innovativi sistemi di pulitura con materiali green, trattamenti protettivi ottimizzati per difendere le opere da atti di vandalismo e fattori ambientali aggressivi. Sono questi alcuni degli interventi previsti da SuPerStAr (Sustainable Preservation Strategies for Street Art), un progetto partito il 22 marzo che verrà presentato con un evento pubblico in streaming il prossimo 12 aprile alle 15.
SuPerStAr punta a sviluppare una serie di buone pratiche e linee guida per preservare le opere di street art nel contesto urbano in cui si trovano. Finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, il progetto PRIN2020 SuPerStAr durerà tre anni e vede in prima fila un team del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale specializzato nella conservazione e restauro delle opere d’arte contemporanee che ha già al suo attivo un intervento sul murales Tuttomondo di Keith Haring a Pisa.
“La street art negli ultimi anni viene sempre più riconosciuta come un patrimonio culturale che va tutelato – spiega la professoressa Francesca Modugno dell’Ateneo pisano, coordinatrice del progetto – ma questo tipo di arte è situata all’aperto, in diretto contatto con gli agenti atmosferici e con l’ambiente urbano, liberamente accessibile, e quindi particolarmente vulnerabile. Le strategie di conservazione e di valorizzazione della street art sono ancora oggi lacunose e lontane dall’essere chiaramente definite”.
Il progetto ha quindi l’obbiettivo di sviluppare delle metodologie innovative per conoscere e conservare le opere di street art, a partire dalla composizione dei materiali e dei processi di degrado analizzati utilizzando metodi di invecchiamento artificiale e simulazioni in “camera della pioggia”. In particolare le fasi previste partono da una individuazione di casi studio in collaborazione con il Comune di Milano, il Comune di Torino e il Comune di Pisa. Seguiranno quindi un’analisi delle opere attraverso metodologie non invasive o microinvasive, lo sviluppo di sistemi di pulitura con materiali green e mediante laser e la messa a punto di trattamenti di protezione con sperimentazione in laboratorio e “in-situ” su piccole aree dei murales prescelti.
Insieme all’Università di Pisa partecipano a SuPerStAr le Università di Torino, Bologna, Bari e Venezia, il Politecnico di Milano, e tre istituti del CNR (Istituto di Scienze e Tecnologie Chimiche “Giulio Natta” di Perugia, Istituto di Chimica dei Composti Organometallici di Pisa, Istituto Scienze per il Patrimonio di Roma). Per seguire tutti gli aggiornamenti del progetto consultare il sito https://prin2020superstar.dcci.unipi.it/
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