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“Voci libere in URSS”: una ricerca e un portale sul dissenso nell’Unione Sovietica del secondo ‘900
“Voci libere in URSS” è il titolo del progetto di ricerca e del portale web (vocilibereurss.fupress.net) realizzati dai professori Marco Sabbatini dell’Università di Pisa e Claudia Pieralli dell’Università degli Studi di Firenze per analizzare la letteratura, il pensiero e le arti indipendenti in Unione Sovietica, con gli echi in Occidente, nel periodo compreso tra 1953 e 1991. Presentato a Pisa mercoledì 20 aprile nella sede del Dipartimento di Filologia Letteratura e Linguistica, il progetto è dedicato alle molteplici voci della cultura indipendente e del dissenso sovietico nel secondo Novecento.
Lo studio propone una concettualizzazione dell’intero fenomeno, articolato in due principali aree tematiche: una dedicata alle “Voci libere” in URSS e la seconda incentrata sulla ricezione occidentale. Le diverse manifestazioni della “seconda cultura” (quella non ufficiale e indipendente) e del dissenso sovietico sono testimoniate in primo luogo da una produzione clandestina di testi (samizdat), corroborata poi dalle pubblicazioni d’oltrecortina (tamizdat). La seconda area d’indagine approfondisce lo spettro della ricezione occidentale, nel dibattito formatosi all’interno dello schema ideologico della Guerra Fredda. In tal senso, si rileva il ruolo determinante svolto dall’Occidente nel dare risonanza alla sfida culturale rappresentata dal dissenso, nelle sue diverse manifestazioni libere della parola e dei linguaggi artistici. I contributi presenti nel portale si qualificano sia come saggi critici e schede bio-bibliografiche, sia come pubblicazione di repertori d’archivio e spogli di riviste, frutto delle indagini condotte sul campo da un gruppo coordinato di specialisti a livello internazionale.
Un momento dell'inaugurazione della mostra.
Sempre il 20 aprile, e in perfetta attinenza con il progetto di ricerca sulle “Voci libere in URSS”, a Palazzo Matteucci è stata inaugurata la mostra dal titolo “Sacharov. I diritti umani nel cuore dell'Europa”, che esplora la dimensione europea del Premio Nobel per la Pace del 1975. L'impegno politico del fisico russo Andrej Sacharov, attraverso sua lotta civile in epoca sovietica, si identifica con la coscienza illuminata rimasta attuale fino ai giorni nostri.
L’esposizione, che resterà aperta fino al 6 maggio con ingresso libero, si compone di due parti. La prima è dedicata ad Andrej Sacharov come grande figura del Novecento, uomo di scienza, dissidente, impegnato nella lotta per i diritti umani e per la democratizzazione del sistema sovietico. La seconda è dedicata alle personalità che sono state insignite del “Premio Sacharov per la libertà di pensiero”, istituito dal Parlamento europeo nel 1988 allo scopo di premiare personalità o organizzazioni che abbiano dedicato la loro vita alla difesa dei diritti umani e delle libertà di pensiero.
La mostra, promossa dal Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica e curata dal professor Marco Sabbatini, si svolge sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento europeo.
Il gruppo che ha lavorato al progetto di ricerca e all'allestimento della mostra.
Dalla ministra Cartabia un incarico prestigioso per la professoressa Benedetta Galgani
La professoressa Benedetta Galgani, associata di Diritto processuale penale nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pisa, è stata nominata dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia nel gruppo di lavoro per l’attuazione della legge delega in materia di processo penale telematico e di ufficio per il processo penale. Della commissione, coordinata dal professor Michele Caianiello, ordinario di Procedura penale e direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Bologna, faranno parte studiosi ed esperti con differenti professionalità ed esperienze: docenti universitari di procedura penale, di informatica e di informatica giuridica, avvocati, magistrati, e personale della Direzione generale per i Sistemi informativi automatizzati (D.G.S.I.A). Le riforme in materia di processo penale telematico sottendono infatti la conoscenza di molteplici profili giuridici, tecnici e organizzativi, e rivestono un’importanza strategica per il raggiungimento degli obiettivi di efficienza e di riduzione dei tempi del processo penale stabiliti nel P.N.R.R.
All’Università di Pisa la professoressa Benedetta Galgani insegna Diritto processuale penale, Giustizia penale e nuove tecnologie e, a partire dal prossimo anno accademico, E-justice, in collaborazione con la cattedra di Diritto processuale civile. Dal 2016 al 2020 è stata vicedirettrice del Dipartimento di Giurisprudenza, referente del «Presidio Qualità» e membro della Commissione Etica di Ateneo. Sempre all’Università di Pisa è docente presso le Scuole di specializzazione per le professioni legali ed in Medicina legale, nonché nei Master “Giurista dell’economia e Manager pubblico”, “Internet Ecosystem: Governance e Diritti”, e “Diritto e processo della famiglia e dei minori”.
È supervisore, per il Dipartimento di Giurisprudenza, della Convenzione “Banca dati della Giurisprudenza di merito” siglata con la Corte di Appello di Firenze, oltre che corresponsabile scientifico del progetto di Ateneo “Per una giustizia giusta: Innovazione ed efficienza negli uffici giudiziari – Giustizia AGILE” di recente finanziato dal Ministero della Giustizia.
Da anni l’ambito principale delle sue ricerche si incentra sulle complesse interazioni tra nuove tecnologie e habitat giudiziario, sia sotto il versante della digitalizzazione delle procedure, che dell’ausilio dell’IA al decision making giudiziale. Molte le pubblicazioni dedicate alle tematiche in oggetto, le partecipazioni, in qualità di relatore, ad incontri di studio in Italia e all’estero, nonché, nella veste di membro, a numerosi progetti di rilevante interesse scientifico (tra i più recenti Progetto di ricerca di Ateneo 2020 “Servizi pubblici e piattaforme digitali. Categorie giuridiche, processi, garanzie”, del quale è altresì coordinatrice; Jean Monnet Module 2020 “European Health Law and Technology”, coordinato dalla professoressa Calderai e, ancora, «Inteligencia artificial, Justicia y Derecho: ¿irrupción o disrupción tecnológica en el proceso penal?» diretto dalla professoressa Raquel Castillejo Manzanares).
Nel 2021 è stata nominata membro di contatto italiano nel gruppo di lavoro GT-Cyberjust istituito presso la Commissione per l’efficienza della giustizia (CEPEJ).
Procedimento per l'elezione del Rettore dell'Università degli Studi Roma Tre per il sessennio 2021/2027
È indetto il procedimento per l'elezione del Rettore dell'Università degli Studi Roma Tre per il mandato relativo al sessennio accademico 2021/2027.
Gestione rifiuti in Italia: più raccolta differenziata dove meno corruzione e più donne amministratrici pubbliche
La raccolta differenziata in Italia è maggiore dove c’è meno corruzione e “maladministration” e ci sono più donne che amministrano la cosa pubblica. E’ questo quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Waste Management e condotto dalla professoressa Giulia Romano dell’Università di Pisa insieme a un gruppo di economisti delle università di Firenze, Chieti-Pescara e L’Aquila.
La ricerca ha analizzato i dati di 103 province italiane nell’arco di dieci anni, dal 2007 al 2016, considerando una serie di fattori socioeconomici. Dai risultati è emerso che il tasso di raccolta differenziata è maggiore dove i reati contro la pubblica amministrazione sono più perseguiti, dove ci sono più donne elette nei consigli comunali e dove gli abitanti hanno reddito, età e titolo di studio più alti. Al contrario il tasso di raccolta differenziata è minore quanto aumentano la numerosità dei nuclei familiari, il tasso di occupazione giovanile, la produzione di rifiuti pro capite e il ricorso alle discariche.
“Abbiamo messo in relazione fattori come corruzione e reati contro la pubblica amministrazione e presenza femminile nei consigli comunali per valutare la gestione dei rifiuti in Italia – spiega Romano – in particolare i risultati mostrano che le donne, nel loro ruolo di consigliere comunali, sono più sensibili degli amministratori uomini nel raggiungere gli obiettivi previsti di raccolta differenziata. E l’essere donne vale ancora più che essere giovani: la nostra analisi ha mostrato che il genere incide di più rispetto all’età nel promuovere comportamenti ambientalmente virtuosi”.
Più raccolta differenziata se meno corruzione e più donne amministratrici pubbliche
La raccolta differenziata in Italia è maggiore dove c’è meno corruzione e “maladministration” e ci sono più donne che amministrano la cosa pubblica. E’ questo quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Waste Management e condotto dalla professoressa Giulia Romano dell’Università di Pisa insieme a un gruppo di economisti delle università di Firenze, Chieti-Pescara e L’Aquila.
La ricerca ha analizzato i dati di 103 province italiane nell’arco di dieci anni, dal 2007 al 2016, considerando una serie di fattori socioeconomici. Dai risultati è emerso che il tasso di raccolta differenziata è maggiore dove i reati contro la pubblica amministrazione sono più perseguiti, dove ci sono più donne elette nei consigli comunali e dove gli abitanti hanno reddito, età e titolo di studio più alti. Al contrario il tasso di raccolta differenziata è minore quanto aumentano la numerosità dei nuclei familiari, il tasso di occupazione giovanile, la produzione di rifiuti pro capite e il ricorso alle discariche.
“Abbiamo messo in relazione fattori come corruzione e reati contro la pubblica amministrazione e presenza femminile nei consigli comunali per valutare la gestione dei rifiuti in Italia – spiega Romano – in particolare i risultati mostrano che le donne, nel loro ruolo di consigliere comunali, sono più sensibili degli amministratori uomini nel raggiungere gli obiettivi previsti di raccolta differenziata. E l’essere donne vale ancora più che essere giovani: la nostra analisi ha mostrato che il genere incide di più rispetto all’età nel promuovere comportamenti ambientalmente virtuosi”.
Una passeggiata negli agroecosistemi
Sono aperte le visite nell’ex tenuta di Tombolo grazie al percorso “Una passeggiata negli agroecosistemi” realizzato dal Centro di Ricerche Agro-Ambientali "Enrico Avanzi" dell’Università di Pisa. Il percorso a tappe è accessibile a tutti in bicicletta o a piedi e prevede tre diversi itinerari da 3, 10 e 15 Km.
A partire dalla Basilica romanica di San Piero a Grado i visitatori potranno attraversare l’ex tenuta di Tombolo che ospita le ricerche del Centro Avanzi sui sistemi di agricoltura sostenibile. Quindici cartelloni lungo il percorso presentano i vari temi, dalla mucca pisana, all’agricoltura biologica, passando per la meccanizzazione sostenibile, la gestione delle acque e l’apicoltura. Il testo dei cartelloni è disponibile in italiano e in inglese e i QR code accessibili da smartphone permettono di acquisire ulteriori informazioni.
Il Centro “E. Avanzi” organizza inoltre su prenotazione delle visite guidate gratuite il martedì, il giovedì e il primo e terzo sabato del mese con partenza alle ore 8,30 (solo eccezionalmente e in relazione alle condizioni climatiche, la partenza potrà essere posticipata alle ore 15:30). Le escursioni sono riservate a gruppi di 6-16 persone e la prenotazione va effettuata con almeno 48 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Per la gita è consigliato l’uso di biciclette da trekking, il Centro “E. Avanzi” ne mette a disposizione quattro a titolo gratuito previa prenotazione. Il tempo medio dell’escursione guidata in bicicletta di 15 km è di tre ore e mezzo e lungo il percorso è possibile riempire le borracce grazie ad un impianto di acqua potabile disponibile.
Per informazioni sulle visite e scaricare le mappe: https://avanzi.unipi.it/una-passeggiata-negli-agro-ecosistemi-2/
All’Orto e Museo Botanico dell’Università di Pisa torna il “sabato botanico"
Ogni terzo sabato del mese, l’Orto e Museo Botanico dell’Università di Pisa propone una visita guidata dedicata alle sue preziose collezioni vegetali, un patrimonio botanico unico che muta nel corso delle stagioni. Il prossimo appuntamento del “Sabato botanico” è previsto sabato 16 aprile alle ore 15 con prenotazione obbligatoria da effettuare entro le ore 11 di venerdì 15 aprile scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
"Gran parte del pubblico visita in autonomia la nostra struttura, ma il livello di fruizione derivante da una visita autonoma non è paragonabile all'esperienza che può essere garantita da una visita guidata dai nostri comunicatori botanici – dichiara il professor Lorenzo Peruzzi, direttore dell'Orto e Museo Botanico – Proprio per questo motivo abbiamo pensato di lanciare dallo scorso febbraio i “sabati botanici". Il terzo sabato di ogni mese offriremo, a un numero limitato di persone, la possibilità effettuare una visita guidata con tematica calibrata su quanto di meglio può offrire l'Orto e Museo Botanico in quel momento".
Il costo della visita, che partirà con un minimo di 6 partecipanti paganti, è 8 euro a persona (gratuito sotto i 6 anni). Per accedere all’Orto e Museo Botanico i visitatori dovranno esibire la certificazione verde base COVID-19 (Green Pass base), e il documento di identità. Ulteriori informazioni su https://www.ortomuseobot.sma.unipi.it/.
Il robot subacqueo Zeno nei laghetti di Campo per il monitoraggio ambientale
Nell'ansa dell’Arno che ospita la frazione di Campo, S. Giuliano Terme, la splendida zona naturalistica lacustre diventerà un laboratorio a cielo aperto per il team di robotica subacquea del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, che condurrà nelle acque diversi esperimenti che consentiranno un monitoraggio permanente e non invasivo dell’area.
E' stato infatti inaugurato il 13 aprile un accordo tra il Comune di San Giuliano Terme e il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, che consentirà ai ricercatori di fruire del lago per mettere al lavoro Zeno, un drone subacqueo autonomo in grado di monitorare lo stato del fondale e delle acque.
Il team del DII, secondo a sinistra Riccardo Costanzi, a seguire Andrea Caiti, Filippo Pancrazzi assessore del comune di San Giuliano Terme ed Elena Fantoni del servizio ambiente del comune di San Giuliano Terme
Per l'occasione, Zeno ha effettuato il primo monitoraggio, alla presenza dell'assessore all'ambiente del Comune di San Giuliano Terme, Filippo Pancrazzi, e del Direttore del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione (DII) dell'Ateneo Pisano, Andrea Caiti.
“A bordo del robot abbiamo vari sensori, incluso un side scan sonar - spiega Riccardo Costanzi, docente di robotica al DII - Da Zeno partiranno segnali acustici diretti al fondale, per stabilire in modo preciso la profondità grazie all’analisi dell'eco riflessa. Manderemo anche onde acustiche diffuse, per comprendere sia la conformazione del fondale sia le dimensioni della fauna marina che ci vive. In questo modo saremo anche in grado di individuare ed identificare eventuali oggetti presenti sul fondale.Inoltre, il robot è dotato di telecamera. Dopo il suo monitoraggio potremo quindi unire le informazioni visive e quelle acustiche, ed avere una mappatura precisa del lago. Questa convenzione ci permette di sperimentare diverse funzionalità del robot in un ambiente protetto come quello del lago e, al contempo, di mettere a disposizione del Comune di S. Giuliano Terme informazioni di montaggio ambientale sempre aggiornate”.
“Supportare la scienza e la ricerca mettendo a disposizione un luogo meraviglioso come l'area dei laghetti di Campo è motivo d'orgoglio per la nostra amministrazione - commenta l'assessore all'ambiente Filippo Pancrazzi -. La ricerca scientifica è, peraltro, inserita nella scheda norma del Poc relativa alle attività a cui è dedicata l'area dei laghetti. Ringrazio l'Università di Pisa, con cui collaboriamo sempre con piacere, in particolare il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione. Un tema fondamentale che questa collaborazione mette in evidenza è la tutela ambientale, che deve essere sempre più al centro delle agende politiche”.
"I laghetti di Campo hanno una grande potenzialità - aggiunge il sindaco di San Giuliano Terme Sergio Di Maio -, in questa occasione nel campo della ricerca scientifica incentrata sulla tutela ambientale. Grazie al Dipartimento d'Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa per il lavoro e la condivisione: da noi le porte saranno sempre aperte per collaborare".
“Ringraziamo il Comune di San Giuliano Terme per questa opportunità - conclude Andrea Caiti, Direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione - Il robot Zeno proviene direttamente dai nostri CrossLab, laboratori che ospitano le tecnologie più mature e all'avanguardia in tutti i settori chiave della trasformazione digitale del 4.0. Accordi di questo tipo ci consentono di metterle a punto e adattarle alle esigenze specifiche degli enti pubblici e delle aziende, in questo caso le amministrazioni impegnate nella tutela del nostro territorio, e che nel prossimo futuro potranno avvalersi degli ultimi risultati della ricerca di frontiera.”
Una passeggiata negli agroecosistemi
Sono aperte le visite nell’ex tenuta di Tombolo grazie al percorso “Una passeggiata negli agroecosistemi” realizzato dal Centro di Ricerche Agro-Ambientali "Enrico Avanzi" dell’Università di Pisa. Il percorso a tappe è accessibile a tutti in bicicletta o a piedi e prevede tre diversi itinerari da 3, 10 e 15 Km.
A partire dalla Basilica romanica di San Piero a Grado i visitatori potranno attraversare l’ex tenuta di Tombolo che ospita le ricerche del Centro Avanzi sui sistemi di agricoltura sostenibile. Quindici cartelloni lungo il percorso presentano i vari temi, dalla mucca pisana, all’agricoltura biologica, passando per la meccanizzazione sostenibile, la gestione delle acque e l’apicoltura. Il testo dei cartelloni è disponibile in italiano e in inglese e i QR code accessibili da smartphone permettono di acquisire ulteriori informazioni.
Una foto dell'escursione organizzata nell'ambito di M'illumino di meno lo scorso 11 marzo
Il Centro “E. Avanzi” organizza inoltre su prenotazione delle visite guidate gratuite il martedì, il giovedì e il primo e terzo sabato del mese con partenza alle ore 8,30 (solo eccezionalmente e in relazione alle condizioni climatiche, la partenza potrà essere posticipata alle ore 15:30). Le escursioni sono riservate a gruppi di 6-16 persone e la prenotazione va effettuata con almeno 48 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Per la gita è consigliato l’uso di biciclette da trekking, il Centro “E. Avanzi” ne mette a disposizione quattro a titolo gratuito previa prenotazione. Il tempo medio dell’escursione guidata in bicicletta di 15 km è di tre ore e mezzo e lungo il percorso è possibile riempire le borracce grazie ad un impianto di acqua potabile disponibile.
Per informazioni sulle visite e scaricare le mappe: https://avanzi.unipi.it/una-passeggiata-negli-agro-ecosistemi-2/