Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi
Comunicati stampa

Si terrà mercoledì 19 giugno, alle ore 12 nella Sala dei Mappamondi del Rettorato la presentazione del Tower Festival, il più grande evento sportivo dell’estate pisana organizzato dal Cus Pisa, che quest'anno propone tre giorni di sport, musica e divertimento dal 21 al 23 giugno.
Nell'ambito della presentazione l’Università di Pisa consegnerà un attestato agli atleti del Centro Universitario Sportivo pisano che hanno conquistato una medaglia ai recenti campionati nazionali universitari de L'Aquila.
Alla conferenza interverranno il rettore Paolo Mancarella, il prorettore per i Rapporti con gli enti del territorio con delega alle attività sportive, Marco Gesi, il commissario del Cus Pisa, Marco Treggi, e gli atleti Francesca Boccia, Marco Bonanni, Eugenia Chauvie, Francesco Gaddini e Egidio Morelli.

Sono moltissime le malattie infiammatorie che colpiscono bovini ed equini e che rappresentano un problema economico ed emotivo importante per proprietari ed allevatori. Per la cura di queste patologie sono infatti necessarie terapie lunghe e costose e spesso, nonostante l’intervento veterinario, non si riesce a salvare l’animale, specie nel caso degli esemplari più giovani come puledri e vitelli. Agire tempestivamente è quindi fondamentale e un aiuto in questo senso arriva dal dipartimento di Scienza Veterinarie dell’Università di Pisa. Qui un team di ricercatori composto da Francesca Bonelli, Micaela Sgorbini, Valentina Meucci, Luigi Intorre e Rosalba Tognetti ha indentificato uno specifico marcatore, la procalcitonina, per la diagnosi precoce di queste malattie. Come riconoscimento del ruolo della scuola pisana negli studi in questo settore, Francesca Bonelli è stata l’unica unica ricercatrice proveniente da un ateneo italiano invitata a tenere una “lezione” all’ACVIM Forum 2019, il congresso annuale dell’American College of Veterinary Internal Medicine, fra i più importanti appuntamenti mondiali del settore, che si è svolto dal 6 all’8 giugno a Phoenix, in Arizona (USA).
“A partire dal 2012, ho iniziato a studiare la procalcitonina come possibile marcatore in Medicina Veterinaria – spiega Francesca Bonelli - e dopo quasi sette anni di ricerche siamo arrivati a identificare il suo ruolo fondamentale per la diagnosi precoce di alcune delle più comuni patologie dei cavalli e dei bovini come setticemia neonatale, colica, polmoniti batteriche, peritoniti, laminite emastiti tossiche”
Attualmente la quasi totalità degli studi presenti in letteratura scientifica sulla procalcitonina nel cavallo e nel bovino proviene dal team dell’Ateneo pisano che in questi anni, su questo filone di ricerca, ha stretto collaborazioni scientifiche sia a livello nazionale che internazionale anche grazie al lavoro svolto dalla dottoressa Bonelli.
“Mi sono laureata all’Università di Pisa nel 2011 – racconta Francesca Bonelli 33 anni, originaria di Collodi in provincia di Pistoia - e ho lavorato sul campo per quasi un anno per poi iniziare il mio percorso accademico presso il dipartimento di Scienze Veterinarie, con periodi all’estero presso l’Università di Barcellona, la Cornell University e, attualmente, l’Università di Berna. Ad oggi sono un ricercatore a tempo determinato di tipo A dell’Ateneo pisano e sto concludendo una specializzazione Europea sulla salute del bovino e della mandria bovina”.

francesca_bonelli_inside.jpgSono moltissime le malattie infiammatorie che colpiscono bovini ed equini e che rappresentano un problema economico ed emotivo importante per proprietari ed allevatori. Per la cura di queste patologie sono infatti necessarie terapie lunghe e costose e spesso, nonostante l’intervento veterinario, non si riesce a salvare l’animale, specie nel caso degli esemplari più giovani come puledri e vitelli.

Agire tempestivamente è quindi fondamentale e un aiuto in questo senso arriva dal dipartimento di Scienza Veterinarie dell’Università di Pisa. Qui un team di ricercatori composto da Francesca Bonelli (foto a destra), Micaela Sgorbini, Valentina Meucci, Luigi Intorre e Rosalba Tognetti ha indentificato uno specifico marcatore, la procalcitonina, per la diagnosi precoce di queste malattie. Come riconoscimento del ruolo della scuola pisana negli studi in questo settore, Francesca Bonelli è stata l’unica unica ricercatrice proveniente da un ateneo italiano invitata a tenere una “lezione” all’ACVIM Forum 2019, il congresso annuale dell’American College of Veterinary Internal Medicine, fra i più importanti appuntamenti mondiali del settore, che si è svolto dal 6 all’8 giugno a Phoenix, in Arizona (USA).


“A partire dal 2012, ho iniziato a studiare la procalcitonina come possibile marcatore in Medicina Veterinaria – spiega Francesca Bonelli - e dopo quasi sette anni di ricerche siamo arrivati a identificare il suo ruolo fondamentale per la diagnosi precoce di alcune delle più comuni patologie dei cavalli e dei bovini come setticemia neonatale, colica, polmoniti batteriche, peritoniti, laminite emastiti tossiche”
Attualmente la quasi totalità degli studi presenti in letteratura scientifica sulla procalcitonina nel cavallo e nel bovino proviene dal team dell’Ateneo pisano che in questi anni, su questo filone di ricerca, ha stretto collaborazioni scientifiche sia a livello nazionale che internazionale anche grazie al lavoro svolto dalla dottoressa Bonelli.

“Mi sono laureata all’Università di Pisa nel 2011 – racconta Francesca Bonelli 33 anni, originaria di Collodi in provincia di Pistoia - e ho lavorato sul campo per quasi un anno per poi iniziare il mio percorso accademico presso il dipartimento di Scienze Veterinarie, con periodi all’estero presso l’Università di Barcellona, la Cornell University e, attualmente, l’Università di Berna. Ad oggi sono un ricercatore a tempo determinato di tipo A dell’Ateneo pisano e sto concludendo una specializzazione Europea sulla salute del bovino e della mandria bovina”.

Martedì, 18 Giugno 2019 08:28

Concerto Betta Blues society

Venerdì 21 giugno, alle ore 22,00, avrà luogo il concerto con ingresso gratuito della Betta Blues Society. L'attività autogestita, organizzata con il finanziamento dell'Università di Pisa, corrispondente al rif 1904.

C’è anche un ricercatore dell’Università di Pisa tra gli “eroi della porta accanto” protagonisti della campagna di comunicazione “EU Protects - UE L’Unione è protezione”, promossa dalla Commissione Europea per sensibilizzare l’opinione pubblica su come l’UE risponda alle sfide globali che i suoi cittadini si trovano ad affrontare oggi. Paolo Casale, ricercatore del dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, grazie al sostegno finanziario del programma LIFE dell’UE, monitora le tartarughe marine, specie essenziale per l’ecosistema marino, nelle aree di alimentazione e di nidificazione sulle coste europee. La distribuzione di animali marini è difficile da studiare e a tal fine Casale integra dati ottenuti in modi diversi, come il monitoraggio aereo con droni, l’applicazione di trasmittenti satellitari su singoli individui, la collaborazione con pescatori professionisti e una app per la raccolta di segnalazioni tramite un approccio di citizen science.
Finalità del progetto “EU Protects - UE L’Unione è protezione” è raccogliere le storie di uomini e donne che, unendo le loro forze e collaborando insieme, vanno oltre gli interessi e i confini nazionali per fronteggiare sfide che riguardano la salute, l’ambiente e l’economia come anche fenomeni quali la criminalità, il terrorismo e la migrazione. Un’iniziativa su scala europea, che racconta le storie di circa 200 persone – medici, scienziati, forze dell’ordine, tecnici, volontari – provenienti dai 28 Stati membri dell’Unione e da contesti diversi, che vanno dalle amministrazioni locali alle agenzie europee, senza dimenticare le aziende private e le ONG.
La campagna utilizza storie vere per dimostrare in che modo l'UE giochi un ruolo concreto nella vita quotidiana dei propri cittadini. L’Unione europea quindi non vive solo sulla carta, non è solamente un'entità giuridica che adotta regolamenti, ma è parte attiva della rete di sicurezza sulla quale i suoi cittadini possono contare per vivere la propria vita più serenamente.
Per leggere le storie e scoprire i profili degli “eroi della porta accanto” della campagna “EU Protects – UE l’Unione è protezione” è possibile consultare il sito internet https://europa.eu/euprotects/italy_it.

C’è anche un ricercatore dell’Università di Pisa tra gli “eroi della porta accanto” protagonisti della campagna di comunicazione “EU Protects - UE L’Unione è protezione”, promossa dalla Commissione Europea per sensibilizzare l’opinione pubblica su come l’UE risponda alle sfide globali che i suoi cittadini si trovano ad affrontare oggi. Paolo Casale, ricercatore del dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, grazie al sostegno finanziario del programma LIFE dell’UE, monitora le tartarughe marine, specie essenziale per l’ecosistema marino, nelle aree di alimentazione e di nidificazione sulle coste europee. La distribuzione di animali marini è difficile da studiare e a tal fine Casale integra dati ottenuti in modi diversi, come il monitoraggio aereo con droni, l’applicazione di trasmittenti satellitari su singoli individui, la collaborazione con pescatori professionisti e una app per la raccolta di segnalazioni tramite un approccio di citizen science.

Paolo Casale UniPi.jpg

Finalità del progetto “EU Protects - UE L’Unione è protezione” è raccogliere le storie di uomini e donne che, unendo le loro forze e collaborando insieme, vanno oltre gli interessi e i confini nazionali per fronteggiare sfide che riguardano la salute, l’ambiente e l’economia come anche fenomeni quali la criminalità, il terrorismo e la migrazione. Un’iniziativa su scala europea, che racconta le storie di circa 200 persone – medici, scienziati, forze dell’ordine, tecnici, volontari – provenienti dai 28 Stati membri dell’Unione e da contesti diversi, che vanno dalle amministrazioni locali alle agenzie europee, senza dimenticare le aziende private e le ONG.

La campagna utilizza storie vere per dimostrare in che modo l'UE giochi un ruolo concreto nella vita quotidiana dei propri cittadini. L’Unione europea quindi non vive solo sulla carta, non è solamente un'entità giuridica che adotta regolamenti, ma è parte attiva della rete di sicurezza sulla quale i suoi cittadini possono contare per vivere la propria vita più serenamente.

Per leggere le storie e scoprire i profili degli “eroi della porta accanto” della campagna “EU Protects – UE l’Unione è protezione” è possibile consultare il sito internet https://europa.eu/euprotects/italy_it.

Venerdì, 14 Giugno 2019 08:11

Genesi. Il grande racconto delle origini

tonelli_cover_inside.jpgFra i padri della scoperta del bosone di Higgs, Guido Tonelli, professore all’Università di Pisa e fisico al Cern di Ginevra, unisce alla sua professione di scienziato quella di appassionato divulgatore. Il suo ultimo libro rivolto al grande pubbilco è "Genesi. Il grande racconto delle origini" (Feltrinelli, 2019)"

Nel corso della sua carriera Guido Tonelli ha ricevuto numerosi riconoscimenti - il Fundamental Physics Prize (2013), il premio Enrico Fermi della Società italiana di fisica (2013) e la Medaglia d’onore del presidente della Repubblica (2014) per essere “l’ultimo esempio di una tradizione di eccellenza che è cominciata con Galileo Galilei per passare attraverso scienziati come Enrico Fermi, Bruno Pontecorvo e Carlo Rubbia”.

Gli altri suo libri a carattere divulgativo sono La grande corsa alla particella di Dio e la nuova fisica che cambierà il mondo (Rizzoli, 2016; vincitore del premio Galileo) e  Cercare mondi. Esplorazioni avventurose ai confini dell’universo (Rizzoli, 2017).

 

Presentiamo di seguito un estratto dal volume"Genesi. Il grande racconto delle origini"

*********

Da tempo immemorabile le grandi scoperte scientifiche hanno fortemente condizionato il nostro rapporto con il mondo. Basti pensare all’impatto che hanno avuto relatività e meccanica quantistica sulla cultura di tutto il Novecento. Quando la scienza cambia i propri paradigmi e guarda al mondo con occhi diversi cambia tutto, per sempre. Senza Einstein e Heisenberg non ci sarebbero stati Kokoshka e Fontana, Schoenberg e Berio, Pirandello e Strindberg e così via.

Ma questo non avviene una volta sola, è un processo che continua, via via che la scienza progredisce e produce risultati nuovi. Ecco perché la visione del mondo che essa produce deve essere conosciuta da tutti. Capire le nostre radici più antiche, appropriarsi del moderno racconto delle origini prodotto dalla scienza, significa possedere uno degli strumenti più importanti per guardare con occhio critico al passato e ricavarne spunti con cui affrontare le sfide del futuro.

La nascita dell’universo è una storia meravigliosa che ci dice che lo spazio, il tempo e tutta la materia e l’energia che lo occupano sono nati da una minuscola, quasi impercettibile fluttuazione quantistica del vuoto. L’universo nasce dal vuoto perché è ancora vuoto, è un sistema a energia totale nulla, che ha subito una serie di trasformazioni, vere e proprie metamorfosi, che ne hanno determinato la struttura che ci è così familiare.

È questa la storia meravigliosa che ho scelto di raccontare nel libro 'Genesi, il grande racconto delle origini', e l’ho fatto evitando, deliberatamente, il linguaggio specialistico degli scienziati; per eliminare alla radice ogni barriera che impedisca la comprensione dei concetti più importanti, e consentire a tutti di far propria una visione del mondo che toglie il respiro per la bellezza che ne promana, e che ci cambia radicalmente, in profondità.

Guido Tonelli

 

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa