Sicilia di Clyde Chabot al Teatro Era
Sabato 8 dicembre alle ore 21 e domenica 9 dicembre ore 17,30, al Teatro Era di Pontedera, Clyde Chabot dirige e interpreta Sicilia.
La protagonista francese intraprende un viaggio fisico, con la figlia, alla ricerca dei luoghi della Sicilia di cui erano originari i suoi nonni, alla scoperta di una lingua che non si perdona di non saper parlare e delle tradizioni delle quali, in un impasto di modernità e arcaismo, conserva delle tracce.
Una produzione Teatro Metastasio di Prato e La Communauté inavouable. Scenografia di Stéphane Olry, traduzione Camilla Brison.
Personale unipi e studenti possono acquistare un biglietto ridotto a 8 euro.
Info
TEATRO ERA
Parco Jerzy Grotowski
via Indipendenza, 56025 Pontedera
0587.55720 / 57034
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www.teatroera.it
www.teatrodellatoscana.it
Biglietteria Teatro Era
via Indipendenza, 56025 Pontedera
0587 213988.
Da martedì a sabato, dalle ore 16 alle ore 19.30. Domenica e lunedì riposo.
Biglietteria Serale
È possibile acquistare i biglietti di tutti gli spettacoli della stagione durante le serate di spettacolo presso la biglietteria del teatro.
Studio dell’Università di Pisa dimostra la plasticità del cervello anche negli adulti
Uno studio dell’Università di Pisa ha dimostrato che la plasticità del cervello degli adulti è maggiore di quanto sinora ritenuto e che la suscettibilità al cambiamento riguarda aree sinora ritenute “stabili” come quella visiva primaria. La scoperta apre la strada a una nuova comprensione di cosa succede al nostro cervello dopo una lesione e, potenzialmente, ad un nuovo approccio terapeutico per la sindrome dell’occhio pigro efficace anche negli adulti.
La ricerca, pubblicata sulla rivista eLife, è stata condotta da Paola Binda, Jan W. Kurzawski, Claudia Lunghi e Maria Concetta Morrone per il Dipartimento di Ricerca Traslazionale e Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa e da Laura Biagi e Michela Tosetti per l’IRCCS Fondazione Stella Maris e per il centro di ricerca Imago7.
“Il cervello cambia ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo, ma non tutto il cervello è plasmabile dall’esperienza - spiega Paola Binda - Mentre nei bambini c’è una riserva di plasticità in ampie regioni del cervello, negli adulti la maggioranza delle regioni cerebrali sembra essere immune al cambiamento; fra queste, si è pensato finora che le aree visive del cervello fossero particolarmente stabili. Il nostro studio ha dimostrato che anche la corteccia visiva di individui adulti può andare incontro a cambiamenti notevoli anche in tempi brevissimi”.
Per dimostrarlo, i ricercatori hanno sfruttato le più avanzate tecniche di neuroimmagine in combinazione con una manipolazione dell’esperienza visiva. Per questo hanno chiesto ad alcuni volontari di bendarsi un occhio per due ore, quindi usando la risonanza magnetica funzionale a campo ultra-alto, hanno misurato la rappresentazione di ciascun occhio, prima e dopo questo breve periodo di esperienza visiva anomala. Quello che hanno osservato è un cambiamento rilevante dell’attività nel cervello visivo, che ha amplificato la rappresentazione dell’occhio bendato per qualche minuto dopo la sua riapertura.
“L’applicazione di una benda monoculare è ad oggi il principale approccio terapeutico per la cura dell’ambliopia, o sindrome dell’occhio pigro: un deficit visivo che dipende dalla ridotta rappresentazione di uno dei due occhi al livello del cervello visivo – conclude Maria Concetta Morrone - Questa terapia è generalmente considerata possibile solo nei bambini, mentre sembra inefficace nell’adulto, ma i risultati ottenuti aprono nuove prospettive per la comprensione e la cura di questa condizione, e più in generale per lo sviluppo di nuove strategie che sfruttino il potenziale di plasticità del cervello adulto per la cura e la riabilitazione delle malattie del sistema nervoso centrale”.
Didascalia immagine:
Ricostruzione tridimensionale di un emisfero cerebrale di un individuo adulto, in cui si evidenzia la posizione delle aree deputate alla visione. Contrariamente a quanto si pensava, lo studio di Binda e collaboratori appena pubblicato sulla rivista eLife dimostra che queste aree visive sono plasmate dall’esperienza: nell’adulto come nei bambini. Infatti, la rappresentazione dei due occhi si modifica dopo un breve periodo di sole due ore, durante il quale i volontari indossavano una benda traslucida su uno dei due occhi. Si tratta di una scoperta importante che apre nuove prospettive per la terapia dell’occhio pigro.
La plasticità del cervello non è solo nei bambini ma anche negli adulti
Uno studio dell’Università di Pisa ha dimostrato che la plasticità del cervello degli adulti è maggiore di quanto sinora ritenuto e che la suscettibilità al cambiamento riguarda aree sinora ritenute “stabili” come quella visiva primaria. La scoperta apre la strada a una nuova comprensione di cosa succede al nostro cervello dopo una lesione e, potenzialmente, ad un nuovo approccio terapeutico per la sindrome dell’occhio pigro efficace anche negli adulti.
La ricerca, pubblicata sulla rivista eLife, è stata condotta da Paola Binda, Jan W. Kurzawski, Claudia Lunghi e Maria Concetta Morrone per il Dipartimento di Ricerca Traslazionale e Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa e da Laura Biagi e Michela Tosetti per l’IRCCS Fondazione Stella Maris e per il centro di ricerca Imago7.
“Il cervello cambia ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo, ma non tutto il cervello è plasmabile dall’esperienza - spiega Paola Binda - Mentre nei bambini c’è una riserva di plasticità in ampie regioni del cervello, negli adulti la maggioranza delle regioni cerebrali sembra essere immune al cambiamento; fra queste, si è pensato finora che le aree visive del cervello fossero particolarmente stabili. Il nostro studio ha dimostrato che anche la corteccia visiva di individui adulti può andare incontro a cambiamenti notevoli anche in tempi brevissimi”.
Ricostruzione tridimensionale di un emisfero cerebrale di un individuo adulto, in cui si evidenzia la posizione delle aree deputate alla visione
Per dimostrarlo, i ricercatori hanno sfruttato le più avanzate tecniche di neuroimmagine in combinazione con una manipolazione dell’esperienza visiva. Per questo hanno chiesto ad alcuni volontari di bendarsi un occhio per due ore, quindi usando la risonanza magnetica funzionale a campo ultra-alto, hanno misurato la rappresentazione di ciascun occhio, prima e dopo questo breve periodo di esperienza visiva anomala. Quello che hanno osservato è un cambiamento rilevante dell’attività nel cervello visivo, che ha amplificato la rappresentazione dell’occhio bendato per qualche minuto dopo la sua riapertura.
“L’applicazione di una benda monoculare è ad oggi il principale approccio terapeutico per la cura dell’ambliopia, o sindrome dell’occhio pigro: un deficit visivo che dipende dalla ridotta rappresentazione di uno dei due occhi al livello del cervello visivo – conclude Maria Concetta Morrone - Questa terapia è generalmente considerata possibile solo nei bambini, mentre sembra inefficace nell’adulto, ma i risultati ottenuti aprono nuove prospettive per la comprensione e la cura di questa condizione, e più in generale per lo sviluppo di nuove strategie che sfruttino il potenziale di plasticità del cervello adulto per la cura e la riabilitazione delle malattie del sistema nervoso centrale”.
Dall’Uzbekistan otto docenti a lezione all’Università di Pisa
Il dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa ha ospitato otto docenti provenienti da prestigiosi atenei dell’Uzbekistan (Andijan, Tashkent, Nukus e Samarcanda) per una training activity nell'ambito del Progetto BUzNet (B-learning Uzbekistan Veterinary Network), finanziato dall’Unione Europea (Erasmus+, Capacity Building). Il progetto, coordinato dall’Universidade do Portoe, per l’Università di Pisa, dalla professoressa Alessandra Guidi, ha l’obiettivo di riqualificare le competenze e di promuovere il miglioramento della formazione dei medici veterinari e dei professionisti della produzione animale in Uzbekistan.
Le lezioni hanno riguardato la tecnologia, l’ispezione e la certificazione nella filiera lattiero casearia coinvolgendo alcuni docenti del dipartimento di Scienze Veterinarie, in particolare, oltre ad Alessandra Guidi, coordinatrice locale del progetto, anche il professore Francesco Di Iacovo e le dottoresse Roberta Moruzzo, Roberta Nuvoloni e Francesca Pedonese. Altri docenti e tecnici del dipartimento hanno inoltre partecipato all’organizzazione e allo svolgimento delle attività laboratoriali/sul campo, in particolare la dottoressa Beatrice Torracca e il dottor Omar Benini per il controllo dell’igiene del latte, le dottoresse Federica Salari e Iolanda Altomonte per la qualità del latte e il professore Duccio Panzani per le problematiche riproduttive nelle vacche da latte.
Nel corso della settimana, gli ospiti hanno inoltre potuto visitare l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana (sede di Pisa), la stalla del Centro di Ateneo di Ricerche Agro-Ambientali "Enrico Avanzi" (CiRAA), il caseificio Busti e la Mukki Centrale del Latte della Toscana S.p.A di Firenze.
Dopo questa tappa pisana, gli otto docenti uzbeki completeranno nei prossimi mesi la propria formazione presso gli altri partner europei del progetto, le università di Padova e Porto (Portogallo) e la Estonian University of Life Sciences di Tartu.
Dall’Uzbekistan otto docenti a lezione all’Università di Pisa
Il dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa ha ospitato otto docenti provenienti da prestigiosi atenei dell’Uzbekistan (Andijan, Tashkent, Nukus e Samarcanda) per una training activity nell'ambito del Progetto BUzNet (B-learning Uzbekistan Veterinary Network), finanziato dall’Unione Europea (Erasmus+, Capacity Building). Il progetto, coordinato dall’Universidade do Portoe, per l’Università di Pisa, dalla professoressa Alessandra Guidi, ha l’obiettivo di riqualificare le competenze e di promuovere il miglioramento della formazione dei medici veterinari e dei professionisti della produzione animale in Uzbekistan.
Le lezioni hanno riguardato la tecnologia, l’ispezione e la certificazione nella filiera lattiero casearia coinvolgendo alcuni docenti del dipartimento di Scienze Veterinarie, in particolare, oltre ad Alessandra Guidi, coordinatrice locale del progetto, anche il professore Francesco Di Iacovo e le dottoresse Roberta Moruzzo, Roberta Nuvoloni e Francesca Pedonese. Altri docenti e tecnici del dipartimento hanno inoltre partecipato all’organizzazione e allo svolgimento delle attività laboratoriali/sul campo, in particolare la dottoressa Beatrice Torracca e il dottor Omar Benini per il controllo dell’igiene del latte, le dottoresse Federica Salari e Iolanda Altomonte per la qualità del latte e il professore Duccio Panzani per le problematiche riproduttive nelle vacche da latte.
I docenti Uzbeki in visita all'Unipi con i colleghi pisani
Nel corso della settimana, gli ospiti hanno inoltre potuto visitare l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana (sede di Pisa), la stalla del Centro di Ateneo di Ricerche Agro-Ambientali "Enrico Avanzi" (CiRAA), il caseificio Busti e la Mukki Centrale del Latte della Toscana S.p.A di Firenze.
Dopo questa tappa pisana, gli otto docenti uzbeki completeranno nei prossimi mesi la propria formazione presso gli altri partner europei del progetto, le università di Padova e Porto (Portogallo) e la Estonian University of Life Sciences di Tartu.
Incontro "Kiwi Pie - Ricettario Intersezionale"
Giovedì 6 dicembre alle 18, nell'Aula R10 - Palazzo Ricci (Via del Collegio Ricci 10), l'associazione Glauco organizza l'incontro "Kiwi Pie - Ricettario Intersezionale".
Cosa significa Intersezionalità? in che modo e con quali interazioni più identità sociali co-esistono nella stessa persona? Quali potenzialità ha l’adozione di uno sguardo complesso e complessivo?
Un appuntamento per parlare di interserzionalità come prassi politica e lente interpretativa.
Saranno presenti:
Lilian Douce Capuzzimato / Alexi Paladino - Fotografa e stampatrice fine arts persona intersex
Elisabetta Ferrari - Presidente Agedo Bologna
Ottavia Voza - Attivista trans
L'incontro è organizzato con il contributo dell'Ateneo per le attività autogestite degli studenti.
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Incontro "Kiwi Pie - Ricettario Intersezionale"
Giovedì 6 dicembre alle 18, nell'Aula R10 - Palazzo Ricci (Via del Collegio Ricci 10), l'associazione Glauco organizza l'incontro "Kiwi Pie - Ricettario Intersezionale".
Cosa significa Intersezionalità? in che modo e con quali interazioni più identità sociali co-esistono nella stessa persona? Quali potenzialità ha l’adozione di uno sguardo complesso e complessivo?
Un appuntamento per parlare di interserzionalità come prassi politica e lente interpretativa.
Saranno presenti:
Lilian Douce Capuzzimato / Alexi Paladino - Fotografa e stampatrice fine arts persona intersex
Elisabetta Ferrari - Presidente Agedo Bologna
Ottavia Voza - Attivista trans
L'incontro è organizzato con il contributo dell'Ateneo per le attività autogestite degli studenti.
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Una targa in onore di Pacinotti, scienziato pisano inventore della dinamo
Consegnata una targa in onore di Antonio Pacinotti, scienziato pisano inventore della dinamo. La cerimonia si è svolta martedì 4 dicembre alla Scuola di Ingegneria dell’Università di Pisa nel corso di una giornata dedicata allo scienziato. Il riconoscimento conferitogli dalla IEEE, la più importante associazione mondiale in ambito dell’ingegneria elettrica e dell'informazione, è la cosiddetta “IEEE milestone” o pietra miliare, a significare il fondamentale contributo dato da Pacinotti al progresso tecnologico a beneficio dell’intera umanità.
Alla cerimonia, per l’Università di Pisa, hanno partecipato il rettore Paolo Mancarella e il prorettore Marco Raugi; per l'IEEE erano presenti il presidente James A. Jefferies, Costas Stasopoulos, Tiziana Tambosso e Antonio Savini.
Antonio Pacinotti, nato a Pisa il 17 giugno 1841, studiò e si laureò all'Università di Pisa il 28 giugno 1861. Prima della laurea, precisamente nell'aprile 1860, realizzò «la prima dinamo a corrente continua», la cosiddetta “Macchinetta”. Dopo aver insegnato Fisica e Chimica all'Istituto Tecnico di Bologna, Fisica Sperimentale all'Università di Cagliari tornò definitivamente all'Università di Pisa nel 1882 come Professore di Fisica Sperimentale.
L'Università di Pisa conserva presso il Museo degli Strumenti di Fisica tutti i prototipi realizzati da Antonio Pacinotti: la famosa “Macchinetta”, la Macchina a Gomitolo, la Macchina a Volano, il "Fucile elettromagnetico" e altri ancora. Nella «Biblioteca di Matematica, Informatica, Fisica» si trovano inoltre la Biblioteca (circa 2000 volumi) e l'Archivio (migliaia di fogli manoscritti) del grande scienziato e del padre Luigi, anch'egli professore all'Università.
Una targa in onore di Pacinotti, scienziato pisano inventore della dinamo
Consegnata una targa in onore di Antonio Pacinotti, scienziato pisano inventore della dinamo. La cerimonia si è svolta martedì 4 dicembre alla Scuola di Ingegneria dell’Università di Pisa nel corso di una giornata dedicata allo scienziato alla quale ha partecipato la prorettrice vicaria Nicoletta De Francesco. Il riconoscimento conferitogli dalla IEEE, la più importante associazione mondiale in ambito dell’ingegneria elettrica e dell'informazione, è la cosiddetta “IEEE milestone” o pietra miliare, a significare il fondamentale contributo dato da Pacinotti al progresso scientifico tecnologico.
Alla cerimonia, per l’Università di Pisa, hanno partecipato il rettore Paolo Mancarella e il prorettore Marco Raugi; per l'IEEE erano presenti il presidente James A. Jefferies, Costas Stasopoulos, Tiziana Tambosso e Antonio Savini.
La delegazione dell'IEEE coon il rettore Paolo Mancarella e il prorettore Marco Raugi
Antonio Pacinotti, nato a Pisa il 17 giugno 1841, studiò e si laureò all'Università di Pisa il 28 giugno 1861. Prima della laurea, precisamente nell'aprile 1860, realizzò «la prima dinamo a corrente continua», la cosiddetta “Macchinetta”. Dopo aver insegnato Fisica e Chimica all'Istituto Tecnico di Bologna, Fisica Sperimentale all'Università di Cagliari tornò definitivamente all'Università di Pisa nel 1882 come Professore di Fisica Sperimentale.
La IEEE Milestone
L'Università di Pisa conserva presso il Museo degli Strumenti di Fisica tutti i prototipi realizzati da Antonio Pacinotti: la famosa “Macchinetta”, la Macchina a Gomitolo, la Macchina a Volano, il "Fucile elettromagnetico" e altri ancora. Nella «Biblioteca di Matematica, Informatica, Fisica» si trovano inoltre la Biblioteca (circa 2000 volumi) e l'Archivio (migliaia di fogli manoscritti) del grande scienziato e del padre Luigi, anch'egli professore all'Università.
Al Polo universitario di Villa Letizia si discute di Blockchain applicata alla logistica dei trasporti
Giovedì 6 dicembre alle 14.15, nell’Aula 1 di Villa Letizia, al Polo universitario di Livorno, Giulia Arangüena, Blockchain Connector Lawyer presso LegalBlock.co, terrà il seminario “Blockchain e Smart Contracts. Le applicazioni nei sistemi logistici e nel commercio internazionale”. Introducono la professoressa Dianora Poletti e la dottoressa Federica Casarosa, organizzatrici dell’incontro. Giulia Arangüena, avvocato del foro di Roma e autrice di uno dei primi volumi sulle criptovalute, tratterà dell'utilizzo della tecnologia blockchain nella logistica dei trasporti e della possibilità di trasferire le merci e il loro valore attraverso la “tokenizzazione”.
Secondo il World Economic Forum, entro il 2025 il 10% del PIL mondiale sarà prodotto da attività e servizi che saranno erogati e distribuiti attraverso la tecnologia blockchain, una sorta di piattaforma con la quale si gestiscono transazioni crittografate su una rete decentralizzata, con garanzie di certezza e di immodificabilità. Dal suo originario impiego riguardante la creazione e la circolazione di bitcoin, la blockchain sta dilagando in settori diversi e strategici, come la sanità o il comparto bancario e assicurativo.
Il seminario è organizzato nell’ambito delle attività del corso di Diritto dell’Informatica, inserito tra gli insegnamenti della nuova laurea magistrale in Management e controllo dei processi logistici dell’Università di Pisa. La partecipazione al seminario è libera.