Avvisi di fabbisogno interno "La signoria rurale nel xiv e xv secolo: ripensare l’italia tardo medievale." Scad. 16/11
Avvisi di fabbisogno interno "sostegno alle attività didattiche connesse al Corso di Perfezionamento in Studio delle Mummie" Scad. 19/11
Avvisi di fabbisogno interno "Sviluppo ed applicazione di un protocollo di fisioterapia della mano in pazienti affetti da malattie reumatiche"Scad.19/11
Betta Blues e Matti in concerto al "Pisa Buskers-festival delle Arti Pendenti per il Monte Serra"
Il 17 novembre l'Associazione BEAT organizza un concerto vocale e strumentale con Betta Blues e Matti all'interno della manifestazione "Pisa Buskers-festival delle Arti Pendenti per il Monte Serra", un evento per raccogliere fondi per il Monte Serra, devastato dall'incendio di settembre .
Il concerto si tiene a partire dallle 19.30 in Piazza Gambacorti.
L'iniziativa è stata realizzata con il contributo dell'Università di Pisa per le attività studentesche.
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Betta Blues e Matti al Pisa Buskers
Il 17 novembre l'Associazione BEAT organizza un concerto vocale e strumentale con Betta Blues e Matti all'interno della manifestazione "Pisa Buskers-festival delle Arti Pendenti per il Monte Serra", un evento per raccogliere fondi per il Monte Serra, devastato dall'incendio di settembre .
Il concerto si tiene a partire dallle 19.30 in Piazza Gambacorti.
L'iniziativa è stata realizzata con il contributo dell'Università di Pisa per le attività studentesche.
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L'Università di Pisa ha istituito la Consigliera di fiducia
È attiva da alcune settimane la Consigliera di fiducia dell'Università di Pisa, che ha il compito di prevenire e contrastare discriminazioni e molestie nei luoghi di lavoro e di studio. Questa nuova figura di garanzia è stata istituita all'inizio dell'anno, dopo il passaggio negli Organi dell'Ateneo, ed è stata individuata al termine della procedura di selezione e nomina nell'avvocata Chiara Federici, che ha iniziato a svolgere la sua attività dai primi giorni di ottobre e che durerà in carica per tre anni.
Le funzioni, i compiti e gli obiettivi della Consigliera di fiducia sono stati illustrati lunedì 12 novembre, in rettorato, dalla stessa avvocata Federici, insieme alla prorettrice vicaria, Nicoletta De Francesco, che ha anche la delega sulle questioni di genere, e alla presidente del Comitato Unico di Garanzia (CUG), Elettra Stradella.
Il ruolo della Consigliera di fiducia è stato disciplinato da uno specifico Regolamento emanato dal rettore Paolo Mancarella nel dicembre scorso, su proposta del CUG, dando risposta all'esigenza ampiamente condivisa di dotare l’Ateneo di un importante strumento di gestione dei conflitti e di garanzia del benessere lavorativo. Tutte le persone appartenenti alla comunità universitaria possono così rivolgersi alla Consigliera per ottenere supporto contro discriminazioni e molestie, oltre che a difesa del rispetto della loro dignità, intimità e onore.
La Consigliera, in piena autonomia e nel rispetto della riservatezza di tutte le persone coinvolte, presta la sua assistenza, consulenza e attività di ascolto a tutela di chi si ritenga vittima di discriminazioni o molestie e si adopera per la soluzione del caso. Può inoltre acquisire testimonianze e accedere a eventuali atti amministrativi inerenti il caso in esame, proporre incontri a fini conciliativi e di mediazione, e, comunque, può suggerire azioni utili ad assicurare un ambiente di lavoro rispettoso della libertà, eguaglianza e dignità delle persone coinvolte.
La Consiglierà riceve su appuntamento, in condizioni tali da garantire il pieno rispetto della riservatezza, attraverso un contatto mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
“L’istituzione della Consigliera di fiducia - ha sottolineato la professoressa Stradella - è stata fortemente voluta dal CUG per colmare un vuoto nel nostro Ateneo. Una risoluzione del Parlamento Europeo del 1994 già delinea il ruolo di questa figura, ma l’Unione Europea è intervenuta, anche successivamente, a orientare le istituzioni verso l’adozione di questo concreto strumento di difesa del rispetto della dignità delle persone nei luoghi di lavoro. Voglio segnalare che alla Consigliera possono rivolgersi tutte e tutti coloro che studiano e lavorano all’Università di Pisa, qualsiasi sia la loro tipologia di rapporto, anche quando operino temporaneamente nelle strutture dell’Ateneo. Questo è importante perché le persone che più spesso subiscono comportamenti discriminatori e abusi di potere sono le più giovani, che si trovano in condizioni di subordinazione gerarchica o che sono nelle prime fasi della carriera, con posizioni precarie”.
“Abbiamo voluto assegnare alla Consigliera un ruolo importante - ha concluso la professoressa De Francesco - mettendola in relazione sia, ovviamente, con il CUG, sia con la Commissione etica, alle cui sedute può essere chiamata a partecipare. Il suo operato si pone in attuazione del nostro Codice etico che sanziona molte delle condotte che potrebbero diventare oggetto di attenzione della Consigliera, dalle prassi discriminatorie, agli abusi di posizione, fino ai favoritismi, e sancisce i principi ai quali l’azione della Consigliera si ispirerà, basti pensare all’eguaglianza, alla parità di trattamento e alla valorizzazione del merito. Siamo certe che questa figura sarà efficace, perché ha la concreta possibilità di intervenire chiamando e ascoltando i protagonisti delle vicende che le vengono presentate, nonché di accedere ai documenti relativi ai casi, e, con i suoi compiti di conciliazione e mediazione, contribuirà a favorire un clima di lavoro sereno e collaborativo all’interno della nostra comunità accademica".
Nella foto in basso: da sinistra, Chiara Federici, Nicoletta De Francesco e Elettra Stradella.
Franceschini nuovo direttore del Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici
Fabrizio Franceschini (foto a destra) il nuovo direttore del Centro interdipartimentale di Studi Ebraici dell’Università di Pisa (CISE). In carica da novembre, il professore di Linguistica Italiana nel Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dirigerà il Centro per i prossimi tre anni.
Il CISE, nato nel 2003, si è affermato come un’importante realtà italiana nel campo dei Jewish Studies, con ricerche che spaziano dal Medioevo all’ebraismo contemporaneo, e ha contribuito all’organizzazione delle iniziative di “San Rossore 1938” legate all’80 esimo anniversario della firma leggi razziali.
Fabrizio Franceschini guida anche il Progetto di Ricerca d’Ateneo Shem nelle tende di Yafet. Ebrei ed ebraismo nei luoghi, nelle lingue e nelle culture degli altri ed ha appena tenuto una serie di lezioni su Primo Levi in università statunitensi come la Princeton University e la University of Notre Dame.
“Il vivo interesse e le ricche discussioni che hanno accompagnato le mie lezioni a Princeton e Notre Dame – dichiara Franceschini – confermano che Pisa è un centro significativo di studio e di ricerca sull’opera di Primo Levi in tutti i suo aspetti storici, letterari e linguistici. Su questi temi il CISE lavorerà anche l’anno prossimo, quando ricorreranno l’anniversario della nascita di Levi e di un’altra sopravvissuta da Auschwitz, la livornese Frida Misul, il cui diario inedito dell’arresto e della prigionia sarà da me prossimamente pubblicato”.
“Accanto a questo filone di studi e a una serie di seminari interdisciplinari – conclude Franceschini – il programma del mio mandato, condiviso dai colleghi e dal precedente direttore Alessandra Veronese, prevede iniziative tese a radicare gli Studi ebraici negli ordinamenti istituzionali della nostra Università. Come infatti ha sottolineato la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, nell’importante Cerimonia delle Scuse tenutasi all’Università di Pisa lo scorso 20 settembre, il conseguente sviluppo degli impegni ivi assunti dalle Università italiane sono nuovi corsi di studio e formazione specialistica dedicati ai temi del mondo ebraico. Anche in questa direzione, dunque, è bene che Pisa sia in prima fila”.
Fabrizio Franceschini nuovo direttore del Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici dell’Università di Pisa
Fabrizio Franceschini il nuovo direttore del Centro interdipartimentale di Studi Ebraici dell’Università di Pisa (CISE). In carica da novembre, il professore di Linguistica Italiana nel Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dirigerà il Centro per i prossimi tre anni.
Il CISE, nato nel 2003, si è affermato come un’importante realtà italiana nel campo dei Jewish Studies, con ricerche che spaziano dal Medioevo all’ebraismo contemporaneo, e ha contribuito all’organizzazione delle iniziative di “San Rossore 1938” legate all’80 esimo anniversario della firma leggi razziali.
Fabrizio Franceschini guida anche il Progetto di Ricerca d’Ateneo Shem nelle tende di Yafet. Ebrei ed ebraismo nei luoghi, nelle lingue e nelle culture degli altri ed ha appena tenuto una serie di lezioni su Primo Levi in università statunitensi come la Princeton University e la University of Notre Dame.
“Il vivo interesse e le ricche discussioni che hanno accompagnato le mie lezioni a Princeton e Notre Dame – dichiara Franceschini – confermano che Pisa è un centro significativo di studio e di ricerca sull’opera di Primo Levi in tutti i suo aspetti storici, letterari e linguistici. Su questi temi il CISE lavorerà anche l’anno prossimo, quando ricorreranno l’anniversario della nascita di Levi e di un’altra sopravvissuta da Auschwitz, la livornese Frida Misul, il cui diario inedito dell’arresto e della prigionia sarà da me prossimamente pubblicato”.
“Accanto a questo filone di studi e a una serie di seminari interdisciplinari – conclude Franceschini – il programma del mio mandato, condiviso dai colleghi e dal precedente direttore Alessandra Veronese, prevede iniziative tese a radicare gli Studi ebraici negli ordinamenti istituzionali della nostra Università. Come infatti ha sottolineato la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, nell’importante Cerimonia delle Scuse tenutasi all’Università di Pisa lo scorso 20 settembre, il conseguente sviluppo degli impegni ivi assunti dalle Università italiane sono nuovi corsi di studio e formazione specialistica dedicati ai temi del mondo ebraico. Anche in questa direzione, dunque, è bene che Pisa sia in prima fila”.
L’ICT non è roba da donne?
Il 9 novembre alla Scuola di Ingegneria un incontro organizzato dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Ateneo Pisano ha affrontato il delicato problema del gap di genere nell’ ICT, uno dei settori di impiego che, in tutta Europa, annovera meno presenza femminile. L’Italia si colloca tra i fanalini di coda nel Vecchio Continente, con solo il 14% delle donne impiegate secondo i dati di Eurostat, e con un trend in calo dal 2006.
“L’intento principale del convegno – ha affermato una delle organizzatrici la professoresse di robotica Lucia Pallottino– è contribuire a promuovere un cambiamento nella percezione collettiva, perché è ancora troppo radicata la convinzione che a uomini e donne siano attribuibili ruoli e attitudini diverse e ben precise, e che scienza e tecnologie non siano “roba per donne”. Ad oggi solo un terzo delle ragazze in Italia si iscrive a studi scientifici, e molte donne abbandonano la carriera per problemi legati al ruolo sociale e alla famiglia. Su questo la parità è ancora molto lontana”.
Di fronte a un pubblico composto da studenti universitari, ma anche da tanti ragazze e ragazzi delle scuole superiori, in procinto di scegliere il proprio percorso di studi, sei scienziate che lavorano in campi che l’immaginario più diffuso intende ancora come tipicamente “maschili”, dal radar e telecomunicazioni fino alla robotica e all’informatica, hanno raccontato in cosa consiste il proprio lavoro di ricerca, ma anche come riescono a conciliarlo con il ruolo sociale associato al loro genere.
“Il cambiamento di immaginario è un passo fondamentale – ha aggiunto un’altra delle organizzatrici, la professoressa di telecomunicazioni Sabrina Greco - Ma questo non basta. Percentuali di impiego così basse indicano anche l’esistenza di questioni sociali e di ruolo che è necessario affrontare.”
“E’ necessario ora dotarsi degli strumenti per risolvere il problema – ha concluso Giuseppe Anastasi, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione -nel settore ICT ci sono molti posti di lavoro che non vengono coperti. Secondo uno studio realizzato dalla Commissione Europea, il PIL europeo registrerebbe un incremento di circa 9 miliardi di euro l'anno se avessimo una percentuale femminile nel comparto digitale pari a quella maschile. Le aziende con più donne ai posti di comando sono più redditizie del 35% e assicurano utili incrementati rispetto ad altre imprese dello stesso tipo. Occorre quindi abbandonare gli stereotipi, dando visibilità alle donne che lavorano attivamente digitale”.
Firmato accordo tra l’Ateneo e Hpe Coxa, società del figlio ed erede di Enzo Ferrari
Si aprono nuovi sbocchi nel settore automotive per i migliori studenti di ingegneria dell’Università di Pisa grazie ad un accordo quadro appena firmato fra l’Ateneo e Hpe Coxa, azienda fondata nel 2010 da Piero Ferrari, figlio ed erede di Enzo.
Il patto è stato siglato lo scorso ottobre nella sede di Hpe Coxa a Modena ed ha coinvolto oltre a quella di Pisa anche le università di Modena e Reggio, Bologna, Firenze e Perugia. Slogan dell’evento è stato Project 100, ovvero il progetto di Hpe Coxa di assumere 100 ingegneri neolaureati all’anno nei prossimi tre anni.
Per l’Università di Pisa erano presenti i professori Leonardo Bertini, in qualità di delegato del Rettore, e Francesco Frendo come responsabile dell’accordo.
I Box Lab che ospiteranno a Hpe tesisti e ricercatori
“L’intesa ha lo scopo di promuovere in maniera strutturata la cooperazione tra la nostra Università e Hpe Coxa in campo didattico e scientifico – spiega Leonardo Bertini - e costituisce un importante esempio di collaborazione università-aziende, volto a favorire la formazione avanzata dei nostri allievi ed il trasferimento tecnologico”.
Insieme al presidente di Hpe Coxa Piero Ferrari e all’amministratore delegato Andrea Bozzoli, hanno partecipato alla cerimonia i rettori e i delegati degli Atenei coinvolti, i docenti responsabili delle convenzioni e circa 300 studenti. Fra gli ospiti anche Giampaolo Dallara di Dallara automobili, il sindaco di Modena, l’architetto Claudio de Gennaro e l’assessore alle Attività Produttive della Regione Emilia Romagna Palma Costi.
Da sinistra verso destra , Andrea Bozzoli (CEO di Hpe), Francesco Ubertini (Rettore Università di Bologna), Piero Ferrari (HPE Coxa), Luigi Dei (Rettore Università degli Studi di Firenze), Angelo Oreste Andrisano (Rettore Università di Modena e Reggio), Leonardo Bertini (Delegato Rettore Università di Pisa), Franco Moriconi (Rettore Università di Perugia)
Sempre in occasione della cerimonia sono stati inaugurati i primi due Box Lab, ovvero gli edifici di 400 metri quadrati ciascuno che potranno ospitare presso Hpe sino a 50 tesisti, dottorandi e ricercatori. Realizzati su progetto dell’architetto Claudio De Gennaro, sono un esempio di “circular economy”, perché realizzati riutilizzando il 70% dei container originali, ma anche di “green economy”, visto che sono autosufficienti sotto il profilo idrico per l’80% e sotto quello energetico per il 90%.