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Qualche difficoltà sembra averla solo con le domande in sardo, che comprende ma a cui risponde in italiano, per il resto l’assistente Sibylla, l’innovativo sistema di chat AI sviluppato dall’Università di Pisa è in grado di dare informazioni puntuali su regolamenti e funzionamento dell’ateneo in qualsiasi lingua. E questo grazie al sistema Oraculum che consente di raccogliere la conoscenza da parte dei vari uffici e attivare più assistenti virtuali per ambiti specifici, così da dare risposte attendibili sugli aspetti più vari della vita universitaria, dalle missioni agli orari di apertura degli uffici.

“Grazie a questo nuovo sistema saremo presto in grado di dare ai nostri utenti internazionali un’assistenza in tempo reale impensabile fino ad oggi – spiega il professor Antonio Cisternino che ha sviluppato l’applicativo – Sibylla è infatti in grado di rispondere nella stessa lingua in cui viene posta la domanda, ma la cosa interessante è che la sua base di conoscenza è l’Italiano. Questo mette tutti i nostri uffici perfettamente in grado di addestrarlo a rispondere sia alle domande più frequenti che a quelle relative ai contenuti di regolamenti e atti istituzionali. Il tutto con un notevole risparmio in termini di risorse”.

Il servizio sarà attivato nel corso delle prossime settimane, anche per definire quei processi necessari ad assicurare che le informazioni a disposizione degli assistenti artificiali siano sempre aggiornate.

Completamente open source e sviluppato su ChatGPT, il sistema sviluppato dall’Università di Pisa è oggi il primo, tra quelli messi a punto dagli Atenei italiani, a far uso dell’AI generativa e presto sarà messo a disposizione del sistema universitario nazionale.

Dal 17 al 20 settembre si svolgerà a Pisa il 125° Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia (SIC) che si era svolto in città solo in una precedente occasione, nel 1905, quando era stato presieduto dal professor Antonio Ceci (Ascoli Piceno, 11 ottobre 1852 – Pisa, 17 agosto 1920). Fra i partecipanti era presente anche Alessandro Codivilla, noto al mondo per avere eseguito per primo il c.d. “intervento di Whipple”, considerato ancora oggi uno dei più grandi interventi chirurgici eseguibili nell’uomo.
Il Congresso si svolgerà al Polo didattico delle Piagge dell’Università di Pisa. Il connubio fra congresso e Ateneo Pisano è ricordato anche nel motto del congresso “SIC in supremae dignitatis”, vista anche la corrispondenza (3 settembre) con i 680 dalla bolla di Papa Clemente VI.

Logo SIC copy

È prevista la partecipazione di 2000 chirurghi da tutta Italia e da 22 Nazioni in rappresentanza di cinque continenti. Un evento epocale per la città di Pisa, anche se assolutamente meritato vista l’eccellenza della chirurgia pisana che nella sua era più moderna deriva dalla Scuola del professor Paride Stefanini (Roma, 15 gennaio 1904 – Roma, 27 gennaio 1981), autore del primo trapianto d’organi in Italia e chirurgo di Papa Giovanni XXIV. Scuola Pisana che poi è stata sviluppata grazie al professor Mario Selli (L’Aquila, 25 febbraio 1917 - Pisa, 3 ottobre 2002) arrivando fino ai nostri giorni. D’altronde l’Ospedale Universitario di Pisa negli anni è stato protagonista a livello mondiale proponendo per primo interventi chirurgici mai eseguiti prima come la tiroidectomia mini-invasiva (professor Paolo Miccoli), il trapianto robotico di pancreas e di rene (professor Ugo Boggi), ed il prelievo di parte di fegato a scopo di trapianto da donatore vivente sia per il bambino che per l’adulto (professor Ugo Boggi; interventi eseguiti però a Palermo). La rilevanza della chirurgia pisana nel panorama nazionale ed internazionale sarà celebrata da un libro a cura di Maurizio Vaglini (Felici Edizioni) che sarà distribuito a tutti i relatori.

Boggi Ugo

Il congresso affronterà tutti i temi di maggior rilevanza contemporanea in chirurgia con particolare enfasi alle nuove tecnologie ed alle sfide del futuro. Sono previsti 1000 relatori invitati ed altre 1000 comunicazioni congressuali. Il congresso sarà reso unico anche da alcuni specifici eventi:
Saranno nominati Soci Onorari della SIC i professori John Cameron (Baltimora, USA) e Pierre Alain Clavien (Zurigo, Svizzera).
John Cameron è considerato il chirurgo più autorevole al mondo. È stato per 19 anni direttore unico di tutta la chirurgia del Johns Hopkins Hospital di Baltimora, l’Ospedale più qualificato al mondo con i suoi 19 Premi Nobel per la Medicina. I suoi allievi sono diventati Chairman di Dipartimenti di Chirurgia (cioè direttori unici di tutta la chirurgia di un ospedale) in ben 46 Università degli Stati Uniti d’America incluso il Massachusetts General Hospital di Harvard (l’unico ospedale che potrebbe contendere la palma di migliore ospedale al mondo al Johns Hopkins Hospital). Il professor Cameron è anche autore del libro “current surgical therapy”, che è in assoluto il libro di medicina più venduto al mondo.
Pierre Alain Clavien ha a sua volta un curriculum di altissimo livello. Innumerevoli i traguardi raggiunti nella sua carriera. Storicamente è colui che ha fornito a tutti i chirurghi del mondo il modo di classificare la rilevanza delle complicanze post-operatorie, contribuendo in questo modo a salvare milioni di vite. Nel contesto di un curriculum scientifico ben superiore a quello della media dei Premi Nobel, l’ultimo traguardo è quello di aver sviluppato un dispositivo che consente di preservare per più giorni i fegati destinati a trapianto. Un traguardo ritenuto impossibile, solo fino a pochissimo tempo fa.

All’interno del congresso SIC si realizzeranno due consensus conference internazionali, una sul trattamento del carcinoma del pancreas e l’altra sul trattamento del laparocele (cioè di quel tipo di erni che insorge su una pregressa incisione chirurgica). Quindi, in pratica, a Pisa si scriveranno le linee guida per il trattamento del carcinoma del pancreas e del laparocele.
Sarà realizzato un corso di scrittura scientifica (responsabile il professor Paolo Miccoli) con lo scopo di avvicinare i giovani medici al ragionamento scientifico quale tramite indispensabile per il miglioramento delle cure mediche.
Saranno realizzati ben venti incontri “meet the professor”, con esperti internazionali del massimo livello: questi incontri hanno l’obiettivo di porre a diretto contatto i giovani medici con i “luminari”.

convegno Boggi

"Il congresso che si apre in questi giorni  - ha detto il rettore Riccardo Zucchi - dimostra l’elevatissimo livello raggiunto dalla chirurgia pisana, che in alcuni settori si colloca certamente ai vertici nazionali e internazionali. Questi risultati si devono alle competenze professionali e scientifiche dei nostri chirurghi, che hanno saputo dare continuità alla grande tradizione chirurgica del nostro Ateneo e aprirsi ad ampie interazioni interdisciplinari. Confido che il livello continui a crescere, e per raggiungere questo obiettivo sarà necessario aggregare tutte le potenzialità delle quali la nostra zona dispone, integrare l’organizzazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana con quella dell’Azienda Toscana Nordovest in una efficiente programmazione di area vasta, e investire sulla formazione basata su metodologie didattiche innovative. Confido anche nel supporto delle istituzioni locali, che sono certo si impegneranno per garantire le adeguate condizioni politiche e infrastrutturali".

“All’orgoglio personale di essere Presidente di un congresso così importante, che torna a Pisa dopo ben 118 anni - ha dichirato il professor Ugo Boggi - si unisce la gratitudine a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di un evento così importante. Ritengo quindi doveroso ringraziare in primo luogo l’Università di Pisa che ha condiviso con me fin dal 2017 la possibilità di non privare la città di un congresso di questo livello, rendendosi disponibile ad ospitarlo in uno dei suoi poli didattici. È stato inoltre determinante il sostegno del Comune di Pisa che ci è stato a fianco in ogni modo ed in ogni momento, dimostrando concretamente l’intenzione di dare avvio a Pisa ad una nuova stagione di 'turismo congressuale', che si inquadra nell’azione generale di miglioramento e rilancio della città già in atto da alcuni anni. La consensus conference sul carcinoma del pancreas, vera perla scientifica nel contesto più generale del congresso nazionale SIC, non si sarebbe mai potuta realizzare senza la Fondazione Pisa. Una consensus conference esita in linee guida. Quindi da un lato lascia traccia indelebile di sé, dall’altro offre concreto supporto all’azione medica nell’interesse di migliorare le cure offerte ai pazienti.
Pisa dal 17 al 20 settembre si mostrerà al mondo chirurgico nazionale ed internazionale in tutto il suo splendore, dal Teatro Verdi a Piazza dei Miracoli. Il potenziale di Pisa in questo settore è molto grande ma assolutamente inesplorato. Notizia di oggi, nel giugno 2025 ospiteremo anche il congresso Mondiale del trapianto di pancreas. Pisa è stata preferita nella selezione finale a Buenos Aires e Montreal. Questo è certamente frutto dell’autorevolezza del gruppo che guido nei trapianti d’organo, e di pancreas in particolare, del successo della consensus conference mondiale realizzata nel 2019, ancora una volta con il supporto della Fondazione Pisa, ma anche del fascino che la città di Pisa è in grado di esercitare per i suoi monumenti e per la sua storia. Auspico quindi che al più presto la città si doti di un vero e proprio centro congressi capace di ospitare ogni tipo di evento, inclusi quelli con migliaia di partecipanti che purtroppo, fino ad oggi, non è stato possibile ospitare a Pisa con danno di immagine per le Istituzioni e danno economico per il territorio”.

Qualche difficoltà sembra averla solo con le domande in sardo, che comprende ma a cui risponde in italiano, per il resto l’assistente Sibylla, l’innovativo sistema di chat AI sviluppato dall’Università di Pisa è in grado di dare informazioni puntuali su regolamenti e funzionamento dell’ateneo in qualsiasi lingua. E questo grazie al sistema Oraculum che consente di raccogliere la conoscenza da parte dei vari uffici e attivare più assistenti virtuali per ambiti specifici, così da dare risposte attendibili sugli aspetti più vari della vita universitaria, dalle missioni agli orari di apertura degli uffici.

“Grazie a questo nuovo sistema saremo presto in grado di dare ai nostri utenti internazionali un’assistenza in tempo reale impensabile fino ad oggi – spiega il professor Antonio Cisternino che ha sviluppato l’applicativo – Sibylla è infatti in grado di rispondere nella stessa lingua in cui viene posta la domanda, ma la cosa interessante è che la sua base di conoscenza è l’Italiano. Questo mette tutti i nostri uffici perfettamente in grado di addestrarlo a rispondere sia alle domande più frequenti che a quelle relative ai contenuti di regolamenti e atti istituzionali. Il tutto con un notevole risparmio in termini di risorse”.

Sibylla esempi chat copy

Il servizio sarà attivato nel corso delle prossime settimane, anche per definire quei processi necessari ad assicurare che le informazioni a disposizione degli assistenti artificiali siano sempre aggiornate.

Completamente open source e sviluppato su ChatGPT, il sistema sviluppato dall’Università di Pisa è oggi il primo, tra quelli messi a punto dagli Atenei italiani, a far uso dell’AI generativa e presto sarà messo a disposizione del sistema universitario nazionale.

I codici sorgente di Oraculum sono a disposizione della comunità su GitHub all’indirizzo: http://github.com/Unipisa/Oraculum

Martedì, 12 Settembre 2023 16:47

Statistiche pubbliche

Il settore Servizi Statistici ha elaborato due report pubblici, uno riguarda i dati sugli iscritti e i laureati unipi, l'altro è sul bilancio di genere nella comunità accademica (studenti, personale tecnico-amministrativo, personale docente).

I dati sugli iscritti e i laureati di Unipi

I dati sul bilancio di genere

 

Tutto in una Notte, un invito a scoprire l’affascinante mondo della scienza e della ricerca. Il prossimo 29 settembre è la “Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori”, manifestazione annuale, nata per impulso della Commissione UE con l’obiettivo di diffondere la cultura scientifica, che si celebra in contemporanea in tutta Europa. In Toscana è previsto un ricchissimo cartellone di iniziative – presentato oggi in una conferenza stampa -, sotto il titolo BRIGHT-NIGHT. Un nome che è anche un programma: alla parola notte si unisce l'acronimo di "Brilliant Researchers Impact on Growth Health and Trust in research", cioè i ricercatori di talento hanno un impatto sulla crescita, la salute e la fiducia nella ricerca.

BRIGHT-NIGHT schiera infatti tutto il mondo della ricerca in Toscana: è promosso dagli Atenei (Università di Firenze, Pisa, Siena, Siena Stranieri, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Scuola Normale Superiore e Scuola IMT Alti Studi Lucca) e da un’ampia rete di Enti di ricerca - il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l'European Gravitational Observatory (EGO-Virgo), l’Istituto Nazionale di Astrofisica- Osservatorio Astrofisico di Arcetri (INAF-OAA) - con il sostegno della Regione Toscana, nell’ambito di Giovanisì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani.

Qualche numero. Circa 1000 ricercatrici e ricercatori saranno nelle piazze di 11 città della nostra regione (Arezzo, Cascina, Castelnuovo Berardenga, Firenze, Grosseto, Lucca, Paganico, Pisa, Prato, San Giovanni Valdarno, Siena) e animeranno oltre 300 iniziative: laboratori, dimostrazioni, esperimenti, mostre, visite guidate e passeggiate scientifiche coinvolgeranno i cittadini in un percorso avvincente attraverso una vastissima gamma di temi legati alla ricerca.

Il programma in dettaglio è disponibile su www.bright-night.it.

Attraverso il sito è già possibile votare, inoltre, i risultati e i prodotti delle attività promosse, nell’ambito di BRIGHT-NIGHT con l’iniziativa “Researchers@School”. Nel corso dell’anno i ricercatori hanno svolto lezioni e laboratori dentro le aule scolastiche con lo scopo di sensibilizzare i più giovani sul lavoro della ricerca, per evidenziarne l’importanza nella vita quotidiana e superare le barriere di genere nei percorsi di carriera legati al mondo scientifico. Sono state coinvolte, con il supporto di 300 ricercatori, 30 scuole toscane per un totale di 800 alunni.

In breve, alcune anticipazioni del programma di iniziative.

A Firenze, la sede principale dell’evento è Piazza SS. Annunziata, che ospiterà vari stand, un padiglione dedicato interamente ai ragazzi (a loro è riservata anche una caccia al tesoro) ricco di momenti di scoperta della scienza, oltre a un’area incontri dove si avvicenderanno brevi talk delle ricercatrici e ricercatori dell’Università di Firenze sotto il titolo “Mostra e Dimostra”. Il pubblico potrà votare il suo preferito in diretta. L’Istituto e Museo degli Innocenti collabora con un programma specifico, visite guidate e talk. La serata si conclude con lo spettacolo “I confini non esistono” di e con Stefano Mancuso e Matteo Caccia: si incrociano le narrazioni del notissimo neurobiologo vegetale e dell’attore e drammaturgo. Edoardo Massa accompagnerà i vari momenti della performance disegnando dal vivo. Altri appuntamenti precedono e seguono la “Notte” a Firenze durante tutta la settimana dal 25 al 30 settembre, per un totale di 70 iniziative.

Cuore della manifestazione a Pisa saranno le cinque “Piazze della Ricerca” allestite in Logge dei Banchi, Largo Ciro Menotti, Piazza Dante, Piazza dei Cavalieri e Piazza Santa Caterina, ognuna dedicata a un macro-tema: Comunità virtuali e società 4.0; Radio Benessere: in ascolto di mente e corpo; Benvenuti nei Cybermondi; Intervista al Pianeta Terra; Mediterraneo: un mare di culture, con laboratori ed esperimenti live. I bambini e le bambine che completeranno il giro delle piazze otterranno il titolo di “Scienziata/Scienziato per una Notte” e un gadget BRIGHT-NIGHT. Il pubblico potrà inoltre partecipare alle “Passeggiate con la scienza” e alla “Pedalata con la Scienza”, pensata per sensibilizzare sui temi della mobilità sostenibile. Le università, i centri di ricerca, i musei e le biblioteche ospiteranno inoltre attività laboratoriali, workshop, conferenze e giochi aperti a tutti i visitatori e alle scuole.

Grandi novità quest’anno per le iniziative a Siena. Si tratta di più di 120 eventi durante tutta la settimana, dal 25 al 30 settembre, lungo un percorso cittadino che si snoda dai poli universitari San Niccolò e Santa Chiara Lab, fino alla Piazza del Campo e al Tartarugone, e che coinvolgerà, oltre alle tradizionali sedi universitarie e cittadine, molti altri luoghi storici di solito non visibili che accoglieranno, per la prima volta, le ricercatrici e i ricercatori nei propri spazi. Le attività saranno declinate intorno al tema generale “Esserə Umani”, con attenzione particolare all'identità umana nel contesto contemporaneo. All'Università di Siena si terrà il consueto PHD Graduation Day, che quest'anno avrà come ospite il fisico Alessandro Vespignani, mentre Unistrasi chiuderà le iniziative del pomeriggio del 29 settembre con un laboratorio di danze coreane.

A Lucca, dopo una settimana di pre-eventi, la Scuola IMT propone un fitto cartellone di incontri, laboratori per i più piccoli, visite guidate e stand della ricerca fin dal primo pomeriggio. Main event sarà l'incontro -organizzato in collaborazione con Lucca Film Festival - in cui si parlerà anche di intelligenza artificiale e dell'importanza della ricerca scientifica. Dopo il successo della scorsa edizione, torna anche quest’anno lo “Speakers’ corner - risposte in breve a grandi domande” in cui ricercatrici e ricercatori della Scuola IMT si cimenteranno nel rispondere “scientificamente”, ma semplicemente a quesiti assai impegnativi.

La Notte delle ricercatrici e dei ricercatori in Toscana è un progetto co-finanziato dal programma HORIZON-MSCA-2022-Citizens della Commissione Europea, nell’ambito delle azioni Marie Skłodowska-Curie.

In the European ranking for oil dependence, headed by countries such as Lithuania, Greece, the Netherlands and Spain, Italy is eighth. The figure for 2019 emerges from an article by Giovanni Carnazza of the University of Pisa and Federica Cappelli of the University of Ferrara published in the journal “Resources Policy”.

The research looked at the 28 countries of the European Union (EU) (including the UK) over the period 1999-2019. A ranking was drawn up based on a very complex newly developed multidimensional index involving four aspects: energy dependence (how much of our energy comes from oil); economic dependence (how much of our real GDP depends on oil); international dependence (how much of our oil comes from imports); geopolitical dependence (the degree of diversification of our imports and the extent to which our trade relations are linked to politically stable countries)

 

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“Oil accounts for over one third of the energy created and used within the European Union, which highlights our heavy dependence on fossil fuels,” says Giovanni Carnazza, research fellow at the Department of Economics and Management of the University of Pisa. “As the outbreak of war between Ukraine and Russia taught, continued reliance on external energy resources makes each country extremely vulnerable to external shocks.”

As for 2019 Italy, it turns out that 35% of energy sources are derived from oil, 30% from natural gas and 10% from renewables. At a European level, averages are 41% for oil, 16% for natural gas and 9% for renewables. Looking at the other side of the coin, the wooden spoon for renewables goes to Ireland (4.3%), Luxembourg (4.3%) and the Netherlands (4.5%), while the most virtuous countries are Finland (27%), Latvia (26.4%) and Sweden (26.2%).

In general, the study highlighted three key critical issues in the EU: the difficulty in decoupling oil consumption from GDP growth and in achieving the environmental targets set by the European Green Deal; the countries’ different degree of dependence on oil; and finally the problem of international and geopolitical dependence on oil for energy security.

“Our work has shown the delay with which many EU countries are addressing the need to implement ecological transition, not only from an environmental but also from a social and economic point of view,” Carnazza concludes. “Just think of the negative repercussions in terms of households’ purchasing power caused by the inflationary pressure triggered by rising oil and gas prices. Creating a synthetic and multidimensional measure of oil dependence in cross-sectional (28 EU member countries) and historical (1999 to 2019) terms can be an important first step towards understanding the origins of this heavy dependence and how to overcome it”.

 



Oltre 300 botanici si riuniranno dal 13 al 16 settembre al Polo della Memoria San Rossore 1938 dell’Università di Pisa, per il 118° Congresso (IX International Plant Science Conference) della Società Botanica Italiana, associazione scientifica fondata nel 1888 che promuove il progresso e la diffusione della cultura e delle scienze botaniche e delle loro applicazioni.

L’evento, che ospiterà relatori internazionali di chiara fama ed esperti in diversi ambiti della Botanica. Dopo la cerimonia di apertura alla presenza del Rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi, i lavori inizieranno con una conferenza plenaria tenuta da Jennifer McElwain (Trinity College Dublino, Irlanda), cui seguiranno i due simposi Molecular and Cell Biology e Taxonomy, Systematics and Evolution, che vedranno gli interventi rispettivamente di Vasileios Fotopoulos (Cyprus University of Technology, Cipro) e Christoph Oberprieler (University of Regensburg, Germania).

Nelle giornate successive seguiranno cinque simposi Biodiversity, Environmental Monitoring and Policies, Biotechnology and Applied Botany, ed Ecology nel quale interverrà Douglas L. Godbold (University of Bodenkultur Wien, Austria).

Il congresso si chiuderà con il simposio divulgativo, aperto al pubblico, “A cosa servirà mai la (Storia della) Botanica?”, moderato dal comunicatore scientifico Giovanni Carrada, che si proporrà di ricostruire le vicende, le storie e i personaggi che hanno contribuito a tenere alto il nome della Botanica Italiana e della cultura del nostro Paese.

A conclusione del congresso, il sabato mattina si terrà un’escursione nella Tenuta di San Rossore con il supporto dell’Ente Parco di Migliarino – San Rossore – Massaciuccoli.

Ancora pochi anni e le auto elettriche potrebbero colmare quello che oggi è il principale divario competitivo che le separa dai veicoli a combustione: la velocità di rifornimento. A dare l’annuncio sono Antonio Bertei e Marco Lagnoni, rispettivamente professore associato e ricercatore in Ingegneria Chimica al Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale all’Università di Pisa, autori, assieme ai colleghi di altre otto prestigiose realtà internazionali, di uno studio pubblicato in questi giorni su Nature Communications.

"La capacità di ricarica rapida, l'autonomia e la sicurezza delle batterie agli ioni di litio sono oggi i fattori che maggiormente influenzano una più ampia diffusione sul mercato dei veicoli elettrici, ma grazie ai risultati ottenuti dal nostro studio questi limiti potrebbero essere superati entro i prossimi anni – spiega il professor Antonio Bertei – Le indagini compiute ci hanno permesso di quantificare in modo definitivo i meccanismi che aggravano l'invecchiamento durante la ricarica rapida delle batterie al litio che utilizzano elettrodi in grafite”.

Nello specifico, il gruppo di ricerca di cui Bertei e Lagnoni sono gli unici partner italiani, ha dimostrato che il processo di ricarica rapida, così come è concepito oggi, può causare una deposizione di litio metallico sulla superficie dell'anodo di grafite (l’elettrodo negativo). Questo fenomeno, se non opportunamente considerato, può portare alla perdita irreversibile di litio, limitando le prestazioni energetiche e compromettendo la sicurezza delle batterie. Ma la cosa più importante è che i ricercatori hanno confermato che tale fenomeno di ‘placcatura al litio’ è in parte reversibile, delineandone con precisione la dinamica del suo riassorbimento e come integrarla nel funzionamento complessivo della batteria. Un risultato, questo, ottenuto proprio grazie al contributo dell’Università di Pisa, che ha sviluppato modelli fisico-matematici avanzati a supporto ed integrazione di analisi sperimentali all’avanguardia.

“Il modello computazionale che abbiamo messo a punto per questo studio ha permesso di osservare ‘in diretta’ il processo di ‘placcatura al litio’ della grafite e di dimostrare che questo può essere riassorbito dall’elettrodo, rallentando così l’invecchiamento delle batterie – aggiunge Marco Lagnoni – È sufficiente inserire delle pause a determinati livelli di ricarica. Tanto che, con i colleghi, abbiamo coniato il motto ‘aspettare per essere più veloci’, per descrivere l’impostazione che dovrà informare lo sviluppo dei protocolli avanzati di ricarica rapida del futuro concepiti per le batterie automobilistiche di prossima generazione”.

Un risultato, quello ottenuto dallo studio pubblicato su Nature Communications col titolo Multiscale dynamics of charging and plating in graphite electrodes coupling operando microscopy and phase-field modelling destinato a segnare il futuro della mobilità elettrica e che ha visto impegnati, oltre all’Università di Pisa, anche altre otto prestigiose realtà internazionali: University College London (UK), Queen Mary University (UK), Massachusetts Institute of Technology (USA), University of Oxford (UK), Harwell Science and Innovation Campus (UK), University of Birmingham (UK), National Renewable Energy Laboratory di Denver (USA) e Beijing University of Technology (CN).

Ancora pochi anni e le auto elettriche potrebbero colmare quello che oggi è il principale divario competitivo che le separa dai veicoli a combustione: la velocità di rifornimento. A dare l’annuncio sono Antonio Bertei e Marco Lagnoni, rispettivamente professore associato e ricercatore in Ingegneria Chimica al Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale all’Università di Pisa, autori, assieme ai colleghi di altre otto prestigiose realtà internazionali, di uno studio pubblicato in questi giorni su Nature Communications.

"La capacità di ricarica rapida, l'autonomia e la sicurezza delle batterie agli ioni di litio sono oggi i fattori che maggiormente influenzano una più ampia diffusione sul mercato dei veicoli elettrici, ma grazie ai risultati ottenuti dal nostro studio questi limiti potrebbero essere superati entro i prossimi anni – spiega il professor Antonio Bertei – Le indagini compiute ci hanno permesso di quantificare in modo definitivo i meccanismi che aggravano l'invecchiamento durante la ricarica rapida delle batterie al litio che utilizzano elettrodi in grafite”.

 

Elettrodo 1

L'elettrodo di grafite durante la carica visualizzato al microscopio ottico. Nell'immagine si notano le particelle di grafite, mentre i vari colori, dal dorato al rosso, indicano le diverse fasi della grafite. Le frecce rosse indicano la placcatura al litio, fenomeno degradativo la quale dinamica è stata analizzata nello studio.

 

Nello specifico, il gruppo di ricerca di cui Bertei e Lagnoni sono gli unici partner italiani, ha dimostrato che il processo di ricarica rapida, così come è concepito oggi, può causare una deposizione di litio metallico sulla superficie dell'anodo di grafite (l’elettrodo negativo). Questo fenomeno, se non opportunamente considerato, può portare alla perdita irreversibile di litio, limitando le prestazioni energetiche e compromettendo la sicurezza delle batterie. Ma la cosa più importante è che i ricercatori hanno confermato che tale fenomeno di ‘placcatura al litio’ è in parte reversibile, delineandone con precisione la dinamica del suo riassorbimento e come integrarla nel funzionamento complessivo della batteria. Un risultato, questo, ottenuto proprio grazie al contributo dell’Università di Pisa, che ha sviluppato modelli fisico-matematici avanzati a supporto ed integrazione di analisi sperimentali all’avanguardia.

 

Marco Lagnoni e Antonio Bertei compressa sito

Marco Lagnoni e Antonio Bertei

 

“Il modello computazionale che abbiamo messo a punto per questo studio ha permesso di osservare ‘in diretta’ il processo di ‘placcatura al litio’ della grafite e di dimostrare che questo può essere riassorbito dall’elettrodo, rallentando così l’invecchiamento delle batterie – aggiunge Marco Lagnoni – È sufficiente inserire delle pause a determinati livelli di ricarica. Tanto che, con i colleghi, abbiamo coniato il motto ‘aspettare per essere più veloci’, per descrivere l’impostazione che dovrà informare lo sviluppo dei protocolli avanzati di ricarica rapida del futuro concepiti per le batterie automobilistiche di prossima generazione”.

Un risultato, quello ottenuto dallo studio pubblicato su Nature Communications col titolo Multiscale dynamics of charging and plating in graphite electrodes coupling operando microscopy and phase-field modelling destinato a segnare il futuro della mobilità elettrica e che ha visto impegnati, oltre all’Università di Pisa, anche altre otto prestigiose realtà internazionali: University College London (UK), Queen Mary University (UK), Massachusetts Institute of Technology (USA), University of Oxford (UK), Harwell Science and Innovation Campus (UK), University of Birmingham (UK), National Renewable Energy Laboratory di Denver (USA) e Beijing University of Technology (CN).

Lunedì, 11 Settembre 2023 14:10

Archivio delle selezioni precedenti

L'Università di Pisa nel 2017 ha indetto una procedura per l’accreditamento di fotografi professionisti interessati a svolgere servizi fotografici e audiovisivi in occasione degli esami di laurea e laurea magistrale e in occasione delle cerimonie di Ateneo "Nozze d'oro e d'argento con la laurea" e "Consegna dei diplomi ai laureati con lode”. L’accreditamento è stato disposto dal primo marzo 2018 al 28 febbraio 2021. A causa dell’emergenza epidemiologica derivante dalla diffusione sul territorio nazionale del COVID 19, è stato poi prorogato fino al 28 febbraio 2023. Un’ulteriore proroga è stata poi disposta nelle more della nuova procedura fino al 31 ottobre 2023.

 

Procedura di accreditamento 

 

Per informazioni:

• Direzione Gare, Contratti e Logistica - Servizio Gare a: gare@unipi.it
• Paola Natale tel. 050-2212342 e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
• Alessandro Ceccarelli tel. 050-2212544 e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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