Sette studenti dell’Università di Pisa in Belgio per l’evento finale del “Sustainable Changemakers Programme”
Sette studenti provenienti da sei diversi dipartimenti dell’Università di Pisa hanno partecipato in Belgio all’evento finale del programma “Sustainable Changemakers”, promosso da Circle U., l’Alleanza universitaria di cui l’Università di Pisa è partner insieme ad altri otto prestigiosi atenei europei. Dopo aver seguito workshop e attività formative online, i nove gruppi di studenti provenienti dai nove atenei sono stati chiamati a sviluppare idee di impresa innovative che rispondessero alle sfide della sostenibilità. Alla fine di questo percorso, i partecipanti hanno preso parte alle attività in presenza presso l’Université Catholique Louvain-la-Neuve, dove hanno potuto interfacciarsi con esperti del settore imprenditoriale e, in ultimo, presentare le proprie idee di impresa a una giuria di valutatori.
Il gruppo di partecipanti dall’Università di Pisa: da sinistra, Annapia Ferrara, Lorenzo Lami, Monia Mannucci, Silvia Barghini, Veronica Pistolesi, Filippo Fincato e Benedetta Pollini con i certificati di partecipazione.
Il Sustainable Changemakers Programme, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, vede come referente per l’Ateneo pisano il professor Alessio Cavicchi del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali, e riunisce dottorandi e studenti magistrali con diversi background in un percorso che mette a frutto le proprie competenze per lo sviluppo di un progetto d’impresa volto a mitigare le correnti pratiche insostenibili. Il programma ha previsto una formazione intensiva online proposta da docenti delle diverse istituzioni partner, con lo scopo di favorire uno studio critico delle problematiche attuali, approfondendo i concetti di sistematicità e complessità della sostenibilità e l’importanza dell’agency per l’innovazione sociale. Al contempo, ha fornito strumenti teorico-pratici a favore dell’imprenditorialità, quali l’uso del case solving, i modelli di business e le strategie di pitching.
Del team dell’Università di Pisa facevano parte Monia Mannucci, studentessa presso il Dipartimento Ingegneria civile e industriale, con specializzazione in Ingegneria strutturale; Silvia Barghini, dottoranda presso il Dipartimento di Economia e Management, con specializzazione in Business Administration and Management; Benedetta Pollini, studentessa presso il Dipartimento di Scienze della Terra, con specializzazione in Scienze e Tecnologie geologiche; Lidia Trombello, studentessa presso il Dipartimento Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia, con specializzazione in Medicina e Chirurgia; Veronica Pistolesi, studentessa presso il Dipartimento di Informatica, con specializzazione in Computer Science e Artificial Intelligence; Lorenzo Lami, studente presso il Dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni, con specializzazione in Ingegneria gestionale; Filippo Fincato, studente presso il Dipartimento di Ingegneria civile e industriale, con specializzazione in Materials and Nanotechnology. Tra i mentor dell’iniziativa, che hanno guidato e supportato gli studenti nella definizione del progetto finale, Annapia Ferrara, ricercatrice post-doc presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali dell’Università di Pisa.
Come è stato ricordato durante l’ultimo giorno dei lavori presso la sede universitaria belga, la forza dei progetti promossi dall’Alleanza Circle U. è quella di riuscire a dare voce agli studenti attraverso attività che promuovano la collaborazione e risaltino la diversità non solo culturale ma anche delle discipline, favorendo percorsi socialmente innovativi. Dopo una valutazione eccellente delle idee imprenditoriali proposte in questa edizione, la scommessa per il futuro è quella di poter offrire agli studenti interessati la possibilità di partecipare ad un percorso di incubazione attraverso strutture dedicate dell’Alleanza Circle U.
Le idee di impresa presentate dagli studenti hanno a che fare con diversi temi: educazione alla sostenibilità, attraverso la creazione di un gioco da tavola interattivo per bambini; riduzione dei consumi domestici con innovative tecnologie termoregolatrici per finestre; riqualificazione di spazi urbani, attraverso un piano di gestione e la creazione di eventi socialmente utili; valorizzazione di spazi verdi pubblici e privati attraverso la creazione di una piattaforma online di intermediazione tra domanda e offerta; un nuovo sistema di riuso delle acque grigie degli edifici per "alimentare" le pareti o i tetti verdi garantendo una durata maggiore delle piante ed un costo e tempo minore della manutenzione; economia circolare, attraverso la riconversione di rifiuti organici a bio-fuel, creando intermediazione tra distributori (GDO, ristoranti, famiglie…) e raffinerie.
Un polo pisano per la Salute unica “animali, persone, ambiente”
Un polo pisano per la salute unica che comprenda animali, persone e ambiente, il primo che potrebbe diventare realtà in Toscana considerato che, nel panorama regionale, Scienze veterinarie è presente solo all’Università di Pisa. E’ questo l’obiettivo ambizioso del progetto di Oscar (Open Science in Co Creative Animal research) grazie al quale il dipartimento di Scienze veterinarie di Unipi è stato selezionato e finanziato come dipartimento di eccellenza dal Ministero dell’Università e della Ricerca per il quinquennio 2023-2027. Oscar è stato ufficialmente presentato lunedì 18 dicembre al Dipartimento di Scienze Veterinarie dal direttore Francesco Di Iacovo, dal rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi e dalla presidente della Società Scientifica di Medicina Veterinaria Adriana Ianieri.
“Il tema della salute unica è centrale da tempo – ha sottolineato Di Iacovo – ma è necessario far crescere la capacità di collaborazione e di fare sistema. Il progetto Oscar nasce per affrontare in modo innovativo, partendo dagli animali, le relazioni e le interdipendenze fra questi, le persone e l’ambiente. La nostra ambizione è di realizzare un polo di competenze pisano e solo a Pisa si può fare con tutte le competenze necessarie in quanto solo a Pisa è presente il Dipartimento di Scienze veterinarie”.
Il polo per la salute unica potrebbe nascere quindi dalla collaborazione di tutte le competenze presenti in Ateneo, tra le quali appunto veterinaria, medicina, biologia, farmacia e agraria tra le altre. La proposta nasce dalle Scienze Veterinarie ma è rivolta a tutti. Le prove generali sono già cominciate. Punto centrale del progetto Oscar sono infatti i Co-Creation Lab, dei laboratori collaborativi che inaugurano anche un nuovo metodo di fare ricerca capace di trovare visioni convergenti fra soggetti esterni e interni all’Ateneo, dal mondo imprenditoriale e associativo alla società civile. I tre laboratori si concentrano su altrettanti temi: la cura e la conoscenza degli animali; il rapporto animali persone, quindi ad esempio tutto ciò che ruota introno agli animali da affezioni, da reddito, o selvatici e tutti quei prodotti di origine animale che sono fonte di nutrizione o anche potenzialmente nocivi; infine, il rapporto con l’ambiente quindi la sostenibilità delle produzioni agro-zootecniche e l’impatto dei cambiamenti climatici sugli animali e di conseguenza su tutto il nostro mondo.
“Veterinaria per Pisa è un valore aggiunto, siamo gli unici in Toscana ad avere avuto prima una facoltà e ora un dipartimento di veterinaria – ha sottolineato il rettore Zucchi – di recente abbiamo fatto importati investimenti per realizzare la nuova sede vicino all’ospedale didattico veterinario a San Piero a Grado, un altro unicum in Toscana in quanto ospedale pubblico, rendendo così la zona attrattiva per altre realtà, quindi l’idea di creare un polo di scienze della vita per la salute è un progetto di sviluppo su cui vogliamo puntare molto come ateneo nell’immediato futuro”.
Migliori docenti dell’anno a Unipi
Trentanove premiati per sei dipartimenti, tanti quanti hanno aderito all’iniziativa, ecco i migliori docenti dell’anno all’Università di Pisa. La consegna degli attestati si è svolta in rettorato martedì 19 dicembre nel corso di una cerimonia a cui hanno partecipato il rettore Riccardo Zucchi, alcuni rappresentanti della componente studentesca Alessia Aguiari, Alessandro Zoi e Alice Caliendo, il prorettore alla didattica Giovanni Paoletti e i direttori dei dipartimenti che hanno accolto e promosso l’iniziativa - Economia e Management, Civiltà e Forme del Sapere, Farmacia più i tre della Scuola di Ingegneria (civile e industriale-dici; dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni-destec; dell'informazione-dii). La scelta dei docenti per l’anno accademico 2022-23 si è basata fondamentalmente sui questionari di valutazione degli studenti, anche se ogni dipartimento ha profilato i criteri di nomina anche con altri indicatori, come ad esempio la realizzazione di progetti speciali o il numero di tesi seguite.
“Il progetto nasce da un gruppo di lavoro di docenti e studenti sulle iniziative di valorizzazione della didattica, una delle missioni fondamentali delle università – spiega il prorettore Giovanni Paoletti – abbiamo lasciato ampia libertà alle varie strutture di cogliere questa opportunità, così come di interpretare le linee guida per la nomina dei docenti, per cui in alcuni casi la scelta è stata più ampia in altri più ristretta, ma in ogni caso siamo molto soddisfatti della partecipazione per questo primo anno”.
“Così come si valuta la ricerca è importante valutare anche la didattica, da questo punto di vista ritengo che i giudizi espressi da studentesse e studenti siano fondamentali e affidabili - ha sottolineato il rettore Zucchi – spero che questa sia la prima edizione di una iniziativa che sarà sempre più partecipata dall’Ateneo”
Ma ecco in dettaglio i nomi e i relativi insegnamenti per dipartimento. A Civiltà e Forme del Sapere sono nove: Alma Poloni (Storia del Basso Medioevo), Danilo Manca (Introduzione alla filosofia della mente ), Alberto M. Banti (Storia contemporanea I), Enrica Salvatori (Esegesi delle fonti storiche medievali), Cecilia Iannella (Metodologia e didattica della storia), Roberto Gronda (Filosofia della scienza), Pier Giorgio Borbone (Comparative Oriental Codicology), Cristina Cassina (Analisi dei classici del pensiero politico), Caterina Di Pasquale (Introduzione all’antropologia culturale). Per Farmacia sono due le premiate: la ricercatrice Chiara Migone (controllo di qualità della formulazione e gestione della produzione industriale) e la professoressa Gabriella Maria Pia Ortore (sistema qualità e reach). Undici in tutto i nomi per la Scuola di Ingegneria. Antonio Bertei (Transport phenomena dici), Marco Luise (Satellite Communications dii), Valerio Giusti (Nuclear reactor physics dici), Federico Baronti (Progettazione di sistemi Meccatronici dii), Valerio Cutini (Modellazione del Territorio destec) e Lorenzo Niccolai (Space flight mechanics dici) per i corsi di studio magistrali. Nicola Acito (Segnali e sistemi dii), Patrizia Rocchio (Laboratorio di ingegneria stradale dici), Paolo Di Marco (Fisica tecnica destec) e Alessio Artoni (Fondamenti di meccanica applicata dici) per i corsi di studio triennali. Roberto di Rienzo (Progettazione di sistemi meccatronici dii) per la categoria ricercatori. Al dipartimento di Economia e Management i docenti dell’anno sono diciassette. Per i corsi di studio triennali Enrico Gonnella (Economia Aziendale), Nicola Meccheri (Economia dei mercati finanziari), Daniele Dalli (Comportamento del consumatore), Lorenzo Corsini (Politica economica), Nicola Castellano (Pianificazione e controllo aziendale), Cristina Campanale (Management and Fundamentals of Accounting). Per i corsi di studio magistrali Emanuele Teti (Entrepreneurial Finance), Roberto Verona (Tecnica professionale), Angela Parenti (Topics in microeconomics), Marco Giannini (Gestione delle risorse umane nella supply chain), Antonella Angelini (Marketing dei servizi) e Vincenzo Zarone (Management delle Public Utilities). Nella categoria ricercatore Pierluigi Martino (Economia dei mercati finanziari). Menzione speciale infine a quattro docenti provenienti da altri dipartimenti e che tengono corsi a Economia e Management Paolo Frumento (Scienze politiche), Mirko Tavosanis (Filologia, Letteratura e Linguistica), Pietro Milazzo e Brunella Bellè (Giurisprudenza).
Migliori docenti dell’anno a Unipi
Trentanove premiati per sei dipartimenti, tanti quanti hanno aderito all’iniziativa, ecco i migliori docenti dell’anno all’Università di Pisa. La consegna degli attestati si è svolta in rettorato martedì 19 dicembre nel corso di una cerimonia a cui hanno partecipato il rettore Riccardo Zucchi, alcuni rappresentanti della componente studentesca Alessia Aguiari, Alessandro Zoi e Alice Caliendo, il prorettore alla didattica Giovanni Paoletti e i direttori dei dipartimenti che hanno accolto e promosso l’iniziativa - Economia e Management, Civiltà e Forme del Sapere, Farmacia più i tre della Scuola di Ingegneria (civile e industriale-dici; dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni-destec; dell'informazione-dii). La scelta dei docenti per l’anno accademico 2022-23 si è basata fondamentalmente sui questionari di valutazione degli studenti, anche se ogni dipartimento ha profilato i criteri di nomina anche con altri indicatori, come ad esempio la realizzazione di progetti speciali o il numero di tesi seguite.
“Il progetto nasce da un gruppo di lavoro di docenti e studenti sulle iniziative di valorizzazione della didattica, una delle missioni fondamentali delle università – spiega il prorettore Giovanni Paoletti – abbiamo lasciato ampia libertà alle varie strutture di cogliere questa opportunità, così come di interpretare le linee guida per la nomina dei docenti, per cui in alcuni casi la scelta è stata più ampia in altri più ristretta, ma in ogni caso siamo molto soddisfatti della partecipazione per questo primo anno”.
“Così come si valuta la ricerca è importante valutare anche la didattica, da questo punto di vista ritengo che i giudizi espressi da studentesse e studenti siano fondamentali e affidabili - ha sottolineato il rettore Zucchi – spero che questa sia la prima edizione di una iniziativa che sarà sempre più partecipata dall’Ateneo”
Ma ecco in dettaglio i nomi e i relativi insegnamenti per dipartimento. A Civiltà e Forme del Sapere sono nove: Alma Poloni (Storia del Basso Medioevo), Danilo Manca (Introduzione alla filosofia della mente ), Alberto M. Banti (Storia contemporanea I), Enrica Salvatori (Esegesi delle fonti storiche medievali), Cecilia Iannella (Metodologia e didattica della storia), Roberto Gronda (Filosofia della scienza), Pier Giorgio Borbone (Comparative Oriental Codicology), Cristina Cassina (Analisi dei classici del pensiero politico), Caterina Di Pasquale (Introduzione all’antropologia culturale). Per Farmacia sono due le premiate: la ricercatrice Chiara Migone (controllo di qualità della formulazione e gestione della produzione industriale) e la professoressa Gabriella Maria Pia Ortore (sistema qualità e reach). Undici in tutto i nomi per la Scuola di Ingegneria. Antonio Bertei (Transport phenomena dici), Marco Luise (Satellite Communications dii), Valerio Giusti (Nuclear reactor physics dici), Federico Baronti (Progettazione di sistemi Meccatronici dii), Valerio Cutini (Modellazione del Territorio destec) e Lorenzo Niccolai (Space flight mechanics dici) per i corsi di studio magistrali. Nicola Acito (Segnali e sistemi dii), Patrizia Rocchio (Laboratorio di ingegneria stradale dici), Paolo Di Marco (Fisica tecnica destec) e Alessio Artoni (Fondamenti di meccanica applicata dici) per i corsi di studio triennali. Roberto di Rienzo (Progettazione di sistemi meccatronici dii) per la categoria ricercatori. Al dipartimento di Economia e Management i docenti dell’anno sono diciassette. Per i corsi di studio triennali Enrico Gonnella (Economia Aziendale), Nicola Meccheri (Economia dei mercati finanziari), Daniele Dalli (Comportamento del consumatore), Lorenzo Corsini (Politica economica), Nicola Castellano (Pianificazione e controllo aziendale), Cristina Campanale (Management and Fundamentals of Accounting). Per i corsi di studio magistrali Emanuele Teti (Entrepreneurial Finance), Roberto Verona (Tecnica professionale), Angela Parenti (Topics in microeconomics), Marco Giannini (Gestione delle risorse umane nella supply chain), Antonella Angelini (Marketing dei servizi) e Vincenzo Zarone (Management delle Public Utilities). Nella categoria ricercatore Pierluigi Martino (Economia dei mercati finanziari). Menzione speciale infine a quattro docenti provenienti da altri dipartimenti e che tengono corsi a Economia e Management Paolo Frumento (Scienze politiche), Mirko Tavosanis (Filologia, Letteratura e Linguistica), Pietro Milazzo e Brunella Bellè (Giurisprudenza).
Un polo pisano per la Salute unica “animali, persone, ambiente”
Un polo pisano per la salute unica che comprenda animali, persone e ambiente, il primo che potrebbe diventare realtà in Toscana considerato che, nel panorama regionale, Scienze veterinarie è presente solo all’Università di Pisa. E’ questo l’obiettivo ambizioso del progetto di Oscar (Open Science in Co Creative Animal research) grazie al quale il dipartimento di Scienze veterinarie di Unipi è stato selezionato e finanziato come dipartimento di eccellenza dal Ministero dell’Università e della Ricerca per il quinquennio 2023-2027. Oscar è stato ufficialmente presentato lunedì 18 dicembre al Dipartimento di Scienze Veterinarie dal direttore Francesco Di Iacovo, dal rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi e dalla presidente della Società Scientifica di Medicina Veterinaria Adriana Ianieri.
“Il tema della salute unica è centrale da tempo – ha sottolineato Di Iacovo – ma è necessario far crescere la capacità di collaborazione e di fare sistema. Il progetto Oscar nasce per affrontare in modo innovativo, partendo dagli animali, le relazioni e le interdipendenze fra questi, le persone e l’ambiente. La nostra ambizione è di realizzare un polo di competenze pisano e solo a Pisa si può fare con tutte le competenze necessarie in quanto solo a Pisa è presente il Dipartimento di Scienze veterinarie”.
Da sinistra Adriana Ianieri, Francesco di Iacovo, Riccardo Zucchi, Valentina Meucci e Simone Mancini del Dipartimento di Scienze Veterinarie
Il polo per la salute unica potrebbe nascere quindi dalla collaborazione di tutte le competenze presenti in Ateneo, tra le quali appunto veterinaria, medicina, biologia, farmacia e agraria tra le altre. La proposta nasce dalle Scienze Veterinarie ma è rivolta a tutti. Le prove generali sono già cominciate. Punto centrale del progetto Oscar sono infatti i Co-Creation Lab, dei laboratori collaborativi che inaugurano anche un nuovo metodo di fare ricerca capace di trovare visioni convergenti fra soggetti esterni e interni all’Ateneo, dal mondo imprenditoriale e associativo alla società civile. I tre laboratori si concentrano su altrettanti temi: la cura e la conoscenza degli animali; il rapporto animali persone, quindi ad esempio tutto ciò che ruota introno agli animali da affezioni, da reddito, o selvatici e tutti quei prodotti di origine animale che sono fonte di nutrizione o anche potenzialmente nocivi; infine, il rapporto con l’ambiente quindi la sostenibilità delle produzioni agro-zootecniche e l’impatto dei cambiamenti climatici sugli animali e di conseguenza su tutto il nostro mondo.
“Veterinaria per Pisa è un valore aggiunto, siamo gli unici in Toscana ad avere avuto prima una facoltà e ora un dipartimento di veterinaria – ha sottolineato il rettore Zucchi – di recente abbiamo fatto importati investimenti per realizzare la nuova sede vicino all’ospedale didattico veterinario a San Piero a Grado, un altro unicum in Toscana in quanto ospedale pubblico, rendendo così la zona attrattiva per altre realtà, quindi l’idea di creare un polo di scienze della vita per la salute è un progetto di sviluppo su cui vogliamo puntare molto come ateneo nell’immediato futuro”.
Piano strategico 2023-2028
Il Piano strategico è il documento con cui l’Ateneo afferma la propria identità, definendo la missione che si propone, dichiarando i propri obiettivi strategici ed elencando le azioni necessarie per raggiungerli.
È il prodotto di un processo ampiamente partecipativo e trasparente avviato nel febbraio 2023, a pochi mesi dalla costituzione della nuova squadra di governo.
Il Piano è stato costruito tenendo presenti i punti di forza e di debolezza dell’Ateneo e si sviluppa su cinque aree, di pari rilievo per il nostro Ateneo: Didattica, Ricerca, Terza Missione, Gestione e Comunità universitaria.
Leggi il Piano Strategico 2023-2028
Magia naturale per Natale: campi natalizi al Museo di Storia Naturale
“Silent Spring” by Rachel Carson as the core of the University of Pisa project financed by Circle U. Seed Funding Scheme (14 December 2023)
Read more: https://www.unipi.it/index.php/english-news/item/27235-silent-spring-by-rachel-carson-as-the-core-of-the-university-of-pisa-project-financed-by-circle-u-s-seed-funding-scheme
Il libro “Silent Spring” di Rachel Carson al centro del progetto finanziato all’Università di Pisa dal Seed Funding Scheme di Circle U.
Leggi la notizia: https://www.unipi.it/index.php/news/item/27227-il-libro-silent-spring-di-rachel-carson-al-centro-del-progetto-finanziato-all-universita-di-pisa-dal-seed-funding-scheme-di-circle-u
Grande successo per il concerto di Natale del Coro e dell’Orchestra dell'Ateneo
Grande successo per il concerto per il Concerto di Natale del Coro e dell’Orchestra dell’Università di Pisa che si è svolto giovedì 14 dicembre e venerdì 15 dicembre al Teatro Verdi di Pisa. Il Coro e l’Orchestra, preparati dai maestri Stefano Barandoni (maestro del coro) e Manfred Giampietro (direttore), hanno eseguito la Sinfonia n° 9, opera 125, "Corale" di Ludwig Van Beethoven. Hanno partecipato il soprano Paola Cigna, il contralto Amanda Ferri, il tenore Leonardo Sgroi e il basso-baritono Carlo Cigni. L'evento è stato curato dal Polo Musicale "Maria Antonella Galanti" del CIDIC (Centro per l'Innovazione e la Difusione della Cultura).
Di seguito una nota critica sulla Sinfonia n° 9, opera 125, "Corale" di Ludwig Van Beethoven a firma del maestro Giampietro.
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Parlare oggi della Nona sinfonia beethoveniana è, lo si intuisce facilmente, compito estremamente arduo. Come possiamo conciliare, infatti, una sublime musica con le notizie che giungono, implacabili, dal nostro “ecosistema” informativo? Come farsi aiutare da essa, per mettere ordine nell’interpretazione di un mondo, il nostro - quello occidentale - che sarebbe dovuto divenire sempre più progredito, pacifico, democratico, e che invece si sta rivelando sempre più scosso da guerre (una europea, una mediorientale), mutamenti climatici e mire espansionistiche che ci illudevamo appartenessero ad un passato che non si sarebbe più ripresentato?
Il nostro futuro - ci si dice - sarà ancora più tecnologico, non certo governato da scintille divine (le Götterfunken di Schiller), bensì caratterizzato dagli automatismi sempre più pervasivi ed “intelligenti” della Macchina, che adesso ambisce perfino a sostituire l’Uomo sul terreno finora creduto esclusivo: quello della creatività.
Un’intelligenza artificiale, riuscirà - in un domani utopico o distopico non sta a noi dirlo - a tracciare l’arco espressivo di una sinfonia come quella che ascolteremo stasera? L’ultimo monumento sinfonico del musicista tedesco ci aiuta, forse, nella chiarificazione di tale attuale e contemporaneo quesito.
Parlandoci dell’Universale, Beethoven arriva, come solo la grande musica può fare, al cuore dell’Uomo. Nella Nona, la classicità non cede il passo alla modernità, ma - progetto assai più ambizioso, che solo il musicista di Bonn avrebbe potuto realizzare - si fonde con essa nell’apparente ossimoro di una dialettica armonica, fatta di tenaci contrasti e visioni pacificate.
Tanti sarebbero gli esempi: se l’inizio dell’opera fa da pietra miliare nel ricalibrare la tradizionale idea di incipit sinfonico, trasformandolo, da semplice introduzione, in tellurico suono della Natura, il secondo movimento - uno Scherzo anticipato nella sua collocazione canonica - gioca avveniristicamente con la nozione di cellula musicale e di intervallo (persino uno Stanley Kubrick coglierà la “frattalità” geniale di questo brano, appropriandosene per il suo celebre Arancia meccanica, in una sorta di sberleffo da “baffi sulla Gioconda” in chiave musicale).
Il terzo movimento - una sorta di oasi musicale che assolve il difficile compito di preludere all’exitus ascensionale dell’Inno alla Gioia - rivitalizza, con orfico ed allusivo “sguardo all’indietro”, l’idea del “tema con variazioni”, ormai sul punto di tramontare per lasciare spazio al leitmotiv romantico.
Come a far immergere l’ascoltatore in una sorta di punto di vista soggettivo che combaci con quello dell’Autore, il celeberrimo quarto ed ultimo movimento, infine, riprende i temi principali uditi in precedenza, in una sorta di dialogo interiore nobilmente “caotico” e generativo, sino alla risoluzione finale ed oltremondana del canto, in cui la Parola si fa segno illuministico e al contempo divino.
Manfred Giampietro