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Nell'ambito della mostra "Balle di Scienze", promossa dalla Fondazione Palazzo Blu e curata da INFN, Università di Pisa e Scuola Normale Superiore per celebrare il 450° anniversario della nascita di Galileo Galilei, martedì 6 maggio alle ore 17.30 nell'Auditorium di Palazzo Blu il professor Samuel Chao Chung Ting, del Massachusetts Institute of Technlology e del Cern, Premio Nobel per la Fisica del 1976, terrà un seminario dal titolo: "Encounters with Experimental Physics and the Galilean Method".

Nella sua prolusione, in lingua inglese, il professor Ting riassumerà la sua esperienza personale di oltre mezzo secolo di attività nella realizzazione di esperimenti di alta precisione e racconterà gli insegnamenti che ha dedotto da questa sua lunga avventura nella fisica sperimentale.

Samuel C. C. Ting è nato nel 1936 ad Ann Arbor, nel Michigan, e dal 1969 insegna al MIT di Boston. Nel 1976 Ting ha ricevuto il Premio Nobel per la Fisica, insieme a Burton Richter dello Stanford Linear Accelerator Center, per la scoperta del mesone J/ψ. I due fisici furono prescelti dal Comitato Nobel "per il loro lavoro pioneristico nella scoperta di una particella elementare pesante di nuovo tipo". La scoperta era stata fatta nel 1974 quando Ting era alla guida di un gruppo di ricerca del MIT che esplorava le frontiere della fisica delle particelle di alta energia. Attualmente il professor Ting sta guidando una collaborazione internazionale (AMS-02) che utilizza un grande rivelatore di particelle elementari installato sulla Stazione spaziale internazionale (ISS) per studiare alcune problematiche fondamentali della fisica moderna, quali la presenta di antimateria nell'universo, l'origine dei raggi cosmici e la natura della materia oscura.

Si terrà dal 4 al 9 maggio 2014, al complesso fieristico della Fortezza da Basso di Firenze, la conferenza internazionale IEEE International Conference on Acoustics, Speech, and Signal Processing (ICASSP 2014), organizzata dall'Università di Pisa. ICASSP è considerata la conferenza scientifica più importante a livello mondiale nel campo dell'elaborazione digitale dei segnali e delle immagini; abbraccia applicazioni nei più disparati campi della vita quotidiana, come il monitoraggio e l'analisi di beni culturali, l'elaborazione, codifica e trasmissione di segnali digitali video e voce, l'elaborazione di immagini e dati biomedicali, le telecomunicazioni e le reti wireless, la localizzazione e il posizionamento di mezzi guidati, il telerilevamento, la geofisica, i sistemi radar e sonar, per citarne solo alcune.

ICASSP 2014 offrirà a tutti gli studiosi e gli esperti operanti nel settore un'opportunità di aggiornamento e di incontro con i più importanti ricercatori e scienziati del mondo, prefiggendosi anche lo scopo di favorire la collaborazione tra industria, università ed enti di ricerca del settore. Questo evento è organizzato annualmente dall'Institute of Electrical and Electronic Engineers (IEEE), l'associazione professionale no-profit più grande e importante del mondo nel settore dell'avanzamento della tecnologia in generale e delle ICT in particolare, e per la prima volta si svolgerà in Italia, dopo 38 edizioni organizzate in tutto il mondo.

L'organizzazione dell'edizione 2014 è stata affidata da IEEE all'Università di Pisa, anche per la grande tradizione e rilevanza della ricerca di questo Ateneo nel campo del signal processing, e sarà curata dai professori Fulvio Gini e Marco Luise, ordinari rispettivamente di Teoria della Decisione e della Stima e di Comunicazioni Digitali, entrambi membri Fellow della IEEE; ulteriori informazioni sul comitato organizzatore sono disponibili sul sito web della conferenza http://www.icassp2014.org. L'edizione 2014 di Firenze avrà carattere altamente internazionale ed ha già registrato un record rispetto a tutte le precedenti 38 edizioni, quello di aver ricevuto il maggior numero di contributi dalla comunità scientifica internazionale, per un totale di circa 3500, di cui solamente circa 1700 sono stati accettati per la presentazione. E' prevista la presenza di circa 2800 partecipanti da tutto il mondo.

ICASSP 2014 ha ricevuto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, il Patrocinio delle Università di Pisa, Firenze e Siena, del Ministero dello Sviluppo Economico, della Regione Toscana, della Provincia di Firenze e del Comune di Firenze.

"Il signal processing - spiega il professor Luise - è una disciplina dell'ingegneria con un altissimo contenuto matematico che ormai pervade la vita quotidiana, e che permette di interpretare i vari segnali di tipo audio, video, immagini, onde radio con i quali esprimiamo le nostre emozioni o con i quali interagiamo con il mondo circostante. Se abbiamo bisogno di una TAC per diagnosticare una sospetta frattura, le immagini che evidenziano con chiarezza la lesione non sono direttamente una 'foto' delle nostre ossa come nelle tradizionali radiografie, bensì risultano da algoritmi molto sofisticati di elaborazione di dati digitali, il signal processing appunto, che visualizzano queste immagini radiografiche tramite un computer". "E se riusciamo a impartire ordini a voce al nostro smartphone - aggiunge il professor Gini - o costruiamo un'automobile in grado di guidarsi da sola in città analizzando le immagini di telecamere e radar, tutto ciò è il risultato di molti anni di ricerca ancora sul signal processing".

Le applicazioni di queste tecnologie ormai sono limitate solo dalla fantasia, e diventano sempre più rilevanti: il sequenziamento del genoma umano, la scrittura automatica delle partiture musicali a partire dall'ascolto della musica, la televisione a risoluzione ultra-alta, sono tutti esempi dal più al meno futile di applicazioni dell'elaborazione dei segnali, senza dimenticare le aree più tradizionali come le comunicazioni wireless.

02_BadiaPozzeveri2012Nasce a Sassari il Centro Studi antropologici, paleopatologici e storici, una struttura d'avanguardia istituita su iniziativa di studiosi delle università di Sassari e di Pisa. Il Centro farà capo al Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Università di Sassari, diretto dal professor Andrea Montella e studierà il profilo biologico, sociale e culturale delle popolazioni sarde e dell'intero bacino del Mediterraneo con un approccio marcatamente interdisciplinare, facendo interagire discipline mediche e antropologiche con la storia della medicina, dell'igiene e della salute.

Al gruppo proponente, che comprende antropologi fisici, anatomici, storici, medici legali, esperti di paleopatologia e archeologi (Andrea Montella, Pasquale Bandiera, Eugenia Tognotti, Elena Mazzeo, Marco Milanese), si sono aggiunti prestigiosi studiosi come il professor Gino Fornaciari, dell'Università di Pisa, un'autorità nel campo della Paleopatologia, e ricercatori di varie università tra cui uno dei più famosi antropologi al mondo, il professor Clark Spencer Larsen dell'Università dell'Ohio. Tra le adesioni figurano la Divisione di Paleopatologia del dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia dell'Università di Pisa; la Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria dell'Università di Camerino; il dipartimento di Scienze e tecnologie ambientali, biologiche e farmaceutiche della II Università di Napoli.

Avvalendosi dell'esperienza accumulata in questi anni nello studio di reperti ossei e resti umani rinvenuti nelle campagne di scavo o facenti parti di collezioni osteologiche, il Centro promuoverà e coordinerà ricerche sulle condizioni di vita e le malattie di individui e comunità, per arrivare a ricostruire il modo con cui le popolazioni sarde e mediterranee del passato hanno affrontato le sfide per la salute attraverso i secoli. I dati che derivano dallo studio dei resti umani antichi sono infatti fondamentali per la comprensione dei processi di adattamento e della lotta per la vita delle società umane.

Il centro si propone anche un'attività di sensibilizzazione per la salvaguardia e la tutela delle fonti materiali dirette e indirette. Da una parte reperti bioarcheologici quali resti mummificati e scheletrici ‒ una fonte primaria di informazione paleoecologica e paleopatologica ‒. la cui ispezione con raggi X, analisi chimiche e biomolecolari permette di penetrare nel passato biologico e bioculturale di ogni individuo, ed attraverso la ricostruzione della storia patologica, di risalire alle attività in vita e spesso alla causa di morte. Dall'altra, le fonti scritte archivistiche, tra cui anche gli importanti documenti degli Archivi degli Ospedali sassaresi, che permettono di inserire la storia biologica del singolo in un più ampio contesto storico-medico e sociale. Tra gli obiettivi non secondari del Centro rientra la collaborazione con Università, Soprintendenze, Musei e le diverse strutture volte allo studio e alla valorizzazione dei resti scheletrici umani, per fornire analisi e indagini specifiche, sviluppando e mettendo in atto le più moderne tecnologie biomediche e biotecnologiche da affiancare alle indagini archeologiche e storiche più tradizionali.

Ne hanno parlato:
La Nuova Sardegna 
Sardinews.it 
La Voce di Alghero
Controcampus.it 

Martedì, 02 Settembre 2014 08:50

Il gioco non è una cosa da bambini

Andrea_NutiGiocare non è solamente una cosa da bambini, almeno secondo la linguistica. La sorpresa viene da un recente studio sulla radice indoeuropea del termine che lo ricollega soprattutto all'area semantica del "movimento" e del "travestimento". Sono queste le conclusioni a cui è giunto Andrea Nuti (foto), ricercatore di Glottologia e Linguistica del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa, che da molti anni si occupa del tema e che ha scritto come ultimo contributo in materia il saggio "Sui termini indicanti 'gioco' e 'giocare' nelle lingue indoeuropee. Una panoramica" pubblicato nel volume "Il gioco e i giochi nel mondo antico" (Edipuglia Bari, 2013).

"La prospettiva linguistica – spiega Andrea Nuti - è fondamentale per capire come l'esperienza umana organizza, culturalmente e cognitivamente, il fenomeno del gioco e come le diverse culture lo vedono e lo vivono con il variare del tempo".

Proprio per questa complessità sociale e culturale del gioco, la ricerca non ha rivelato un'unica radice del termine, ma una molteplicità di forme che si ricollegano alla sfera semantica del "movimento", della "mimesis", cioè del travestimento e della finzione, con l'unica eccezione del greco dove c'è un rimando esplicito alla sfera infantile. Nelle altre lingue analizzate come il germanico, il baltico, lo slavo, il celtico e l'indiano antico il richiamo più diretto è al movimento (l'ing. play, ad esempio, da ricondurre all'anglosassone plegan 'move radipidly, dance'; o il ted. Spiel, dall'antico alto tedesco spilōn 'spielen/ giocare, sich bewegen / muoversi, hüpfen / saltare). Nel latino invece prevale la mimesis (così è per ludus che, oltre al 'gioco', indica anche l'atto di 'esercitarsi' e la riproduzione mimetica insita nell'apprendimento, ed è probabilmente connesso col gotico lita 'fizione, recita, inganno').

"Nel caso del gioco, le cose sono sfuggenti e complicate – sottolinea ancora Andrea Nuti – e infatti il riferimento a un'attività tanto intellettuale quanto fisica, che può implicare tanto un alto grado di astrazione quanto una miriade di sfaccettature, impone di avvicinarsi con cautela a procedimenti di riduzione semantica. Non si può dare per scontato, insomma, che l'obiettivo debba necessariamente essere la ricostruzione di un solo nome (o verbo) indoeuropeo"

"Tutto lascia credere – conclude quindi il ricercatore dell'Ateneo pisano - che, al di là di poche costanti semantiche e cognitive (come la mimesis e il movimento), vi dovessero essere molti nomi del gioco: riflesso del carattere quantomai polimorfico, anche culturalmente, del fenomeno ludico. E probabilmente, come indica la proliferazione delle forme attestate, tali nomi dovevano essere oggetto di un rinnovamento continuo. Il che rende la ricerca molto difficile, ma anche appassionante".

Ne hanno parlato:
Nazione Pisa
Controcampus.com
StampToscana.com
GoNews.com
NoveFirenze.it
TgRegione.it
PisaInformaFlash.it
PisaToday.it
PianetaUniversitario.it

valerio_ascani_webThe Leaning Tower of Pisa is considered worldwide as one of the architectural marvels of all times, and has enticed generations of visitors, including artists, poets, scientists. Its elegant white marble structure, its unique design and its peculiar tilt made it one of the symbols of Italy and a very popular international "mustsee". Nevertheless, the Tower was not originally conceived as a tourist attraction, but to provide the Cathedral of Pisa with the necessary sound-emitting device, outlined in a significant and symbolic form.

The hidden aspects and the real meaning of this amazing monument have been detected by the Author and are explained here for the first time to an international public, completing the latest results of historical research with new hypotheses.

The reader will be taken back to the time when the Tower was built, and will be shown all the characters in the building's story, focusing on their role in the making of this unique bell tower. The purpose of this monument, its function and cultural role will appear easily understandable to the modern visitor, enabling him to get an exciting insight into the realisation of a medieval masterpiece.

Valerio Ascani (photo) teaches Medieval Art History in the Department of Civilisations and Forms of Knowledge of the University of Pisa. A member of the main international associations of Art Historians, he is the author of several essays, articles and books about Medieval Architecture planning practice, Romanesque and Gothic Architecture and Sculpture in Italy, as well as studies about Medieval Iconography and the reuse and recontextualisation of art works in the Middle Ages.

(from the backover of the book)

Lunedì, 01 Settembre 2014 09:57

Antigone, le cose immani costano fatica

Mercoledì 17 Settembre 2014 alle 18.45, presso lo spazio in Via Derna 13, il gruppo GRACT presenta presenterà lo spettacolo "Antigone, le cose immani costano fatica".

Lo spettacolo è gratuito ed è gradita la prenotazione a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Adattamento e regia: Silvia Rubes
Assistente alla regia e training: Federico Luppichini
Con: Elisabetta Biondi, Mario Cortese, Elena De Vita, David Rocchi, Lara Vegnuti

Il progetto è realizzato con il patrocinio del Consiglio degli Studenti dell'Università di Pisa.

Studio per un'azione drammatica dall'Antigone di Sofocle

Chi è Antigone? Una giovane donna che la notte prima di sposarsi, mentre si sta provando l'abito insieme alla sorella e alla madre del suo promesso sposo, Emone, scopre che suo fratello è morto, ucciso dal padre del suo promesso, Creonte, re di Tebe e zio di Antigone, per mano dell'altro fratello di Antigone Eteocle; questo accade all'interno di una complicata e crudele lotta di potere che origina dalla notte dei tempi, dalle colpe degli antichi padri. In ballo c'è il governo di una città potente e illustre, ma una città, come una nazione, non è altro che un luogo circoscritto, un pezzo di terra, un cerchio disegnato intorno. In lei scatta la decisione di cambiare la direzione del suo futuro e il suo destino, non si sposerà più ma lotterà per far valere la legge del cuore, la legge dell'individuo che decide, oltre ogni compromesso con le norme stabilite dal governo, di agire secondo un imperativo che sente inaggirabile.
Questo studio dell' Antigone di Sofocle è un'esercitazione per attori su: occupare lo spazio, aprire lo spazio interiore.

delegazione_cineseVenerdì 29 agosto nel Rettorato dell'Università di Pisa è stato siglato l'accordo tra il Dipartimento di Scienze Veterinarie, rappresentato dal Vice direttore professore Luigi Intorre e l'Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali della Regione Autonoma del Guangxi (Cina), rappresentata dal professore Wei Bo.

L'accordo fa seguito alle attività di collaborazione già in atto da anni nell'ambito della formazione e della ricerca nel settore della sicurezza alimentare, coordinate dalla professoressa Alessandra Guidi, Prorettore all'Internazionalizzazione che ha accolto la delegazione cinese. L'obiettivo è la creazione di una attività formativa strutturata che avrà sede, inizialmente a Pisa e, successivamente anche a Nanning, capitale del Guangxi, relativa alla produzione e controllo degli alimenti.

Durante l'incontro le parti hanno avuto modo di confrontarsi sui rispettivi sistemi di sicurezza alimentare e su come essi siano implementati nei propri Paesi. Le autorità cinesi hanno evidenziato i progressi raggiunti dal loro sistema e le prospettive di miglioramento igienico sanitario nelle attuali modalità di produzione, trasformazione e vendita dei prodotti alimentari, sottolineando, tuttavia, la necessità di un supporto da parte di Paesi, come il nostro, che hanno raggiunto un livello di eccellenza nei sistemi di gestione e controllo di questo settore della sanità Pubblica.

Venerdì, 29 Agosto 2014 09:34

La mobilità delle popolazioni umane antiche

Damiano_Marchi

Damiano Marchi (foto), antropologo del dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa, è fra i curatori del volume "Recontructing mobility: Environmental, Behavioral, and Morphological Determinants" (Springer, 2014), un lavoro che nasce da un simposio organizzato insieme a Kristian Carlson, ricercatore dell'University of the Witwatersrand, Sudafric, in occasione dell'80˚ congresso annuale dell'American Association of Physical Anthropologists. Il libro, che qui viene presentato dallo stesso Damino Marchi, si basa su un approccio multidisciplinare per comprendere meglio la mobilità delle popolazioni umane antiche.

Dopo la laurea all'Università di Pisa, Damiano Marchi è stato Visiting Assistant Professor alla Duke University (Stati Uniti) e poi Post-doctoral Fellow alla University of the Witwatersrand (Sudafrica). Dal 2012 è tornato a come docente a Pisa. Le sue ricerche includono lo studio della morfologia funzionale dello scheletro post-craniale dei primati umani e non umani mediante l'utilizzo di metodologie biomeccaniche e di virtual imaging allo scopo di intepretare la mobilità delle popolazioni umane antiche e il tipo di locomozione dei primi ominini fossili.

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Per decenni gli antropologi hanno fatto affidamento sul concetto di mobilità per descrivere i tipi di attività nelle popolazioni umane attuali e del passato. I confronti a livello di popolazione hanno tradizionalmente cercato di dimostrare la presenza di diversi tipi di mobilità (per esempio logistica o residenziale) tra gruppi di Homo nel Pleistocene e nell'Olocene. Per esempio, il passaggio da una economia di sussistenza basata sulla caccia e raccolta ad una piú sedentaria basata sull'agricoltura è stato normalmente associato con un relativo declino della mobilità. Molti sforzi sono stati impegnati nel determinare quale adattamento muscolo-scheletrico meglio riflettesse cambiamenti.

Ma nonostante l'uso comune del concetto di mobilità negli studi antropologici, è emblematico il fatto che spesso non sia definita a priori in termini abbastanza precisi da permettere un agevole confronto dei risultati ottenuti partendo da approcci diversi. Tipicamente, viene utilizzata una generale definizione etnografica di mobilità e normalmente, quando questa definizione viene applicata, le motivazioni dei diversi livelli di mobilità delle popolazioni si concentrano sull'acquisizione delle risorse o sulle relazioni tra gruppi come nel caso del commercio. Tuttavia anche un'applicazione troppo ristretta del concetto di mobilità, per esempio basata essenzialmente sul problema meccanico del movimento, è limitante. Piuttosto, la soluzione ottimale è di applicare un approccio multidisciplinare.

Proprio per ovviare a questa lacuna, nel 2011, insieme al dottor Kristian Carlson (University of the Witwatersrand, Sudafrica), ho organizzato un simposio in occasione dell'80˚congresso annuale dell'American Association of Physical Anthropologists tenutosi a Minneapolis, Minnesota (Stati Uniti). Il simposio riuniva esperti le cui ricerche, mediante diversi approcci, cercano di quantificare e confrontare gli effetti della mobilità sull'anatomia dello scheletro postcraniale.

Il libro "Recontructing mobility: Environmental, Behavioral, and Morphological Determinants" nasce da questo simposio e riunisce esperti da varie discipline antropologiche con lo scopo di fornire un resoconto accurato dei diversi approcci attualmente utilizzati, includendo approcci tradizionali, comparativi e sperimentali. Questo libro è stato pensato per fornire gli elementi necessari a districare effetti ambientali che possono influire sulla mobilità e che trascendono categorie tradizionali (per esempio costiero vs. interno, montagnoso vs. pianeggiante, arboricolo vs. terricolo). Visto che l'ambiente influenza la mobilità di una vasta varietà di animali, per comprendere la mobilità umana nel libro sono stati inclusi anche lavori che si concentrano sullo studio dell'influenza di vari ambienti sulla mobilità di mammiferi non umani. Il libro inoltre mira a stimolare lo sviluppo di nuovi approcci teorici che possano adottare una visione piú olistica dell'interazione tra fattori intrinseci (scheletrici) ed estrinseci (ambientali) che influenzano le diverse espressioni di mobilità. L'approccio integrativo utilizzato nel libro, quando viene unito con la nuova enfasi sulla mobilità intesa come "tipi di attività" piuttosto che "livelli di attività" offre una nuova e piú fresca prospettiva sul concetto di mobilità e su come essa possa influenzare il sistema muscolo-scheletrico.

Damiano Marchi
Ricercatore di Antropologia

Giovedì, 28 Agosto 2014 08:41

Dopo la pausa estiva riapre 'Matricolandosi'

matricolandosiDopo la pausa estiva, dal 21 agosto è riaperto al Polo Fibonacci, in via Buonarroti 4, "Matricolandosi", il centro per le immatricolazioni che, insieme allo sportello "Welcome International Students!" (WIS!), accoglie ogni anno gli studenti italiani e stranieri che scelgono di iscriversi all'Università di Pisa. Oltre al centro servizi che fa ormai parte della tradizione dell'Ateneo, è attivo anche il portale web (http://matricolandosi.unipi.it/), pensato per essere fruito anche sui dispositivi mobili. E anche quest'anno sarà disponibile un'applicazione che, con il semplice inserimento del voto di maturità e dell'ISEE, sarà in grado di calcolare subito l'importo delle tasse da pagare.

Nato nel 2004, "Matricolandosi" è sempre molto apprezzato dai nuovi allievi sia perché presenta in forma semplice e omogenea tutte le informazioni sui corsi di studio, sia perché guida passo dopo passo i ragazzi nelle procedure di immatricolazione, fino alla consegna in tempo reale del libretto universitario. Fra le novità più significative del 2014 c'è il rilascio in tempo reale di Cartapiù, la carta di riconoscimento che l'Università di Pisa ha creato per i suoi studenti in collaborazione con la Banca di Pisa e Fornacette. Cartapiù è una card multiservizi che può essere usata come tessera identificativa all'interno dell'Ateneo, come tessera per avere accesso ai servizi universitari come la mensa e il prestito bibliotecario, oppure, se attivata, può essere usata come carta conto dotata di IBAN e quindi utilizzabile come un qualsiasi conto corrente. Al Centro Matricolandosi è attivo anche uno sportello del DSU dove, oltre a trovare informazioni su tutti i servizi e le opportunità offerte, è possibile compilare la domanda per la borsa di studio.

Il Centro "Matricolandosi" resterà aperto fino all'8 ottobre dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12. Gli stessi orari valgono anche per il WIS!, lo sportello appositamente dedicato agli studenti stranieri.

Sorry, please follow the link: www.unipi.it/ects

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