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Martedì, 05 Agosto 2014 13:01

Incontri filosofici a Pisa

Mercoledì prossimo, 26 marzo, si terranno a Pisa due incontri filosofici. Nella Gipsoteca di Piazza San Paolo all'Orto, il dottorato di ricerca in Discipline filosofiche e Storia della scienza dell'Università di Pisa organizza il seminario "Comprendere la coscienza: dalla filosofia alle neuroscienze", in due sedute, alle ore 10-13 e 15-18. Parteciperanno studiosi e giovani ricercatori. Alle ore 17, nell'aula A del dipartimento di Civiltà e forme del sapere, in via Pasquale Paoli 15, il Seminario di Filosofia promuove un incontro in cui Carlo Marletti parlerà del realismo scientifico del filosofo americano Wilfrid Sellars. Marletti, insieme a Giacomo Turbanti, ha infatti recentemente curato, per la casa editrice. ETS, una raccolta di scritti sellarsiani: L'immagine scientifica e l'immagine manifesta.

È l'italiano Manuel Catalano il vincitore del prestigioso Georges Giralt Award 2014, con cui ogni anno la EuRobotics AISBL (l'associazione di industrie e centri di ricerca Europei del settore) premia la migliore tesi di dottorato in Robotica in Europa. Catalano ha ricevuto il premio durante l'European Robotics Forum, svoltosi a Rovereto dal 12 al 14 marzo. Manuel Catalano ha conseguito il dottorato di ricerca lo scorso anno al Centro Ricerca "E. Piaggio" dell'Università di Pisa in collaborazione con l'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, ed è attualmente ricercatore post-doc all'IIT.

La tesi premiata studia la progettazione di una nuova generazione di robot in grado di adattare i movimenti del loro corpo all'ambiente circostante, grazie a particolari motori chiamati Attuatori ad Impedenza Variabile (VIA), che Catalano ha innovato nelle loro caratteristiche. I nuovi VIA si chiamano qbmove, hanno la forma cubica e conferiscono ai robot la capacità di compiere movimenti naturali molto simili a quelli di un corpo umano: la rigidezza delle articolazioni è variabile e adattabile all'ambiente circostante, così che il robot può avere un corpo inflessibile nei movimenti che richiedono precisione, ed essere cedevole quando deve muoversi velocemente o entrare in contatto con il corpo delle persone attorno a loro.

I moduli qbmove presentano, quindi, una funzione simile a quella della muscolatura umana, dotando i robot di un "corpo intelligente" in grado di coesistere e lavorare con le persone in sicurezza.

La linea di ricerca si è già concretizzata in qbRobotics, uno spin-off del Centro "E. Piaggio" e dell'Istituto Italiano di Tecnologia. L'azienda offre supporto per la costruzione dei nuovi muscoli robotici secondo la filosofia "open source", ovvero creando una comunità aperta di utilizzatori e sviluppatori, che possono dare il proprio contributo all'avanzamento tecnologico in modo libero.

I qbmove trovano applicazione anche nella realizzazione di una mano robotica, la Pisa-IIT SoftHand, utilizzabile nei nuovi robot umanoidi ma anche per uso prostetico. La mano si ispira alla naturalezza dei movimenti e alla versatilità della mano umana con un progetto innovativo, cui era già andato il riconoscimento della comunità scientifica internazionale alla Conferenza "Humanoids" in Giappone nel 2012.

Questi risultati sono il frutto di una consolidata collaborazione tra il Centro di Ricerca "E. Piaggio" di Pisa e l'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, che ogni anno offre due borse di dottorato in robotica a studenti dell'Università di Pisa e dà loro la possibilità di lavorare contemporaneamente in due centri di ricerca tra i più avanzati a livello internazionale. Il Rettore dell'Ateneo pisano Massimo Augello e il Direttore di IIT Roberto Cingolani hanno di recente firmato una convenzione che estende la proficua collaborazione a molti altri settori scientifici.

Venerdì 21 marzo, alle ore 11, nell'Aula Magna del Polo Fibonacci (in Largo Bruno Pontecorvo), si terrà la cerimonia di conferimento dell'Ordine del Cherubino e di nomina dei Professori Emeriti. Il programma sarà aperto dall'intervento del rettore Massimo Augello, a cui seguiranno il saluto ai nove nuovi Professori Emeriti e il conferimento dell'Ordine del Cherubino a nove illustri docenti dell'Ateneo.

L'Ordine del Cherubino, unica onorificenza concessa dall'Università di Pisa, è assegnato ai docenti che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Ateneo per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell'Ateneo. Quest'anno i professori insigniti dell'Ordine del Cherubino sono Francesca Giardina, del dipartimento di Giurisprudenza, Paolo Scapparone, del dipartimento di Economia e Management, Mario Gabriele, del dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell'area critica, Nicoletta De Francesco, del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, Fabrizio Broglia, del dipartimento di Matematica, Stefano Del Prato, del dipartimento di Medicina clinica e sperimentale, Mauro Rosi, del dipartimento di Scienze della Terra, Maria Cristina Breschi, del dipartimento di Farmacia, e Domenico Cerri, del dipartimento di Scienze Veterinarie.

La nomina a Professore Emerito mira a dare rilievo pubblico a questa figura, caratterizzata in modo particolare per i contributi rilevanti e originali nel campo scientifico, didattico e accademico. I docenti che saranno nominati Professore Emerito sono Mario Campa, Carlo Casarosa, Francesco Ciardelli, Giuseppe Dell'Agata, Giuseppe Forasassi, Ugo Giovanni Erasmo Montanari, Franco Mosca, Eugenio Ripepe e Sergio Spagnolo.

Giovedì 20 marzo, alle ore 16, al Museo di Storia naturale di Calci, torna la sfida a "colpi di scienza" tra i ricercatori di Pisa e Firenze. Per il terzo duello della serie "Guelfi contro Ghibellini" promossa dal Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa, a sfidarsi "singolar tenzone" ci saranno Laura Beani dell'Università di Firenze e Alessandro Cellerino della Scuola Normale, due specialisti nella biologia dell'attrazione. In questo incontro si parlerà infatti di sesso e del ruolo che ha la biologia nell'incredibile gioco dell'attrazione: cosa ci attrae dell'altro, in base a cosa scegliamo il nostro compagno o la nostra compagna, quali sono i "trucchi" per attirarli a noi? E ancora, cosa accade nel nostro cervello durante questo gioco incredibile?

Il pubblico farà da arbitro e guiderà l'incontro. I ricercatori avranno a disposizione 30 minuti ciascuno e poi via libera alle domande a cui gli scienziati dovranno rispondere. L'evento, completamente gratuito, terminerà con un tè caldo. L'ultimo duello della serie si terrà ad aprile.

"Segni tra le mani", quando l'arte aiuta i malati di alzheimer a comunicare. Il progetto verrà presentato giovedì 20 marzo alle 16.00 al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi, in Lungarno Galilei 9 a Pisa.

"Segni tra le mani", prevede una serie di incontri all'interno degli spazi museali: grazie alla tecnica del "Timeslips", gli anziani affetti da alzheimer potranno creare storie e poesie con un eventuale supporto multimediale ispirandosi ad alcune opere tratte dall'ampia collezione del Museo della Grafica.

Il progetto "Segni tra le mani" è frutto di una neonata collaborazione fra il Museo della Grafica e alcune strutture di accoglienza e assistenziale sul territorio di Pisa e della Valdera (Azienda per i servizi alle persone "M. Remaggi" di San Lorenzo alle Corti; RSA Villa Sorriso di Pontedera, RSA "San Giuseppe" di Ponsacco; RSA "Dott. Giampieri" di Ponsacco; Associazione "La Tartaruga" di Pisa) ed è dedicato alle persone affette da Alzheimer o da altre forme di demenza e ai loro accompagnatori.

"L'Alzheimer è una malattia sempre più presente nella società contemporanea – spiegano gli organizzatori del progetto - Nell'ultimo decennio, studi in materia hanno evidenziato come l'arte e le attività creative svolgano un ruolo terapeutico nei confronti di questi pazienti, poiché agiscono sui circuiti emozionali che, rispetto a quelli cognitivi, restano preservati più a lungo nel decorso della malattia. È dimostrato infatti che più a lungo queste persone continuano a comunicare, più lentamente procede la malattia".

Il Centro Linguistico dell'Università di Pisa (CLI) ha recentemente firmato un accordo con il Centro linguistico dell'Università di Berkeley, California, per la collaborazione allo sviluppo della Berkeley Language Center's Library of Foreign Language Film Clips (LFLFC), una banca-dati digitale che contiene clip di film opportunamente selezionati ed etichettati da utilizzare in percorsi didattici mirati all'insegnamento delle lingue.

Il CLI, che ha già dato l'avvio a ricerche in questa direzione attraverso un progetto autonomo, con la firma dell'accordo potrà avvalersi degli strumenti e del materiale del Centro Linguistico dell'Università di Berkeley, e contribuirà a sua volta con la produzione di percorsi didattici specializzati. Al progetto partecipano la professoressa Marcella Bertuccelli, direttore del CLI e promotrice dell'iniziativa, altri docenti di anglistica, tra cui la professoressa Silvia Bruti, da tempo interessata al linguaggio del cinema e alla traduzione degli audiovisivi, e la professoressa Belinda Crawford , esperta di linguaggi specialistici e multimodalità.

"L'assunto di base è che i materiali audiovisivi e i film in particolare rappresentino una notevole risorsa per l'apprendimento della lingua straniera – ha spiegato Silvia Bruti - dal momento che hanno l'enorme vantaggio di ritrarre un'ampia varietà di scenari sociolinguistici. L'idea è quella di utilizzare clip opportunamente selezionati a cui si potranno accompagnare l'analisi della comunicazione (gesti, sguardi, movimenti), la trascrizione del parlato originale e i sottotitoli nella lingua di partenza o in quella di arrivo".

La mostra Arte botanica nel terzo millennio/ Botanical Art into the Third Millennium realizzata dal Museo della Grafica e curata da Lucia Tongiorgi Tomasi e Alessandro Tosi (aprile-luglio 2013), dopo essere stata in parte accolta presso l'Orto Botanico dell'Università di Padova in occasione della ristrutturazione (ottobre-novembre 2013), è approdata ora nel prestigioso Kew Garden di Londra, un vero e proprio paradiso botanico, centro di ricerche di altissimo livello e luogo di conservazione e promozione dell'arte botanica mondiale.

Un'ampia e significativa selezione di opere che facevano parte della mostra pisana è infatti esposta nella Shirley Sherwood Gallery, situata all'interno del giardino botanico londinese, in occasione della mostra Botanical Art in the 21st Century. Si tratta di un rinnovato e suggestivo appuntamento per ammirare alcuni capolavori dei più affermati pittori botanici di tutto il mondo, in un ambito di ricerca figurativa che coniuga in maniera affascinante l'arte e la scienza.

Negli Stati Uniti invece nella importante mostra dedicata al Futurismo Italiano, organizzata presso il Guggenheim Museum di New York e che costituisce un evento di primo piano nel panorama artistico contemporaneo, sono esposte sei opere di Mario Chiattone (1891-1957), protagonista con Antonio Sant'Elia dell'architettura futurista. Chiattone partecipò infatti, con Marinetti, Boccioni, Balla e Carrà, al primo sodalizio futurista, una delle più rivoluzionarie e discusse avanguardie artistiche europee del primo Novecento. Nelle collezioni del Museo della Grafica pisano sono conservate la maggior parte delle rare opere oggi superstiti del grande architetto, donate nel 1964 all'Università di Pisa e che raffigurano progetti e scorci immaginari della moderna "città futurista".

Su 24 cervelli rientrati in Italia, sono ben 3 quelli che hanno scelto l'Università di Pisa come destinazione del loro lavoro: sono Carolina Pagli, Stefano Bolognesi e Andrea Lamorgese che, grazie al programma per Giovani ricercatori "Rita Levi Montalcini" promosso dal MIUR, hanno potuto lasciare gli istituti di ricerca all'estero dove svolgevano la loro attività e rientrare in Italia con un progetto da sviluppare nei prossimi tre anni. Nello specifico, Carolina Pagli si è trasferita dalla Plymouth University (UK) al dipartimento di Scienze della terra, Stefano Bolognesi dalla Durham University (UK) è rientrato al dipartimento di Fisica, Andrea Lamorgese è adesso al dipartimento di Ingegneria civile e industriale.

I tre ricercatori sono risultati vincitori della call del 2011, istituita dal Ministero dopo il lancio del programma – meglio conosciuto come "rientro dei cervelli" - che, nel 2009, aveva già permesso a tre ricercatori di lavorare a Pisa.

Carolina Pagli, 37 anni, si è laureata in Scienze Geologiche all'Università di Pisa nel 2002 e nel 2006 ha conseguito il dottorato in Geofisica alla University of Iceland. La sua carriera accademica è proseguita all'estero, prima alla University of Luxembourg, poi alla University of Leeds, fino ad arrivare alla Plymouth University, dove è stata docente di Scienze della terra fino al suo rientro in Italia. La sua attività di ricerca ha riguardato l'analisi dei meccanismi responsabili della deformazione della Terra, studiando il fenomeno attraverso l'utilizzo di InSAR – la tecnica radar capace di generare mappe dei movimenti della superficie terrestre - e del GPS. Gran parte della sua attività si è concentrata nello studio dei processi vulcanici in Islanda e nella regione dell'Afar, in Etiopia, ma Carolina Pagli ha dato contributi significativi anche allo studio dello scioglimento dei ghiacci e il suo effetto sui vulcani in Islanda. Recentemente sono stati pubblicati sulla rivista Nature Geoscience i risultati di una sua ricerca che ha dimostrato la presenza di una profonda camera magmatica assiale lungo una porzione del rift dell'Erta Ale, in Etiopia. Grazie al programma "Rita Levi Montalcini", rientra a Pisa per lavorare al progetto intitolato "La formazione di camere magmatiche ai margini di placca divergenti", finanziato con 202.000 euro.

Stefano Bolognesi, 35 anni, si è laureato in Fisica all'Università di Pisa nel 2002, dove è stato allievo della Scuola Normale. Sempre alla Scuola Normale, nel 2007 ha conseguito il diploma di perfezionamento, dopo di che ha iniziato la sua carriera accademica all'estero, passando dal Niels Bohr Institute di Copenhagen, dalla University of Minnesota negli USA, dal DAMTP University of Cambridge, dalla Hebrew University of Jerusalem, fino alla Durham University. La sua attività di ricerca si sviluppa nel campo della fisica teorica, in particolare sulle soluzioni solitoniche e non perturbative in teoria dei campi. Ha infatti lavorato su molti aspetti riguardanti i solitoni e oggetti di natura topologica in genere, sulle loro relazioni con i problemi di accoppiamento forte, supersimmetria e dualità elettro-magnetica. Altri argomenti paralleli su cui ha lavorato Stefano Bolognesi sono il limite a grade N, le teorie effettive di bassa energia e la teoria di stringa in generale. Con il programma "Rita Levi Montalcini", rientra a Pisa per lavorare a un progetto intitolato "Teorie di solitoni, dualità e accoppiamento forte: con applicazioni in QCD, supersimmetria, olografia, gravità e cosmologia", finanziato con 184.000 euro.

Monitorare gli effetti dell'inquinamento atmosferico sui bambini come strumento di supporto alle politiche di sanità pubblica. È questo l'obiettivo principale di MAPEC_LIFE, il progetto di durata triennale che coinvolge il dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa e che, nei prossimi tre anni, svilupperà insieme alle scuole ausili didattici sui temi dell'inquinamento e sugli stili di vita sani, in collaborazione con la Società della Salute, il Comune di Pisa e l'Asl 5. I dettagli scientifici dello studio sono stati presentati il 12 marzo in rettorato da Roberto Lorenzi, direttore del dipartimento di Biologia, e Annalaura Carducci, docente responsabile dell'Unità di ricerca dell'Ateneo pisano. Nell'occasione sono intervenuti anche, l'assessore comunale alle Politiche socioeducative e scolastiche Maria Luisa Chiofalo, Maria Cristina Felline, della Società della Salute, e Emanuela De Franco, del Dipartimento di Prevenzione Asl 5.

MAPEC_LIFE, approvato nel 2013 dalla Commissione Europea e finanziato dal programma LIFE+, il fondo per l'ambiente dell'Unione europea, è coordinato dall'Università degli Studi di Brescia e vede coinvolte le Università di Lecce, Perugia, Torino, oltre a Pisa che sarà responsabile delle attività di dissemination. La ricerca permetterà di approfondire le conoscenze scientifiche sugli eventuali e potenziali rischi per la salute della popolazione a causa dell'esposizione quotidiana agli inquinanti, e di valutare il possibile ruolo protettivo, o viceversa aggravante, di altri fattori nei confronti del danno biologico da inquinanti atmosferici nei bambini.

A livello operativo, il progetto prevede di reclutare 1000 bambini in 5 città italiane, 200 per ogni città (Brescia, Lecce, Perugia, Pisa e Torino) caratterizzate da diversi livelli di inquinamento dell'aria, sia in inverno che in estate. Per ogni bambino verrà raccolto un campione biologico (cellule della mucosa orale) e tutti i dati di interesse per la ricerca mediante un questionario compilato dai genitori. La ricerca, infatti, ha l'obiettivo principale di valutare l'associazione tra la concentrazione di alcuni inquinanti atmosferici quali particolato fine (PM10 e PM 0.5), ossidi di azoto, idrocarburi policiclici aromatici (IPA), nitroIPA e altri, e alcuni marcatori di effetto biologico precoce, attraverso test specifici di laboratorio che rilevano la presenza di eventuali danni al DNA nelle cellule della mucosa della bocca di bambini di 6-8 anni di età.

Tali danni, del tutto reversibili, si producono anche spontaneamente, in assenza di esposizione a fattori nocivi e vengono continuamente riparati. La loro presenza, quindi è poco significativa per il singolo bambino e non implica un rischio di sviluppare malattie, ma la frequenza di questi effetti nell'intera popolazione è un segnale di quanto essa sia esposta ad un possibile danno e potrebbe essere predittiva dell'insorgenza di patologie croniche in età adulta. "Se questi indicatori di effetto biologico mostreranno una buona associazione con i parametri di inquinamento atmosferico – ha aggiunto la professoressa Carducci - essi potranno essere proposti quali test rapidi, di semplice esecuzione e di costo contenuto, per la valutazione e il monitoraggio di specifiche situazioni ambientali e dell'impatto di interventi atti a contrastare gli effetti dell'inquinamento atmosferico sulla salute".

Le campagne per promuovere la partecipazione allo studio effettuate nelle scuole potranno anche essere utili occasioni di confronto con insegnanti, genitori e bambini per l'approfondimento dei problemi ambientali, non solo quelli riguardanti la qualità dell'aria. Questo condurrà alla produzione di ausili didattici, con giochi interattivi, sviluppati in stretta collaborazione con insegnanti ed esperti di educazione e promozione della salute.

In questo studio inoltre si valuteranno non solo i diversi indicatori dell'inquinamento atmosferico ma anche altre possibili fonti di esposizione a inquinanti aerei come quelli presenti all'interno delle abitazioni, i fattori demografici e alcuni aspetti degli stili di vita, come l'alimentazione, che potrebbero influenzare gli effetti biologici. Infine lo studio permetterà di fornire informazioni utili per orientare interventi e scelte politiche intesi a proteggere la salute dei bambini dai possibili danni degli inquinanti atmosferici, sia a livello collettivo che individuale.

Giovedì 13 marzo alle ore 15.30 al Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa a Calci in via Roma 79 sarà presentato il volume "I Tesori del Monte Pisano II. Le piante e i funghi" di Silvia Sorbi e Patrizia Scaglia edito da Pacini Editore. E' il secondo volume della trilogia "I tesori del Monte Pisano" un progetto editoriale realizzato su iniziativa del Servizio Ambiente della Provincia di Pisa in collaborazione con il Museo di Storia Naturale per promuovere e valorizzare attraverso il gioco e l'esplorazione le ricchezze naturalistiche delle aree protette del Monte Pisano.

A seguire, nei locali di ingresso del Museo, sarà inaugurata la mostra degli originali delle illustrazioni presenti nel volume e realizzate da Patrizia Scaglia e da Silvia Battaglini. La mostra sarà visitabile fino al 30 aprile.

Per informazioni: www.msn.unipi.it/sos-museo, tel. 0502212970.

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